Ho un problema con il mio ragazzo, lui oltre i quaranta , io sulla trentina. Sto iniziando a non s

28 risposte
Ho un problema con il mio ragazzo, lui oltre i quaranta , io sulla trentina.
Sto iniziando a non sopportare più il fatto che lui esprima commenti o allusioni di tipo sessuale su altre donne, escludendo film /programmi di intrattenimento, lo fa davanti a me on più anche alle volte che io non lo vedo. Fa un lavoro per cui ogni giorno e' a contatto con giovani donne che può vedere con ripetizione anche per mesi quasi giornalmente
portando alla fine anche alla possibilità di creare un rapporto di qualsiasi tipo. E' capitato che abbia commentato anche dopo visite mediche. Lui ritiene che sono solo gelosa e paranoia, non vuol sentire storie e usa solo la minaccia del mettere fine alla relazione. Io gli ho detto che la cosa mi offende, ma non vuol sentire ragioni. Non so più sinceramente cosa fare. Non posso aggiungere più dettagli su cosa dice perché e' un post che potrebbe leggere.
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per il messaggio.
Innanzitutto credo che abbia fatto bene a parlargliene.
Non so come lo abbiate fatto, in che modalità e se poi il discorso sia stato ripreso. Ma intanto, parlarne è giù un punto di partenza.
Sembra di capire che questo sia motivo di incomprensioni, tensioni e malesseri. Bisognerebbe capire ancora meglio, in effetti come dice lei questa sede non lo permette granché. Può essere importante anche ricordare che comunque ci sono comportamenti ammissibili ed altri che non lo sono.
A volte, in generale, i punti di vista possono confliggere ed è comprensibile che ognuno desideri far valere il proprio su quello dell'altro. La cosa migliore e più funzionale è sempre individuare un terzo punto di vista che si basi sul compromesso.

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Dott.ssa Sara Dassiè
Psicologo, Psicologo clinico
Codognè
Gentile utente, capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa per lei. Il comportamento del suo compagno sembra minare il rispetto e la considerazione all'interno della relazione, e il fatto che lui non voglia ascoltare il suo disagio rende tutto più complesso. È naturale provare frustrazione quando i propri sentimenti vengono invalidati o ridotti a "gelosia" o "paranoia", soprattutto quando esprime con chiarezza che certi atteggiamenti la fanno soffrire.

Ciò che conta in una relazione sana non è solo cosa una persona ritiene accettabile, ma anche il rispetto per i sentimenti e i confini dell’altro. Se lui non è disposto nemmeno a confrontarsi su questo, spostando la questione sulla minaccia di porre fine alla relazione, è importante che si chieda cosa sta accettando e a quale costo.

Forse potrebbe essere utile uno spazio di riflessione personale per comprendere meglio cosa desidera da una relazione e quali sono i suoi bisogni emotivi. Se sente di aver bisogno di un supporto per chiarire questi aspetti e prendere decisioni più consapevoli, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a ritrovare il proprio equilibrio.

Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti,
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Dassiè
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
innanzitutto, grazie per aver condiviso le sue emozioni.
Non è semplice trovarsi in una situazione in cui il proprio disagio non viene accolto.
Se non l’ha già fatto, potrebbe provare a parlargli apertamente, spiegando cosa, nel suo comportamento, la ferisce.
Nel caso in cui la sua apertura venisse sminuita, forse potrebbe essere utile prendersi un momento per riflettere su ciò che prova e su cosa desidera lei per sé e per la coppia.
Resto a disposizione, dott.ssa Elena Dati
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La situazione che descrivi è delicata e comprensibilmente dolorosa. Quando in una relazione una delle due persone si sente costantemente a disagio per atteggiamenti dell’altro — soprattutto se questi comportamenti vengono minimizzati, negati o liquidati come "paranoia" — è normale sentirsi confusi, feriti e frustrati.

