Buongiorno, da anni ormai soffro di un tipo di d.o.c. estremamanete invalidante: ogni volta che mi r

25 risposte
Buongiorno, da anni ormai soffro di un tipo di d.o.c. estremamanete invalidante: ogni volta che mi reco in un posto , devo ripercorrere la stessa strada fatta all'andata....addirittura se prendo l 'acensore , non posso fare le scale per scendere e viceversa. Se da casa devo recarmi in palestra, non posso fare strade diverse per rientrare se non quella fatta all'andata . E se qualcuno mi da un passaggio in auto, non deco rientrare a piedi ecc....ho suoerato molti doc che mi accompagnano dall'infanzia , ma questa forma la vedo insormontabile . Qualcuno sa se esiste qualcuno che soffre della medesima manifestazione di d.o.c.? Questa doc mi sta rovinando la vita sentimentale , sociale e lavorativa
Dott.ssa Ilaria Francomano
Psicologo, Psicologo clinico
Caselle di Sommacampagna
Buon pomeriggio, immagino quanto possa essere difficile per lei. Sembrerebbe categorizzabile come una not just right experience, anche se per essere più accurati bisognerebbe attenzionare i pensieri alla base, perché potrebbe trattarsi anche di pensieri scaramantici. È un po' difficile dirlo così su due piedi, ma non si senta solə.
Cerchi qualcuno che possa aiutarla sia come rete supportiva che come professionista, se le va di intraprendere un percorso che possa aiutarla come l'ha aiutata con le altre forme di DOC.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria

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Dott.ssa Enrica Garibaldi
Psicologo, Neuropsicologo, Sessuologo
Catania
Buongiorno,
comprendo quanto possa essere faticoso convivere con una manifestazione così pervasiva del disturbo ossessivo-compulsivo, che impatta su tanti aspetti della vita quotidiana. Quella che descrive è una forma specifica e complessa di DOC, legata a rigide regole autoimposte sui percorsi e sulle modalità di spostamento, che può assumere un carattere molto invalidante.
Anche se può sembrare di essere soli in questa esperienza, esistono persone che vivono forme simili di DOC, spesso legate al bisogno di “simmetria”, “equilibrio” o “riparazione”, e la buona notizia è che con il giusto supporto terapeutico, è possibile lavorarci. Un trattamento basato sulla terapia cognitivo-comportamentale, eventualmente integrato con l’approccio costruttivista o con l’EMDR, può offrire strumenti concreti per affrontare gradualmente questi rituali e ridurne l’impatto.

Le suggerisco di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta esperto/a in disturbi d’ansia e DOC, con cui possa sentirsi accolto e guidato in un percorso personalizzato. Il fatto che lei abbia già affrontato e superato altri sintomi è un segnale importante della sua forza e della possibilità reale di miglioramento.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
quello che descrive è una manifestazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (D.O.C.) con caratteristiche di tipo ritualistico e simmetrico, in cui si avverte la necessità di ripercorrere esattamente gli stessi percorsi o modalità per completare un'azione. Questo tipo di rituali possono assumere un significato soggettivo molto forte, legato a una sensazione di “giustezza” o a un bisogno di neutralizzare ansia, colpa o pensieri intrusivi.

È importante sapere che non è sola: esistono altre persone che manifestano forme simili di D.O.C., anche se ogni caso ha le sue specificità. Molti pazienti raccontano di rituali rigidi legati alla simmetria, alla ripetizione o alla necessità di “bilanciare” azioni percepite come sbagliate o incomplete.

Il fatto che lei sia riuscita a superare altri aspetti del disturbo è un segnale molto importante di forza e di capacità di cambiamento. Tuttavia, quando una manifestazione del D.O.C. diventa così invalidante da compromettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, è fondamentale non affrontarla da soli.

Esistono percorsi terapeutici efficaci, tra cui la psicoterapia cognitivo-comportamentale, spesso associata a tecniche come l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP), che si sono dimostrati molto utili nel trattamento del D.O.C. In alcuni casi può essere valutato anche un supporto farmacologico da parte di uno psichiatra.

Rivolgersi a uno specialista permette di individuare un piano terapeutico personalizzato e iniziare un percorso di guarigione sostenuto e guidato.

Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare questo disturbo in modo efficace, rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buongiorno,
quello che descrive è una forma molto specifica ma riconoscibile di DOC, legata a rituali di simmetria o ripetizione, che rispondono al bisogno profondo di tenere sotto controllo l’ansia e la paura che qualcosa di negativo accada se non si seguono determinate “regole mentali”.

Non è solo lei a vivere questa forma: ci sono altre persone che sperimentano ossessioni e compulsioni simili, anche se a volte se ne parla poco perché sono molto personali e legate a rituali quotidiani. Questo però non la rende sola, né senza possibilità di miglioramento.

Il fatto che lei sia consapevole che si tratta di un DOC e che abbia già superato altre forme in passato è un punto di forza importante. Questo specifico rituale può sembrare insormontabile, ma con una terapia cognitivo-comportamentale mirata, in particolare con il metodo dell’esposizione con prevenzione della risposta (ERP), è possibile affrontarlo e ridurre drasticamente l’interferenza che ha sulla sua vita.

Se lo desidera, possiamo iniziare a lavorarci insieme: con piccoli passi, strutturati e supportati, si può arrivare a sciogliere anche questa catena che ora sembra invincibile. E merita di potersi muovere nel mondo con libertà.
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive è una forma di Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), caratterizzata da rituali legati alla simmetria del percorso o alla ripetizione coerente di tragitti. Quello che descrive non è raro e lei non è solo: esistono altre persone che vivono manifestazioni simili, anche se non sono le più comuni.

Questa forma può essere vista come una compulsione di ripetizione simmetrica, una variante del DOC che spesso include:
- Il bisogno di “chiudere un ciclo” nello stesso modo in cui è stato aperto.
- La rigidità comportamentale legata a percorsi, movimenti, azioni quotidiane.
- La convinzione che qualcosa di negativo accadrà se non si segue esattamente la sequenza prestabilita.

Ci sono testimonianze e casi clinici (riportati in letteratura psicologica e anche in forum o gruppi di supporto) che descrivono sintomi molto simili:

- Alcuni devono rifare lo stesso numero di passi su e giù per una strada.
- Altri sentono il bisogno di “compensare” un’azione fatta in un certo modo, rifacendola al contrario o allo stesso modo.
- Molti pazienti evitano mezzi pubblici o passaggi in auto perché ciò interrompe la loro sequenza rituale.

Ciò che le consiglio di fare è un percorso di psicoterapia per andare a comprendere da dove questi sintomi possano derivare e come poterli estinguere, nonché apprendere alcune strategie per poter gestire le compulsioni.

La forma che sta vivendo non è insormontabile, anche se adesso sembra potente. Ci sono metodi collaudati per affrontarla, ma serve il supporto giusto e gli strumenti adeguati.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.


Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera, posso solo immaginare quanto la sua condizione possa essere invalidante. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, che la possa aiutare a comprendere come far fronte a questi comportamenti. Se lo vorrà, sono a sua disposizione anche online. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Carissimo utente, Grazie per aver scritto al nostro servizio.
Le consiglio di effettuare un colloquio di psicoterapia per indagare meglio la sua richiesta di aiuto.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Con una buona psicoterapia può sicuramente superare questo momento.
Un saluto
Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, potrebbe fare degli incontri terapeutici per lavorare sul disagio che questi comportamenti le stanno procurando e sui comportamenti disfunzionali stessi,
Dottoressa Teresita Forlano
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buongiorno,
io seguo diversi casi, anche giovanissimi che hanno questo disturbo, ma nei casi più gravi sono seguiti anche dal punto di vista farmacologico da uno psichiatra. Ha mai intrapreso un percorso su di sé di psicoterapia? Le consiglio di rivolgere la sua problematica al MMG e lui le dirà se sarà il caso di fare un invio a qualche professionista della salute per la parte farmacologica. La psicoterapia la può aiutare a capire le origini di quest'ansia e magari trovare strategie utili per cercare di vivere al meglio la quotidianità.
In bocca al lupo!
Buona presa di cura di sé!
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, dovrebbe contattare uno psichiatra per un eventuale supporto farmacologico e, parallelamente, iniziare un percorso di psicoterapia. Le suggerisco un protocollo emdr con un professionista esperto in questo approccio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con tanta chiarezza e sincerità. Comprendo quanto possa essere faticoso convivere con una forma di Disturbo Ossessivo Compulsivo così specifica e invasiva, soprattutto quando sembra prendere il controllo su aspetti quotidiani della vita come spostarsi da un luogo all’altro o semplicemente accettare un passaggio da qualcuno. Ciò che descrive è una manifestazione molto particolare del DOC, che rientra in quelle forme legate alla "simmetria" o alla "ripetizione perfetta", in cui la persona sente il bisogno impellente di ripercorrere esattamente la stessa strada, o di mantenere una coerenza rituale nel modo in cui compie un’azione. L’ansia che si attiva quando questo non è possibile è spesso molto intensa, e proprio per evitare di sentirla, la mente impone regole rigide che poi diventano gabbie. È importante sapere che non è solo. Esistono persone che, pur con sfumature differenti, manifestano forme di DOC simili alla sua, in cui la compulsione non riguarda solo lavarsi le mani o controllare, ma anche ripetere, simmetrizzare, fare nello stesso ordine, percorrere la stessa traiettoria. E anche se in certi momenti questo può farla sentire isolato, è fondamentale ricordare che si tratta di un disturbo psicologico noto, ben studiato e affrontabile con gli strumenti adatti. L’approccio cognitivo-comportamentale, che è attualmente uno dei più efficaci nel trattamento del DOC, lavora proprio per aiutare le persone a comprendere i meccanismi del disturbo, a ridurre l’impatto delle ossessioni e a disinnescare le compulsioni attraverso tecniche mirate. Una delle strategie principali è l’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), che permette gradualmente di avvicinarsi agli scenari temuti senza mettere in atto il rituale, dando così al cervello la possibilità di imparare che l’ansia può calare anche se non si rispetta la regola imposta dal disturbo. In parallelo, il lavoro cognitivo aiuta a identificare e modificare quelle credenze disfunzionali che mantengono in piedi il meccanismo ossessivo: ad esempio, la convinzione che "se non torno esattamente per la stessa strada accadrà qualcosa di brutto" o che "solo seguendo il rituale tutto rimarrà sotto controllo". So che può sembrare insormontabile, soprattutto perché ha già affrontato in passato altre forme di DOC e questa sembra avere radici più profonde o essere più resistente. Ma proprio il fatto che lei abbia già superato altri sintomi è un segnale positivo: significa che ha già dentro di sé le risorse per affrontare anche questo passaggio, magari con un sostegno professionale mirato. Il DOC tende a spostarsi, a cambiare forma, e ogni nuova forma può sembrare peggiore della precedente. Ma con pazienza, costanza e l’aiuto di un terapeuta esperto, è assolutamente possibile migliorare la qualità della sua vita. Non sottovaluti l’impatto emotivo e relazionale che questa difficoltà sta avendo su di lei. Quando una compulsione diventa così pervasiva, spesso ci si sente in trappola, impotenti o frustrati per non riuscire a "semplicemente lasciar perdere". Ma il problema non è una mancanza di forza di volontà, quanto piuttosto un meccanismo che si è strutturato nella mente e che, per essere modificato, ha bisogno di strumenti specifici, esercizio e un’alleanza terapeutica stabile. Lei ha già compiuto un passo importante, forse il più difficile: riconoscere il problema e chiederne conto. Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso cognitivo-comportamentale con un professionista esperto nel trattamento del DOC. Potrà costruire insieme a lui un piano personalizzato, affrontando gradualmente le situazioni che oggi le sembrano impossibili da gestire. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Capisco profondamente quanto questa forma di DOC possa essere debilitante e isolante. La necessità di ripercorrere esattamente le stesse strade o di evitare di cambiare le proprie abitudini quotidiane è una manifestazione di compulsione, che nasce dal bisogno di ridurre l'ansia causata da pensieri ossessivi. Questo comportamento, purtroppo, può limitare significativamente la qualità della vita, influenzando negativamente le relazioni sociali, sentimentali e lavorative. È importante sapere che non sei solo: molte persone condividono esperienze simili. Il primo passo verso il miglioramento è riconoscere il problema e cercare supporto. Terapie come l'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) e la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento di questo tipo di DOC. Inoltre, gruppi di auto-mutuo aiuto possono offrire un sostegno prezioso, permettendo di condividere esperienze e strategie con chi affronta sfide simili . Non esitare a cercare aiuto: con il giusto supporto, è possibile intraprendere un percorso di miglioramento. Rimango a disposizione per eventuale considerazione di supporto psicologico.
Dott.ssa Valentina Costanza
Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
Salve ! Comprendo la sua preoccupazione; il Disturbo Ossessivo Compulsivo può manifestarsi in modo diverso in tempi diversi della nostra vita. Consiglio di affidarsi ad un professionista per andare in fondo al problema. Resto a disposizione, dott.ssa Valentina Costanza
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con sincerità la tua esperienza. I rituali compulsivi legati a percorsi e azioni ripetitive sono una manifestazione comune nel disturbo ossessivo-compulsivo, ma come tu stessa riconosci, possono diventare molto invalidanti.
È importante sapere che esistono terapie efficaci specifiche per questo tipo di sintomi, che possono aiutarti a migliorare significativamente la qualità della tua vita. Se vuoi, possiamo valutare insieme un percorso terapeutico adatto a te.

