Buongiorno, chiedo un parere circa una persona (amico di vecchia data) che ultimamente ha assunto a
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Buongiorno,
chiedo un parere circa una persona (amico di vecchia data) che ultimamente ha assunto atteggiamenti invadenti.
questa persona ha una diagnosi di disturbo borderline con conseguente invalidità al 74% da diversi anni (attualmente ha 34 anni) tanto che ha diverse limitazioni come il non poter avere la patente ecc.
nella sua vita di base non sa tenersi un lavoro... ogni lavoro che ha fatto lo ha mantenuto per massimo un anno dopo di che veniva licenziato a scadenza contratto oppure si licenziava lui... continuo nel dire che questa persona effettua spese molto al di sopra delle sue reali possibilità di acquisto.
I motivi per cui chiedo un parare non sono legati a questo ma ad alcuni suoi comportamenti che sono diventati asfissianti nel tempo.
si è moltissimo legato a me e mi chiede continuamente di vederci (abitiamo a 30km) e sinceramente tra una relazione sentimentale ed un lavoro full time non ho tutto questo tempo (e voglia anche) di vederlo così frequentemente.
quando siamo insieme non fa altro che parlarmi male di tutte le nostre amicizie in comune anche in modo molto pesante augurando tumori e morte a tutti continuando a sottolineare il fatto che quando noi usciamo da soli stiamo bene.
sinceramente io di sentire diffamare tutti i miei (suoi) amici con auguri di morte, di malattie eccetera mi sono stancato.
non capisco quale sia il suo gioco e a cosa voglia arrivare.
in tutto questo voglio aggiungere che a queste persone a cui augura cose orribili scrive abitualmente messaggi strappalacrime piene di gratitudine ringraziandoli della loro amicizia eccetera e che racconta bugie di ogni tipo... anche senza un fine... per esempio si è inventato che per due settimane non ci sarebbe stato perchè sarebbe andato in Sicilia dai suoi parenti (cosa che non era vera come da sua stessa ammissione).
secondo voi sono espressioni del suo disturbo?
cosa potrei fare? io non sopporto più questa sua presenza così ingombrante.
chiedo un parere circa una persona (amico di vecchia data) che ultimamente ha assunto atteggiamenti invadenti.
questa persona ha una diagnosi di disturbo borderline con conseguente invalidità al 74% da diversi anni (attualmente ha 34 anni) tanto che ha diverse limitazioni come il non poter avere la patente ecc.
nella sua vita di base non sa tenersi un lavoro... ogni lavoro che ha fatto lo ha mantenuto per massimo un anno dopo di che veniva licenziato a scadenza contratto oppure si licenziava lui... continuo nel dire che questa persona effettua spese molto al di sopra delle sue reali possibilità di acquisto.
I motivi per cui chiedo un parare non sono legati a questo ma ad alcuni suoi comportamenti che sono diventati asfissianti nel tempo.
si è moltissimo legato a me e mi chiede continuamente di vederci (abitiamo a 30km) e sinceramente tra una relazione sentimentale ed un lavoro full time non ho tutto questo tempo (e voglia anche) di vederlo così frequentemente.
quando siamo insieme non fa altro che parlarmi male di tutte le nostre amicizie in comune anche in modo molto pesante augurando tumori e morte a tutti continuando a sottolineare il fatto che quando noi usciamo da soli stiamo bene.
sinceramente io di sentire diffamare tutti i miei (suoi) amici con auguri di morte, di malattie eccetera mi sono stancato.
non capisco quale sia il suo gioco e a cosa voglia arrivare.
in tutto questo voglio aggiungere che a queste persone a cui augura cose orribili scrive abitualmente messaggi strappalacrime piene di gratitudine ringraziandoli della loro amicizia eccetera e che racconta bugie di ogni tipo... anche senza un fine... per esempio si è inventato che per due settimane non ci sarebbe stato perchè sarebbe andato in Sicilia dai suoi parenti (cosa che non era vera come da sua stessa ammissione).
secondo voi sono espressioni del suo disturbo?
cosa potrei fare? io non sopporto più questa sua presenza così ingombrante.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
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Gentile Amico,
sì, i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità. Non è semplice gestire il rapporto con chi vive questo disagio, tuttavia il vostro dura da anni! E' un ottimo punto di partenza, e fa ben sperare.
