Buongiorno Sono la mamma di una ragazza di 16 anni con (probabilmente) disturbo borderline... è in u

23 risposte
Buongiorno Sono la mamma di una ragazza di 16 anni con (probabilmente) disturbo borderline... è in una comunità terapeutica da dicembre e sta facendo un bel lavoro...si impegna in tutto molto e fa dei grandi passi in avanti Tra qualche giorno verrà a casa per qualche ora...e se l'inserimento scolastico procede bene da dicembre si pensa di fare rientri settimanali In questo momento prende anche farmaci (aripiprazolo+EN al mattino e la sera aripiprazolo+sertralina) Sono molto contenta del suo percorso e sicuramente farò di tutto per sostenerla...ma...il mio cuore di mamma è molto preoccupato... Potete dirmi per favore se ci sono delle possibilità di guarigione totale? Se no come puo una persona affetta di questo disturbo avere una vita normale? Grazie delle vostre risposte
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, comprendo perfettamente le sue preoccupazioni e comunque sono contento che il percorso che la ragazza sta effettuando stia dando i suoi frutti.quello che è utile per poter guarire è innanzitutto conoscere il disturbo, le sue manifestazioni e soprattutto cosa fare e cosa non fare per evitare che possa amplificarsi; in questi casi la guarigione viene intesa come piena consapevolezza di quello che è il funzionamento della ragazza in modo che lei stessa possa saper riconoscere ed individuare i primi segnali di squilibrio emotivo per potervi opportunamente intervenire. Voi genitori dovete essere supportati e istruiti in questo in modo da riconoscere anche voi i segnali del disturbo al fine di poter gestire le situazioni problematiche in maniera tempestiva.
In bocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, posso solo immaginare cosa significhi essere madre di una figlia che soffre. Ciò che lei sente è prova è legittimo e assolutamente comprensibile. Non esiste una visione unica in letteratura rispetto alla prognosi dei disturbi di personalità. Sicuramente state facendo tutto ciò che è necessario fare per un percorso di guarigione. SI fidi ed affidi come sta facendo adesso all'equipe che vi ha in carico, esponga anche i suoi dubbi e chieda un suo supporto individuale se ne sentisse l'esigenza. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Signora, l essere umano è dotato di innumerevoli risorse. Di certo più delle fragilità. Un caro saluto.E M.
Dott.ssa Emanuela Carosso
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno a lei. Secondo il paradigma sistemico, l'attribuzione di un'etichetta diagnostica ad una persona, tanto di più se questa persona è un minore, come nel caso di sua figlia, è frutto di una distorsione prospettica che porta a concentrare su uno dei membri della famiglia l'attenzione clinica, anziché mettere il focus sul malfunzionamento dell'intero nucleo.
Quindi, nell'ottica sistemica, converrebbe che l'intero nucleo famigliare si sottoponesse a terapia, per modificare quelle dinamiche ricorsive che si palesano in ciò che viene definito "disturbo borderline" della ragazza.
Dal mutare delle condizioni nell'ambiente di vita del paziente designato può conseguire la "guarigione totale" dello stesso ed un'esistenza decisamente migliore per tutti i suoi congiunti.
Consideri perciò l'opportunità di tentare una terapia famigliare. Saluti.

Dott.ssa Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, intanto è profondamente scorretto/sbagliato fare diagnosi di disturbo della personalità prima dei 18 anni. Secondariamente consiglierei, visto che comunque dalla descrizione si intuisce la problematicità della situazione, di non abbandonare un percorso terapeutico e quindi di mantenere un percorso di psicoterapia, soprattutto quando uscirà dalla comunità. Il concetto di "guarigione" applicato alla personalità è fuorviante, sarebbe più corretto pensare nell'ottica di imparare a gestire le proprie caratteristiche, azioni e reazioni.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

