Buongiorno, mia moglie ormai 60 enne soffre di depressione ormai da 8/9 anni. È in cura con 10 gocce

35 risposte
Buongiorno, mia moglie ormai 60 enne soffre di depressione ormai da 8/9 anni. È in cura con 10 gocce di cipralex ormai dal 2012 quando le venne diagnosticato questo stato depressivo. Fino al ora tutto più o meno bene.
Ma da qualche mese soffre di nausea mattutina e inappetenza. Poca voglia di relazionarsi con amici e parenti.poco interesse di fare qualsiasi cosa se non solo facebook. Il desiderio sessuale è rimasto. Ma la vedo/sento spenta....come nel 2012. È il caso di ricontattare un psicologo x un eventuale aiuto? Può essere una riacutizzazione della malattia??
Grazie infinite un marito in apprensione.
Salve, mi spiace molto per la situazione di sua moglie e per il disagio che la colpisce da ormai diverso tempo. Immagino il dispiacere ed il dolore che provate anche voi persone a lei vicine.
Ritengo utile contattare il medico prescrivente le gocce per valutare insieme a lui/lei l'eventualità di modificare il trattamento farmacologico; in secondo luogo, non meno importante, ritengo fondamentale che sua moglie ricominci un percorso psicologico finalizzato alla comprensione della recrudescenza dei sintomi depressivi e alla ricerca di strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott. FDL

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Salve, si potrebbe consigliare a sua moglie di iniziare un percorso psicologico. Inoltre, per quanto riguarda l’assunzione dei farmaci, si confronti con il suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, certamente la componente psicologica può essere una buona risorsa esplorativa e di sostegno per i vissuti attuali di sua moglie. Potrebbe anche contattare lo psichiatra per un confronto rispetto gli effetti indesiderati che ha osservato. Un caro saluto
Buonasera Gentile Utente, i sintomi che ha elencato sono quelli tipici di un disturbo depressivo. Se nonostante la terapia farmacologica si stanno riacutizzando, credo sia necessario in primis sentire lo psichiatra di riferimento, dopodiché, se sua moglie è d'accordo, è consigliabile anche un percorso psicologico. Cordialmente, dott Simeoni.
Gentile signore, ricontatti con fiducia lo psichiatra prescrivente: sono trascorsi diversi anni, non escludo una modifica della terapia farmacologica a fronte di una riacutizzazione.
Unitamente a ciò, andrebbe affiancato il sostegno psicologico: sono passati degli anni, ma evidentemente la causa dell’umore deflesso sta ancora lì e andrebbe invece consapevolizzata dalla signora, al fine di potervi reagire in modo utile e funzionale (questo - ma non solo questo- è quanto viene fatto con la psicoterapia). Chieda a sua moglie se desidera essere aiutata in questo, tenendo ben presente che la motivazione è fondamentale: se non vuole, non la spinga, non sarebbe utile a risolvere la situazione.
Auguri! Dottoressa Mg Fanciulli
Buongiorno, è possibile che si tratti di una sintomatologia depressiva la cui causa non è stata ancora affrontata. Le consiglio di chiedere a sua moglie come preferisce farlo, e di suggerire un approccio psicoterapeutico (che si può accompagnare di una terapia farmacologica).
Cordiali saluti.
Dott.ssa Medina
Salve, sarebbe il caso di contattare uno psicoterapeuta per offrire un supporto a sua moglie e iniziare magari un trattamento psicologico, da integrare con la cura farmacologica. Questi sintomi attuali possono rientrare nello spettro della sindrome ansioso/depressiva . È imoratnte contattare il medico che ha prescritto i farmaci, per valutare una eventuale modifica della terapia.
Resto a disposizione, per eventuale chiarimento tramite consulto on line.
Auguri e saluti,
Dr. Vittorio Cameriero
Buonasera, penso che sia giusto che venga contattato nuovamente il medico che le aveva prescritto la cura. Potrebbe essere che essendo passati tanti anni la cura che inizialmente poteva andare bene, ora bisognerà cambiarla. Inoltre sarebbe giusto che sua moglie faccia un percorso psicologico per poter elaborare il perchè di questa ricaduta, e capire se sono sopraggiunti degli avvenimenti nuovi, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Far riflettere sua moglie sulla possibilità di iniziare un percorso psicologico è sicuramente un valido ed utile inizio.
