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Dott. Nicolò Paluzzi Monti

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– Nicolò Paluzzi Monti
345 6258253
nicolo.paluzzi.monti@gmail.com

11/05/2025

Esperienze

Sono Nicolò Paluzzi Monti, psicologo, sessuologo e psicoterapeuta con un approccio costruttivista intersoggettivo.
Da anni lavoro con persone che affrontano difficoltà emotive, relazionali e sessuali, prestando particolare attenzione alla loro unicità e al loro vissuto. Mi occupo sia dei disturbi più comuni, come ansia, depressione, difficoltà nelle relazioni di coppia, fobie e traumi, sia di problematiche più specifiche legate alla sfera sessuale, come disfunzioni sessuali, disagio nella sessualità o difficoltà legate all’identità sessuale.

Ho una lunga e variegata esperienza con giovani e adolescenti, ai quali mi sento particolarmente legato per la loro grande energia, spesso carica di conflitti, frustrazioni e transizioni; e la capacità di crescita, spesso depressiva o bloccata, che si sprigiona quando li aiuti a comprendere e dare voce a ciò che sentono. Ogni giovane ha un potenziale incredibile, e credo che il mio ruolo sia quello di aiutarli a esplorare il loro mondo interno per guidarli attraverso le difficoltà e la scoperta di sè.

Ci tengo a definire, in poche righe, il mio lavoro e il mio pensiero, perchè credo che un buon percorso parta dall'incontro tra terapeuta e paziente, che si scelgono vicendevolmente.
Il lavoro che propongo non si concentra esclusivamente sulla rimozione del sintomo o del disagio ma su un viaggio di esplorazione profonda che ci permetta di crescere emotivamente e psicologicamente così da comprenderne e risolverne le cause alla radice. Infatti, Le difficoltà, la sofferenza, i sintomi o gli ostacoli sono come segnali che la nostra esperienza ci invia per farci comprendere qualcosa di noi stessi. Ed è proprio nei momenti di crisi che abbiamo l'opportunità di vedere in cosa siamo bloccati, cosa non abbiamo ancora compreso o cosa non siamo riusciti vedere con chiarezza. Scopriremo insieme che nessun problema o momento di difficoltà scompare finché non ha smesso di insegnarci ciò che dobbiamo imparare di noi da esso. Il primo pensiero da sradicare è proprio che sofferenza è debolezza. Io credo esattamente il contrario, riuscire a contattare il proprio disagio sia sintomo di grande forza e sensibilità dell'organismo.

Per info o appuntamenti:
Tel: 345 6258 253
Mail: nicolo.paluzzi.monti@gmail.com
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Aree di competenza principali:
  • Psicologia clinica
  • Psicoterapia
  • Psicologia scolastica
  • Psicologia della salute
  • Psicoterapia costruttivista
  • Sessuologia
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Dottore esperto, molto disponibile ed accogliente non solo per il mio problema ma anche con le mie difficoltà logistiche.

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Ottimo dottore sia professionalmente che umanamente. Lo consiglio

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L'empatia e la profonda disponibilità verso il paziente


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Grazie per l'aiuto che sto ricevendo, lo consiglio,grazie davvero!!


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Bravo ....mi piace.... molto professionale, posso dire bello dottor Paluzzi !


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Mi sono rivolta al dottor Paluzzi Monti in un momento di difficoltà e forte confusione. Il suo modo di lavorare mi ha aiutata a rimettere ordine dentro di me, senza darmi soluzioni preconfezionate, ma accompagnandomi a costruire un senso mio, passo dopo passo. Lo consiglio a chi cerca uno spazio dove sentirsi finalmente vista e ascoltata, in maniera rispettosa e non invadente.


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Ho iniziato da qualche mese il mio percorso e devo dire che l'empatia e la chiarezza del Dott. Paluzzi Monti mi hanno particolarmente colpito. Sono riuscita ad affrontare già alcune mie difficoltà. Grazie dottore


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Il dottor Monti mi ha aiutato ad affrontare con delicatezza e professionalità tematiche intime e spesso difficili da esprimere. Nonostante sia all’inizio della sua carriera, dimostra grande preparazione, empatia e capacità di mettere a proprio agio. È riuscito a creare un ambiente sicuro e privo di giudizio, fondamentale per affrontare questioni legate alla sessualità. Lo consiglio vivamente a chi cerca un supporto serio e competente in questo ambito."


