Buongiorno. Anna di 67 anni. Da 7 anni ( ho avuto un cambiamento nella mia vita ) ho la bocca urent

29 risposte
Buongiorno. Anna di 67 anni.
Da 7 anni ( ho avuto un cambiamento nella mia vita ) ho la bocca urente.
7 anni dove ho fatto di tutto e di più.
Il risultato è che i miei problemi di ansia li devo risolvere da sola, cercando di fare più attività fisica e socievole. Ne sono consapevole. Io invece mi chiudo, non ho voglia di fare niente.. Non so come venirne fuori . Prendo lo Xanax che ora lo sostituisco con pranzene. Da 2 anni sono anche celiaca.
Grazie per un vostro consiglio. Anna
P.s. non so a chi rivolgermi di voi
Dott.ssa Dimitra Tsekou
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara Anna sicuramente è un periodo mi sembra di capire duro però credo anche se lei cerca di risolvere da sola e trova delle soluzioni alcune questioni vanno affrontate insieme, ik pensiero di prendere cura di sè anche la richiesta d'aiuto ad un professionista adatto potrebbe aiutarla un po' a parlare di sè e definire le fonti dell'ansia, non dimentichi che occuparsi della propria anima sia un beneficio fondamentale come occuparsi del proprio corpo.

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Dott. Fabrizio Capra
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno Anna, mi spiace di sentirla particolarmente a disagio e con la sensazione di non avere una soluzione. Mi sembra di comprendere che non ha trovato cause mediche al suo disturbo per cui è possibile che vi sia, almeno in parte una condizione di tipo psicosomatico. Ciò significa che un disagio emotivo trova espressione sul piano fisico. In tal caso, come professionista, mi sento di suggerirle un confronto con uno psicoterapeuta. Io al suo posto farei così! Difficile aggiungere particolari suggerimenti non conoscendo altro della sua storia, mi spiace. Probabilmente c'é una condizione di disagio che la accompagna da diverso tempo oppure è possibile che sia accaduto qualcosa circa 7 anni fa che l'ha toccata profondamente. Ma sono solo ipotesi.
Lavoro sia in presenza sia tramite video incontri.
Per qualsiasi cosa può scrivermi.
La saluto, Anna, e le auguro buona fortuna
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno Anna,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza.

La sindrome della bocca urente, soprattutto quando compare in concomitanza con eventi di vita stressanti o cambiamenti significativi, può essere correlata a uno stato di sofferenza psicologica, come ansia, stress cronico o vissuti depressivi. La consapevolezza che già ha mostrato – riconoscere l'importanza dell'attività fisica e delle relazioni sociali – è un primo passo molto importante, anche se comprendo quanto sia difficile tradurre questa consapevolezza in azione quando ci si sente demotivati o bloccati.

La tendenza a chiudersi, a non avere voglia di fare nulla, può essere un segnale di una sofferenza più profonda, e affrontarla "da sola" può diventare molto faticoso. Il fatto che stia assumendo dei farmaci come lo Xanax o il Pranzene può dare un aiuto temporaneo per contenere alcuni sintomi, ma da soli non sono sufficienti per arrivare alla radice del problema.

Sarebbe molto utile e consigliato approfondire questi vissuti con l’aiuto di uno specialista, che possa accompagnarla in un percorso personalizzato, sia per comprendere meglio il legame tra le sue emozioni e il disagio fisico che vive, sia per lavorare su strategie efficaci per ritrovare benessere e motivazione.

