Buonasera io purtroppo non riesca a dormire da una 30giorni se ho dormito 3motti e una prova le altr

31 risposte
Buonasera io purtroppo non riesca a dormire da una 30giorni se ho dormito 3motti e una prova le altre volte mi veniva di nuovo ma se ne andava dopo aver preso qualche stilnovo e durava una 15di giorni ma quest anno non sembra andarsene appena mi metto sul letto mi fa male il cuore ansia tachicardia e sudorazione come devo fare penso che possa morire la notte ho ha mia madre che è morta 2anni fa non so veramente come andare avanti ditemi voi poi ho brutto presentimento perché ieri lessi della insonnia familiare fatale ed e uguale hai miei sintomi la notte non si dorme vorrei un vostro parere e con la insonnia familiare fatale ho sentito che si muore ho paura di morire potete darmi un consiglio
Dott.ssa Laura Perdisci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Buonasera,
Mi dispiace per la sua situazione. Credo che un consulto medico possa essere una prima mossa utile per poter indagare eventuali cause organiche di questa insonnia. In parallelo potrebbe essere utile un percorso psicologico specifico , mirato al suo problema. Resto a disposizione per ulteriori informazioni a riguardo.
Un saluto Dott.ssa Laura Perdisci

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Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,quando troppo ansie e preoccupazioni attraversano una persona spesso insorge il sintomo dell' insonnia.Necessario che lei si rivolga ad un professionista psicoterapeuta che l aiuti a comprendere e risolvere i suoi sintomi e le cause che li hanno originati Un cordiale saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Si rivolga al medico di fiducia per fare indagini per escludere cause organiche in relazione alla tachicardia, poi affronti l'ansia e l'angoscia di poter morire in un percorso psicoterapeutico. Distinti saluti
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, la invito a chiedere una consulenza psicologica. Sicuramente la morte di sua madre è stato un evento molto doloroso e traumatico e la paura di poter fare la stessa morte la tiene sveglio di notte, ma questa paura è legata ai suoi pensieri relativi all' insonnia familiare fatale più ad un rischio reale di poter morire. Dal momento che la sintomatologia è forte credo sia necessario un lavoro sull' elaborazione del lutto. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Le consiglio di rivolgere i suoi dubbi al suo medico di base e contemporaneamente iniziare un percorso psicologico che la aiuterebbe molto ad affrontare ciò che sta vivendo. Ha il diritto di stare bene.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile utente, come altri colleghi la invito, piuttosto che leggere su internet, informazioni sbagliate, di consultare il suo medico, chiarire i suoi dubbi. Inoltre un percorso psicoterapeutico, integrato all'indagine medica, potrebbe essere importante per elaborare questi pensieri (paura di morire, di soffrire di una malattia grave) disfunzionali. L' ansia attiva i segnali fisiologici come tachicardia sudorazione, incide sulla qualità del sonno. Pensieri "spaventosi" potrebbero impedirle di rilassarsi e dormire tranquillamente. Un lavoro con un professionista, l'aiuterebbe a comprendere questi meccanismi e riacquistare una buona qualità di vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Battista
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, le consiglio di rivolgere questa domanda al suo medico di base.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore per prima cosa si rivolga al suo medico di fiducia ed escluda la possibilità di un disturbo su base organica che possa spiegare i sintomi che descrive. Valuti anche la possibilità di consultare un polo ospedaliero che si occupi dei disturbi legati al sonno. Molto probabilmente il suo medico di base saprà indicargliene. Parallelamente consulti anche uno psicoterapeuta in quanto i suoi vissuti e il disagio che descrive meritano sicuramente un maggiore approfondimento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, come consigliato da qualche collega, si affidi al suo medico di base e valuti la possibilità di farsi supportare anche psicologicamente. Sono sempre disponibile al confronto. Saluti
Dott.ssa Veronica Bombieri
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Verona
Buongiorno! si rivolga al medico di base per comprendere se ci sono disturbi su base organica. Solo successivamente si può rivolgere ad un psicoterapeuta. Un cordiale saluto!
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buonasera, capisco la sua situazione.