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Presso: Dott. Nicolò Paluzzi Monti sessuologia

Mi sono trovata davvero bene! È super gentile, ti mette subito a tuo agio e riesce a parlare di temi delicati con una naturalezza che ti fa sentire al sicuro. È stato bello sentirmi ascoltata senza essere mai giudicata, e soprattutto ho sentito che il suo aiuto stava facendo davvero la differenza. Lo consiglio davvero a chi ha bisogno di parlare con qualcuno in modo aperto e sereno


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 74 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono una ragazza di 16 anni quasi 17,
mi trovo in un momento della mia vita in cui sto cercando di capire meglio il mio orientamento sessuale, mi vergogno a parlare di questo ma visto che è una cosa che penso ogni giorno ossessivamente penso che parlarne sia meglio. mi ricordo che già all’ età di 5 anni mi colpiva molto il corpo femminile, ero fortemente ossessionata da una fata delle winx, e quando la vedevo rimanevo incantata.
Non ci ho mai pensato a quell’età, nemmeno sapevo che due donne potessero stare insieme. Alle elementari si iniziava a parlare di praticare autoerotismo, e visto che ho capito che i miei compagni lo facevano io incuriosita ho iniziato a farlo, avevo 9-10 anni, ho cominciato a farlo su video dove erano presenti un uomo ed una donna, premetto che l’ho iniziato a fare solo perché tutti i miei compagni lo facevano.
Con il passare del tempo più o meno a 12 anni iniziai a vedere gli uomini in modo diverso, quando guardavo video spinti etero sentivo fastidio nel vedere un uomo lì, e provavo una forte tristezza nei confronti della donna nel vederla fare quelle cose con un uomo, a dirla breve mi veniva il voltastomaco totale nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo. Sentivo come se il mio cuore mi diceva che io non sarei mai arrivata a fare quelle cose con un uomo, e smisi di guardarli per un po’, specifico che non vedevo porno, perché so perfettamente che non sono la realtà, infatti finivo in video non affatto pornografici ma l’effetto era lo stesso. anche se guardarli mi eccitava ma leggermente, sentivo che la cosa non mi apparteneva affatto. nello stesso periodo vidi per caso due donne che si baciavano ed ho provato una bellissima sensazione che non riesco a spiegarmi nei minimi dettagli tipo mi sono sentita libera, come che fossi destinata ad una donna. Ho iniziato a immaginarmi intimamente e la cosa mi dava tranquillità a differenza di un uomo.
Intorno i 13 anni mi sono piaciuti due ragazzi, non credo di esser mai arrivata al livello di innamoramento, ma se pensavo a qualcosa di intimo con uno di loro mi veniva il voltastomaco totale, lo vedevo come una costrizione, anche se so che era presto e non sarebbe successo nulla di ciò.
nello stesso periodo ho iniziato a pensare alle donne ma non in modo serio, dopo un po’ la cosa diventava seria e ci ho iniziato a pensare sopra, più passava e più vedevo le donne attraenti,ho iniziato a vedere video spinti dove c’erano 2 donne e mi eccitava tremendamente, così ho iniziato a pensare di essere lesbica perché avevo fretta di avere un etichetta.
poco tempo dopo ho provato a farmi piacere gli uomini ma la cosa era sempre la stessa, il pensiero di qualcosa di intimo con loro mi creava repulsione, il mio pensiero era ormai solo sulle donne.
Non ero molto sicura su questa cosa, ma ha iniziato a piacermi una ragazza, la pensavo ossessivamente tutti i giorni, lei mi stordiva completamente, avevo capito di essermi innamorata di lei, non mi era mai successo di provare quelle sensazioni con un uomo.
ho amato quella donna con una spontaneità che so che non avrei avuto con un uomo.
Immaginarmi in intimità non mi creava l’effetto che mi facevano gli uomini, anzi mi creava l’esatto contrario.
