Buongiorno. cerco aiuto rispetto ad una situazione che sto vivendo da qualche anno ormai. Premetto c
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Buongiorno. cerco aiuto rispetto ad una situazione che sto vivendo da qualche anno ormai. Premetto che sono in cura dalla stessa psicologa da quasi 12 anni e che conosco bene la terapia. Questa persona mi ha aiutato tantissimo, e la rispetto molto, ma riguardo a quello che sto per scrivere sento di voler avere più pareri possibili essendo una questione particolare.
Ho 26 anni, maschio, e ne ho passate parecchie nella mia vita, a partire dalla mia famiglia, che è sempre stata divisa a metà sotto ogni punto di vista, e intendo proprio su ogni cosa. Da una parte i complottisti alternativi che si fanno ben pochi scrupoli nell'usare il prossimo a proprio vantaggio, e dall'altra gli ipocondriaci iperprotettivi disposti a tutto per compiacere chi li circonda. Sono cresciuto fra questi due fuochi, e i miei genitori si trovavano nel mezzo. Nonostante le gravi mancanze avute nei miei confronti gli ho sempre voluto bene e essendo ormai adulto ho perdonato e lasciato alle spalle il passato, inoltre negli anni sono stati disposti a smussare alcuni angoli della loro personalità rendendo l'ambiente a casa più vivibile, non è da tutti. Ero particolarmente legato a mio nonno, che ho sempre considerato un grande uomo, e un modello a cui mi sono ispirato da sempre. Quando nel 2021 è venuto a mancare la mia mente ha avuto un collasso totale, da cui sono riuscito ad uscire due anni dopo solo con l'utilizzo di psicofarmaci. Purtroppo queste medicine mi hanno fatto prendere molto peso, e da essere un pò matto ma perlomeno esteticamente piacevole, sono diventato un barilotto di schifo, sia dentro che fuori. Sò che c'è stato un episodio in particolare nella mia infanzia a cui molto probabilmente è dovuto tutto il resto di quello che scriverò. Mio padre ha due sorelle, una più grande e una più piccola di lui. Quella più grande quando aveva 17 anni ha cominciato a fare uso di metanfetamina, psicofarmaci e molto altro, e a giudicare da quello che ho sentito dai miei familiari, anche prima di questo pare non fosse il ritratto della stabilità mentale, ed'è quindi completamente andata fuori di testa. Grazie alla terapia, unendo i puntini la terapeuta ha fatto si che mi ricordassi di certi episodi che avevo completamente rimosso, e a cui non volevo credere. Poi piano piano, un pezzo alla volta mi sono ricordato, ed è tornato a galla, e in effetti quella era l'unica cosa che dava senso a tutto il resto. Nel periodo di tempo che và dai miei 4/5 anni fino agli 8/9 questa persona si è divertita in maniera perversa nei miei confronti, causandomi tanto dolore e problematiche che tutt'oggi porto con me, anche se sto cercando di superarle. Da piccolo sentivo di non potermi fidare di chi avevo dentro casa, figuriamoci di chi c'era fuori, e oltre questa grande diffidenza nei confronti di tutti, odiavo essere toccato, non importava chi fosse, e quando mi sono trovato in situazioni dove non potevo evitare il contatto fisico, sentivo come un torpore in tutto il corpo, tipo modalità offline, e gli occhi si appannavano. Per fare un paragone era come se fossi prigioniero nel mio corpo, un'impressione orribile, ma più di tutte lo era la sensazione di sporco perenne che avevo addosso, e che non andava mai via. Alternavo periodi in cui facevo 6 o più docce al giorno, ad altri in cui non mi lavavo per settimane, sentivo che questo sporco usciva da sotto la pelle, e mi incolpavo di questo, perchè non credevo di essere stato sporcato ma di essere io stesso lo sporco. Di questo non ne ho mai parlato a nessuno, principalmente per paura di non essere capito. Fin da quando avevo 5 anni ho cominciato a lavarmi da solo, e questo porta ad un altro punto, tornando alle mancanze dei miei genitori. A quanto pare sono nato con un piccolo difetto fisico, si chiama fimosi, non è grave anzi molti ce l'hanno, in alcuni casi non è nemmeno necessario intervenire chirurgicamente, ma avendo io cominciato a occuparmi di me molto presto, e data la poca attenzione dei miei genitori e la mia riservatezza al riguardo, perchè credevo che anche quello fosse una conseguenza di ciò che ho scritto prima, non lo dissi. Finchè a 17 anni sentii di poterne parlare con la mia terapeuta, che mi aiutò a capire come procedere. Il primo il mio primo sogno da bambino, era diventare un vero uomo, come mio nonno e come mio padre, che non saranno stati perfetti, ma che hanno sempre avuto un grande onore. Purtroppo non sò se si realizzerà mai questo sogno, perchè per colpa di quegli anni, e di quelle esperienze che hanno intaccato irreversibilmente la mia sessualità e il mio modo di vivere il contatto fisico, sento di aver perso una parte importante di me.
Fino ai 14 anni ero quello che si definirebbe uno "sfigato", un secchione, non avevo nessun amico e nessun interesse. Quando feci 15 anni sentii la necessità di cambiare, e un giorno per caso incontrai due conoscenti con cui andavo a scuola, altrettanto sfigati come lo ero io. Da quel giorno una cosa tirò l'altra, e finimmo col creare una bellissima comitiva da quasi 50 persone, Eravamo coesi, e io volevo bene ad ognuno di loro. Sorprendentemente più della metà erano ragazze, e dico sorprendentemente perchè noi eravamo un disastro con le donne, io più di tutti, nonostante non fossi brutto, e anzi c'era molto interesse nei miei confronti. Ho sempre dato un grande valore all'amicizia, ogni ti voglio bene, ogni tengo a te che ho detto, così come ogni parolaccia e insulto erano sentiti e sinceri, e mi dispiace oggi dire che dall'altra parte non era lo stesso. Cominciai a non andare più a scuola, fino a lasciarla del tutto, stavo solo in giro con gli altri, a bere e fumare tutti i giorni, a volte senza tornare a casa per mesi. Ero totalmente perso e annebbiato sotto ogni punto di vista, molti di quegli anni non li ricordo nemmeno. Finchè il gruppo che per un periodo mettevo addirittura più in alto della mia famiglia e che cominciavo a considerare tale, dopo 4 anni di giornate passate insieme cominciò a sgretolarsi, fino a che rimanemmo solo 7, e poi più nessuno.
Crescendo ho imparato che ognuno prende la sua strada, tanto che ormai sono diventato bravissimo a tagliare i ponti quando è necessario. Se ho scritto tutte queste cose è perchè sono importanti affinchè possiate darmi un consiglio utile per aiutarmi.
