Buongiorno, Mi presento sono Nicolò ho 30 anni e sono sposato da 3. Con mia moglie ho sempre avuto

35 risposte
Buongiorno,
Mi presento sono Nicolò ho 30 anni e sono sposato da 3. Con mia moglie ho sempre avuto alti e bassi sia a causa della reciproca difficoltà di comunicazione ma soprattutto per i miei scatti di rabbia. Spesso mi sento ferito o attaccato da lei, anche per cose assolutamente di poco conto, reagisco in maniera aggressiva e sproporzionata, cosa che la ferisce moltissimo; questo comportamento si presenta solo con lei e non con altri amici o familiari. Solitamente questa mia rabbia dura poche ore seguita dalla consapevolezza e dal grande senso di colpa per come mi sono comportato. Spesso cerco una riconciliazione immediata, cosa che mia moglie spesso è riluttante a darmi, perché si sen
te ancora ferita e umiliata dal mio comportamento, cosa che aumenta ancora di più la mia frustrazione. Sono arrivato al punto di aver paura che tutto quello che faccio o dico, provochi in lei una reazione che a sua volta scateni in me questa rabbia e anche lei vive nella paura che una sua frase sbagliata scateni l'inferno. Ho anche ipotizzato, leggendo su internet che potrei avere un disturbo borderline della personalità, ma questa è solo una mia opinione ( e di mia moglie), non ne ho mai parlato con un professionista. Amo mia moglie sopra ogni cosa e lei non può più sopportare di essere ferita da me così e io non voglio perderla. Vorrei davvero tanto intraprendere un percorso che mi porti a gestire e se possibile eliminare questo mio comportamento. Come posso muovermi? Voi potete darmi indicazioni?
Buongiorno Nicolò. Innanzitutto ciò che scrive è ben scritto: la sua precisione nel descrivere e nel domandare rivela che ha molto riflettuto sulle questioni che qui riporta e restano aperte. Dal punto di vista della cura, sapersi porre le domande giuste ed essere nella disposizione di richiedere un aiuto è molto importante e soprattutto vantaggioso.
La rabbia è un sentimento molto basico che permette, attraverso una scarica, di liberarsi da un'angoscia. La scelta giusta è quella di rintracciare le origini di questa condizione e questo non può prescindere da un consulto con un professionista che sappia ascoltarla e guidarla. Indipendentemente dalla questione diagnostica che, in ogni caso, va sempre declinata sul singolo soggetto ed effettuata da uno specialista, è importante per lei trovare uno spazio di ascolto. Le indicazioni sono quelle di rivolgersi o ad un servizio territoriale come consultori o ambulatori ASL del territorio di competenza, oppure scegliere uno psicoterapeuta privato e fissare un primo incontro conoscitivo.
Non esiti, un saluto
Dott.ssa Genitore

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Salve Nicolò, mi sembra che lei abbia ben chiaro la percezione delle sue emozioni, ma non riesce a dare un significato a ciò che prova' reagisco in maniera aggressiva e sproporzionata' sicuramente ha bisogno di un aiuto esterno e professionale per decifrare questa situazione, potrebbe rivolgersi a uno psicoterapeuta per un percorso individuale e ipotizzare anche un percorso di terapia di coppia.
resto disponibile per eventuali chiarimenti.
buon lavoro.
Caro Nicolò, mi sembra che lei parta da un'ottima motivazione: conoscersi per migliorarsi, considerato che gli episodi raccontati non feriscono solo sua moglie ma anche lei stesso.
Le etichette diagnostiche non le servono, ancor meno in questo momento. Può, comunque, iniziare a cercare terapeuti nella sua zona che le trasmettano fiducia.
Buona fortuna.
