Buongiorno, da tempo ho attacchi di panico sporadici quando mi trovo in luoghi chiusi e soffocanti d
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Buongiorno, da tempo ho attacchi di panico sporadici quando mi trovo in luoghi chiusi e soffocanti dove fa anche troppo caldo. Inizio a star male con tachicardia, senso di oppressione e desiderio di fuggire da questa situazione.

Buongiorno, purtroppo ci sono davvero pochi elementi per poter esaminare la sua situazione, più che poterle dare una risposta o una soluzione mi vengono in mente tante domande: da quanto tempo soffre di attacchi di panico? Che cosa significa "sporadici"? Le capitano ogni volta che si trova al chiuso e in posti dove fa caldo, o solo alcune volte? Quali sono i pensieri associati? Fa differenza se è con qualcuno che conosce o da solo/a? Come vede, occorrerebbe una buona contestualizzazione per capire meglio la natura di questa sintomatologia, che potrebbe essere fatta grazie all'aiuto di un professionista. Resto a disposizione!
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Gli attacchi di panico sono sempre un segnale da accogliere e da ascoltare.
E' evidente che la causa scatenante non è il luogo o la situazione che il paziente associa come motivo di inizio, ma piuttosto le associazioni, le fantasie che il paziente associa a certe caratteristiche dell'ambiente o proprie.
Maria Grazia Antinori, Roma
E' evidente che la causa scatenante non è il luogo o la situazione che il paziente associa come motivo di inizio, ma piuttosto le associazioni, le fantasie che il paziente associa a certe caratteristiche dell'ambiente o proprie.
Maria Grazia Antinori, Roma

Buongiorno, potrebbe considerare fare un consulto con un professionale, per capire e approfondire questi momenti e come un'occasione per esplorare il suo mondo interiore.
Un abbraccio
Un abbraccio

L'attacco di panico è sempre un segnale del nostro subconscio. Ci sono dei segnali che stiamo sottovalutando e trascurando.
Potrebbe essere arrivato il momento di prendersi cura di sè?
Potrebbe essere arrivato il momento di prendersi cura di sè?

salve, traspare un suo forte disagio nel suo scritto..
fuggire ... cosa intende?
Il suggerimento piu ovvio è affrontare al più presto tale condizione prima che si strutturi ancor di più e determini comportamenti disadattivi.
Se vuole approfondire la questione sono disponibile a parlarne.
certo le suggerisco di prendersi cura di questo suo disagio.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
fuggire ... cosa intende?
Il suggerimento piu ovvio è affrontare al più presto tale condizione prima che si strutturi ancor di più e determini comportamenti disadattivi.
Se vuole approfondire la questione sono disponibile a parlarne.
certo le suggerisco di prendersi cura di questo suo disagio.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Buongiorno,
mi dispiace che stia affrontando questi sintomi. Gli attacchi di panico in luoghi chiusi e caldi possono essere molto stressanti e influire sul benessere quotidiano. Potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarla a identificare le cause di queste sensazioni e a sviluppare strategie efficaci per gestirle.
Nel frattempo, potrebbe trovare beneficio nell'apprendere tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, che possono aiutare a ridurre l'ansia nel momento in cui si presentano i sintomi. Ricordi che non è sola e che esistono soluzioni per affrontare queste difficoltà.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni o supporto, sono qui per aiutarla.
Cordilai saluti
mi dispiace che stia affrontando questi sintomi. Gli attacchi di panico in luoghi chiusi e caldi possono essere molto stressanti e influire sul benessere quotidiano. Potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarla a identificare le cause di queste sensazioni e a sviluppare strategie efficaci per gestirle.
Nel frattempo, potrebbe trovare beneficio nell'apprendere tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, che possono aiutare a ridurre l'ansia nel momento in cui si presentano i sintomi. Ricordi che non è sola e che esistono soluzioni per affrontare queste difficoltà.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni o supporto, sono qui per aiutarla.
Cordilai saluti