In questa combriccola, fra tossici e tipe un pò troppo promiscue, c'era una ragazza speciale, una di quelle persone che incontri una volta nella vita se sei fortunato, me ne innamorai subito, e anche lei si mostrò interessata lo stesso giorno che ci incontrammo. Ma così come avevo seppellito in fondo a me tutti i brutti ricordi, lo feci anche con quei sentimenti, perchè non volevo sporcarla, ma allo stesso tempo la volevo. Andò avanti così per qualche anno, 2 o 3, e nonostante le molte volte in cui mi confessò ciò che provava, io rifiutai sempre. Due volte mi disse ti amo, e io non risposi, e furono anche le uniche due volte che l'ho sentito in vita mia. col tempo diventò sempre più difficile starle lontana, con lei mi sentivo me stesso, senza maschere e bugie, e vederla ridere era una gioia ogni volta. Quando faceva qualcosa per me, sapevo che era autentico e speciale, come le volte che i miei amici e la mia famiglia si scordavano del mio compleanno, ma lei mai, mi faceva sempre gli auguri, una anno mi fece anche un regalo che ho ancora. Poi un giorno ad una festa, mi ritrovai a dividere il materassino gonfiabile con lei, e lì non riuscii a resistere. Ero leggero, non mi ero mai sentito così, stavo cominciando a vedere più chiaramente, ma purtroppo finii per rovinare tutto, come al solito. Dopo una notte passata insieme, che è stata per me anche la prima volta in generale, finimmo per litigare, perchè io preso dall'ansia e dalle paranoie dovute alla mia scarsa, quasi ridicola prestazione, mi sentii sbagliato, rotto, difettoso. così dopo aver litigato me ne andai e non la rividi più. Mesi fà ho voluto eliminare l'account di instagram, e nel fare l'accesso dopo non ricordo nemmeno quanto tempo, trovai la sua richiesta di seguirmi che accettai subito, e poche settimane dopo le scrissi, così dopo 5 anni senza vederci ci siamo rincontrati. Per me è stato uno shok vederla, è sbocciata nella giovane donna splendida che sapevo sarebbe diventata, mentre io non sono ancora niente. Abbiamo chiarito certe questioni che a quanto pare ci portavamo dentro entrambi da molto tempo, e di questo ne sono fiero, perchè ci vuole coraggio a chiedere scusa ed'è quello che ho fatto io, credendo che mi sarebbe bastato per stare meglio, ma non è così. Provo ancora qualcosa per lei, e i bei momenti che abbiamo condiviso, nonostante non siano stati molti, mi hanno aiutato a superare tante situazioni difficili, sono stati fra i ricordi a cui mi sono aggrappato per continuare ad andare avanti. lei ai tempi mi parlò di alcune sue situazioni difficili, ma io ero cieco, e invece di starle vicino come faceva lei con me nonostante i suoi problemi, preferivo fumare con quei tossici che non chiamerò amici perchè non lo sono mai stati veramente. Negli anni ho perso tutte le persone che facevano parte della mia vita, e di nessuno ho sentito la mancanza, tranne la sua, lei è l'unica che mi manca e che mi è mai mancata, sò che è passato tanto tempo, ma in cuor mio spero ancora che non sia troppo tardi, anche se già sò che lo è. Vorrei invitarla a uscire per rivederla, ma non voglio elemosinare attenzioni che non mi sono dovute, ne passare per disperato, in più non credo che lei tenga ancora a me. Ho provato a scriverle ultimamente ma sembra fredda e un paio di volte non mi ha più risposto. Vorrei provare un'ultima volta per vedere come và, ma ho paura di essere inopportuno. Tenendo conto di quello che ho scritto, vorrei sapere voi cosa fareste al mio posto. Grazie A.
Ho 26 anni, maschio, e ne ho passate parecchie nella mia vita, a partire dalla mia famiglia, che è sempre stata divisa a metà sotto ogni punto di vista, e intendo proprio su ogni cosa. Da una parte i complottisti alternativi che si fanno ben pochi scrupoli nell'usare il prossimo a proprio vantaggio, e dall'altra gli ipocondriaci iperprotettivi disposti a tutto per compiacere chi li circonda. Sono cresciuto fra questi due fuochi, e i miei genitori si trovavano nel mezzo. Nonostante le gravi mancanze avute nei miei confronti gli ho sempre voluto bene e essendo ormai adulto ho perdonato e lasciato alle spalle il passato, inoltre negli anni sono stati disposti a smussare alcuni angoli della loro personalità rendendo l'ambiente a casa più vivibile, non è da tutti. Ero particolarmente legato a mio nonno, che ho sempre considerato un grande uomo, e un modello a cui mi sono ispirato da sempre. Quando nel 2021 è venuto a mancare la mia mente ha avuto un collasso totale, da cui sono riuscito ad uscire due anni dopo solo con l'utilizzo di psicofarmaci. Purtroppo queste medicine mi hanno fatto prendere molto peso, e da essere un pò matto ma perlomeno esteticamente piacevole, sono diventato un barilotto di schifo, sia dentro che fuori. Sò che c'è stato un episodio in particolare nella mia infanzia a cui molto probabilmente è dovuto tutto il resto di quello che scriverò. Mio padre ha due sorelle, una più grande e una più piccola di lui. Quella più grande quando aveva 17 anni ha cominciato a fare uso di metanfetamina, psicofarmaci e molto altro, e a giudicare da quello che ho sentito dai miei familiari, anche prima di questo pare non fosse il ritratto della stabilità mentale, ed'è quindi completamente andata fuori di testa. Grazie alla terapia, unendo i puntini la terapeuta ha fatto si che mi ricordassi di certi episodi che avevo completamente rimosso, e a cui non volevo credere. Poi piano piano, un pezzo alla volta mi sono ricordato, ed è tornato a galla, e in effetti quella era l'unica cosa che dava senso a tutto il resto. Nel periodo di tempo che và dai miei 4/5 anni fino agli 8/9 questa persona si è divertita in maniera perversa nei miei confronti, causandomi tanto dolore e problematiche che tutt'oggi porto con me, anche se sto cercando di superarle. Da piccolo sentivo di non potermi fidare di chi avevo dentro casa, figuriamoci di chi c'era fuori, e oltre questa grande diffidenza nei confronti di tutti, odiavo essere toccato, non importava chi fosse, e quando mi sono trovato in situazioni dove non potevo evitare il contatto fisico, sentivo come un torpore in tutto il corpo, tipo modalità offline, e gli occhi si appannavano. Per fare un paragone era come se fossi prigioniero nel mio corpo, un'impressione orribile, ma più di tutte lo era la sensazione di sporco perenne che avevo addosso, e che non andava mai via. Alternavo periodi in cui facevo 6 o più docce al giorno, ad altri in cui non mi lavavo per settimane, sentivo che questo sporco usciva da sotto la pelle, e mi incolpavo di questo, perchè non credevo di essere stato sporcato ma di essere io stesso lo sporco. Di questo non ne ho mai parlato a nessuno, principalmente per paura di non essere capito. Fin da quando avevo 5 anni ho cominciato a lavarmi da solo, e questo porta ad un altro punto, tornando alle mancanze dei miei genitori. A quanto pare sono nato con un piccolo difetto fisico, si chiama fimosi, non è grave anzi molti ce l'hanno, in alcuni casi non è nemmeno necessario intervenire chirurgicamente, ma avendo io cominciato a occuparmi di me molto presto, e data la poca attenzione dei miei genitori e la mia riservatezza al riguardo, perchè credevo che anche quello fosse una conseguenza di ciò che ho scritto prima, non lo dissi. Finchè a 17 anni sentii di poterne parlare con la mia terapeuta, che mi aiutò a capire come procedere. Il primo il mio primo sogno da bambino, era diventare un vero uomo, come mio nonno e come mio padre, che non saranno stati perfetti, ma che hanno sempre avuto un grande onore. Purtroppo non sò se si realizzerà mai questo sogno, perchè per colpa di quegli anni, e di quelle esperienze che hanno intaccato irreversibilmente la mia sessualità e il mio modo di vivere il contatto fisico, sento di aver perso una parte importante di me.
