Buona sera. Ho il sospetto che mia figlia di 24 anni soffra di ADHD mai diagnosticata, nonostante si
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Buona sera. Ho il sospetto che mia figlia di 24 anni soffra di ADHD mai diagnosticata, nonostante sia stata vista da vari psicologi durante il corso degli anni. L' unica cosa che le è stata diagnosticata a 18 anni è stata la Distimia. È sempre stata timida, bullizzata a scuola. Ora vive con un compagno , ma non riesce a gestire la casa : disordine ovunque, polvere, letto sfatto, ecc. Dice che non riesce. Svolge 2 lavori da promoter che non ama fare, ma che ha accettato per guadagnare qualche soldo. Spesso soffre di insonnia e ansia. Vede problemi in tutto e somatizza. Vorrei aiutarla ma non so da che parte iniziare. Cosa posso fare? Grazie.
Buongiorno
Solitamente il Disturbo dell'attenzione e iperattività è diagnosticato nell'infanzia ma, non è raro trovare persone adulte con questo disturbo non diagnosticato. Questo succede quando i sintomi non sono di intensità tale da compromettere il funzionamento scolastico. Tra la sintomatologia presente nell'adulto possono esserci la difficoltà nell'organizzazione delle attività, degli impegni nonché nella gestione del tempo e delle scadenze.
Potrebbe essere utile un colloquio per comprendere la reale presenza della patologia ed eventualmente delle sedute di Psicoeducazione con lo scopo di acquisire conoscenza del disturbo e degli strumenti per affrontarlo.
Infine, nel caso di disturbo grave può aiutare una terapia farmacologica.
A disposizione per qualsiasi chiarimento la saluto cordialmente
Solitamente il Disturbo dell'attenzione e iperattività è diagnosticato nell'infanzia ma, non è raro trovare persone adulte con questo disturbo non diagnosticato. Questo succede quando i sintomi non sono di intensità tale da compromettere il funzionamento scolastico. Tra la sintomatologia presente nell'adulto possono esserci la difficoltà nell'organizzazione delle attività, degli impegni nonché nella gestione del tempo e delle scadenze.
Potrebbe essere utile un colloquio per comprendere la reale presenza della patologia ed eventualmente delle sedute di Psicoeducazione con lo scopo di acquisire conoscenza del disturbo e degli strumenti per affrontarlo.
Infine, nel caso di disturbo grave può aiutare una terapia farmacologica.
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Buonasera. Comprendo la sua preoccupazione per sua figlia. La Terapia Breve Strategica potrebbe essere un approccio utile in questa situazione. Ecco alcuni passi che potrebbe considerare:
1. Valutazione completa: Inizi con una valutazione approfondita da parte di uno specialista in salute mentale. Assicurisi che venga effettuata una valutazione accurata per escludere o confermare la presenza di ADHD o altri disturbi.
2. Supporto emotivo: Offra a sua figlia sostegno emotivo e comprensione per i suoi problemi. Parli con lei apertamente dei suoi sentimenti e delle difficoltà che sta affrontando.
3. Terapia breve strategica: Insieme al terapeuta, sua figlia potrebbe beneficiare di una Terapia Breve Strategica. Questo tipo di terapia si concentra su obiettivi specifici e strategie per affrontare le sfide attuali.
4. Supporto pratico: Aiuti sua figlia a sviluppare abilità pratiche per gestire la casa, il lavoro e lo stress. Questo potrebbe includere l'apprendimento di tecniche di gestione del tempo e strategie per affrontare l'ansia.
5. Comunicazione: Mantenga una comunicazione aperta con sua figlia e il suo terapeuta per monitorare il progresso e apportare eventuali aggiustamenti al piano di trattamento.
Ricordi che il percorso per affrontare queste sfide potrebbe richiedere tempo e pazienza. È importante che sua figlia sia coinvolta attivamente nel suo processo di guarigione e che si senta sostenuta dalla famiglia.
1. Valutazione completa: Inizi con una valutazione approfondita da parte di uno specialista in salute mentale. Assicurisi che venga effettuata una valutazione accurata per escludere o confermare la presenza di ADHD o altri disturbi.
2. Supporto emotivo: Offra a sua figlia sostegno emotivo e comprensione per i suoi problemi. Parli con lei apertamente dei suoi sentimenti e delle difficoltà che sta affrontando.
3. Terapia breve strategica: Insieme al terapeuta, sua figlia potrebbe beneficiare di una Terapia Breve Strategica. Questo tipo di terapia si concentra su obiettivi specifici e strategie per affrontare le sfide attuali.
4. Supporto pratico: Aiuti sua figlia a sviluppare abilità pratiche per gestire la casa, il lavoro e lo stress. Questo potrebbe includere l'apprendimento di tecniche di gestione del tempo e strategie per affrontare l'ansia.