Un caro saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, sono la dott. Oliva.
Grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e doloroso. Quello che descrive è una forma molto specifica e intensa di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), e sebbene possa sembrare rara, non sei solo. Molte persone con DOC sperimentano rituali legati alla simmetria, alla ripetizione o al bisogno di "pareggiare" esperienze, incluse le traiettorie fisiche come quella che racconta lei. Può iniziare a valutare l idea di intraprendere un percorso di consulenze per alleviare questa sensazione che compromette la sua quotidianità. Resto a sua disposizione.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco bene quanto possa essere faticoso convivere con un disturbo ossessivo-compulsivo così specifico e vincolante. Quello che descrive è una forma di compulsione comportamentale legata alla necessità di “ripercorrere” o “ristabilire” una simmetria o un ordine mentale attraverso i percorsi fisici, e non è così raro come potrebbe pensare. Esistono manifestazioni del D.O.C. che si strutturano attorno alla ripetizione esatta di sequenze, movimenti, percorsi o azioni spesso legate a una percezione interna che qualcosa “non è giusto” o che debba essere “riparato” attraverso un determinato rituale, proprio come nel suo caso.

Molte persone con disturbi ossessivi hanno compulsioni con caratteristiche molto simili, anche se non sempre uguali nei dettagli. Il bisogno di ripetere gli stessi percorsi o modalità per completare un’azione nasce spesso da un’ansia profonda legata al controllo e alla prevenzione di una conseguenza temuta, che può non essere nemmeno sempre consapevole. Più che il contenuto della compulsione, è la funzione che essa svolge (ridurre l’ansia, placare una tensione interna) a essere il cuore del disturbo.

Lei riferisce con lucidità che ha già superato altre forme di D.O.C. nel corso della vita, e questo è un segnale molto importante: significa che ha dentro di sé delle risorse che possono essere riattivate e potenziate. Allo stesso tempo, riconoscere che questa forma attuale le sta creando grandi difficoltà nella sfera affettiva, sociale e lavorativa indica quanto sia il momento di non restare solo in questo percorso.

Esistono approcci terapeutici ben validati, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta (ERP), che si sono dimostrati molto efficaci nel trattamento del D.O.C., anche nelle sue varianti più complesse. Lavorare gradualmente sulla tolleranza all’incertezza e alla “non simmetria” attraverso strategie integrate può portare risultati significativi, restituendole una libertà d’azione che oggi le sembra lontana.

