Buonasera a tutti mi è capitata una cosa strana, mi sono cambiata la maglia molto velocemente e mio

26 risposte
Buonasera a tutti mi è capitata una cosa strana, mi sono cambiata la maglia molto velocemente e mio figlio di sette anni poco dopo mi ha fatto un commento dicendo che gli si era alzato il pisellini.
Mi sono sentita male gli ho detto che non andava bene ma poi dopo ha cercato di dire non ho guardato e successo mentre non guardavo.
Mio figlio non capiva il perché non andava bene.
Beh ora mi sento male e in colpa.
Vi prego ditemi il vostro pensiero
Dott.ssa Caterina De Galitiis
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Pescara
Salve,
capisco quanto questo episodio possa averla spaventata e messa in allarme, ma è importante fare chiarezza per ridimensionare ciò che è accaduto.
Nei bambini dell’età di suo figlio possono verificarsi erezioni spontanee, che non hanno un significato sessuale come lo intendiamo noi adulti. Si tratta di reazioni fisiologiche automatiche, legate al sistema nervoso, che possono avvenire senza intenzionalità, senza desiderio e senza consapevolezza. Il fatto che suo figlio non comprendesse “perché non andava bene” è coerente con la sua età: per lui non esiste ancora il significato simbolico, emotivo e sessuale che inevitabilmente attribuiamo noi adulti.
Da ciò che racconta non emergono elementi preoccupanti. È importante anche sottolineare che l’esplorazione del proprio corpo è un comportamento normale fin dalla tenera età: talvolta può avvenire anche attraverso una stimolazione diretta, ma per il bambino si tratta semplicemente di una sensazione di piacere corporeo, priva di qualsiasi connotazione sessuale adulta.
Questo episodio sembra aver attivato soprattutto le sue paure da adulta, più che indicare un problema nel bambino. Il punto centrale è come lei ha reagito dopo: dirgli che “non va bene” senza spiegazioni può averlo confuso, ma non ha fatto nulla di irreparabile. Non serve colpevolizzarsi: ha reagito spinta dallo spavento, non da mancanza di attenzione o cura.
Può essere utile, con calma, riformulare il messaggio in modo semplice e contenitivo, spiegandogli che:
il corpo a volte reagisce da solo;
il “pisellino” è una parte del corpo come le altre;
non è qualcosa di brutto o sbagliato, ma è una parte privata e, come tale, va trattata con riserbo.
In questo modo lo aiuterà a dare un senso all’accaduto senza vergogna né senso di colpa, favorendo un rapporto sano e sereno con il proprio corpo.

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A 7 anni possono capitare erezioni spontanee.
Nei bambini succede senza collegamento al desiderio sessuale, senza intenzione e spesso senza neppure sapere perché. Può avvenire per motivi fisici (movimento, cambio di posizione, stimoli casuali) e non perché “ha guardato” o “ha pensato qualcosa di sessuale”.

Il fatto che tuo figlio lo abbia detto ingenuamente è un buon segno.
Significa che non stava cercando di provocare, nascondere o fare qualcosa di sbagliato. Stava semplicemente raccontando una cosa che gli è successa nel corpo e che non capiva.

Hai fatto bene a dire che non è appropriato commentare il corpo degli adulti, ma è importante come viene spiegato.
Se il messaggio diventa “è una cosa brutta” o “devi vergognarti”, il bambino può confondersi o sentirsi in colpa per qualcosa che non controlla.

Tu non hai fatto nulla di sbagliato.
Ti sei cambiata velocemente, non c’era intenzionalità, non c’era esposizione prolungata, non c’era coinvolgimento. Il senso di colpa che provi è comprensibile, ma non corrisponde a una colpa reale.

Cosa puoi fare adesso

Se vuoi, puoi semplicemente tornare sull’argomento con calma e dire qualcosa come:

“Il corpo a volte fa delle cose da solo, soprattutto nei bambini, e non è una cosa brutta. Però è importante non fare commenti sul corpo degli altri e rispettare la privacy.”

