Buonasera, sono un ragazzo di 37 anni che non ha mai avuto legami affettivi o di natura sessuale con
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Buonasera, sono un ragazzo di 37 anni che non ha mai avuto legami affettivi o di natura sessuale con una donna, mai neanche baciato una ragazza. Fino ai 30 anni ne avevo anche sofferto molto, ma negli ultimi anni ci avevo messo una pietra su e non mi importava granchè. Purtroppo negli ultimi mesi sto sentendo la mancanza di un rapporto sempre più forte, quando sono solo la sera o la domenica è un pensiero fisso, anche sul lavoro ultimamente sono molto distratto e dimentico facilmente cose. Ho sempre viaggiato da solo, anche per lunghi periodi, ma adesso il pensiero è sempre come sarebbe farlo con una compagna con cui condividere queste esperienze, quanto sarebbe bello essere in 2 ....ecc !!! Non ho gravi problemi a relazionarmi, parlo tutti i giorni con vari tipi di persone anche grazie al lavoro sono sempre a contatto con uomini e donne. Ma purtroppo questa situazione per me è un tabù e me ne vergogno molto, non avrei mai il coraggio di confessarlo a nessuno (neanche ad uno psicologo) tantomeno cercare una ragazza, ho troppa vergogna e paura. Vi chiedo come fare per metterci una pietra sopra? lasciarmi tutto alle spalle e non pensarci più !!! è andata così e va bene lo stesso !!! Grazie mille.
Buonasera,
Mi rendo conto che le sue riflessioni riguardo alla mancanza di esperienze affettive e sessuali stiano suscitando un mix di emozioni, tra cui la nostalgia di un rapporto e, contemporaneamente, la presenza di sentimenti di vergogna e paura.
È importante comprendere che le relazioni affettive sono un aspetto della vita di ciascuno che può seguire percorsi molto diversi. Ognuno ha il proprio timing e le proprie ragioni per fare determinate scelte, ed è fondamentale rispettare il proprio percorso e affrontare le emozioni connesse senza giudizio.
Le preoccupazioni riguardanti la vergogna e la paura sono comprensibili, ma potrebbero essere utili da esplorare con maggiore attenzione: la vergogna spesso ha radici profonde e può essere utile chiedersi da dove derivi questo sentimento. L'accettazione di sé e la comprensione delle proprie emozioni possono essere passi significativi per affrontare queste sfide emotive.
Se la vergogna e la paura si stanno rivelando ostacoli significativi, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista che può fornire uno spazio sicuro E SENZA GIUDIZIO per esplorare le emozioni, affrontare le paure e sviluppare strategie per gestire questi sentimenti in modo costruttivo.
È anche importante notare che, nel processo di introspezione e crescita personale, potrebbe essere benefico considerare la possibilità di aprirsi gradualmente con persone fidate o con uno specialista che possa offrire un sostegno adeguato.
Ricordi che la vita è un viaggio in continuo cambiamento, e ogni passo che si compie verso la comprensione di sé può contribuire al benessere emotivo. Sono a disposizione per ulteriori approfondimenti o per discutere ulteriormente della sua situazione, se lo desidera, un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Mi rendo conto che le sue riflessioni riguardo alla mancanza di esperienze affettive e sessuali stiano suscitando un mix di emozioni, tra cui la nostalgia di un rapporto e, contemporaneamente, la presenza di sentimenti di vergogna e paura.
È importante comprendere che le relazioni affettive sono un aspetto della vita di ciascuno che può seguire percorsi molto diversi. Ognuno ha il proprio timing e le proprie ragioni per fare determinate scelte, ed è fondamentale rispettare il proprio percorso e affrontare le emozioni connesse senza giudizio.
Le preoccupazioni riguardanti la vergogna e la paura sono comprensibili, ma potrebbero essere utili da esplorare con maggiore attenzione: la vergogna spesso ha radici profonde e può essere utile chiedersi da dove derivi questo sentimento. L'accettazione di sé e la comprensione delle proprie emozioni possono essere passi significativi per affrontare queste sfide emotive.