I tuoi sentimenti sono validi. Esprimere fastidio o disagio per comportamenti che toccano la sfera dell’intimità, del rispetto e della fiducia reciproca non è gelosia irrazionale, ma comunicazione di un proprio confine emotivo. Quando l’altro non è disposto ad ascoltare e minaccia di chiudere la relazione piuttosto che confrontarsi, questo diventa un ulteriore elemento di malessere e squilibrio nella coppia.

In una relazione sana, ci si dovrebbe sentire liberi di esprimere i propri bisogni emotivi senza il timore di essere giudicati o lasciati. Il rispetto e la comunicazione empatica sono pilastri fondamentali per costruire e mantenere un legame affettivo equilibrato e duraturo.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, per comprendere meglio ciò che stai vivendo e avere uno spazio sicuro in cui esplorare i tuoi bisogni, le tue emozioni e le possibili strade da percorrere.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
La gelosia è una emozione molto umana che va ascoltata e compresa. Non è una emozione di serie B, da sottovalutare o squalificare.
Se c'è gelosia, è importante parlarne.
Se può esserle utile un approfondimento, possiamo incontrarci in un colloquio online.
Dott. Fabian Gabriel Beneitez
Psicologo, Professional counselor
Fermo
Buonasera, mi dispiace per il problema che lei sta provando. Ha descritto un quadro abbastanza preciso che però avrebbe bisogno di essere appropriatamente approfondito.
Sicuramente con l'aiuto di uno professionista riuscirebbe a capire meglio come poter risolvere con metodi appropriati e mirati al suo caso.
Le faccio i migliori desideri perché possa risolvere questo suo problema
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Credo che ci sia bisogno di esplorare meglio e più a fondo la relazione con il suo partner: è sempre stato allusivo rispetto ad altre donne? O si comporta in questo modo solo ultimamente? Credo che sia da esplorare anche la dinamica per cui lui non vuole sentire ragioni, e che la obbliga a "prenderlo com'è" minacciando di terminare la relazione. Cosa significa? Come avvengono gli scambi? Perchè, per quello che riesco a immaginare da quello che ha scritto, che è sicuramente poco e parziale rispetto alla vostra intera relazione, mi costruisco un'idea di relazione dove lui la prevarica, sottovalutando e squalificando le emozioni che lei prova, e in questo senso mi viene da chiedermi cosa la porta a rimanere in una relazione dove viene squalificata e sminuita. Credo che tutto questo meriterebbe di essere esplorato e approfondito meglio dentro ad un percorso, che le permetta di comprendere meglio la relazione con questa persona ed il suo posizionamento nella relazione e rispetto al suo partner. Se avesse ulteriori domande o avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentilissima comprendo la sua scomoda situazione. Le voglio far notare che lei sta dando un vantaggio al suo fidanzato ,attraverso uno scambio impari .Se il suo fidanzato non la ascolta e pronuncia frasi offensive ed in piu' la minaccia di lasciarla ....va controbattuto..con delle risposte ed azioni assertive .Quindi cominci a mettere distanza tra lei e il suo fidanzato( rifiutando delle uscite ,dei rapporti sessuali) e a rimarcare tutto cio' che non le va bene ( e il perche') ,ogni giorno. Se infine la dovesse minacciare di abbandono ,gli puo' rispondere che viste come vanno le cose ,potrebbe essere una buona soluzione.
Se volesse incominciare un percorso di consapevolezza e sostegno psicologico ,sarei lieta di accompagnarla.
Resto comunque a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott. Lorenzo d'Amato
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Buongiorno, dai dettagli che ha riportato nel suo post emerge una situazione dove si evidenziano due diversi modi di vedere alcuni elementi legati alla vostra vita, dove il suo partner sembra non riesca a cogliere il punto di vista da lei riportato e i suoi bisogni di conseguenza e porti avanti un "taglio" della vostra relazione come unica via possibile di risoluzione. Il vissuto che racconta verte verso uno degli aspetti forse fondanti di una relazione, la fiducia verso l'altro; aspetto che, se percepito come "danneggiato", rende difficile restare spontanei in tale relazione. Tali tematiche possono essere affrontate e comprese, dando quindi maggiore consapevolezza sia in un percorso di coppia che dovrebbe dirigersi verso una maggiore comprensione delle vostre dinamiche relazionali o, viceversa, in un percorso singolo dove comprendere quali sono in lei gli elementi che attivano tali preoccupazioni (aldilà che siano "concrete" o meno, sono da lei percepite e tanto basta a far sì che influiscano nella vostra relazione) e come perseguire scelte che possano farla sentire maggiormente in contatto con i suoi elementi personali di benessere
Dott.ssa Ilaria Truzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno, grazie per la condivisione. mi dispiace per il disagio che riporta!
Le sue emozioni sono valide, è naturale e legittimo sentirsi in questo modo.
Trovo sia un grande valore l'aspetto comunicativo: gli altri non possono leggerci nella mente, e dobbiamo assolutamente comunicare i nostri bisogni e quello che ci fa soffrire. Siccome non possiamo modificare i comportamenti delle altre persone, possiamo però comunicare al meglio le nostre sensazioni ed emozioni. Sta all'altra persona decidere se ascoltare, se trovare un compromesso e venirci incontro. Se l'altra persona non è disponibile possiamo o accettare la persona e la situazione, a scapito del nostro benessere, oppure perseguire i nostri bisogni trovando una persona che sia disponibile ad ascoltarli. Le consiglio di approfondire in un percorso questa dinamica, per comprendere come soddisfare e comunicare i propri bisogni.
Grazie, cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Dott.ssa Lorena Menoncello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le posso consigliare di ascoltare i suoi campanelli d'allarme e di non farsi dire da nessuno che le sue emozioni sono "solo gelosia e paranoia". E' importante che si senta rispettata e che lei per prima abbia cura dei suoi bisogni e delle sue sensazioni. Di fronte ad un adulto che usa l'arma del ricatto e della minaccia, non c'è molto da fare. E' una forma di manipolazione e come tale va evitata. Ne parli con un professionista per capire perchè abbia tollerato già da un po' una relazione di questo tipo; comprendere ciò potrebbe esserle utile anche per il futuro.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Lorena Menoncello
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente,

