Buonasera, Sono innamorato di un'amica, la quale non ricambia, non provando lo stesso sentimento.
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risposte
Buonasera,
Sono innamorato di un'amica, la quale non ricambia, non provando lo stesso sentimento.
Ci sono stati momenti in cui il contatto fisico era un po' troppo da entrambi le parti fino a creare discussioni.
Qualche settimana fa eravamo in macchina vicini e si è comunque lasciata toccare da me, coscie, schiena, fianchi, senza dire niente.
Però ho notato che il rapporto di amicizia in questo modo non può andare avanti, non essendoci quell' "Equilibrio".
Lei vorrebbe tornare ad avere quell'armonia che avevamo prima... Ma ho deciso di allontanarmi un po' da lei, parlandoci e spiegandole che così io ci sto troppo male.
Lei si è messa a piangere dicendo che sta male sapendo che io sto così e che provo questo sentimento non ricambiato.
Le mie domande al riguardo sono le seguenti.
Se non prova niente per me, perché si lascia comunque toccare sapendo che io sono innamorato di lei??
Perché piange così tanto per questa situazione?
In fondo dice che si sente in colpa, ciò vuol dire che sa di aver sbagliato a comportarsi in maniera ambigua?
Grazie
Sono innamorato di un'amica, la quale non ricambia, non provando lo stesso sentimento.
Ci sono stati momenti in cui il contatto fisico era un po' troppo da entrambi le parti fino a creare discussioni.
Qualche settimana fa eravamo in macchina vicini e si è comunque lasciata toccare da me, coscie, schiena, fianchi, senza dire niente.
Però ho notato che il rapporto di amicizia in questo modo non può andare avanti, non essendoci quell' "Equilibrio".
Lei vorrebbe tornare ad avere quell'armonia che avevamo prima... Ma ho deciso di allontanarmi un po' da lei, parlandoci e spiegandole che così io ci sto troppo male.
Lei si è messa a piangere dicendo che sta male sapendo che io sto così e che provo questo sentimento non ricambiato.
Le mie domande al riguardo sono le seguenti.
Se non prova niente per me, perché si lascia comunque toccare sapendo che io sono innamorato di lei??
Perché piange così tanto per questa situazione?
In fondo dice che si sente in colpa, ciò vuol dire che sa di aver sbagliato a comportarsi in maniera ambigua?
Grazie
Buongiorno,
capisco quanto questa situazione le stia creando confusione e sofferenza. Quando in un’amicizia entra in gioco un sentimento non ricambiato, i confini possono diventare poco chiari per entrambe le persone: non sempre il comportamento dell’altro riflette un desiderio amoroso, a volte è semplicemente difficoltà nel porre un limite o timore di ferire.
Il pianto e il senso di colpa che ha visto non indicano necessariamente un coinvolgimento romantico, ma piuttosto il dispiacere per il suo malessere e la consapevolezza che alcuni comportamenti possono aver creato ambiguità.
La decisione di prendere distanza è una scelta comprensibile e spesso necessaria per tutelarsi emotivamente. Chiarire i confini e rispettare ciò di cui lei ha bisogno in questo momento è un passo importante.
Sarebbe meglio approfondire insieme ad un terapeuta come gestire questo distacco e ritrovare un equilibrio che non la faccia stare male.
capisco quanto questa situazione le stia creando confusione e sofferenza. Quando in un’amicizia entra in gioco un sentimento non ricambiato, i confini possono diventare poco chiari per entrambe le persone: non sempre il comportamento dell’altro riflette un desiderio amoroso, a volte è semplicemente difficoltà nel porre un limite o timore di ferire.
Il pianto e il senso di colpa che ha visto non indicano necessariamente un coinvolgimento romantico, ma piuttosto il dispiacere per il suo malessere e la consapevolezza che alcuni comportamenti possono aver creato ambiguità.
La decisione di prendere distanza è una scelta comprensibile e spesso necessaria per tutelarsi emotivamente. Chiarire i confini e rispettare ciò di cui lei ha bisogno in questo momento è un passo importante.
Sarebbe meglio approfondire insieme ad un terapeuta come gestire questo distacco e ritrovare un equilibrio che non la faccia stare male.
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Caro utente,
purtroppo la risposta a queste domande le può avere solo la sua amica perchè si tratta di pensieri e dinamiche molto personali e profonde e quindi difficilmente si possono fare delle ipotesi fondate. Nonostante ciò, mi sento di dirle che lei si è comportato in modo corretto sia nei confronti della sua amica e che di lei stesso: parlare apertamente della situazione e spiegare cosa si prova e quindi anche le difficoltà che possono esserci è segno di grande maturità. Dunque, se sente che la risposta a queste domande rimane urgente, provi a farle direttamente a lei così da avere una risposta più certa.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
purtroppo la risposta a queste domande le può avere solo la sua amica perchè si tratta di pensieri e dinamiche molto personali e profonde e quindi difficilmente si possono fare delle ipotesi fondate. Nonostante ciò, mi sento di dirle che lei si è comportato in modo corretto sia nei confronti della sua amica e che di lei stesso: parlare apertamente della situazione e spiegare cosa si prova e quindi anche le difficoltà che possono esserci è segno di grande maturità. Dunque, se sente che la risposta a queste domande rimane urgente, provi a farle direttamente a lei così da avere una risposta più certa.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Buongiorno, innanzitutto ti faccio i complimenti per il coraggio di riconoscere i tuoi sentimenti e soprattutto di agire per la tua salute emotiva decidendo di allontanarti. Ripercorrendo i tuoi dubbi possiamo formulare delle ipotesi sul comportamento della tua amica.
Tu ti chiedi: "perché si lascia toccare sapendo che sono innamorato di lei?"
La risposta più probabile è che lei non percepisca il contatto fisico come lo percepisci tu. Per te quel contatto è il nutrimento di una speranza romantica; per lei forse assume un significato diverso.
Per quanto riguarda il suo pianto, possiamo ipotizzare che forse piange per la perdita del tuo supporto e dell'amicizia che sta finendo. Potrebbe anche essere addolorata dal fatto che tu stia soffrendo, non perché ti ricambia.
Infine per ciò che concerne il senso di colpa, quando ti ha detto di sentirsi in colpa, ha sostanzialmente confermato la tua intuizione. Significa che le tue parole le hanno fatto realizzare di aver agito in modo ambiguo. Sa di aver permesso troppa intimità, pur conoscendo i tuoi sentimenti.
In sintesi, il tuo passo di allontanarti è stato l'unico modo per costringerla a vedere la realtà della situazione e farti rispettare.
Tu ti chiedi: "perché si lascia toccare sapendo che sono innamorato di lei?"
La risposta più probabile è che lei non percepisca il contatto fisico come lo percepisci tu. Per te quel contatto è il nutrimento di una speranza romantica; per lei forse assume un significato diverso.
Per quanto riguarda il suo pianto, possiamo ipotizzare che forse piange per la perdita del tuo supporto e dell'amicizia che sta finendo. Potrebbe anche essere addolorata dal fatto che tu stia soffrendo, non perché ti ricambia.