Le suggerirei di parlare con franchezza e delicatezza al suo amico: gli parli di come le sue richieste le creino difficoltà, e soprattutto lo rassicuri che lei gli è amico. Si prenda anche il diritto di dire di no: in questo modo proteggerà lei e aiuterà il suo amico a gestire la frustrazione.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
sì, i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità. Non è semplice gestire il rapporto con chi vive questo disagio, tuttavia il vostro dura da anni! E' un ottimo punto di partenza, e fa ben sperare.
Le suggerirei di parlare con franchezza e delicatezza al suo amico: gli parli di come le sue richieste le creino difficoltà, e soprattutto lo rassicuri che lei gli è amico. Si prenda anche il diritto di dire di no: in questo modo proteggerà lei e aiuterà il suo amico a gestire la frustrazione.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve chiaramente i comportamenti del suo amico hanno a che fare con il suo disturbo patologico. L'amicizia, come anche le relazioni sentimentali, con personalità borderline sono molto complicate. Usi la sua saggezza per gestire al meglio questo rapporto anche se " difficile".
Dott.ssa Milvia verginelli
Dott.ssa Milvia verginelli
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Alcuni dei comportamenti che riferisce rimandano al quadro clinico di una Personalità Borderline. Inoltre non so se il suo amico sta affrontando un percorso di supporto e di cura. Chi soffre di questo disturbo di personalità, anche quando è a un buon punto del percorso di cura, trova grandi difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e mantenere con continuità un impiego. Oltre i fattori personali ci sono anche fattori esterni che influenzano il loro funzionamento nel posto di lavoro. Rispetto al senso di solitudine che spesso provano, gli amici per loro sono una salvezza ma allo stesso tempo fanno fatica a gestire i propri comportamenti e le proprie emozioni. Dall'altro lato capisco pienamente il suo malessere rispetto a questo rapporto di amicizia e la fatica nel doverlo gestire a maggior ragione se si ha una vita ben strutturata. Il tempo condiviso dovrebbe essere motivo di gioia e scambio, ma purtroppo l'unica cosa che mi sento di suggerirle e di mantenere questo rapporto mettendo dei confini. Confini anche rispetto agli argomenti di cui parlare quando vi vedete, fornendogli altri temi di conversazione. Le persone con Disturbo Borderline di Personalità, specialmente se non trattate, interpretano la realtà circostante quasi solamente sulla base della loro interpretazione emotiva quindi può provare con molta pazienza a condividere il proprio stato emotivo rispetto a certi argomenti che lui porta. E' importante lei possa esprimergli questo bisogno, ossia quello di condividere argomenti piacevoli nel tempo trascorso con lui. Questo inoltre può essergli molto utile perchè lasciando correre lui avrà meno possibilità di imparare a comprendere anche gli stati emotivi degli altri. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, Sicuramente i comportamenti del suo amico sono connessi al suo tratto di personalità, sarebbe importante però capire un po' di più del suo sistema affettivo per poi ricondurlo alla vostra relazione.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online e psicoterapie individuali.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online e psicoterapie individuali.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Ciao,
Comprendo le tue preoccupazioni e le tue perplessità riguardo al comportamento del tuo amico. Gestire una relazione con qualcuno con un disturbo di personalità borderline può essere complicato, specialmente se non si hanno gli strumenti per comprenderne a pieno le manifestazioni.
Per rispondere alla tua domanda: sì, alcuni dei comportamenti descritti possono essere espressione del suo disturbo. Le persone con disturbo borderline spesso sperimentano un'intensa paura dell'abbandono, sentimenti di vuoto, instabilità dell'umore e difficoltà nelle relazioni interpersonali. Possono alternare idealizzazione e deprezzamento delle persone che li circondano. Inoltre, possono avere comportamenti impulsivi e a volte autodistruttivi, come le spese esagerate che hai menzionato.