Il fatto che lei cerchi conferme sulla presenza di altri con vissuti simili è del tutto comprensibile: il D.O.C. tende a farci sentire isolati, ma le assicuro che non è solo. C’è una comunità clinica, e umana, che conosce a fondo questo tipo di dinamiche e che può aiutarla a rimettere in moto la sua vita, senza più dover seguire una strada obbligata.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da capire le cause di questi pensieri e migliorare la sua qualità di vita.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Grazie della condivisione. Il doc è un disturbo complesso ma per fortuna ormai ci sono delle terapie molto valide che trattano questo problema. Dal mio punti di vista la terapia EMDR è molto efficace. Ti consiglio di intraprendere un percorso di questo tipo. Mi puoi contattare se hai bisogno.In bocca al lupo. Minerva Medina
Caro utente,
con certi tipi i d.o.c è possibile avere questo tipo di sintomatologia, quindi se si sta chiedendo se sia l'unica la risposta è: no. Questo però non vuol dire che uno stesso comportamento sia anche legato a delle stesse cause e motivazioni: in altre parole, ogni persona può mettere in atto uno stesso comportamento ma con un fine diverso. Per far fronte a questa cosa è necessario capire che tipo di rassicurazione le da il ripercorrere la strada fatta in precedente e successivamente individuare perchè le serve tale rassicurazione. Così facendo sarà possibile trovare il nucleo del problema e lavorare su di esso così da raggiungere un nuovo equilibrio, un nuovo benessere.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Dott.ssa Sonia Segoloni
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte San Giovanni
Gentile Utente,
parlare apertamente di ciò che da tempo la fa soffrire richiede molto coraggio, e la ringrazio per questa condivisione. Le difficoltà che descrive sembrano richiedere grande sforzo ogni giorno, e comprendo quanto possano incidere sul suo benessere, sulle relazioni, sul lavoro. Il fatto che abbia già attraversato e superato altre fatiche simili dice molto sulle sue risorse. Il suo desiderio di trovare qualcuno che viva qualcosa di simile esprime il bisogno profondo di non sentirsi più solo in questo.
Anche quello che oggi le appare come un ostacolo insuperabile può iniziare a trasformarsi, a partire proprio da questo gesto di apertura.
Un caro saluto
Dott.ssa Tania Zedda
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità questo aspetto della tua vita. La forma di DOC che descrivi esiste e non sei solo a viverla: ci sono altre persone che sperimentano la stessa necessità di ripercorrere esattamente la stessa strada o lo stesso percorso per calmare l’ansia o per paura che succeda qualcosa di negativo se non lo fanno.
Capisco quanto possa essere frustrante e quanto possa limitare la tua vita personale, sociale e lavorativa, facendoti sentire bloccato in rituali che sembrano insormontabili. La buona notizia è che, anche se ora può sembrare impossibile, con un percorso di terapia cognitivo-comportamentale mirato (con tecniche di esposizione e prevenzione della risposta), è possibile ridurre gradualmente la dipendenza da questi rituali e recuperare spazi di libertà nella tua vita.
Hai già superato altre forme di DOC in passato, e questo dimostra la tua forza: anche questa manifestazione, con un lavoro graduale e costante, può diventare più gestibile. Se vuoi, posso indicarti alcune strategie pratiche per iniziare a ridurre lentamente questi rituali, o accompagnarti nella preparazione al percorso terapeutico per affrontare insieme questa difficoltà.
Dott.ssa Sabrina Pittarello
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno. Capisco quanto possa essere stancante e frustrante vivere con questa necessità di rifare lo stesso percorso ogni volta che si debba andare da qualche parte. Anche se razionalmente sa che non è necessario, il DOC la costringe a ripetere quel comportamento per alleviare l'ansia o la sensazione di disagio. Vorrei che lei sapesse che non è sola: molte persone con questo disturbo sperimentano rituali simili, legati al bisogno di controllo, simmetria o correttezza.
Esistono, però, trattamenti molto efficaci, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) con esposizione e prevenzione della risposta (ERP), che può aiutarla a ridurre l'ansia.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Carolina Berardi
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Gentile Paziente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto questa forma di DOC possa risultare faticosa e invalidante, soprattutto se condiziona aspetti importanti della sua vita quotidiana.

Non saprei darle una risposta specifica rispetto alla sua domanda, quello però che posso dirle è che è possibile lavorare su sintomi così specifici attraverso un percorso psicoterapeutico strutturato: con la terapia si possono affrontare i pensieri disfunzionali alla base del disagio, costruire gradualmente strategie più flessibili e parallelamente si cerca di comprendere meglio la propria persona cercando di scoprire come mai pensiamo, proviamo e facciamo determinate cose.

Imparare a conoscersi più in profondità, è il prima passo verso il cambiamento.

Ha già superato molto, e questo dimostra la sua forza.
Resto a disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Carolina Berardi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

dal disturbo ossessivo-compulsivo, al pari di altri disturbi d'ansia, è possibile guarire attraverso l'ausilio combinato di psicoterapia e farmacoterapia. Si affidi quanto prima ad uno specialista, vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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