Se la vergogna e la paura si stanno rivelando ostacoli significativi, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista che può fornire uno spazio sicuro E SENZA GIUDIZIO per esplorare le emozioni, affrontare le paure e sviluppare strategie per gestire questi sentimenti in modo costruttivo.
È anche importante notare che, nel processo di introspezione e crescita personale, potrebbe essere benefico considerare la possibilità di aprirsi gradualmente con persone fidate o con uno specialista che possa offrire un sostegno adeguato.
Ricordi che la vita è un viaggio in continuo cambiamento, e ogni passo che si compie verso la comprensione di sé può contribuire al benessere emotivo. Sono a disposizione per ulteriori approfondimenti o per discutere ulteriormente della sua situazione, se lo desidera, un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
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Carissimo, chiedere aiuto è sempre la cosa più difficile, spesso per vergogna o senso di inadeguatezza... ora che hai fatto il primo passo non ti resta che scegliere un terapeuta che ti ispiri fiducia e cominciare senza indugiare oltre...
spesso le cose sono più semplici di come ci sembrano.
spesso le cose sono più semplici di come ci sembrano.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
Erich Fromm, noto analista nonché autore fondamentale nella mia formazione clinica, identifica l'amore con la modalità più alta e vera a cui l'individuo può tendere per esprimere tutta la propria potenza interiore.
L'uomo può esercitare sia la modalità dell'essere che dell'avere ed attraverso queste due differenti visioni del mondo esprimere il proprio amore, che si afferma in modo differenziato a seconda della modalità esercitata. Il fatto che sia emerso ora questo bisogno è sicuramente un qualcosa che la pone in una posizione attiva, di ricerca ma che naturalmente si va a scontrare con insicurezze e paure che si autoalimentano. Ha saputo vivere con sè stesso a lungo, ma vedendo "come" attraverso un percorso individuale sarà in grado di donarsi anche all'altr*. Un caro saluto, Dott.Alessandro Esposito
Erich Fromm, noto analista nonché autore fondamentale nella mia formazione clinica, identifica l'amore con la modalità più alta e vera a cui l'individuo può tendere per esprimere tutta la propria potenza interiore.
L'uomo può esercitare sia la modalità dell'essere che dell'avere ed attraverso queste due differenti visioni del mondo esprimere il proprio amore, che si afferma in modo differenziato a seconda della modalità esercitata. Il fatto che sia emerso ora questo bisogno è sicuramente un qualcosa che la pone in una posizione attiva, di ricerca ma che naturalmente si va a scontrare con insicurezze e paure che si autoalimentano. Ha saputo vivere con sè stesso a lungo, ma vedendo "come" attraverso un percorso individuale sarà in grado di donarsi anche all'altr*. Un caro saluto, Dott.Alessandro Esposito
Gent.Le utente,
dalle sue parole emerge chiaramente il profondo disagio che sta provando. Per quanto viva questa situazione come un tabù, al punto da immaginare difficile anche confrontarsi con uno psicologo, il mio invito è di tenere a mente che un percorso di psicoterapia è uno spazio protetto, che per definizione non prevede giudizio di alcun tipo. Anzi, potrebbe essere l'occasione per guardare da vicino questi suoi vissuti ed esplorare, con l'aiuto di un professionista, ciò che la ostacola nel presente e i meccanismi relazionali che si sono instaurati nel corso del tempo.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dott. Francesco Culcasi
dalle sue parole emerge chiaramente il profondo disagio che sta provando. Per quanto viva questa situazione come un tabù, al punto da immaginare difficile anche confrontarsi con uno psicologo, il mio invito è di tenere a mente che un percorso di psicoterapia è uno spazio protetto, che per definizione non prevede giudizio di alcun tipo. Anzi, potrebbe essere l'occasione per guardare da vicino questi suoi vissuti ed esplorare, con l'aiuto di un professionista, ciò che la ostacola nel presente e i meccanismi relazionali che si sono instaurati nel corso del tempo.
