Salve mia figlia di 20 anni ha frequenti attacchi di tristezza apparentemente immotivati,ha continua

36 risposte
Salve mia figlia di 20 anni ha frequenti attacchi di tristezza apparentemente immotivati,ha continuamente bisogno di sentire me o il papà per tranquillizzarsi , e non riesce più a concentrarsi sullo studio.Può cortesemente darmi qualche consiglio su come posso aiutarla
Buongiorno,
Le informazioni che abbiamo a disposizione sono molto poche per potersi fare un'idea su chi è sua figlia, sulla sua personalità e sul suo carattere.
Tuttavia, da genitore, è molto importante sapere leggere gli eventuali cambiamenti del proprio figlio, dunque le consiglierei di parlare con sua figlia e cercare di capire se c è stato qualche evento che, nella sfera affettivo relazionale o scolastica, abbia determinato questo cambiamento, questa tristezza ed insicurezza.
Indubbiamente, un percorso con uno psicologo potrebbe essere utile anche semplicemente per un riorientamento legato ad un "momento di crisi" ma è sicuramente sua figlia l'ultima ad avere la parola, dunque provi a parlarle sinceramente ed eventualmente le consigli uno specialista, a volte un figlio ha difficoltà ad esternare le proprie difficoltà ad un genitore per timore di essere giudicato.
Uno specialista potrebbe essere una figura neutra di grande aiuto per questo periodo di insicurezza.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Giuli