comprendo il suo disagio e il senso di impotenza che traspare dalle sue parole. Quello che sta vivendo è tutt'altro che una semplice “paranoia” o una “gelosia immotivata”, come il suo compagno tende a liquidare. Il fatto che lei si senta ferita, offesa e svalutata di fronte a certi comportamenti non è qualcosa da ignorare, anzi, è un segnale importante da ascoltare. In una relazione sana, i sentimenti e i limiti di entrambi dovrebbero essere rispettati e accolti, non minimizzati né ridicolizzati.

Il problema non è solo ciò che lui dice o fa, ma anche il modo in cui risponde alle sue legittime emozioni, negandole e imponendo come unica alternativa la minaccia della rottura. Questo tipo di atteggiamento rischia di farla sentire sola all'interno della relazione e di minare progressivamente la sua autostima.

Lei ha tutto il diritto di esprimere ciò che la ferisce e di aspettarsi rispetto. Se una comunicazione sana non è possibile, se ogni tentativo di confronto viene respinto con aggressività o chiusura, è lecito per lei chiedersi che tipo di relazione desidera e merita. A volte non si tratta di convincere l’altro, ma di riconoscere se ci si trova di fronte a una persona disponibile a costruire un rapporto basato sull'ascolto e sulla reciprocità, oppure no.

Le suggerirei, se sente di aver bisogno di un supporto in questo momento così delicato, di non esitare a rivolgersi a uno psicologo, che possa aiutarla a ritrovare chiarezza e forza nelle sue decisioni.

