Salve ho 20 anni , e vorrei dire che tra pochi giorni dovrò partire per un Erasmus a lavorare è sinc

31 risposte
Salve ho 20 anni , e vorrei dire che tra pochi giorni dovrò partire per un Erasmus a lavorare è sinceramente dovrei andare in in posto che non mi piace perchè l'altra destinazione in cui volevo andare purtroppo dicono che non è più disponibile, quindi purtroppo ho dovuto scegliere questa destinazione è sinceramente dovrò convivere con altre ragazze/i è questa cosa mi spaventa molto di non trovarmi bene con loro , oppure di non trovarmi bene a lavoro ho molta paura di sentirmi sola. è poi ogni volta che penso alla mia famiglia mi metto a piangere e mi sento malissimo di abbandonarli , perchè in realtà voglio stare con loro quindi non so aiutatemi voi a capire perchè mi sento così male grazie <3.
Buonasera cara, ciò ce sta vivendo è assolutamente normale e comprensibile. Un'esperienza all'estero non è cosa da poco, lontano dagli affetti e dalle sue sicurezze. Tuttavia, questo è un passo per uscire dalla propria comfort zone e scoprirsi per conoscersi meglio. La sua ansia e preoccupazione è normale: significa che è una cosa davvero importante e complessa, ma non per questo insuperabile. Si prepari alla partenza con molta calma, non pensando al futuro perchè in fondo non può prevederlo e le cose che ci immaginiamo non accadono mai come ce le siamo viste in testa! I contatti comunque li manterrà, tenga conto che è un'esperienza temporanea. Se in questo periodo di distanza dovesse avere bisogno di un supporto il mio spazio è pronto ad accoglierla. Le auguro una piacevole esperienza. Saluti, dott.ssa Alessia Muscas

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Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, quello che sta vivendo è del tutto comprensibile: affrontare un’esperienza nuova, lontano da casa e dai propri affetti, può generare ansia, insicurezza e paura dell’ignoto. Il timore di non trovarsi bene con i coinquilini o sul lavoro è naturale, soprattutto quando la destinazione scelta non era la sua prima opzione.
Le emozioni che prova, inclusa la tristezza nel separarsi dalla famiglia, indicano un forte legame affettivo e una difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti. Tuttavia, esperienze come l’Erasmus possono diventare occasioni di crescita, permettendole di sviluppare maggiore indipendenza e sicurezza in sé stessa. Potrebbe essere utile lavorare su strategie di gestione dell’ansia e sulla capacità di affrontare nuove sfide con maggiore fiducia.
Se sente che queste emozioni la stanno limitando e rendono difficile la partenza, un confronto con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo stato d’animo e ad affrontare questo cambiamento con maggiore serenità. Un caro saluto.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, le novità ed i cambiamenti posso creare emozioni intense e contrastanti. Credo che i suoi pensieri siano comprensibili e normali. Sta affrontando un sfida nuova. Si ricordi che ogni scelta è reversibili, potrà andare via o cambiare idea in qualsiasi momento. Lanciarsi può far paura/ansia. Ma scoprirà cosa sarà solo una volta lì. Si fidi della sua decisone, sospendendo il giudizio sugli esiti possibili. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso i suoi sentimenti. È comprensibile sentirsi così di fronte a un cambiamento importante come l'Erasmus, soprattutto quando la destinazione non è quella desiderata. La paura della solitudine e dell'adattamento è normale, ma spesso l'esperienza si rivela diversa dalle aspettative iniziali. Forse il suo malessere nasce dal timore di lasciare la sua zona di comfort e affrontare l'incertezza. Provi a vedere questa esperienza come un'opportunità di crescita, ricordando che può sempre mantenere i contatti con la sua famiglia e, se necessario, trovare strategie per sentirsi più a suo agio. Se le emozioni diventano troppo intense, parlarne con qualcuno di fidato potrebbe aiutarla a trovare più serenità.
Dott.ssa Stefania Valsecchi
Psicologo, Psicologo clinico
Oggiono
Gentile utente, grazie per aver condiviso queste sue preoccupazioni.
Comprendo e capisco profondamente le difficoltà emotive che sta vivendo in questo periodo, legate sia alla partenza che al timore di adattarsi ad una nuovo ambiente, condividendo con nuove persone la sua quotidianità.
È del tutto naturale sentirsi sopraffatti da questi cambiamenti, soprattutto quando si è costretti a lasciare la propria famiglia e il proprio ambiente sicuro. La paura verso una nuova esperienza è molto comune. Anche il timore di sentirsi soli e la tristezza derivante da una separazione possono essere emozioni usuali in queste situazioni.
Le suggerirei di intraprendere un percorso di supporto psicologico, anche a distanza, che potrebbe offrirle lo spazio sicuro e gli strumenti necessari per affrontare al meglio queste difficoltà.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e le auguro un percorso di crescita positivo e soddisfacente.