5. Comunicazione: Mantenga una comunicazione aperta con sua figlia e il suo terapeuta per monitorare il progresso e apportare eventuali aggiustamenti al piano di trattamento.
Ricordi che il percorso per affrontare queste sfide potrebbe richiedere tempo e pazienza. È importante che sua figlia sia coinvolta attivamente nel suo processo di guarigione e che si senta sostenuta dalla famiglia.
Quando si ha la Distimia spesso ci si identifica con la propria condizione di tristezza e mancanza di energia: ogni condizione abbastanza costante nel tempo infatti finisce per venire accettata, in termini di economia psicologica è più facile così; aiutarla non è dunque facile, può provare progressivamente ad abituarla a frequentare uno Psicologo spingendola ad andare agli appuntamenti. In questo senso può essere utile valutare visite in presenza oppure online a seconda di cosa sarebbe per lei più semplice accompagnare: se vive col compagno ovvero non più in casa valuti ad esempio la terapia in presenza accompagnandola materialmente agli appuntamenti
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Gentile utente, comprendo le sue preoccupazioni. Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività -ADHD- è generalmente riconosciuto e diagnosticato in età scolare. E' possibile comunque che l'individuo da bambino manifesti diversamente il disturbo, che può essere poi riconosciuto in età adulta. Per questo tipo di valutazione ci sono dei protocolli che segnalano l'eventuale presenza dell'ADHD nell'adulto.
La disorganizzazione di sua figlia che lei descrive, insieme ai disturbi d'ansia e del sonno, sono dei segni che possono appartenere all'ADHD come ad altre condizioni psicofisiche. Per questo motivo è necessario svolgere un'attenta analisi presso un professionista della salute mentale, per indagare ed escludere altre possibilità fino ad arrivare ad una conclusione e ad un trattamento psicologico che porti benessere.
Per qualsiasi informazione sono disponibile anche online.
La disorganizzazione di sua figlia che lei descrive, insieme ai disturbi d'ansia e del sonno, sono dei segni che possono appartenere all'ADHD come ad altre condizioni psicofisiche. Per questo motivo è necessario svolgere un'attenta analisi presso un professionista della salute mentale, per indagare ed escludere altre possibilità fino ad arrivare ad una conclusione e ad un trattamento psicologico che porti benessere.
Per qualsiasi informazione sono disponibile anche online.
Salve,
l'inizio potrebbe essere proporgli una psicoterapia con uno psicoterapeuta cognitivo o strategico per analizzare e assopire i sintomi ansiosi e di insonnia, per poi procedere per un percorso evolutivo e diagnostico dell'ipotetico deficit di attenzione.
Saluti
l'inizio potrebbe essere proporgli una psicoterapia con uno psicoterapeuta cognitivo o strategico per analizzare e assopire i sintomi ansiosi e di insonnia, per poi procedere per un percorso evolutivo e diagnostico dell'ipotetico deficit di attenzione.
Saluti
Gentile, accolgo la sua richiesta. Come da lei riportato, la Distimia coincide sicuramente con scarsa energia, sentimenti di insicurezza e sconforto. Per questo motivo, le consiglierei un percorso di supporto psicologico che possa andare ad approfondire anche la sintomatologia ansiosa e quella legata al sonno. In parallelo, seppur vero che il disturbo dell'attenzione e dell'iperattività spesso viene diagnosticato in età scolare, nulla vieta che si possa approfondire e valutarne la presenza in età adulta attraverso una valutazione neuropsicologica, poiché l'insonnia e i sintomi ansiosi riportati potrebbero essere associati anche a tale disturbo. Cordiali saluti.
Salve,
Il consiglio che mi sento di darle è quello di rivolgersi a professionisti specificatamente formati nella valutazione ADHD nell'adulto, affinché si possa chiarire il suo dubbio. Aver ben chiaro quale siano le modalità peculiari di muoversi nel mondo di sua figlia, individuarne le risorse e le fragilità, permette di impostare un trattamento specifico per lei, sia individuale che, eventualmente, di gruppo.
Un caro saluto.
Il consiglio che mi sento di darle è quello di rivolgersi a professionisti specificatamente formati nella valutazione ADHD nell'adulto, affinché si possa chiarire il suo dubbio. Aver ben chiaro quale siano le modalità peculiari di muoversi nel mondo di sua figlia, individuarne le risorse e le fragilità, permette di impostare un trattamento specifico per lei, sia individuale che, eventualmente, di gruppo.
Un caro saluto.
Salve, non è raro che ad oggi l'ADHD venga riscontrato in adulti,in quanto in passato purtroppo era poco conosciuto e/o sottostimato. Tale condizione però deve essere presente già nell'età dello sviluppo.