Dott. Luca Vocino
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,

Capisco quanto possa essere frustrante trovarsi in una situazione in cui il proprio partner non sembra comprendere l’impatto emotivo di certi comportamenti. Lei ha già espresso il suo disagio, ma come mai sente che la sua voce non venga ascoltata? Potrebbe esserci un altro punto di vista che lei potrebbe condividere, che vada oltre la “gelosia” e esplori come questi commenti influenzano la sua percezione della relazione? La comunicazione, in questi casi, può davvero aprire spazi di riflessione reciproca.
Se interessata ad approfondire, sono disponibile su consulenza, anche online.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Il fatto che tu ti senta offesa o a disagio per certi comportamenti è di per sé sufficiente per meritare ascolto e considerazione da parte del tuo partner. Una relazione sana non è fatta solo di amore o attrazione, ma soprattutto di reciprocità emotiva: questo significa che i tuoi sentimenti dovrebbero essere accolti con rispetto, anche se non pienamente compresi dall’altro.Ora, ciò che puoi fare — e so che non è facile — è iniziare a chiederti: sto ricevendo ciò che desidero e merito da questa relazione? mi sento rispettata, ascoltata e libera di essere me stessa? è questo il modo in cui voglio essere trattata?
Queste domande non portano risposte immediate, ma possono aiutarti a ritrovare un centro interno, da cui ripartire per decidere se e come continuare questa relazione. E se senti che da sola non riesci a trovare un equilibrio, parlarne con uno psicologo può essere uno spazio sicuro per rimettere insieme i pezzi, capire cosa vuoi, e soprattutto, cosa non vuoi più accettare.
Se vuoi, possiamo approfondire insieme qualche passo concreto da fare, con delicatezza. Ci sono mille modi per rispettare te stessa, anche in una situazione difficile come questa.
Dott. Leonardo Marcomeni
Psicologo, Psicologo clinico
Viterbo
"Salve, quello che descrive è un disagio relazionale che può avere radici profonde, sia personali che di coppia. Da un punto di vista psicologico, il comportamento del suo ragazzo – fare commenti o allusioni sessuali su altre donne, anche in sua presenza – potrebbe essere percepito come una mancanza di rispetto o una minaccia al senso di sicurezza nella relazione, soprattutto considerando il contesto lavorativo che lo espone quotidianamente a contatti ripetuti con altre persone. La sua reazione, che lei definisce di fastidio o offesa, è comprensibile: non si tratta necessariamente di gelosia o paranoia, ma di un bisogno legittimo di sentirsi valorizzata e riconosciuta nel legame.
La risposta di lui – minimizzare, non accogliere il dialogo e arrivare a minacciare la fine della relazione – suggerisce una difficoltà comunicativa. In psicologia relazionale, questo può indicare un pattern in cui uno dei due evita il confronto, spostando il focus dal problema alla reazione dell’altro. La differenza d’età tra voi potrebbe giocare un ruolo, non tanto per i numeri, ma per eventuali divergenze nei valori o nelle aspettative su cosa significhi ‘rispetto’ in una coppia. Il fatto che lei si senta inascoltata, però, è un segnale che merita attenzione: una relazione sana si basa su un dialogo aperto, non su ultimatum.
Cosa fare? Potrebbe essere utile riflettere su cosa questo comportamento attiva in lei – insicurezza, rabbia, paura di perderlo – e su come comunicarlo in modo assertivo, senza accusare, ma esprimendo i suoi bisogni. Se lui non è disposto ad ascoltare, però, il problema si sposta sulla dinamica di coppia: quanto è sostenibile per lei sentirsi così? Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza, non solo su come gestire questa situazione, ma anche su cosa cerca davvero in un legame. Se le va, sono disponibile per un colloquio: parlarne con qualcuno potrebbe darle una prospettiva nuova e strumenti pratici per affrontarlo."

Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
La ringrazio per aver condiviso una parte così personale della sua esperienza. Da quanto scrive, emerge un forte disagio legato a comportamenti del suo compagno che per Lei risultano offensivi e difficili da tollerare. È importante sottolineare che la gelosia, quando compare, non è necessariamente un segno di paranoia, ma può rappresentare un campanello d’allarme, un segnale che qualcosa nella relazione sta mettendo a dura prova il suo senso di sicurezza, rispetto e fiducia.