Un percorso psicoterapeutico potrebbe davvero rappresentare un'opportunità per ritrovare equilibrio, affrontare il disagio in modo più profondo e riscoprire risorse personali che, in questo momento, forse sente lontane ma che possono essere recuperate.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Gentile utente,
Chi le ha prescritto lo xanax? É seguita da un professionista della salute mentale?
Non è necessario che faccia tutto da sola, può rivolgersi a uno psicologo che ha le competenze per aiutarla a gestire il momento difficile che sta passando.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Filippi
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Psicologo, Psicoterapeuta
Selvazzano Dentro
Gentile Anna, grazie per aver condiviso la sua storia, la sindrome della bocca urente risulta molto fastidiosa e invalidante per le persone che ne sono affette. Il ritiro sociale, la chiusura sono le prime reazioni messe in atto quando si soffre di sindrome della bocca urente. Sarebbe per lei molto utile iniziare un percorso di psicoterapia proprio per poter "parlare di ciò che sente", lavorare sull'ansia che prova è fondamentale.
Spero di esserle stata un po d'aiuto. Se dovesse aver bisogno resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile signora Anna, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Sette anni sono un tempo lungo per convivere con un dolore come quello che descrive, sia fisico che interiore. È importante però che sappia che non è sola, e non è giusto né necessario affrontare tutto questo senza un supporto adeguato. Le suggerirei un percorso individuale di psicoterapia, uno spazio protetto e accogliente dove poter esplorare, con l’aiuto di un professionista, tutto ciò che sta vivendo: la fatica, l’ansia, la chiusura, la solitudine, i cambiamenti fisici e quelli emotivi, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve Anna,
intraprenda un percorso di psicoterapia, la aiuterà con il tempo a guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima Anna, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo la frustrazione che ne deriva, soprattutto dal non riuscire a trovare una soluzione. Credo che intraprendere un percorso di terapia con uno specialista potrebbe aiutarla ad esplorare e provare a comprendere le motivazioni sottostanti le fatiche che sta vivendo, individuando delle strategie funzionali per affrontarle.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Buongiorno Anna, la sindrome della bocca urente, come forse Le hanno spiegato, è spesso legata a fattori psicologici (stress, ansia, depressione) ma non è "solo nella testa": il dolore è reale e persistente. Spesso il corpo esprime, attraverso disturbi cronici, ciò che le parole non riescono a dire. È molto significativo che Lei ne sia consapevole ma allo stesso tempo non abbia voglia di fare nulla. Questo contrasto tra ciò che sa e ciò che non riesce a fare è tipico di chi soffre di ansia o di depressione. La spinta a isolarsi, il rifiuto di uscire, il disinteresse per le cose che un tempo davano piacere, sono segnali che qualcosa dentro ha bisogno di essere accolto e compreso, non risolto solo con uno sforzo di forza di volontà. È comprensibile che dopo aver "fatto di tutto" Lei si senta scoraggiata, ma proprio per questo è importante che non resti sola. Non deve fare tutto da sé. Un supporto psicoterapeutico potrebbe essere un’occasione preziosa per riprendere contatto con sé stessa, senza pressioni, senza giudizi, dentro uno spazio dove trovare accoglienza e aiuto, magari con un percorso costruito su misura per Lei, orientato a integrare corpo e mente.
Qualora avesse ulteriori domande, dubbi o curiosità, non esiti a contattarmi.