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Dott. Francesco Culcasi
Gentile utente, l'uomo è un animale sociale, è sempre alla ricerca di socializzare e questo è sicuramente importante ma al tempo stesso, si dovrebbe imparare che finché non si sta bene con la propria persona, è difficile se non impossibile instaurare dei rapporti con gli altri e se ciò si dovessero creare, non durano molto.
Con questo voglio dirle che probabilmente, c'è qualche ostacolo in lei che non le offre la possibilità di essere visto dagli altri. Le consiglio un percorso di supporto psicologico per esplorare i suoi vissuti.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi attraverso il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Con questo voglio dirle che probabilmente, c'è qualche ostacolo in lei che non le offre la possibilità di essere visto dagli altri. Le consiglio un percorso di supporto psicologico per esplorare i suoi vissuti.
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Gentile utente,
Non c'è concesso di evitare le relazioni ed è fisiologico averne il bisogno, di conseguenza è davvero quasi impossibile "metterci una pietra sopra". Forse le sue difficoltà sono collegate a dinamiche profonde ed interiori che le provocano tanta fatica.
Sicuramente la vergogna e l'imbarazzo di affrontare queste tematiche la già in parte superata scrivendo qui… Se affrontare uno psicologo dal vivo potrebbe essere troppo difficile, le consiglio di provare a parlarne con uno psicologo online o partendo da un approccio telefonico.
Credo che una volta risolto questo blocco emotivo-relazionale per lei potrebbe davvero aprirsi un mondo.
Restando a disposizione, le auguro di riuscire a trovare la sua strada.
Non c'è concesso di evitare le relazioni ed è fisiologico averne il bisogno, di conseguenza è davvero quasi impossibile "metterci una pietra sopra". Forse le sue difficoltà sono collegate a dinamiche profonde ed interiori che le provocano tanta fatica.
Sicuramente la vergogna e l'imbarazzo di affrontare queste tematiche la già in parte superata scrivendo qui… Se affrontare uno psicologo dal vivo potrebbe essere troppo difficile, le consiglio di provare a parlarne con uno psicologo online o partendo da un approccio telefonico.
Credo che una volta risolto questo blocco emotivo-relazionale per lei potrebbe davvero aprirsi un mondo.
Restando a disposizione, le auguro di riuscire a trovare la sua strada.
Buongiorno! Il tabù (dei legami affettivi, della sessualità, della relazione) sembra essere venuto meno. Ha trovato, come poteva, "il coraggio di confessato". Perché, allora, non approfittare e occuparsi di aspetti di se stesso che cercano di esprimersi?! In bocca al lupo per tutto
Buongiorno, sembra che un primo passo verso la condivisione lei lo abbia già fatto. Può fidarsi del fatto che lo psicologo, per definizione e professione, si astiene completamente dal giudizio e punta a creare un clima di totale accoglienza e comprensione dell'altro. Quando lei sente vergogna, proietta sull'altro probabilmente ciò che lei pensa di sé: con la vergogna si dice che sicuramente l'altro lo giudicherà e questo, in un contesto di terapia, è proprio qualcosa che non avviene. Si lavora anzi nella direzione di soluzione del problema che, se esiste e persiste, ha un significato. Resto a disposizione, un saluto
Buonasera, mi dispiace per ciò che sta attraversando, ma è riuscito forse per la prima volta a esprimere ciò che gli piacerebbe sperimentare nella sua vita. Perciò capisco che affrontare il tema della sessualità e della relazione affettiva sia difficile emotivamente e che per lei sarebbe più semplice metterci una pietra sopra. Ma proprio in virtù del fatto che questo suo desiderio di viversi questa esperienza di condivisione si sta facendo sempre più strada nella sua quotidianità, sarà difficile o pressoché impossibile sopprimerlo. Piuttosto potrebbe essere più realistico poterlo affrontare all'interno di un percorso che la aiuti a superare la vergogna e a comprendere passo passo come poter realizzare questo suo progetto.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Gentile utente, è normale desiderare una connessione affettiva e sessuale con qualcuno, e sentirti bloccato dalla vergogna e dalla paura è comprensibile. Per superare questo tabù e liberarti da questi pensieri ti consiglio di considerare l'aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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Dott. Moro
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Gentilissimo, il fatto che lei si stia esponendo a riguardo è sicuramente molto importante, forse più di quel tentativo di "metterci una pietra sopra". Comprendo la sua sofferenza e riconosco quanto possa essere frustrante tutto ciò, le dico però che la vergogna da lei percepita è in realtà una valida alleata perché le sta dicendo qualcosa su di sé che potrebbe essere utile esplorare per "sbloccare" questa situazione. Pertanto le suggerirei di iniziare un eventuale percorso psicoterapeutico con il fine di affrontare al meglio le paure e le difficoltà da lei riscontrate.