Buona giornata

MT
Buonasera, come non si può cadere in depressione? È un brutto momento e credo che lei come marito è stato capace di avvertire un campanello di allarme. Valuti se riagganciarsi al percorso già fatto o se desidera ad un nuovo approccio. Non sempre solo il farmaci sono un buon supporto, sempre meglio associare un lavoro psicologico in modo da chiarire e "cacciare fuori" il malessere che porta a tale detta depressione. Sono a disposizione per guidarla al meglio. Saluti
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Buonasera,
potrebbe trattarsi anche di effetti collaterali della cura farmacologica stessa bisogna parlarne con il medico che li ha prescritti. Il farmaco da solo attenua il sintomo non le cause è necessario intraprendere anche un percorso psicologico supportivo.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Silvana Censale
Buonasera, attribuisce a qualche evento questo calo dell'umore di sua moglie? Ritengo necessario rivolgersi ad uno/a professionista per approfondire la problematica.
Cordiali saluti
Buongiorno, mi dispiace per il disagio di sua moglie, e ritengo sia molto importante che lei abbia colto i campanelli d'allarme. Sarebbe fondamentale rivolgersi ad uno psicologo per capire questo disagio e poter stare meglio. Cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni
Gentilissimo, è da ammirare l'apprensione e l'attenzione alla cura e il benessere di sua moglie. Fattore che spesso nelle relazioni di oggi viene tristemente a mancare. Per rispondere a quanto da lei chiesto, le consiglio di parlarle della possibilità di superare questo periodo di malessere (psico-fisico) rivolgendosi ad uno specialista in grado di indagare la causa dei sintomi (Organica e/o psicologica). Nello specifico mi orienterei contemporaneamente su due binari, parlarei col medico per valutare/rivalutare la terapia chiedendo se l'inappetenza e la nausea siano sintomi di una intolleranza o assuefazione del farmaco e contemporaneamente mi appoggerei all'ascolto attivo di un buon psicologo in grado di esplorare il tessuto emotivo di questo umore basso. Spero di esserle stata utile.
Cordialità!
Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione che state vivendo, ma credo che la sua preoccupazione e l'attenzione che ha per sua moglie segnalino quanto la vostra relazione possa essere una risorsa per affrontare questo momento di difficoltà. Ha parlato con sua moglie della sua preoccupazione? Credo che il primo passo possa essere proprio questo, con la proposta di recarsi da uno/a psichiatra per la rivalutazione della terapia farmacologia, ma anche da uno/a psicoterapeuta che possa aiutare sua moglie a comprendere e affrontare questo momento. In considerazione proprio del fatto che la vostra relazione sembra essere una risorsa e che questo momento di sofferenza di sua moglie vi coinvolge in realtà entrambi, non escluderei la possibilità di affrontare tutto questo eventualmente in un percorso di psicoterapia in coppia. Un saluto. Dottoressa Sara Zamperlin
Salve, le consiglio sicuramente di verificare insieme ad uno psichiatra le dosi dei farmaci in quanto a volte possono creare effetti opposti a quelli desiderati. Una volta riequilibrato l’assetto farmacologico, le consiglio vivamente un percorso terapeutico per sua moglie o eventualmente di coppia. Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Pisa
Gentilissimo, il mio consiglio è quello di ricontattare lo psichiatra prescrivente in quanto sono trascorsi diversi anni, e non si può escludere una modifica della terapia farmacologica a fronte di una riacutizzazione. Unitamente a ciò, andrebbe affiancato il sostegno psicologico, in quanto evidentemente la causa dell’umore deflesso sta ancora lì e andrebbe invece consapevolizzata dalla signora, al fine di potervi reagire in modo utile e funzionale.
Cordiali saluti
AV
Buongiorno, in accordo con i colleghi penso sia importante ricontattare lo psichiatra che ha seguito sua moglie e confrontarsi con lui circa la cura farmacologica, potrebbe essere necessario cambiare la posologia visto che son passati tanti anni. Inoltre, credo sia fondamentale iniziare un percorso di psicoterapia al fine di comprendere le cause che portano sua moglie ad avere questi importanti sbalzi d’umore, nonché il riacutizzarsi degli aspetti depressivi. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buongiorno, non aspetterei oltre. Ne parli con sua moglie e la inviti a riprendere i contatti lei stessa con lo psicologo che l’aveva seguita. Un saluto
Buongiorno,
La ringrazio per aver condiviso le sue perplessità.