Cordiali saluti e in bocca al lupo per questa sua nuova avventura !
Dott.ssa Valsecchi Stefania
Dott.ssa Angela Sica
Psicologo, Psicologo clinico
Fisciano
ciao, quello che provi è assolutamente normale e comprensibile. Stai per affrontare un grande cambiamento, che porta con sé incertezze e paure, ed è naturale sentirsi spaventati. È normale sentirsi spaventati, ma potresti scoprire che questa esperienza sarà una delle più belle della tua vita. Coraggio, ce la farai!
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
È comprensibile che tu stia vivendo un momento di forte ansia e insicurezza. Partire per un'esperienza come l'Erasmus, specialmente in un luogo che non ti entusiasma, può far emergere paure legate all'adattamento, alla solitudine e alla separazione dalla famiglia.

Le emozioni che provi sono del tutto normali: il cambiamento porta con sé una dose di incertezza, e la paura di non trovarsi bene con i nuovi coinquilini o sul lavoro è un pensiero comune. Inoltre, il senso di colpa o di tristezza per il distacco dalla famiglia può essere un segnale del tuo legame affettivo con loro, che però non significa che tu stia "abbandonandoli".

È importante provare a vedere questa esperienza come un'opportunità di crescita, sia personale che professionale. potresti trovare nuove amicizie, imparare a gestire l'autonomia e scoprire risorse dentro di te che ancora non conosci. La paura iniziale è normale, ma con il tempo potresti accorgerti che questa esperienza ti arricchirà molto.

Se queste emozioni diventano troppo intense o ti creano un forte malessere, sarebbe utile e consigliato approfondire questi vissuti con uno specialista, che potrebbe aiutarti a gestire l'ansia e a trovare strategie per affrontare questa fase di transizione in modo più sereno.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buona sera, partire per raggiungere una destinazione lontana da casa è sicuramente una scelta che richiede coraggio ed un'elevata motivazione. E'fisiologico sentire dentro di sé nostalgia, preoccupazione per le persone che in questo istante sono un'incognita.
Valuti bene la sua scelta, lasciare la propria comfort zone è una sfida, ma deve essere una scelta sentita che si fa con consapevolezza e che non prevede una sofferenza.
Dott. Lorenzo Boccalari
Psicologo, Psicologo clinico
Segrate
Capisco che il periodo che stai vivendo sia molto carico emotivamente. La tua paura di separarti dalla famiglia e di affrontare un nuovo ambiente sociale e lavorativo è comprensibile, soprattutto quando il cambiamento non dipende completamente da te. Il legame con la famiglia può generare un senso di "perdita" all'idea di allontanarti, e la paura di sentirti sola/o è naturale di fronte a nuove relazioni. Questo tipo di conflitto tra il desiderio di indipendenza e il timore di allontanarsi da ciò che è familiare è normale.
La frustrazione per non poter scegliere la destinazione che volevi potrebbe intensificare questi sentimenti. Tuttavia, potremmo esplorare come usare questa esperienza come un'opportunità di crescita e adattamento: creare nuove connessioni, anche se inizialmente sembra difficile, potrebbe aiutarti a ridurre il senso di solitudine. Inoltre, mantenere i legami con la tua famiglia, pur a distanza, può darti un senso di continuità emotiva.
In sintesi, questo cambiamento può essere una sfida, ma anche una possibilità di sviluppare una maggiore indipendenza emotiva, imparando a bilanciare il bisogno di appartenenza con la crescita personale.
Rimango a disposizione per approfondire l'argomento in seduta.
Un caro saluto,

