Buongiorno a tutti Sono la mamma di una ragazza di quasi 17 anni con possibile disturbo borderline

17 risposte
Buongiorno a tutti
Sono la mamma di una ragazza di quasi 17 anni con possibile disturbo borderline
Mia figlia si trova in una comunità terapeutica da dicembre 2022 e sta facendo grandi passi avanti.... infatti vera a casa questa settimana qualche ora per il compleanno della sorellina e poi se la scuola va bene inizierà a fare rientri
Aparte la psicoterapia prende anche EN, aripiprazolo e sertralina....
Siamo tutti molto contenti perché lavora veramente tanto per la sua guarigione
Il problema da quello che abbiamo capito è stato il divorzio,il papà che non è mai diventato adulto (anche se è una brava persona come padre fa solo i piaceri delle figlie e niente educazione)e io una mamma molto presente, amorevole ma anche molto severa....
La comunità mi aiuta molto e io e mia figlia abbiamo riuscito a trovare un via di mezzo....che purtroppo l'avevamo perso.... certo che ci vuole pazienza per ricucire le ferite di entrambe.....ma piano piano ho fiducia in mia figlia perché so che il suo cuoricino è buono e che capirà che gli errori fatti gli ho fatto perché le volevo bene.
Con papà le stanno insegnando come fare e accettare il fatto che lui sarà per sempre un bambino grande, invece per la sorella è stata l'unica cosa mai modificata...și vogliono tanto bene e anche se il malessere ha fatto mia figlia comportarsi male con la sorellina io sono stata sempre dietro e ci sono riuscita a salvare questo bellissimo rapporto anche se io mi sono messa nei Guai....
La mia domanda è; potete dirmi per favore se ci sono possibilità di guarigione totale?
P.S al ritorno avrà una psicoterapeuta che la seguirà per tutto il tempo che avrà bisogno.....
Grazie mille per le vostre risposte
Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione materna nei confronti di una figlia giovane e in un’età così delicata per la formazione della personalità. Il percorso di psicoterapia, se seguito con motivazione e collaborazione, investendo su sé stessi con impegno e costanza, può consentire di apprendere le strategie adeguate per poter gestire al meglio la sintomatologia, i comportamenti problematici, le relazioni e la gestione delle emozioni intense per poter raggiungere una soddisfacente qualità di vita. Quello di sua figlia potrebbe essere un percorso lungo che richiederà l’impegno di entrambe, continui a sostenerla nei suoi progressi e si conceda di chiedere aiuto a un professionista se sente il bisogno di elaborare le numerose emozioni che questa situazione così difficile le sta suscitando. Un caro saluto, dott.ssa M.B.