Ecco alcuni suggerimenti su come potresti affrontare la situazione:
Stabilisci dei confini chiari: È importante che tu stabilisca dei limiti chiari e coerenti con lui. Ad esempio, puoi decidere quante volte alla settimana/se al mese sei disponibile a vederlo e comunicarlo in modo chiaro.
Comunicazione assertiva: Quando parli con lui, usa una comunicazione chiara e diretta, esprimendo le tue esigenze e i tuoi sentimenti senza aggredire o giudicare.
Evita l'isolamento: Se ti senti sopraffatto, parla con altri amici o familiari della situazione, o considera di consultare un professionista per ricevere consigli specifici.
Educazione sul disturbo: Maggiori informazioni sul disturbo borderline possono aiutarti a comprendere meglio il suo comportamento e a non prenderlo personalmente.
Ricorda di prenderti cura di te stesso: Le tue esigenze e il tuo benessere sono importanti. Se senti che la relazione sta diventando troppo onerosa, considera l'idea di fare una pausa o di ridurre il contatto.
Infine, vorrei sottolineare che, nonostante la sua diagnosi, è responsabilità di ogni individuo gestire il proprio comportamento e le proprie relazioni in modo sano e rispettoso. Anche se la comprensione e l'empatia sono fondamentali, non sei obbligato a tollerare comportamenti dannosi o invasivi.
Con affetto,
Ilaria.
Comprendo le tue preoccupazioni e le tue perplessità riguardo al comportamento del tuo amico. Gestire una relazione con qualcuno con un disturbo di personalità borderline può essere complicato, specialmente se non si hanno gli strumenti per comprenderne a pieno le manifestazioni.
Per rispondere alla tua domanda: sì, alcuni dei comportamenti descritti possono essere espressione del suo disturbo. Le persone con disturbo borderline spesso sperimentano un'intensa paura dell'abbandono, sentimenti di vuoto, instabilità dell'umore e difficoltà nelle relazioni interpersonali. Possono alternare idealizzazione e deprezzamento delle persone che li circondano. Inoltre, possono avere comportamenti impulsivi e a volte autodistruttivi, come le spese esagerate che hai menzionato.
Ecco alcuni suggerimenti su come potresti affrontare la situazione:
Stabilisci dei confini chiari: È importante che tu stabilisca dei limiti chiari e coerenti con lui. Ad esempio, puoi decidere quante volte alla settimana/se al mese sei disponibile a vederlo e comunicarlo in modo chiaro.
Comunicazione assertiva: Quando parli con lui, usa una comunicazione chiara e diretta, esprimendo le tue esigenze e i tuoi sentimenti senza aggredire o giudicare.
Evita l'isolamento: Se ti senti sopraffatto, parla con altri amici o familiari della situazione, o considera di consultare un professionista per ricevere consigli specifici.
Educazione sul disturbo: Maggiori informazioni sul disturbo borderline possono aiutarti a comprendere meglio il suo comportamento e a non prenderlo personalmente.
Ricorda di prenderti cura di te stesso: Le tue esigenze e il tuo benessere sono importanti. Se senti che la relazione sta diventando troppo onerosa, considera l'idea di fare una pausa o di ridurre il contatto.
Infine, vorrei sottolineare che, nonostante la sua diagnosi, è responsabilità di ogni individuo gestire il proprio comportamento e le proprie relazioni in modo sano e rispettoso. Anche se la comprensione e l'empatia sono fondamentali, non sei obbligato a tollerare comportamenti dannosi o invasivi.
Con affetto,
Ilaria.
Salve,
stare in un rapporto con una persona così sofferente a volte può esser molto faticoso. Quello che può fare è ricordarsi di avere di fronte una persona che sta male. Questo potrebbe aiutarla nell' accettazione di alcune esternazioni o comportamenti che susciterebbero in lei profondo disagio.