La depressione spesso segue un andamento ciclico per cui bisogna sempre concordare con lo psichiatra la terapia farmacologica: a volte si riprendono i farmaci variando le dosi.
Mi permetto di consigliarle anche un percorso psicoterapeutico che gioverà alla signora nel comprendere i processi sottostanti al suo stato depressivo.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Serena Celentano
Gent.Utente,
capisco e accolgo la sua preoccupazione.
Consulti però lo psichiatra per la cura farmacologica, per il resto uno psicologo o psicoterapeuta per andare alla ricerca delle cause del ritorno del vissuto depressivo.
Mi tenga aggiornata
Saluti
F.A.F.
Gentile utente, le consiglio di non attendere ulteriormente. A mio avviso potrebbe parlarne con sua moglie e consigliarle di rivolgersi allo psicologo con cui in passato ha fatto un percorso.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno, in merito alla cura farmacologica di sua moglie, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista. Inoltre potrebbe essere utile affiancare un percorso psicologico, finalizzato ad identificare i fattori che contribuiscono all'insorgenza e al mantenimento di tale malessere, nonchè le strategie piú adatte a poterlo gestire nel migliore dei modi.
Gentile,
La situazione sembrerebbe richiedere l'aiuto di una figura che possa essere di sostegno e supporto ad entrambi; mi sembra di capire che viviate in una condizione estremamente delicata. Se osserva e riscontra la presenza di sintomatologia simile ad una ricaduta depressiva come inappetenza, isolamento sociale, perdita di interesse anche per le piccole cose della quotidianità, nonostante l'assunzione di psicofarmaci, probabilmente è giunto il momento di sganciare ed affidare ad un esperto questo grosso peso emotivo la cui portata potrebbe essere estremamente deleteria.
Nella speranza che possiate ritrovare tranquillità e serenità,
Porgo Cordiali Saluti.
Carissimo,
intanto è apprezzabile che lei scriva addirittura non per se stesso ma perchè preoccupato per sua moglie. Sicuramente avere accanto qualcuno che è sinceramente interessato a Lei non può che aiutarla rispetto al suo disturbo.
Sarebbe opportuno approfondire le tematiche, i pensieri, i sentimenti che portano sua moglie a questo malessere. La terapia farmacologica è sicuramente una valida alleata contro il disturbo, ma è incompleta se non accompagnata da un percorso psicologico.
Eliminare il sintomo non è facile se non si lavora sulla causa!
Resto a disposizione
Cordialmente
AG
Gentile utente, è comprensibile lo stato di allerta e di apprensione che prova nel vedere sua moglie nella convivenza con questa malattia. Per prima cosa infatti vorrei suggerirle di non perdere mai di vista come si sente lei, poiché troppo spesso ci si dimentica di attenzionare lo stato di benessere dei caregiver, di coloro che si prendono cura, e in caso di necessità si appoggi ad un professioniata per trovare sostegno. Per tornare invece alla sua domanda, le consiglio di contattare il medico psichiatra che segue sua moglie per verificare se non sia il caso di adottare qualche variazione alla terapia farmacologico. Contemporaneamente credo che sarebbe utile, se non è stato ancora fatto, valutare di affrontare questo periodo anche rivolgendosi ad un/una psicoterapeuta, che possa sia indagare la causa dei sintomi, che possono essere di natura organica e/o psicologica, sia sostenere ed esplorare il vissuto emotivo di sua moglie, per poter trovare una nuova chiave di gestione del tono dell'umore basso, con tutto ciò che lo accompagna. Le faccio i miei auguri, cordiali saluti. Dott.ssa Eleonora Donatelli
Buongiorno gentile utente, comprendo la preoccupazione che esprime. L'uso di cipralex è sotto controllo medico con visite regolari?
