Ho iniziato il sonnirem 10 anni fa con dosi da 25 gocce. Ora sono passato ad un bottiglia. Cosa mi
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risposte
Ho iniziato il sonnirem 10 anni fa con dosi da 25 gocce.
Ora sono passato ad un bottiglia.
Cosa mi consiglia.
Ho paura
Se mi manca so male
Ora sono passato ad un bottiglia.
Cosa mi consiglia.
Ho paura
Se mi manca so male
Gentile utente. Per informazioni riguardanti i farmaci dovrebbe rivolgersi al medico che glieli ha prescritti.
Buona giornata. Dott.ssa Maneri
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia.
Ritengo comunque fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia più efficace sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico.
Cordialmente, dott FDL
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia.
Ritengo comunque fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia più efficace sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Per l'utilizzo dei farmaci deve rivolgersi al medico che li ha prescritti, che conosce la sua storia clinica. Consideri che il sonirem dovrebbe essere indicato per i trattamenti a breve termine; l'utilizzo così prolungato potrebbe non essere un fattore positivo. In ogni caso, le consiglio di prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicologico da affiancare a quello farmacologico.
Cordialmente, dott. Simeoni.
Cordialmente, dott. Simeoni.
Salve. Concordo con il collega. Per i farmaci si rivolga al medico che glieli ha prescritti, se volesse indagare sulle cause del suo malessere può prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle origini e che possa anche aiutarla nella dipendenza che sente di avere dal farmaco. La terapia combinata farmaci più psicoterapia aiuta di più dei soli farmaci. Distinti saluti
Salve, forse sarebbe più indicativo rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buon giorno concordo con i colleghi nel consigliarle di rivolgere questa domanda al suo medico curante ma mi permetto di consigliarle anche un percorso di psicoterapia individuale al fine di lavorare su di se e sulle sue risorse. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, per l'utilizzo dei farmaci deve rivolgersi al medico che li ha prescritti. Consideri che il sonirem dovrebbe essere indicato per i trattamenti brevi, probabilmente la terapia farmacologica andrebbe rivista. Le suggerisco anche di valutare la possibilità di iniziare un percorso psicoterapico da associare a quello farmacologico. Resto a sua disposizione. Cordialmente, dott. ssa Barbara Gizzi
Buongiorno,
quando si ha un riferimento con un professionista è sempre bene riferirsi principalmente a lui,
come scritto dai colleghi, senta il suo medico di fiducia,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
quando si ha un riferimento con un professionista è sempre bene riferirsi principalmente a lui,
come scritto dai colleghi, senta il suo medico di fiducia,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Salve, al di là dell'aspetto farmacologico, consideri che i farmaci benzodiazepinici rientrano nei farmaci ansiolitici. Questo vuol dire che le tengono a bada l'ansia. L'ansia è una reazione psicologica-emotiva-fisiologica, ovvero una conseguenza di conflitti emotivi interni. Attraverso il sonnirem lei manda a dormire delle sue difficoltà emotive personali, ed essendo diventata la modalità elettiva per gestirla ha creato una condizione di dipendenza dal farmaco. Consideri seriamente di iniziare ad affrontare le sue ansie. Inizi un percorso di Psicoterapia e valuti poi insieme allo psichiatra e allo psicoterapeuta quando e come iniziare lo scalaggio.
Salve, da quanto scrive ha cambiato l'assunzione del farmaco, aumentandone la dose. Provi a confrontarsi con il medico che glielo ha prescritto. Le suggerisco di affiancare un percorso psicologico al trattamento farmacologico, per poter esplorare e gestire i sintomi che riporta. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Buongiorno gentile utente per informazioni riguardanti i farmaci dovrebbe rivolgersi al suo medico curante oppure ad un professionista psichiatria.