I discontrolli impulsivi sono un sintomo di svariati disturbi della sfera emotiva e psicologica. Dovrebbe innanzitutto effettuare una buona valutazione psicologica (effettuata da psicoterapeuta o psichiatra o neurologo). Dopo aver compreso esattamente di cosa si tratti sarà bene iniziare una terapia . Non sia impulsivo nel consultare il dr. Internet,ma si affidi ad un terapeuta sia del.servizio pubblico che un professionista privato. È giovane e ha tutte le risorse per migliorarsi
Buongiorno Nicolò,
dal suo scritto colgo la presenza di un aggressività che descrive con modalità di manifestazione e di ritorni emotivi e disagio.
Credo sia sensato pensare a un percorso di aiuto psicoterapeutico di tipo psicanalitico al fine di conoscere l’origine della sua aggressività considerando le dinamiche profonde e possibili esperienze della storia della sua vita.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia (Milano)
Carissimo Nicolò,
penso che la Sua idea di intraprendere un percorso sia un'ottima idea.
Un professionista l'aiuterà a trovare un nuovo modo di affrontare la frustrazione e a comprendere le motivazioni sottendono a questa modalità di risposta.
Non si preoccupi troppo della definizione.

Rimango a disposizione.
Un caro saluto

Dott.ssa Fornari Daniela
Iseo (BS)
Buon giorno Nicolò, trovo molto bello il fatto che lei riconosca che le sue reazioni sono inappropriate e che le sappia discernere dall'amore verso sua moglie. Al di là della diagnosi, che spesso nutre la parte mentale e non fa evolvere, mi sento di dirle che potrebbe essere utile un percorso di consapevolezza emozionale dove imparare a trasformare in energia positiva, utile per la sua quotidianità, le emozioni distruttive e dove scoprire inoltre le qualità superiori del suo essere. Emozioni quali rabbia, frustrazione e senso di colpa fanno male al suo rapporto, ma anche alla sua integrità psicofisica. Entrare in sé e scoprire il suo infinito potenziale fa bene ad ogni ambito della sua vita, innalzando la qualità della stessa. Se desidera mi può contattare. Le auguro una meravigliosa giornata. Francesca Castelli
Buongiorno,
prima di parlare di disturbo borderline di personalità è il caso di effettuare una visita da un professionista, in ogni caso, in base agli elementi forniti non credo si tratti di un tale disturbo, ma piuttosto di un problema relativo alla gestione della rabbia e dell’aggressività. Contatti uno psicoterapeuta, in modo da lavorare proprio su questi aspetti e se sua moglie è d’accordo potreste anche pensare di affrontare un percorso di coppia, che in qualche modo migliori la vostra comunicazione.
Saluti.
Buongiorno Nicolò, la rabbia è un'emozione importantissima perché permette di manifestare il disagio che si sta sperimentando ma quando fuoriesce così in modo incontrollato diventa uno sfogo, niente di più, e le si ritorce contro perché è seguito da senso di colpa. Molto probabilmente mettete in atto una sequenza di azioni e andate incontro ad un escalation che vi porta alla solite reazioni. È importante che lei affronti prima l'origine della sua rabbia recuperando la storia della sua famiglia e del ciclo di vita vissuto finora per capire perché si attiva in questo modo.
Non rimandi ancora, ne va anche della vostra relazione di coppia.