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Buongiorno. Comprendo che una madre voglia che il figlio stia sempre bene, ma questo, purtroppo e per fortuna, non può accadere. Spesso una crisi della nostra persona è anche benefica. Sua figlia cerca e chiede protezione e lei, giustamente, chiede a noi come poterla aiutare. A onor del vero, lei e il padre cercate di aiutarla con la vostra PRESENZA, ma probabilmente il rischio è quello di avvilupparsi in una spirale d'ansia, che non trova un risultato fermo. Il mio suggerimento è, quindi, quello di parlare con sua figlia e rimandare a lei l'ipotesi di chiedere aiuto per se stessa, in quanto persona, in quanto giovane donna che si affaccia alla vita.
Una ragazza di venti anni che ricerca continue rassicurazione dei genitori, che non riesce a studiare e concentrarsi, esprime uno stato d'ansia, una crisi della crescita.
L'adolescenza è un periodo della vita complesso che mette in discussione il precedente equilibrio, apre al mondo adulto ma spaventa, induce il timore di non saper affrontare il ruolo di giovane donna e quindi il confronto e l'incontro con l'altro fuori dai ristetti , ma confortevoli, confini della famiglia.
Ogni adolescenza è un percorso unico e speciale che merita di essere seguito ed ascoltato, il ruolo dei genitori è quello di esserci ma allo stesso tempo restare un po' indietro per lasciare spazio al nuovo adulto.
L'adolescenza può, a volte, presentare degli ostacoli speciali, è allora molto importante dare l'aiuto giusto nel momento della crisi. Riconoscere il bisogno dell'adolescente, può fare la differenza nello sviluppo futuro, la psicoterapia è allora la strada maestra.
Salve signora,
Comprendo la sua preoccupazione; ciò che si cela dietro alla “tristezza” di sua figlia può avere tanti significati diversi. Le fasi di transizione dall’adolescenza all’età adulta possono essere molto delicate, e richiedere molte energie a favore di un nuovo, e più solido equilibrio psicofisico. Tali fasi, possono costituire spesso l’inizio di un percorso di sostegno psicologico per fornire senso e significato a questi stati d’animo.
Un caro saluto
Salve, posso capire la preoccupazione per lo stato di sua figlia, dovrebbe darci più notizie forse sta affrontando un periodo non ottimale per lei. L'adolescenza è periodo non facile per i ragazzi, molto probabilmente non è contenta di sè e quindi cerca rassicurazione dai suoi genitori che per fortuna ci sono e disponibili. E' chiaro che quando non ci sente felici e tranquilli, ma abbiamo la mente affollata da tanti pensieri, magari in certi momenti anche negativi, non ci si riesce ad applicarsi nello studio. E' importante, se lei ha un buon rapporto con sua figlia che lei le parli facendola aprire e capire che cosa le sta succedendo, i problemi potrebbero essere molteplici, potrebbe anche consigliarle di fare dei colloqui con uno psicoterapeuta in modo che tramite la psicoterapeuta riesca a capire cosa le sta succedendo, sono a sua completa disposizione se vuole, cordiale saluti, dott.Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, il consiglio che le posso dare è quello di ascoltare i bisogni di sua figlia e chiederle in modo chiaro come può aiutarla, sembra banale forse, ma in alcuni casi le cose semplici sono quelle più efficaci. La situazione che descrive denota sicuramente un'attenzione da parte sua e può essere un prezioso aiuto per sua figlia fare una "chiacchierata" con uno psicologo, che parte terza può sicuramente interpretare i sintomi e fare un quadro completo della situazione. Rimango disposizione per eventuale approfondimento.Dott. Monica Pierlorenzi
Gentile Signora, rassicurare e star vicino ai propri figli è un grande compito, oggi però, percepisce le richieste di sua figlia come immotivate... la può aiutare parlandone chiaramente con lei...forse ci sono cose che la turbano che solo lei saprà spiegare oppure le riferirà di un bisogno 'immotivato' di vicinanza...a quel punto potrebbe proporLe di far riferimento ad uno psicologo/psicoterapeuta per una consulenza focalizzata a mettere a fuoco le emozioni provate.
cordialmente.
Buonasera,
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per capire ed andare a fondo rispetto alla motivazione che spinge la figlia ad avere i momenti di tristezza ed il bisogno di rassicurazione. Sicuramente vi saprà aiutare a risolvere la situazione. Affidarla ad un terapeuta farà sentire meglio anche lei.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Fregona
Salve, mi rendo perfettamente conto della difficoltà di gestione emotiva di una figlia che sta probabilmente attraversando una fase di crescita e di cambiamento. La cosa importante che state facendo come genitori e' garantirle un sostegno ed un ascolto. È' molto importante per un figlio avere la consapevolezza di poter contare sulla presenza dei genitori. In questo quadro sarebbe anche opportuno il sostegno di un professionista che vi aiuti ad indirizzare meglio la crisi di crescita di vostra figlia. Credo che vostra figlia accetterà il vostro suggerimento e troverà sollievo. Cordiali Saluti Dottor Grilli
Salve signora dalle poche informazioni che ci dà sua figlia sta vivendo un momento di passaggio piuttosto frequente all'età che ha. Se si tratta di qualcosa di più complesso bisognerà chiederlo a lei e far sì che si assuma la responsabilità di affrontare le difficoltà che si presentano ora.
Capisco la preoccupazione di una madre: ciò che può fare è convincerla a rivolgersi a qualcuno per un momento di confronto, accompagnarla, se vuole, ma lasciarla fare da sola.
le informazioni al riguardo sono poche. il malessere di sua figlia potrebbe essere dovuto ad eventi in particolare o ad un momento di crescita specifico che sta attraversando. Innanzitutto parli con sua figlia per capire se c'è qualcosa che non va e che evidentemente la preoccupa. In un secondo momento potrà valutare la necessità o meno di un colloquio psicologico.