Fino ai 14 anni ero quello che si definirebbe uno "sfigato", un secchione, non avevo nessun amico e nessun interesse. Quando feci 15 anni sentii la necessità di cambiare, e un giorno per caso incontrai due conoscenti con cui andavo a scuola, altrettanto sfigati come lo ero io. Da quel giorno una cosa tirò l'altra, e finimmo col creare una bellissima comitiva da quasi 50 persone, Eravamo coesi, e io volevo bene ad ognuno di loro. Sorprendentemente più della metà erano ragazze, e dico sorprendentemente perchè noi eravamo un disastro con le donne, io più di tutti, nonostante non fossi brutto, e anzi c'era molto interesse nei miei confronti. Ho sempre dato un grande valore all'amicizia, ogni ti voglio bene, ogni tengo a te che ho detto, così come ogni parolaccia e insulto erano sentiti e sinceri, e mi dispiace oggi dire che dall'altra parte non era lo stesso. Cominciai a non andare più a scuola, fino a lasciarla del tutto, stavo solo in giro con gli altri, a bere e fumare tutti i giorni, a volte senza tornare a casa per mesi. Ero totalmente perso e annebbiato sotto ogni punto di vista, molti di quegli anni non li ricordo nemmeno. Finchè il gruppo che per un periodo mettevo addirittura più in alto della mia famiglia e che cominciavo a considerare tale, dopo 4 anni di giornate passate insieme cominciò a sgretolarsi, fino a che rimanemmo solo 7, e poi più nessuno.
Crescendo ho imparato che ognuno prende la sua strada, tanto che ormai sono diventato bravissimo a tagliare i ponti quando è necessario. Se ho scritto tutte queste cose è perchè sono importanti affinchè possiate darmi un consiglio utile per aiutarmi.
In questa combriccola, fra tossici e tipe un pò troppo promiscue, c'era una ragazza speciale, una di quelle persone che incontri una volta nella vita se sei fortunato, me ne innamorai subito, e anche lei si mostrò interessata lo stesso giorno che ci incontrammo. Ma così come avevo seppellito in fondo a me tutti i brutti ricordi, lo feci anche con quei sentimenti, perchè non volevo sporcarla, ma allo stesso tempo la volevo. Andò avanti così per qualche anno, 2 o 3, e nonostante le molte volte in cui mi confessò ciò che provava, io rifiutai sempre. Due volte mi disse ti amo, e io non risposi, e furono anche le uniche due volte che l'ho sentito in vita mia. col tempo diventò sempre più difficile starle lontana, con lei mi sentivo me stesso, senza maschere e bugie, e vederla ridere era una gioia ogni volta. Quando faceva qualcosa per me, sapevo che era autentico e speciale, come le volte che i miei amici e la mia famiglia si scordavano del mio compleanno, ma lei mai, mi faceva sempre gli auguri, una anno mi fece anche un regalo che ho ancora. Poi un giorno ad una festa, mi ritrovai a dividere il materassino gonfiabile con lei, e lì non riuscii a resistere. Ero leggero, non mi ero mai sentito così, stavo cominciando a vedere più chiaramente, ma purtroppo finii per rovinare tutto, come al solito. Dopo una notte passata insieme, che è stata per me anche la prima volta in generale, finimmo per litigare, perchè io preso dall'ansia e dalle paranoie dovute alla mia scarsa, quasi ridicola prestazione, mi sentii sbagliato, rotto, difettoso. così dopo aver litigato me ne andai e non la rividi più. Mesi fà ho voluto eliminare l'account di instagram, e nel fare l'accesso dopo non ricordo nemmeno quanto tempo, trovai la sua richiesta di seguirmi che accettai subito, e poche settimane dopo le scrissi, così dopo 5 anni senza vederci ci siamo rincontrati. Per me è stato uno shok vederla, è sbocciata nella giovane donna splendida che sapevo sarebbe diventata, mentre io non sono ancora niente. Abbiamo chiarito certe questioni che a quanto pare ci portavamo dentro entrambi da molto tempo, e di questo ne sono fiero, perchè ci vuole coraggio a chiedere scusa ed'è quello che ho fatto io, credendo che mi sarebbe bastato per stare meglio, ma non è così. Provo ancora qualcosa per lei, e i bei momenti che abbiamo condiviso, nonostante non siano stati molti, mi hanno aiutato a superare tante situazioni difficili, sono stati fra i ricordi a cui mi sono aggrappato per continuare ad andare avanti. lei ai tempi mi parlò di alcune sue situazioni difficili, ma io ero cieco, e invece di starle vicino come faceva lei con me nonostante i suoi problemi, preferivo fumare con quei tossici che non chiamerò amici perchè non lo sono mai stati veramente. Negli anni ho perso tutte le persone che facevano parte della mia vita, e di nessuno ho sentito la mancanza, tranne la sua, lei è l'unica che mi manca e che mi è mai mancata, sò che è passato tanto tempo, ma in cuor mio spero ancora che non sia troppo tardi, anche se già sò che lo è. Vorrei invitarla a uscire per rivederla, ma non voglio elemosinare attenzioni che non mi sono dovute, ne passare per disperato, in più non credo che lei tenga ancora a me. Ho provato a scriverle ultimamente ma sembra fredda e un paio di volte non mi ha più risposto. Vorrei provare un'ultima volta per vedere come và, ma ho paura di essere inopportuno. Tenendo conto di quello che ho scritto, vorrei sapere voi cosa fareste al mio posto. Grazie A.
Buonasera, probabilmente dopo così tanti anni di terapia dove le tracce della propria vita sono emerse e sono consapevoli, emerge anche il desiderio di riprendere in mano qualcosa che il tempo ha lasciato sospeso. Non si tratta di elemosinare attenzioni o apparire disperato, si tratta di ritrovare una persona conosciuta tempo fa per dirsi chi si è ad oggi, restituire una riconoscimento all'affetto incompreso al tempo e scoprire se c'è spazio per una nuova relazione alla luce delle vostre vite attuali. Le relazioni sono creature mutevoli che meritano sempre di essere esplorate anche quando il tempo ha fatto il suo corso, magari proprio perché c'è qualcosa di nuovo da dirsi e un racconto di ieri da riprendere alla luce della vita trascorsa!
Le auguro di avere coraggio e di non lasciare incompiuti i suoi desideri!
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Un calorosissimo abbraccio.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara A., la sua storia è complessa. Prima di agire, rifletta sulle sue reali intenzioni nel voler riconnettersi con questa persona. Esprima i suoi sentimenti sinceramente e rispettosamente, ma accetti anche la possibilità di un rifiuto. Continui il suo percorso di crescita personale e consideri di ricevere ulteriore supporto attraverso la terapia.
