Buonasera io purtroppo non riesca a dormire da una 30giorni se ho dormito 3motti e una prova le altr

23 risposte
Buonasera io purtroppo non riesca a dormire da una 30giorni se ho dormito 3motti e una prova le altre volte mi veniva di nuovo ma se ne andava dopo aver preso qualche stilnovo e durava una 15di giorni ma quest anno non sembra andarsene appena mi metto sul letto mi fa male il cuore ansia tachicardia e sudorazione come devo fare penso che possa morire la notte ho ha mia madre che è morta 2anni fa non so veramente come andare avanti ditemi voi poi ho brutto presentimento perché ieri lessi della insonnia familiare fatale ed e uguale hai miei sintomi la notte non si dorme vorrei un vostro parere e con la insonnia familiare fatale ho sentito che si muore ho paura di morire potete darmi un consiglio
Buonasera,
Mi dispiace per la sua situazione. Credo che un consulto medico possa essere una prima mossa utile per poter indagare eventuali cause organiche di questa insonnia. In parallelo potrebbe essere utile un percorso psicologico specifico , mirato al suo problema. Resto a disposizione per ulteriori informazioni a riguardo.
Un saluto Dott.ssa Laura Perdisci

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Buonasera,quando troppo ansie e preoccupazioni attraversano una persona spesso insorge il sintomo dell' insonnia.Necessario che lei si rivolga ad un professionista psicoterapeuta che l aiuti a comprendere e risolvere i suoi sintomi e le cause che li hanno originati Un cordiale saluto dottssa Luciana Harari
Salve. Si rivolga al medico di fiducia per fare indagini per escludere cause organiche in relazione alla tachicardia, poi affronti l'ansia e l'angoscia di poter morire in un percorso psicoterapeutico. Distinti saluti
Buonasera, la invito a chiedere una consulenza psicologica. Sicuramente la morte di sua madre è stato un evento molto doloroso e traumatico e la paura di poter fare la stessa morte la tiene sveglio di notte, ma questa paura è legata ai suoi pensieri relativi all' insonnia familiare fatale più ad un rischio reale di poter morire. Dal momento che la sintomatologia è forte credo sia necessario un lavoro sull' elaborazione del lutto. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Gentile utente di mio dottore,