Cordialmente
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Cordialmente
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno, la ringrazio per questa condivisione. Ha trovato il coraggio di esprimere ad alta voce quello che sta vivendo e quello che prova, e questo è un importante passo avanti che può portarla verso il cambiamento. Il suo desiderio di "metterci una pietra sopra" nasconde la paura di non riuscire a trovare una relazione in cui scoprirsi e realizzarsi, ma con il giusto supporto tutti possiamo vincere le nostre paure ed evolvere. Tutti meritiamo di essere felici. Tutti abbiamo la possibilità di trovare e ottenere quello di cui abbiamo bisogno, nonostante gli ostacoli a volte possano apparirci come muri. Si è già mosso nella direzione giusta: segua questo inizio. Scelga qualcuno che le ispiri fiducia, se non se la sente in presenza da subito cominci con un consulto telefonico o online, e abbracci il cambiamento. Se avesse domande resto a disposizione. Un caro saluto
Dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente, il primo passo l'ha fatto parlandone in questo spazio. Io credo invece che lei sia pronto per farlo in presenza, oppure on-line, con uno specialista. Avrà difficoltà ma un buon professionista saprà aiutarla nel percorso. Le dico anche che non esiste un modo per metterci una pietra sopra.
Cordialmente
Cordialmente
Innanzitutto, voglio dirti che non sei solo e che molti individui affrontano sentimenti di solitudine e desiderio di avere una relazione. È normale desiderare connessioni intime e romantiche con gli altri, ma è importante anche accettare se stessi e la propria situazione attuale.
Per superare questa sensazione di vergogna e paura riguardo alla tua situazione, potresti considerare i seguenti passaggi:
Accettazione di te stesso: Accetta te stesso per chi sei e per la tua situazione attuale. È importante riconoscere che non c'è nulla di sbagliato o di cui vergognarsi nel non aver avuto esperienze romantiche o sessuali fino a questo punto della tua vita. Ognuno ha il proprio percorso unico e non esiste un "tempo giusto" per queste esperienze.
Esplorazione dei sentimenti: Esplora i tuoi sentimenti e le tue emozioni in modo più approfondito. Cercare di comprendere meglio perché senti questa forte mancanza di una relazione e come puoi trovare soddisfazione e realizzazione in altre aree della tua vita.
Auto-compassione: Sii gentile con te stesso e praticare l'auto-compassione. Trattati con lo stesso rispetto e gentilezza che riserveresti a un amico che si trova in una situazione simile. Ricorda che è normale sentirsi soli o desiderare una relazione, ma questo non ti rende meno degno di amore e felicità.
Esplorare nuove attività e interessi: Focalizzati su attività che ti appassionano e che ti permettono di crescere personalmente. Potresti provare a dedicare più tempo a hobby, sport, o attività sociali che ti portano gioia e soddisfazione.
Raggiungere un professionista della salute mentale: Se senti che la tua situazione sta influenzando negativamente la tua salute mentale e il tuo benessere emotivo, potresti considerare la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Un professionista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, affrontare la vergogna e la paura che provi e sviluppare strategie per gestire queste emozioni in modo sano ed efficace.
Ricorda che è importante fare progressi a piccoli passi e che il processo di accettazione e guarigione richiede tempo e pazienza. Cerca di essere gentile con te stesso durante questo processo e cerca il supporto di amici, familiari o professionisti se senti di aver bisogno di aiuto.