Questo chiude la questione in modo sano, senza paura e senza vergogna.

Una cosa importante da ricordare

I bambini non danno a queste sensazioni il significato che diamo noi adulti.
Siamo noi adulti che, per comprensibile paura, rischiamo di caricarle di un peso che non hanno.

Se tuo figlio è sereno, non insiste, non mostra comportamenti strani o ripetuti, puoi stare tranquilla.
Salve. Ho letto per esteso l'accaduto e mi sembra una reazione che può capitare nel bambino, anche perché non è consapevole. La domanda che mi viene da porLe è la seguente: se la reazione è del bambino e secondo lei non andava bene, come mai è Lei a sentirsi male e in colpa?
Salve , ha fatto bene a chiedere info su un sito di professionisti.
É comprensibile avere dubbi e non sapere come gestire bene una situazione simile.
Prima cosa è importante rassicurarti: nei bambini di 7 anni le reazioni corporee automatiche non hanno un significato sessuale.
L’”erezione “può avvenire per stimoli casuali, curiosità o semplice attivazione fisiologica , quindi senza nessun tipo di “interesse e coscienza”.
Ha inoltre fatto bene a dare un messaggio educativo sul rispetto del corpo e senza spaventarlo.
Cerca soltanto di non colpevolizzarti o di trasmettergli vergogna perché in questa fase evolutiva è normale che il corpo reagisca in modo spontaneo.
Poi magari per qualsiasi dubbio un confronto con uno psicologo dell’età evolutiva può aiutarla a sentirsi più tranquilla e a trovare le parole giuste in diverse occasioni simili e non.
Buone feste,
Dott.Tullio Marziani
Dott.ssa Maria Betteghella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Salve. Come mai si sente in colpa?
Dott.ssa Tiziana Guidi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
capisco il suo disagio, ma da quello che descrive non c’è nulla di patologico o preoccupante. Nei bambini di 7 anni possono comparire reazioni corporee automatiche, non legate a desiderio sessuale né a intenzionalità. L’erezione in età infantile è un fenomeno fisiologico, spesso casuale, che può avvenire anche senza stimoli consapevoli o “guardare”.
Il fatto che suo figlio lo abbia verbalizzato indica ingenuità e mancanza di consapevolezza del significato, non malizia. È corretto avergli detto che si tratta di qualcosa di privato, ma senza trasmettere vergogna o colpa.
Può essere utile spiegargli con calma che:
- il corpo a volte reagisce da solo,
- alcune cose sono private,
- non ha fatto nulla di “sbagliato”.
Il senso di colpa che prova lei è comprensibile, ma tenga presente che non ha causato nulla. L’importante è mantenere un clima sereno e non caricare l’episodio di ansia, perché è proprio l’eccessiva reazione adulta a rendere confusi i bambini.
Se episodi simili dovessero ripetersi con forte ansia o comportamenti insistenti, allora avrebbe senso approfondire. Al momento, da ciò che scrive, parlerei di normale sviluppo.

Cordialmente
Dr.ssa Tiziana Guidi
Dr. Bruno De Domenico
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buona sera cara signora e cara mamma. Quanto successo è assolutamente normale, nessuno ha colpa in questo, la sessualità infantile è normale e si può manifestare anche così, dalla sua reazione lui ha percepito che qualcosa "non andava bene" e ha fatto marcia indietro. Si tranquillizzi, non si deve preoccupare, se vorrà potrà usare quanto accaduto per cominciare ad accennargli della sessualità, meglio se insieme al suo compagno.
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
prima di tutto è importante dirti con molta chiarezza una cosa: puoi stare tranquilla. Da quello che descrivi non c’è nulla di patologico, pericoloso o “sbagliato” in tuo figlio, né in ciò che è accaduto.