Tanti cari saluti
Dott. Diego Ferrara
stare in un rapporto con una persona così sofferente a volte può esser molto faticoso. Quello che può fare è ricordarsi di avere di fronte una persona che sta male. Questo potrebbe aiutarla nell' accettazione di alcune esternazioni o comportamenti che susciterebbero in lei profondo disagio.
Tanti cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, sicuramente sta parlando di una persona molto sofferente che non può pensare di aiutare con la sua sola presenza. Sarebbe necessario non solo un tutore nella gestione quotidiana, ma anche terapia sia farmacologica che psicologica. Per quanto riguarda il vostro rapporto mi chiedo come mai le sia così difficile mettere dei confini o allontanarla. I comportamenti descritti sono probabili espressioni del suo disturbo e non escludo che possa avere l'intenzione di manipolare gli altri e ottenerne attenzioni e presenza. Quello che può fare è mettere della distanza e chiedersi perché si sente in dovere di rispondere ad ogni richiesta avanzata da questa persona che non la fa stare bene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, partiamo dalla conclusione del suo scritto: “non sopporto più questa sua presenza così ingombrante”, scrive.
Dunque, mi sembra che da un lato lei senta la necessità personale di mantenere i propri confini (e questo è un bisogno che va sempre rispettato), dall’altro c’è qualche motivazione che non emerge da ciò che scrive e che la tiene legato a questa persona. Forse varrebbe la pena comprendere cosa: potrebbe essere un affetto di lunga data, un senso di responsabilità, un dispiacere nel sentire di abbandonare/lasciare a se stessa questa persona. In qualche modo, anche attraverso la richiesta che fa su questo portale, è come se mettesse parzialmente in secondo piano le sue proprie esigenze e vissuti per descriverci con più ampiezza la situazione del suo amico.
Sulla questione che pone se queste siano espressione del disturbo, leggo che le hanno risposto già i colleghi.
Sul “cosa potrei fare io?” ci rifletterei molto bene e le consiglio di essere cauto: il suo amico vive in una condizione complessa e dolorosa, è importante perciò che lei scelga consapevolmente se o come restargli vicino in un modo, però, che non faccia star male lei e che non incida negativamente sui suoi bisogni personali.
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Dunque, mi sembra che da un lato lei senta la necessità personale di mantenere i propri confini (e questo è un bisogno che va sempre rispettato), dall’altro c’è qualche motivazione che non emerge da ciò che scrive e che la tiene legato a questa persona. Forse varrebbe la pena comprendere cosa: potrebbe essere un affetto di lunga data, un senso di responsabilità, un dispiacere nel sentire di abbandonare/lasciare a se stessa questa persona. In qualche modo, anche attraverso la richiesta che fa su questo portale, è come se mettesse parzialmente in secondo piano le sue proprie esigenze e vissuti per descriverci con più ampiezza la situazione del suo amico.
Sulla questione che pone se queste siano espressione del disturbo, leggo che le hanno risposto già i colleghi.
Sul “cosa potrei fare io?” ci rifletterei molto bene e le consiglio di essere cauto: il suo amico vive in una condizione complessa e dolorosa, è importante perciò che lei scelga consapevolmente se o come restargli vicino in un modo, però, che non faccia star male lei e che non incida negativamente sui suoi bisogni personali.
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Buongiorno e grazie per il quesito che ha posto. E' facile immaginare che la situazione sia stressante, e che questa persona sia in difficoltà. Nulla le vieta, se la situazione diventa insostenibile, di sottrarvisi. Cordiali saluti,
Buongiorno, da come lo descrive non deve essere facile stare a fianco a questa persona. Buona parte degli atteggiamenti che ha descritto sono parte del disturbo borderline di personalità, immagino che alla lunga sia difficile starci a fianco. Detto ciò è importante occuparsi primariamente di lei e della sua salute salvaguardarsi dal disagio che sente nei suoi confronti. Non si dimentichi che prima viene lei.
Gentile utente,
sicuramente i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità.
Per tanto può consigliarle un consulto psicologico , in modo da poter migliorare il proprio comportamento.
Rimango a sua disposizione anche online.
Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
sicuramente i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità.
Per tanto può consigliarle un consulto psicologico , in modo da poter migliorare il proprio comportamento.
Rimango a sua disposizione anche online.
Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
Gentile utente, è una situazione che sembra averla stancata non poco. La sua richiesta evoca una serie di domande sul suo rapporto con questa persona e su altri aspetti relazionali che, però, non possono essere poste in questa sede. Oltre a qualche consiglio che potrà trovare in questa sede, potrebbe riflettere sul senso della sua domanda e del suo modo di essere in relazione con il suo amico. Se avrà voglia di chiarire alcune questioni troverà di certo un professionista che l'accompagnerà in questo percorso.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione e mi dispiace per la situazione che sta passando.
Le situazioni che descrive sono proprio tratti caratteristici del disturbo borderline.
Questo però non significa che lei debba subirli, può tranquillamente prendere le distanze da questa persona, non è per nulla semplice stare al fianco di persone che hanno diagnosi di questo disturbo.
Questa persona sta seguendo una psicoterapia?
In caso contrario potrebbe consigliare di contattare un professionista.
Rimango a disposizione e Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Le situazioni che descrive sono proprio tratti caratteristici del disturbo borderline.
Questo però non significa che lei debba subirli, può tranquillamente prendere le distanze da questa persona, non è per nulla semplice stare al fianco di persone che hanno diagnosi di questo disturbo.
Questa persona sta seguendo una psicoterapia?
In caso contrario potrebbe consigliare di contattare un professionista.
Rimango a disposizione e Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Mi dispiace molto per quello che stai attraversando. È normale sentirsi tristi, abbandonati e confusi dopo una separazione. Cerca di cercare supporto emotivo da amici o familiari di fiducia. Concentrati sulla tua guarigione emotiva e considera la possibilità di cercare l'aiuto di uno psicologo per affrontare il dolore e l'ansia. Ricorda di prenderti cura di te stessa e costruire una rete di supporto intorno a te.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, i comportamenti descritti parrebberro essere frutto della patologia del suo amico. E' noto quanto sia difficile approcciarsi a percorse affette da tale disturbo, soprattutto per il fatto che tendono ad oscillare tra posizioni diametralmente opposte... Quello che potrebbe fare è comunicargli con delicatezza come le sue modalità la stiano mettendo in diffcoltà e, se pensa possa tornare utile, consigliargli di intraprendere un percorso psicoterapico.
Dott. Marco Cenci
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Quella che riporta è una situazione molto difficile e faticosa, ed è comprensibile che oltre un certo limite lei non la tolleri più. Credo che sia importante muoversi su due fronti: da una parte spingere il suo amico a intraprendere un percorso psicologico, se non è già in cura, di modo che un professionista possa occuparsi di questa situazione, cosa che lei oltre un certo limite non può fare. Dall'altra è importante che lei possa mettere dei paletti chiari nella vostra relazione: non significa che se il suo amico soffre di questo disturbo lei non può esprimersi chiaramente con lui. Mettere dei confini non fa bene soltanto a lei, ma anche alla relazione e al suo interlocutore. Gli dica chiaramente quelli che sono i comportamenti che lei non è più disposto ad accettare, e il suo bisogno di passare del tempo di qualità insieme. Limiti temporalmente anche le situazioni in cui stare insieme, in modo da non perdere la relazione ma anche da non esserne invaso. Se avesse ulteriori domande resto a disposizione, anche online. Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente,
data la complessità della situazione potrebbe essere utile considerare di rivolgervi a un terapeuta. Un professionista può offrire supporto per affrontare queste dinamiche e aiutare a stabilire confini più sani. È importante proteggere il suo benessere.
Un caro saluto.
data la complessità della situazione potrebbe essere utile considerare di rivolgervi a un terapeuta. Un professionista può offrire supporto per affrontare queste dinamiche e aiutare a stabilire confini più sani. È importante proteggere il suo benessere.
Un caro saluto.