Infine per ciò che concerne il senso di colpa, quando ti ha detto di sentirsi in colpa, ha sostanzialmente confermato la tua intuizione. Significa che le tue parole le hanno fatto realizzare di aver agito in modo ambiguo. Sa di aver permesso troppa intimità, pur conoscendo i tuoi sentimenti.
In sintesi, il tuo passo di allontanarti è stato l'unico modo per costringerla a vedere la realtà della situazione e farti rispettare.
Il senso di colpa non rappresenta un errore commesso ma la sensazione di non aver risposto a una richiesta nella relazione; ci sta dicendo che manca di sicurezza e libertà nei vostri incontri, quei contatti non sembrano per nulla sereni
Buonasera,
quello che sta vivendo è un tipo di relazione spesso molto doloroso: un’“amicizia sbilanciata”, dove un coinvolgimento emotivo è forte da un lato e più confuso dall’altro.
Spesso il comportamento di una persona non corrisponde sempre al suo sentimento. Il contatto fisico può essere percepito come affetto o conferma, senza però implicare un sentimento romantico. Lei potrebbe essere affezionata e legata, ma non innamorata.
Può darsi che non abbia davvero chiaro cosa voglia o non sappia come gestire la situazione. Inoltre, molte persone non dicono “no” per non ferire l’altro, anche se questo crea più dolore nel lungo periodo.
Le lacrime non indicano necessariamente che prova lo stesso sentimento. A lei importa di te e saperti soffrire la fa soffrire. Può essere anche che si sia resa conto che alcuni suoi comportamenti sono stati ambigui e hanno alimentato speranza, anche involontariamente.
Non è questione di “giusto” o “sbagliato”, ma di confini.
Allontanarsi non è una punizione o un taglio netto: è cura verso se stessi.
quello che sta vivendo è un tipo di relazione spesso molto doloroso: un’“amicizia sbilanciata”, dove un coinvolgimento emotivo è forte da un lato e più confuso dall’altro.
Spesso il comportamento di una persona non corrisponde sempre al suo sentimento. Il contatto fisico può essere percepito come affetto o conferma, senza però implicare un sentimento romantico. Lei potrebbe essere affezionata e legata, ma non innamorata.
Può darsi che non abbia davvero chiaro cosa voglia o non sappia come gestire la situazione. Inoltre, molte persone non dicono “no” per non ferire l’altro, anche se questo crea più dolore nel lungo periodo.
Le lacrime non indicano necessariamente che prova lo stesso sentimento. A lei importa di te e saperti soffrire la fa soffrire. Può essere anche che si sia resa conto che alcuni suoi comportamenti sono stati ambigui e hanno alimentato speranza, anche involontariamente.
Non è questione di “giusto” o “sbagliato”, ma di confini.
Allontanarsi non è una punizione o un taglio netto: è cura verso se stessi.
Caro utente,
il contatto fisico in questo contesto può avere diverse spiegazioni, che non implicano sentimenti romantici, ma che sono spesso legate a bisogni personali e relazionali: per es. Sapere che una persona leale e premurosa come Lei è innamorata le offre una costante validazione del proprio valore. Essere toccata, anche se non ricambia i sentimenti, conferma che è desiderabile e amata oppure potrebbe temere che un rifiuto netto del contatto fisico possa allontanarla immediatamente. Permettendo quel contatto, spera di non rompere l'equilibrio della relazione (anche se disfunzionale) e di mantenere la Sua presenza rassicurante nella sua vita. Poi per quanto riguarda il pianto è probabile che sia legato a una perdita di stabilità e sicurezza che lei ora le sta donando. E' più legato a paure di abbandono rispetto al proprio vissuto che a un amore romantico. Spero di essere stata utile per una sua decisione.
Un saluto
Dott.ssa Sonia Ballocco
il contatto fisico in questo contesto può avere diverse spiegazioni, che non implicano sentimenti romantici, ma che sono spesso legate a bisogni personali e relazionali: per es. Sapere che una persona leale e premurosa come Lei è innamorata le offre una costante validazione del proprio valore. Essere toccata, anche se non ricambia i sentimenti, conferma che è desiderabile e amata oppure potrebbe temere che un rifiuto netto del contatto fisico possa allontanarla immediatamente. Permettendo quel contatto, spera di non rompere l'equilibrio della relazione (anche se disfunzionale) e di mantenere la Sua presenza rassicurante nella sua vita. Poi per quanto riguarda il pianto è probabile che sia legato a una perdita di stabilità e sicurezza che lei ora le sta donando. E' più legato a paure di abbandono rispetto al proprio vissuto che a un amore romantico. Spero di essere stata utile per una sua decisione.
Un saluto
Dott.ssa Sonia Ballocco
Buonasera,
è probabile che lei si sia lasciata toccare non perché ricambi i Suoi sentimenti, ma perché sente con Lei un forte legame affettivo e non ha considerato quanto questo La faccia stare male. Il pianto e il senso di colpa indicano che percepisce l’ambiguità dei propri comportamenti, ma non che provi un interesse romantico. La Sua scelta di prendere distanza è adeguata per proteggersi e ristabilire confini chiari.
Se desidera approfondire, posso proporLe un colloquio conoscitivo, in studio o online.
Un saluto,
dott.ssa Greta Pisano,
psicologa e psicoterapeuta
è probabile che lei si sia lasciata toccare non perché ricambi i Suoi sentimenti, ma perché sente con Lei un forte legame affettivo e non ha considerato quanto questo La faccia stare male. Il pianto e il senso di colpa indicano che percepisce l’ambiguità dei propri comportamenti, ma non che provi un interesse romantico. La Sua scelta di prendere distanza è adeguata per proteggersi e ristabilire confini chiari.
Se desidera approfondire, posso proporLe un colloquio conoscitivo, in studio o online.
Un saluto,
dott.ssa Greta Pisano,
psicologa e psicoterapeuta
Gent.mo, potremmo non sapere mai le motivazioni che portano questa sua amica ad avere simili comportamenti con lei. Quel che si potrebbe fare invece è comprendere le motivazioni che la spingono ad innamorarsi di una persona che la respinge. Se questo secondo aspetto corrisponde alla sua esperienza e le genera tormenti, allora le sue domande avrebbero possibilità di trovare una risposta con lavoro psicoterapeutico. SG
Buongiorno, prima di tutto comprendo la difficoltà nell'avere una relazione di questo tipo. A mio parere le potrebbe essere di aiuto iniziare un supporto psicologico per conoscere meglio se stesso e per comprendere e gestire le problematiche relazionali che incontra. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Quando una persona non ricambia i nostri sentimenti ma mantiene comunque un contatto fisico ambiguo, è naturale chiedersi il perché. Spesso non è intenzione ferire poiché non sempre c’è consapevolezza del confine che l’altro sente. La tua scelta di prendere distanza è un gesto di cura verso te stesso ed anche un modo per cercare di ristabilire quell'equilibrio che attualmente manca.