Nei bambini di quell’età possono verificarsi ereuzioni spontanee e involontarie, che non hanno un significato sessuale come lo intendiamo noi adulti. Il corpo reagisce a stimoli diversi (movimento, cambiamenti, curiosità, semplice attivazione fisiologica) senza che ci sia desiderio, intenzione o consapevolezza. Il fatto che tuo figlio abbia cercato di spiegare che “non stava guardando” e che non capisse perché fosse un problema è, in realtà, un segnale di innocenza e confusione, non di malizia.

È comprensibile che tu ti sia sentita a disagio e in colpa: sei una madre attenta e responsabile, e quando succede qualcosa che tocca il tema della sessualità dei figli è normale spaventarsi. Ma il tuo disagio non significa che tu abbia fatto qualcosa di sbagliato, né che tuo figlio abbia oltrepassato un limite.

L’unica cosa davvero importante, e che puoi tenere per il futuro, è non caricare l’episodio di ansia o vergogna. Dire che “non va bene” senza spiegazioni può confondere il bambino; più utile, se mai dovesse ricapitare, è mantenere un tono calmo e dire qualcosa di semplice, ad esempio che il corpo a volte reagisce da solo e che sono cose private, senza allarmismi.

Non hai creato danni, non hai “rovinato” nulla, e tuo figlio non ha mostrato alcun comportamento preoccupante. Anzi, il fatto che tu ti stia interrogando e chiedendo un parere dimostra quanto tu sia una mamma attenta.

Cerca di lasciar andare il senso di colpa: non è successo nulla che debba farti stare male. Se nei prossimi giorni lo tratterai con naturalezza, anche per lui l’episodio perderà completamente peso e significato.

Un abbraccio.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

capisco il forte disagio che descrive, ma da un punto di vista psicologico quanto è accaduto non indica nulla di patologico, né in suo figlio né nella relazione con lei.

Nei bambini di sette anni possono comparire reazioni corporee automatiche, legate alla maturazione neurofisiologica, senza alcun significato sessuale consapevole. L’erezione, in età evolutiva, è spesso un riflesso del sistema nervoso autonomo e non è sotto il controllo volontario del bambino, né è necessariamente collegata allo “sguardare” o a un’intenzione.

Il punto delicato non è l’evento in sé, ma come viene significato. Se il bambino percepisce che il corpo “fa qualcosa di sbagliato”, può nascere confusione o vergogna. È quindi importante che il messaggio educativo sia chiaro ma non colpevolizzante:
si può spiegare che alcune parti del corpo reagiscono da sole, che non c’è nulla di cui vergognarsi, e che esistono però contesti e confini (ad esempio la privacy) che si rispettano senza attribuire colpa.

Il fatto che suo figlio abbia cercato di spiegarsi (“non ho guardato”) indica confusione e bisogno di rassicurazione, non malizia. Allo stesso modo, il suo senso di colpa è comprensibile, ma non giustificato: ha reagito nel tentativo di tutelare una regola, anche se l’emotività ha preso il sopravvento.

Se desidera, può essere utile riprendere l’argomento con calma, dicendo che:

il corpo a volte reagisce da solo,

non ha fatto nulla di sbagliato,

esistono regole di rispetto del corpo proprio e altrui che valgono per tutti.

Questo tipo di chiarimento è spesso sufficiente a ricomporre il significato dell’esperienza e a ridurre il disagio, sia nel bambino che nel genitore.

Un cordiale saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,
capisco molto bene il suo disagio: è una reazione emotiva comprensibile e non indica che lei abbia fatto qualcosa di sbagliato.

Nei bambini di 7 anni possono verificarsi erezioni spontanee e involontarie, legate a semplici stimoli corporei o visivi, ma spesso anche senza una reale consapevolezza sessuale. A questa età il corpo può reagire automaticamente, mentre il significato “sessuale” che noi adulti attribuiamo a certi segnali non è ancora presente nel bambino. Per questo suo figlio non capiva perché “non andasse bene”.

