Salve ho 35 anni sono mamma di uno neonato di 10 mesi da appena è nato ho avuto dei problemi abbasta

24 risposte
Salve ho 35 anni sono mamma di uno neonato di 10 mesi da appena è nato ho avuto dei problemi abbastanza importanti, ho sofferto per non averlo allattato al completo mi sento in colpa sempre vivo nel nervoso e nell’ansia penso che mio figlio non mi voglia e che io non sia in grado di affrontare tutto ciò non mi manca nulla ho un compagno che mi ama una bella casa amici la famiglia ma io sono arrabbiata con me stessa perché non sono in grandi di gestire la situazione eppure ho uno bambino bravissimo ma io vivo nell’ansia a me sembra una cosa più grande di me e mi sento stretta. In certi casi non c’è la faccio più il mio compagno fa i salti mortali per noi è io li butto tutto il mio nervoso e il mio malessere addosso e non se lo merita , io non ce la faccio più certe volte ho paura anche di uscire di casa mi sento sola. Mi guardò allo specchio e mi sento una fallita delusa perché non sono in grado. Che ne pensate?
Dott.ssa Maria Giulia Vistalli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Gentilissima,
diventare mamma è un traguardo speciale che al contempo può portare con se grandi difficoltà e frustrazioni. Migliorare la gestione dell'ansia attraverso alcune tecniche di rilassamento le può giovare. Attraverso i colloqui psicologici è possibile esplorare la sua situazione: come ha vissuto la gravidanza, il momento del parto e i primi mesi sono un punto cruciale da cui partire per vivere al meglio la relazione con suo figlio e suo marito. Sono un'esperta di perinatalità e sarei felice di poterla aiutare a vivere con gioia questo momento speciale della vita.Stia bene e se le va mi contatti per un consulto online!
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Buongiorno,
ognuno di noi incontra nella propria vita momenti di svolta che rendono tutto molto diverso da com’era prima: l’inizio di un lavoro, il pensionamento, la nascita di un bambino. Ognuna di queste svolte può creare difficoltà. Lei ci racconta di avere avuto, dopo la nascita di suo figlio, problemi abbastanza importanti, ed è possibile che queste difficoltà abbiano esacerbato la situazione che sta vivendo ora.
Teme che suo figlio non la voglia, si sente costantemente in ansia, nervosa, inadeguata alla vita, fallita. Vedo quanto sia grande in lei la sofferenza, ma con un buon lavoro su di sé lei potrà imparare a gestire i vissuti più dolorosi e in buona parte risolverli.
Chieda aiuto, vedrà che piano piano sarà in grado di riprendersi la vita in mano.
Resto a disposizione se lo desidera.
Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile questo periodo. Ritengo importante richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa essere importante per identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto impedendo il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Angela Correggia
Psicologo, Psicoterapeuta
Arezzo
Buongiorno gentile utente, mi rendo conto dell'enorme sofferenza che questa situazione le sta creando, non deve essere semplice prendersi cura del suo bambino con la sensazione di non farcela e con la convinzione di essere una fallita. Il suo stato di ansia, la preoccupazione, i sensi di colpa e l'irritabilità sono sintomi che sono comuni a molte donne nel periodo post partum. Questo è un momento molto delicato per lei, parlare con un professionista che possa ascoltarla e accogliere la sua sofferenza potrebbe esserle utile ad uscire da questo stato di malessere. Rimango a disposizione. Cordiali Saluti
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la ringrazio per aver posto la domanda. Questo è un tema che viene affrontato raramente poiché il momento della nascita e della crescita di un bambino è apparentemente avvolto da gioia e serenità, come se non fosse possibile invece provare altre emozioni.
Non si spaventi di ciò che prova, ci saranno sicuramente degli aspetti da approfondire per capire come mai lei si trovi in questa condizione, non tanto perché essa stride con come dovrebbe essere "una mamma" ma più perché lei si sente sofferente e questo va risolto, per lei e per suo figlio.
L'unico modo per farlo è parlarne con un professionista, non demorda e trovi aiuto per superare questo momento difficile.
Resto a disposizione.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gent.ma buongiorno, le assicuro che sono molte e sempre di più le mamme che non allattano. Spesso questo si trascina dietro un grande dolore, un senso di inadeguatezza e il senso di colpa per non aver dato alla propria figlia o figlio il meglio possibile. Non viene abbastanza detto che spessissimo l'allattamento all'inizio è massacrante: il seno diventa durissimo, dolente, il bambino fatica ad attaccarsi, l'attacco sbagliato produce e nonostante abbiamo una rete familiare che ci dia supporto continuiamo a sentirci inadeguate.Qualora volesse un colloquio per orientarsi tra le varie possibilità e scegliere una strategia che le permetta di affrontare più serenamente i prossimi mesi. , rimango a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, capisco che diventare genitori per quanto rappresenti un'esperienza molto significativa, può nascondere dei lati oscuri rappresentati proprio dai sensi di colpa riguardo al proprio ruolo genitoriale. La nascita di un figlio, seppur un evento bello nella vita di una coppia, è un cambiamento importante che a volte necessita di essere elaborato e inscritto nel proprio sé. Da quello che scrive vive dei sensi di colpa riguardo l'allattamento. Proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta e affrontare il disagio e l'angoscia che sta provando in questo periodo.
Le auguro un grosso in bocca al lupo.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Martina Gallo
Psicologo, Psicoterapeuta
Gorla Minore
Buongiorno, la maternità e l'arrivo di un bambino è un cambiamento importante in ogni donna e può destabilizzare chiunque. Un percorso di psicoterapia può aiutarla ad affrontare questi cambiamenti e riacquisire l'equilibrio necessario per vivere nel migliore dei modi la maternità.