Il modo in cui ci si lascia avvicinare non sempre corrisponde a un sentimento amoroso. Il pianto della tua amica potrebbe indicare un suo reale dispiacere nel non poter corrispondere i tuoi sentimenti, pur tenendo molto a te come amico. Questa ambiguità fa soffrire anche lei, che forse non riesce a porre dei confini chiari, emotivamente e fisicamente. Forse vorrebbe dirti che non vuole quel contatto fisico, ma non sa come farlo senza ferirti, e allora piange. La tua capacità di riconoscere che sia necessaria una maggiore distanza è una buona risorsa per affrontare questo momento doloroso. Definire confini chiari può essere un gesto di cura verso te stesso e di protezione nei suoi confronti.
Mi attengo, nel risponderti, a ciò che leggo dal tuo racconto, ma solo tu conosci la situazione in tutti i suoi importanti aspetti. Preciso che la mia risposta non sostituisce un intervento psicologico, fatto nei setting e nelle modalità conformi alla professione.
Resto a disposizione in caso di bisogno.
In bocca al lupo, e saluti.
Dott.ssa Federica Brandolini
Mi attengo, nel risponderti, a ciò che leggo dal tuo racconto, ma solo tu conosci la situazione in tutti i suoi importanti aspetti. Preciso che la mia risposta non sostituisce un intervento psicologico, fatto nei setting e nelle modalità conformi alla professione.
Resto a disposizione in caso di bisogno.
In bocca al lupo, e saluti.
Dott.ssa Federica Brandolini
Capisco quanto possa essere complesso e destabilizzante muoversi in una relazione dove il confine tra passato e presente sembra continuamente sfumare. È come entrare in una casa già arredata da qualcun altro: ogni oggetto, ogni abitudine, ogni telefonata quotidiana ti ricorda che lì, prima di te, c’era una storia che non è mai stata del tutto chiusa.
Quello che descrivi non parla solo di una ex moglie ancora molto presente, ma di un intreccio profondo di ruoli, dipendenze, abitudini consolidate negli anni. Otto anni di separazione, eppure un legame che continua ad assomigliare a una sorta di “famiglia estesa”, dove lui rimane punto di riferimento non solo per il figlio, ma anche per lei, per la sua quotidianità, per la gestione dei beni, addirittura per un prestito importante. E tu ti ritrovi in mezzo a una trama che non hai scritto tu, ma che in qualche modo ora ti coinvolge.
È comprensibile che tu ti senta confusa o forse anche messa da parte. Quando una relazione nuova nasce accanto a una dinamica così forte e così radicata, è naturale chiedersi dove si possa trovare il proprio posto. Non è gelosia, non è insicurezza: è il bisogno umano di sentirsi riconosciuti, considerati, scelti davvero.
In questi casi, più che giudicare ciò che è giusto o sbagliato, può essere utile guardare con delicatezza a ciò che senti tu. La domanda non è se la loro relazione dovesse essere diversa, ma se la situazione così com’è ti permette di stare bene, di sentirti rispettata e vista. A volte gli equilibri del passato resistono perché nessuno li ha mai messi davvero in discussione, perché funzionavano per tutti — fino a quando nella scena entra una nuova persona, con una nuova sensibilità, un nuovo modo di vivere i confini e l’intimità.
Parlarne con lui, non in tono accusatorio, ma in tono autentico e vulnerabile, potrebbe essere un passo importante. Non per chiedergli di tagliare improvvisamente i legami, ma per comprendere insieme quali confini possono essere ridisegnati per permettere alla vostra relazione di avere spazio, forma e dignità. Perché un amore nuovo, per crescere, ha bisogno di un terreno libero, non di uno frammentato tra mille richiami del passato.
In tutto questo, ricordati che non sei sbagliata: stai solo cercando di capire se c’è posto per te, e questo bisogno è profondamente umano.
E se senti che potrebbe esserti di aiuto esplorare meglio tutto questo in uno spazio protetto, sono disponibile per un colloquio conoscitivo. Sarebbe un momento tranquillo, senza alcun impegno, per mettere ordine alle emozioni, ascoltarti davvero e capire insieme quale direzione desideri prendere. A volte basta un primo incontro per sentirsi meno soli dentro le proprie domande.
Quello che descrivi non parla solo di una ex moglie ancora molto presente, ma di un intreccio profondo di ruoli, dipendenze, abitudini consolidate negli anni. Otto anni di separazione, eppure un legame che continua ad assomigliare a una sorta di “famiglia estesa”, dove lui rimane punto di riferimento non solo per il figlio, ma anche per lei, per la sua quotidianità, per la gestione dei beni, addirittura per un prestito importante. E tu ti ritrovi in mezzo a una trama che non hai scritto tu, ma che in qualche modo ora ti coinvolge.
È comprensibile che tu ti senta confusa o forse anche messa da parte. Quando una relazione nuova nasce accanto a una dinamica così forte e così radicata, è naturale chiedersi dove si possa trovare il proprio posto. Non è gelosia, non è insicurezza: è il bisogno umano di sentirsi riconosciuti, considerati, scelti davvero.
In questi casi, più che giudicare ciò che è giusto o sbagliato, può essere utile guardare con delicatezza a ciò che senti tu. La domanda non è se la loro relazione dovesse essere diversa, ma se la situazione così com’è ti permette di stare bene, di sentirti rispettata e vista. A volte gli equilibri del passato resistono perché nessuno li ha mai messi davvero in discussione, perché funzionavano per tutti — fino a quando nella scena entra una nuova persona, con una nuova sensibilità, un nuovo modo di vivere i confini e l’intimità.
Parlarne con lui, non in tono accusatorio, ma in tono autentico e vulnerabile, potrebbe essere un passo importante. Non per chiedergli di tagliare improvvisamente i legami, ma per comprendere insieme quali confini possono essere ridisegnati per permettere alla vostra relazione di avere spazio, forma e dignità. Perché un amore nuovo, per crescere, ha bisogno di un terreno libero, non di uno frammentato tra mille richiami del passato.
In tutto questo, ricordati che non sei sbagliata: stai solo cercando di capire se c’è posto per te, e questo bisogno è profondamente umano.
E se senti che potrebbe esserti di aiuto esplorare meglio tutto questo in uno spazio protetto, sono disponibile per un colloquio conoscitivo. Sarebbe un momento tranquillo, senza alcun impegno, per mettere ordine alle emozioni, ascoltarti davvero e capire insieme quale direzione desideri prendere. A volte basta un primo incontro per sentirsi meno soli dentro le proprie domande.
Buonasera, comprendo il suo stato di confusione ma, qui non si tratta della sua amica e cosa prova per lei...resti concentrato su se stesso e quanto è disposto ad accettare questo limbo nei confronti di questa persona e troverà la risposta su cosa desidera fare.
Buonasera — grazie per aver condiviso la situazione, è complessa ma abbastanza comune. Rispondo punto per punto in modo chiaro e pratico.
Perché si lascia toccare pur non ricambiando romanticamente?