Buonasera, grazie per la toccante condivisione dei suoi vissuti e dei suoi bellissimi sentimenti. Non tutti la vedono così come lei si percepisce e credo anche che il suo chiedere scusa alla ragazza a cui tiene sia una bella dimostrazione di ciò che di buono ha ereditato da suo nonno e dal suo papà: ne sia fiero! Penso che un rimorso sia meglio di un rimpianto e che non è affatto inopportuno contattare quella ragazza. Per farlo deve mettere da parte la visione che ha di sé e lasciare da parte, almeno per un momento, il modo in cui si percepisce lei stesso. Credo che riuscirà nel suo intento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, se non le chiederà di vedersi o uscire ne porterà sempre il rimorso, quindi sarebbe meglio provare ad esporsi sopportando il rischio di un rifiuto.
Buona sera, grazie per la condivisione così sentita della sua vita e del suo percorso di crescita. Si sono passati 5 anni, e potrebbe anche essere che le cose siano cambiate, ma se non prova magari a rivederla e parlare apertamente forse non lo saprà mai e potrebbe in futuro rimpiangere di aver perso un'occasione. Se dovesse scoprire che non c'è più spazio per una relazione ha una terapeuta con cui rielaborare il lutto.
Per quanto riguarda me, credo che me la giocherei fino in fondo. Un caro saluto ed augurio.
Per quanto riguarda me, credo che me la giocherei fino in fondo. Un caro saluto ed augurio.
Caro A,
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua storia e i tuoi sentimenti. È evidente che hai attraversato molte sfide e che hai lavorato duramente per superarle. È comprensibile che tu desideri avere diversi punti di vista su una situazione così delicata.
Prima di tutto, vorrei sottolineare quanto sia importante riconoscere i progressi che hai compiuto nel corso degli anni. Hai affrontato difficoltà significative e hai dimostrato grande forza nel tuo percorso personale. Anche il solo fatto di aver avuto il coraggio di confrontarti con il tuo passato e con le tue esperienze è un segno di resilienza e maturità.
Quanto alla tua situazione attuale con questa ragazza speciale, capisco che possa essere difficile navigare in un terreno così emotivo e incerto. È normale provare sentimenti ambivalenti e incertezze, specialmente considerando il vissuto che hai descritto.
Ti suggerirei di riflettere su ciò che veramente desideri in questa situazione. Se senti ancora una connessione e un interesse verso questa persona, potrebbe valere la pena tentare un approccio sincero e rispettoso. Tuttavia, è importante essere preparati al fatto che le risposte potrebbero non essere quelle che ci si aspetta o spera. È fondamentale accettare il rischio del rifiuto e comprendere che non è un riflesso della tua autostima o del tuo valore come persona.
Prima di contattarla nuovamente, potresti voler riflettere sulle tue motivazioni e sulle aspettative realistiche che hai per questa riunione. Cerca di essere onesto con te stesso riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue intenzioni, e preparati ad accettare qualsiasi risultato possa derivare da questo incontro.
Inoltre, potrebbe essere utile continuare il tuo percorso di crescita personale e di autoaccettazione. Sebbene sia comprensibile desiderare il sostegno e la compagnia di qualcun altro, è importante ricordare che il tuo valore e la tua felicità non dipendono da nessun'altra persona. Investi tempo ed energia nel coltivare il tuo benessere emotivo e nella costruzione di relazioni positive e significative, indipendentemente dall'esito di questa situazione.
Infine, se senti di aver bisogno di supporto aggiuntivo nell'affrontare questi sentimenti o nel prendere decisioni, non esitare a parlarne con la tua terapeuta. Lei è lì per aiutarti e offrirti sostegno nel tuo percorso di crescita personale.
Ti auguro tutto il meglio mentre continui il tuo viaggio e spero che tu possa trovare la pace e la felicità che meriti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua storia e i tuoi sentimenti. È evidente che hai attraversato molte sfide e che hai lavorato duramente per superarle. È comprensibile che tu desideri avere diversi punti di vista su una situazione così delicata.
Prima di tutto, vorrei sottolineare quanto sia importante riconoscere i progressi che hai compiuto nel corso degli anni. Hai affrontato difficoltà significative e hai dimostrato grande forza nel tuo percorso personale. Anche il solo fatto di aver avuto il coraggio di confrontarti con il tuo passato e con le tue esperienze è un segno di resilienza e maturità.
Quanto alla tua situazione attuale con questa ragazza speciale, capisco che possa essere difficile navigare in un terreno così emotivo e incerto. È normale provare sentimenti ambivalenti e incertezze, specialmente considerando il vissuto che hai descritto.
Ti suggerirei di riflettere su ciò che veramente desideri in questa situazione. Se senti ancora una connessione e un interesse verso questa persona, potrebbe valere la pena tentare un approccio sincero e rispettoso. Tuttavia, è importante essere preparati al fatto che le risposte potrebbero non essere quelle che ci si aspetta o spera. È fondamentale accettare il rischio del rifiuto e comprendere che non è un riflesso della tua autostima o del tuo valore come persona.
Prima di contattarla nuovamente, potresti voler riflettere sulle tue motivazioni e sulle aspettative realistiche che hai per questa riunione. Cerca di essere onesto con te stesso riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue intenzioni, e preparati ad accettare qualsiasi risultato possa derivare da questo incontro.
Inoltre, potrebbe essere utile continuare il tuo percorso di crescita personale e di autoaccettazione. Sebbene sia comprensibile desiderare il sostegno e la compagnia di qualcun altro, è importante ricordare che il tuo valore e la tua felicità non dipendono da nessun'altra persona. Investi tempo ed energia nel coltivare il tuo benessere emotivo e nella costruzione di relazioni positive e significative, indipendentemente dall'esito di questa situazione.
Infine, se senti di aver bisogno di supporto aggiuntivo nell'affrontare questi sentimenti o nel prendere decisioni, non esitare a parlarne con la tua terapeuta. Lei è lì per aiutarti e offrirti sostegno nel tuo percorso di crescita personale.
Ti auguro tutto il meglio mentre continui il tuo viaggio e spero che tu possa trovare la pace e la felicità che meriti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Gentile utente di mio dottore,
la mia indicazione è di fare quello che sente, mettendo da parte per un secondo tutte le consapevolezze sinora acquisite.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
la mia indicazione è di fare quello che sente, mettendo da parte per un secondo tutte le consapevolezze sinora acquisite.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Grazie per la condivisione di tutto il tuo percorso. L’ambito delle relazioni e della sessualità è tosto per chiunque… a maggior ragione per la tua storia. Senza tener conto che le prime volte raramente vanno da Dio… In questi ambiti è l'esperienza e lo sperimentarsi che conta nel lungo termine. Il mettersi in gioco, il provare e riprovare. Che sia con questa ragazza o con chiunque di nuovo possa affacciarsi nella tua vita. Perciò ti auguro di trovare il coraggio dentro di te di metterti in gioco e di sperimentarti. Sapendo che hai già un percorso importante alle spalle e tante risorse apprese. Buona vita! Dott.ssa Simona Vanetti
Buonasera. Vicende di vita , anche infantili, le complicano l'esistenza odierna. Chi la conosce meglio della sua terapeuta, mai abbandonata?
Perché cercare altri pareri, piuttosto che sentire se stesso e chi la conosce bene per il lungo percorso affrontato insieme?
Da parte mia solo una considerazione: era un isolato e sfigato ed è arrivato a costruire una comitiva ( pregi e difetti) di 50 persone; è sicuro di non riuscire oggi a fare chiarezza dentro se stesso?