Come ha pensato di affrontare questa situazione?
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Buongiorno, le consiglio di cercare un professionista psicoterapeuta che possa aiutarla a capire cosa c'è dietro agli attacchi di panico, i quali in qualche modo sono sempre manifestazione di un disagio interiore.
Cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo

Buongiorno, è molto importante in casi come il suo riuscire a descrivere e contestualizzare in maniera accurata gli episodi di Attacco di panico e le circostanze o situazioni in cui si verificano; con un'attenzione maggiore e particolare al primo attacco di panico vissuto, se è possibile risalirvi. Per "circostanze e situazioni" non si intende solo il contesto esterno all'episodio, ma anche gli stati d'animo in atto e le emozioni o pensieri che la persona stava affrontando in quel contesto.
La psicoterapia che si occupa di attacchi di panico (e anche di ansia o disturbi dell'umore che possono associarsi) parte proprio da una completa contestualizzazione degli episodi per arrivare a comprendere cosa li ha sviluppati e come mai questi si manifestano, cosa esprimono in modo così intenso. Spesso, dietro agli attacchi di panico si cela un'esperienza acuta o cronica di solitudine emotiva: mancanza di comprensione profonda, di ascolto e di riconoscimento affettivo. Ma ogni attacco di panico va compreso nella sua unicità e nel suo specifico significato. Non solo possono essere gestiti, ma si possono anche risolvere. A volte è necessario l'ausilio di una terapia farmacologica, ma la sola farmacoterapia porta ad una sola gestione dell'attacco di panico. Per una risoluzione è necessario un percorso di psicoterapia.
La psicoterapia che si occupa di attacchi di panico (e anche di ansia o disturbi dell'umore che possono associarsi) parte proprio da una completa contestualizzazione degli episodi per arrivare a comprendere cosa li ha sviluppati e come mai questi si manifestano, cosa esprimono in modo così intenso. Spesso, dietro agli attacchi di panico si cela un'esperienza acuta o cronica di solitudine emotiva: mancanza di comprensione profonda, di ascolto e di riconoscimento affettivo. Ma ogni attacco di panico va compreso nella sua unicità e nel suo specifico significato. Non solo possono essere gestiti, ma si possono anche risolvere. A volte è necessario l'ausilio di una terapia farmacologica, ma la sola farmacoterapia porta ad una sola gestione dell'attacco di panico. Per una risoluzione è necessario un percorso di psicoterapia.

Gentile utente, a partire da quando ha cominciato a vivere il disagio che descrive? E' accaduto qualcosa nella sua vita, tanto da scompensarla in questo modo? Provare a rispondere a queste domande, potrebbe aiutarla a fare chiarezza; cosi come rivolgersi ad un professionista per affrontare questo particolare momento della sua vita. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa

Buongiorno,
gli attacchi di panico spesso vogliono essere eliminati nel più breve tempo possibile perchè fanno sprofondare nell'angoscia senza lasciare la minima possibilità di reagire. Tuttavia i sintomi sorgono per essere ascoltati. Dietro alla tachicardia, al senso di oppressione e al desiderio di fuggire si cela una verità che è difficile da accettare, ma che non può più rimanere inascoltata. Da dove vuole realmente fuggire?
gli attacchi di panico spesso vogliono essere eliminati nel più breve tempo possibile perchè fanno sprofondare nell'angoscia senza lasciare la minima possibilità di reagire. Tuttavia i sintomi sorgono per essere ascoltati. Dietro alla tachicardia, al senso di oppressione e al desiderio di fuggire si cela una verità che è difficile da accettare, ma che non può più rimanere inascoltata. Da dove vuole realmente fuggire?