Ci sono diverse possibili spiegazioni, nessuna prova che lei voglia ferirti intenzionalmente. Tra le più frequenti:
può gradire l’affetto fisico come forma di intimità non romantica (alcune persone sono più tattili senza che questo significhi amore);
può avere confusione o ambivalenza sui propri sentimenti (non escluso che provi attrazione ma non la stessa intensità);
può avere difficoltà a dire “no” o a mettere limiti per paura di allontanarti o di creare imbarazzo;
può cercare conforto, vicinanza o conferme emotive senza voler trasformare il rapporto in una storia;
oppure semplicemente non ha compreso fino in fondo l’impatto che quei gesti hanno su di te.
Perché piange così tanto?
Le lacrime possono essere una reazione a più livelli:
empatia e dolore nel constatare che tu stai male per lei;
senso di colpa perché i suoi comportamenti ti hanno fatto soffrire;
confusione e frustrazione per la situazione che si è creata e per la paura di perdere l’amicizia;
vergogna o disagio nello scoprire di aver attraversato un confine che per te era importante.
Se dice di sentirsi in colpa, vuol dire che sa di essere stata ambigua?
Il senso di colpa indica che riconosce di aver in qualche modo contribuito al tuo malessere, ma non dice tutto:
potrebbe essere consapevole di essere stata ambigua, oppure potrebbe sentirsi colpevole semplicemente per il risultato (tu che soffri) anche se non ha agito con intenzione di confondere. La colpa spesso riflette presa di coscienza, ma non consente di inferire con certezza le motivazioni profonde.
Cosa puoi fare adesso (consigli pratici)
Mantieni i limiti che hai stabilito: l’allontanamento temporaneo è spesso utile per ricreare equilibrio; chiarisci se serve quanto durerà e perché.
Comunica con chiarezza e senza colpevolizzare: es. “Ti voglio bene come amico, ma il contatto fisico mi fa male perché provo sentimenti più forti. Per questo ho bisogno di distanza.”
Evita ambiguità reciproche (nessun “gioco” fisico se tu stai soffrendo).
Proteggi il tuo benessere: cerca supporto (amici, famiglia) e attività che ti aiutino a gestire la sofferenza.
Se la relazione è importante per entrambi ma resta confusa, valutate insieme limiti chiari o una pausa concordata.
In conclusione, la situazione ha ragioni emotive plausibili ma complesse: la persona può non aver voluto ferire, può essersi comportata in modo ambiguo senza cattive intenzioni, e allo stesso tempo prova disagio vedendo il tuo dolore. È consigliabile approfondire la questione con uno specialista che possa aiutarti a capire meglio i tuoi bisogni, a gestire la sofferenza e a decidere la strategia migliore per quel rapporto.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Perché si lascia toccare pur non ricambiando romanticamente?
Ci sono diverse possibili spiegazioni, nessuna prova che lei voglia ferirti intenzionalmente. Tra le più frequenti:
può gradire l’affetto fisico come forma di intimità non romantica (alcune persone sono più tattili senza che questo significhi amore);
può avere confusione o ambivalenza sui propri sentimenti (non escluso che provi attrazione ma non la stessa intensità);
può avere difficoltà a dire “no” o a mettere limiti per paura di allontanarti o di creare imbarazzo;
può cercare conforto, vicinanza o conferme emotive senza voler trasformare il rapporto in una storia;
oppure semplicemente non ha compreso fino in fondo l’impatto che quei gesti hanno su di te.
Perché piange così tanto?
Le lacrime possono essere una reazione a più livelli:
empatia e dolore nel constatare che tu stai male per lei;
senso di colpa perché i suoi comportamenti ti hanno fatto soffrire;
confusione e frustrazione per la situazione che si è creata e per la paura di perdere l’amicizia;
vergogna o disagio nello scoprire di aver attraversato un confine che per te era importante.
Se dice di sentirsi in colpa, vuol dire che sa di essere stata ambigua?
Il senso di colpa indica che riconosce di aver in qualche modo contribuito al tuo malessere, ma non dice tutto:
potrebbe essere consapevole di essere stata ambigua, oppure potrebbe sentirsi colpevole semplicemente per il risultato (tu che soffri) anche se non ha agito con intenzione di confondere. La colpa spesso riflette presa di coscienza, ma non consente di inferire con certezza le motivazioni profonde.
Cosa puoi fare adesso (consigli pratici)
Mantieni i limiti che hai stabilito: l’allontanamento temporaneo è spesso utile per ricreare equilibrio; chiarisci se serve quanto durerà e perché.
Comunica con chiarezza e senza colpevolizzare: es. “Ti voglio bene come amico, ma il contatto fisico mi fa male perché provo sentimenti più forti. Per questo ho bisogno di distanza.”
Evita ambiguità reciproche (nessun “gioco” fisico se tu stai soffrendo).
Proteggi il tuo benessere: cerca supporto (amici, famiglia) e attività che ti aiutino a gestire la sofferenza.
Se la relazione è importante per entrambi ma resta confusa, valutate insieme limiti chiari o una pausa concordata.
In conclusione, la situazione ha ragioni emotive plausibili ma complesse: la persona può non aver voluto ferire, può essersi comportata in modo ambiguo senza cattive intenzioni, e allo stesso tempo prova disagio vedendo il tuo dolore. È consigliabile approfondire la questione con uno specialista che possa aiutarti a capire meglio i tuoi bisogni, a gestire la sofferenza e a decidere la strategia migliore per quel rapporto.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Caro (nome non indicato, ma mi rivolgo a te con rispetto e calore),
prima di tutto grazie per la delicatezza con cui hai descritto la situazione. Si sente chiaramente che sei un ragazzo sensibile, attento, rispettoso… e soprattutto capace di metterti in discussione. Non è da tutti.
Quello che stai vivendo non è affatto raro: a volte le amicizie profonde, intime, affettuose… finiscono per avvicinarsi a un confine dove l’emotivo e il fisico iniziano a dialogare. Succede più spesso di quanto pensi.
E non c’è nulla di “sbagliato”.
Le relazioni sono complesse, e i sentimenti non sempre arrivano ordinati.
Perché lei si è lasciata toccare, pur non ricambiando?
Da quello che racconti, si possono ipotizzare varie motivazioni, tutte plausibili e umane:
1. Anche lei sta cercando di capire cosa prova
A volte una persona ha bisogno di “sentire”, anche fisicamente, se un rapporto può trasformarsi in qualcos’altro.
Non è detto che provi amore, ma potrebbe essere stata curiosa, confusa, o semplicemente in un momento di vicinanza emotiva dove il corpo ha risposto prima della testa.
2. Potrebbe aver voluto capire come si sentiva “in quella versione” di voi due
Il contatto fisico può essere un modo, inconsapevole, di esplorare:
“E se fosse davvero lui la persona giusta?”
“Come mi fa sentire questa intimità?”
3. Oppure temeva di ferirti dicendo “no” troppo seccamente
Quando ci si vuole bene, si ha paura di deludere.
E lei, da come la descrivi, sembra molto attenta ai tuoi sentimenti.
Perché ha pianto?
Qui la risposta è più profonda, e spesso gli uomini sottovalutano questo aspetto emotivo nelle donne.