Lo sporco, ormai è consapevole che non viene da sotto la sua pelle, bensì le è stato appiccicato addosso da adulti sbagliati. Perché dunque non lavare via anche l' ombra residua dello sporco con la chiarezza e la coerenza del sentire, dell'essere, del comunicare?
Nella vita il successo non è mai garantito a priori. Si vive nel rischio e con il rischio ci si deve familiarizzare.
Forza!!!! Doriana Perazzoli
Perché cercare altri pareri, piuttosto che sentire se stesso e chi la conosce bene per il lungo percorso affrontato insieme?
Da parte mia solo una considerazione: era un isolato e sfigato ed è arrivato a costruire una comitiva ( pregi e difetti) di 50 persone; è sicuro di non riuscire oggi a fare chiarezza dentro se stesso?
Lo sporco, ormai è consapevole che non viene da sotto la sua pelle, bensì le è stato appiccicato addosso da adulti sbagliati. Perché dunque non lavare via anche l' ombra residua dello sporco con la chiarezza e la coerenza del sentire, dell'essere, del comunicare?
Nella vita il successo non è mai garantito a priori. Si vive nel rischio e con il rischio ci si deve familiarizzare.
Forza!!!! Doriana Perazzoli
Caro A, grazie per aver condiviso in modo così aperto e sincero.
Per prima cosa mi sento di consigliarle di prendersi un momento per ascoltarsi, così da capire bene cosa vorrebbe condividere con lei nell’eventualità di un futuro incontro.
Dopo ben cinque anni di silenzi ha avuto l’audacia e la forza di scriverle, ottenendo l’opportunità di rivederla e in quell’occasione, ha potuto chiarire diversi punti e questioni.
Come ha detto, è stato molto coraggioso e se mi consente, vorrei sottolineare che avere la capacità di riconoscere ed ammettere i propri sbagli, denota anche una grande maturità, si è comportato da vero signore.
È essenziale che vi sia la reciproca volontà di vedersi, in quell’occasione lei non si è tirata indietro e questo ha permesso una riconnessione tra voi, cosa che potrebbe verificarsi nuovamente. Il tempo determina evoluzione e cambiamento, dopo anni, entrambi avrete subito trasformazioni. Difatti, nonostante le numerose situazioni complesse vissute, pensi a quanti traguardi ha raggiunto!
Non abbia timore di ascoltarsi, faccia ciò che si sente.
In ogni caso, sappia che chiedendole un incontro la metterà in condizioni di declinare, il che non sarebbe assolutamente in alcun modo inopportuno!
Riprendendo una frase che ha scritto: “vorrei provare un’ultima volta per vedere come va”, sembrerebbe che in cuor suo, lei desideri rischiare ancora una volta e che quindi abbia una risposta alla domanda che ha posto.
Pertanto, direi che ha tutte le ragioni per rimettersi in gioco, tentare e togliersi ogni dubbio. Le auguro il meglio!
Per prima cosa mi sento di consigliarle di prendersi un momento per ascoltarsi, così da capire bene cosa vorrebbe condividere con lei nell’eventualità di un futuro incontro.
Dopo ben cinque anni di silenzi ha avuto l’audacia e la forza di scriverle, ottenendo l’opportunità di rivederla e in quell’occasione, ha potuto chiarire diversi punti e questioni.
Come ha detto, è stato molto coraggioso e se mi consente, vorrei sottolineare che avere la capacità di riconoscere ed ammettere i propri sbagli, denota anche una grande maturità, si è comportato da vero signore.
È essenziale che vi sia la reciproca volontà di vedersi, in quell’occasione lei non si è tirata indietro e questo ha permesso una riconnessione tra voi, cosa che potrebbe verificarsi nuovamente. Il tempo determina evoluzione e cambiamento, dopo anni, entrambi avrete subito trasformazioni. Difatti, nonostante le numerose situazioni complesse vissute, pensi a quanti traguardi ha raggiunto!
Non abbia timore di ascoltarsi, faccia ciò che si sente.
In ogni caso, sappia che chiedendole un incontro la metterà in condizioni di declinare, il che non sarebbe assolutamente in alcun modo inopportuno!
Riprendendo una frase che ha scritto: “vorrei provare un’ultima volta per vedere come va”, sembrerebbe che in cuor suo, lei desideri rischiare ancora una volta e che quindi abbia una risposta alla domanda che ha posto.
Pertanto, direi che ha tutte le ragioni per rimettersi in gioco, tentare e togliersi ogni dubbio. Le auguro il meglio!
Buona sera, lei cosa vorrebbe davvero fare al di là dei consigli che può leggere qui? Provi ad ascoltarsi bene, se davvero tiene a questa ragazza provi a ri-avvicinarla con delicatezza. Non è detto che funzioni, ma se non prova non lo saprà mai. In parallelo continui il suo percorso terapeutico, mi sembra estremamente importante che ci sia un luogo sicuro in cui possa aprirsi alle domande importanti della vita e trovare supporto.
Buongiorno, grazie per questa condivisione così sincera e profonda. Porta i segni di un passato doloroso: non possiamo cancellare il passato, ma possiamo fare in modo che non condizioni più completamente il nostro presente. Nel suo presente lei desidera riprendere contatti con una persona importante: non si lasci abbattere e condizionare dal passato. Provi a lavarlo via, si butti. Se non andrà come sperava, quantomeno non avrà il rimorso di non averci provato e di aver lasciato sfuggire un'occasione. In precedenza non ha approfondito questo rapporto proprio per i segni lasciati su di lei dal passato, ora invece è cresciuto, ha fatto un grosso percorso che l'ha aiutata ad avere più consapevolezza e padronanza di quello che ha vissuto. Provi a sgombrare il presente dal passato e si butti. Avrà modo di elaborare con la sua terapeuta qualsiasi cosa accadrà. Le auguro il meglio, Dott.ssa Elena Gianotti
Buongiorno,
La sua situazione è complessa e ricca di sfumature emotive che richiedono una riflessione attenta e rispettosa. Nella sua domanda ha dimostrato una grande consapevolezza, frutto di un percorso terapeutico importante, e molta onestà e coraggio nell'affrontare i vissuti di oggi e le dinamiche del passato.
In questo momento, sembra trovarsi in uno stato di ambivalenza riguardo alla possibilità di riavvicinarsi a questa persona, temendo al contempo di essere respinto o di apparire troppo insistente, queste paure possono essere connesse alle esperienze relazionali traumatiche e deludenti della sua storia. È cruciale concedersi il tempo necessario per esplorare i propri sentimenti più profondi e riflettere su come potrebbe gestire questa situazione in modo rispettoso verso entrambi.
Potrebbe essere utile esplorare i suoi sentimenti e riflettere su cosa rappresenti profondamente questo legame per lei, anche in termini riparativi rispetto al suo passato, sia il più onesto possibile con sé stesso rispetto alle sue aspettative e ai suoi desideri.
Qualsiasi cosa decida di fare rispetti i confini e i tempi dell'altra persona: è essenziale comprendere che ciascuno elabora le esperienze emotive in modo unico e può necessitare di tempo per riflettere e risolvere i propri sentimenti.
Si prepari ad accettare e accogliere eventuali esiti: è importante prepararsi a rispettare l'autonomia decisionale dell'altro senza che questo tolga valore al significato che questa persona ha nella sua storia.