Dott. Lorenzo Boccalari
Prof.ssa Laura Volpini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Credo che i suoi sentimenti derivino dal dover affrontare un Paese nuovo e dei rapporti con persone sconosciute, a fronte della sua confort zone familiare.
Se poi questo è il primo vero e proprio distacco dalla famiglia, ciò che prova è ancor più comprensibile. La crescita di un individuo passa attraverso dei momenti di crisi, in cui ci forza a fare la cosa "giusta", anche se in qualche modo la si teme. Le auguro una splendida esperienza all'estero che sono certa l'arricchirà sotto il profilo umano, culturale e professionale.
Dott.ssa Alessia Penzavecchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità le emozioni che sta vivendo. Comprendo bene la sua situazione, che rappresenta una risposta del tutto naturale a un cambiamento così significativo. Affrontare un'esperienza Erasmus implica inevitabilmente una serie di sfide pratiche ed emotive, ed è assolutamente normale sentirsi sopraffatti, ansiosi o insicuri di fronte a una realtà che, forse, non era nelle proprie aspettative o desideri.
Il cambiamento può essere spaventoso, ma è anche una fonte di nuove opportunità di crescita e apprendimento. Le ricordo che il processo di adattamento avviene in modo graduale, passo dopo passo.
Inoltre, la separazione dalla famiglia può suscitare malinconia e tristezza, sensazioni che, pur essendo del tutto naturali, non devono farle pensare che la distanza fisica impedisca di mantenere un legame forte e di qualità.

Le emozioni di incertezza, paura e tristezza fanno parte di questo processo di adattamento e, se dovesse sentirne il bisogno, non esiti a cercare supporto da professionisti della salute mentale. Rimango a sua disposizione per qualsiasi riflessione o chiarimento, nel caso desiderasse approfondire o intraprendere un percorso terapeutico.

Un caro saluto
Dr.ssa Alessia Penzavecchia
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Salve,
grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni. È del tutto comprensibile sentirsi ansiosi e spaventati di fronte a un cambiamento così significativo come partire per un programma Erasmus. Le sue emozioni sono valide e normali.
Affrontare una nuova esperienza in un luogo che non era la sua prima scelta può essere scoraggiante, e la preoccupazione di non trovarsi bene con i compagni di stanza o a lavoro è comprensibile. È importante ricordare che anche altre persone nella sua stessa situazione potrebbero avere timori simili, e potrebbe essere utile comunicare apertamente con loro fin dall'inizio.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarla a gestire meglio questa transizione:
Prepararsi mentalmente: Prenda del tempo per riflettere su cosa l'aspetta e su come potrebbe affrontare eventuali difficoltà. Immaginare scenari positivi e come potrebbe gestirli può essere utile.
Creare una routine: Avere una routine quotidiana può aiutarla a sentirsi più stabile e meno sopraffatta. Includa attività che le piacciono e che la fanno sentire bene.
Restare in contatto con la famiglia: Mantenere contatti regolari con la sua famiglia può darle conforto e farle sentire meno la distanza.
Esplorare il nuovo ambiente: Anche se il posto non era la sua prima scelta, cerchi di esplorare e trovare aspetti positivi e interessanti che potrebbero renderlo più piacevole.
Parlare delle sue emozioni: Non esiti a condividere i suoi sentimenti con amici, familiari o un professionista. Espressione delle emozioni può alleggerire il peso che sta portando.
È importante darsi tempo per adattarsi e permettersi di vivere e accettare le proprie emozioni senza giudicarle. Ogni cambiamento porta con sé sfide, ma anche opportunità di crescita personale.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Sabrina Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Ciao, affrontare qualcosa di sconosciuto può fare paura. È la paura dell'ignoto che è dentro ciascuno, ma la paura si può affrontare e questo potrà aprirti nuove opportunità di crescita e di fiducia. Le persone che ti vogliono bene le porti con te, prova ad avere coraggio.
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile, comprendo che l'allontanamento dalla famiglia possa suscitare sentimenti legati alla sensazione di abbandono. Sarebbe utile, innanzitutto, prendersi del tempo per riflettere su questi sentimenti, magari scrivendo un diario o parlando con qualcuno di fiducia, per comprendere più chiaramente le emozioni che emergono in questo periodo di transizione.