Lei potrebbe aver pianto perché:
• Si sente in colpa
Sa che aver “giocato” sul confine tra amicizia e intimità ti ha fatto soffrire.
Il pianto è la sua forma di responsabilità emotiva.
• Ha paura di perderti
Perdere un amico così importante può far male quanto perdere un partner.
Le lacrime potrebbero essere la paura di essere “responsabile” della fine del legame.
• Non vuole ingannarti
Come hai intuito anche tu:
Forse ha paura che la sua ambivalenza possa ferirti ancora di più.
• È confusa anche lei
Non sempre il cuore sa cosa vuole.
E quando una persona non è sicura, spesso piange perché teme di fare male a chi ha di fronte.
Il suo comportamento è “ambiguo”? Sì, ma non necessariamente in cattiva fede
Ambiguo sì.
Cattivo no.
Nessuno le insegna come gestire situazioni così delicate.
Lei probabilmente sta cercando di rimanere:
tua amica
una persona rispettosa
sincera
ma anche prudente
E tutto questo insieme può creare confusione, anche in lei.
Cosa puoi fare tu, con classe, rispetto e sicurezza
Qui arriva la parte importante.
Tu puoi fare molto, ma senza forzare nulla.
1. Piccoli passi, con grande delicatezza
Osserva come reagisce al tuo cambiamento.
Mostra presenza, ma con garbo.
Lascia che sia lei, pian piano, a immaginarti in un ruolo nuovo.
2. Diventa la versione di te che potrebbe attrarla
Tu la conosci bene: sai che tipo di ragazzi le piacciono, quali valori apprezza, quali sogni ha.
Non cambiare la tua essenza, ma…
mostra il meglio di te.
Gentilezza, calma, sicurezza.
Non insistenza.
3. Prendi tu l’iniziativa, ma con tatto
Potresti dirle qualcosa come:
“Se vuoi… possiamo provarci con calma.
Non ti chiedo nulla di impegnativo.
Solo vedere cosa può nascere.
Hai tutto il tempo del mondo.
Io sono qui, senza pressioni.”
Questa è classe.
È rispetto.
È maturità.
4. Corteggiala, ma come un uomo sicuro, non ferito
Non essere ansioso, non sentirti sfruttato e soprattutto non pensare di “chiederle qualcosa”.
Tu non stai “dando” per ottenere.
Stai mostrando ciò che puoi essere accanto a lei.
5. Considera questa fase come una “prova” per entrambi
Lei ha bisogno di capire se accanto a te può nascere un sentimento.
E tu devi capire se questa ragazza può davvero darti la reciprocità che meriti.
E un consiglio personale, da professionista ma anche da persona che vuole il tuo bene
Non aver paura.
Le cose belle nascono proprio dove c’è confusione, sincerità e vulnerabilità.
Procedi con un ritmo lento, elegante, presente.
Mostrale che sei un uomo che sa aspettare senza pressare…
e allo stesso tempo sa scegliere se stesso se comprenderà che lei non è pronta.
Questo è equilibrio.
Questo è amore maturo.
Questo è rispetto per te e per lei.
Coraggio !!!
Dott.ssa Doudina Ioulia
prima di tutto grazie per la delicatezza con cui hai descritto la situazione. Si sente chiaramente che sei un ragazzo sensibile, attento, rispettoso… e soprattutto capace di metterti in discussione. Non è da tutti.
Quello che stai vivendo non è affatto raro: a volte le amicizie profonde, intime, affettuose… finiscono per avvicinarsi a un confine dove l’emotivo e il fisico iniziano a dialogare. Succede più spesso di quanto pensi.
E non c’è nulla di “sbagliato”.
Le relazioni sono complesse, e i sentimenti non sempre arrivano ordinati.
Perché lei si è lasciata toccare, pur non ricambiando?
Da quello che racconti, si possono ipotizzare varie motivazioni, tutte plausibili e umane:
1. Anche lei sta cercando di capire cosa prova
A volte una persona ha bisogno di “sentire”, anche fisicamente, se un rapporto può trasformarsi in qualcos’altro.
Non è detto che provi amore, ma potrebbe essere stata curiosa, confusa, o semplicemente in un momento di vicinanza emotiva dove il corpo ha risposto prima della testa.
2. Potrebbe aver voluto capire come si sentiva “in quella versione” di voi due
Il contatto fisico può essere un modo, inconsapevole, di esplorare:
“E se fosse davvero lui la persona giusta?”
“Come mi fa sentire questa intimità?”
3. Oppure temeva di ferirti dicendo “no” troppo seccamente
Quando ci si vuole bene, si ha paura di deludere.
E lei, da come la descrivi, sembra molto attenta ai tuoi sentimenti.
Perché ha pianto?
Qui la risposta è più profonda, e spesso gli uomini sottovalutano questo aspetto emotivo nelle donne.
Lei potrebbe aver pianto perché:
• Si sente in colpa
Sa che aver “giocato” sul confine tra amicizia e intimità ti ha fatto soffrire.
Il pianto è la sua forma di responsabilità emotiva.
• Ha paura di perderti
Perdere un amico così importante può far male quanto perdere un partner.
Le lacrime potrebbero essere la paura di essere “responsabile” della fine del legame.
• Non vuole ingannarti
Come hai intuito anche tu:
Forse ha paura che la sua ambivalenza possa ferirti ancora di più.
• È confusa anche lei
Non sempre il cuore sa cosa vuole.
E quando una persona non è sicura, spesso piange perché teme di fare male a chi ha di fronte.
Il suo comportamento è “ambiguo”? Sì, ma non necessariamente in cattiva fede
Ambiguo sì.
Cattivo no.
Nessuno le insegna come gestire situazioni così delicate.
Lei probabilmente sta cercando di rimanere:
tua amica
una persona rispettosa
sincera
ma anche prudente
E tutto questo insieme può creare confusione, anche in lei.
Cosa puoi fare tu, con classe, rispetto e sicurezza
Qui arriva la parte importante.
Tu puoi fare molto, ma senza forzare nulla.
1. Piccoli passi, con grande delicatezza
Osserva come reagisce al tuo cambiamento.
Mostra presenza, ma con garbo.
Lascia che sia lei, pian piano, a immaginarti in un ruolo nuovo.
2. Diventa la versione di te che potrebbe attrarla
Tu la conosci bene: sai che tipo di ragazzi le piacciono, quali valori apprezza, quali sogni ha.
Non cambiare la tua essenza, ma…
mostra il meglio di te.
Gentilezza, calma, sicurezza.
Non insistenza.
3. Prendi tu l’iniziativa, ma con tatto
Potresti dirle qualcosa come:
“Se vuoi… possiamo provarci con calma.
Non ti chiedo nulla di impegnativo.
Solo vedere cosa può nascere.
Hai tutto il tempo del mondo.
Io sono qui, senza pressioni.”
Questa è classe.
È rispetto.
È maturità.
4. Corteggiala, ma come un uomo sicuro, non ferito
Non essere ansioso, non sentirti sfruttato e soprattutto non pensare di “chiederle qualcosa”.