Dott.ssa Martina Gallo
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, i vissuti che racconta possono essere conseguenti alla nascita di un figlio. Essere madre non è affatto semplice e naturale come si può pensare. La cosa più importante è che lei non resti da sola ad affrontare il suo senso di inadeguatezza. Chieda aiuto al suo medico di base oppure al pediatra. Cerchi associazioni che sul suo territorio offrano sostegno alle mamme in difficoltà, vedrà che non è la sola!
Le auguro giorni più sereni, non si scoraggi ma chieda supporto!
Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Eliana Nola
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima,
quella che lei riporta è una situazione abbastanza diffusa tra le puerpere: non azzardo nessuna ipotesi diagnostica qui, ma le consiglio di poter parlarne in primissima battuta con il suo medico curante (o anche con il suo ginecologo che l'ha seguita) per poter escludere l'ipotesi di una depressione pot-partum, che a quel punto potrà essere attenzionata da figure specializzate, quali psichiatri e/o psicoterapeuti.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Caterino
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Morrone
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Dott.ssa Ilenia Corradin
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno, il periodo post parto è molto delicato: cambiano totalmente gli equilibri e oggigiorno si chiede alle mamme di essere delle “Wonder Woman” sempre perfette in tutto.
Le consiglio di poter iniziare un percorso dove poter riuscire a parlare delle proprie fragilità e paure, per lavorare sull’ansia e riuscire finalmente a vivere in modo soddisfacente questo periodo.
Credo sia fondamentale capire cosa significhi essere una buona madre, che non coincide con l’essere perfetta.
Spero inizi presto il suo percorso
Buona giornata
Dott.ssa Martina Quartini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Cara utente, la ringrazio per aver esposto una questione molto delicata in un momento di vita altrettanto delicato in cui una neo mamma inizia a muovere i suoi primi passi. Con la nascita di un bambino non nasce solo un figlio, ma nasce anche una madre che per la prima volta si troverà di fronte a nuovi compiti.
La nascita di un figlio comporta una serie di nuovi adattamenti, un nuovo ruolo in una nuova fase della vita. Molte novità e cambiamenti possono lasciarci disorientati e metterci a dura prova. L'aspettativa di ciò che "dovrebbe essere" si scontra a volte con alcune difficoltà che si possono incontrare, portando a volte senso di inadeguatezza e senso di colpa.
Quello che le suggerisco è di iniziare un percorso psicoterapeutico con un/una professionista, che potrà darle il giusto supporto in questo delicato momento per godere del rapporto con il suo bambino come vorrebbe.
Potrebbe essere utile anche parlarne con il medico di base, il/la pediatra o il/la ginecologo/a che potrebbero aiutarla nell'individuare un professionista nella sua zona che potrebbe accompagnarla in questo cammino della maternità e comprendere meglio l'entità del suo dolore e della sua sofferenza.
Anche frequentare e agganciarsi ad alcune realtà come corsi o attività (es. gruppi di allattamento, corsi di massaggio infantile, danza in fascia ecc.) che siano presso il Consultorio della sua città oppure tramite associazioni e privati sociali che organizzano gruppi rivolti alle neomamme e ai neogenitori, potrebbe esserle utile per confrontarsi con altre mamme e comprendere che non è sola, che spesso molti timori sono gli stessi che hanno anche altre mamme e che soprattutto chiedere aiuto non è un'ammissione di colpe e inadeguatezza ma il primo grande passo per iniziare a togliersi da una sofferenza.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Quartini

Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Buongiorno gentile utente. Ci sono tante pressioni e aspettative sociali e personali sulla maternità, che è un periodo della vita, invece, molto complesso. Non esiste un unico modo giusto per essere mamma, ma da come descrive i vari modi in cui si sente, le suggerisco un supporto, magari presso il consultorio della sua ASL, in cui poter parlare con altre neo-mamme se può aiutarla. Se i timori e il nervosismo si dovessero accentuare, dovrebbe chiedere dei consulti privati per capire meglio le sue ansie. Cordialmente, M.C.
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Foligno
Penso che queste auto accuse non servono a migliorare la sua situazione.
Questo voler corrispondere a un modello ideale di "madre all'altezza" è il vero ostacolo: lei non deve essere all'altezza di qualcosa, ma essere naturale!

Tutto quello di cui suo figlio ha bisogno è una madre autentica, che lo ami per come le riesce spontaneo amare.

Non si preoccupi di essere una "buona madre": sia semplicemente se stessa.

Meno vorrà corrispondere a un modello ideale di "madre all'altezza" (appreso dai luoghi comuni vigenti nella nostra cultura di appartenenza), più riuscirà a trarre gioia dalla relazione con suo figlio, con se stessa e con il suo compagno: lui si è innamorato di lei per ciò che lei E', per ciò che di originale la caratterizza. Suo figlio ha bisogno della stessa cosa: della sua originalità, di ciò che lei è, non di un modello artificiale di "madre all'altezza".

Se vuole, può contattarmi privatamente per approfondire questo discorso.

Le faccio i miei migliori auguri.

Distinti saluti

Dott.ssa Vanessa Tribuzi

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Dott.ssa Federica Melis
Psicologo, Psicologo clinico
Uta
Capisco lo stato in cui si trova. Spesso dall'esterno arrivano continui messaggi di come la genitorialità deva essere tutta rose e fiori. La realtà è molto diversa, ad ognuno la sua. A volte ci vuole tempo per trovarsi a proprio agio in questo nuovo ruolo. A volte ci sono difficoltà inaspettate, come l'allattamento. E ci si sente inadeguati. Da tempo mi occupo di psicologia perinatale, accompagno i genitori in questo percorso, al fine di aiutarli a trovare la giusta dimensione per la propria famiglia.
Non trascuri questi stati d'ansia e si rivolga ad un professionista per vedere con sguardo nuovo questo momento di difficoltà. Sono a disposizione se lo desidera, anche online.
Le faccio un grande in bocca al lupo. Dott.ssa Federica Melis
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentilissima, sarebbe davvero utile per lei potersi ritagliare uno spazio tutto suo in cui poter esternare tutte le sue fragilità ad un professionista che possa supportarla e riportarla su un piano di realtà rispetto ai temi di senso di colpa e di inadeguatezza. Di sicuro ci saranno delle valide ragioni per cui lei non ha potuto sempre allattare suo figlio e consideri che sono moltissime le mamme che non possono allattare i propri figli. Inoltre quando racconta di essere arrabbiata con se stessa perché non riesce a gestire la situazione, si ricordi che la nascita di un figlio mette a dura prova tutte le donne che vivono nell'arco di un breve periodo di vita un cambiamento epocale sotto tantissimi punti di vista, è del tutto legittimo sentirsi sovrastate e quasi schiacciate da richieste ambientali che vanno oltre le proprie capacità percepite. Provi ad essere meno autocritica verso se stessa, provi ad usare gentilezza e supporto verso se stessa come farebbe con un’amica che le confidasse quanto lei sta confidando a noi. Nessuno si aspetta che lei sia una mamma perfetta, nemmeno suo figlio, faccia ciò che riesce a fare al meglio delle sue possibilità, questo è quanto in suo potere. Faccia tesoro dell’amore di suo marito, della sua famigli e di suo figlio, ma soprattutto si prenda cura di sé. Le auguro il meglio. Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile Paziente,