Il punto importante è che non c’è stata intenzionalità, né da parte sua né da parte di suo figlio. Il senso di colpa che prova nasce dal comprensibile bisogno di protezione, ma non è indicativo di un errore educativo grave.

In situazioni simili può essere utile:

mantenere un tono calmo e non allarmato

spiegare che il corpo a volte reagisce da solo e che non è colpa sua

introdurre con semplicità il tema della privacy e dell’intimità, senza spaventarlo o farlo sentire sbagliato

Se il bambino percepisce vergogna o paura nell’adulto, può interiorizzarle inutilmente. Al contrario, una spiegazione serena aiuta a costruire un rapporto sano con il proprio corpo.

Detto questo, se l’episodio continua a preoccuparla, se emergono altri comportamenti che la mettono in allarme o se sente di aver bisogno di essere rassicurata e guidata, è consigliabile approfondire con uno specialista, che possa aiutarla a leggere correttamente la situazione e a trovare le parole più adatte per suo figlio.

Un caro saluto
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Susanna Bertini
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Torino
Non darei nessun peso a questo episodio e non ne parlerei più. Piuttosto verificherei che cosa segue suo figlio sullo smarphone.
Saluti.
Susanna Bertini. Torino
Buonasera,
capisco il suo turbamento, ma quanto descrive non è di per sé preoccupante né indicativo di qualcosa di grave. Nei bambini di questa età possono verificarsi reazioni corporee automatiche e involontarie, che non hanno un significato sessuale adulto né intenzionale. Spesso sono loro stessi a non capirle.
Il punto non è l’evento in sé, ma come viene spiegato.
È importante evitare che passi il messaggio di “hai fatto qualcosa di sbagliato”, e accompagnarlo invece a comprendere che il corpo può reagire da solo e che alcune cose devono restare private.
Se non ci sono comportamenti ripetuti, insistenza, malizia o disagio, non c’è motivo di colpevolizzarsi né di allarmarsi. Un’eventuale attenzione maggiore sarebbe necessaria solo in presenza di segnali diversi nel tempo.
Il fatto che lei se ne sia posta il problema con tanta attenzione è già un segnale di una relazione educativa sana.
Melania Monaco
Buonasera, comprendo profondamente il turbamento e il senso di colpa che sta provando: sono emozioni molto comuni quando un genitore si trova davanti a un episodio inatteso che tocca il corpo e la sessualità di un figlio. È importante però fermarci un momento e guardare la situazione con uno sguardo più ampio, rassicurante e scientificamente fondato.

Nei bambini, anche intorno ai 6–7 anni, possono comparire erezioni spontanee. Non sono necessariamente legate a desiderio sessuale, né tantomeno a un’intenzionalità erotica. Il corpo dei bambini reagisce a stimoli diversi (movimento, curiosità, cambiamenti improvvisi, attivazione emotiva) in modo automatico e non controllabile. Questo fa parte del normale sviluppo neurofisiologico. Da questo punto di vista, ciò che è accaduto non indica nulla di “sbagliato” né in Suo figlio né in Lei.

Il disagio che ha provato è comprensibile: come adulti tendiamo ad attribuire ai bambini significati “da grandi”, che però non appartengono al loro mondo interno. Suo figlio, dal modo in cui descrive la scena, sembra non aver compreso perché “non andasse bene”, proprio perché **per lui non c’era alcuna intenzione**. Il suo successivo tentativo di correggersi (“non ho guardato”) può essere letto come il desiderio di rassicurarLa e di rimediare a qualcosa che ha percepito averLa turbata.

Forse l’unico punto su cui vale la pena riflettere, con molta gentilezza verso se stessa, è il modo in cui il messaggio è passato a lui. Dire che “non va bene” senza una spiegazione adeguata all’età può generare confusione o vergogna sul corpo. Sarebbe utile, se lo ritiene, tornare sull’episodio con calma e dirgli qualcosa come:
*“Il corpo a volte fa delle cose da solo, e non è colpa di nessuno. L’importante è rispettare la privacy e parlare con mamma o papà se si hanno domande.”*
Messaggi semplici, neutrali e non giudicanti aiutano il bambino a costruire un rapporto sano con il proprio corpo.