Tu non stai “dando” per ottenere.
Stai mostrando ciò che puoi essere accanto a lei.
5. Considera questa fase come una “prova” per entrambi
Lei ha bisogno di capire se accanto a te può nascere un sentimento.
E tu devi capire se questa ragazza può davvero darti la reciprocità che meriti.
E un consiglio personale, da professionista ma anche da persona che vuole il tuo bene
Non aver paura.
Le cose belle nascono proprio dove c’è confusione, sincerità e vulnerabilità.
Procedi con un ritmo lento, elegante, presente.
Mostrale che sei un uomo che sa aspettare senza pressare…
e allo stesso tempo sa scegliere se stesso se comprenderà che lei non è pronta.
Questo è equilibrio.
Questo è amore maturo.
Questo è rispetto per te e per lei.
Coraggio !!!
Dott.ssa Doudina Ioulia
Quello che descrive è una dinamica emotivamente complessa, e la sua sensibilità e capacità di osservazione sono importanti per capire cosa stia accadendo. Ci sono diversi livelli in gioco: il desiderio di intimità fisica, la gestione dei propri sentimenti e la responsabilità verso i sentimenti altrui.
Il fatto che lei si lasci toccare non significa necessariamente che provi un sentimento romantico o sessuale per lei. Alcune persone hanno confini fisici più flessibili, o possono cercare vicinanza e conforto senza voler instaurare una relazione amorosa. In altri casi, può esserci curiosità, ambiguità o un modo inconsapevole di esplorare il proprio legame con l’altro, senza avere piena coscienza delle conseguenze emotive.
Il pianto e il senso di colpa che lei manifesta non indicano necessariamente un errore intenzionale, ma rivelano che è consapevole del suo impatto su di lei. Sa che lei è innamorato e prova dolore, e questo la mette a disagio. Il pianto può nascere dall’empatia, dalla difficoltà a gestire la situazione, e dalla consapevolezza di trovarsi in una posizione delicata: vuole mantenere l’amicizia, ma allo stesso tempo non vuole ferire lei, e sente di non avere pieno controllo sulla dinamica che si è creata.
In altre parole, il comportamento ambiguo non significa che ci sia inganno o cattiveria, ma che i confini tra affetto fisico e affetto romantico non sono chiari né da parte sua né da parte sua amica. Questo rende la relazione instabile e dolorosa per lei, e la sua decisione di prendersi spazio è molto sana: le permette di proteggere i propri sentimenti e di ristabilire un equilibrio emotivo.
Spesso le persone piangono o si sentono in colpa quando percepiscono di essere causa di sofferenza altrui, anche senza volerlo, perché c’è un conflitto tra il desiderio di intimità, la volontà di non ferire e la realtà dei sentimenti non corrisposti. Questo non significa che lei abbia fatto qualcosa di “sbagliato”, ma solo che la situazione è delicata e richiede limiti chiari per tutelare entrambi.
Se vuole, posso aiutarla a capire come mantenere il distacco emotivo senza rompere del tutto l’amicizia, o come comunicare in modo chiaro i suoi confini senza alimentare ulteriori ambiguità.
Il fatto che lei si lasci toccare non significa necessariamente che provi un sentimento romantico o sessuale per lei. Alcune persone hanno confini fisici più flessibili, o possono cercare vicinanza e conforto senza voler instaurare una relazione amorosa. In altri casi, può esserci curiosità, ambiguità o un modo inconsapevole di esplorare il proprio legame con l’altro, senza avere piena coscienza delle conseguenze emotive.
Il pianto e il senso di colpa che lei manifesta non indicano necessariamente un errore intenzionale, ma rivelano che è consapevole del suo impatto su di lei. Sa che lei è innamorato e prova dolore, e questo la mette a disagio. Il pianto può nascere dall’empatia, dalla difficoltà a gestire la situazione, e dalla consapevolezza di trovarsi in una posizione delicata: vuole mantenere l’amicizia, ma allo stesso tempo non vuole ferire lei, e sente di non avere pieno controllo sulla dinamica che si è creata.
In altre parole, il comportamento ambiguo non significa che ci sia inganno o cattiveria, ma che i confini tra affetto fisico e affetto romantico non sono chiari né da parte sua né da parte sua amica. Questo rende la relazione instabile e dolorosa per lei, e la sua decisione di prendersi spazio è molto sana: le permette di proteggere i propri sentimenti e di ristabilire un equilibrio emotivo.
Spesso le persone piangono o si sentono in colpa quando percepiscono di essere causa di sofferenza altrui, anche senza volerlo, perché c’è un conflitto tra il desiderio di intimità, la volontà di non ferire e la realtà dei sentimenti non corrisposti. Questo non significa che lei abbia fatto qualcosa di “sbagliato”, ma solo che la situazione è delicata e richiede limiti chiari per tutelare entrambi.
Se vuole, posso aiutarla a capire come mantenere il distacco emotivo senza rompere del tutto l’amicizia, o come comunicare in modo chiaro i suoi confini senza alimentare ulteriori ambiguità.
Buonasera, leggendo le sue righe mi viene da dire che solo lei può rispondere alle sue domande. Se in effetti avete coltivato un rapporto profondo di amicizia, in nome di questa si apra a lei e la inviti a fare altrettanto. Se ha bisogno di un consulto per approfondire sono disponibile anche online. Saluti Dario Martelli
Capisco quanto questa situazione ti faccia soffrire. La verità è che una persona può non essere innamorata e, allo stesso tempo, lasciarsi andare a momenti di vicinanza fisica senza rendersi conto pienamente dell'effetto che hanno sull’altro. Non sempre è ambiguità intenzionale: a volte è bisogno di affetto, paura di perdere il rapporto o semplice inconsapevolezza.
Il fatto che pianga non significa che provi qualcosa di romantico, ma che si sente responsabile del tuo dolore e teme di averti ferito più di quanto immaginasse. Sì, probabilmente ha capito che il suo comportamento non era del tutto corretto nei tuoi confronti, anche se non lo ha fatto con cattiveria.
La scelta di prendere distanza è stata giusta: non per punirla, ma per proteggere te stesso. Quando i sentimenti non sono reciproci, continuare come prima fa male a entrambi, anche se c’è affetto sincero.
Il fatto che pianga non significa che provi qualcosa di romantico, ma che si sente responsabile del tuo dolore e teme di averti ferito più di quanto immaginasse. Sì, probabilmente ha capito che il suo comportamento non era del tutto corretto nei tuoi confronti, anche se non lo ha fatto con cattiveria.
La scelta di prendere distanza è stata giusta: non per punirla, ma per proteggere te stesso. Quando i sentimenti non sono reciproci, continuare come prima fa male a entrambi, anche se c’è affetto sincero.
Gentile utente,
la situazione che descrive è più comune di quanto pensi, perché quando c’è un sentimento non ricambiato è molto facile che i confini si confondano e che l’amicizia perda equilibrio. Lei ha fatto un passo importante riconoscendo il Suo malessere e scegliendo di allontanarsi: è un comportamento maturo e coerente.