Ti ringrazio sinceramente per aver condiviso con me le tue emozioni e le tue preoccupazioni così profonde. È evidente quanto tu stia vivendo un momento molto difficile, ma voglio assicurarti che non sei sola in questo.

È completamente normale affrontare sentimenti di colpa, ansia e frustrazione, specialmente in una fase così delicata della tua vita come quella di diventare madre per la prima volta. È importante ricordare che essere genitori non è mai facile e che ogni persona affronta le sfide in modo diverso. Non sei una fallita, sei una madre che sta cercando di fare del suo meglio in una situazione che può sembrare travolgente.

È molto positivo che tu abbia riconosciuto l'amore e il supporto che ricevi dal tuo compagno, dalla tua famiglia e dagli amici. Questo dimostra che hai una rete di supporto solida intorno a te, pronta ad aiutarti quando ne hai bisogno. Tuttavia, è anche importante che tu ti prenda cura di te stessa e cerchi il supporto professionale quando necessario.

Mi piacerebbe offrirti un ambiente sicuro e accogliente dove possiamo esplorare insieme i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni. Attraverso la terapia, possiamo lavorare insieme per affrontare i tuoi timori, sviluppare strategie per gestire l'ansia e riscoprire il tuo senso di fiducia e autostima come madre.

Ti incoraggio a prendere in considerazione l'opzione della terapia individuale, dove potremo affrontare queste questioni in modo più approfondito e trovare soluzioni pratiche per migliorare la tua qualità di vita e il tuo benessere emotivo.

Ricorda, chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di grande forza e coraggio. Se desideri, possiamo organizzare un appuntamento per iniziare questo percorso insieme.

Resto a tua disposizione per qualsiasi domanda o ulteriore supporto di cui potresti aver bisogno. Non esitare a contattarmi quando desideri.