dopo poco l’ho detto in famiglia. Mia madre mi ha accettato per modo di dire, mentre mia sorella no, quando ne ha la possibilità fa battute su questo, alcune volte anche mio fratello, ma è piccolo e non lo prendo tanto in considerazione. Mia madre ha detto che forse sono così perché mio padre non è mai stato veramente presente, ma io non riesco a vedere il collegamento con questo, per me non significa assolutamente niente. tante volte mia madre ha fatto battute, inizialmente mi diceva che era una malattia e più di una volta mi ha detto di essere sprecata per stare con una donna, mi chiede di tenere segreta questa mia cosa perché non è un vanto. mi ha anche detto Dio ha creato uomo e donna per un motivo, da quella frase ho iniziato a pensare che sarei finita all’inferno, questo pensiero mi tormenta ancora. poco tempo fa per “testarlo” ancora di più ho iniziato a rivedere video spinti etero, e l’effetto che mi faceva era il solito, provavo voltastomaco perché la sento come una costrizione, il mio corpo reagisce proprio male guardando. Mi dava sempre fastidio vedere un uomo lì, mi creava dispiacere nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo, ed un forte disgusto nel veder un uomo toccare una donna, mi veniva proprio un rifiuto, avevo repulsione solo ad immaginare di essere al posto di lei. Infatti finivo sempre instintivamente a guardare due donne, mi sento totalmente a mio agio. attualmente la domanda me la faccio di meno, non so il motivo per il quale me la faccio ma sento anche una forte pressione familiare e sociale che mi spinge a farmela, io provo a pensare agli uomini ma non mi riesco a vedere un futuro con loro, non la sento una cosa che mi appartiene a differenza delle donne. Sento che stare con un uomo sia più spinta da una cosa all’infuori di me, infatti quando penso se starei con un uomo mi chiedo “ma è quello che voglio o perché sarebbe più accettabile?” E sento come se la mia risposta è l’ultima. Quando mi immagino con un uomo e come se sento di non rispettare i miei sentimenti, se starei con un uomo tradirei profondamente me stessa, ed io non voglio farlo, come se quando penso agli uomini il mio cuore mi ferma e mi fa pensare alle donne. ma il punto e che non li riesco a vedere come vedo le donne, li vedo come se loro non dovrebbero far parte della mia vita ma allo stesso tempo forse senza nulla di intimo ci starei,ma sono convinta che se starò con un uomo penserei ossessivamente alle donne, e come se da sempre sento di essere nata per amare una donna. riuscirei tranquillamente a farlo con una donna ma solo al pensiero con un uomo mi fa schifo. L’amore che provo verso le donne non riesco a spiegarlo ma è come se fosse più vero e forte,
Mi incanta la loro delicatezza,la loro femminilità mi stordisce completamente, amo il loro sguardo,le mani,il corpo,il sorriso, i loro lineamenti così dolci. Mi sento come se una parte di me mi spinga a farmi piacere gli uomini ma allo stesso tempo l’altra parte pensa solo alle donne. mi sono innamorata solo di donne per ora e non penso la cosa cambierà. premetto che non ho avuto un padre molto presente nella mia vita, ed non ho visto una bella storia tra mamma e papà. anche se io credo non centri nulla. con la mia psicologa siamo entrati nel discorso sul modo in cui io mi attaccherò agli uomini (lei non sa che a me non piacciono.) dopo quella seduta non so il motivo ma mi sono sentita scombussolata al massimo. lo dirò a lei ma ho la sensazione che poi penserà che sono così perché non ho avuto un buon esempio come padre. Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse, e non mi sentirei me stessa accanto ad uno.

grazie mille per una vostra opinione.

Buonasera,
comprendo la sua preoccupazione, ed è del tutto legittima. Gli episodi legati alla sessualità — soprattutto quando ci sono dubbi o incidenti — ci toccano profondamente, non solo sul piano fisico, ma anche emotivo e relazionale.

Dal punto di vista biologico, la possibilità di una gravidanza in circostanze come quella che descrive è bassa, ma non del tutto nulla. Il liquido pre-eiaculatorio può contenere spermatozoi vivi, soprattutto se c'è stato un rapporto o un'eiaculazione recente, anche se lei specifica che questo non è stato il caso. Inoltre, trovandosi lei all’ultimo giorno di ciclo, è probabile che l’ovulazione non fosse ancora avvenuta — ma il corpo non sempre segue un calendario regolare, e lo spermatozoo può sopravvivere fino a 5 giorni.