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Buongiorno,
ciò che ha riportato dell'amico è caratteristico del disturbo, anche in merito al denigrare prima una persona e poi a lodarla (processi di ipervalutazione e quelli di disprezzo e svalutazione dell'altro). Evidentemente da come racconti questa persona ha preso lei come figura di riferimento, una cosa che posso consigliare in questo caso di fare è di porre dei limiti condivisi con questa persona in modo da riuscire a gestire questa amicizia.
ciò che ha riportato dell'amico è caratteristico del disturbo, anche in merito al denigrare prima una persona e poi a lodarla (processi di ipervalutazione e quelli di disprezzo e svalutazione dell'altro). Evidentemente da come racconti questa persona ha preso lei come figura di riferimento, una cosa che posso consigliare in questo caso di fare è di porre dei limiti condivisi con questa persona in modo da riuscire a gestire questa amicizia.
Salve,
Il disturbo borderline di personalità si caratterizza per i seguenti aspetti:
- "ll disturbo borderline di personalità è caratterizzato da una modalità pervasiva di instabilità e di ipersensibilità nei rapporti interpersonali, instabilità nell'immagine di sé, estreme fluttuazioni dell'umore, e impulsività. quando i pazienti con disturbo borderline di personalità si sentono abbandonati o trascurati, provano intensa paura o rabbia. Per esempio, possono essere terrorizzati o furiosi quando qualcuno importante per loro ha pochi minuti di ritardo o annulla un impegno. Pensano che questo abbandono significhi che essi sono cattivi. Essi temono l'abbandono in parte perché non vogliono essere soli. Questi pazienti tendono a cambiare la loro visione degli altri bruscamente e drammaticamente. Possono idealizzare un potenziale caregiver o amante nelle prime fasi del rapporto, chiedere di passare molto tempo insieme, e condividere tutto. Improvvisamente, possono sentire che la persona non si preoccupa abbastanza, e diventare disillusi; poi possono sminuire o arrabbiarsi con la persona. Questo passaggio dall'idealizzazione alla svalutazione riflette il modo di pensare in bianco e nero (splitting, la polarizzazione del bene e del male)". Questa descrizione sopra citata è una possibile spiegazione del perché il suo amico può parlare male di altre persone fino anche ad augurare cose cattive per la loro vita. Il suo comportamento può essere dipeso dal fatto che si percepisce abbandonato da tali persone e la sua reazione è di rabbia, frustrazione, sfuriate, amarezza.
- I pazienti con disturbo borderline di personalità possono entrare in empatia con e prendersi cura di una persona, ma solo se ritengono che un'altra persona sarà lì per loro in caso di necessità. Il suo atteggiamento nei suoi confronti di forte legame, di volersi vedere continuamente è dipeso dal fatto che lui sente una forte vicinanza da parte sua nei suoi confronti a differenza del resto dei suoi amici e quindi ha sviluppato nei suoi confronti quell'espressione che si chiama “persona preferita” ossia lei è divenuto/a quell'individuo che occupa un ruolo centrale nella sua vita. Lei viene vista come una fonte primaria di supporto emotivo, affetto o stabilità.
In seguito a tutto ciò, se tale relazione le crea sofferenza, disagio le suggerisco di interrompere il rapporto con questa persona perché la persona con disturbo di personalità borderline ha un funzionamento a livello comportamentale, relazionale e di pensiero come descritto nelle righe precedenti e come lei ha potuto constatare in prima persona.
Avere rapporti interpersonali sani con persone con disturbo di personalità narcisista o borderline è impossibile in quanto non sono in grado di costruire rapporti reciproci empatici e di regolare la propria sfera emotiva. I rapporti interpersonali con persone con questa tipologia di personalità sono destinati a divenire di natura tossica.
