Salve. Ho fatto analisi per circa 4 anni per problemi di ansia, panico e insonnia legati al passato,
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Salve. Ho fatto analisi per circa 4 anni per problemi di ansia, panico e insonnia legati al passato, e negli ultimi 2 ho cominciato a prendere Daparox. Ultimamente però, non mi sento come desidererei, fino ad aver avuto un giorno di crisi depressiva. Sarà che il farmaco non fa più effetto e quindi dovrei cambiare terapia? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Per quanto riguarda il farmaco, ritengo utile esporre qualsiasi quesito al medico, figura di riferimento più competente in materia.
Ritengo fondamentale che lei, in aggiunta, possa esporre le sue perplessità al terapeuta fine di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa/o utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei, in aggiunta, possa esporre le sue perplessità al terapeuta fine di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa/o utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Buongiorno. Non è chiaro se la terapia intrapresa per 4 anni si sia conclusa o meno. In tal caso, sarebbe utile ricominciarla (con lo/a stesso/a psicoterapeuta o meno).
In merito alla terapia psicofarmacologica, vale la pena rivolgersi al medico che gliel'ha prescritta, per le valutazioni del caso.
In merito alla terapia psicofarmacologica, vale la pena rivolgersi al medico che gliel'ha prescritta, per le valutazioni del caso.
Gentile utente, circa l'andamento del farmaco e all'eventualità di cambiare terapia, ne parli col medico che la conosce. Per quanto riguarda l'analisi è ancora in corso? Ha parlato con il suo analista di come si sente?
Cari saluti, Luisa
Cari saluti, Luisa
Gentile utente, per le questioni farmacologiche si confronti con lo specialista che le prescritto la cura. Non è chiaro se abbia concluso o meno il suo percorso di analisi, se l'analisi è in corso non esiti a confrontarsi con il suo analista rispetto ai vissuti che prova. In caso contrario valuti la possibilità di farsi accompagnare in un nuovo percorso. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Buongiorno, mi sembra di intuire che il percorso terapeutico che ha intrapreso si sia concluso e che oggi si stia manifestando una nuova forma di malessere. Sarebbe opportuno che si confrontasse con il suo medico in merito alla possibilità di intraprendere un nuovo percorso con l'Analista che l'ha seguita o valutare una diversa forma di psicoterapia. Le terapie psico-corporee e immaginative sono molto efficaci con i disturbi ansioso-depressivi; non esiti a contattarmi per avere maggiori informazioni, resto a sua disposizione.
Cari Saluti
Cari Saluti
Gentile utente, grazie per la sua condivisone. Per la terapia farmacologica serve un approfondimento con lo specialista che la sta seguendo. Da quello che emerge, potrebbe riprendere un percorso di psicoterapia sui sintomi ansioso-depressivi. La terapia cognitiva comportamentale è quella consigliata dalla letteratura scientifica per questi disturbi, in quanto va a lavorare sia sugli aspetti cognitivi, legati ai pensieri intrusivi e irrazionali presenti, sia in ambito comportamentale, affinché il paziente metta in atto comportamenti funzionali al proprio benessere. Resto a disposizione. Un caro saluto
Buonasera
Le consiglio di interpellare uno psichiatra per valutare di correggere la terapia .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Le consiglio di interpellare uno psichiatra per valutare di correggere la terapia .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile utente, per quanto riguarda il farmaco le consiglio di rivolgersi al medico che le ha prescritto la terapia farmacologica. Non ho compreso se il percorso di terapia di cui parla sia concluso o meno. In tal caso, mi sento di suggerirle di ricominciarla. Un caro saluto, Dott.ssa Marcella Boscolo
Buonasera, le consiglio di effettuare una visita psichiatrica (essendo un medico può prescrivere i farmaci) per capire se la terapia farmacologica va modificata.
Inoltre, le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica, dei colloqui psicologici, per trovare delle strategie per gestire la situazione che sta vivendo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Inoltre, le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica, dei colloqui psicologici, per trovare delle strategie per gestire la situazione che sta vivendo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Buonasera, per quanto riguarda la terapia farmacologica consulti un medico. Se pensa che il suo stato sia legato ad un qualche avvenimento che ha bisogno di essere elaborato , te ne consiglio una consultazione psicologica.