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Considerando la giovane età di sua figlia, i progressi significativi descritti, il coinvolgimento delle figure genitoriali da parte della comunità, si intuisce un lavoro multidisciplinare efficiente. I rientri graduali, con la garanzia che sua figlia continuerà ad essere seguita sul piano psicoterapeutico, fanno ipotizzare una prognosi favorevole, fermo restando che tale continuità venga mantenuta nel corso del tempo.
Buongiorno. Mi occupo di supervisionare comunità educative e terapeutiche e mi è capito spesso di vedere eccellenti lavori di equipe che hanno portato gli utenti a radicali cambiamenti di vita. Tanti auguri
L'adolescenza è una fase difficile ma molto mobile e ricca di possibilità di recupero che decrescono con l'età.
Riconoscere un serio problema emotivo di giovani e ragazzi, affrontarlo nel giusto contesto terapeutico, consente grandi cambiamenti ed evoluzione positiva.
L'importante è che gli adulti che hanno la responsabilità dei giovani siano disposti a riconoscere il problema e che non si rifuggano nella speranza che il disturbo scopaia magicamente con la crescita sprecando così un'importante possibilità di cura e di crescita.
Dott Maria Grazia Antinori, Roma
Buonasera, difficile rispondere alla sua domanda non avendo un quadro clinico completo. Sicuramente avete fatto bene a intraprendere un percorso e state vedendo già i risultati ma l'età adolescenziale è talmente complessa da non potere fare previsioni così nette. Chiedete tutte le informazioni al centro che la segue. Sicuramente avete migliorato molto la sua qualità di vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buona sera, io lavoro spesso con situazioni come la vostra e posso dirle che è assolutamente possibile uscire dai vissuti e dalle dinamiche disfunzionali. Ci riescono tutti? No. Ci riesce la maggior parte dei ragazzi? Si. Dipende da tantissimi fattori. Sicuramente la comunità terapeutica è stata una scelta importantissima. Sarà oltremodo importante che sia sua figlia ma anche voi, per lo meno lei mamma e la sorella possiate essere seguite anche per non ricadere nelle dinamiche precedenti che hanno portato a questo grande disagio espresso poi prevalentemente da questa figlia.
Non abbia fretta e accogliete come buono qualsiasi piccolo cambiamento.
Michela Romano
Cara utente, tutto ciò che avete fatto, state facendo e farete, è il meglio ed il massimo che si poteva fare. L'impegno e la motivazione di sua figlia, il supporto specialistico e multidisciplinare messo in atto, la preparazione graduale al rientro alla quotidianità, il supporto a voi e a sua figlia sono tutti elementi di giocano a favore di una prognosi positiva per sua figlia. Mi sento però di dirle di non focalizzarsi sul tema della guarigione, in termini assoluti e socialmente condivisi. Ma guardi alla guarigione nei termini e nel significato che questa parola a per voi genitori e soprattutto per sua figlia. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e fatica.
Vi auguro che possiate acquisire competenze genitoriali più adulte, con figure professionali preparate, affinché vostra figlia sia accompagnata al meglio nel suo complesso processo di crescita e guarigione..
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Un caro saluto
Buongiorno signora. Il disturbo borderline di personalità, come dice la parola stessa, riguarda la personalità ovvero qualcosa che ha una certa stabilità nel tempo. Ognuno di noi, però, può imparare a gestire sempre meglio gli aspetti anche più disfunzionali di sé. Le faccio un paio di esempi molto concreti: se di fronte ad emozioni forti ho l’abitudine a tagliarmi, posso imparare nel tempo a trovare un modo migliore per affrontare quelle sensazioni spiacevoli e trovare sollievo… Oppure potrei raccontarle di una mia paziente borderline di circa 50 anni che, dopo anni di relazioni distruttive, convive ormai da 10 anni con un partner che, tra alti e bassi, rappresenta per lei sicurezza ed equilibrio. Non le chiamerei “guarigioni totali” perché i meccanismi sono i medesimi (nei nostri esempi la tendenza a farsi sopraffare dalle emozioni o a mettere costantemente in discussione il rapporto con l’altro) ma la persona impara piano piano a gestirli in modo sempre più funzionale.
Buongiorno,
è difficile rispondere alla sua domanda non avendo una conoscenza approfondita del caso in questione. Sarebbe opportuno confrontarsi con il centro che la segue per avere maggiori informazioni in merito all'evolversi della situazione. Sicuramente migliorerà notevolmente la sua qualità di vita. Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno e grazie per essersi rivolta a noi. Mi sento di affermare che il proseguio della psicoterapia sia da ritenersi fondamentale così come l'affiancamento farmacologico. Un adeguato lavoro clinico potrà certamente essere utile per superare il disturbo borderline di personalità difficile invece che possa venire meno il funzionamento borderline. Se non mi sono spiegato sono a disposizione per eventuali chiarimenti. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile signora, la personalità borderline è una struttura personologica, in quanto tale accompagnierà per sempre sua figlia.Più che guarire in questo caso si può parlare di smussare gli angoli più difficile e gestire la sua emotività attraverso , ad esempio, terapie validate scientificamente come la DBT ( terapia dialettico comportamentale) o L'ACT ovvero Acceptance and Commitment Therapy. Le do queste indicazioni perchè il disturbo borderline non prevede una guarigione simile a quella di un raffreddore che può durare anche solo 10 giorni. Con la speranza di essere stata utile, porgo i miei saluti. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Cara signora, Innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi un’esperienza positiva di cura. Il suo coraggio e la voglia di comprendere come meglio aiutare la sua ragazza sono fattori importantissimi per il benessere di entrambe. Si affidi e continui a collaborare con i professionisti che hanno in carico sua figlia e cerchi, per quanto sia faticoso, di vivere ogni singolo momento del vostro presente. Spesso lo spettro della malattia e di un futuro condizionato ci preclude di guardare a quello che invece di positivo c’è ora e di gioire delle conquiste fatte con impegno e fatica. Le auguro il meglio, sia a lei che alla sua amata figlia. Camilla Giacomini
Gentile signora, il disturbo borderline che è stato diagnosticato a sua figlia diciassettenne può manifestarsi anche nel periodo dell’adolescenza con comportamenti ed emozioni improntati a instabilità (alternanza di rabbia, angoscia, umore deflesso), difficoltà nelle relazioni interpersonali, paura dell’abbandono, senso di vuoto.
A questa sintomatologia possono aggiungersi anche abuso di alcol e di sostanze o possono essere messi in atto comportamenti auto mutilanti come tagli, ferite, bruciature. È un disturbo, quindi che si presenta abbastanza complesso.
Per quanto riguarda la sua richiesta “se ci sono possibilità di guarigione totale” credo che, nel suo caso, ci possano essere, perché, da quanto lei stessa dice, tutta una serie di elementi giocano a vantaggio di una remissione di questa patologia. Anzitutto ci sono l’età e soprattutto la motivazione della ragazza a voler guarire, il supporto farmacologico e psicoterapico, il sostegno alla famiglia e la possibilità di un percorso di psicoterapia anche dopo la fase acuta. Continui con fiducia
Maria Nasti
Cara mamma, il percorso intrapreso è quello giusto per la situazione che ha descritto. Lavorando in questo modo lo prognosi è positiva ma servirà molta perseveranza e pazienza poiché la strada è lunga e anche spesso piena di intoppi e difficoltà
In bocca al lupo
Dottssa Marika Fiori
Buongiorno, il disturbo di personalità borderline si può gestire con una efficace psicoterapia e se occorre anche con l'assunzione di farmaci. Avete fatto buone scelte sia per la comunità che per la terapia, quindi siate fiduciosi.
Buon giorno
concordo sia con i colleghi che sopra scrivono che il disturbo di personalità di solito è stabile sia con i colleghi che pensano ad una possibile prognosi favorevole vista sopratutto la giovane età( la diagnosi di disturbo di personalità si riferisce alla età adulta) le attività e sforzi fatti la presenza dei genitori, i miglioramenti , ecc. Concordo che è importante focalizzarsi sui risultati ottenuti e i piccoli grandi miglioramenti/guarigioni che continuano ad avvenire invece che su un ideale di " guarigione definitiva". Aggiungerei anche :viste le tante attività messe in campo e la disponibilità di tutti avete già pensato ad un percorso di DBT? mindfulness e sopratutto DBT sono nelle linee guida internazionali, nazionali e regionali le terapie più efficaci per questo percorso di personalità come forse già sapete e vi hanno immagino già suggerito. Cordiali saluti, Dott.ssa Silvia Bianchi

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