Dott.
Fabrizio Capra
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Padova 1 indirizzo
Esperienze



Nel mio lavoro sono in contatto da anni con il disagio giovanile e degli adulti, con disturbi di personalità, emotivi, patologie psichiatriche e con persone in una particolare condizione di crisi.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica-dinamica
- Psicologia giuridica
- Psicoterapia sistemico relazionale
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26 recensioni
Punteggio generale
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Margherita
Come primo appuntamento ottimo siamo rimasti soddisfatti grazie
Giuseppe
L’interazione in terapia col dott. Capra è sempre molto bella: mi sento profondamente ascoltato, validato in alcuni punti importanti, allertato sugli aspetti che necessitano attenzione e corretto con cura laddove serve. Percepisco una guida autentica e presente, capace di accompagnarmi senza giudizio. Lo ringrazio vivamente.
Alessandro
In un momento di difficoltà ho trovato un riferimento sicuro, professionale e attento che è stato profondamente di aiuto.
Carlotta
Fabrizio è un dottore attento e comprensivo. Non ti fa mai sentire fuoriluogo o giudicato.
Valter
E’ stata la mia prima esperienza e non avrei mai pensato che mi sarei trovato subito a mio agio. Il dott. Fabrizio Capra lo ritengo un eccellente professionista da poter consigliare sicuramente ad altre persone . Grazie
PGS
Persona empatica dal primo momento e molto attenta, mette subito a proprio agio. Cerca sempre il modo di essere di supporto e provocare contemporaneamente per innescare la riflessione profonda.
Andrea e Alessia
Ottima esperienza, comprensione e libertà di espressione.
Grazie al dottore
Gaetano Buscemi
Persona precisa ed attenta, comprende le problematiche e ti aiuta a ragionare su vari punti di vista
D.T.
Sempre gentile e disponibile, offre ottimi spunti per guardarsi dentro e provare a capire come uscire da un momento difficile.
N.F
Molto professionale , mi sono trovato veramente bene , un percorso che mi ha aiutato tanto!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 41 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno a tutti.
È da una settimana che convivo con il mio ragazzo. Stiamo insieme da otto anni (io ne ho 26) e pensavo che i primi giorni di convivenza sarei stata felicissima. In realtà, mi sento sì contenta, ma anche molto malinconica e confusa. Fino a poco fa vivevo con i miei genitori, con cui ho un rapporto molto stretto, e forse proprio il distacco da loro sta contribuendo a questo senso di smarrimento.
La confusione riguarda anche la nostra relazione. Mi chiedo se sia normale sentirsi così dopo un passo così importante come la convivenza. Può essere che tutto questo disorientamento sia legato proprio al cambiamento che stiamo vivendo?
C’è anche un altro aspetto: in passato il mio ragazzo ha avuto problemi di salute mentale e io gli sono stata accanto. In quel periodo non mi sentivo più la sua compagna, ma quasi la sua “infermiera”. Ora lui sta meglio, ha fatto grandi passi avanti — ha smesso di fumare, ha iniziato a fare sport — e sta cercando di migliorare la sua vita, andando anche da una psicologa che lo sta aiutando molto. Vedo infatti che sta molto meglio e sono felicissima per lui!
Eppure, in me è rimasta questa “indole del prendermi cura”, quando invece sento il bisogno che, per una volta, sia lui a prendersi cura di me. Vorrei sentirmi corteggiata, leggera. E da qui nasce forse anche il desiderio di evasione, la voglia di conoscere qualcuno di nuovo. Non è la prima volta che mi vengono questi pensieri. Con lui ne ho già parlato e lui dice che si sta impegnando e che gli dispiace di non riuscire a volte a rendermi felice. Io sono sempre stata quella "brava" e quella "forte" che se la cava sempre da sola, ma sono stanca di essere ritenuta così, come non avessi mai fatto fatica nella vita!!
Grazie!
Gentile utente, buongiorno, si può essere normale sentirsi smarriti di fronte ad un cambiamento così importante nella sua vita. In particolare se con i genitori la relazione è così stretta- Può dare un senso di smarrimento. Soprattutto se sei si vive come una persona che aiuta l'altro. Forse con i genitori non vive questa parte di sé ma piuttosto si sente sostenuta da loro, ipotizzo.
Per quanto riguarda la relazione, mi sembra di capire che il vostro rapporto sia cambiato nel tempo, mentre prima lei aveva il ruolo di "infermiera", oggi, forse, si ritrova senza un ruolo definito. Voglio dire che, facendo la persona che aiuta, dimostrava affetto e riceveva riconoscimento dal compagno. Oggi il suo compagno sembra essersi ripreso ed ha compiuto un passaggio di presa di cura di sé. Forse questo l'ha lasciata con il bisogno di sentirsi confermata nella relazione. Prima era quella brava e forte, oggi come può riconoscerla il compagno? Per cui cerca conferme. Si chieda: perché dovevo essere quella brava e forte? Forse le è capitato anche prima di questa relazione di fare così, brava e forte. In tal caso ha trovato un'identità positiva che ha riproposto, a sé stessa e nella relazione.
Spero di averle dato una possibile risposta o almeno uno spunto sul quale riflettere.
Se lo desidera, io ricevo sia in studio sia online.
Le auguro il meglio

Buongiorno. Anna di 67 anni.
Da 7 anni ( ho avuto un cambiamento nella mia vita ) ho la bocca urente.
7 anni dove ho fatto di tutto e di più.
Il risultato è che i miei problemi di ansia li devo risolvere da sola, cercando di fare più attività fisica e socievole. Ne sono consapevole. Io invece mi chiudo, non ho voglia di fare niente.. Non so come venirne fuori . Prendo lo Xanax che ora lo sostituisco con pranzene. Da 2 anni sono anche celiaca.
Grazie per un vostro consiglio. Anna
P.s. non so a chi rivolgermi di voi
Buongiorno Anna, mi spiace di sentirla particolarmente a disagio e con la sensazione di non avere una soluzione. Mi sembra di comprendere che non ha trovato cause mediche al suo disturbo per cui è possibile che vi sia, almeno in parte una condizione di tipo psicosomatico. Ciò significa che un disagio emotivo trova espressione sul piano fisico. In tal caso, come professionista, mi sento di suggerirle un confronto con uno psicoterapeuta. Io al suo posto farei così! Difficile aggiungere particolari suggerimenti non conoscendo altro della sua storia, mi spiace. Probabilmente c'é una condizione di disagio che la accompagna da diverso tempo oppure è possibile che sia accaduto qualcosa circa 7 anni fa che l'ha toccata profondamente. Ma sono solo ipotesi.
Lavoro sia in presenza sia tramite video incontri.
Per qualsiasi cosa può scrivermi.
La saluto, Anna, e le auguro buona fortuna

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