Per superare questa sensazione di vergogna e paura riguardo alla tua situazione, potresti considerare i seguenti passaggi:
Accettazione di te stesso: Accetta te stesso per chi sei e per la tua situazione attuale. È importante riconoscere che non c'è nulla di sbagliato o di cui vergognarsi nel non aver avuto esperienze romantiche o sessuali fino a questo punto della tua vita. Ognuno ha il proprio percorso unico e non esiste un "tempo giusto" per queste esperienze.
Esplorazione dei sentimenti: Esplora i tuoi sentimenti e le tue emozioni in modo più approfondito. Cercare di comprendere meglio perché senti questa forte mancanza di una relazione e come puoi trovare soddisfazione e realizzazione in altre aree della tua vita.
Auto-compassione: Sii gentile con te stesso e praticare l'auto-compassione. Trattati con lo stesso rispetto e gentilezza che riserveresti a un amico che si trova in una situazione simile. Ricorda che è normale sentirsi soli o desiderare una relazione, ma questo non ti rende meno degno di amore e felicità.
Esplorare nuove attività e interessi: Focalizzati su attività che ti appassionano e che ti permettono di crescere personalmente. Potresti provare a dedicare più tempo a hobby, sport, o attività sociali che ti portano gioia e soddisfazione.
Raggiungere un professionista della salute mentale: Se senti che la tua situazione sta influenzando negativamente la tua salute mentale e il tuo benessere emotivo, potresti considerare la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Un professionista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, affrontare la vergogna e la paura che provi e sviluppare strategie per gestire queste emozioni in modo sano ed efficace.
Ricorda che è importante fare progressi a piccoli passi e che il processo di accettazione e guarigione richiede tempo e pazienza. Cerca di essere gentile con te stesso durante questo processo e cerca il supporto di amici, familiari o professionisti se senti di aver bisogno di aiuto.
Buongiorno gentile utente, comprendo il disagio che le sta provocando la vergogna. In questa società sembra che si debba rendere conto a tutti di quanto siamo performanti anche nelle sfere più private. Ma forse abbiamo diritto ad avere una sensibilità unica. La difficoltà, a volte è comprendere la nostra sfera emozionale e i nostri bisogni, così può capitare che neghiamo di averne. Se qualche mia parola trova riscontro nel suo sentire, la incoraggio a farsi dare un aiuto da un/una professionista. Un piccolo sforzo per prendersi cura di sé. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Cinzia Arces
Salve, comprendo che questa situazione possa essere fonte di disagio e frustrazione. Potrebbe considerare l'opportunità di parlare con una/o psicologa/o, in quanto potrebbe aiutarla ad esplorare le sue emozioni. Cordiali Saluti Dott. Edoardo Bunone
Gentile utente, capisco la tua situazione e la tua sofferenza. È importante ricordare che non c'è nulla di sbagliato nel desiderare una relazione affettiva e sessuale, è una parte naturale della vita di molti individui. La vergogna e la paura che provi possono essere il risultato di esperienze passate, ma è importante capire che non sei solo in questa situazione.
Ti consiglierei di considerare la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in ambito relazionale per esplorare più a fondo le tue emozioni e le tue paure. Parlarne con uno professionista ti può aiutare a comprendere meglio te stesso e a lavorare su queste emozioni negative.
Inoltre, potresti anche pensare di partecipare a gruppi di sostegno o incontri di counseling dove puoi condividere le tue esperienze e confrontarti con altre persone che potrebbero trovarsi in una situazione simile alla tua.
Ricorda che è importante prendersi cura di sé stessi e delle proprie emozioni, e l'aiuto professionale può essere un passo importante verso il superamento di queste difficoltà. Non aver paura di chiedere aiuto, meriti di sentirti sereno e appagato nella tua vita affettiva. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Ti consiglierei di considerare la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in ambito relazionale per esplorare più a fondo le tue emozioni e le tue paure. Parlarne con uno professionista ti può aiutare a comprendere meglio te stesso e a lavorare su queste emozioni negative.