Il fatto che Lei abbia espresso il suo malessere e che, come risposta, abbia ricevuto un rifiuto al confronto e addirittura la minaccia di una rottura, può indicare una mancanza di ascolto e di spazio per una comunicazione autentica nella coppia. Una relazione sana si fonda sulla possibilità di esprimere i propri limiti emotivi e sentirsi accolti, anche nelle fragilità.

Le potrebbe essere utile chiedersi: quali bisogni sta cercando di proteggere in questo momento? E quanto margine le sta offrendo questa relazione per sentirsi davvero ascoltata, rispettata e libera di essere sé stessa?

In situazioni come questa, un percorso personale con un professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza su ciò che sente e su ciò che desidera, offrendole uno spazio protetto in cui rimettere al centro il suo benessere.

Ricordi: il disagio emotivo spesso non è un errore, ma un segnale che merita ascolto e rispetto.
Dott.ssa Ilaria Grasso
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, ti esorterei a riflettere sulla difficoltà (mancanza?) di dialogo con il tuo compagno. Oltre al fatto che il particolare sulle visite mediche risulta particolarmente inquietante, aggiungerei che se lui lavora nel campo della sanità e si comporta così il suo atteggiamento sembra abusante, oltre che inopportuno.
Rispetto alla vostra relazione, rispondere con una minaccia a una richiesta non è un comportamento amorevole o comunque di qualcuno aperto alla discussione, non saprei dire di più perché non è molto chiaro il contesto, né le tue modalità comunicative.
Buon pomeriggio,
le sono vicina e comprendo quanto possa essere doloroso sentirsi ignorata quando si esprime un disagio così profondo. Dal suo messaggio non emerge solo una questione di gelosia, ma piuttosto un bisogno di rispetto, di confini emotivi chiari, di sentirsi vista e considerata.
Il comportamento del suo compagno, in particolare la mancanza di empatia e l’uso della minaccia come risposta al confronto, può generare insicurezza e un profondo senso di svalutazione. In una relazione sana, i sentimenti dovrebbero trovare spazio ed essere accolti con rispetto.
Se il dialogo viene sistematicamente negato, forse ciò che può chiedersi è: Quanto sono ancora disposta a tollerare questa dinamica?