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Gentile utente, contatti il medico che le ha inizialmente prescritto la cura per confrontarsi sul farmaco. Inoltre, le consiglio di affiancare la terapia farmacologica con una psicologica, in quanto assieme hanno un effetto migliore. Saluti
buon pomeriggio, le consiglierei di contattare il medico che le ha fatto la prescrizione per poter verificare il corretto dosaggio.
saluti dott.ssa G.Labriola
saluti dott.ssa G.Labriola
Gentile utente, per il farmaco Le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, mentre per il disagio psicologico Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Come evidenziato anche dal neuroscienziato Joseph LeDoux, il farmaco può inibire le reazioni ansiose, ma non può cambiare la percezione della paura. Pertanto, un intervento che voglia essere efficace ed efficiente non può limitarsi a bloccare la reazione ansiosa, ma dovrà intervenire sulla percezione paurosa della persona. In questi casi gli psicofarmaci possono persino peggiorare la situazione, quando la persona le usa come “stampelle” diventando così sempre meno capace di “camminare” da sola.
A disposizione, cordialmente.
dr. Germi
Come evidenziato anche dal neuroscienziato Joseph LeDoux, il farmaco può inibire le reazioni ansiose, ma non può cambiare la percezione della paura. Pertanto, un intervento che voglia essere efficace ed efficiente non può limitarsi a bloccare la reazione ansiosa, ma dovrà intervenire sulla percezione paurosa della persona. In questi casi gli psicofarmaci possono persino peggiorare la situazione, quando la persona le usa come “stampelle” diventando così sempre meno capace di “camminare” da sola.
A disposizione, cordialmente.
dr. Germi
Gentile utente, le consiglio di consultare uno psichiatra e rivedere la cura farmacologica se necessaria. È importante analizzare il suo malessere più in profondità insieme ad uno psicologo, ci pensi. Saluti
Gentile Utente, io suggerirei un supporto di tipo Psicologico per andare a lavorare sul problema e non solo sul sintomo. È molto importante , altrimenti lavorerà sempre in background qualcosa che si manifesterà nei sintomi che riporta e che proverà a risolvere con i farmaci.
Ci pensi,
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Casole
Ci pensi,
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Casole
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Gent.le Utente,
è importante che condivida le sue paure e i suoi dubbi rispetto alla terapia farmacologica che sta seguendo con lo specialista di riferimento che gliel'ha prescritta.
Un cordiale saluto
è importante che condivida le sue paure e i suoi dubbi rispetto alla terapia farmacologica che sta seguendo con lo specialista di riferimento che gliel'ha prescritta.
Un cordiale saluto
Buongiorno. Meglio sentire il parere del medico di base.
Saluti
MT
Saluti
MT
Buonasera, sarebbe opportuno parlare col medico che le ha prescritto la cura farmacologica. Potrebbe, inoltre, valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che riporta, la sua sofferenza emerge anche da queste poche righe. Relativamente al farmaco, le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, persona sicuramente più competente che le potrà dare indicazioni valide. Al di là dell'aspetto farmacologico e medico, mi sento tuttavia di consigliarle un percorso di supporto psicologico: il farmaco blocca la reazione d'ansia, quindi uno psicologo potrebbe aiutarla sia a riprendere in mano la sua vita aiutandola a gestire l'ansia in modo più efficace e adattivo, sia a prevenire possibili ricadute o la sostituzione di tale farmaco con qualcos'altro di altrettanto poco funzionale per lei, per cercare sempre di evitare gli stati d'ansia. Inoltre, la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia maggiormente efficace è quella che combina un intervento farmacologico (qualora necessario) con quello psicologico.
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutti i dubbi in poche righe, pertanto se avesse bisogno di ulteriori informazioni, può scrivermi in privato. Sono inoltre disponibile per colloqui online.
Con i migliori auguri, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Asya Cappalli
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutti i dubbi in poche righe, pertanto se avesse bisogno di ulteriori informazioni, può scrivermi in privato. Sono inoltre disponibile per colloqui online.
Con i migliori auguri, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Asya Cappalli
Buongiorno, comprendo che la situazione in cui si trova sia molto dolorosa, ma le consiglio di rivolgersi al medico che le ha prescritto il farmaco: solo lui, che conosce la sua storia clinica, potrà meglio consigliarla.
Saluti,
Dottoressa Alessia Foronchi
Saluti,
Dottoressa Alessia Foronchi
Gentile Utente , comprendo la sua situazione e accolgo profondamente il suo disagio.