Inoltre, per valutare se un'esperienza come l'Erasmus potrebbe essere utile, consiglio di riflettere su ciò che si cerca da questa opportunità: è un’occasione per crescere personalmente, per esplorare nuove culture, o forse per affrontare la paura dell’allontanamento in modo diretto? Se queste domande suscitano una curiosità positiva piuttosto che timore, potrebbe essere il momento giusto per intraprendere questo percorso. Se, invece, il desiderio di rimanere vicino alla famiglia è forte e irrinunciabile, potrebbe valere la pena riflettere su come mantenere un equilibrio tra il proprio spazio e la famiglia, senza forzare una decisione che non si sente ancora pronta ad affrontare. Le consiglio un percorso per elaborare tali emozioni, resto a disposizione qualora lo desiderasse. Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Capisco le tue preoccupazioni, è normale provare ansia di fronte a un cambiamento così grande. Stai per affrontare un'esperienza nuova e fuori dalla tua zona di comfort, ed è comprensibile sentirsi insicuri. La paura di non trovarsi bene e la nostalgia per la famiglia sono emozioni comuni, ma ricordati che l'adattamento richiede tempo. Prova a concentrarti sulle opportunità di crescita che questa esperienza può offrirti, mantenendo un contatto costante con i tuoi cari per sentirti più vicina a loro. Se l'ansia diventa troppo intensa ti incoraggio a rivolgerti a un professionista così da iniziare un percorso personalizzato per mantenere serenità. Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Chines
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Messina
Salve,
Penso che tutte le emozioni che sta sperimentando in questo momento siano più che normali. Sta affrontando un cambiamento e, sebbene non sia un trasferimento definitivo, è pur sempre un periodo lontano dai suo affetti. La preoccupazione di non trovarsi bene con persone sconosciute direi che è più che lecita, così come lo è quella di non trovarsi bene a lavoro.
In ogni caso, non sta "abbandonando" i suoi familiari, tornerà a casa alla fine dell'Erasmus. Sia dia del tempo, si ricordi che avere paura è normale, siamo esseri umani...
Se avesse voglia di iniziare un percorso in questo periodo di cambiamento resto a sua disposizione.

Dott.ssa Stefania Chines
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
È normale provare ansia per un grande cambiamento come questo. Stai affrontando l’ignoto, e la paura di non trovarti bene o sentirti sola è comprensibile. Il distacco dalla famiglia amplifica queste emozioni, ma ricorda che spesso l’ansia anticipatoria fa apparire le situazioni più difficili di quanto siano. Informarti sulla destinazione, il lavoro e le persone con cui vivrai può aiutarti a sentirti più sicura. Mantieni un contatto con la tua famiglia senza chiuderti a questa esperienza: potresti scoprire aspetti positivi e trasformarla in un’opportunità di crescita. Un caro saluto. Dr. Vincenzo Capretto
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Carissima, vivere un’esperienza che prevede il distacco dalla propria famiglia può essere fonte di pensieri e sentimenti contrastanti che spaventano, preoccupano, rattristano. Tale turbolenza emotiva accomuna tanti studenti che, proprio come lei, si trovano ad affrontare importanti cambiamenti: trasferirsi in un Paese diverso dal proprio, interagire con persone sconosciute, integrarsi in contesti nuovi. Affrontare tutto ciò è difficile e, ancor più lo diventa per il fatto che la destinazione non è quella che desiderava. Provi ad osservare questa esperienza Erasmus da una prospettiva diversa: quella dell’opportunità per una crescita personale e professionale. Aprire nuove “porte” culturali, ampliare la rete delle relazioni interpersonali, misurarsi in compiti innovativi consente di mettersi “in gioco”, affrontare e superare paure, scoprire risorse interiori, accrescere la stima di sé. Giochi d’anticipo: prepari la partenza! Ricerchi informazioni sulla destinazione, sulla cultura del Paese ospitante e sulle abitudini locali. Sappi che le distanze non sciolgono i legami familiari e amicali consolidati, ma li rafforzano: le persone care abitano il nostro cuore. La tecnologia, inoltre, sarà uno strumento agevole per sentirsi e vedersi. Viva questa esperienza con coraggio, motivazione e apertura mentale, sono certa che troverà le dovute gratificazioni. La saluto con affetto e resto a disposizione per un eventuale confronto.
Dott.ssa Chiara Lagi