Carissimo,
le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza

Buongiorno, grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. Gli attacchi di panico possono essere davvero spaventosi, specialmente quando si manifestano in situazioni che sembrano fuori dal nostro controllo, come luoghi chiusi o soffocanti. La tachicardia, il senso di oppressione e il desiderio di fuggire sono reazioni comuni, ma è importante sapere che ci sono modi per gestire queste sensazioni.
Una tecnica molto utile in questi momenti è la respirazione lenta e diaframmatica, che aiuta a calmare il corpo e a riprendere il controllo. Solitamente, noi terapeuti cognitivo-comportamentali siamo soliti insegnarla ai nostri pazienti proprio per affrontare queste situazioni.
Oltre a questa tecnica comportamentale, che può aiutare a tranquillizzarsi nel momento del bisogno, durante un percorso personale esploriamo le cause più profonde degli attacchi di panico, lavorando sulle emozioni e sui pensieri che li alimentano, per aiutarti a gestirli in modo più duraturo e sicuro
Una tecnica molto utile in questi momenti è la respirazione lenta e diaframmatica, che aiuta a calmare il corpo e a riprendere il controllo. Solitamente, noi terapeuti cognitivo-comportamentali siamo soliti insegnarla ai nostri pazienti proprio per affrontare queste situazioni.
Oltre a questa tecnica comportamentale, che può aiutare a tranquillizzarsi nel momento del bisogno, durante un percorso personale esploriamo le cause più profonde degli attacchi di panico, lavorando sulle emozioni e sui pensieri che li alimentano, per aiutarti a gestirli in modo più duraturo e sicuro

Buongiorno, considerato il disagio che descrive sarebbe opportuno contattasse uno specialista per capire come poterla aiutare. SG

Buonasera, le suggerirei di rivolgersi ad un terapeuta per approfondire la natura della sua sintomatologia. E' probabile che quello che le succede ha un significato che va al di là di luoghi specifici, ma che rappresenta o è associato ad un malessere psichico più profondo.

Buongiorno, contattare uno specialista per approfondire meglio la sua sintomatologia è un passo da fare per capire come questo suo malessere fisico è associato a un malessere psichico.

Salve, sono spiacente per il disagio che sta vivendo.
Prima di parlare di attacchi di panico sarebbe necessario a mio avviso indagare più accuratamente i suoi sintomi, da quando hanno iniziato a manifestarsi e soprattutto per quale ragione. Le suggerirei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per valutare tutti questi aspetti e capire se un percorso terapeutico possa aiutarla a comprendere profondamente il senso di ciò che sta vivendo e a recuperare il fisiologico benessere.
Un caro saluto.
Prima di parlare di attacchi di panico sarebbe necessario a mio avviso indagare più accuratamente i suoi sintomi, da quando hanno iniziato a manifestarsi e soprattutto per quale ragione. Le suggerirei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per valutare tutti questi aspetti e capire se un percorso terapeutico possa aiutarla a comprendere profondamente il senso di ciò che sta vivendo e a recuperare il fisiologico benessere.
Un caro saluto.

Buongiorno sono spiacente per il disagio che sta vivendo e concordo con il collega, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale poiché esistono metodi e tecniche validate che potrebbe utilizzare per avere sollievo dallo stato di disagio di cui parla anche con tempistiche medio7brevi. Questi episodi tendono a recidivare e si alimentano l’uno con l’altro in un circolo vizioso che si può interrompere tornando ad una situazione di benessere. Successivamente potrebbe affrontare un percorso più approfondito che indaghi cause e fattori determinanti. Un saluto

Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza. Le suggerisco, laddove ne sentisse la necessità, di provare a lavorare su ciò che le accade in queste situazioni: cosa succede prima della comparsa dei sintomi che riporta? Quali pensieri ha? Quando ha iniziato a provare questi sintomi?
Resto a disposizione per ogni dubbio e/o chiarimento in merito a quanto detto. Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola
Resto a disposizione per ogni dubbio e/o chiarimento in merito a quanto detto. Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola

Buongiorno, grazie per aver raccontato la sua esperienza. Ciò che descrive sembrano essere sintomi tipici di attacchi di panico. Qualora lo ritenesse opportuno, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per poter essere supportato in questa fase dolorosa. resto a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Amelia Capezio