Detto ciò quello che posso consigliare è di intraprendere un percorso di valutazione neuropsicologica che riguardi sia la sfera cognitiva che quella affettiva per valutare la presenza di tale condizione.
Essendo sua figlia maggiorenne dovrebbe essere lei a prendere la decisione di comprendere meglio il suo funzionamento.
Inoltre potrebbe essere utile (in presenza di ADHD) intraprendere un percorso psicoeducativo che comprenda la presenza delle persone vicine a sua figlia, al fine di rendere le relazioni e l'ambiente funzionali ad un migliore stile di vita in presenza di una neurodivergenza come l'ADHD.
Detto ciò quello che posso consigliare è di intraprendere un percorso di valutazione neuropsicologica che riguardi sia la sfera cognitiva che quella affettiva per valutare la presenza di tale condizione.
Essendo sua figlia maggiorenne dovrebbe essere lei a prendere la decisione di comprendere meglio il suo funzionamento.
Inoltre potrebbe essere utile (in presenza di ADHD) intraprendere un percorso psicoeducativo che comprenda la presenza delle persone vicine a sua figlia, al fine di rendere le relazioni e l'ambiente funzionali ad un migliore stile di vita in presenza di una neurodivergenza come l'ADHD.
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Buona sera,
la diagnosi di distimia, insieme ai sintomi che descrive, può indicare che ha bisogno di un supporto più mirato.
Ecco alcune strategie che potrebbe considerare per aiutarla:
1. Consultazione con un professionista: potrebbe essere utile che sua figlia venga nuovamente valutata da un professionista della salute mentale che abbia esperienza specifica con l'ADHD. Anche se è già stata vista da diversi psicologi, una nuova valutazione potrebbe fornire ulteriori spunti e chiarimenti sulla sua situazione. In alcuni casi, i sintomi di ADHD possono essere sovrapposti ad altre condizioni, rendendo la diagnosi più complessa.
2. Supporto emotivo: è fondamentale che sua figlia si senta sostenuta. Ascolti le sue preoccupazioni senza giudizio e offra uno spazio sicuro per esprimere le sue emozioni. Spesso, sapere di avere qualcuno con cui parlare può alleviare parte dell'ansia.
3. Organizzazione e routine: se sua figlia fatica a gestire la casa, potrebbe trarre beneficio dalla creazione di una routine strutturata. Potreste aiutarla a stabilire piccoli obiettivi quotidiani per la pulizia e l'organizzazione, iniziando da compiti semplici e gestibili.
4. Tecniche di gestione dello stress: insegnare a sua figlia alcune tecniche di gestione dello stress e dell'ansia, come la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga, può aiutarla a sentirsi più in controllo e meno sopraffatta.
5. Cerca risorse esterne: esplori gruppi di supporto per genitori e figli con problemi simili. A volte, condividere esperienze con altre famiglie può fornire nuove idee e approcci.
6. Promuovere interessi e passioni: incoraggi la sua figlia a dedicarsi a hobby o attività che le piacciono, poiché questo potrebbe aiutarla a costruire la fiducia in se stessa e a sentirsi più motivata.
7. Monitorare il sonno: dato che soffre di insonnia, è importante che sua figlia cerchi di stabilire una buona igiene del sonno. Potrebbero aiutarla pratiche come limitare l'uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi, creare un ambiente di sonno confortevole e mantenere una routine di sonno regolare.
Infine, ricordi che è importante che sua figlia si senta parte attiva nel suo percorso di cura. La sua volontà di affrontare queste sfide è fondamentale per il suo miglioramento. Offrendo il suo supporto e incoraggiandola a cercare aiuto professionale, potrà svolgere un ruolo importante nel suo processo di guarigione.
Se desidera ulteriori informazioni o ha bisogno di ulteriore supporto, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Camilla Persico
la diagnosi di distimia, insieme ai sintomi che descrive, può indicare che ha bisogno di un supporto più mirato.
Ecco alcune strategie che potrebbe considerare per aiutarla:
1. Consultazione con un professionista: potrebbe essere utile che sua figlia venga nuovamente valutata da un professionista della salute mentale che abbia esperienza specifica con l'ADHD. Anche se è già stata vista da diversi psicologi, una nuova valutazione potrebbe fornire ulteriori spunti e chiarimenti sulla sua situazione. In alcuni casi, i sintomi di ADHD possono essere sovrapposti ad altre condizioni, rendendo la diagnosi più complessa.
2. Supporto emotivo: è fondamentale che sua figlia si senta sostenuta. Ascolti le sue preoccupazioni senza giudizio e offra uno spazio sicuro per esprimere le sue emozioni. Spesso, sapere di avere qualcuno con cui parlare può alleviare parte dell'ansia.
3. Organizzazione e routine: se sua figlia fatica a gestire la casa, potrebbe trarre beneficio dalla creazione di una routine strutturata. Potreste aiutarla a stabilire piccoli obiettivi quotidiani per la pulizia e l'organizzazione, iniziando da compiti semplici e gestibili.