Le consiglio di rivolgersi al suo medico curante per quanto riguarda l'aspetto farmacologico , le potrà dare tutte le informazioni necessarie per il quadro da lei descritto.
Per il suo stato emotivo consiglio di associare un percorso psicoterapeutico, qualora lei non avesse già iniziato; potrebbe fare delle sedute di psicoterapia ipnotica che potranno sicuramente giocarla.
Un caloroso abbraccio .
Dr. Luca Russo
Le consiglio di rivolgersi al suo medico curante per quanto riguarda l'aspetto farmacologico , le potrà dare tutte le informazioni necessarie per il quadro da lei descritto.
Per il suo stato emotivo consiglio di associare un percorso psicoterapeutico, qualora lei non avesse già iniziato; potrebbe fare delle sedute di psicoterapia ipnotica che potranno sicuramente giocarla.
Un caloroso abbraccio .
Dr. Luca Russo
Caro utente,
per ciò che concerne i farmaci, è utile rivolgersi al professionista che glieli ha prescritti. Le consiglio, inoltre, di intraprendere un percorso psicologico personale che, come gli studi dimostrano, apporterebbe, congiuntamente all'utilizzo dei farmaci, migliori risultati.
Un caro saluto
per ciò che concerne i farmaci, è utile rivolgersi al professionista che glieli ha prescritti. Le consiglio, inoltre, di intraprendere un percorso psicologico personale che, come gli studi dimostrano, apporterebbe, congiuntamente all'utilizzo dei farmaci, migliori risultati.
Un caro saluto
Gentile utente, le consiglio di rivolgersi al medico prescrivente.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Salve, Le consiglio di parlarne apertamente con il suo medico di riferimento, considerando anche la possibilità di intraprendere un percorso psicologico. Questo, non andrebbe a sostituirsi al trattamento farmacologico, ma andrebbe ad integrarlo, al fine di una maggiore efficacia soprattutto nel lungo periodo.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Buongiorno,
mi spiace leggere che sta così male; io da psicologa posso dirle, che per le gocce deve sentire il suo medico ma il non riuscire a dormire è un campanello d'allarme, una spia del suo corpo che si è accesa. Cosa non va?
mi spiace leggere che sta così male; io da psicologa posso dirle, che per le gocce deve sentire il suo medico ma il non riuscire a dormire è un campanello d'allarme, una spia del suo corpo che si è accesa. Cosa non va?
Gentile utente, è importante considerare non solo l'aspetto farmacologico del tuo problema, ma anche il contesto relazionale in cui questo si inserisce. È possibile che il passaggio da dosi più basse a dosi più elevate di sonniferi sia stato influenzato da dinamiche relazionali, magari legate a stress o difficoltà emotive, e potrebbe essere utile esplorare queste dinamiche con l'aiuto di uno psicologo. Inoltre, è importante parlare con un medico specializzato per valutare le alternative al sonnifero e per affrontare insieme il timore legato all'ipotesi di interrompere il trattamento. In ogni caso, cercare supporto sia dal punto di vista farmacologico che psicologico potrebbe aiutarti a gestire meglio la situazione e trovare una soluzione che sia più sostenibile nel lungo termine. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Dott. Cordoba
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Buongiorno. La sua preoccupazione riguardo al Sonnirem è comprensibile. È importante non interromperlo bruscamente, ma parlare con il suo medico per valutare la situazione e trovare insieme la soluzione migliore. Ci sono alternative terapeutiche che potreste esplorare e non deve affrontare questo percorso da solo. Sono qui per offrirle supporto se ne ha bisogno. Si prenda cura di sé. Cordiali saluti, Dott.ssa Francesca Vitale
Da quello che dice dubito fortemente che possa essere seguita da uno psichiatra.
Si rechi da un medico che le aggiusti la terapia.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Si rechi da un medico che le aggiusti la terapia.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, la dose di una bottiglia è stata aumentata e prescritta da uno specialista? Medico o Psichiatra?
Se la dose le è stata data appunto da uno degli specialisti sopra elencanti mi rivolgere in prima battuta a loro; se la dose è stata autonomamente aumentata senza consiglio medico le suggerisco di rivolgersi ad un medico e di conseguenza ad uno psicologo o psicoterapeuta per poter lavorare direttamente sul disturbo del sonno che riscontra.