Vorrei sottolineare un aspetto fondamentale: Lei non ha fatto nulla di dannoso. Il fatto stesso che si interroghi, che provi disagio e cerchi un confronto, è indice di una forte responsabilità genitoriale e di attenzione emotiva. Il senso di colpa che sente ora non è un segnale di errore, ma il riflesso del Suo desiderio di proteggere Suo figlio.

Se episodi simili dovessero riattivare molta ansia o pensieri intrusivi, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, non perché “ci sia un problema”, ma per avere uno spazio di rassicurazione e orientamento.
Per ora, però, può permettersi di respirare: ciò che descrive rientra nella normalità dello sviluppo infantile e non definisce né Lei come madre né Suo figlio come bambino. Rimango a disposizione, un caro saluto!
Dott.ssa Joanna Magdalena Niemiec
Psicologo, Psicoterapeuta
San Nicola la Strada
Salve, è comprensibile il suo disagio, ma da quello che descrive non c’è nulla di patologico o allarmante. Nei bambini di 7 anni possono comparire reazioni corporee automatiche, che non hanno significato sessuale consapevole e non sono sotto il loro controllo. Il corpo può reagire anche senza intenzione o comprensione.
Dal punto di vista psicologico, il punto importante è distinguere tra reazione fisica involontaria e comportamento intenzionale: suo figlio non stava facendo nulla di “sbagliato” e, infatti, non ne comprendeva il motivo. Anche il suo senso di colpa è comprensibile, ma non è indicativo di un errore reale.
Ha fatto bene a porre un limite in modo chiaro. Può essere utile, se necessario, spiegare con parole semplici che alcune cose fanno parte del corpo e che non vanno commentate, senza caricare l’episodio di paura o vergogna
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco molto bene quanto questo episodio possa averla scossa e fatta sentire in colpa. Quando si tratta dei figli, soprattutto su temi così delicati, è facile spaventarsi e temere di aver fatto qualcosa di sbagliato. È importante però fermarsi un momento e guardare l’accaduto con calma e lucidità. Nei bambini di quell’età possono comparire reazioni corporee automatiche che non hanno un significato sessuale nel senso adulto del termine. Il corpo può rispondere a stimoli anche neutri o casuali senza che il bambino ne comprenda il motivo e senza che ci sia intenzione, desiderio o consapevolezza. Proprio il fatto che suo figlio non capisse perché “non andava bene” e abbia cercato di spiegare che non stava guardando è un segnale della sua ingenuità e della sua mancanza di malizia. La cosa più importante in questi momenti è il messaggio emotivo che passa. Se il bambino percepisce paura, disgusto o colpa, rischia di associare quelle sensazioni al proprio corpo, sviluppando confusione o vergogna. Dire che non andava bene può essere stato fatto con l’intento di proteggere, ma ciò che conta ora è aiutarlo a capire con semplicità che alcune reazioni del corpo succedono senza volerlo e che non c’è nulla di sbagliato in lui. Allo stesso tempo è giusto trasmettere che esistono confini e momenti privati, senza caricare tutto di allarme. Il suo sentirsi male oggi parla della sua attenzione e del suo essere una madre