La incoraggio a continuare il suo percorso di crescita personale e di esplorazione emotiva con il supporto della sua psicologa. Lavori con lei per elaborare i suoi sentimenti e le sue esperienze passate, e per sviluppare strategie efficaci per gestire le sue relazioni future. Ricordi che meritare amore e rispetto è un diritto fondamentale, e sia gentile con se stesso lungo questo percorso.
I miei migliori saluti
La sua situazione è complessa e ricca di sfumature emotive che richiedono una riflessione attenta e rispettosa. Nella sua domanda ha dimostrato una grande consapevolezza, frutto di un percorso terapeutico importante, e molta onestà e coraggio nell'affrontare i vissuti di oggi e le dinamiche del passato.
In questo momento, sembra trovarsi in uno stato di ambivalenza riguardo alla possibilità di riavvicinarsi a questa persona, temendo al contempo di essere respinto o di apparire troppo insistente, queste paure possono essere connesse alle esperienze relazionali traumatiche e deludenti della sua storia. È cruciale concedersi il tempo necessario per esplorare i propri sentimenti più profondi e riflettere su come potrebbe gestire questa situazione in modo rispettoso verso entrambi.
Potrebbe essere utile esplorare i suoi sentimenti e riflettere su cosa rappresenti profondamente questo legame per lei, anche in termini riparativi rispetto al suo passato, sia il più onesto possibile con sé stesso rispetto alle sue aspettative e ai suoi desideri.
Qualsiasi cosa decida di fare rispetti i confini e i tempi dell'altra persona: è essenziale comprendere che ciascuno elabora le esperienze emotive in modo unico e può necessitare di tempo per riflettere e risolvere i propri sentimenti.
Si prepari ad accettare e accogliere eventuali esiti: è importante prepararsi a rispettare l'autonomia decisionale dell'altro senza che questo tolga valore al significato che questa persona ha nella sua storia.
La incoraggio a continuare il suo percorso di crescita personale e di esplorazione emotiva con il supporto della sua psicologa. Lavori con lei per elaborare i suoi sentimenti e le sue esperienze passate, e per sviluppare strategie efficaci per gestire le sue relazioni future. Ricordi che meritare amore e rispetto è un diritto fondamentale, e sia gentile con se stesso lungo questo percorso.
I miei migliori saluti
Buona sera A., grazie per la condivisione della sua storia personale. Quello su cui secondo me dovrebbe riflettere è sul perché è incerto se rischiare o meno e da dove nasce la necessità di affrontare questo argomento con più professionisti? Ma soprattutto su cosa sente realmente? E quanto fa quello che realmente sente e vuole...'? Nessuno può sapere con sicurezza cosa risponderà la ragazza, l'unico modo per saperlo è rischiare. La invito e incoraggio a continuare il percorso con la sua terapeuta e ad affrontare aspetti legati alla stima di Sè. Saluti
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso queste parti della tua vita e di esserti aperto. Per quello che hai vissuto nel tuo passato è normale sentirsi impauriti, insicuri e prendere a volte strade sbagliate in quanto è l'unico modo per sopportare dei ricordi dolorosi. Credo che questa ragazza sia stato un faro nel buio, e credo che se per te è stato un modo anche per far fronte alle tue insicurezze tu non debba lasciarla andare via. Nella vita bisogna lottare se pensiamo che quello sia giusto per noi, credo che hai messo davanti troppe volte le tue paure e che hai sempre pensato più a come l'altro si sente o pensa invece di lasciarti andare e vivere le cose. Penso che tu debba anche darle delle sicurezza a questa ragazza che si è sentita ferita nel passato, ricucire delle ferite non è semplice e non si è sempre pronti, però tu potresti provare a farlo.
Credo che tu abbia anche fatto dei passi avanti nella tua e che tu abbia delle risorse, in quanto sei riuscito a prendere consapevolezza delle tue debolezze e e anche a lasciar andare situazioni che nella vita sapevi che erano sbagliate.
Resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Brafa
Credo che tu abbia anche fatto dei passi avanti nella tua e che tu abbia delle risorse, in quanto sei riuscito a prendere consapevolezza delle tue debolezze e e anche a lasciar andare situazioni che nella vita sapevi che erano sbagliate.
Resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Brafa
Buongiorno A, mi piacerebbe darle un consiglio ma penso che sarebbe più utile se pensasse a cosa davvero vorrebbe fare lei. Non pensi a come potrebbe apparire ma ai veri sentimenti che la muovono in una direzione piuttosto che in un'altra. Resto a disposizione Saluti
Carissimo, grazie per la preziosa condivisione. Se senti che vuoi tentarci fallo, senza stare con l' aspettativa che qualcosa ti torni in cambio. Buona fortuna
Buonasera,
come prima cosa ci tengo a ringraziarla per il suo coraggio e la condivisione che ha scelto di fare in modo ricco e consapevole. E' evidente il lavoro che da tempo sta facendo per cercare di comprendere e ricucire quelle ferite ancora aperte; indubbiamente la terapia non è un percorso semplice e privo di ostacoli ma ancor di più è importante accogliere l'idea che ciò che per molto tempo ha rappresentato un limite o una difficoltà se non un danno per noi, può essere riconosciuto e risignificato all'interno del proprio contesto di vita con la possibilità di trasformarlo in risorsa per noi.
Indubbiamente sono molti gli elementi su cui mi piacerebbe poterle lasciare un mio feedback ma cercherò di concentrarmi su ciò che può essere più utile per rispondere alla sua domanda. Il nostro passato, la nostra storia personale e familiare rappresenta una parte del bagaglio che ci portiamo dietro all'interno delle relazioni che cerchiamo di costruire nell'età adulta, aver vissuto durante l'infanzia delle difficoltà, dei traumi o delle mancanze può certamente condizionare il nostro modo di entrare in relazione con l'altro ma ciò non implica inevitabilmente che questo non possa essere trasformato e lavorato. Ciò che lei probabilmente ha sentito di fare, come ha detto, è stato proteggere una persona da ciò che riteneva che in qualche modo potesse trasferirsi anche su questa ragazza nonostante appartenesse alla sua storia personale. Questo può essere un pensiero che nasce dalla sensazione, di cui parlava, dell'essere danneggiati. A tal proposito vorrei porle una domanda, come spunto di riflessione, è possibile per lei pensare e credere fermamente nella possibilità di dare un significato diverso alla sua storia? Ritiene che sia possibile per lei non sentire il peso di quella trasmissione intergenerazionale di ciò che pensa possa aver rappresentato nella sua storia familiare un aspetto di disfunzionalità o sente di essere destinato a rimanere incastrato in una identità che, rifacendomi alle sue parole, potrebbe risultarle vuota e danneggiata o danneggiante?
Inoltre, a cosa può servirle secondo lei l'indecisione rispetto alla possibilità di rimettersi in gioco con questa ragazza? Mi chiedo se possa avere una funzione protettiva rispetto al rischio di una distanza che potrebbe arrivarle come un rifiuto tale da riattivare vissuti spiacevoli rispetto a come lei si percepisce. Sarebbe importante, forse, poter riflettere su quanto pensa o sente di poter perdere rimettendosi in discussione, esponendosi con questa ragazza, e su quanto possa credere di avere delle risorse e competenze da offrire all'altro.