Spero per lei e per il suo benessere psicofisico, emotivo e relazionale che riesca a a prendere le distanze da questa persona nonostante il dispiacere che le potrà recare questa scelta.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione, non esiti a scrivermi se ne sentirà il bisogno, nel caso fosse mi scriva tramite i miei canali social in quanto qui non ho modo di vedere i messaggi ricevuti dai pazienti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Il disturbo borderline di personalità si caratterizza per i seguenti aspetti:
- "ll disturbo borderline di personalità è caratterizzato da una modalità pervasiva di instabilità e di ipersensibilità nei rapporti interpersonali, instabilità nell'immagine di sé, estreme fluttuazioni dell'umore, e impulsività. quando i pazienti con disturbo borderline di personalità si sentono abbandonati o trascurati, provano intensa paura o rabbia. Per esempio, possono essere terrorizzati o furiosi quando qualcuno importante per loro ha pochi minuti di ritardo o annulla un impegno. Pensano che questo abbandono significhi che essi sono cattivi. Essi temono l'abbandono in parte perché non vogliono essere soli. Questi pazienti tendono a cambiare la loro visione degli altri bruscamente e drammaticamente. Possono idealizzare un potenziale caregiver o amante nelle prime fasi del rapporto, chiedere di passare molto tempo insieme, e condividere tutto. Improvvisamente, possono sentire che la persona non si preoccupa abbastanza, e diventare disillusi; poi possono sminuire o arrabbiarsi con la persona. Questo passaggio dall'idealizzazione alla svalutazione riflette il modo di pensare in bianco e nero (splitting, la polarizzazione del bene e del male)". Questa descrizione sopra citata è una possibile spiegazione del perché il suo amico può parlare male di altre persone fino anche ad augurare cose cattive per la loro vita. Il suo comportamento può essere dipeso dal fatto che si percepisce abbandonato da tali persone e la sua reazione è di rabbia, frustrazione, sfuriate, amarezza.
- I pazienti con disturbo borderline di personalità possono entrare in empatia con e prendersi cura di una persona, ma solo se ritengono che un'altra persona sarà lì per loro in caso di necessità. Il suo atteggiamento nei suoi confronti di forte legame, di volersi vedere continuamente è dipeso dal fatto che lui sente una forte vicinanza da parte sua nei suoi confronti a differenza del resto dei suoi amici e quindi ha sviluppato nei suoi confronti quell'espressione che si chiama “persona preferita” ossia lei è divenuto/a quell'individuo che occupa un ruolo centrale nella sua vita. Lei viene vista come una fonte primaria di supporto emotivo, affetto o stabilità.
In seguito a tutto ciò, se tale relazione le crea sofferenza, disagio le suggerisco di interrompere il rapporto con questa persona perché la persona con disturbo di personalità borderline ha un funzionamento a livello comportamentale, relazionale e di pensiero come descritto nelle righe precedenti e come lei ha potuto constatare in prima persona.
Avere rapporti interpersonali sani con persone con disturbo di personalità narcisista o borderline è impossibile in quanto non sono in grado di costruire rapporti reciproci empatici e di regolare la propria sfera emotiva. I rapporti interpersonali con persone con questa tipologia di personalità sono destinati a divenire di natura tossica.
Spero per lei e per il suo benessere psicofisico, emotivo e relazionale che riesca a a prendere le distanze da questa persona nonostante il dispiacere che le potrà recare questa scelta.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione, non esiti a scrivermi se ne sentirà il bisogno, nel caso fosse mi scriva tramite i miei canali social in quanto qui non ho modo di vedere i messaggi ricevuti dai pazienti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge un’esperienza di relazione sempre più faticosa, in cui sembra sentirsi intrappolato in una dinamica carica di richieste, ambivalenze e giudizi contraddittori. Il bisogno dell’altro di mantenere un legame esclusivo e costante, unito a comportamenti svalutanti verso terzi o alla diffusione di falsità, può effettivamente generare confusione, disagio e stanchezza emotiva.
Alcuni dei comportamenti che descrive – come l’oscillazione tra espressioni di grande affetto e aggressività, la difficoltà a regolare l’intensità del rapporto, o la distorsione della realtà – possono essere compatibili con alcune manifestazioni di un disturbo borderline di personalità. Tuttavia, ogni comportamento andrebbe valutato con attenzione nel suo contesto specifico.