4. Tecniche di gestione dello stress: insegnare a sua figlia alcune tecniche di gestione dello stress e dell'ansia, come la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga, può aiutarla a sentirsi più in controllo e meno sopraffatta.
5. Cerca risorse esterne: esplori gruppi di supporto per genitori e figli con problemi simili. A volte, condividere esperienze con altre famiglie può fornire nuove idee e approcci.
6. Promuovere interessi e passioni: incoraggi la sua figlia a dedicarsi a hobby o attività che le piacciono, poiché questo potrebbe aiutarla a costruire la fiducia in se stessa e a sentirsi più motivata.
7. Monitorare il sonno: dato che soffre di insonnia, è importante che sua figlia cerchi di stabilire una buona igiene del sonno. Potrebbero aiutarla pratiche come limitare l'uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi, creare un ambiente di sonno confortevole e mantenere una routine di sonno regolare.
Infine, ricordi che è importante che sua figlia si senta parte attiva nel suo percorso di cura. La sua volontà di affrontare queste sfide è fondamentale per il suo miglioramento. Offrendo il suo supporto e incoraggiandola a cercare aiuto professionale, potrà svolgere un ruolo importante nel suo processo di guarigione.
Se desidera ulteriori informazioni o ha bisogno di ulteriore supporto, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Camilla Persico
Salve. E' comprensibile che come genitore lei voglia supportare sua figlia. Dal quadro che descrive, sembra che tua figlia stia affrontando diverse difficoltà che potrebbero effettivamente avere legami con caratteristiche dell'ADHD, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione e la gestione della quotidianità, ma è altrettanto importante considerare la sua storia di distimia, ansia e insonnia, che possono influenzare significativamente le sue energie e il suo benessere.
La prima cosa che può fare per aiutarla è incoraggiarla ad esplorare queste possibilità insieme a un professionista della salute mentale, come uno psicologo specializzato in disturbi dell'attenzione e dell'umore negli adulti. Può essere particolarmente utile rivolgersi a qualcuno esperto in ADHD nell'età adulta, che potrebbe fare una valutazione accurata e approfondita, prendendo in considerazione anche la sua storia emotiva e la sua attuale situazione di vita. Spero di esserle stata d'aiuto.
La prima cosa che può fare per aiutarla è incoraggiarla ad esplorare queste possibilità insieme a un professionista della salute mentale, come uno psicologo specializzato in disturbi dell'attenzione e dell'umore negli adulti. Può essere particolarmente utile rivolgersi a qualcuno esperto in ADHD nell'età adulta, che potrebbe fare una valutazione accurata e approfondita, prendendo in considerazione anche la sua storia emotiva e la sua attuale situazione di vita. Spero di esserle stata d'aiuto.
Buonasera! Capisco il suo desiderio di voler aiutare sua figlia e di fare chiarezza su queste difficoltà che sta vivendo. Molti dei comportamenti e dei sintomi che descrive – come il disordine, la difficoltà a gestire le faccende quotidiane, l’insonnia, l’ansia e la tendenza a percepire tutto come una sfida – possono effettivamente essere presenti in persone con disturbi dell’attenzione, come l’ADHD, ma possono anche essere sintomi di altre condizioni, come l’ansia o la distimia (che già le è stata diagnosticata).
Sarebbe utile approfondire questi aspetti con una valutazione neuropsicologica, condotta da uno specialista esperto nel riconoscimento dell’ADHD negli adulti. Questo tipo di valutazione può aiutare a ottenere un quadro completo delle sue capacità di attenzione, di memoria e di gestione delle emozioni, elementi che possono essere influenzati dall'ADHD e da altre condizioni. Una valutazione accurata permetterebbe a sua figlia di capire meglio il motivo di alcune sue difficoltà, offrendo al tempo stesso consigli pratici e, se necessario, indirizzandola verso un trattamento mirato.
Sarebbe utile approfondire questi aspetti con una valutazione neuropsicologica, condotta da uno specialista esperto nel riconoscimento dell’ADHD negli adulti. Questo tipo di valutazione può aiutare a ottenere un quadro completo delle sue capacità di attenzione, di memoria e di gestione delle emozioni, elementi che possono essere influenzati dall'ADHD e da altre condizioni. Una valutazione accurata permetterebbe a sua figlia di capire meglio il motivo di alcune sue difficoltà, offrendo al tempo stesso consigli pratici e, se necessario, indirizzandola verso un trattamento mirato.
Buonasera, se ha il sospetto essere neurodivergente (molto spesso si pensa all'AHDH ma tra le possibilità ci possono essere anche altre diagnosi con caratteristiche simili) potrebbe rivolgersi a specialisti in quest'ambito. Sicuramente affrontare una psicoterapia approfondita potrebbe essere un buon punto di partenza.