i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Le consiglio di rivolgere i suoi dubbi al suo medico di base e contemporaneamente iniziare un percorso psicologico che la aiuterebbe molto ad affrontare ciò che sta vivendo. Ha il diritto di stare bene.
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente, come altri colleghi la invito, piuttosto che leggere su internet, informazioni sbagliate, di consultare il suo medico, chiarire i suoi dubbi. Inoltre un percorso psicoterapeutico, integrato all'indagine medica, potrebbe essere importante per elaborare questi pensieri (paura di morire, di soffrire di una malattia grave) disfunzionali. L' ansia attiva i segnali fisiologici come tachicardia sudorazione, incide sulla qualità del sonno. Pensieri "spaventosi" potrebbero impedirle di rilassarsi e dormire tranquillamente. Un lavoro con un professionista, l'aiuterebbe a comprendere questi meccanismi e riacquistare una buona qualità di vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Battista
Salve, le consiglio di rivolgere questa domanda al suo medico di base.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile Signore per prima cosa si rivolga al suo medico di fiducia ed escluda la possibilità di un disturbo su base organica che possa spiegare i sintomi che descrive. Valuti anche la possibilità di consultare un polo ospedaliero che si occupi dei disturbi legati al sonno. Molto probabilmente il suo medico di base saprà indicargliene. Parallelamente consulti anche uno psicoterapeuta in quanto i suoi vissuti e il disagio che descrive meritano sicuramente un maggiore approfondimento. Un cordiale saluto
Buonasera, come consigliato da qualche collega, si affidi al suo medico di base e valuti la possibilità di farsi supportare anche psicologicamente. Sono sempre disponibile al confronto. Saluti
Buongiorno! si rivolga al medico di base per comprendere se ci sono disturbi su base organica. Solo successivamente si può rivolgere ad un psicoterapeuta. Un cordiale saluto!
Buonasera, capisco la sua situazione.
Da come lo descrive sembra un problema che ha a che fare con uno stato ansioso. Pertanto le consiglierei di prenotare una consulenza psicologica per approfondire.
Le faccio i miei cari auguri.
Cordialmente Dott.ssa Daniela Vargiolu
Salve, le consiglierei di rivolgersi in prima istanza ad un medico psichiatra che possa fare una diagnosi differenziale rispetto a possibili cause organiche, e poi nel caso approntare una terapia farmacologica ad hoc, il prima possibile, per abbassare i suoi livelli di attivazione fisiologica (l'ansia) e riuscire a riposare. Dopodiché è necessario che acquisisca un nuovo approccio al sonno, capendone tutti i possibili fattori che lo influenzano negativamente, e questo da solo non può farlo, dovrebbe rivolgersi ad uno specialista della nostra categoria, quindi psicologo/psicoterapeuta. Cordiali saluti. Dott.ssa Papi
Buongiorno, come detto dai colleghi è innanzitutto necessario un consulto medico per escludere cause di origine organica. Dopodiché potrebbe pensare a una visita psichiatrica e a un consulto psicologico in modo da avere un quadro completo e un percorso terapeutico su più fronti. Da quello che dice le sue problematiche sembrano ricondurre a una patologia ansiosa che andrebbe però valutata in maniera approfondita.
Saluti, dott.ssa Marini
Buonasera, è chiaro che in questa sede non è possibile fare una diagnosi del suo malessere anche se ma mi pare che sia necessario, da quel poco che scrive, elaborare il lutto e le paure connesse alla morte. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
gentile utente mi sembra abbastanza chiaro che, nel contesto di un quadro di ansia da malattia che spesso è conseguente alla perdita di una persona cara, l'equivalenza inconscia tra sonno e morte determini un forte stato di ansia/allarme che le rende molto difficile addormentarsi. Dopo avere per scrupolo verificato la presenza di eventuali cause organiche, le consiglio di affidarsi ad uno psicologo che la aiuti ad affrontare il dolore e la paura causate dal trauma della perdita della sua amata madre. In questi casi è utile affiancare alla psicoterapia una terapia psicofarmacologica che la aiuti a riportare in equilibrio il sistema neurovegetativo autonomo, molto probabilmente, sbilanciato per un eccessiva attivazione della componente ortosimpatica.
un cordiale saluto
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta affrontando. Dalle sue parole si evince uno stato generale di preoccupazione e ansia, che si alimenta la sera a causa di una serie di pensieri che fa. Capisco che perdere la propria madre, sia un evento traumatico e molto doloroso che necessita del tempo per essere elaborato.
Le posso consigliare di segnare su di un foglio i pensieri che le passano per la mente e di chiedersi "Questo pensiero mi aiuta a stare bene? Dice cosa vere? Quali sono le prove di ciò?
Le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso terapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale, con maggior focus sui pensieri persistenti e ruminativi. Esiste un buon metodo cognitivo che si chiama REBT (e che personalmente utilizzo in terapia con i miei pazienti) che da buoni risultati in termini di riduzione del malessere e un miglior benessere mentale.
Rimango a disposizione per dubbi e domande
Buona serata
Gent.mo Utente,
capisco e accolgo la sua sofferenza e la sua impotenza nell'affrontare tutto questo.
Purtroppo, quando abbiamo alle spalle dei lutti non elaborati, gli attacchi di panico sembrano marciare ancora di più...
Provi ad intraprendere un percorso di psicoterapia volto ad elaborare il lutto della mamma e ad esplorare come mai lei sta conducendo una vita volta più al DOVERE che al PIACERE...
Piacere inteso come dedizione alla propria persona, a quello che più la fa star bene, e a contatto col positivo della Vita.
Mi tenga aggiornata.
Saluti.
Dott.ssa Federica A. Ferrari
Buongiorno gentile utente,
Si rivolga al medico di fiducia per fare indagini per escludere cause organiche in relazione alla tachicardia, poi affronti l'ansia e l'angoscia di poter morire in un percorso psicoterapeutico.
Distinti saluti
AV
Gentile utente, l'insonnia familiare fatale di cui parla è una patologia neurodegenerativa di origine genetica e appartiene alle encefalopatie. Questa ha una sintomatologia ben precisa, anche molto diversa da quella che lei ha descritto. Quindi, a meno che lei non abbia una patologia di questo genere, per cui ci vorrebbe un approfondimento clinico specifico, la rimanderei perlomeno a un consulto medico al fine di escludere possibili cause organiche per la sua situazione, che sembrerebbe un'insonnia legata per lo più a fattori psicologici o in associazione a un disturbo ansioso. L'insonnia di questo tipo non è una patologia, bensì un disturbo che può e dovrebbe essere curato mediante una psicoterapia per comprenderne le ragioni di fondo e i legami con le sue esperienze di vita, eventualmente con l'integrazione di farmaci adatti. Anzi, talvolta, se la persistenza dell'insonnia è prolungata, potrebbe essere il caso di agire quanto prima per ritrovare il sonno con un supporto farmacologico e, in un secondo momento, rivolgersi a un terapeuta per lavorare con maggiori risorse sull'ansia. In definitiva di insonnia non si muore, ma è un disturbo certamente invalidante, che può avere ricadute anche gravi sulla qualità della vita quotidiana. Spiacente per la sua situazione, la invito ad avere cura di sé e a non trascurarsi. Un cordiale saluto.
Buongiorno, mi spiace per le sue difficoltà a dormire, che comprensibilmente le suscitano un disagio profondo, che merita attenzione e cura.
La prima cosa su cui voglio porre attenzione è la sua preoccupazione per la insonnia familiare fatale: si tratta di una patologia genetica, estremamente rara. Inoltre i sintomi che descrive sono comuni a insonnie dovute a svariati tipi di cause, compresa la assai più comune (e benigna) insonnia causata da disturbi d'ansia.
Dal suo racconto emerge un evidente stato ansioso, dovuto a vari motivi, compreso un importante lutto, che potrebbe avere un ruolo nella situazione che sta vivendo.
Potrebbe essere utile consultare uno psichiatra, per valutare una terapia farmacologica che la aiuti ad attenuare i sintomi che al momento sono piuttosto invalidanti, ma soprattutto le suggerisco di prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico, che è il modo migliore per lavorare sulle cause di questi suoi malesseri ed affrontarle in modo più strutturale.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Buonasera, sicuramente le posso consigliare una psicoterapia, le inonnie sono molto comuni come sintomatologia, quindi non si spaventi eccessivamente. La paura ci fa stare in allerta e quindi non è sicuramente uno stato che può conciliare il nosto sonno.
Le consiglio di parlarne anche con il suo medico di fiducia, per escludere questa patologia della quale ha così tanta paura.
E' fondamentale una psicoterapia in quanto la potrà aiutare a gestire per il meglio l'ansia, abbassare questi livelli di attivazione, arrivando a capire da cosa sono causati, così da poter tornare ad uno stato di quiete.
Spero di esserle stata utile.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Chiara Librandi
Buongiorno, da quello che scrive, alla base della sua insonnia sembrerebbe esserci una componente ansiosa. Le suggerirei, pertanto, di iniziare un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.
Nel contempo potrebbe rivolgersi anche al suo medico di famiglia, così da valutare eventuali visite specialistiche che possano escludere una causa organica. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto, dott.ssa A. Angelica

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