Buongiorno signora. Potrebbe provare ad aprire il dialogo con sua figlia, dicendole che ha notato la sua tristezza e difficoltà a studiare, e che desidera capire se lei ha interesse a condividere i suoi pensieri in merito. Non manchi di dirle che questo confronto sarebbe d'aiuto anche a lei, per tranquillizzarsi. Se sua figlia avesse degli argomenti di cui non vuole parlare, perché non indirizzarla verso i professionisti di questo portale a cui lei stessa si è rivolta, con la possibilità di porre domande in anonimato o di chiedere direttamente un appuntamento? A disposizione. Un cordiale saluto. Dott.ssa Cinzia Lucia Bugni Batte
Buon pomeriggio,
purtroppo non è possibile darle un'indicazione; è importante conoscere sua figlia e cercare di capire cosa le crea tristezza, paura. Sua figlia è un giovane adulto, una fase del ciclo vitale particolare di per se e sulla quale possono innestarsi problematiche individuali.
Sono certa che ha già provato a parlarle come mamma, e questo è fondamentale; perchè non prova a chiederle se vuole parlare con uno psicologo? Puo' chiedere una singola consulenza e capire se le puo' essere d'aiuto.
Gentile Signora,
Le informazioni di cui disponiamo per poter esprimere un parere accurato sono poche. Ad ogni modo, le continue richieste di rassicurazione da parte di sua figlia nei vostri confronti lasciano trapelare una condizione di insicurezza, scarsa autostima e dipendenza affettiva. Credo che la cosa migliore per aiutare Sua figlia sia incoraggiarla ad intraprendere un percorso con uno psicologo-psicoterapeuta.
Saluti,
GF
Chieda aiuto ad uno psicoterapeuta che avute maggiori informazioni potrà darvi indicazioni più precise.
Salve signora , da quello che leggo non ho abbastanza informazioni per dare una risposta esaustiva , quello che posso dirle ė cerchi di creare dei momenti di dialogo con sua figlia ,cerchi di capire senza porle domande dirette ma attraverso una comunicazione epatica, in quali momenti si manifesta la tristezza, in presenza di qualche persona specifica, o un pensiero specifico, ecc ecc
Buona vita
Buonasera signora, provi a prendere in considerazione la possibilità di chiedere un parere ad uno psicologo tramite una consulenza specifica.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Buongiorno. Comprendo la sua preoccupazione, vedere un figlio triste e bisognoso di conforto è certamente un dispiacere ed attiva una sana 'cura'. Può provare a parlare con sia figlia e cercare di comprendere come mai sono nate queste tristezze ed insicurezze. Oltre a ciò può proporle un colloquio psicologico per farle avere un confronto ed una chiacchierata con uno speciists per aiutarla a mettere in ordine i pensieri.
Carissima, comprendo la sua preoccupazione. Se anche sua figlia riconosce questa necessità, essere indicato rivolgersi ad uno psicologo per valutare l’opportunità di un percorso di sostegno psicologico, che si affianchi (in quanto strumento diverso) a quello fornito da parte vostra come genitori.
mi viene da chiederle cosa pensa sua figlia di questo malessere, io le suggerirei di aiutarla a contattare uno psicologo che possa, con il giusto distacco, aiutarla a guardarsi dentro.
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Salve, la situazione delicata richiede un certo tatto, un professionista potrebbe sicuramente, esplorare più a fondo, le cause che hanno portato a questa spiacevole situazione. Lo consigli a sua figlia.
MMM
Buongiorno, credo che questo comportamento possa rappresentare una forma di richiesta di aiuto; contatti uno specialista in terapia della famiglia e chieda un incontro familiare.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve,
il consiglio che sento di darle è di ascoltare sua figlia, di starle vicino e provare ad accompagnarla in un percorso che la aiuti a fare chiarezza. Sicuramente un percorso psicologico potrà essere utile in tal senso.
Saluti,
Dott.ssa Teresa Greco
Salve, mi dispiace per la situazione che state vivendo, non deve essere semplice. Penso che se sua figlia ha tutte queste preoccupazioni e necessità di conforto sicuramente proverà emozioni molto spiacevoli, quindi immagino che ascoltarla sia il primo passo, ma penso anche che probabilmente potrebbe trovare benefici da un percorso psicoterapeutico. Spero di esserle stata di aiuto.
Buonasera signora, è già importante che lei e suo marito vi siate accorti di questo comportamento e del disagio di sua figlia, è la base per un buon accudimento.
Purtroppo non basta, poichè sua figlia potrebbe essere in un momento di difficoltà da cui non riesce ad uscire, e dar consigli precisi non è possibili senza un'approfondita anamnesi e processo diagnostico. Spero possa usufruire dei vari percorsi gratuiti di consulenza psicologica offerti da Inps, Enpap, ecc.
In bocc al lupo!
Buon giorno, è comprensibile la sua preoccupazione. Come genitore sta facendo sicuramente un ottimo lavoro, ma la condizione di base non trova una soluzione. Sua figlia ha bisogno dell'aiuto di uno specialista per cominciare un percorso di introspezione che la porti a comprendere ed elaborare le sue preoccupazioni. Resto a sua disposizione, saluti dottoressa Raffaella Galati
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Buonasera signora, può aiutare sua figlia aprendo con lei un dialogo, rispetto a ciò che le accade, ciò che sta vivendo, facendo sentire il suo sostegno e la sua vicinanza come madre. Può infine consigliare a sua figlia, qualora lo ritenesse necessario, un consulto psicologico, per aiutarla a comprendere al meglio il suo malessere. È importante però che la volontà di richiedere un supporto psicologico sia di sua figlia, per avere maggiore efficacia
Salve signora. I 20 anni sono un periodo altrettanto difficile come l'adolescenza, proprio perché è un passaggio all'età adulta: ci si sente ancora piccoli ma al contempo si desidera l'indipendenza propria dell'età adulta.
Al giorno d'oggi è possibile che questa dissonanza comporti "tristezza" (come ha detto lei) ma non per forza che si trasformi un un vero e proprio disturbo dell'umore. Tuttavia, le consiglio di prendere in considerazione l'idea di proporre a sua figlia di incontrare uno psicologo per avere un supporto in questo suo momento di difficoltà
Salve, mi dispiace sentire che sua figlia sta attraversando un periodo di tristezza e difficoltà. È importante offrirle il suo sostegno e la sua comprensione durante questo momento. Vorrei darle alcuni consigli che potrebbero esserle utili:

Fare in modo che lei si senta ascoltata e compresa è molto importante. Cerchi di mostrare un genuino interesse e disponibilità ad ascoltare le preoccupazioni e i sentimenti di sua figlia. Rassicuri-la che lei è lì per sostenerla e crei un ambiente sicuro in cui possa esprimersi senza paura di essere giudicata.

Promuova una comunicazione aperta con sua figlia, incoraggiandola a parlare apertamente dei suoi sentimenti. Crei un ambiente in cui si senta a suo agio nel condividere le sue esperienze. Eviti di minimizzare o svalutare le sue emozioni, ma cerchi di comprendere la sua prospettiva.

Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per offrire a sua figlia uno spazio in cui possa esplorare e affrontare le sue emozioni in modo più profondo. Un professionista può fornire strumenti e supporto per aiutarla a gestire la sua tristezza e ansia in modo più efficace.

Ricordi l'importanza di uno stile di vita sano. Incoraggi sua figlia a seguire una routine regolare di sonno, a mangiare in modo equilibrato e a dedicarsi all'esercizio fisico. Uno stile di vita sano può contribuire al miglioramento generale del suo umore.

Incentivi sua figlia a mantenere contatti sociali positivi e a trascorrere del tempo con amici e familiari di fiducia. Le interazioni sociali possono essere una fonte di supporto emotivo e di distrazione positiva.

Sia paziente e comprensiva. Ogni persona affronta i propri problemi in modo diverso e a ritmi diversi. Offra a sua figlia un sostegno costante, anche se i progressi potrebbero richiedere tempo.

Tuttavia, ricordi che questi suggerimenti sono solo indicazioni generali e che ogni situazione è unica. Potrebbe essere utile consultare un professionista per una valutazione più approfondita della situazione di sua figlia e per ricevere consigli personalizzati sulla migliore strategia di sostegno da adottare.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, capisco la preoccupazione nel vedere la sofferenza in sua figlia, tuttavia le informazioni sono veramente poche, potrebbe essere un periodo particolare per lei, forse di cambiamento, sicuramente si tratta di un'età particolare e delicata.
Potrebbe consigliarle di rivolgersi ad un professionista per scoprire ed affrontare insieme la fonte di tale tristezza.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Mara Diana
Buongiorno gentile utente, ha pensato di fare una consulenza familiare da uno psicoterapeuta? Potrebbe essere utile confrontarsi insieme a un professionista per capire quali motivi rendono triste sua figlia e come mai sente il frequente bisogno di essere rassicurata. Ci pensi, resto a disposizione
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Salve, mi fa piacere notare come da genitore lei si ponga domande su come intervenire per aiutare la ragazza, questo le fa davvero onore. Purtroppo sono troppe poche le informazioni, occorrerebbe approfondire maggiormente; se la ragazza non ha voglia, desiderio o semplicemente si rifiuta di incontrare un professionista, si possono effettuare colloqui genitoriali in modo tale da apprendere meglio il tutto, informarsi e formarsi e intervenire in modo diretto sulla ragazza stessa.
Dott.ssa Marzia
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Gentile utente, mi dispiace per la sua situazione e comprendo quanto possa essere dura per lei affrontare tali momenti. Le informazioni che ha riportato sono poche per poterle dare un consiglio ma si potrebbe approfondire da cosa sono determinati tali momenti, cosa accade quando insorgono etc.
Potrebbe proporre a sua figlia di richiedere un aiuto psicologico e trovare in questo un suo spazio per parlare.
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Veronica Guidi
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Buongiorno, come ben detto dai miei colleghi le informazioni sono poche, l'unico "consiglio" pratico che è possibile dare è quello di proporre a sua figlia di valutare un percorso di aiuto psicologico attraverso il quale intraprendere un lavoro congiunto che mira a comprendere e andare a fondo all'emozione della tristezza, all'urgenza nel richiedere rassicurazioni ai genitori e al blocco che ne consegue o che ne precede i sintomi.
Saluti, dott. Vittorio Mangiameli
Buongiorno, sarebbe opportuno in questo caso comprendere se sua figlia sia favorevole ad intraprendere un percorso di sostegno psicologico

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