Buonasera,
da come lei parla, immagino stia affrontando una delle sue prime esperienze di separazione. Può succedere che ci si senta spaventati, impauriti per ciò che non si sa bene possa accadere. Potrebbe essere opportuno, prima della partenza, affrontare quanto sta accadendo in lei, sentire cosa si cela dietro quella paura di sentirsi soli di cui parla e quel senso di abbandono verso la propria famiglia. Il distacco, a volte è importante per una sana crescita personale, ma che avvenga con i propri tempi, senza costrizioni. Le emozioni a volte ci guidano ed accompagnano, in situazioni nuove (come la futura convivenza o il futuro lavoro), è importante sentirle e riconoscerle, ma è importante che non ci blocchino. Attraverso un percorso psicoterapeutico potrebbe approfondire i suoi stati d'ansia, che descrive in questo periodo, per gestirli al meglio e ritrovare quella libertà nell'affrontare le sfide della vita.
Dott.ssa Virginia Mancini
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che sta provando è del tutto naturale. Affrontare un cambiamento così importante come un’esperienza di Erasmus, specialmente in una destinazione che non aveva scelto con convinzione, può generare ansia, insicurezza e paura della solitudine. Lasciare la propria famiglia e le proprie abitudini, anche solo temporaneamente, significa uscire dalla zona di comfort, e questo può essere emotivamente difficile.

Il timore di non trovarsi bene con le persone con cui dovrà convivere o sul posto di lavoro è comprensibile, ma è anche un’anticipazione di qualcosa che ancora non è successo. Spesso, quando ci si trova immersi nella nuova realtà, si scoprono risorse che prima non si pensava di avere, si conoscono persone con cui si entra in sintonia e si riesce ad adattarsi più di quanto si credesse possibile.

È normale sentire nostalgia della famiglia e avere la sensazione di "abbandonarla", ma partire per questa esperienza non significa affatto lasciarli indietro. I legami autentici non si spezzano con la distanza, anzi, a volte diventano ancora più profondi. Le emozioni che sta provando non sono segnali che deve rinunciare a partire, ma piuttosto dimostrazioni di quanto sia affezionata ai suoi affetti e della sua sensibilità rispetto ai cambiamenti.

Potrebbe aiutarla concentrarsi sul presente senza proiettarsi troppo in avanti con paure ipotetiche. L’esperienza potrebbe sorprenderla in modi che ora non riesce a immaginare. Se dovesse trovarsi in difficoltà, ricordi che non è sola e che può sempre chiedere supporto a chi le sta vicino, anche a distanza.