Se da tempo percepisce un senso di invasività crescente, potrebbe essere utile prendersi uno spazio per riflettere, anche attraverso un percorso di psicoterapia, su come tutelare i propri confini relazionali e comprendere meglio cosa questa amicizia stia toccando in lei, oggi.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emerge un’esperienza di relazione sempre più faticosa, in cui sembra sentirsi intrappolato in una dinamica carica di richieste, ambivalenze e giudizi contraddittori. Il bisogno dell’altro di mantenere un legame esclusivo e costante, unito a comportamenti svalutanti verso terzi o alla diffusione di falsità, può effettivamente generare confusione, disagio e stanchezza emotiva.
Alcuni dei comportamenti che descrive – come l’oscillazione tra espressioni di grande affetto e aggressività, la difficoltà a regolare l’intensità del rapporto, o la distorsione della realtà – possono essere compatibili con alcune manifestazioni di un disturbo borderline di personalità. Tuttavia, ogni comportamento andrebbe valutato con attenzione nel suo contesto specifico.
Se da tempo percepisce un senso di invasività crescente, potrebbe essere utile prendersi uno spazio per riflettere, anche attraverso un percorso di psicoterapia, su come tutelare i propri confini relazionali e comprendere meglio cosa questa amicizia stia toccando in lei, oggi.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno, comprendo che questa situazione le stia arrecando disagio, ma non è lei a poter fare qualcosa direttamente per il suo amico. Il disturbo della personalità borderline rientra nei disturbi gravi, si può imparare a gestirlo, ma dipende da cosa sta facendo il suo amico, intendo sotto l'aspetto farmacologico e terapeutico non farmacologico. I comportamenti da lei descritti possono essere legati al disturbo borderline. E' importante che in una situazione come quella che descrive, lei si possa salvaguardare mettendo dei confini a questa relazione di amicizia. Le auguro il meglio.
Buongiorno,
da come descrive la situazione, è possibile che alcuni comportamenti del suo amico siano legati al disturbo borderline di personalità, come la forte dipendenza affettiva, i cambiamenti improvvisi nel modo di relazionarsi con gli altri, le bugie e l’instabilità nei rapporti. Tuttavia, solo chi lo ha in cura può dare una valutazione precisa.
Detto questo, è importante sottolineare che il suo disagio è del tutto legittimo. Sentirsi sopraffatti da una relazione troppo intensa o invadente è normale, soprattutto se viene meno il rispetto dei propri spazi, del proprio tempo e del proprio equilibrio personale.
Le consiglio di:
• Stabilire confini chiari con questa persona, comunicando con rispetto ma anche con fermezza.
• Non sentirsi in colpa: prendersi cura di sé non significa abbandonare l’altro.
• Valutare un supporto psicologico personale, per essere aiutato a gestire questa relazione senza farsi carico di pesi troppo grandi da sostenere da solo.
A volte voler bene a qualcuno significa anche mettere una sana distanza.
Resto a disposizione se sente il bisogno di approfondire.
Un caro saluto.
da come descrive la situazione, è possibile che alcuni comportamenti del suo amico siano legati al disturbo borderline di personalità, come la forte dipendenza affettiva, i cambiamenti improvvisi nel modo di relazionarsi con gli altri, le bugie e l’instabilità nei rapporti. Tuttavia, solo chi lo ha in cura può dare una valutazione precisa.
Detto questo, è importante sottolineare che il suo disagio è del tutto legittimo. Sentirsi sopraffatti da una relazione troppo intensa o invadente è normale, soprattutto se viene meno il rispetto dei propri spazi, del proprio tempo e del proprio equilibrio personale.
Le consiglio di:
• Stabilire confini chiari con questa persona, comunicando con rispetto ma anche con fermezza.
• Non sentirsi in colpa: prendersi cura di sé non significa abbandonare l’altro.
• Valutare un supporto psicologico personale, per essere aiutato a gestire questa relazione senza farsi carico di pesi troppo grandi da sostenere da solo.
A volte voler bene a qualcuno significa anche mettere una sana distanza.
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Un caro saluto.
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