Saluti
Dott.ssa Villa
Saluti
Dott.ssa Villa
Buonasera. Se vuole mi contatti sono disponibile per un supporto psicologico associato alla terapia farmacologica, che come ben sà è prettamente di competenza medico. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Buongiorno. Di ciò che ha condiviso attraverso la sua nota mi colpisce in particolare quando afferma: "....non mi sento come desidererei...", e questo perché mi chiedo se ciò possa essere un ostacolo rispetto alla possibilità di ascoltare e "sentire" l'esperienza che sta sperimentando attualmente così come la sta vivendo, con il senso ed il significato che questa genera in lei. Il mio suggerimento, se in questo momento è in analisi, è di condividere la sua esperienza all'interno del suo spazio d'analisi; se invece avesse concluso il percorso analitico, credo possa essere importante riflettere sulla possibilità di ricontattare un/a professionista per approfondire ed esplorare le difficoltà che sta vivendo in questo momento e valutare l'inizio di un nuovo percorso psicologico. Per ciò che invece concerne le informazioni relative alla terapia farmacologica è opportuno che si rivolga allo/a psichiatra che gliel'ha prescritta. Un saluto, Dott. Felice Schettini
E' importante affrontare i problemi di ansia e depressione non solo con la terapia farmacologica, ma integrarla con la psicoterapia.
Può esserle di grande aiuto ascoltare il Podcast LE STANZE DELLA PAURA disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. Troverà informazioni, approfondimenti sui disturbi d'ansia e negli episodi 5, 9, 10, 14, 23, 25 strumenti di auto aiuto che le consentiranno di prevenire e alleviare stati di ansia. Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Può esserle di grande aiuto ascoltare il Podcast LE STANZE DELLA PAURA disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. Troverà informazioni, approfondimenti sui disturbi d'ansia e negli episodi 5, 9, 10, 14, 23, 25 strumenti di auto aiuto che le consentiranno di prevenire e alleviare stati di ansia. Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Buongiorno, credo che l'ansia sia un segnale da ascoltare e non reprimere. Lei sta cercando di risolverla con i farmaci che tamponano il sintomo ma non agiscono sulle cause. Per raggiungere risultati apprezzabili è necessario affiancare alla terapia medica, un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno ricontattasse lo specialista con cui ha fatto l'analisi. E' probabile che l'ansia sia tornata perché su alcuni aspetti ci dovrebbe ancora lavorare. Alla fine di un percorso dovrebbe aver acquisito la capacità di gestire momenti difficili in autonomia, cosa che pare ancora non accadere e vista l'importanza ancora attribuita al farmaco. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
sarebbe opportuno ricontattasse lo specialista con cui ha fatto l'analisi. E' probabile che l'ansia sia tornata perché su alcuni aspetti ci dovrebbe ancora lavorare. Alla fine di un percorso dovrebbe aver acquisito la capacità di gestire momenti difficili in autonomia, cosa che pare ancora non accadere e vista l'importanza ancora attribuita al farmaco. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
salve, mi dispiace per la sua situazione, a mio avviso dovrebbe parlare col medico che le ha prescritto l'antidepressivo e capire se è il caso o meno di aggiustare il dosaggio. Inoltre è probabile che abbia ancora bisogno di affiancare la terapia farmacologica alla psicoterapia, essendosi ripresentati i sintomi e avendo ancora un certo livello di sofferenza personale.
saluti, dott,ssa Carolina Lenzi
saluti, dott,ssa Carolina Lenzi
Buongiorno gentile utente, innanzitutto grazie per la preziosa condivisione. Mi trova in accordo con i colleghi
Resto a disposizione!
AV
Resto a disposizione!
AV
Salve, per la terapia farmacologica deve rivolgersi al suo professionista di fiducia (psichiatra o neurologo). Le consiglio parallelamente, se in questo momento non è seguita, di rivolgersi a uno psicoterapeuta e intraprendere un percorso psicologico. Resto a sua disposizione per qualsiasi informazione. Dott.ssa Restituta Cocchia
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Gentile utente, potrebbe rivedere, insieme allo specialista, il dosaggio della terapia farmacologica. Prenda contatti con lui e faccia presente la sua attuale situazione.
Mi sentirei, inoltre, di consigliarle una terapia cognitivo-comportamentale specifica per i disturbi lamentati.
Cordiali saluti.
Mi sentirei, inoltre, di consigliarle una terapia cognitivo-comportamentale specifica per i disturbi lamentati.
Cordiali saluti.