Cordiali saluti,
Dott.ssa Sharon Panizza
Buongiorno, da quello che scrive il suo compagno non ha intenzione di cambiare questo suo comportamento e le ha posto un confine importante circa il proseguimento o meno della vostra relazione. Ciò che può fare lei adesso è cercare di comprendere se lei sente di poter accettare questo suo modo di comportarsi di fronte ad altre donne oppure se sente la necessità di mettere un confine al riguardo, dove con "mettere un confine" si intende un'azione concreta che lei può agire in maniera proattiva rispetto a questa situazione. Resto a sua disposizione per dubbi e chiarimenti. Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Comprendo profondamente il suo disagio, ed è importante che lei abbia trovato il coraggio di esprimere quello che sente. La situazione che descrive non è solo fonte di sofferenza emotiva, ma rischia anche di minare alla base il senso di rispetto e sicurezza che ogni relazione dovrebbe garantire. Nel modello cognitivo-comportamentale, quando affrontiamo situazioni che generano disagio, diamo particolare attenzione ai pensieri che si attivano in noi, alle emozioni che ne conseguono e ai comportamenti che mettiamo in atto. Da quello che racconta, i commenti e le allusioni del suo partner attivano in lei pensieri che possono farla sentire svalutata, non rispettata o non abbastanza, e questo è assolutamente legittimo. La sofferenza che prova non deriva da una presunta gelosia immotivata, ma da una sua esigenza molto valida: quella di sentirsi rispettata, considerata e tutelata in una relazione affettiva. È importante chiarire un punto: la gelosia, in una relazione sana, può essere un’emozione naturale se nasce da dinamiche che mettono davvero in dubbio la reciprocità o il rispetto. Quando il partner banalizza queste emozioni, etichettandole come “paranoie”, senza prendersi il tempo di comprendere cosa ci sia dietro, si crea una distanza emotiva pericolosa. E quando, come nel suo caso, si arriva alla minaccia della rottura ogni volta che si tenta di affrontare un problema, si entra in una dinamica relazionale in cui il dialogo diventa impossibile. Il suo disagio non è una fragilità, ma un segnale. Un segnale che le sta dicendo che c’è qualcosa che non è in equilibrio, e che forse il bisogno di protezione emotiva, riconoscimento e ascolto non sta trovando lo spazio che merita. Nel lavoro cognitivo-comportamentale si interviene aiutando la persona a distinguere tra ciò che può controllare e ciò che non può. Lei non può cambiare il comportamento del suo partner, soprattutto se lui non è disposto a confrontarsi in modo aperto e costruttivo. Ma può lavorare sul modo in cui si relaziona a ciò che sta accadendo, riconoscendo e legittimando le sue emozioni, rafforzando la sua autostima e valutando con maggiore chiarezza se questa relazione è davvero allineata ai suoi valori e bisogni affettivi. Potrebbe essere utile domandarsi: cosa mi sta insegnando questa sofferenza? Qual è il confine tra il mio bisogno di vicinanza e il rispetto che merito? Cosa sto sacrificando, ogni volta che rinuncio a far valere il mio sentire per paura che l’altro si allontani? Un percorso terapeutico, anche breve, potrebbe aiutarla a riordinare queste risposte dentro di sé, accompagnandola a prendere decisioni più chiare e consapevoli, non mosse dalla paura della perdita, ma dalla voglia di costruire una relazione in cui lei possa sentirsi pienamente valorizzata. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dr. Mauro Terracciano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.

Quello che sta vivendo sembra generare in lei una crescente tensione interna, legata non solo al contenuto dei commenti del suo compagno, ma anche al modo in cui questi vengono gestiti nel dialogo tra voi. Quando i propri vissuti emotivi, come il sentirsi feriti o svalutati, vengono liquidati come "gelosia" o "paranoia", è comprensibile che nasca un senso di frustrazione e isolamento.

La difficoltà sembra riguardare non tanto l’esistenza di uno stimolo esterno, quanto il mancato riconoscimento delle sue emozioni e del bisogno di rispetto e ascolto all'interno della relazione. Le minacce di chiusura, inoltre, possono creare un clima in cui diventa difficile esprimersi liberamente.

In queste situazioni, un percorso di psicoterapia può aiutare a rimettere a fuoco i propri bisogni, a comprendere meglio il proprio sentire e a valutare con maggiore chiarezza cosa si desidera davvero da una relazione.

Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dott.ssa Janira Marangi
Psicologo, Psicologo clinico
San Giorgio Ionico
Buongiorno,
dalle tue parole emerge chiaramente quanto questa situazione ti faccia soffrire. In una relazione, sentirsi rispettati e ascoltati è fondamentale, soprattutto quando si esprime un disagio. Ridurre ciò che provi a “gelosia” o “paranoia” rischia di sminuire il tuo vissuto, anziché aprire un dialogo.
Non è raro che, quando si cerca di porre un limite, l’altra persona reagisca con rifiuto o minacce di rottura. Ma questo non significa che tu stia sbagliando a chiedere rispetto. Se ti senti costretta a scegliere tra il silenzio e la paura di perdere l’altro, rischi di perdere te stessa.
Un supporto psicologico può aiutarti a fare chiarezza su ciò che desideri in una relazione e su come tutelarti emotivamente. Non per cambiare l’altro, ma per capire meglio come vuoi stare tu, in questa relazione.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Janira Marangi
Dott.ssa Stella Gelli
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Milano
Buongiorno,
la ringrazio per la condivisione. Immagino quanta fatica ci sia nel sentirsi invisibile all’interno di una relazione, nel vedere i propri sentimenti ridotti a “paranoia” quando invece stanno solo chiedendo spazio, cura e rispetto.
E vale la pena ascoltarla, quella parte. Perché ci sta segnalando che i suoi bisogni, il suo sentire, i suoi confini hanno diritto di esistere. Che non c’è nulla di sbagliato nel provare fastidio, nel sentirsi ferita o a disagio. Anzi, è proprio da lì che si può iniziare a prendersi cura davvero di sé.
Partire da sé, riconoscendo questa sofferenza, è il primo passo. Questo non significa mettere da parte l’altro o ignorare i suoi bisogni, ma capire che è necessario partire dal proprio valore, dalle proprie emozioni e dal proprio bisogno di rispetto. Solo quando ci diamo il permesso di prenderci cura di noi stessi, possiamo realmente capire come comunicarlo all’altro.
E quando si cerca di comunicare ciò che ci fa male, spesso ci si scontra con la chiusura dell’altro. Questo accade perché l’altro, invece di aprirsi a quello che proviamo, sente la critica o la minaccia di essere messo in discussione. La sua reazione di difesa può non essere una negazione dei suoi sentimenti verso di lei, ma una reazione di paura o di sofferenza. Forse anche lui ha difficoltà a gestire questa situazione, e la sua reazione riflette la sua difficoltà nell’affrontare ciò che sta accadendo.
Perciò, mentre ascoltiamo la nostra sofferenza e i nostri bisogni, è anche importante cercare un modo di esprimere questi sentimenti in modo che l’altro possa sentirsi compreso senza sentirsi accusato o minacciato. La chiave è mantenere il rispetto per entrambi, creando uno spazio in cui ci si possa sentire liberi di esprimere i propri sentimenti senza il timore di essere giudicati.
Forse oggi è il momento giusto per rimettere al centro sé stessa. Per chiedersi: di cosa ho bisogno io, davvero? Perchè questo comportamento mi fa male? E soprattutto: come posso iniziare a costruire uno spazio – dentro e fuori di me – in cui sentirmi vista, accolta, rispettata?
È un percorso delicato, ma potente. E se lo desidera, possiamo farlo insieme.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
Dott.ssa Chiara Lisa Lovati
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Gentilissima,
Capisco che ciò che sta vivendo possa suscitare un profondo disagio emotivo. La sua esperienza sembra evocare dinamiche complesse che toccano aspetti legati al rispetto reciproco, alla percezione del valore di sé e all'autonomia emotiva nella relazione. Il comportamento del suo compagno potrebbe riflettere, a livello inconscio, una distorsione nei suoi atteggiamenti nei confronti della sessualità e dell'intimità, nonché una difficoltà nell'affrontare le emozioni di gelosia o di frustrazione, che lei sta esprimendo.
Il fatto che lui minimizzi i suoi sentimenti, etichettandoli come "gelosia" o "paranoia", potrebbe suggerire una difficoltà nell'ascoltare o riconoscere la sua vulnerabilità. Questo potrebbe rimandare a una difesa che evita di confrontarsi con la possibilità di incertezze e angosce legate alla relazione. In alcuni casi, la reazione di chi minimizza il disagio dell'altro può essere una difesa contro l'intimità emotiva e la paura di un confronto profondo che metterebbe in discussione l'equilibrio della relazione stessa.
Il suo sentirsi non ascoltata e non rispettata, in una situazione in cui la comunicazione appare interrotta, potrebbe attivare meccanismi di difesa che ostacolano una crescita reciproca. Il suo malessere sembra, dunque, derivare dalla discrepanza tra i suoi bisogni emotivi di rispetto e attenzione e la risposta di lui, che sembra non riconoscere l'importanza di tali necessità.
Se questa situazione persiste senza evolvere, potrebbe essere utile esplorare come queste dinamiche si manifestano nel contesto della relazione e se siano possibili altre strade per far emergere una comunicazione più autentica e profonda.

Rimango a disposizione qualora avesse bisogno di un confronto e del mio supporto.