Dott. Leonardo Provini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, ha provato con la psicoterapia? I sintomi che lei riporta potrebbero essere di interesse psicoterapeutico. Le consiglierei di fare dei consulti con uno/a psicoterapeuta per valutare la possibilità di iniziare o ricominciare un percorso psicoterapeutico. Potrebbe assolutamente giovarne sia per quanto riguarda i sintomi (se sono tali) psicosomatici , sia l'ansia o le deflessioni dell'umore (voglia di non fare nulla, senso di chiusura ecc.). Spero di esserle stato di aiuto. Cordiali saluti
Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno Anna. Il fatto che sia celiaca è in realtà un'ottima cosa per iniziare a depurare l'organismo da alcune tossicità dovute al glifosato. Lo stato d'ansia che accompagna questa sua condizione fisica andrebbe meglio approfondito, dal momento che la porta addirittura ad assumere le benzodiazepine. Direi che la sua fase di vita richieda anche un contatto maggiore con ciò che ha attualmente in termini di affetti. E' un po' come ricominciare un percorso di vita che sta andando verso un tipo di evoluzione dell'essere chiamata anzianità. Occorre avere gli strumenti giusti per vivere con serenità questo tempo, tenendo lontani sentimenti di solitudine e di chiusura.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Simone Festa
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, pensare di dover risolvere i problemi da sola e che tutto dipenda dalla forza di volontà non fa altro che metterla nel senso di impotenza e, probabilmente, peggiorare le cose. Le suggerisco di intraprendere un buon percorso di psicoterapia prima possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
il consiglio è una presa in carico professionale; lo psicoterapeuta può essere la figura appropriata (eventualmente ci si può poi confrontare sull'utilità o meno di affrancare un ulteriore professionista).
Noi siamo la nostra prima fondamentale risorsa, poi, in alcuni momenti della vita un supporto può essere utile per approcciarsi differentemente a ciò che accade (sia all'esterno che dentro di noi).
Le auguro di trovare quanto prima ciò che Le occorre per essere più serena.
Saluti
Dott.ssa Francesca Nori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Anna, dalle sue parole sembra che questa diagnosi 7 anni fa e i sintomi ad essa associati abbiano cambiato la sua vita provocandole uno stato di ansia continuo.
Mente e corpo sono intrinsecamente legati.
Le consiglio, per questo, di iniziare un percorso psicoterapeutico ad orientamento psicodinamico o psicoanalitico che la aiuti ad aprire delle domande e cercare di dare un significato all'ansia che sente.
Il sintomo può essere un segnale che richiede di essere ascoltato con il giusto supporto.
Un caro saluto
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Gentile Signora Anna, buongiorno! Le sue poche righe mi hanno trasmesso una sensazione di dolorosa solitudine. La fragilità non è una malattia, ma un diritto, e lei ha fatto bene a chiedere consiglio. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò a fornire qualche indicazione, sperando di essere utile. Mantenersi attiva e coltivare la socialità è importante, ma potrebbe non essere abbastanza. Penso sia necessaria una consulenza psichiatrica per valutare l’efficacia e l’eventuale modifica dell’attuale terapia farmacologica (ho avuto la sensazione che non sia stata prescritta da uno psichiatra). Si potrebbe così alleggerire quel “velo”, che così bene descrive e che ammanta molti aspetti della sua vita, rendendola meno serena e poco godibile. Può rivolgersi con fiducia al Centro di Salute Mentale a lei più vicino (è sufficiente l’impegnativa del medico di famiglia). Vi troverà personale professionalmente preparato e umanamente dotato. Grazie a lei per la fiducia. In bocca al lupo
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno Anna,
quello che descrive — il dolore cronico in bocca associato a un cambiamento importante nella vita — è una condizione che spesso viene ricondotta alla sindrome della bocca urente, un disturbo che, anche quando non ha una causa organica evidente, può essere legato a fattori psicologici come l’ansia, la depressione o lo stress cronico.