Buonasera, valuti un percorso psicoterapeutico con impostazione magari diversa da quello seguito in passato. Il farmaco non è mai la soluzione definitiva.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno, in questi casi è necessario rivolgersi al medico che le ha prescritto il daparox in modo da verificare l'efficacia del trattamento e/o sostituirlo/integrarlo con altri farmaci. Se non ha ancora intrapreso un percorso psicoterapeutico le consiglio di farlo, in modo da indagare le origini del suo vissuto depressivo. Il farmaco può aiutare a dare sollievo e guarire momentaneamente, ma non a guarire dal problema. Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Scala
Dott.ssa Alessandra Scala
Buonasera, mi dispiace molto per la difficile situazione che sta vivendo. A volte può capitare che, anche dopo anni di percorso psicologico, alcuni sintomi tornino a disturbare e questo può dipendere da diversi fattori ad esempio dalla fase di vita che si sta attraversando. Comprendo che questo possa risultare frustrante, ma è possibile tentare di dare un significato a ciò che le sta accadendo oggi attraverso la ripresa del suo percorso (se interrotto) o l'inizio di uno nuovo. Per quanto riguarda l'aspetto farmacologico le consiglio caldamente di rivolgersi ad un professionista medico. Cari saluti. Dr.ssa Valentina Fazzi
Salve, come le hanno già consigliato dovrebbe parlarne con chi le ha prescritto il farmaco. Una terapia psicofarmacologica è importante che sia monitorata nel tempo, dal momento che le situazioni, sia oggettive che soggettive, possono variare radicalmente può essere necessario rimodulare, o a volte cambiare del tutto la terapia.
La paroxetina è un farmaco molto usato, con scarsi rischi, e che può dare buoni risultati, però la terapia psichiatrica dovrebbe essere fatta su misura della persona in un dato momento, quindi non è detto che in questo momento sia ideale per lei. Rivaluti la terapia con uno psichiatra, e se riterrete opportuno continuare con dei farmaci, faccia ciclicamente dei controlli.
Per quanto riguarda l’analisi, non è chiaro se l’abbia nel frattempo conclusa, però dal vissuto che descrive sembrerebbe utile affrontare questa situazione anche con un supporto psicoterapeutico. Se si era trovato/a bene potrebbe riprendere con lo/a stesso/a terapeuta, altrimenti può valutare di cominciare un nuovo percorso, eventualmente anche considerando approcci differenti che possono portare nuovi stimoli.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
La paroxetina è un farmaco molto usato, con scarsi rischi, e che può dare buoni risultati, però la terapia psichiatrica dovrebbe essere fatta su misura della persona in un dato momento, quindi non è detto che in questo momento sia ideale per lei. Rivaluti la terapia con uno psichiatra, e se riterrete opportuno continuare con dei farmaci, faccia ciclicamente dei controlli.
Per quanto riguarda l’analisi, non è chiaro se l’abbia nel frattempo conclusa, però dal vissuto che descrive sembrerebbe utile affrontare questa situazione anche con un supporto psicoterapeutico. Se si era trovato/a bene potrebbe riprendere con lo/a stesso/a terapeuta, altrimenti può valutare di cominciare un nuovo percorso, eventualmente anche considerando approcci differenti che possono portare nuovi stimoli.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Gentile utente, potrebbe essere necessario modificare la terapia farmacologica, contatti il medico prescrivente.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Salve, valuti un percorso psicoterapeutico. Il farmaco non è mai la soluzione definitiva. Cordiali saluti
Buongiorno,
le consiglierei di parlarne con lo psichiatra così da poter avere una risposta dal professionista che la sta seguendo e conosce la sua storia farmacologica.
Le auguro una buona giornata
le consiglierei di parlarne con lo psichiatra così da poter avere una risposta dal professionista che la sta seguendo e conosce la sua storia farmacologica.
Le auguro una buona giornata
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile il disagio che provi nel non sentirti come vorresti, soprattutto dopo un percorso terapeutico e farmacologico.
Il Daparox (paroxetina) è un farmaco che può essere utile nel trattamento dell'ansia e della depressione, ma, come tutti i farmaci, può avere un’efficacia variabile nel tempo e non agisce sulle cause profonde del malessere, ma solo sui sintomi. Se ti accorgi che non sta più funzionando come prima, è importante parlarne con il medico che lo ha prescritto per valutare eventuali modifiche alla terapia.
Tuttavia, la tua storia suggerisce che l’ansia, il panico e l’insonnia potrebbero avere radici profonde, forse legate a esperienze del passato. In questi casi, affiancare alla terapia farmacologica un percorso mirato a elaborare quei vissuti può fare la differenza. Approcci come l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) si sono dimostrati molto efficaci nel lavorare sulle memorie traumatiche, riducendo l’impatto emotivo che ancora esercitano sulla vita presente.