Wanda Donisi
Buongiorno Nicolò. Ha una buona consapevolezza delle sue emozioni, e delle sue paure. La consapevolezza è il primo passo per iniziare a stare meglio, è però importante per lei farsi seguire nei passi successivi affinché la sua attenzione possa portare ai miglioramenti desiderati e soprattutto al diritto di stare bene che merita. Si rivolga a uno psicoterapeuta della sua zona, lo aiuterà a lavorare su i suoi irrisolti, a gestire la rabbia e a fare in modo che la sua consapevolezza diventi sempre di più un suo alleato. Un saluto Dr.ssa Daniela Fierro
Buongiorno Nicolò, sta partendo da un ottimo presupposto: il bisogno di capire cosa succede per evitare di rovinare una relazione a cui tiene. So che nella confusione e nell'incertezza si ricerca una risposta univoca e semplice, quindi una diagnosi di un disturbo in un certo senso serve a dare un nome a quello che ci accade e a sapere che è "curabile" ma ora più che trovare una diagnosi è importante iniziare un percorso di conoscenza e riflessione individuale e se poi sarà necessario anche di coppia per ricostruire fondamenta più solide nella capacità di gestire le emozioni disturbanti come frustrazione, rabbia e senso di colpa. Le suggerisco un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione per aiutarla a fronteggiare le emozioni in una modalità diversa e quindi modificare anche le sue reazioni e comportamenti nei confronti di sua moglie. Se vuole iniziare una lettura su questo tema le consiglio il testo "Se la coppia è in crisi" di Russ Harris edito da Franco Angeli. Rimango a disposizione, Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Zocchi
Buongiorno,
può contattare un professionista di sua scelta, preferibilmente nella sua una di residenza, e valutare di intraprendere un percorso di terapia personale con tempi e modalità che stabilirete con e in accordo con il/la collega che a seguirà.
auguri per tutto.
dr.ssa Santicchio
Buongiorno signor Nicolò, da quel che racconta sembra emergere una sua estrema suscettibilità rispetto ad affermazioni / modi di vedere le cose differenti dai suoi. E’ talmente sensibile, si sente così “minacciato” che la sua reazione è proporzionata probabilmente alla minaccia che sente ma è incomprensibile alla sua compagna di vita. Sarrebbe importante che lei potesse riflettere, anche e soprattutto a mente fredda a quali sono i pensieri/ i significati che la portano immediatamente in questo stato di attivazione. Le informazioni che riporta non sono sicuramente sufficienti per una diagnosi di disturbo borderline, questo non significa che il vissuto che esprime non sia di profondo disagio. E’ importante, considerato che lei ha consapevolezza e motivazione, si rivolga ad un terapeuta che lavori sui significati, intesi come pensieri ed emozioni, che producono questo stato così doloroso di attivazione a cui far seguire una maggiore capacità di riconoscere e gestire con altre strategie questi suoi momenti relazionali.
Gentilissimo Nicolò,
da quello che scrive sembra che lei stia già maturando una certa consapevolezza che sta stimolando un desiderio di cambiamento, e questa è un'ottima premessa.
La rabbia è un'emozione come tutte le altre ed ha una sua funzione e utilità. Il fatto che emerga solo con sua moglie può dirci qualcosa sulla sua origine, nel senso che sembra possa nascere come un automatismo che probabilmente si è sviluppato durante le sue relazioni primarie e che continua ad agire in maniera inconscia e automatica appunto. Sarebbe quindi importante un percorso psicoterapeutico per esplorare l'evoluzione della sua personalità passata e presente per dare significato a questa emozione che rischia di mettere a rischio le sue relazioni importanti.
La consapevolezza dei meccanismi inconsci può essere il primo passo per interrompere gli automatismi disfunzionali. Il suggerimento quindi è di rivolgersi ad un professionista col quale continuare il processo di autoconoscenza che ha già provato ad iniziare autonomamente.
Può decidere di iniziare un percorso anche in questo periodo di isolamento forzato con difficoltà di spostamento in quanto siamo in molti ad offrire anche la possibilità di consulenze e percorsi online che possono avere la stessa efficacia come dimostrato da diversi studi.
Resto disponibile per qualsiasi ulteriore chiarimento.
La saluto e le auguro il meglio.