Gentilissima,
grazie per aver condiviso la situazione di sua figlia. Capisco che stia vivendo un momento di preoccupazione e che voglia fare il possibile per aiutarla. La sua descrizione solleva alcune preoccupazioni legittime, che meritano di essere esplorate più a fondo.
Dal racconto che fa, ci sono alcuni aspetti che potrebbero suggerire la presenza di ADHD non diagnosticato. Ad esempio:
-Difficoltà nella gestione della casa (disordine, polvere, letto sfatto) può essere un segno di difficoltà nell’organizzazione e nella gestione del tempo, comuni in chi ha ADHD.
- Insonnia e ansia: la difficoltà a dormire e il sentirsi sopraffatta da problemi che non riesce a gestire possono essere collegate a difficoltà di autoregolazione emotiva o ad un sovraccarico sensoriale, che è frequente negli adulti con ADHD.
- Lavori che non ama: le persone con ADHD possono spesso sentirsi poco soddisfatte se il lavoro non stimola la loro attenzione o non è strutturato in modo che possano gestirlo facilmente. Inoltre, l'incapacità di concentrarsi su compiti ripetitivi e noiosi può essere una fonte di frustrazione.
- Bullismo e timidezza: le esperienze scolastiche negative, come il bullismo, possono essere comuni in persone con ADHD, che a volte sono percepite come "diverse" per via delle difficoltà legate alla disattenzione, all'impulsività o alla difficoltà di seguire le regole sociali.
Per aiutarla in modo concreto le consiglio innanzitutto di consultare uno specialista per una diagnosi approfondita: Considerando che sua figlia ha già ricevuto una diagnosi di Distimia (un disturbo dell'umore simile alla depressione) e che sembra esserci un quadro complesso di sintomi, la cosa migliore sarebbe consultare uno psicologo specializzato nell'ADHD negli adulti. L'ADHD può essere difficile da diagnosticare, specialmente se i sintomi si sovrappongono ad altri disturbi (come la distimia o l'ansia). Un professionista esperto in ADHD potrà eseguire una valutazione completa e determinare se i suoi sintomi corrispondono a un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Come genitore può sostenere senza forzare: È importante che lei possa offrire il supporto necessario, ma senza farla sentire sotto pressione. A volte le persone con ADHD possono sentirsi inadeguate a causa delle difficoltà che incontrano in attività quotidiane che per altre persone possono sembrare semplici.
In ogni caso, se l'ADHD è presente, ci sono trattamenti efficaci che possono migliorare significativamente la qualità della vita di sua figlia. Nel frattempo, supportarla con un ambiente più strutturato e un sostegno emotivo potrebbe già fare una grande differenza.
Spero di aver risposto in modo esaustivo alla sua domanda e se volesse approfondire questa tematica o procedere con una valutazione strutturata, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dott.ssa Rossella De Salvo
Neuropsicologa Clinica e Forense
grazie per aver condiviso la situazione di sua figlia. Capisco che stia vivendo un momento di preoccupazione e che voglia fare il possibile per aiutarla. La sua descrizione solleva alcune preoccupazioni legittime, che meritano di essere esplorate più a fondo.
Dal racconto che fa, ci sono alcuni aspetti che potrebbero suggerire la presenza di ADHD non diagnosticato. Ad esempio:
-Difficoltà nella gestione della casa (disordine, polvere, letto sfatto) può essere un segno di difficoltà nell’organizzazione e nella gestione del tempo, comuni in chi ha ADHD.
- Insonnia e ansia: la difficoltà a dormire e il sentirsi sopraffatta da problemi che non riesce a gestire possono essere collegate a difficoltà di autoregolazione emotiva o ad un sovraccarico sensoriale, che è frequente negli adulti con ADHD.
- Lavori che non ama: le persone con ADHD possono spesso sentirsi poco soddisfatte se il lavoro non stimola la loro attenzione o non è strutturato in modo che possano gestirlo facilmente. Inoltre, l'incapacità di concentrarsi su compiti ripetitivi e noiosi può essere una fonte di frustrazione.
- Bullismo e timidezza: le esperienze scolastiche negative, come il bullismo, possono essere comuni in persone con ADHD, che a volte sono percepite come "diverse" per via delle difficoltà legate alla disattenzione, all'impulsività o alla difficoltà di seguire le regole sociali.