Ora, al di là della valutazione del rischio (che pare contenuto), le propongo una riflessione:
quanto vi sentite entrambi liberi, sicuri e consapevoli nella vostra sessualità di coppia?
La sessualità non è solo un atto fisico, ma un linguaggio, un luogo di comunicazione profonda. Incidenti come questo possono diventare occasioni per conoscersi meglio, parlare apertamente di desideri, confini, contraccezione, ma anche di paure e responsabilità condivise.

Le consiglio comunque, se il dubbio persiste o il ciclo dovesse ritardare, di fare un test di gravidanza o consultare il medico. Ma soprattutto, si dia il permesso di usare questo momento per guardarsi dentro e magari dialogare con il partner su come affrontare insieme la sessualità in modo più sereno e protetto.

Resto a disposizione se vuole approfondire.

Dott. Nicolò Paluzzi Monti

Buongiorno, vivo dei momenti di nevrosi d'angoscia con senso di fallimento senza che succede nulla esternamente ma vivo tutto nella testa. Mi risulta poi difficile fare cose quotidiane senza avere ansia. E faccio le cose giudicandomi, la paura che posso farlo con gli altri e che poi posso allontanarli. Io non so che psicoterapia può aiutarmi. Ho un desiderio di sentirmi accolta. Cosa scatta in me da provocare questo disturbo? Ma c'è qualcuno che ci capisce che ha lavorato con casi simili? Io ho paura di fare una brutta fine. Di perdere la stabilità abbiate pietà qualcuno che davvero ne sappia qualcosa. Senza partire dal passato. Ma una psicoterapia mirata che i aiuti a ragionare a non sentirmi in balia della tempesta quando arriva. E far si di stroncare la tempesta dall'inizio senza che prenda piede. Forse sono da rinchiudere penso questo a volte. Eppure sono una ragazza normale forse troppo sensibile. Spesso mi hanno detto non ascoltare questi pensieri, ma se non gli do un motivo tanto ritornano. Esiste qualcosa di efficace? Che non sia solo lo Xanax ad abbassare l'ansia, il senso di incapacità, accusa che viene dietro? Mi ripeto dai che vai bene così senza pretendere troppo da te, tu vali... come se non volendomi bene anche gli altri lo faranno e ne ho paura. Avrei bisogno forse di piangere tanto per il male che mi faccio da sola. Esistono vari modi per farsi del male. Io non ho anoressia bulimia o droga, pare che io ho sviluppato questo che ho chiare le sensazioni che mi bloccano. Ho questa miseria con cui convivo. Vi ringrazio in anticipo se potete darmi una chiave di lettura.

Buongiorno,
le sue parole arrivano forti, vere. C’è una consapevolezza rara in quello che scrive, una lucidità nel nominare la propria angoscia, nel dare forma a un dolore che spesso resta muto. Questo non è un segno di fragilità, ma di una sensibilità viva, che sente tutto amplificato e che spesso si rivolta contro di sé.

Lei non è da rinchiudere: è da accogliere. E il desiderio che esprime — “sentirmi accolta” — è già una direzione, una bussola. Forse più che guarire, ha bisogno di essere vista, riconosciuta, raggiunta.

La domanda che pone — “Cosa scatta in me?” — è potente. E merita uno spazio in cui esplorarla, non per trovare colpe o spiegazioni lontane, ma per costruire insieme un senso, per abitare quella “tempesta” senza esserne travolta. È un lavoro che si può fare. C’è chi, come me, ha incontrato storie simili e continua a farlo, senza mai abituarsi.

Lei è una ragazza normale, sì. Ma con un mondo interno ricchissimo. Troppo sensibile? Forse. Ma è da lì che può nascere anche una forza profonda, se qualcuno le tende la mano con rispetto.

Esistono modi di curarsi che non spengono, ma che aiutano a ricostruire, passo dopo passo, un rapporto più umano con se stessi. Lei ha già iniziato. E ha tutto il diritto di continuare.

Dott. Nicolò Paluzzi Monti
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