Dr. Michele Vecera
buongiorno Nicolò, la sua presa di coscienza dell'esistenza di un problema è il primo passo per il cambiamento. Probabilmente il suo funzionamento ha innescato dinamiche di coppia dalle quali non riuscite ad uscire da soli. Se ritiene sono a disposizione per una consulenza, anche on line o telefonica. buona giornata
Buongiorno. Già il fatto di rendersene conto è un primo passo. In quanto alla diagnosi di Disturbo di Personalità Borderline, andrei molto cauto, perché su internet si trova di tutto, ma questo tipo di diagnosi spetta a un professionista che se ne intenda, una psicodiagnosi comunque dura del tempo. Il fatto che se la prenda sopratutto con sua moglie è perché lei è forse la più emotivamente significativa per lei. la stessa cosa detta da un altro, la ferirebbe meno. Prima compromettere le sue buone relazioni, sopratutto con sua moglie, segua un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a capire l'origine del suo malessere e contenerlo o, addirittura, risolverlo. Mi creda che molti sono nella sua situazione, ma lei è in grado di riconoscerlo, quindi è già a buon punto. I miei migliori auguri. Enrico Piccinini
Buongiorno, Nicolò. La rabbia è un'emozione che può avere diverse origini, ma fondamentalmente nasce da una frustrazione e maschera il dolore, una sofferenza interna che però non vogliamo manifestare, talvolta neppure a noi stessi. Abbiamo timore che manifestare sofferenza ci renda più vulnerabili agli occhi degli altri, ci ponga in una posizione di debolezza in cui possiamo essere ulteriormente feriti e attaccati. E allora preferiamo nascondere questa nostra vulnerabilità con l'opposto, una reazione aggressiva che spaventi gli altri, e li tenga a debita distanza. E' probabile che questo suo comportamento rabbioso che si manifesta nel suo rapporto di coppia sia in realtà solo una riedizione di qualcosa che le è già avvenuto di vivere molto tempo fa, e che ora riaffiora in maniera spropositata e talvolta inadeguata o addirittura estranea alla situazione con sua moglie, innescando una reazione a catena difficile da gestire e fonte di ulteriore sofferenza. Si rivolga con fiducia a uno psicoterapeuta e, possibilmente, intraprenda una psicoterapia. Molti auguri.
Gentile utente,
comprendo il suo malessere, è chiaro che lei per primo soffre di questa condizione. In taluni casi l'aspetto positivo è il riconoscere di avere un problema che le sfugge di mano. Approfitti di questo momento nel quale è consapevole di un mancato controllo della propria vita emotiva e Contatti un collega. È normale che queste questioni si presentino con sua moglie e non con amici e parenti. Infatti, più i legami sono importanti, più è possibile che emergono dinamiche complicate ed ingestibili che ci riguardano. Colga questa occasione ed intraprende un percorso psicologico. Farà bene in primi a se stesso oltre che rasserenare tutto il contesto familiare o di coppia. Le auguro il meglio.
Dr Antonio Raia
Centro Psicologico del Sannio
Caro Nicolò buongiorno ti consiglio un approfondimento di alcuni aspetti della tua personalità attraverso alcuni incontri con uno psicoterapeuta di tua fiducia. Comunque la tua accettazione e la consapevolezza di avere un disagio emotivo depone a tuo favore. Non perdere tempo e attivati al più presto
BUONGIORNO NiCOLO' E GRAZIE PER IL GARBO CHE LA DISTINGUE.
LA RABBIA E' IL RETRO DELLA MEDAGLIA DELLA depressione,DUNQUE BISOGNERA' CAPIRE DI QUALE DEPRESSIONE SI TRATTA SE BIPOLARE O MAGGIORE.
OGGI ,I NON SOLO CI SONO FARMACI PER GUARIRE DA SIMILI SITUAZIONI,MA UN PERCORSO DI BUONA EDUCAZIONE COMUNICATIVA CON ESERCIZI ADATTI DI PSICO.NEURO.LINGUISTICA porteranno il vostro amore ad adeguati livelli di bellezza....e felicita'.
la psiconeurolinguistica ha aiutato molte coppie a uscire dal tunnel della rabbia e della mortificazione.
volete provare?le sedute sono full immersion di mezza giornata.vi aspetto
alessandra lancellotti
La prima cosa è non alzare le mani. Questo è un confine. Leggendo il suo scritto direi di no. Siete molto giovani per saper gestire la convivenza che è sempre un'impresa! Non le do né consigli né interpretazioni. Anche online prenda un appuntamento con una/o psicoterapeuta. Sarà più semplice di quello che crede. Coraggio!