Per aiutarla in modo concreto le consiglio innanzitutto di consultare uno specialista per una diagnosi approfondita: Considerando che sua figlia ha già ricevuto una diagnosi di Distimia (un disturbo dell'umore simile alla depressione) e che sembra esserci un quadro complesso di sintomi, la cosa migliore sarebbe consultare uno psicologo specializzato nell'ADHD negli adulti. L'ADHD può essere difficile da diagnosticare, specialmente se i sintomi si sovrappongono ad altri disturbi (come la distimia o l'ansia). Un professionista esperto in ADHD potrà eseguire una valutazione completa e determinare se i suoi sintomi corrispondono a un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Come genitore può sostenere senza forzare: È importante che lei possa offrire il supporto necessario, ma senza farla sentire sotto pressione. A volte le persone con ADHD possono sentirsi inadeguate a causa delle difficoltà che incontrano in attività quotidiane che per altre persone possono sembrare semplici.
In ogni caso, se l'ADHD è presente, ci sono trattamenti efficaci che possono migliorare significativamente la qualità della vita di sua figlia. Nel frattempo, supportarla con un ambiente più strutturato e un sostegno emotivo potrebbe già fare una grande differenza.
Spero di aver risposto in modo esaustivo alla sua domanda e se volesse approfondire questa tematica o procedere con una valutazione strutturata, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dott.ssa Rossella De Salvo
Neuropsicologa Clinica e Forense
Buonasera,
capisco quanto sia difficile vedere sua figlia in difficoltà e non sapere come aiutarla. Quello che descrive – difficoltà nella gestione della casa, insonnia, ansia, disordine, somatizzazioni e un senso generale di sopraffazione – può effettivamente suggerire la presenza di un disturbo come l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) non diagnosticato, oppure un mix di difficoltà emotive e cognitive legate alla distimia, ansia o stress.
Ecco alcuni suggerimenti su come iniziare ad aiutarla:
1. Valutazione diagnostica specifica
Una diagnosi corretta è il primo passo per comprendere come supportarla. Le consiglio di:
Rivolgersi a uno psicologo specializzato in ADHD nell’età adulta o a un neuropsichiatra. L’ADHD spesso non viene riconosciuto nelle donne perché i sintomi si manifestano in modi meno evidenti rispetto agli uomini (es. più disattenzione e difficoltà organizzative, meno iperattività evidente).
Verificare anche altre condizioni che potrebbero sovrapporsi all'ADHD, come ansia, depressione o difficoltà di regolazione emotiva, già emerse con la diagnosi di distimia.
2. Offrire supporto pratico ed emotivo
Ascolto senza giudizio: Parlate apertamente, chiedendole come si sente e offrendole uno spazio sicuro per esprimersi, senza spingerla troppo.
Incoraggiarla a chiedere aiuto professionale: Spesso il primo passo è il più difficile. Se si mostra reticente, potrebbe aiutarla accompagnarla o aiutarla a cercare un professionista.
3. Strategie quotidiane per aiutarla nella gestione della casa
Se l’ADHD o difficoltà organizzative sono in gioco, queste strategie possono essere utili:
Creare routine semplici: Aiutarla a stabilire piccole abitudini, come rifare il letto appena sveglia o dedicare 15 minuti al giorno a una specifica attività.
Usare strumenti visivi: Liste di cose da fare, timer o app per la gestione del tempo possono aiutarla a mantenere il focus.
Suddividere i compiti in piccoli passi: Ad esempio, invece di “pulire la casa”, può partire con “mettere a posto 5 oggetti”.
4. Supporto psicoterapeutico
Una terapia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), potrebbe essere molto utile per:
Aiutarla a gestire l’ansia e le somatizzazioni.
Lavorare sulle difficoltà organizzative e sulle emozioni legate al senso di sopraffazione.
Favorire l’autostima e la consapevolezza delle sue capacità.
5. Valutare il benessere generale
Stile di vita: Aiutarla a migliorare il sonno (es. routine serale, limitare la caffeina), l’alimentazione e l’attività fisica, che influenzano notevolmente il benessere mentale.
Lavoro: Parlare con lei del fatto che svolgere lavori che non ama potrebbe essere una fonte di stress, incoraggiandola a esplorare attività che la appassionano.
Cosa può fare subito:
Proporle gentilmente di valutare una consulenza con uno specialista per approfondire il sospetto di ADHD o altre difficoltà.
Offrirsi di aiutarla a cercare un professionista qualificato.
Supportarla con piccoli gesti pratici e ricordarle che non è sola in questo percorso.
Se desidera, posso aiutarla a capire come organizzare i prossimi passi per ottenere la giusta diagnosi e supporto per sua figlia. Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti.
capisco quanto sia difficile vedere sua figlia in difficoltà e non sapere come aiutarla. Quello che descrive – difficoltà nella gestione della casa, insonnia, ansia, disordine, somatizzazioni e un senso generale di sopraffazione – può effettivamente suggerire la presenza di un disturbo come l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) non diagnosticato, oppure un mix di difficoltà emotive e cognitive legate alla distimia, ansia o stress.