Da come lo descrive sembra un problema che ha a che fare con uno stato ansioso. Pertanto le consiglierei di prenotare una consulenza psicologica per approfondire.
Le faccio i miei cari auguri.
Cordialmente Dott.ssa Daniela Vargiolu
Dott.ssa Chiara Paola Papi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve, le consiglierei di rivolgersi in prima istanza ad un medico psichiatra che possa fare una diagnosi differenziale rispetto a possibili cause organiche, e poi nel caso approntare una terapia farmacologica ad hoc, il prima possibile, per abbassare i suoi livelli di attivazione fisiologica (l'ansia) e riuscire a riposare. Dopodiché è necessario che acquisisca un nuovo approccio al sonno, capendone tutti i possibili fattori che lo influenzano negativamente, e questo da solo non può farlo, dovrebbe rivolgersi ad uno specialista della nostra categoria, quindi psicologo/psicoterapeuta. Cordiali saluti. Dott.ssa Papi
Dott.ssa Giulia Marini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno, come detto dai colleghi è innanzitutto necessario un consulto medico per escludere cause di origine organica. Dopodiché potrebbe pensare a una visita psichiatrica e a un consulto psicologico in modo da avere un quadro completo e un percorso terapeutico su più fronti. Da quello che dice le sue problematiche sembrano ricondurre a una patologia ansiosa che andrebbe però valutata in maniera approfondita.
Saluti, dott.ssa Marini
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, è chiaro che in questa sede non è possibile fare una diagnosi del suo malessere anche se ma mi pare che sia necessario, da quel poco che scrive, elaborare il lutto e le paure connesse alla morte. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Davide Barone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
gentile utente mi sembra abbastanza chiaro che, nel contesto di un quadro di ansia da malattia che spesso è conseguente alla perdita di una persona cara, l'equivalenza inconscia tra sonno e morte determini un forte stato di ansia/allarme che le rende molto difficile addormentarsi. Dopo avere per scrupolo verificato la presenza di eventuali cause organiche, le consiglio di affidarsi ad uno psicologo che la aiuti ad affrontare il dolore e la paura causate dal trauma della perdita della sua amata madre. In questi casi è utile affiancare alla psicoterapia una terapia psicofarmacologica che la aiuti a riportare in equilibrio il sistema neurovegetativo autonomo, molto probabilmente, sbilanciato per un eccessiva attivazione della componente ortosimpatica.
un cordiale saluto
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta affrontando. Dalle sue parole si evince uno stato generale di preoccupazione e ansia, che si alimenta la sera a causa di una serie di pensieri che fa. Capisco che perdere la propria madre, sia un evento traumatico e molto doloroso che necessita del tempo per essere elaborato.
Le posso consigliare di segnare su di un foglio i pensieri che le passano per la mente e di chiedersi "Questo pensiero mi aiuta a stare bene? Dice cosa vere? Quali sono le prove di ciò?
Le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso terapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale, con maggior focus sui pensieri persistenti e ruminativi. Esiste un buon metodo cognitivo che si chiama REBT (e che personalmente utilizzo in terapia con i miei pazienti) che da buoni risultati in termini di riduzione del malessere e un miglior benessere mentale.
Rimango a disposizione per dubbi e domande
Buona serata
Dott.ssa Federica Antonia Ferrari
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Castelverde
Gent.mo Utente,
capisco e accolgo la sua sofferenza e la sua impotenza nell'affrontare tutto questo.
Purtroppo, quando abbiamo alle spalle dei lutti non elaborati, gli attacchi di panico sembrano marciare ancora di più...
Provi ad intraprendere un percorso di psicoterapia volto ad elaborare il lutto della mamma e ad esplorare come mai lei sta conducendo una vita volta più al DOVERE che al PIACERE...
Piacere inteso come dedizione alla propria persona, a quello che più la fa star bene, e a contatto col positivo della Vita.
Mi tenga aggiornata.
Saluti.
Dott.ssa Federica A. Ferrari
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Buongiorno gentile utente,
Si rivolga al medico di fiducia per fare indagini per escludere cause organiche in relazione alla tachicardia, poi affronti l'ansia e l'angoscia di poter morire in un percorso psicoterapeutico.
Distinti saluti
AV