premurosa, non di una colpa. Non ha fatto nulla di grave e non ha danneggiato suo figlio. Può essere utile, se lo ritiene, tornare sull’argomento con tranquillità, magari dicendo che a volte il corpo fa cose strane senza che significhi nulla e che non c’è bisogno di preoccuparsi. Questo può aiutare a riportare serenità e normalità. Cerchi anche di essere gentile con se stessa. Episodi come questo capitano più spesso di quanto si pensi e non definiscono né lei come madre né suo figlio come bambino. Quello che davvero fa la differenza è il clima emotivo che si crea dopo, fatto di calma, protezione e chiarezza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, non si preoccupi a volte colgono alla sprovvista e non si sa bene come gestirla. Se ricapita o per caso vede che lui ci sta pensando e non gli è chiaro proverei semplicemente a dirgli che queste cose detta a casa vanno bene ma meglio non dirle a scuola o in altri posti perché è una sua intimità/ è personale. Del resto invece sarei accogliente dicendo che sono cose che capitano e capiteranno e sono normali nel corpo umano maschile. Questo anche per non farlo sentire strano o inadeguato. Comunque non ti preoccupare che a tutto si rimedia.
Se ha bisogno di altro rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno signora,
l’età di suo figlio è da “proteggere” dal corpo femminile, così come avrà già intuito.
Non si preoccupi non poteva immaginare.
Se vuole potrà trovare il modo di parlarne in un valido rapporto di terapia e a dare a capire cosa è perchè correggere d’ora in poi.
Un caro saluto
Lavinia
Dott.ssa Silvana Grilli
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, comprendo come questo avvenimento inaspettato possa aver colto di sorpresa e messo in difficoltà entrambi.
Mi sento di poterla rassicurare: ciò che descrive rientra nel normale sviluppo fisiologico. A sette anni è possibile che un bambino inizi a notare il proprio corpo e ad avere reazioni corporee spontanee, come l’erezione, che non hanno un significato sessuale in senso adulto. Possono verificarsi senza intenzionalità, anche senza “guardare”, semplicemente in risposta a stimoli corporei o emotivi.
Da quanto racconta, l’episodio sembra aver spiazzato anche suo figlio, che probabilmente non comprende il significato che l’adulto attribuisce a questo tipo di reazioni. Il fatto che gliene abbia parlato indica un clima di fiducia tra voi che gli ha permesso di esprimersi liberamente.
È comprensibile che una situazione del genere possa generare confusione e imbarazzo, sia per lui sia per lei: non si faccia una colpa per come ha reagito.
Il mio suggerimento è di provare a tornare sull’argomento con suo figlio, normalizzando l’accaduto e cercando di comprendere come lo abbia vissuto lui. Può essere un’occasione preziosa per spiegargli che il corpo a volte reagisce da solo, che si tratta di esperienze normali, e che esistono anche situazioni di privacy (come il cambiarsi) che è importante rispettare.
Da quanto emerge, non vi sono elementi preoccupanti; al contrario, questo episodio può diventare un'opportunità per rafforzare ulteriormente il clima di fiducia tra voi.
Un caro saluto, Dott.ssa Silvana Grilli