Ecco alcuni suggerimenti su come iniziare ad aiutarla:
1. Valutazione diagnostica specifica
Una diagnosi corretta è il primo passo per comprendere come supportarla. Le consiglio di:
Rivolgersi a uno psicologo specializzato in ADHD nell’età adulta o a un neuropsichiatra. L’ADHD spesso non viene riconosciuto nelle donne perché i sintomi si manifestano in modi meno evidenti rispetto agli uomini (es. più disattenzione e difficoltà organizzative, meno iperattività evidente).
Verificare anche altre condizioni che potrebbero sovrapporsi all'ADHD, come ansia, depressione o difficoltà di regolazione emotiva, già emerse con la diagnosi di distimia.
2. Offrire supporto pratico ed emotivo
Ascolto senza giudizio: Parlate apertamente, chiedendole come si sente e offrendole uno spazio sicuro per esprimersi, senza spingerla troppo.
Incoraggiarla a chiedere aiuto professionale: Spesso il primo passo è il più difficile. Se si mostra reticente, potrebbe aiutarla accompagnarla o aiutarla a cercare un professionista.
3. Strategie quotidiane per aiutarla nella gestione della casa
Se l’ADHD o difficoltà organizzative sono in gioco, queste strategie possono essere utili:
Creare routine semplici: Aiutarla a stabilire piccole abitudini, come rifare il letto appena sveglia o dedicare 15 minuti al giorno a una specifica attività.
Usare strumenti visivi: Liste di cose da fare, timer o app per la gestione del tempo possono aiutarla a mantenere il focus.
Suddividere i compiti in piccoli passi: Ad esempio, invece di “pulire la casa”, può partire con “mettere a posto 5 oggetti”.
4. Supporto psicoterapeutico
Una terapia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), potrebbe essere molto utile per:
Aiutarla a gestire l’ansia e le somatizzazioni.
Lavorare sulle difficoltà organizzative e sulle emozioni legate al senso di sopraffazione.
Favorire l’autostima e la consapevolezza delle sue capacità.
5. Valutare il benessere generale
Stile di vita: Aiutarla a migliorare il sonno (es. routine serale, limitare la caffeina), l’alimentazione e l’attività fisica, che influenzano notevolmente il benessere mentale.
Lavoro: Parlare con lei del fatto che svolgere lavori che non ama potrebbe essere una fonte di stress, incoraggiandola a esplorare attività che la appassionano.
Cosa può fare subito:
Proporle gentilmente di valutare una consulenza con uno specialista per approfondire il sospetto di ADHD o altre difficoltà.
Offrirsi di aiutarla a cercare un professionista qualificato.
Supportarla con piccoli gesti pratici e ricordarle che non è sola in questo percorso.
Se desidera, posso aiutarla a capire come organizzare i prossimi passi per ottenere la giusta diagnosi e supporto per sua figlia. Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti.
Buonasera, i tratti da lei indicati sono riscontrabili nelle persone con adhd. Per approfondire le consiglio di contattare le associazioni ADHD presso le quali potrà individuare nominativi di professionisti che conoscono la tematica.
Buon pomeriggio
Faccia fare una valutazione da un neuropsicologa alla ragazza per indagare le aree di interesse e una psicoterapia .
Faccia fare una valutazione da un neuropsicologa alla ragazza per indagare le aree di interesse e una psicoterapia .
Buongiorno, se la situazione è molto invalidante e vuole fare un'accurata valutazione per sospetta ADHD le consiglio di mettersi in contatto con il neurostudio di Como, chiedendo dell'equipe neuropsicologica con la dottoressa Valentina Piras. Buona giornata, cordiali saluti!
Buonasera, capisco la sua preoccupazione: i segnali che descrive meritano attenzione e possono avere origini diverse, anche intrecciate tra loro. In questi casi è importante ricostruire insieme la storia e il funzionamento emotivo e comportamentale della persona, per capire davvero cosa sta succedendo.
Un percorso psicoterapeutico può aiutare sua figlia a fare chiarezza, a trovare un senso a ciò che vive e a costruire strumenti per affrontare meglio le difficoltà quotidiane.
Resto disponibile per un confronto, se lo ritenete utile.
Un percorso psicoterapeutico può aiutare sua figlia a fare chiarezza, a trovare un senso a ciò che vive e a costruire strumenti per affrontare meglio le difficoltà quotidiane.
Resto disponibile per un confronto, se lo ritenete utile.
Gentilissima,
la sua preoccupazione è comprensibile e profondamente umana: è chiaro che vuole aiutare sua figlia con rispetto e amore. Quello che descrive – difficoltà organizzative, caos ambientale, ansia, insonnia, senso di sopraffazione, fatica nel sostenere impegni, ma anche una storia di sofferenza emotiva e sociale – potrebbe effettivamente essere compatibile con un quadro di ADHD (in particolare la forma "inattentiva") non diagnosticato, ma è importante valutare le cose in modo approfondito e professionale.