è difficile stabilire una prognosi dei disturbi di personalità. Sicuramente l'essersi affidati ad un equipe di specialisti per un percorso di guarigione è stata la scelta migliore. Continuate il percorso attraverso l'equipe che vi ha in carico, e si confronti pure in merito ai suoi dubbi; nel caso chieda un supporto individuale qualora ne sentisse l'esigenza.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione di madre per il futuro di sua figlia, ma credo che state facendo tutto il meglio possibile per la crescita della ragazza. È ancora piccola e poco si può dire sull'evoluzione. Il suggerimento è di affidarsi alla struttura e seguire i consigli che vi daranno a fine percorso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, difficile rispondere alla sua domanda con così pochi elementi e senza conoscere sua figlia.
Se percepisce che il percorso terapeutico intrapreso sia proficuo, abbia fiducia e sostenga sua figlia affinché continui.
Spesso i giovani se lavorano seriamente su loro stessi sono capaci di cambiamenti sorprendenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Non è semplice rispondere alla sua domanda attraverso questo spazio, gli aspetti relativi alla prognosi variano in base alle particolari situazioni ed a mio avviso è importante che si confronti direttamente con i professionisti che stanno lavorando con sua figlia. Il mio suggerimento è di non focalizzarsi su ciò che potrebbe succedere in futuro ma su ciò che sta succedendo in questo momento, adesso: sua figlia si sta impegnando molto e sta migliorando molto, tra qualche giorno tornerà a casa per qualche ora dalla comunità terapeutica e poi potrebbe tornare per il week end. Che valore ha questo per lei? Sembra dalle sue parole estremamente importante; se è cosi il mio invito è di poterlo riconoscere, permettendosi di sentire ed accogliere le emozioni che questo genera in lei e di concentrarsi sui prossimi piccoli e importanti passi che sua figlia, lei come madre, e tutto il vostro nucleo familiare potrete fare insieme. Questo per ciò che concerne il sostegno per sua figlia; potrebbe essere inoltre importante richiedere un proprio spazio individuale con un professionista attraverso il quale poter dar voce ai propri vissuti e ricevere aiuto in merito all'esperienza che affrontando. Un saluto, Dott. Felice Schettini