Inoltre, potresti anche pensare di partecipare a gruppi di sostegno o incontri di counseling dove puoi condividere le tue esperienze e confrontarti con altre persone che potrebbero trovarsi in una situazione simile alla tua.
Ricorda che è importante prendersi cura di sé stessi e delle proprie emozioni, e l'aiuto professionale può essere un passo importante verso il superamento di queste difficoltà. Non aver paura di chiedere aiuto, meriti di sentirti sereno e appagato nella tua vita affettiva. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
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Buongiorno caro,
Se ho compreso bene riferisci che a 37 anni non hai avuto nessun legame di tipo affettivo o sessuale con una ragazza. Ti capita di pensarci spesso ultimamente, anche a lavoro, impedendoti a volte di concentrarti. Questo immagino possa farti sentire tristezza e vergogna a parlarne con qualcun altro, corretto?
È difficile aiutarla con una risposta online, però voglio farle alcune domande, che possano farla riflettere.
Cosa c’è che la blocca dal punto di vista relazionale? Come mai si vergogna a parlarne con qualcuno o a ricercare un supporto psicologico? Ancora, come pensa di poter accettare e uscire da questa situazione, se è questo che vuole?
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Se ho compreso bene riferisci che a 37 anni non hai avuto nessun legame di tipo affettivo o sessuale con una ragazza. Ti capita di pensarci spesso ultimamente, anche a lavoro, impedendoti a volte di concentrarti. Questo immagino possa farti sentire tristezza e vergogna a parlarne con qualcun altro, corretto?
È difficile aiutarla con una risposta online, però voglio farle alcune domande, che possano farla riflettere.
Cosa c’è che la blocca dal punto di vista relazionale? Come mai si vergogna a parlarne con qualcuno o a ricercare un supporto psicologico? Ancora, come pensa di poter accettare e uscire da questa situazione, se è questo che vuole?
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Gent.mo, non mi è del tutto chiaro cosa la preoccupi nello specifico: si riferisce al fatto di ammettere di non aver ancora vissuto un legame affettivo-sessuale con una donna?
Se sente il bisogno, del tutto naturale e legittimo, di avere una persona accanto con cui condividere la sua vita, perché non ascoltarlo e provare a seguirlo? È comprensibile che possa sembrare più facile ignorarlo per preservare un equilibrio apparente, ma quando un bisogno emerge, significa che ha qualcosa di importante da comunicarci e merita attenzione.
Il fatto che abbia già trovato il coraggio di confrontarsi con se stesso e di parlarne con noi è un segno di grande forza.
Se lo ritiene utile, resto a disposizione per un primo consulto online gratuito.
Un caro saluto.
Se sente il bisogno, del tutto naturale e legittimo, di avere una persona accanto con cui condividere la sua vita, perché non ascoltarlo e provare a seguirlo? È comprensibile che possa sembrare più facile ignorarlo per preservare un equilibrio apparente, ma quando un bisogno emerge, significa che ha qualcosa di importante da comunicarci e merita attenzione.
Il fatto che abbia già trovato il coraggio di confrontarsi con se stesso e di parlarne con noi è un segno di grande forza.
Se lo ritiene utile, resto a disposizione per un primo consulto online gratuito.
Un caro saluto.
Gentile utente,
immagino non sia facile per lei condividere questi suoi pensieri, avere il coraggio di parlarne è importante. evidentemente se lo ha fatto è perchè è per lei un tema significativo, che forse può essere utile affrontare. Qualora sentisse l'esigenza di intraprendere un percorso di aiuto a partire da questo suo momento di sofferenza io resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Guerrini Usubini
immagino non sia facile per lei condividere questi suoi pensieri, avere il coraggio di parlarne è importante. evidentemente se lo ha fatto è perchè è per lei un tema significativo, che forse può essere utile affrontare. Qualora sentisse l'esigenza di intraprendere un percorso di aiuto a partire da questo suo momento di sofferenza io resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Guerrini Usubini
Buonasera,
la ringrazio per la sincerità con cui ha condiviso un pezzo così intimo della sua esperienza. Vorrei invitarla a riflettere su una domanda che spesso resta nascosta dietro il desiderio di “metterci una pietra sopra”: è davvero possibile lasciare andare qualcosa che pulsa dentro, senza affrontarne il significato?