Dr. Gilberto Cappa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Gentile utente, l'insonnia familiare fatale di cui parla è una patologia neurodegenerativa di origine genetica e appartiene alle encefalopatie. Questa ha una sintomatologia ben precisa, anche molto diversa da quella che lei ha descritto. Quindi, a meno che lei non abbia una patologia di questo genere, per cui ci vorrebbe un approfondimento clinico specifico, la rimanderei perlomeno a un consulto medico al fine di escludere possibili cause organiche per la sua situazione, che sembrerebbe un'insonnia legata per lo più a fattori psicologici o in associazione a un disturbo ansioso. L'insonnia di questo tipo non è una patologia, bensì un disturbo che può e dovrebbe essere curato mediante una psicoterapia per comprenderne le ragioni di fondo e i legami con le sue esperienze di vita, eventualmente con l'integrazione di farmaci adatti. Anzi, talvolta, se la persistenza dell'insonnia è prolungata, potrebbe essere il caso di agire quanto prima per ritrovare il sonno con un supporto farmacologico e, in un secondo momento, rivolgersi a un terapeuta per lavorare con maggiori risorse sull'ansia. In definitiva di insonnia non si muore, ma è un disturbo certamente invalidante, che può avere ricadute anche gravi sulla qualità della vita quotidiana. Spiacente per la sua situazione, la invito ad avere cura di sé e a non trascurarsi. Un cordiale saluto.
Dott. Mario Davide Roffi
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Roma
Buongiorno, mi spiace per le sue difficoltà a dormire, che comprensibilmente le suscitano un disagio profondo, che merita attenzione e cura.
La prima cosa su cui voglio porre attenzione è la sua preoccupazione per la insonnia familiare fatale: si tratta di una patologia genetica, estremamente rara. Inoltre i sintomi che descrive sono comuni a insonnie dovute a svariati tipi di cause, compresa la assai più comune (e benigna) insonnia causata da disturbi d'ansia.
Dal suo racconto emerge un evidente stato ansioso, dovuto a vari motivi, compreso un importante lutto, che potrebbe avere un ruolo nella situazione che sta vivendo.
Potrebbe essere utile consultare uno psichiatra, per valutare una terapia farmacologica che la aiuti ad attenuare i sintomi che al momento sono piuttosto invalidanti, ma soprattutto le suggerisco di prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico, che è il modo migliore per lavorare sulle cause di questi suoi malesseri ed affrontarle in modo più strutturale.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Dott.ssa Chiara Librandi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, sicuramente le posso consigliare una psicoterapia, le inonnie sono molto comuni come sintomatologia, quindi non si spaventi eccessivamente. La paura ci fa stare in allerta e quindi non è sicuramente uno stato che può conciliare il nosto sonno.
Le consiglio di parlarne anche con il suo medico di fiducia, per escludere questa patologia della quale ha così tanta paura.
E' fondamentale una psicoterapia in quanto la potrà aiutare a gestire per il meglio l'ansia, abbassare questi livelli di attivazione, arrivando a capire da cosa sono causati, così da poter tornare ad uno stato di quiete.
Spero di esserle stata utile.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Chiara Librandi
Dott.ssa Anita Angelica
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
Buongiorno, da quello che scrive, alla base della sua insonnia sembrerebbe esserci una componente ansiosa. Le suggerirei, pertanto, di iniziare un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.
Nel contempo potrebbe rivolgersi anche al suo medico di famiglia, così da valutare eventuali visite specialistiche che possano escludere una causa organica. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto, dott.ssa A. Angelica
Dott.ssa Monica Marchetti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
bupongiorno mi è un po difficile capire nello specifico ma per prima cosa sono evidenti fobie che vanno risole . per primo si rivolga al suo curante per insonnia poi è significativo associare il tutto ad una psicoterapia per approfondire il disagio . Buon tutto
Dott. Luciano Campagnaro
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Professional counselor
Montebelluna
Salve, si possono fare solo delle ipotesi, quindi deboli, sicuramente un maggiore approfondimento sarebbe auspicabile. Pertanto le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta per valutare approfonditamente la sua situazione e solo successivamente stabilire insieme le eventuali attività.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, concordo in gran parte con quanto espresso dai colleghi!