Dott.ssa Maria Eugenia Michel
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Cara utente, le sue incertezze sono comprensibili, essere accompagnate nel percorso da un equipe e importante perché la aiuterà a non sentirsi sola. Lei potrebbe iniziare un percorso psicologico individuale. Un abbraccio
Dott.ssa Maria Grazia Agostini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Campofilone
Buon pomeriggio,quando si parla di personalità borderline ci si riferisce ad una struttura che, in quanto tale,non prevede una guarigione come quella a cui ci si riferisce a proposito di un'influenza. Alcune terapie costruite appositamente come la DBT ( dialectical behavior therapy) aiutano il paziente a gestire meglio la quotidianità, le convinzioni su se stesso , la disregolazione emotiva, e la socialità, smussando gli angoli più impegnativi da fronteggiare altrimenti, come lei certamente saprà.Ripeto, la parola chiave in queste situazioni è gestione.
La saluto, dott.ssa Agostini Maria Grazia
Dott.ssa Claudia Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta
Frascati
Buonasera, mi dispiace per la situazione che vive sua figlia e lei! Il fatto che sia figlia si stia impegnando molto significa che vuole stare bene, questa è la risorsa più grande per ottenere i migliori risultati! Anche il modo in cui lei ci parla del suo disagio mi fa capire quanto lei si impegni per risolvere la situazione dolorosa. Complimenti e creda nel.fatto che sia figlia ce la farà, lo sta già dimostrando!!!!! In bocca al.lupo per tutto!
Un caro saluto
Claudia m
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno Signora! Posso solo provare ad immaginare quanto angosciosa possa essere la situazione. Aver trovato qualcuno che si occupa di sua figlia, la motivazione della ragazza e la giovane età sono indicatori favorevoli, ma il percorso farmacologico e psicoterapeutico non devono essere abbandonati. Potrebbe essere prezioso anche per Lei (e il papà?) trovare un professionista che vi accompagni in questo difficile cammino, affinché possiate muovervi tutti nella giusta direzione, aiutandovi anche a digerire meglio i momenti più difficili e conservare fiducia e speranza per il futuro. Si tenga forte
Dott.ssa Sara Chiara Pompili
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, purtroppo da pochi elementi non si può dare una risposta certa alla sua domanda. Comunque più che di guarigione totale, parlerei di possibilità di continuo miglioramento delle capacità di gestione della sofferenza, delle capacità di coping ( di adattamento di fronte a situazioni stressanti) che sua figlia potrà acquisire attraverso le terapie.
Il miglioramento della salute mentale di sua figlia può essere anche causato dalle relazioni positive familiari ed extra-familiari.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili
Dott.ssa Simona Marzano
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Carissima mamma, sono un paio d'anni che rientro nel programma di aiuto di familiari di persone Borderline. Conduco corsi psicoeducativi secondo un modello sperimentato da un ventennio e che ha trovato riscontri scientifici. La psicoterapia elettiva su cui si fonda per il trattamento dei pazienti è la Psicoterapia dialettico comportamentale (DBT), mentre i corsi psicoeducativi per i genitori sono condotti a titolo gratuito da un familiare e da uno psicologo. Faccio questa premessa perché la mia risposta è il frutto della mia esperienza sul campo. Vedo tanti familiari e ho un campione di riferimento da cui trarre certe conclusioni.
Il disturbo borderline racchiude più di 300 tipologie diverse al suo interno e con livelli diversi di gravità. Le teorie che spiegano le cause del disturbo parlano di aspetti biologici e aspetti sociali che si incrociano. Quindi per rispondere alla domanda: certo che dal disturbo borderline si può guarire! Ma ovviamente dipende dalla persona in questione. La sensibilità spiccata di questa personalità perdura nel tempo e si manifesta in forme artistiche o prosociali che possono dare anche grandi soddisfazioni; l'emotività si gestisce, trovando situazioni ad hoc in cui fare una vita "normale". Si evitano le situazioni stressanti e si impara ad avere un controllo sull'ambiente esterno in modo da trarne il massimo beneficio possibile. La psicoterapia mette il paziente nelle condizioni di conoscersi bene, di essere consapevole di se stesso e di decidere cosa gli fa bene e cosa no. Come chi ha una pelle molto delicata sa di non potersi esporre al sole senza una protezione adeguata o come chi ha gli occhi chiari sa che deve indossare sempre gli occhiali da sole, così la persona con disturbo borderline impara a proteggersi in svariate occasioni. Non siamo tutti uguali e non siamo tutti sensibili allo stesso modo, ma ognuno di noi impara con il tempo a fare ciò che è meglio per sé. E' vero che se il disturbo è associato ad altri problemi, come per esempio la dipendenza da droghe pesanti, o l'averne fatto un uso smodato nel passato, la funzionalità della persona e la sua capacità di recupero diminuiscono notevolmente.
Dott.ssa Ilaria Pavoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Gentilissima utente di miodottore, comprendo la sua preoccupazione di mamma ed empatizzo con i suoi dubbi rispetto al futuro, quello che penso è che sicuramente state facendo il possibile per rendere appagante la vita di vostra figlia e lei sembra rispondere bene, già questo è tantissimo e quindi è giusto siate orgogliosi di questo, per quanto riguarda la diagnosi ci sono diverse opinioni rispetto la prognosi del disturbi borderline, anche se mi accodo ai colleghi che le hanno risposto precedentemente sul fatto che credo sia davvero pericoloso fare una diagnosi così importante ad una ragazza minorenne, immagino i medici che l’hanno seguita siano stati iper scrupolosi e attenti in questo, comunque con un percorso terapeutico e una cura farmacologica adeguata la ragazza potrà prendere consapevolezza delle sue dinamiche interne e riuscire a vivere una vita dignitosa, come merita, saluti e in bocca al lupo, resto a disposizione per qualsiasi confronto, dott.ssa Ilaria Pavoni
Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente grazie per aver condiviso con noi i suoi dubbi e le sue perplessità ma anche le sue paure. Vivere la malattia mentale e comprenderla è molto importante per per la buona riuscita del lavoro che sua figlia sta facendo ed è bene che valorizziate i passi avanti di sua figlia perché solo cosi potete essere un supporto per lei e un aiuto. Rispondere alla sua richiesta comunque risulta molto difficile visti i pochi elementi a disposizione e la complessità della situazione queste sono risposte che potete rivolgere al terapeuta che segue vostra figlia in comunità e sicuramente lui saprà cosa consigliarvi. vi auguro di godervi il tempo insieme al suo rientro a casa anche se all'inizio sarà graduale e a piccole dosi e vivete ogni momento nel modo più sereno possibile ma con la consapevolezza e la conoscenza della patologia di vostra figlia vedrete che tutto verrà da se. Un caro saluto Dott.ssa Valeria Sicari
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, mi fa molto piacere sentire che il percorso di sua figlia stia procedendo bene nella comunità terapeutica. È importante confrontarsi con i professionisti che la seguono per avere un quadro completo della situazione e trovare le migliori soluzioni. Riguardo alla sua domanda sulla possibilità di guarigione totale per il disturbo borderline, è importante sapere che ogni persona è unica e le risposte al trattamento possono variare. Tuttavia, molte persone affette da questo disturbo possono migliorare significativamente con il trattamento appropriato e il sostegno continuo. Il focus è spesso sulla gestione dei sintomi e sull'apprendimento di strategie per affrontare le sfide quotidiane. Con il tempo e il sostegno adeguato, molte persone riescono a condurre una vita soddisfacente e funzionale. È importante continuare a essere presente per sua figlia, offrendole sostegno e incoraggiamento lungo il percorso. Se ha ulteriori domande o preoccupazioni, non esiti a condividerle con i professionisti che la seguono. Cordiali Saluti