Salve,
quella che descrive è probabilmente una condizione di agorafobia che andrebbe trattata terapeuticamente. Il desiderio di fuggire è il risultato dell' unica soluzione che la mente ansiosa trova per stare meglio, ossia allontanarsi dalla situazione che genera ansia. Tuttavia, delle volte questo non risulta possibile ed è per tale motivo che risulta utile imparare a gestire l'ansia legata alle situazioni temute. Resto a disposizione.
Dott.ssa Cecilia Caggianese
quella che descrive è probabilmente una condizione di agorafobia che andrebbe trattata terapeuticamente. Il desiderio di fuggire è il risultato dell' unica soluzione che la mente ansiosa trova per stare meglio, ossia allontanarsi dalla situazione che genera ansia. Tuttavia, delle volte questo non risulta possibile ed è per tale motivo che risulta utile imparare a gestire l'ansia legata alle situazioni temute. Resto a disposizione.
Dott.ssa Cecilia Caggianese

Gentile utente, trovarsi in quella situazione e con quelle condizioni mi fa pensare che sia legittimo preoccuparsi e/o spaventarsi. Il battito aumenta in frequenza e il senso di oppressione insieme al bisogno di allontanarsi le stanno comunicando che il livello di tolleranza a quel tipo di contesto sta raggiungendo la soglia massima.
Se comunque ritenesse che sia il caso di affrontare il problema per poterlo superare così da riuscire a stare in situazioni del genere, l’aiuto di un professionista esperto di “attacchi di panico” potrebbe essere utile e risolutivo.
Cordialmente
Se comunque ritenesse che sia il caso di affrontare il problema per poterlo superare così da riuscire a stare in situazioni del genere, l’aiuto di un professionista esperto di “attacchi di panico” potrebbe essere utile e risolutivo.
Cordialmente

Buonasera. Gli episodi che descrive, anche se spaventosi, sono una reazione fisiologica del corpo a situazioni che percepisce come minacciose, ma fortunatamente, esistono molte risorse e strategie per gestirli.
Con l'aiuto di uni psicoterapeuta potrebbe esplorare meglio le cause di questi attacchi di panico e sviluppare tecniche per affrontarli in modo più sereno e consapevole.
Con l'aiuto di uni psicoterapeuta potrebbe esplorare meglio le cause di questi attacchi di panico e sviluppare tecniche per affrontarli in modo più sereno e consapevole.

Buongiorno. L'attacco di panico e' un picco di ansia, un segnale che il corpo ci manda per dirci che c'e' qualche cosa che dobbiamo cambiare nella nostra vita. Attraverso un percorso psicologico possiamo scoprirlo. Da un punto di vista pratico, essendo specializzato in psicoterapia psico-corporea, le suggerisco di provare a fare respiri piu' lenti e piu' profondi nel momento in cui avverte questi sintomi spiacevoli.