Le pongo questi spunti di riflessione rispetto alla sua domanda perché non credo sia possibile darle una risposta univoca, rischiando di condizionare una sua eventuale decisione, su cosa sarebbe più utile fare nei confronti di questa ragazza e soprattutto le pongo questi spunti perché ritengo che possa esserle utile, prima di poter prendere una decisione, riflettere e valutare sul significato di questa sua indecisione e quindi di questo blocco.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Per qualsiasi altra domanda o dubbio rimango a disposizione, Dott.ssa Cafarelli.
come prima cosa ci tengo a ringraziarla per il suo coraggio e la condivisione che ha scelto di fare in modo ricco e consapevole. E' evidente il lavoro che da tempo sta facendo per cercare di comprendere e ricucire quelle ferite ancora aperte; indubbiamente la terapia non è un percorso semplice e privo di ostacoli ma ancor di più è importante accogliere l'idea che ciò che per molto tempo ha rappresentato un limite o una difficoltà se non un danno per noi, può essere riconosciuto e risignificato all'interno del proprio contesto di vita con la possibilità di trasformarlo in risorsa per noi.
Indubbiamente sono molti gli elementi su cui mi piacerebbe poterle lasciare un mio feedback ma cercherò di concentrarmi su ciò che può essere più utile per rispondere alla sua domanda. Il nostro passato, la nostra storia personale e familiare rappresenta una parte del bagaglio che ci portiamo dietro all'interno delle relazioni che cerchiamo di costruire nell'età adulta, aver vissuto durante l'infanzia delle difficoltà, dei traumi o delle mancanze può certamente condizionare il nostro modo di entrare in relazione con l'altro ma ciò non implica inevitabilmente che questo non possa essere trasformato e lavorato. Ciò che lei probabilmente ha sentito di fare, come ha detto, è stato proteggere una persona da ciò che riteneva che in qualche modo potesse trasferirsi anche su questa ragazza nonostante appartenesse alla sua storia personale. Questo può essere un pensiero che nasce dalla sensazione, di cui parlava, dell'essere danneggiati. A tal proposito vorrei porle una domanda, come spunto di riflessione, è possibile per lei pensare e credere fermamente nella possibilità di dare un significato diverso alla sua storia? Ritiene che sia possibile per lei non sentire il peso di quella trasmissione intergenerazionale di ciò che pensa possa aver rappresentato nella sua storia familiare un aspetto di disfunzionalità o sente di essere destinato a rimanere incastrato in una identità che, rifacendomi alle sue parole, potrebbe risultarle vuota e danneggiata o danneggiante?
Inoltre, a cosa può servirle secondo lei l'indecisione rispetto alla possibilità di rimettersi in gioco con questa ragazza? Mi chiedo se possa avere una funzione protettiva rispetto al rischio di una distanza che potrebbe arrivarle come un rifiuto tale da riattivare vissuti spiacevoli rispetto a come lei si percepisce. Sarebbe importante, forse, poter riflettere su quanto pensa o sente di poter perdere rimettendosi in discussione, esponendosi con questa ragazza, e su quanto possa credere di avere delle risorse e competenze da offrire all'altro.
Le pongo questi spunti di riflessione rispetto alla sua domanda perché non credo sia possibile darle una risposta univoca, rischiando di condizionare una sua eventuale decisione, su cosa sarebbe più utile fare nei confronti di questa ragazza e soprattutto le pongo questi spunti perché ritengo che possa esserle utile, prima di poter prendere una decisione, riflettere e valutare sul significato di questa sua indecisione e quindi di questo blocco.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Per qualsiasi altra domanda o dubbio rimango a disposizione, Dott.ssa Cafarelli.
Grazie per aver condiviso la sua storia. La sua situazione è complessa e carica di emozioni profonde, e capisco quanto sia difficile fare chiarezza su come procedere. È evidente che ha attraversato momenti di grande dolore e confusione, e che la relazione con questa ragazza ha un significato profondo per lei.
Per quanto riguarda il desiderio di contattarla, la cosa più importante è considerare le sue motivazioni e se sta cercando di ricostruire qualcosa che possa portare pace al suo cuore, piuttosto che cercare una "convalida" o un ritorno a qualcosa che ormai appartiene al passato. Se, come suggerisce, ha paura di sembrare disperato o inopportuno, è utile riflettere su cosa potrebbe succedere se lei non ottenesse una risposta o se la risposta fosse meno calorosa di quanto sperato. L'ansia da rifiuto o la paura di non essere accettato potrebbero amplificare il dolore e rendere il passo successivo più difficile da affrontare. Inoltre, sarebbe utile esplorare anche il suo rapporto con sé stesso, perché sembra che ci sia una lotta tra il desiderio di riconciliare il suo passato con il presente e la paura di non riuscire a vivere ciò che sente come un “errore” o una “mancanza”. Tornare a guardare dentro di sé, comprendere i suoi bisogni emotivi e avere la consapevolezza di come stia affrontando la solitudine o il senso di insoddisfazione, potrebbe aiutarla a prendere una decisione più equilibrata. Lavorare su sé stessi prima di fare qualsiasi passo verso un'altra persona potrebbe rivelarsi fondamentale per trovare serenità, indipendentemente dal risultato con questa ragazza. Se avesse piacere ad approfondire, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Per quanto riguarda il desiderio di contattarla, la cosa più importante è considerare le sue motivazioni e se sta cercando di ricostruire qualcosa che possa portare pace al suo cuore, piuttosto che cercare una "convalida" o un ritorno a qualcosa che ormai appartiene al passato. Se, come suggerisce, ha paura di sembrare disperato o inopportuno, è utile riflettere su cosa potrebbe succedere se lei non ottenesse una risposta o se la risposta fosse meno calorosa di quanto sperato. L'ansia da rifiuto o la paura di non essere accettato potrebbero amplificare il dolore e rendere il passo successivo più difficile da affrontare. Inoltre, sarebbe utile esplorare anche il suo rapporto con sé stesso, perché sembra che ci sia una lotta tra il desiderio di riconciliare il suo passato con il presente e la paura di non riuscire a vivere ciò che sente come un “errore” o una “mancanza”. Tornare a guardare dentro di sé, comprendere i suoi bisogni emotivi e avere la consapevolezza di come stia affrontando la solitudine o il senso di insoddisfazione, potrebbe aiutarla a prendere una decisione più equilibrata. Lavorare su sé stessi prima di fare qualsiasi passo verso un'altra persona potrebbe rivelarsi fondamentale per trovare serenità, indipendentemente dal risultato con questa ragazza. Se avesse piacere ad approfondire, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Ciao A, grazie per esserti aperto così tanto. La tua storia è complessa, ricca di emozioni intense e di situazioni dolorose che hai vissuto e che continuano a influenzare la tua vita. Posso sentire quanto tu stia cercando di fare chiarezza su tanti aspetti, e quanta sofferenza ti accompagni ancora, specialmente rispetto alla relazione con questa ragazza e al tuo passato.
La tua apertura nel voler esplorare i tuoi sentimenti e nel voler affrontare il passato è un atto di coraggio, e anche un chiaro segno che stai cercando di fare pace con te stesso e con le relazioni che hai vissuto.