Dott. Fabio Scannella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Canicattì
Buon giorno, il percorso intrapreso è quello corretto. La personalità di tipo borderline è insidiosa ma con gli strumenti giusti la persona può vivere una vita pressoché normale con alti e bassi come tutti noi.
Guarigione in termini medici in psicologia diciamo che non esiste...la conoscenza del problema e la capacità di gestirlo e ridimensionarlo è una forma di guarigione.
Gli strumenti sono un buon percorso di psicoterapia individuale che non ha una reale fine ma periodi di intensificazione e periodi di rilassamento tra le sedute.
La ragazza dovrà fare i conti con la sua impulsività, le alterazioni del tono dell'umore, le eventuali dipendenze (da riconoscere sul nascere e riorientare), la dipendenza affettiva dall'eventuale narcisista di turno.
Sostegno, vicinanza, e attività che possano ordinare e contenere emotivamente e fisicamente gli alti e bassi di questa problematica.
un saluto
Dott. Riccardo Comisso
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Salve gentile utente. Accolgo la preoccupazione, più che comprensibile. Sicuramente il fatto che lei sia "compliante" al trattamento e che sua figlia si stia impegnando in questo percorso riabilitativo, sono dei facilitatori di non poco conto. Purtroppo, i momenti di difficoltà, legati a fatti ed eventi particolarmente ostici, si presenteranno sempre nel corso della vita e potrebbero essere causa di eventuali ricadute. Ma l'obbiettivo di questi percorsi è appunto quello di fornire alla persona gli strumenti necessari per attutire tali cadute, riconoscere il momento critico, prevenirlo attraverso l'incremento di utili strategie. Le consiglio, in merito al disturbo Borderline, di leggere l'autobiografia di Marsha Linehan, nel suo libro "Una vita degna di essere vissuta". Troverà degli utili spunti autobiografici in merito alla sua esperienza. Un saluto e buona fortuna.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile signora, prima di tutto, desidero esprimere il mio profondo rispetto per l'impegno che sta dedicando al sostegno di sua figlia. È evidente quanto amore e dedizione metta nel suo percorso di accompagnamento, e sicuramente questo è un punto di forza importante per il benessere della ragazza. È davvero incoraggiante sapere che sta facendo progressi significativi nella comunità terapeutica e che sta impegnandosi con serietà, nonostante le difficoltà. Per quanto riguarda la sua domanda sulla guarigione, è fondamentale sapere che con un trattamento adeguato, che includa supporto terapeutico e un ambiente familiare positivo, molte persone riescono a fare significativi progressi. La guarigione totale può essere un concetto difficile da definire, ma ciò che davvero conta è che sua figlia possa imparare a gestire i suoi sintomi, vivere in modo stabile e costruire una vita soddisfacente. La comunità terapeutica e il lavoro di equipe sono fondamentali in questo percorso, così come il supporto che lei le sta offrendo. Inoltre, ritengo che un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a gestire meglio le sfide emotive e psicologiche di questo periodo e ad aiutare “il suo cuore preoccupato”. Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott.ssa Maria Canade'
Psicoterapeuta, Psicologo
Cosenza
Gentile signora,
grazie per aver condiviso la sua esperienza e per la fiducia nel raccontare un percorso così delicato. È evidente quanto amore, attenzione e presenza stia mettendo nell'accompagnare sua figlia in questo momento complesso della sua vita.