Salve, è comprensibile quanto l’episodio che racconta possa averla fatta sentire confusa, turbata e in colpa. Quando si toccano temi legati al corpo e alla sessualità dei figli, soprattutto in modo inatteso, è molto facile che si attivino emozioni intense e pensieri allarmanti.
Nei bambini, a questa età, le reazioni corporee possono comparire senza che vi sia un’intenzione, una consapevolezza o un significato sessuale in senso adulto. Il fatto che suo figlio non comprendesse perché “non andasse bene” e che abbia poi cercato di spiegare l’accaduto è coerente con il modo semplice e ancora poco mediato con cui i bambini vivono il proprio corpo e le proprie sensazioni.
Allo stesso tempo, è comprensibile che come madre lei senta la necessità di aiutare il bambino a capire, con parole semplici e senza spaventarlo, che alcune cose riguardano la sfera privata, senza trasmettere messaggi di colpa o di vergogna.
Più che soffermarsi sull’episodio in sé, potrebbe essere importante ascoltare ciò che questa esperienza ha smosso in lei: il senso di disagio, la paura di aver sbagliato, il timore di non aver gestito la situazione nel modo “giusto”. Non esistono risposte perfette, ma percorsi educativi che si costruiscono nel tempo.
Se sentisse il bisogno di essere sostenuta o di avere uno spazio in cui riflettere con maggiore serenità su come accompagnare suo figlio nella crescita, un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a ritrovare maggiore tranquillità e fiducia nel suo ruolo genitoriale.
Un cordiale saluto, Dott. Daniele Rossetti
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera a lei. Quello che le è successo è assolutamente normale. I bambini hanno una forma acerba di orientamento sessuale, a cui non sanno dare un nome e un significato che normalmente viene dato dopo lo sviluppo psico-sessuale. In altri termini, provano eccitazione sessuale per individui adatti al loro orientamento, anche se sono genitori. Naturalmente con lo sviluppo, si dovrebbe incanalare questa naturale disposizione verso individui esterni alla famiglia, che generalmente sono coetanei. Quindi non si preoccupi, non è successo nulla di traumatico o di anomalo. Cordiali saluti
Dott.ssa Eleonora De Santis
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera,
comprendo il suo disagio, ma vorrei rassicurarla. Ciò che è accaduto concerne un adeguato sviluppo fisiologico di un bambino di sette anni. A questa età i bambini iniziano ad avere maggiore consapevolezza del proprio corpo e possono sperimentare reazioni corporee automatiche, come l’erezione, come semplice fenomeno riflesso, involontario, privo di significato sessuale consequenziale a uno stimolo intenzionale. Il fatto che suo figlio lo abbia verbalizzato rappresenta un tentativo ingenuo di dar senso a qualcosa che non aveva compreso. Al contempo, è comprensibile che lei, colta di sorpresa, abbia reagito così. Però, poiché per suo figlio potrebbe risultare confusa la sua risposta, potrebbe semplicemente riprendere l'argomento, dando una spiegazione serena di quanto accaduto, normalizzando l'evento e rinforzando positivamente il fatto che suo figlio ne abbia parlato apertamente con lei.
Le auguro di essere gentile con se stessa, il suo disagio racconta il desiderio di proteggere suo figlio, ma quanto ha descritto non è motivo di allarme. Se posso esserle utile, sono qui!
Ogni età ha i suoi cambiamenti; quindi, suo figlio è probabilmente nell’età dello sviluppo ormonale, legato all’eccitamento affettivo e sessuale, che in genere inizia intorno ai 10 anni nei maschi, anche se non esiste una regola fissa. Si tratta di qualcosa di assolutamente normale e sano. In questa fase, il bambino prende spesso come riferimento femminile la madre, in linea con le dinamiche psicologiche evolutive precoci.