Salve,
grazie per aver condiviso questa esperienza che, immagino, possa essere vissuta con un’intensa sensazione di vulnerabilità e smarrimento. Gli attacchi di panico, soprattutto quando emergono in situazioni specifiche come spazi chiusi e soffocanti, spesso non si limitano a una semplice reazione fisica, ma racchiudono un vissuto emotivo profondo, talvolta difficile da decifrare.
Questi momenti possono essere il segnale di una tensione interiore, di emozioni non elaborate che cercano uno spazio per essere riconosciute. La tachicardia, il senso di oppressione e il desiderio di fuggire potrebbero rappresentare metaforicamente un bisogno di sottrarsi a qualcosa di "troppo" – un'emozione, una situazione, una relazione – che viene vissuto come opprimente.
Sarebbe importante esplorare ciò che questi luoghi chiusi e soffocanti evocano dentro di lei. Potrebbero richiamare un vissuto di controllo, di limitazione, o un’esperienza passata che si ripresenta nel corpo sotto forma di panico. In questo senso, ogni episodio può diventare un’occasione per comprendere qualcosa di più profondo su di sé e sulla propria storia emotiva.
Un percorso di psicoterapia orientato a comprendere e dar voce a queste emozioni potrebbe aiutarla non solo a ridurre i sintomi, ma anche a costruire un significato personale attorno a ciò che vive. Esplorare questi aspetti in un contesto sicuro e accogliente le consentirebbe di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche interiori che possono contribuire a questi stati di ansia.
Se lo desidera, resto a disposizione per approfondire queste tematiche o per supportarla nell'intraprendere un percorso che le permetta di sentirsi più in sintonia con le sue emozioni e più libera nelle situazioni che ora percepisce come difficili.
Un caro saluto,
Dott. Giuseppe Saracino
Psicologo - Iscritto all’Ordine degli Psicologi del Lazio n. 23027
grazie per aver condiviso questa esperienza che, immagino, possa essere vissuta con un’intensa sensazione di vulnerabilità e smarrimento. Gli attacchi di panico, soprattutto quando emergono in situazioni specifiche come spazi chiusi e soffocanti, spesso non si limitano a una semplice reazione fisica, ma racchiudono un vissuto emotivo profondo, talvolta difficile da decifrare.
Questi momenti possono essere il segnale di una tensione interiore, di emozioni non elaborate che cercano uno spazio per essere riconosciute. La tachicardia, il senso di oppressione e il desiderio di fuggire potrebbero rappresentare metaforicamente un bisogno di sottrarsi a qualcosa di "troppo" – un'emozione, una situazione, una relazione – che viene vissuto come opprimente.
Sarebbe importante esplorare ciò che questi luoghi chiusi e soffocanti evocano dentro di lei. Potrebbero richiamare un vissuto di controllo, di limitazione, o un’esperienza passata che si ripresenta nel corpo sotto forma di panico. In questo senso, ogni episodio può diventare un’occasione per comprendere qualcosa di più profondo su di sé e sulla propria storia emotiva.
Un percorso di psicoterapia orientato a comprendere e dar voce a queste emozioni potrebbe aiutarla non solo a ridurre i sintomi, ma anche a costruire un significato personale attorno a ciò che vive. Esplorare questi aspetti in un contesto sicuro e accogliente le consentirebbe di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche interiori che possono contribuire a questi stati di ansia.
Se lo desidera, resto a disposizione per approfondire queste tematiche o per supportarla nell'intraprendere un percorso che le permetta di sentirsi più in sintonia con le sue emozioni e più libera nelle situazioni che ora percepisce come difficili.
Un caro saluto,
Dott. Giuseppe Saracino
Psicologo - Iscritto all’Ordine degli Psicologi del Lazio n. 23027

Gentile utente, gli attacchi di panico sono episodi improvvisi e intensi di paura o disagio che possono manifestarsi con sintomi fisici quali tachicardia, sudorazione, tremori, difficoltà a respirare, vertigini o sensazione di perdita di controllo. Questi episodi, risultano spesso estremamente invalidanti e possono generare il timore persistente di nuove crisi, limitando significativamente la qualità della vita. È importante sapere che queste reazioni, per quanto sconcertanti, rappresentano un meccanismo del corpo che risponde in maniera eccessiva a uno stimolo percepito come minaccioso, anche in assenza di un pericolo reale.
La psicoterapia è uno strumento fondamentale per affrontare gli attacchi di panico. Un approccio cognitivo-comportamentale si concentra sul riconoscimento e la gestione dei pensieri automatici negativi che alimentano l’ansia, insegnando tecniche pratiche per interrompere il ciclo della paura. Parallelamente, una psicoterapia a orientamento psicodinamico può aiutare a esplorare i fattori emotivi sottostanti e le eventuali radici profonde del disagio, consentendo una maggiore comprensione di sé.
Il percorso terapeutico non è solo una via per alleviare i sintomi, ma un’opportunità per acquisire strumenti che rafforzano la resilienza e migliorano la gestione delle emozioni. Affrontare gli attacchi di panico con il supporto di uno specialista permette di riappropriarsi della propria serenità e libertà.
Cordiali saluti
Dottor Mauro Vargiu
La psicoterapia è uno strumento fondamentale per affrontare gli attacchi di panico. Un approccio cognitivo-comportamentale si concentra sul riconoscimento e la gestione dei pensieri automatici negativi che alimentano l’ansia, insegnando tecniche pratiche per interrompere il ciclo della paura. Parallelamente, una psicoterapia a orientamento psicodinamico può aiutare a esplorare i fattori emotivi sottostanti e le eventuali radici profonde del disagio, consentendo una maggiore comprensione di sé.
Il percorso terapeutico non è solo una via per alleviare i sintomi, ma un’opportunità per acquisire strumenti che rafforzano la resilienza e migliorano la gestione delle emozioni. Affrontare gli attacchi di panico con il supporto di uno specialista permette di riappropriarsi della propria serenità e libertà.
Cordiali saluti
Dottor Mauro Vargiu