Lei parla di vergogna, paura e di un tabù che pesa su di lei, e di un desiderio profondo che emerge soprattutto nei momenti di solitudine. È importante notare che quel desiderio, lungi dall’essere un problema da cancellare, è un segnale di vita, di una parte di sé che chiede ascolto e accoglienza.
Mettere “una pietra sopra” rischia di essere un modo per proteggersi, ma può anche trasformarsi in una prigione silenziosa, dove il peso di ciò che non è stato detto o vissuto si fa sempre più gravoso.
Le suggerisco di considerare che la vergogna, spesso, nasce dalla paura di non essere accettati per come si è, ma è proprio in uno spazio di ascolto autentico – come può essere un percorso terapeutico – che si può sperimentare la possibilità di mostrarsi senza giudizio, e di trovare nuove strade per costruire relazioni più vere e libere da paure paralizzanti.
Non è necessario essere già pronti per affrontare tutto questo da soli: la terapia può essere un luogo dove ritrovare coraggio a piccoli passi, e imparare a trasformare la paura in consapevolezza, la vergogna in accettazione.
Lei si merita di vivere la propria vita senza pesi invisibili, e di esplorare il suo desiderio senza sentirsi schiacciato. E soprattutto, può farlo senza fretta, con rispetto per i suoi tempi.
Se vuole, possiamo iniziare insieme questo percorso di scoperta e liberazione. La invito a riflettere su questo e a considerare che chiedere aiuto non è una sconfitta, ma un atto di coraggio verso se stesso.
Un cordiale saluto.
la ringrazio per la sincerità con cui ha condiviso un pezzo così intimo della sua esperienza. Vorrei invitarla a riflettere su una domanda che spesso resta nascosta dietro il desiderio di “metterci una pietra sopra”: è davvero possibile lasciare andare qualcosa che pulsa dentro, senza affrontarne il significato?
Lei parla di vergogna, paura e di un tabù che pesa su di lei, e di un desiderio profondo che emerge soprattutto nei momenti di solitudine. È importante notare che quel desiderio, lungi dall’essere un problema da cancellare, è un segnale di vita, di una parte di sé che chiede ascolto e accoglienza.
Mettere “una pietra sopra” rischia di essere un modo per proteggersi, ma può anche trasformarsi in una prigione silenziosa, dove il peso di ciò che non è stato detto o vissuto si fa sempre più gravoso.
Le suggerisco di considerare che la vergogna, spesso, nasce dalla paura di non essere accettati per come si è, ma è proprio in uno spazio di ascolto autentico – come può essere un percorso terapeutico – che si può sperimentare la possibilità di mostrarsi senza giudizio, e di trovare nuove strade per costruire relazioni più vere e libere da paure paralizzanti.
Non è necessario essere già pronti per affrontare tutto questo da soli: la terapia può essere un luogo dove ritrovare coraggio a piccoli passi, e imparare a trasformare la paura in consapevolezza, la vergogna in accettazione.
Lei si merita di vivere la propria vita senza pesi invisibili, e di esplorare il suo desiderio senza sentirsi schiacciato. E soprattutto, può farlo senza fretta, con rispetto per i suoi tempi.
Se vuole, possiamo iniziare insieme questo percorso di scoperta e liberazione. La invito a riflettere su questo e a considerare che chiedere aiuto non è una sconfitta, ma un atto di coraggio verso se stesso.
Un cordiale saluto.