Dott. Luca Vocino
Gent.ma utente,
prendere decisioni importanti non è quasi mai facile, soprattutto alla sua giovane età e quando implicano il dover affrontare delle sfide.
L'esperienza dell'Erasmus è per molti ragazzi il primo modo di uscire davvero dalla propria zona di comfort. Ci sono in ballo molte potenziali problematiche da affrontare: allontanarsi da casa e dai propri affetti, adattarsi in un paese straniero con lingua e cultura diversa, reinventare alcune abitudini che scandivano le proprie giornate, trovarsi a gestire rapporti interpersonali nuovi e per lungo tempo.
Insomma, un mare di insidie, apparentemente. Eh già, perché il futuro finché non accade è solo apparenza e spesso, se è la paura il sentimento dominante, ci compaiono nella mente solamente scenari catastrofici. Allora, la paura ci spinge a tornare lì dove troviamo maggiore sicurezza, tra le mura di casa, tra le braccia dei propri cari, nelle care vecchie consuetudini, le solide relazioni sociali.
Ma quali sono le opportunità che rischia di perdere? Sebbene non sia la destinazione desiderata in principio e ci siano molte sfide da superare, potrebbe rivelarsi un'esperienza significativa della sua vita, un modo per mettersi anche alla prova, per imparare cose nuove, per stringere nuove importanti relazioni, per godere della bellezza di una parte di mondo che ancora non conosce.
Cos'è più forte, dunque? La paura? Oppure la curiosità, l'interesse e la crescita?
Non c'è una risposta giusta, può decidere di rinviare a un altro momento un occasione del genere e mettere a tacere questo malessere psicologico. Però una considerazione deve farla: prima o poi la vita le presenterà altre situazioni simili, con decisioni difficili da prendere, che hanno conseguenze sul suo normale andamento di vita, che prevedono cambiamenti, anche radicali, e che la butteranno ogni volta in questo vortice di preoccupazioni e disagio psicologico.
Da qualche parte dovrà cominciare e solo lei potrà stabilire il come e il quando. La crescita di una persona passa, inevitabilmente, da momenti di crisi e da scelte difficili. Non ci sono scappatoie, non ci sono solo discese e rettilinei. Siamo in acque tempestose, e prima impareremo a cavarcela e potenziare le nostre risorse, prima riusciremo ad adattarci al cambiamento, scoprendo poi che oltre quella zona della paura esiste un oceano di soddisfazioni e di successi.
Spero di averla aiutata ad aprire la mente e di non tentare di prevedere l'imprevedibile, ma solo di essere consapevole ora di ciò che vuole davvero. Questo è l'unico criterio per prendere giuste decisioni.
Le auguro il meglio,
Dott. Antonio Cortese
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Cara giovane donna, la sua esperienza emotiva può anche essere normale, ma è sicuramente un peso.
Perciò le propongo, se può esserle di aiuto, dei colloqui online che quindi si possono effettuare anche dalla località in cui andrà per l'erasmus.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, quello che stai vivendo è del tutto comprensibile e naturale. Stai per affrontare un cambiamento importante e, come ogni cambiamento, porta con sé emozioni contrastanti: da un lato, l’opportunità di crescita e nuove esperienze; dall’altro, la paura dell’ignoto, la nostalgia e il timore di non trovarti bene. Il fatto che la destinazione non sia quella che desideravi può rendere tutto più difficile da accettare, perché senti di non aver avuto pieno controllo sulla scelta. Questo può farti percepire la situazione come qualcosa di imposto, e non come un'opportunità. È normale provare ansia quando ci si allontana dalla propria zona di comfort, soprattutto dalla famiglia, che rappresenta un punto di riferimento e sicurezza. Quello che può aiutarti è cambiare prospettiva: invece di concentrarti su ciò che potrebbe andare male, prova a pensare a cosa potresti imparare da questa esperienza, anche nelle difficoltà. Le relazioni con i tuoi coinquilini e colleghi non devono per forza essere perfette da subito, possono svilupparsi nel tempo. Se ti sentirai sola, potrai comunque trovare modi per restare in contatto con chi ami e crearti una nuova routine che ti faccia sentire più a tuo agio. Questa sofferenza non significa che tu stia sbagliando a partire, ma solo che ti stai confrontando con qualcosa di nuovo e che il tuo sistema emotivo sta cercando di adattarsi. Se permetti a te stessa di vivere questa esperienza con apertura, potresti sorprenderti di come le cose si sistemeranno più facilmente di quanto immagini ora. Ti meriti di dare una possibilità a questa avventura, senza sentirti in colpa per le emozioni che stai provando :) resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
L'esperienza in erasmus la fara' crescere consiglio vivamente
Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima, le sue paure sono perfettamente comprensibili in quanto il passo che sta compiendo la porterà fuori dalla sua zona di comfort, da tutto ciò che conosce e in questo momento le da sicurezza. Credo anche sia fisiologica l'ansia da separazione che sta provando nei confronti del suo nucleo familiare; la sua è una decisione che la pone di fronte a nuove sfide evolutive, avvicinandola a tematiche quali la separazione, l'autonomia, l'insicurezza di potercela fare in un luogo e con persone che non conosce. Sarebbe interessante indagare le motivazioni che la spingono ad affrontare l'erasmus, ma credo anche che possa essere un'occasione estremamente importante per lei ed il suo futuro nonché una decisione molto coraggiosa alla sua giovane età. Potrebbe prendere in considerazione iniziare un percorso di supporto psicologico se dovesse sentirsi in difficoltà nel nuovo contesto per elaborare le difficoltà legate alle nuove sfide che la aspettando. Le faccio i migliori auguri per questa nuova avventura, non abbia timore di chiedere aiuto se dovesse trovarsi a disagio. Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Dott. Maurizio Di Benedetto
Psicologo, Fisioterapista, Posturologo
Monza
Gentilissima, una nuova esperienza sopratutto fuori da casa potrebbe mettere in crisi, ma la crisi é anche un nuovo adattamento e crescita personale. Le consiglio un’approfondimento personale con una consulenza psicologica, che in questo caso se é in partenza potrà utilizzare la modalità online. Così da fare chiarezza e comprendere la strada più giusta per lei da perseguire.