Lei ha già individuato un punto chiave: l’isolamento tende a peggiorare il malessere, mentre aprirsi, muoversi, socializzare, sono strategie che aiutano… ma non sempre è facile metterle in pratica da soli.

Per questo, il mio consiglio è di non affrontare tutto da sé: un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla molto, sia per imparare a gestire l’ansia e i pensieri disfunzionali che la alimentano, sia per migliorare la qualità della vita anche in presenza di sintomi fisici persistenti.

L’uso di farmaci può dare un sollievo temporaneo, ma il lavoro più profondo e duraturo è quello che si fa sul modo di affrontare il disagio, giorno dopo giorno.

Se desidera, posso indicarle a chi rivolgersi.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott. Giuseppe D'Errico
Psicoterapeuta, Terapeuta, Psicologo
Trieste
Buongiorno, Anna. Mi dispiace sapere che sta affrontando una situazione così difficile. La bocca urente in molti casi, è associato a fattori come ansia, stress o anche condizioni mediche specifiche.
Se ha già contattato un medico specialista. Le consiglio di contattare anche uno psicoterapeuta il quale ha gli strumenti per aiutarla a trovare una strategia per affrontare la situazione.
L’attività fisica, anche una semplice camminata, può alleviare l’ansia e lo stress le consiglio di stabilire piccoli obiettivi per cominciare.
Dott.ssa Dafne Zikos De Santis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Anna,
Immagino che sua condizione di salute le causi disagio e malessere. Lo xanax a cui lei fa riferimento può aiutarla ada alleviare temporaneamente i sintomi legati all'ansia ma non risolve il suo problema. La invito a prendere in considerazione di iniziare un percorso di supporto psicologico che la possa aiutare ad uscire da condizione di chiusura come lei riferisce.
Per qualsiasi cosa rimango a disposizione,
Un saluto,
Dott.ssa Dafne Zikos
Dott.ssa Marialfonsa Fontana Sartorio
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Cassano Magnago
Anche se ha 67 anni può esserle utile cercare di conoscere quali possono essere le ragioni personali per l'insorgere di questo suo disturbo, intraprendendo un percorso di conoscenza di sè attraverso una psicoterapia personale.
Cara Anna,
non ceda allo sconforto. Il mondo è pieno di opportunità, inizialmente rimettersi in gioco sembra una fatica inutile , ma se la psicoterapia la accompagna potrà dare un nuovo significato al suo impegno, crearsi una routine piacevole e riscoprire la bellezza della vita.
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gabriel utente, forse sarebbe meglio confrontarsi con uno psichiatra vista la terapia farmacologica che sta assumendo. Cordiali saluti,, giada di Veroli
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Questo potrebbe aiutarla a condividere il suo stato d'animo, a consapevolizzare vissuti a volte dolorosi, a riconoscere ed esprimere le sue emozioni e a vedere i copioni familiari che si ripetono in automatico (e potrei andare avanti...).
Si prenda cura di sé!
In bocca l lupo!
Dott.ssa Viviana Sanzone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera Anna, dal suo messaggio risuona la fatica di questi ultimi anni che l'ha portata a desiderare di chiudersi alla attività fisica e alle relazioni. Potrebbe avere senso darsi un tempo e uno spazio tutto per sè, per condividere in un clima di accoglienza e ascolto la sua situazione, così da poter trovare un po' di sollievo, e che piano piano potrebbe farle riaprire il suo cuore.
Un caro saluto,
Viviana Sanzone
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno Anna, sicuramente avere una vita più attiva e sociale la può aiutare a non chiudersi e a peggiorare l'ansia. E' anche importante riguardo i farmaci avere un continuo controllo medico. Inoltre anche una psicoterapia la potrebbe aiutare in questo momento della sua vita, può servire a far emergere nodi affettivi che le impediscono di vivere serenamente. Se lo ritiene sono a disposizione anche online. Saluti cordiali!
Dott. Valerio Ancis
Psicoterapeuta, Psicologo
Assemini
Signora Anna,
capisco quanto possa essere estenuante convivere per anni con un disturbo fisico persistente come la sindrome della bocca urente, soprattutto quando si intreccia con ansia, stanchezza emotiva e tendenza all’isolamento. In situazioni come la sua, il corpo e la mente finiscono per influenzarsi reciprocamente: il dolore cronico alimenta l’ansia e l’ansia amplifica la percezione del dolore.

Un percorso di psicoterapia può aiutarla a:

Ridurre l’impatto dell’ansia attraverso tecniche mirate di rilassamento e gestione dello stress.

Sostenere la motivazione e la capacità di introdurre gradualmente attività piacevoli e sociali.

Rielaborare il cambiamento di vita che ha preceduto l’insorgenza dei sintomi, così da ritrovare un senso di equilibrio.

Non è necessario “farcela da sola” — anzi, il supporto di un professionista può alleggerire notevolmente il peso che sta portando. Possiamo fissare un primo incontro, anche online, per ascoltare la sua storia in modo approfondito e individuare strategie personalizzate per migliorare la sua qualità di vita, sia sul piano emotivo che su quello fisico.