Se la dose le è stata data appunto da uno degli specialisti sopra elencanti mi rivolgere in prima battuta a loro; se la dose è stata autonomamente aumentata senza consiglio medico le suggerisco di rivolgersi ad un medico e di conseguenza ad uno psicologo o psicoterapeuta per poter lavorare direttamente sul disturbo del sonno che riscontra.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che racconta è molto più comune di quanto si pensi, e dimostra una cosa importante: non sta cercando di “abusare” del farmaco, ma di stare meglio e sentirsi al sicuro. La paura che prova all’idea di restare senza Sonirem è comprensibile, soprattutto dopo tanti anni di assunzione e un aumento delle dosi.
Questo tipo di legame con il farmaco spesso non è solo fisico, ma anche emotivo: il Sonirem è diventato, con il tempo, un "rifugio" per dormire, per calmare pensieri, o forse per sentirsi in controllo. Quindi, non è una questione di forza di volontà o di debolezza. È un momento in cui è utile farsi aiutare.
Cosa le consiglio?
Non affronti tutto da solo. Si rivolga al suo medico di fiducia o a uno psichiatra: il Sonirem (che contiene zolpidem) può dare dipendenza se usato a lungo e a dosi elevate, e una riduzione va fatta con gradualità e sotto supervisione medica.
Sul piano psicologico, può essere molto utile iniziare un percorso di supporto con uno psicologo: per lavorare sulla gestione dell’ansia, le paure legate al sonno, e per costruire un modo nuovo e più autonomo di rilassarsi, senza fare tutto affidamento sul farmaco.
Ci sono strumenti e strategie per uscirne, con i giusti tempi. E il fatto che lei stia chiedendo aiuto è già un primo passo molto importante.
Un caro saluto,
Dott. Claudio Croce
Psicologo
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che racconta è molto più comune di quanto si pensi, e dimostra una cosa importante: non sta cercando di “abusare” del farmaco, ma di stare meglio e sentirsi al sicuro. La paura che prova all’idea di restare senza Sonirem è comprensibile, soprattutto dopo tanti anni di assunzione e un aumento delle dosi.
Questo tipo di legame con il farmaco spesso non è solo fisico, ma anche emotivo: il Sonirem è diventato, con il tempo, un "rifugio" per dormire, per calmare pensieri, o forse per sentirsi in controllo. Quindi, non è una questione di forza di volontà o di debolezza. È un momento in cui è utile farsi aiutare.
Cosa le consiglio?
Non affronti tutto da solo. Si rivolga al suo medico di fiducia o a uno psichiatra: il Sonirem (che contiene zolpidem) può dare dipendenza se usato a lungo e a dosi elevate, e una riduzione va fatta con gradualità e sotto supervisione medica.
Sul piano psicologico, può essere molto utile iniziare un percorso di supporto con uno psicologo: per lavorare sulla gestione dell’ansia, le paure legate al sonno, e per costruire un modo nuovo e più autonomo di rilassarsi, senza fare tutto affidamento sul farmaco.
Ci sono strumenti e strategie per uscirne, con i giusti tempi. E il fatto che lei stia chiedendo aiuto è già un primo passo molto importante.
Un caro saluto,
Dott. Claudio Croce
Psicologo
Buongiorno, io credo che sarebbe opportuno rivolgere questa domanda al suo medico, conosce la sua storia, in modo che insieme possiate avere tutti i chiarimenti di cui necessita. Dott.ssa Alessandra Corti
Buongiorno.
Il sonnirem non va preso per lunghi periodi. Crea dipendenze e non solo. Per cui, l'unico consiglio che le do è quello di contattare uno specialista e decidere il da farsi.
Buon cammino
Il sonnirem non va preso per lunghi periodi. Crea dipendenze e non solo. Per cui, l'unico consiglio che le do è quello di contattare uno specialista e decidere il da farsi.
Buon cammino
Gentile paziente, le consiglio di consultare il suo medico per rivalutare la terapia che sta assumendo e trovare un nuovo compromesso.
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