A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato. È importante intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da poter trascorrere questo periodo nel migliore dei modi.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso attraverso consulenze online.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Gabriella De Stefano
Psicoterapeuta, Psicologo
Cantù
Gentilissima,

la paura di affrontare situazioni nuove è del tutto comprensibile e normale. Così, con le poche informazioni che fornisce, non è possibile rispondere alla domanda sul perchè si senta così. Certamente però noto uno stile di pensiero che non la aiuta ad affrontare la situazione: tutte le domande che si fa su come si troverà con i coinquilini, se si sentirà sola, eventuali continui pensieri su come sarà la situazione e su come affrontarla, al momento non le servono. Si concentri sulla bellissima opportunità che ha e resti ancorata al presente il più possibile: quello che sarà lo affronterà al momento opportuno.
Rispetto alla sua famiglia la invito a ragionare sul fatto che non sta abbandonando nessuno; sta solo partendo, immagino per pochi mesi, per costruire il suo futuro (e questo è un diritto di ogni figlio/nipote).
In bocca al lupo!

Gabriella De Stefano
Dott. Emiliano Bruscoli
Sessuologo, Psicologo, Neuropsicologo
Sesto San Giovanni
Buongiorno.
Sebbene durante il nostro percorso sia sempre preferibile non farci dominare dalle nostre paure e timori, rinunciando così a nuove e stimolanti esperienze che arricchiscono la nostra vita, non è necessario affrontare per forza situazioni che ci fanno sentire a disagio, quando non si è ancora effettivamente pronti ad affontarle.
Avendo lei tutte queste resistenze e timori verso questa esperienza, forse sarebbe consigliabile che lei affronti innanzitutto queste sue paure, analizzandole insieme ad un professionista che possa aiutarla nel capire come gestirle e, solo in seguito, decidere se e come affrontare un'esperienza come l'Erasmus.
Spero di esserle stato utile. Per ogni ulteriore approfondimento rimango a disposizione.
Dott.ssa Letizia Di Vagno
Psicologo clinico, Psicologo
Venaria Reale
Cara scrittrice,
partire per un Erasmus a 20 anni può fare paura: c'è la paura della solitudine, la paura di non riuscire a inserirsi nel contesto lavorativo, la paura della distanza dalla propria famiglia. Al contempo può essere un'esperienza estramamente ricca e formativa: conoscerà persone nuove, farà tante esperienze, vedrà luoghi nuovi. In ogni caso, ciò che è davvero importante, è capire se in lei ci sia il DESIDERIO di vivere questa esperienza. Se il desiderio c'è, troverà il modo di affrontare le sue paure ed, eventualmente, potrà pensare di rivolgersi ad uno psicologo clinico italiano in modalità online o in presenza. Al contrario, se il desiderio non dovesse esserci, è bene prenderne consapevolezza e rispettare i propri tempi.
In ogni caso le faccio un grande in bocca al lupo!

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