Codiali saluti

Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buon pomeriggio.
Il consiglio, dato il contesto, è una presa in carico professionale in cui approfondire sintomi e vissuti e attuare un intervento mirato (es. fatica ad addormentarsi vs mantenere il sonno o non ne risulta riposato).
è opportuno analizzare i Suoi tentativi di gestione del tutto e includerli nell'intervento. Ad es. le persone che soffrono di insonnia spesso cercano di forzarsi a dormire, alterando ulteriormente il processo (che di per sé sarebbe spontaneo e che cosi paradossa nel suo opposto). Oppure hanno abitudini che vorrebbero promuovere l'addormentamento, ma concretamente lo limitano (es uso dispositivi luminosi-tecnologici, attivarsi troppo per stancarsi, rimanere a lungo nel letto cercando di addormentarsi, bere camomille o altri componenti naturali).
Un saluto
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera,
mi dispiace molto per la sua sofferenza, e capisco quanto possa essere spaventoso vivere da così tanto tempo senza riuscire a dormire bene. Il dolore per la perdita di sua madre, unito all’ansia e ai pensieri ricorrenti sul sonno, può contribuire a un circolo vizioso di insonnia, paura e sintomi fisici come tachicardia e sudorazione.

Da ciò che scrive, non sembra trattarsi di insonnia familiare fatale (IFF), una malattia rarissima e di origine genetica che si manifesta solo in alcune famiglie specifiche. È normale, in momenti di forte ansia, cercare spiegazioni su internet e finire per spaventarsi ancora di più. I suoi sintomi, invece, assomigliano a una forma di insonnia legata all’ansia o a un disturbo post-traumatico.

Il mio consiglio è:

Si rivolga al suo medico curante o a uno psichiatra al più presto per valutare la situazione clinica e trovare un trattamento adatto (farmacologico e/o psicoterapico).
Eviti di affrontare tutto da solo, perché ci sono soluzioni e cure efficaci, ma serve un aiuto professionale.
Una psicoterapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e l’elaborazione del lutto potrebbe davvero esserle di grande aiuto.
Non sta impazzendo e non sta per morire: sta vivendo un momento molto difficile, ma con il giusto supporto può tornare a sentirsi meglio.
Le mando un caro pensiero di forza.
Dott.ssa Alessia Biggio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, il primo consiglio che mi sento di darle è di evitare l’utilizzo del "Dottor Google" per effettuare autodiagnosi. Capisco che possa sembrare una via rapida e comoda, utile nel tentativo di trovare risposte immediate — possibilmente rassicuranti — capaci di placare ansia e paura. Tuttavia, come può constatare, ciò che accade nella maggior parte dei casi è esattamente l’opposto: il processo ansioso ci porta spesso a immaginare scenari catastrofici, che vengono apparentemente confermati dalla lettura di diagnosi gravi trovate online, trascurando le molte altre possibilità.

Per quanto riguarda il mio ambito di specializzazione, posso dirle che i sintomi che descrive potrebbero essere riconducibili a un disturbo dello spettro ansioso, decisamente meno preoccupante rispetto alla diagnosi che lei teme. Durante episodi di ansia intensa, è possibile sperimentare numerosi sintomi fisici come difficoltà respiratorie, tachicardia, dolore toracico, sudorazione, tremori, ecc. accompagnati dalla sensazione o paura di morire, anche in assenza di un reale pericolo — ad esempio nel semplice gesto di sdraiarsi a letto per dormire. In questi casi, è proprio l’ansia intensa a impedire l’addormentamento, provocando così insonnia.

Il trattamento di questa condizione richiede solitamente una combinazione di farmacoterapia — prescritta da uno psichiatra — e psicoterapia. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi, o meglio, per controllare le fasi più acute, permettendo così di lavorare in modo più efficace durante il percorso psicoterapeutico.