Con cordialità,

Dott.ssa De Pretto
Gentilissima, quello che sta provando è del tutto normale. Le serve solo ritrovare un pò di energia per affrontare i suoi nuovi impegni di vita con più positività. Un percorso di coaching può aiutarla a esplorare i suoi sentimenti e a trovare strategie per gestire l’ansia e il nervosismo. Può anche offrirle un supporto per ritrovare il suo equilibrio interiore e ricaricare la sua energia, permettendole di affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità. Se desidera, può prenotare una consulenza gratuita per valutare insieme come questo percorso possa sostenerla in questo momento difficile. Dott.ssa Sarah Catenacci
Dott.ssa Cristina Aprea
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente,
Sono spiacente di leggere della sua sofferenza. Il periodo che segue il parto può essere talvolta estremamente complesso. E' richiesto molto sacrificio e impegno che possono mettere a dura prova soprattutto le neo-mamme. Ma è anche un periodo di grandi cambiamento, così fondamentale da poter riattivare anche vissuti difficili e sofferenze passate. Per questi motivi è molto frequente per le donne incorrere in sofferenze psichiche. Il senso di colpa, il senso di inadeguatezza, il sentirsi rifiutati dal proprio figlio sono vissuti molto dolorosi, e possono con il tempo avere impatto anche sulla relazione con suo figlio.
Per questo potrebbe trarre giovamento da un percorso psicologico, che la aiuti a capire le ragioni di queste sofferenze e l'infondatezza dei suoi vissuti di fallimento e inadeguatezza.
Potrebbe rivolgersi in tal senso ad uno sportello psicologico, solitamente presente nelle unità materno infantili dei servizi pubblici di riferimento.
Rimango a sua disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Cristina Aprea
Dott.ssa Saveria Ottaviani
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Ardea
Dalle tue parole emerge la possibilità che tu stia vivendo una depressione post partum. Ti consiglio vivamente di consultare un collega psicologo/psichiatra che valuterà la situazione ed eventualmente diagnosticare questa patologia. Iniziare un percorso di supporto psicologico ti aiuterà a superare le difficoltà che stai vivendo. Questo genere di patologie è molto diffuso nelle neo mamme e non sei tu ad essere sbagliata o non adeguata. Un percorso psicologico può farti ritrovare la fiducia in te stessa e farti vivere questa meravigliosa esperienza nel migliore dei modi. Un saluto
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Buongiorno, le sue parole rivelano un profondo amore verso suo figlio e una grande dedizione verso il suo ruolo di madre, nonostante le difficoltà che sta affrontando. È importante ricordare che la maternità è un viaggio complesso, fatto di alti e bassi e che concedersi del tempo per adattarsi è parte integrante di questo percorso. La possibilità di trasformare le emozioni difficili in risorse personali è concreta. Potrebbe iniziare proprio con un dialogo aperto, magari supportato da un professionista senza escludere il coinvolgimento ed una comunicazione verso i suoi cari affetti. Imparare a gestire, liberarsi da quelle emozioni che oggi la fanno sentire appesantita potrebbe consentirle di trovare nuove forme di conoscenza verso se stessa.
L'amore che nutre per il suo bambino, espresso nei gesti di cura, di contatto e di sguardo, è la vera essenza della sua relazione con lui. Non si giudichi con severità, ciò che suo figlio percepisce è il calore e la vicinanza che gli dona. La invito a fare un passo per volta, con fiducia nel fatto che ogni giorno offre una nuova opportunità di crescere insieme al suo bambino e riscoprire il valore come madre e come donna che non dipende dal tipo di allattamento e nutrizione che gli fornisce. Le auguro di cuore una buona Pasqua e serenità per lei e la sua famiglia. In questo momento particolarmente difficile, sappia che non è sola.
Le auguro di cuore una buona Pasqua e tanta serenità per lei e la sua famiglia.

N.B.
Non a caso tra i mestieri più difficoltosi rientra anche quello di essere "genitori".
Un saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini
Comprendo molto bene il suo malessere. Molto più frequentemente di ciò che si immagina la nuova condizione di madre mette in crisi la donna. La maternità è un momento di transizione estremamente profonda, non abbia timore all'idea di rivolgersi ad uno psicologo perinatale che possa accompagnarla nel ritrovare il suo equilibrio e a mettere in luce le sue risorse. Non aspetti troppo però a chiedere aiuto, un intervento tempestivo può evitare che la sua fatica abbia una ricaduta negativa sulla sua relazione e sul suo ruolo genitoriale.
Dott.ssa Lisa Minafra
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Essere mamma può essere meraviglioso, ma anche molto faticoso, soprattutto nei primi mesi. L’ansia, il nervoso e il senso di inadeguatezza che provi non significano che tu sia incapace: sono la risposta a un cambiamento enorme, con tutte le emozioni che porta con sé.
Non aver allattato come avresti voluto non cancella l’amore e la cura che dai a tuo figlio. Il tuo nervosismo non definisce il tuo valore come mamma, né il tuo amore. A volte il corpo e la mente hanno bisogno di più sostegno di quanto possiamo dare da sole, e chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.
Meriti di sentirti supportata e di ritrovare serenità, e puoi farlo passo dopo passo. Parlare con qualcuno di fiducia o con un professionista può davvero aiutarti a sentirti più leggera e a ritrovare equilibrio.

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