Buonasera, la ringrazio davvero per aver trovato il coraggio di scrivere questo messaggio, perché dentro le sue parole si sente una sofferenza profonda, ma anche una grande lucidità nel raccontarsi. Quello che sta vivendo non è qualcosa di raro, anche se spesso rimane nascosto proprio per la vergogna che lei descrive così bene. Il dolore che oggi prova non nasce dal fatto di essere solo in questo momento, ma dal fatto che dentro di lei esiste da tempo un bisogno rimasto inascoltato, che per anni ha cercato di mettere a tacere e che ora giustamente si sta facendo sentire. Per molti anni è riuscito a “metterci una pietra sopra”, probabilmente perché in quel momento era l’unico modo che aveva per difendersi dal dolore, dalla frustrazione, dal sentirsi diverso. Quella strategia l’ha aiutata a sopravvivere emotivamente in una fase della sua vita. Oggi però il suo cuore le sta dicendo che quella pietra sta diventando troppo pesante da tenere lì sopra. Il desiderio di condividere, di viaggiare in due, di avere qualcuno accanto la sera o la domenica non è una debolezza, non è un capriccio, non è una colpa. È un bisogno umano, profondo, legittimo, che non ha una scadenza né un’età giusta per emergere. Lei non ha problemi a relazionarsi, parla con uomini e donne, lavora a contatto con le persone. Questo è un punto molto importante, perché ci dice che non le manca la capacità di stare in relazione. Quello che la blocca non è l’incapacità, ma la paura, la vergogna, il timore del giudizio e forse anche l’idea di sentirsi in ritardo rispetto agli altri. Questa vergogna è diventata nel tempo un vero tabù, come dice lei, qualcosa che la isola proprio su ciò che desidera di più. È una prigione silenziosa, ma molto dura da portare. Lei chiede come fare a metterci una pietra sopra per non pensarci più. Le rispondo con molta delicatezza ma anche con onestà: quando un desiderio torna così forte, non si tratta più di “metterci una pietra sopra”, ma di ascoltarlo, capirlo e vedere che spazio può trovare nella sua vita senza che lei debba sentirsi sbagliato, inadeguato o fuori tempo. Forzarsi a rinunciare a ciò che si desidera davvero spesso porta solo a una sofferenza più grande, che prima o poi torna sotto forma di tristezza, distrazione, vuoto, proprio come sta accadendo ora. Lei non è in difetto come uomo perché non ha avuto esperienze affettive o sessuali. Le storie di vita non sono tutte uguali e non seguono un unico copione. Il confronto con gli altri spesso diventa una lama che ferisce, ma non racconta la verità su chi siamo. La verità è che lei oggi è un uomo che sente forte il desiderio di amare ed essere amato, e questo non la rende fragile in senso negativo, la rende semplicemente umano. Capisco profondamente la sua paura di parlarne con qualcuno, persino con un professionista. La vergogna le fa pensare che questa parte di sé sia qualcosa da nascondere. In realtà è proprio lì che si trova la chiave del suo dolore attuale. Tenere tutto chiuso dentro richiede un’enorme energia, e alla lunga stanca, svuota, toglie concentrazione e serenità, come lei stesso sta sperimentando sul lavoro e nella vita quotidiana. Lei non deve decidere oggi di buttarsi in una relazione, né di esporsi subito. Ma forse potrebbe iniziare da una cosa più semplice e più gentile verso se stesso: smettere di trattare questa parte di sé come qualcosa di cui vergognarsi. Il desiderio di condividere la vita con qualcuno non è un fallimento, è un segnale che dentro di lei c’è ancora tanta vitalità, tanto bisogno di legami, tanta capacità di sentire. Se davvero vuole “metterci una pietra sopra”, la domanda che forse vale la pena porsi è se quella pietra la protegge o la sta soffocando. Perché proteggersi dal dolore è comprensibile, ma rinunciare del tutto a ciò che si desidera profondamente spesso ha un prezzo emotivo molto alto. Lei non è in ritardo sulla vita, non è rotto, non è condannato a restare solo. È un uomo che oggi si trova davanti a una paura molto grande, ma anche davanti alla possibilità, se lo vorrà un giorno, di iniziare a guardare questa parte di sé non più con giudizio, ma con rispetto e comprensione. resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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