Rispondo alle Sue domande punto per punto.
1. “Se non prova niente per me, perché si lascia toccare?”
Il fatto che si sia lasciata toccare non significa che provi lo stesso sentimento. Può trattarsi di ambiguità, bisogno di attenzione, difficoltà a dire “no” per paura di ferire, o semplicemente mancanza di consapevolezza dell’effetto che questo ha su di Lei. Alcune persone non stabiliscono confini chiari, soprattutto quando non vogliono perdere il rapporto.
2. “Perché piange per questa situazione?”
Le lacrime non indicano necessariamente un sentimento romantico. In molte situazioni nascono da:
senso di colpa per averLa fatta soffrire,
paura di perdere l’amicizia,
dispiacere nel vedere che la distanza è necessaria ma dolorosa,
difficoltà ad accettare che la relazione debba cambiare forma.
Piange perché per lei l’amicizia conta, non perché prova ciò che prova Lei.
3. “Significa che sa di essersi comportata in modo ambiguo?”
È possibile che ne sia consapevole. L’ambiguità spesso nasce quando una persona vuole mantenere il legame, ma non si assume la responsabilità di mettere confini chiari, temendo che l’altro si allontani. Il senso di colpa che riferisce è coerente con questo.
In ogni caso, non è tanto una questione di “giusto o sbagliato”, quanto di compatibilità dei bisogni: Lei prova un sentimento che non può essere gestito dentro una vicinanza fisica ed emotiva continua, mentre lei sembra non riuscire a mantenere confini adeguati per evitare fraintendimenti.
La scelta di prendere una distanza è la più rispettosa per entrambi, perché tutela il Suo benessere e permette all’amicizia — se e quando sarà possibile — di riorganizzarsi senza sofferenza.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa
la situazione che descrive è più comune di quanto pensi, perché quando c’è un sentimento non ricambiato è molto facile che i confini si confondano e che l’amicizia perda equilibrio. Lei ha fatto un passo importante riconoscendo il Suo malessere e scegliendo di allontanarsi: è un comportamento maturo e coerente.
Rispondo alle Sue domande punto per punto.
1. “Se non prova niente per me, perché si lascia toccare?”
Il fatto che si sia lasciata toccare non significa che provi lo stesso sentimento. Può trattarsi di ambiguità, bisogno di attenzione, difficoltà a dire “no” per paura di ferire, o semplicemente mancanza di consapevolezza dell’effetto che questo ha su di Lei. Alcune persone non stabiliscono confini chiari, soprattutto quando non vogliono perdere il rapporto.
2. “Perché piange per questa situazione?”
Le lacrime non indicano necessariamente un sentimento romantico. In molte situazioni nascono da:
senso di colpa per averLa fatta soffrire,
paura di perdere l’amicizia,
dispiacere nel vedere che la distanza è necessaria ma dolorosa,
difficoltà ad accettare che la relazione debba cambiare forma.
Piange perché per lei l’amicizia conta, non perché prova ciò che prova Lei.
3. “Significa che sa di essersi comportata in modo ambiguo?”
È possibile che ne sia consapevole. L’ambiguità spesso nasce quando una persona vuole mantenere il legame, ma non si assume la responsabilità di mettere confini chiari, temendo che l’altro si allontani. Il senso di colpa che riferisce è coerente con questo.
In ogni caso, non è tanto una questione di “giusto o sbagliato”, quanto di compatibilità dei bisogni: Lei prova un sentimento che non può essere gestito dentro una vicinanza fisica ed emotiva continua, mentre lei sembra non riuscire a mantenere confini adeguati per evitare fraintendimenti.
La scelta di prendere una distanza è la più rispettosa per entrambi, perché tutela il Suo benessere e permette all’amicizia — se e quando sarà possibile — di riorganizzarsi senza sofferenza.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa
Buongiorno, è difficile dare una risposta alle tue domande conoscendo così poco della vostra storia. Allora faccio una domanda a te, cioè, come mai, cosa ti ha fatto innamorare della tua amica. un caro saluto
Caro utente buongiorno. Hai fatto bene a condividere i tuoi pensieri, dalle tue parole mi arriva bene la fatica che puoi sentire in questa situazione. E' comprensibile che cerchi una spiegazione ai comportamenti della tua amica, ma la verità è che non possiamo sapere con certezza quali fossero le sue intenzioni e cosa provi dentro di sé. Quello che invece possiamo dire con certezza è che tu ti sei ascoltato e hai riconosciuto che questo rapporto, così com'è ti fa stare male e per questo stai cercando di mettere una distanza. Sono tutti gesti di cura verso te stesso che meritano rispetto. In questo momento, uno spazio psicologico potrebbe offrirti un sostegno: un luogo sicuro per esplorare cosa sta accadendo dentro di te, i tuoi sentimenti, la confusione e i confini che stai cercando di proteggere. Se lo desideri possiamo fare tutto questo insieme, ti accompagno volentieri in questa esplorazione!
Ti auguro una buona giornata, dottoressa Arianna Broglia
Ti auguro una buona giornata, dottoressa Arianna Broglia
Gentile Utente, È comprensibile che tu ti senta confuso, perché quando i comportamenti non sono allineati ai sentimenti è facile leggere segnali ambigui che riaccendono speranze. Il punto però è che lei può voler bene, può essere affezionata e può cercare vicinanza emotiva senza provare un innamoramento, e questo a volte porta alcune persone a lasciarsi andare a gesti fisici che vivono come intimità affettuosa ma non come desiderio romantico. Il fatto che si sia lasciata toccare non significa che ricambi, ma che probabilmente non ha colto fino in fondo quanto questo per te fosse coinvolgente, oppure che abbia fatto fatica a mettere un limite per paura di ferirti. Il suo pianto non è un segnale di amore nascosto, ma la reazione di chi vede una persona a cui tiene stare male e si sente responsabile del dolore creato senza volerlo. Quando parla di colpa non sta dicendo di aver fatto qualcosa di intenzionalmente sbagliato, ma che riconosce di non essere stata chiara e di aver alimentato un’area grigia che adesso fa soffrire entrambi. La tua scelta di allontanarti un po’ è molto sana, perché ristabilisce un confine che ti protegge e permette a lei di capire che il vostro equilibrio non può esistere se tu sei l’unico a contenere emozioni così forti. In questo momento la cosa più importante è ascoltare ciò che senti tu, perché quando c’è amore non ricambiato il corpo e il cuore non mentono, e la distanza è spesso l’unico modo per guarire senza aspettare segnali che non arriveranno. Un caro saluto, Dott. ssa Silvia Falqui
Da come racconti la situazione si capisce che c’è stato un coinvolgimento forte da entrambe le parti, anche se in modi diversi. E quando succede così, l’amicizia entra in una zona un po’ confusa, dove i confini non sono più così chiari e si rischia di stare male senza nemmeno accorgersene.
Nelle relazioni capita spesso che il comportamento non sia perfettamente coerente con ciò che si prova. Lei potrebbe essere molto affezionata a te, sentirsi bene nella tua vicinanza fisica, vivere quel contatto come un gesto di confidenza, di tenerezza ma non come un gesto romantico.
