Salve a tutti! Stavo insieme al mio ragazzo da 4 anni, sono stati molto travagliati in realtà, ci siamo lasciati e ripresi 3 volte. In realtà le prime due mi sento di dire esclusivamente per colpa mia: non avevo ancora interiorizzato fatti che sono successi nella mia precedente relazione e proprio per questo avevo iniziato un percorso psicologico, che mi ha fatto capire di aver subito violenza fisica e psicologica dal mio ex. Quindi, i primi due anni, quando ho scoperto tutto quello che mi era stato fatto reagivo molto male, scappavo dai problemi perché il minimo errore lo ritenevo imperdonabile, inaccettabile dopo ciò che mi era stato fatto. Poi però mi sono resa conto di volerlo nella mia vita e così sono cambiata, mi sono aperta al dialogo, ho cercato di far capire all’altra persona come mi sentissi di fronte a suoi determinati comportamenti che mi stavano stretti: in particolare, sbuffava se magari non me la sentivo di andare a letto con lui, e questo mi faceva sentire soffocata, come se fosse un’imposizione, un’obbligo. Ovviamente ne abbiamo parlato, ci siamo ripresi, per rivivere questi ultimi due anni. Nell’ultimo anno però sono successe varie cose che mi hanno portato a perdere la fiducia nei suoi confronti: una volta era ubriaco e si è chiuso in bagno per fare pipì con due mie amiche, in vacanza continuava a sbuffare se non avevamo un rapporto, durante un soggiorno a Napoli con amici io ero in attesa di un’esame molto importante (rischiavo di avere un tumore) e un giorno mi sono isolata da tutti, stavo molto male psicologicamente e lui ha continuato tranquillamente a stare con gli amici. Non che lui non fosse venuto a chiedermi cos’avevo, l’ha fatto, ma magari io la prima volta che l’ho respinto lui ha proprio tranquillamente continuato a ridere, scherzare, come se nulla fosse, quando più volte io gli ho detto che quando magari lo “caccio” non è perché voglio star sola, ma perché magari deve insistere di più e starmi vicino. Insomma, sono successe varie cose a distanza di 2/3 mesi l’una dall’altra che mi hanno fatto perdere la fiducia nei suoi confronti o che meglio, mi hanno fatto trovare in me stessa il mio porto sicuro. Ho sempre dato a lui la possibilità di dimostrare quanto ci tenesse, quanto io potessi fidarmi di lui, ma invece di cogliere questa come una possibilità lui mi diceva che non si sentiva desiderato (non solo sessualmente). E proprio per questa ragione mi ha lasciato, dicendomi che siamo incompatibili probabilmente. Io sono molto arrabbiata, perché con i fatti ho sempre dimostrato di essere li per lui, per noi, perché io ci vedevo un futuro: credo fosse normale non poterlo desiderare normalmente se ogni 2 mesi succedeva un qualcosa per cui io potessi dubitare della persona che avevo di fronte a me. Non dubitavo della sua lealtà, ma del fatto che magari fino in fondo non gli interessasse: se ti manifesto tantissime volte che un certo tuo comportamento mi fa del male, perché rifarlo? Eppure lui continua a dire che io non l’ho fatto sentire desiderato e magari è vero, potevo dire quel ti amo in più, ma per me è surreale pensare che dopo tutte le volte che io sono rimasta lì per noi, lui non capisca che il mio mancato desiderio viene proprio dalle mancanze che lui mi dava.