La pubertà nei maschi inizia tipicamente tra i 9 e i 14 anni con l'aumento del volume testicolare, seguito da cambiamenti ormonali come l'aumento di testosterone che stimola l'interesse sessuale. Secondo la Società Italiana di Pediatria (SIP), la pubertà precoce si definisce prima dei 9 anni, ma varianti fisiologiche intorno ai 10 anni sono comuni e legate a fattori genetici, nutrizionali e ambientali. Studi dall'Ospedale Bambino Gesù confermano che lo sviluppo si completa in 2-4 anni e rimane sano se non patologico.

Aspetti psicologici
Nella fase pre-puberale (6-11 anni), il bambino consolida l'identità sessuale attraverso figure primarie come la madre, come descritto nelle teorie freudiane sullo sviluppo psicosessuale. Ricerche su attaccamento indicano che relazioni sicure con i genitori favoriscono una sana regolazione emotiva e sessuale. Il complesso di Edipo, risolto tra i 5-7 anni, influenza il riferimento affettivo materno senza implicare anomalie.

Dr. Federico D'Alessio
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per come si sente. Può stare tranquilla: quello che ha descritto rientra nello sviluppo sessuale normale di un bambino di sette anni. Le erezioni possono comparire spontaneamente, in assenza di una malizia o un pensiero erotico, ovvero senza un significato sessuale vero e proprio. Spesso i bambini ne parlano con naturalezza proprio perché ancora non ne comprendono il valore sociale. Non ha fatto nulla di sbagliato, può stare tranquilla. Sarà sicuramente importante spiegargli che ci sono delle reazioni naturali del corpo e che alcune di queste sono private e vanno curare nella propria intimità, senza caricarlo di vergogna o allarme. La sua reazione è comprensibile, ma da quello che ha raccontato l'episodio non mostra indici preoccupanti. Qualora continuasse a sentirsi preoccupata a riguardo, comunque, le consiglio di chiedere un consulto ad un terapeuta dell'età evolutiva. Buona serata.
Dott.ssa Lisa Minafra
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, è comprensibile sentirsi in difficoltà e spiazzate davanti a affermazioni così inaspettate da parte dei figli. Nessuno è davvero preparato a sapere cosa dire sul momento, soprattutto quando ci sorprendono. È importante sapere però che a questa età alcune reazioni del corpo sono normali, automatiche e non intenzionali, e non hanno un significato sessuale come quello degli adulti. Anche i bambini non ne comprendono il senso e possono restare confusi quanto noi. Sentirsi a disagio non fa di noi cattivi genitori: fa parte del percorso. È giusto e utile, per loro, fornire spiegazioni sul funzionamento del corpo, in modo che ciò che accade abbia un senso e non resti qualcosa di confuso o spaventoso. Se questo non è stato fatto nel momento stesso perché l’episodio è stato inaspettato e ha colto di sorpresa, è sempre possibile riprenderlo in un secondo momento, spiegando con calma e serenità cosa è successo, così da aiutare il bambino a comprendere e a non sentirsi in colpa per ciò che ha percepito. In questo modo si trasmette l’idea che il corpo non è qualcosa di sbagliato, ma qualcosa da conoscere e rispettare.
Dott.ssa Luisa Zaccarelli
Psicoterapeuta, Psicologo
Modena
Capisco molto bene il tuo disagio, ed è importante dirti subito una cosa: non hai fatto nulla di sbagliato e non c’è nulla di “strano” o patologico in ciò che descrivi.

A sette anni il corpo dei bambini può reagire in modo automatico e non intenzionale a stimoli casuali, anche senza un reale contenuto sessuale o senza che il bambino comprenda cosa stia accadendo. L’erezione, in questa fase, non è collegata al desiderio, ma a una risposta fisiologica che può avvenire anche “senza guardare”, come tuo figlio ha cercato di spiegarti.

Il fatto che tuo figlio non capisse perché “non andava bene” è coerente con l’età: non ha ancora gli strumenti cognitivi ed emotivi per attribuire lo stesso significato che attribuisce un adulto. Il tuo intervento ha avuto una funzione di contenimento, ma è importante che non passi il messaggio che il suo corpo o ciò che gli succede sia “sbagliato”.

Il senso di colpa che provi parla della tua attenzione e della tua cura come genitore, non di un errore. In situazioni come questa è utile spiegare con parole semplici che il corpo a volte reagisce da solo, che non è colpa di nessuno, e che esistono regole di privacy senza trasformare l’episodio in qualcosa di carico di vergogna.

Se questo episodio ti ha messo in allarme o ti ha lasciato confusa, è assolutamente legittimo chiedere un confronto professionale: puoi prenotare una visita per chiarire questi aspetti e ricevere indicazioni su come parlare di corpo e confini in modo sereno e adeguato all’età di tuo figlio.
Dott.ssa Federica Abbandonato
Psicologo, Psicologo clinico
Potenza
Salva, é del tutto normale che bambini intorno ai 6-7 anni facciano commenti sul proprio corpo o su quello degli altri. A questa età c’è curiosità naturale e non c’è alcuna intenzione sessuale. La sua è stata semplicemente la reazione di una persona che viene colta di sorpresa, la prossima volta sarà sicuramente più calma e riuscirà a spiegare che certe cose sono private e non si dicono ad alta voce, accompagnandolo nella scoperta del corpo e del rispetto di se stesso e degli altri.

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