Chiara Lisa Lovati
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente mi dispiace tanto per ciò che ha raccontato. Immagino sia una situazione poco piacevole; uno psicologo potrebbe aiutarla in questo periodo, soprattutto per capire meglio ciò che ha descritto e le emozioni connesse.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Federica Gigli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
da quanto scrive emerge un disagio profondo che merita ascolto e rispetto. Non si tratta semplicemente di “gelosia”, come le viene rimproverato, ma della difficoltà di far valere un confine personale in una relazione che dovrebbe basarsi su fiducia e rispetto reciproco.
Quando un partner esprime commenti o allusioni sessuali su altre donne in modo reiterato, anche in contesti quotidiani o intimi, è comprensibile sentirsi feriti, svalutati o messi in secondo piano. Tuttavia, ciò che colpisce maggiormente nella sua descrizione è la reazione del suo compagno nel momento in cui lei prova a esprimere il suo malessere: l'accusa di paranoia e la minaccia di porre fine alla relazione. Questo atteggiamento può renderla insicura, confusa e sola, soprattutto se si ritrova a non poter comunicare liberamente il proprio vissuto.
È importante sottolineare che i suoi sentimenti sono legittimi. Ha pieno diritto di desiderare una relazione in cui si senta ascoltata, accolta e rispettata, anche (e soprattutto) nei momenti di fragilità o difficoltà. Quando questo non avviene, è naturale iniziare a mettere in discussione la qualità del legame e il proprio benessere all’interno di esso.
Potrebbe esserle utile uno spazio di supporto psicologico in cui riflettere su quanto sta vivendo, chiarire i suoi bisogni e rafforzare la consapevolezza rispetto a ciò che desidera per sé in una relazione.
Resto a disposizione, se vorrà approfondire.
Un cordiale saluto.
Dott. Nicolò Paluzzi Monti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Firenze
Il comportamento del tuo ragazzo potrebbe riflettere una dinamica di coppia in cui i vostri bisogni emotivi e di rispetto non sono allineati. La ripetizione di commenti sessuali su altre donne, soprattutto se ti fa sentire ignorata o svalutata, può creare una frattura nella comunicazione e nel rispetto reciproco. La tua reazione potrebbe non essere solo una questione di gelosia, ma anche una risposta al fatto che non ti senti considerata come partner esclusiva o valorizzata nel rapporto.

Ti invito a riflettere su una domanda importante: cosa sta accadendo nel vostro legame che porta a una distanza emotiva, in cui uno dei partner non percepisce la necessità di rispetto dei confini dell'altro? L’equilibrio tra libertà individuale e rispetto reciproco è fondamentale. Come vedete il rispetto nella relazione, e come lo manifestate entrambi? Riconoscere questa dinamica potrebbe aiutare a capire se siete in grado di affrontarla insieme.
Dott.ssa Giulia Ruffino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Cossato
Quello che stai vivendo è profondamente frustrante, e il tuo malessere è del tutto legittimo.

Quando in una relazione uno dei due prova disagio — e lo comunica in modo chiaro e rispettoso — l'altro dovrebbe essere disposto ad ascoltare, comprendere e quantomeno prendere sul serio quel sentire.
Il fatto che lui reagisca liquidando le tue emozioni come “paranoia” e minacciando di interrompere la relazione, sposta l’attenzione dal problema (i suoi comportamenti e la tua sofferenza) alla tua “colpa” di sentirti ferita. Questo non è comunicare: è difendersi attraverso la svalutazione e la manipolazione emotiva.

In una relazione sana, la fiducia si costruisce anche nel rispetto della sensibilità dell’altro.
Se tu gli dici “mi fa male” e lui risponde “è solo un tuo problema”, sta negando uno spazio emotivo essenziale per voi due: quello in cui potresti sentirti sicura, ascoltata, valida.

Ora, senza chiederti cosa fare (perché ogni scelta va fatta con i tuoi tempi e le tue forze), ti lascio una domanda importante:
Se togli la speranza che lui cambi, cosa ti resta in questa relazione?

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