Procedendo per gradi, le consiglierei innanzitutto di prendere un appuntamento con il suo medico di base, così da effettuare gli accertamenti necessari per escludere eventuali cause organiche. Successivamente, le suggerisco di rivolgersi a una psicoterapeuta, che potrà accompagnarla nell’affrontare e comprendere meglio le sue paure.

Un caro saluto,
Dott.ssa Alessia Biggio
Dott. Valerio Ancis
Psicoterapeuta, Psicologo
Assemini
Gentile,

comprendo profondamente la sua sofferenza e la paura che sta vivendo. Trenta giorni senza riuscire a dormire bene sono un peso enorme per il corpo e per la mente, e i sintomi che descrive – tachicardia, sudorazione, dolore al petto, pensieri catastrofici – sono segnali chiari di una forte ansia legata al sonno.

Vorrei rassicurarla su un punto importante: l’insonnia familiare fatale è una malattia rarissima di origine genetica, che non ha nulla a che fare con la situazione che lei descrive. Quello che sta vivendo non è la stessa cosa: i suoi sintomi sono tipici di un disturbo d’ansia con forte componente somatica e connessi anche al dolore del lutto per la perdita di sua madre, che può aver lasciato dentro di lei un senso di fragilità e paura di morire.

L’ansia, purtroppo, può ingannare la mente facendole credere che il cuore o il corpo non reggano, ma in realtà il circolo vizioso è: paura → tachicardia → aumento dell’ansia → insonnia. Questo spiega anche perché, appena si mette a letto, i sintomi aumentano.

Per affrontare questa situazione servono due passi:

Supporto medico immediato: le consiglio di rivolgersi al suo medico di base per valutare, anche con esami semplici, lo stato di salute generale e un eventuale sostegno farmacologico temporaneo che la aiuti a dormire e a ridurre l’ansia. Questo non significa che ci sia qualcosa di grave, ma le darebbe la tranquillità necessaria per interrompere questo circolo.

Percorso psicoterapeutico: la terapia è lo spazio in cui potrà imparare a gestire l’ansia, affrontare la paura della morte, elaborare il lutto di sua madre e ritrovare un rapporto più sereno con il sonno. Con tecniche specifiche (ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e per l’ansia), è possibile insegnare al corpo e alla mente a “riapprendere” il sonno e ridurre i sintomi fisici che oggi la spaventano.

Lei non è sola in questo, e già il fatto che abbia chiesto aiuto è un passo fondamentale.

Se desidera, posso spiegarle come funziona un primo colloquio e come iniziare un percorso terapeutico, anche online, così da darle un sostegno concreto già da subito. Saluti, Dott. Valerio Ancis
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,
quello che sta attraversando sembra davvero molto faticoso e doloroso. L’insonnia, quando si prolunga, può diventare un’esperienza angosciante, soprattutto quando arriva insieme alla paura, alla tachicardia, alla sensazione di non avere via d’uscita. Capisco il timore, soprattutto se la notte – che dovrebbe essere un momento di pace – diventa invece il momento più difficile.

A volte il corpo inizia a parlare con questi segnali forti quando ci sono vissuti emotivi che non hanno ancora trovato un posto, uno spazio per essere ascoltati. Lei ha accennato alla perdita di sua madre… può darsi che quel dolore, magari ancora non del tutto elaborato, stia cercando ora una strada per farsi sentire.

La paura di morire la notte, il timore per la propria salute, possono essere anche un modo in cui l’ansia prende forma, quando dentro di noi ci sentiamo soli, in allerta, o troppo carichi di qualcosa che non riusciamo a tenere da soli.

Non c’è nulla di “sbagliato” in lei, e non è debole. Ha semplicemente bisogno di trovare un luogo in cui queste emozioni – paura, smarrimento, dolore – possano essere accolte e pensate insieme a qualcuno.

Forse non si tratta solo di dormire, ma di trovare un posto sicuro dentro e fuori da sé dove poter finalmente riposare davvero.

Sono qui, se vuole parlarne.

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