Buongiorno Nicolò. Come prima cosa vorrei rimandarle due aspetti . Il primo è il suo buon livello di consapevolezza emotiva e il riconoscimento che ha della rabbia e del senso di colpa. Secondo, andrei molto cauta sulla diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità, sia perchè in internet è riportato un elenco di sintomi senza un inquadramento specifico per la storia di vita della persona e sia perchè la diagnosi è il risultato di un processo diagnostico fatto da un professionista.
Detto questo, proporrei un percorso terapeutico volto all'elaborazione emotiva e alla consapevolezza di ciò che si attiva nella comunicazione con sua moglie in modo da imparare a regolare con strategie alternative le emozioni che si attivano.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Alice Bianchi
Buongiorno Nicolò, penso che questo passo per lei sia molto importante, ammettere di avere una difficoltà e chiedere aiuto ad un professionista è davvero un passaggio decisivo. Penso sia veramente buono per lei intraprendere un percorso al tempo stesso la invito a considerare di fare quanto meno un consulto in coppia. Imparare a gestire questi momenti in coppia è la chiave per una relazione rassicurante per entrambi. se vuole saperne di più può contattarmi e possiamo fare un consulto gratuito anche via skype in questo momento di difficile quarantena. saluti
Buongiorno,
Mi sembra già abbia ben chiaro su cosa vuole lavorare, le manca solo un contatto con uno psicoterapeuta. Lo può trovare in questo portale, siamo in tanti, con delle differenti specializzazioni. Scelga chi le ispira più fiducia.
Buona ricerca
Buongiorno, lei ha già fatto una buona descrizione delle sue difficoltà relazionali e delle emozioni di rabbia che la sorprendono e che sembrano quasi essere estranee a lei tanto che vuole fare qualcosa per risolvere il problema.
Si rivolga ad un professionista per affrontare questa situazione.
In questo momento di emergenza coronavirus può rivolgersi a qualcuno che utilizzi la modalità online e quindi colloqui da remoto via Skype o altre piattaforme disponibili.
La saluto cordialmente
Iulia Murrocu
Leggere questa sua richiesta d' aiuto mi ha molto emozionata perchè ho sentito l amore che prova per sua moglie ma anche il dolore e la rabbia che sente dentro e che ha difficoltà a comprendere. Come le hanno suggerito i miei colleghi non le resta che intraprendere un percorso di psicoterapia che la potrà aiutare a capire da dove arriva questa rabbia e cosa la fa scattare.
Un caro saluto.
Elena Maraglino
Buona sera Nicolò, Intraprendere un percorso di psicoterapia è certamente una buona idea da ciò che racconta, per capire cosa e come la ferisce così da tanto da farla reagire così negli scambi con sua moglie. Non me la sento di fare una diagnosi a distanza e con troppo pochi elementi. Credo che lei dovrebbe cercare affidandosi all'esperienza di chi le è vicino un terapeuta che possa aiutarla. Forse ha buoni amici che hanno fatto questa esperienza o il suo medico di base è persona per lei di fiducia? Le faccio i miei migliori auguri. Spero trovi i motivi delle sue reazioni e che possano così diventare un differente comportamento; più adatto alla sua relazione di coppia. Buona serata. Andrea De Lorenzo Poz.
Gentile Niccolò, dalle sue parole emerge una buona consapevolezza dei vissuti che prova e della necessità di mettersi in discussione per migliorarsi, migliorando così anche il suo rapporto di coppia. È questa è un’ottima cosa, poiché il cambiamento parte proprio da qua.