Gentile utente, capisco perfettamente quanto possano essere invalidanti gli attacchi di panico, soprattutto quando si verificano in situazioni specifiche come quelle che descrive. Potrebbe essere utile consultare uno psicoterapeuta per indagare ed identificare le cause di queste sensazioni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara

Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per capire l'entità della problematica. E' necessario fare un'adeguata diagnosi per capire come poterla aiutare e tornare a vivere serenamente.

Gentile utente,
quello che descrive è un'esperienza comune a molte persone che soffrono di attacchi di panico legati a situazioni specifiche, come ambienti chiusi e caldi. La sensazione di tachicardia, oppressione e il bisogno di fuga sono tipici della risposta ansiosa, che viene amplificata da fattori ambientali percepiti come soffocanti o in qualche modo minacciosi.
Questi episodi possono essere legati a un meccanismo di condizionamento: il corpo e la mente associano inconsciamente certe situazioni a un pericolo, anche se razionalmente sappiamo che non lo sono. Col tempo, questa reazione automatica può rafforzarsi e rendere ancora più difficile affrontare determinati contesti.
Qualora la situazione sia troppo invalidante, le suggerirei di valutare l'inizio di un percorso di cura psicologico. La cosa importante da sapere è che può imparare a gestire questa reazione e ridurne l'intensità. Con il giusto approccio, è possibile vivere queste situazioni con maggiore serenità.
Cordiali saluti.
quello che descrive è un'esperienza comune a molte persone che soffrono di attacchi di panico legati a situazioni specifiche, come ambienti chiusi e caldi. La sensazione di tachicardia, oppressione e il bisogno di fuga sono tipici della risposta ansiosa, che viene amplificata da fattori ambientali percepiti come soffocanti o in qualche modo minacciosi.
Questi episodi possono essere legati a un meccanismo di condizionamento: il corpo e la mente associano inconsciamente certe situazioni a un pericolo, anche se razionalmente sappiamo che non lo sono. Col tempo, questa reazione automatica può rafforzarsi e rendere ancora più difficile affrontare determinati contesti.
Qualora la situazione sia troppo invalidante, le suggerirei di valutare l'inizio di un percorso di cura psicologico. La cosa importante da sapere è che può imparare a gestire questa reazione e ridurne l'intensità. Con il giusto approccio, è possibile vivere queste situazioni con maggiore serenità.
Cordiali saluti.

Buongiorno a lei, leggendola mi sono resa conto che non pone alcuna domanda, e tale mancanza potrebbe ricondurre all'intensità con cui vive tale disagio da non vedere nessuna possibile soluzione. La realtà che sta vivendo non è facile, ma ciò che le posso rimandare è che non è perpetua, può esser modificata e può assumere nuove caratteristiche positive, per rendere possibile questo è fondamentale chiedere aiuto ad un professionista per poter capire le strategiche che possono aiutarla ad uscire da questa situazione.
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