Le sue preoccupazioni sono assolutamente comprensibili: essere genitori di un adolescente con un possibile disturbo borderline significa spesso trovarsi a vivere una montagna russa di emozioni, tra speranze, paure e dubbi sul futuro.

La buona notizia è che sì, esistono concrete possibilità di miglioramento significativo, e in molti casi, con il giusto supporto terapeutico e relazionale, le persone con disturbo borderline di personalità (DBP) possono arrivare a condurre una vita piena, stabile e soddisfacente.

Negli ultimi anni, la ricerca clinica ha fatto grandi passi avanti: approcci terapeutici specifici come la Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), la Mentalization-Based Therapy (MBT) e altre terapie integrate hanno mostrato grande efficacia nel migliorare la regolazione emotiva, la stabilità relazionale e l’autostima dei pazienti. È importante sottolineare che l'adolescenza è un momento particolarmente favorevole per intervenire: la plasticità cerebrale e lo sviluppo ancora in corso rendono gli interventi spesso più efficaci rispetto all'età adulta.
La “guarigione totale” in senso stretto può essere un concetto un po’ rigido in ambito psichiatrico, ma possiamo parlare con fiducia di remissione dei sintomi e sviluppo di un funzionamento personale e sociale sano e autonomo.
Inoltre, il fatto che sua figlia sia coinvolta attivamente nel suo percorso e stia facendo progressi è un indicatore estremamente positivo. L’impegno personale, unito al supporto familiare e professionale, è un fattore protettivo importantissimo.
Lei chiede come si possa condurre una vita “normale” con questa diagnosi: la risposta è che una vita piena, fatta di relazioni affettive, lavoro, studio e progettualità, è assolutamente possibile, anche con una vulnerabilità emotiva di base. Spesso, ciò che fa la differenza non è l’assenza totale di sintomi, ma la capacità di riconoscerli, gestirli e chiedere aiuto quando serve.
Infine, le suggerisco – se non lo fa già – di considerare anche uno spazio di supporto per sé, come genitore. Esistono gruppi o percorsi individuali specifici per familiari di persone con DBP, che aiutano a comprendere meglio il disturbo e a gestire il proprio vissuto emotivo.
Un caro augurio a lei e a sua figlia per il prosieguo del cammino: siete già in una buona direzione.
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,

Il disturbo borderline non sempre “guarisce” completamente, ma con psicoterapia, supporto farmacologico e un contesto stabile molti giovani migliorano molto, imparano a gestire le emozioni e possono condurre una vita soddisfacente e normale. I progressi che descrivete sono un segnale positivo di resilienza e apprendimento di strategie di coping efficaci.

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