Come potrebbe aiutarla? innazitutto le posso consigliare di cercare di offrire ascolto senza giudizio: ad esempio Anziché darle consigli diretti (“sistéma la casa”, “cambia lavoro”, “organizzati meglio”), provi a dirle qualcosa come "Mi sembra che tu faccia una fatica enorme anche nelle cose quotidiane, e che questa fatica ti stia togliendo energie. Vorrei tanto aiutarti, se vuoi possiamo cercare insieme qualcuno che possa davvero capirti.” Questo tipo di approccio le dà spazio per non sentirsi in difetto, ma anche per considerare un aiuto professionale.
Suggerisca, con tatto, di fare una valutazione diagnostica completa presso uno psicologo o neuropsichiatra che si occupi di ADHD adulto.
Distimia, ansia, insonnia, somatizzazione: spesso in chi ha ADHD non riconosciuto, il problema primario non viene visto, ma gli effetti secondari (depressione, ansia, burnout) sì. Mostrarsi dalla sua parte, senza cercare subito la “soluzione pratica”, è già un atto terapeutico.
Le auguro di vedere presto sua figlia serena e contenta della propria vita.
Rimango a disposizione per ulteriori richieste di chiarimento sul problema.
Cordiali saluti,
Dott. Alessandro Casalone
la sua preoccupazione è comprensibile e profondamente umana: è chiaro che vuole aiutare sua figlia con rispetto e amore. Quello che descrive – difficoltà organizzative, caos ambientale, ansia, insonnia, senso di sopraffazione, fatica nel sostenere impegni, ma anche una storia di sofferenza emotiva e sociale – potrebbe effettivamente essere compatibile con un quadro di ADHD (in particolare la forma "inattentiva") non diagnosticato, ma è importante valutare le cose in modo approfondito e professionale.
Come potrebbe aiutarla? innazitutto le posso consigliare di cercare di offrire ascolto senza giudizio: ad esempio Anziché darle consigli diretti (“sistéma la casa”, “cambia lavoro”, “organizzati meglio”), provi a dirle qualcosa come "Mi sembra che tu faccia una fatica enorme anche nelle cose quotidiane, e che questa fatica ti stia togliendo energie. Vorrei tanto aiutarti, se vuoi possiamo cercare insieme qualcuno che possa davvero capirti.” Questo tipo di approccio le dà spazio per non sentirsi in difetto, ma anche per considerare un aiuto professionale.
Suggerisca, con tatto, di fare una valutazione diagnostica completa presso uno psicologo o neuropsichiatra che si occupi di ADHD adulto.
Distimia, ansia, insonnia, somatizzazione: spesso in chi ha ADHD non riconosciuto, il problema primario non viene visto, ma gli effetti secondari (depressione, ansia, burnout) sì. Mostrarsi dalla sua parte, senza cercare subito la “soluzione pratica”, è già un atto terapeutico.
Le auguro di vedere presto sua figlia serena e contenta della propria vita.
Rimango a disposizione per ulteriori richieste di chiarimento sul problema.
Cordiali saluti,
Dott. Alessandro Casalone
Buongiorno Signora potrebbe proporre a sua figlia un iter valutativo per sospetto adhd in età adulta.
Salve, le consiglio di effettuare una valutazione con strumenti diagnostici adeguati per un inquadramento diagnostico. Solo attraverso una valutazione attenta e minuziosa è possibile procedere ad un percorso psicologico finalizzato al benessere di sua figlia.
Le consiglio di consultare uno Psicologo specializzato.
Le consiglio di consultare uno Psicologo specializzato.
Buongiorno Signora, la situazione che sta vivendo Le porta senza dubbio un carico di stress importante in qualità di madre. La prima cosa utile per sostenere sua figlia è offrirle empatia e ascolto, evitando giudizi o imposizioni, in quanto la condizione percepita di disistima, fatica e confusione non le permette al momento di trovare il coraggio a chiedere un aiuto professionale. Le proponga, inizialmente, di suddividere i compiti casalinghi in micro-compiti per ridurre il senso di sopraffazione e instaurare delle routine prevedibili per contenere lo stato d'ansia e di insicurezza, rinforzandola anche per minimi progressi. Quando Le è possibile la incoraggi, senza forzare, a prendere contatto con un terapeuta per iniziare a dare le risposte che forse anche sua figlia si pone da molti anni. Spero di esserLe stata d'aiuto e La ringrazio per la domanda.
Salve, la cosa migliore da fare è parlare con sua figlia, consigliandole d'intraprendere un percorso psicoterapico che possa portarla alla risoluzione delle sue difficoltà. Sicuramente sarebbe meglio cercare un terapeuta che possa eseguire un assestment valido per poi cominciare un percorso adeguato.
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