Magari per lei quel “lasciarsi toccare” non significava ciò che significava per te.
E non tutti riescono a dire “fermati, questo per me è troppo” quando temono di ferire qualcuno a cui tengono. A volte si va avanti perché è più difficile fermarsi che continuare.
Non vuol dire che volesse illuderti o tirarti dentro a una situazione ambigua di proposito; più spesso sono dinamiche che si creano gradualmente, quasi senza accorgersene.
Da come la descrivi, mi sembra una persona che tiene davvero alla vostra amicizia. E quando ti vede soffrire, soffre anche lei.
Il pianto, in questo caso, non è il segnale di un amore romantico nascosto, ma di un affetto profondo che non sa bene come gestire.
È come se dentro di lei ci fossero due parti che tirano in direzioni opposte: una che vuole mantenere la vostra armonia e una che sa di non poterti dare ciò che tu desideri.
E questa contraddizione emotiva fa male. Perdere l’equilibrio con una persona importante non è mai semplice.
Più che aver “sbagliato”, probabilmente lei si rende conto che la situazione è diventata più pesante per te di quanto immaginasse.
Il senso di colpa nasce quando una persona percepisce che, anche senza volerlo, ha contribuito al dolore dell’altro.
Non è colpa in senso morale, ma una specie di “accorgersi” che il modo in cui stavate insieme non era più sostenibile.
E in più, quando si vuole bene a qualcuno, vederlo ferito è difficile: ci si sente responsabili anche se non si è fatto nulla di male intenzionalmente.
Hai fatto qualcosa di molto importante: ti sei preso cura di te stesso.
Quando c’è un disequilibrio forte, quando tu provi qualcosa che l’altra persona non può ricambiare, andare avanti facendo finta di nulla non funziona.
La distanza serve. Ti permette di respirare, di sentire meglio cosa vuoi, di uscire da quella zona grigia fatta di speranza, affetto e confusione.
E serve anche alla relazione: le dà la possibilità di ritrovare un terreno più chiaro, più sano, senza implicazioni che fanno soffrire.
La tua scelta di mettere un limite e proteggerti è un gesto importante, adulto e rispettoso verso entrambi.
Nelle relazioni capita spesso che il comportamento non sia perfettamente coerente con ciò che si prova. Lei potrebbe essere molto affezionata a te, sentirsi bene nella tua vicinanza fisica, vivere quel contatto come un gesto di confidenza, di tenerezza ma non come un gesto romantico.
Magari per lei quel “lasciarsi toccare” non significava ciò che significava per te.
E non tutti riescono a dire “fermati, questo per me è troppo” quando temono di ferire qualcuno a cui tengono. A volte si va avanti perché è più difficile fermarsi che continuare.
Non vuol dire che volesse illuderti o tirarti dentro a una situazione ambigua di proposito; più spesso sono dinamiche che si creano gradualmente, quasi senza accorgersene.
Da come la descrivi, mi sembra una persona che tiene davvero alla vostra amicizia. E quando ti vede soffrire, soffre anche lei.
Il pianto, in questo caso, non è il segnale di un amore romantico nascosto, ma di un affetto profondo che non sa bene come gestire.
È come se dentro di lei ci fossero due parti che tirano in direzioni opposte: una che vuole mantenere la vostra armonia e una che sa di non poterti dare ciò che tu desideri.
E questa contraddizione emotiva fa male. Perdere l’equilibrio con una persona importante non è mai semplice.
Più che aver “sbagliato”, probabilmente lei si rende conto che la situazione è diventata più pesante per te di quanto immaginasse.
Il senso di colpa nasce quando una persona percepisce che, anche senza volerlo, ha contribuito al dolore dell’altro.
Non è colpa in senso morale, ma una specie di “accorgersi” che il modo in cui stavate insieme non era più sostenibile.
E in più, quando si vuole bene a qualcuno, vederlo ferito è difficile: ci si sente responsabili anche se non si è fatto nulla di male intenzionalmente.
Hai fatto qualcosa di molto importante: ti sei preso cura di te stesso.
Quando c’è un disequilibrio forte, quando tu provi qualcosa che l’altra persona non può ricambiare, andare avanti facendo finta di nulla non funziona.
La distanza serve. Ti permette di respirare, di sentire meglio cosa vuoi, di uscire da quella zona grigia fatta di speranza, affetto e confusione.
E serve anche alla relazione: le dà la possibilità di ritrovare un terreno più chiaro, più sano, senza implicazioni che fanno soffrire.
La tua scelta di mettere un limite e proteggerti è un gesto importante, adulto e rispettoso verso entrambi.
Gentile paziente,
capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa: quando l’interesse sentimentale non è ricambiato, ogni gesto ambiguo può riaccendere speranze e allo stesso tempo creare confusione. Da ciò che racconti, la tua amica non prova un sentimento romantico, ma vive comunque un forte legame affettivo con te. È possibile che si sia lasciata toccare non per intenzione romantica, ma per difficoltà nel mettere limiti chiari o per paura di ferire i tuoi sentimenti.
Le sue lacrime possono essere legate al dispiacere per il tuo dolore, al senso di colpa per aver alimentato un’ambiguità e alla paura di perdere un rapporto per lei significativo. Tuttavia, questo non cambia il punto centrale: tu stai soffrendo e la relazione, così com’è, rischia di ferirti ancora.
Hai fatto bene a proteggerti prendendo distanza. In questi casi è fondamentale ristabilire confini chiari e lavorare sulle emozioni legate al rifiuto, all’attaccamento e alla perdita di equilibrio nella relazione.
Se desideri approfondire e ritrovare maggiore serenità, ti invito a prenotare un colloquio.
Dott.ssa Alina Mustatea – Psicologa clinica, giuridica,psicodiagnosta, coordinatore genitoriale.
capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa: quando l’interesse sentimentale non è ricambiato, ogni gesto ambiguo può riaccendere speranze e allo stesso tempo creare confusione. Da ciò che racconti, la tua amica non prova un sentimento romantico, ma vive comunque un forte legame affettivo con te. È possibile che si sia lasciata toccare non per intenzione romantica, ma per difficoltà nel mettere limiti chiari o per paura di ferire i tuoi sentimenti.
Le sue lacrime possono essere legate al dispiacere per il tuo dolore, al senso di colpa per aver alimentato un’ambiguità e alla paura di perdere un rapporto per lei significativo. Tuttavia, questo non cambia il punto centrale: tu stai soffrendo e la relazione, così com’è, rischia di ferirti ancora.
Hai fatto bene a proteggerti prendendo distanza. In questi casi è fondamentale ristabilire confini chiari e lavorare sulle emozioni legate al rifiuto, all’attaccamento e alla perdita di equilibrio nella relazione.
Se desideri approfondire e ritrovare maggiore serenità, ti invito a prenotare un colloquio.
Dott.ssa Alina Mustatea – Psicologa clinica, giuridica,psicodiagnosta, coordinatore genitoriale.
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