Ti incoraggio a parlarne con il tuo terapeuta o a valutare un percorso con un professionista specializzato. Prendersi cura di sé significa anche esplorare le radici del proprio malessere per costruire un benessere più solido e duraturo. Un caro saluto dott.ssa Stefania Ludovici
Il Daparox (paroxetina) è un farmaco che può essere utile nel trattamento dell'ansia e della depressione, ma, come tutti i farmaci, può avere un’efficacia variabile nel tempo e non agisce sulle cause profonde del malessere, ma solo sui sintomi. Se ti accorgi che non sta più funzionando come prima, è importante parlarne con il medico che lo ha prescritto per valutare eventuali modifiche alla terapia.
Tuttavia, la tua storia suggerisce che l’ansia, il panico e l’insonnia potrebbero avere radici profonde, forse legate a esperienze del passato. In questi casi, affiancare alla terapia farmacologica un percorso mirato a elaborare quei vissuti può fare la differenza. Approcci come l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) si sono dimostrati molto efficaci nel lavorare sulle memorie traumatiche, riducendo l’impatto emotivo che ancora esercitano sulla vita presente.
Ti incoraggio a parlarne con il tuo terapeuta o a valutare un percorso con un professionista specializzato. Prendersi cura di sé significa anche esplorare le radici del proprio malessere per costruire un benessere più solido e duraturo. Un caro saluto dott.ssa Stefania Ludovici
Salve,
capisco la sua preoccupazione e il desiderio di sentirsi meglio dopo un percorso così lungo. È possibile che, dopo un certo periodo di assunzione, alcuni farmaci possano perdere parte della loro efficacia o che le sue esigenze terapeutiche siano cambiate. Tuttavia, per capire se sia necessario un aggiustamento della terapia, è fondamentale confrontarsi con il medico curante o lo psichiatra, che potrà valutare la situazione nel suo insieme.
Un giorno di crisi depressiva può essere influenzato da molti fattori, non solo dal farmaco: lo stress, eventi della vita o altri aspetti psicologici possono giocare un ruolo. Potrebbe essere utile anche parlarne con il suo terapeuta per esplorare eventuali nuove strategie di gestione emotiva.
Le consiglio di non apportare cambiamenti autonomamente, ma di affidarsi allo specialista che la segue per trovare la soluzione più adatta a lei.
Un caro saluto.
capisco la sua preoccupazione e il desiderio di sentirsi meglio dopo un percorso così lungo. È possibile che, dopo un certo periodo di assunzione, alcuni farmaci possano perdere parte della loro efficacia o che le sue esigenze terapeutiche siano cambiate. Tuttavia, per capire se sia necessario un aggiustamento della terapia, è fondamentale confrontarsi con il medico curante o lo psichiatra, che potrà valutare la situazione nel suo insieme.
Un giorno di crisi depressiva può essere influenzato da molti fattori, non solo dal farmaco: lo stress, eventi della vita o altri aspetti psicologici possono giocare un ruolo. Potrebbe essere utile anche parlarne con il suo terapeuta per esplorare eventuali nuove strategie di gestione emotiva.
Le consiglio di non apportare cambiamenti autonomamente, ma di affidarsi allo specialista che la segue per trovare la soluzione più adatta a lei.
Un caro saluto.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. È importante innanzitutto che si rivolga al medico che le ha prescritto il Daparox. Conoscendo la sua storia clinica in modo approfondito, potrà valutare se sia opportuno modificare la terapia o intraprendere un diverso percorso farmacologico. I farmaci come il Daparox possono talvolta richiedere aggiustamenti nel tempo, sia per quanto riguarda il dosaggio, sia per l’eventuale associazione con altri trattamenti. In parallelo alla terapia farmacologica, le suggerisco vivamente di considerare un sostegno psicologico. Un percorso con uno psicologo può aiutarla ad affrontare le radici del malessere e a sviluppare strumenti per gestire in modo più efficace ansia, insonnia e vissuti legati al passato.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Salve, la terapia farmacologica è di grande aiuto ma a volte non basta, ha mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico?
La combinazione di questi due percorsi risulta essere efficace ed efficiente, portando così la persona a raggiungere un buon equilibrio. Se vuole possiamo iniziare un percorso psicoterapeutico insieme, sia a studio sia da remoto.
La combinazione di questi due percorsi risulta essere efficace ed efficiente, portando così la persona a raggiungere un buon equilibrio. Se vuole possiamo iniziare un percorso psicoterapeutico insieme, sia a studio sia da remoto.
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