Vuole che le indichi subito come possiamo organizzare il colloquio iniziale?
Dott. Valerio Ancis
Dott.ssa Barbara Severi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pesaro
Il mio consiglio è quello di scegliere uno psicoterapeuta, cercalo nella tua città o se preferisci e ti rimane più comodo esiste anche la possibilità di fare colloqui online. I farmaci possono essere utili ma per risolvere i problemi occorre trovarne l'origine ed affrontarla con un giusto supporto.
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
buongiorno dalla breve descrizione mi sento di consigliarle di inserirsi in un gruppo mindfulness per la gestione dello stress ( prtocollo MBSR) e/o di iniziare a frequentare un gruppo yoga in modo da apprendere modalità differenti per la gestione dell'ansia. Ho visto molti risultati positivi e sopratutto la rinnovata capacità di prendere in mano la propria vita
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno Anna,

capisco quanto possa essere frustrante vivere con il malessere della "bocca urente" e affrontare, al tempo stesso, l'ansia e i cambiamenti che hai sperimentato nella tua vita. La condizione che descrivi, purtroppo, è complessa e può avere molteplici cause, fisiche ed emotive. È positivo che tu sia consapevole di alcuni aspetti, come la necessità di affrontare l’ansia e cercare di rimanere attiva socialmente, ma vedo che il senso di "chiusura" e la difficoltà a trovare la motivazione a fare cose che prima ti davano piacere, sono ancora molto forti.

Il fatto che tu stia assumendo farmaci come lo Xanax e il Pranzene indica che hai intrapreso una strada terapeutica, ma anche in questo caso è importante avere una visione globale, che consideri sia la parte fisica che quella emotiva. Il fatto che tu stia vivendo da sola con questo malessere può aumentare il senso di isolamento e la difficoltà a chiedere aiuto, e credo che il tuo desiderio di trovare un equilibrio sia assolutamente legittimo e comprensibile.

Ti suggerirei di cercare un supporto psicoterapeutico che possa aiutarti a esplorare più a fondo le cause emotive dietro la tua ansia e la "chiusura". La psicoterapia psicodinamica, in particolare, potrebbe offrirti uno spazio sicuro per analizzare le radici di questi blocchi emotivi e aiutarti a sviluppare modalità di fronteggiarli più funzionali. Un altro approccio utile potrebbe essere la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a gestire l’ansia e ad affrontare le difficoltà quotidiane in modo più pratico.

Per quanto riguarda la celiachia, questo aspetto potrebbe influire sui tuoi stati d'animo, perché il dover seguire una dieta rigorosa può contribuire a un senso di frustrazione e a una maggiore attenzione ai limiti fisici. Per questo motivo, il sostegno nutrizionale, insieme alla terapia psicologica, potrebbe essere un aiuto.

Il mio consiglio è di non restare da sola in questo percorso e di cercare un professionista che possa aiutarti sia sul piano psicologico che pratico. In alcune città, esistono anche gruppi di supporto per persone che affrontano malattie croniche come la celiachia, e partecipare a questi gruppi potrebbe anche aiutarti a sentirti meno isolata.

Ricorda, Anna, che prendersi cura di sé stessa non significa solo risolvere i problemi con il corpo, ma anche cercare di affrontare la parte emotiva che li accompagna. Farti aiutare è il primo passo verso una maggiore serenità.

Dott.ssa Tessa Peruzzo
Psicoterapeuta, Psicologo
Padova
Buongiorno Anna,
capisco quanto possa essere difficile convivere a lungo con un disturbo fisico legato a momenti di forte stress o cambiamento. Quando corpo e mente faticano a ritrovare equilibrio, la psicoterapia può offrire uno spazio per comprendere le proprie emozioni e ritrovare benessere e vitalità.

Un caro saluto,
Dott.ssa Tessa Peruzzo – Psicoterapeuta Padova e Cittadella

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