Le consiglio di cercare uno/a psicoterapeuta nella sua zona a cui affidarsi per intraprendere questo percorso, lasciando da parte l’etichetta di “disturbo bordeline” perché eventualmente sarà il terapeuta stesso a fare una diagnosi. In ogni caso non è un’etichetta sintomatologica che la contraddistingue, bensì la sua complessità in quanto essere umano con vissuti emotivi ed esperienze che l’hanno portata ad essere ciò che è oggi, ed è su questo che si può lavorare.
In bocca al lupo!

Dott.ssa Elisa Paterlini
La sua reazione è la normale reazione di chi ha subito traumi nell'infanzia. Lei reagisce non a sua moglie ma a ciò che l'ha ferita "là e allora". Quando accade che a causa di esperienze troppo forti emotivamente, la psiche non riesca ad integrarle, allora esse si ripresentano improvvisamente in contesti e situazioni apparentemente molto lontani e senza una spiegazione. Le consiglio di cercare un terapeuta EMDR che la possa aiutare a desensibilizzare gli eventi traumatici che la fanno reagire con rabbia quando lei non vuole più utilizzare questa difesa.
Buongiorno Nicolò, posso comprendere il disagio che prova nel vivere questa personale situazione psicologica. È davvero importante avere un atteggiamento aperto verso se stesso, per volersi capire meglio. La rabbia così come la esprime lei, ha il significato di una difesa dal dolore. Ma quale dolore può arrecarle una donna che la ama, come sua moglie? Per non entrare ogni volta nel circolo vizioso che ben descrive, fatto di reazione impulsiva rabbiosa e poi senso di colpa o di abbandono, il suggerimento che le do' è quello di rompere questo "schema reattivo" ed apprendere strategie più efficaci verso se stesso, e verso sua moglie. Ha le risorse per un cambiamento, essendo già in parte consapevole, ma con un confronto professionale psicoterapico troverebbe ascolto e spunti di soluzione del problema. Le auguro di iniziare un percorso in questa direzione. Auguri a lei ed alla sua relazione sentimentale.
Dr. Cameriero Vittorio, psicologo clinico
Gentile Nicolò, la gestione della rabbia rientra tra i compiti dello psicoterapeuta. Posso dirle che la Terapia Strategica Breve ha ideato specifici compiti che mirano a modificare in tempi brevi il comportamento e solo indirettamente le cause. Ovviamente però, capire queste ultime e neutralizzarle aumenta l'efficacia e l'efficienza della terapia, come può avvenire con l'utilizzo di una Terapia Breve Integrata.
In ogni caso comunque il consiglio è di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta. Cordiali saluti
Buongiorno Nicolò, il distubo borderline non si manifesta solo con scoppi di rabbia ma anche con altre modalità di comportamento molto estreme. Credo che se gli scoppi di rabbia avvengano solo su sua moglie e nessun altro, come ad esempio sui o tra imembri della famiglia d'origine, sia un problema di comunicazione e di relazione tra di voi.
Ad ogni modo se questa situazione le procura sofferenza io chiederei la consulenza di uno psicoterapeuta che le può indicare il percorso più indicato
Salve, ritengo che possa esserle utile approfondire il suo problema con un percorso individuale ma, al tempo stesso, potrebbe essere utile avviare una consulenza di coppia per trovare modalità più funzionali di genstire i conflitti.
Se vuole migliorare se stesso e il rapporto con sua moglie è molto opportuno che lei (Nicolò) intraprenda una psicoterapia psicodinamica integrata e potenziata da medicinali naturali evitando, inoltre, l'uso di psicofarmaci.
Se vuole maggiori informazioni mi può contattare telefonicamente. Le comunico anche che io lavoro anche on line. Cordiali saluti!
Gentile utente, può valutare di intraprendere due percorsi distinti (più o meno brevi), uno individuale e uno di coppia.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu

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