La terapia farmacologica andrebbe sempre combinata con un percorso psicologico per avere dei risultati migliori e più duraturi. sua moglie ha mai intrapreso un percorso psicologico? Sicuramente le consiglierei di cominciare un percorso psicologico così da comprendere la radice profonda e i significati che ha per lei la sintomatologia che presenta.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno gentilissimo, il dolore e l'apprensione che lei prova sono comprensibili. Il suo desiderio di aiutarla le fa davvero onore, non è così scontato. Così non è scontata la fatica e lo stress del 'caregiver', ovvero di chi si prende cura quotidianamente di una persona cara che ha dei problemi, fisici o psicologici che siano. Suggerirei un percorso psicologico a sua moglie ma anche a lei, così da aiutarla a gestire al meglio la situazione, sicuramente non facile. Un sincero abbraccio.
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Gentilissimo utente , mi dispiace per tutto quello che sta accadendo e accolgo fortemente la sua preoccupazione.
Le consiglio di contattare il suo medico di riferimento per quanto riguarda il farmaco e i suoi dosaggi.
Assocerei un intervento psicologico per ricalibrare gli aspetti relazionali e sociali deficitari in questa fase ,come da lei descritto.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o domande .
Potrebbero essere d'aiuto delle sedute di ipnosi.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Buongiorno, la ringrazio in anticipo per essersi esposto. Mi dispiace e comprendo il suo dolore. La invito calorosamente a contattare il suo medico di base e a spiegare la questione a livello sintomatologico, successivamente le consiglio di iniziare un percorso psicologico per riuscire a trovare una soluzione efficace sotto l'aspetto sentimentale, relazionale e sociale. Un abbraccio
Buonasera, la cosa migliore che le consiglio di fare è contattare nuovamente il medico che le aveva prescritto la cura. Potrebbe essere che essendo passati tanti anni la cura che inizialmente poteva andare bene, ora bisognerà cambiarla. Inoltre sarebbe giusto che sua moglie faccia un percorso psicologico per poter elaborare il perché di questa ricaduta, e capire se sono sopraggiunti degli avvenimenti nuovi, la saluto cordialmente, dottor Benito Pizzo
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua preoccupazione. Con il ripresentarsi di alcuni sintomi (scarso interesse, poca voglia di relazionarsi, inappetenza) potrebbe essere necessario rivalutare la terapia farmacologica e affiancare alla stessa un percorso di psicoterapia.
Cordialmente, Anna Sensale
Salve , dalle sue parole traspare giustamente la preoccupazione per sua moglie e mi dispiace molto.
Le consiglierei innanzitutto di rivolgersi ad uno specialista (psichiatra) per quanto riguarda l’aspetto farmacologico.
Inoltre sarebbe opportuno iniziare un percorso psicologico per approfondire i sintomi e le cause del suo disagio al fine di lavorare sulla sua depressione.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione
Distinti Saluti
Dr Marziani
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza, immagino la preoccupazione nei confronti di sua moglie e il desiderio di aiutarla a star meglio. Mi chiedo se ha provato a confrontarsi apertamente con lei, condividendo la sua apprensione, per sentire il suo punto di vista. Detto ciò, intraprendere un nuovo percorso potrebbe certamente essere utile per provare a modificare questo stato, che (pare con alti e bassi) ma perdura da molto tempo. I farmaci possono certamente essere necessari e tenere "sotto controllo" la condizione, ma un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta potrebbe indagare e lavorare sulla condizione depressiva alla radice della stessa. Non sapendo quali siano i precedenti percorsi svolti da sua moglie mi sentirei di consigliarle un approccio evidence-based che risulta particolarmente efficace rispetto alla depressione. Cordialmente
Buonasera, comprendo quanto possa essere difficile questo momento per sua moglie, ma anche per lei. Sicuramente per la moglie può essere utile associare alla cura farmacologica data dallo psichiatra anche un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla a comprendere le cause più profonde di tale sintomatologia e riuscire tramite la relazione terapeutica a promuovere un cambiamento utile ad evitare, o almeno diminuire il più possibile, il ripresentarsi della sintomatologia. Le consiglio caldamente un percorso psicologico anche per sè, che in qualità di partner di una persona affetta da sintomi depressivi, vivrà un forte carico emotivo, ovviamente se intraprenderete entrambi un percorso psicologico sottolineo che va fatto da due psicologi/psicoterapeuti diversi. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione per un percorso di terapia di tipo relazionale integrata con tecniche (evidence-based) personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi. Dott.ssa Susanna Scainelli

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