Quello che vedo nella tua storia è un tema ricorrente: la difficoltà di fiducia in te stesso, nelle relazioni, nel corpo e negli altri. Questi temi, che emergono fin dall’infanzia, sono ancora oggi centrali nella tua vita. Le esperienze traumatiche che hai vissuto, come quella con tua zia, sembrano aver influito profondamente sul modo in cui percepisci il contatto fisico, l'intimità e la tua identità sessuale.
Quello che mi sembra emergere dalla tua storia è una continua tensione tra il desiderio di connessione autentica e la paura di essere "sbagliato", "difettoso", o "rovinato" a causa del tuo passato e delle tue esperienze. Il dolore che provi nei confronti di questa ragazza, insieme alla difficoltà di aprirti davvero con lei, sembrano essere il riflesso di un conflitto più profondo dentro di te.
Il fatto che tu stia cercando di contattarla ancora oggi, nonostante il tempo passato e le incertezze che provi, mostra che qualcosa dentro di te è ancora legato a lei. Non si tratta solo di una semplice nostalgia, ma di un desiderio di riparare, di correggere qualcosa che senti di non aver fatto nel passato, forse una relazione che non è mai riuscita ad evolversi completamente, e che ora ti sembra irraggiungibile.
Quello che ti consiglio di fare è di accogliere la tua vulnerabilità, riconoscere che sei umano, con le tue ferite, ma anche con la capacità di cambiare. La sofferenza che provi per questa ragazza non è solo una nostalgia, ma una ricerca di significato, un desiderio di risolvere qualcosa che non hai potuto completare.
Esplorare il tuo bisogno di "riparare": Quando desideri avvicinarti a questa ragazza, potresti chiederti: cosa stai cercando veramente? È una sorta di "riparazione" per ciò che non è stato? È un bisogno di conferma o di approvazione da parte sua? Se è così, potresti considerare che le relazioni non sono solo uno spazio di "riparazione", ma anche di crescita condivisa. Ti suggerisco di essere onesto con te stesso riguardo a cosa realmente cerchi da questo incontro e cosa ti aspetti. Se l’obiettivo è un "ripristino" di qualcosa che pensi di aver perso, è importante che tu sia consapevole di come questa aspettativa possa influenzare il tuo comportamento e la tua percezione della situazione.
Se decidi di scriverle, o invitarla a uscire, sarebbe utile farlo senza aspettative e con una certa apertura a come le cose possano andare. Non puoi prevedere come risponderà, e se deciderà di non rispondere o di non essere interessata, non lasciarti definire dal suo comportamento. La reazione degli altri è fuori dal nostro controllo, ma la nostra risposta a quelle reazioni è ciò che possiamo gestire. Essere disposto ad accettare il rifiuto o la distanza senza giudicarti o invalidarti è essenziale per proteggerti.
Inoltre, considera di lavorare sul perdono di te stesso per ciò che senti di non aver fatto o di aver rovinato. La tua storia e le tue ferite non ti definiscono, ma fanno parte di un percorso di crescita che stai facendo. Accettare le tue imperfezioni ti permetterà di vivere più autenticamente e di poter essere più sereno nelle tue relazioni, senza il peso di dover dimostrare qualcosa a qualcuno.
L'invito che ti faccio è di non rinunciare a te stesso, di accogliere la tua sofferenza, ma anche di guardare con speranza al futuro. Se avrai il coraggio di incontrare questa ragazza con l'autenticità che ora stai cercando, anche se la relazione non si concretizzerà come vorresti, saprai che hai fatto qualcosa di importante per te stesso.
La tua apertura nel voler esplorare i tuoi sentimenti e nel voler affrontare il passato è un atto di coraggio, e anche un chiaro segno che stai cercando di fare pace con te stesso e con le relazioni che hai vissuto.
Quello che vedo nella tua storia è un tema ricorrente: la difficoltà di fiducia in te stesso, nelle relazioni, nel corpo e negli altri. Questi temi, che emergono fin dall’infanzia, sono ancora oggi centrali nella tua vita. Le esperienze traumatiche che hai vissuto, come quella con tua zia, sembrano aver influito profondamente sul modo in cui percepisci il contatto fisico, l'intimità e la tua identità sessuale.
Quello che mi sembra emergere dalla tua storia è una continua tensione tra il desiderio di connessione autentica e la paura di essere "sbagliato", "difettoso", o "rovinato" a causa del tuo passato e delle tue esperienze. Il dolore che provi nei confronti di questa ragazza, insieme alla difficoltà di aprirti davvero con lei, sembrano essere il riflesso di un conflitto più profondo dentro di te.
Il fatto che tu stia cercando di contattarla ancora oggi, nonostante il tempo passato e le incertezze che provi, mostra che qualcosa dentro di te è ancora legato a lei. Non si tratta solo di una semplice nostalgia, ma di un desiderio di riparare, di correggere qualcosa che senti di non aver fatto nel passato, forse una relazione che non è mai riuscita ad evolversi completamente, e che ora ti sembra irraggiungibile.
Quello che ti consiglio di fare è di accogliere la tua vulnerabilità, riconoscere che sei umano, con le tue ferite, ma anche con la capacità di cambiare. La sofferenza che provi per questa ragazza non è solo una nostalgia, ma una ricerca di significato, un desiderio di risolvere qualcosa che non hai potuto completare.
Esplorare il tuo bisogno di "riparare": Quando desideri avvicinarti a questa ragazza, potresti chiederti: cosa stai cercando veramente? È una sorta di "riparazione" per ciò che non è stato? È un bisogno di conferma o di approvazione da parte sua? Se è così, potresti considerare che le relazioni non sono solo uno spazio di "riparazione", ma anche di crescita condivisa. Ti suggerisco di essere onesto con te stesso riguardo a cosa realmente cerchi da questo incontro e cosa ti aspetti. Se l’obiettivo è un "ripristino" di qualcosa che pensi di aver perso, è importante che tu sia consapevole di come questa aspettativa possa influenzare il tuo comportamento e la tua percezione della situazione.
Se decidi di scriverle, o invitarla a uscire, sarebbe utile farlo senza aspettative e con una certa apertura a come le cose possano andare. Non puoi prevedere come risponderà, e se deciderà di non rispondere o di non essere interessata, non lasciarti definire dal suo comportamento. La reazione degli altri è fuori dal nostro controllo, ma la nostra risposta a quelle reazioni è ciò che possiamo gestire. Essere disposto ad accettare il rifiuto o la distanza senza giudicarti o invalidarti è essenziale per proteggerti.
Inoltre, considera di lavorare sul perdono di te stesso per ciò che senti di non aver fatto o di aver rovinato. La tua storia e le tue ferite non ti definiscono, ma fanno parte di un percorso di crescita che stai facendo. Accettare le tue imperfezioni ti permetterà di vivere più autenticamente e di poter essere più sereno nelle tue relazioni, senza il peso di dover dimostrare qualcosa a qualcuno.
L'invito che ti faccio è di non rinunciare a te stesso, di accogliere la tua sofferenza, ma anche di guardare con speranza al futuro. Se avrai il coraggio di incontrare questa ragazza con l'autenticità che ora stai cercando, anche se la relazione non si concretizzerà come vorresti, saprai che hai fatto qualcosa di importante per te stesso.
Buongiorno, leggere la sua storia richiede tempo, attenzione e rispetto. Ciò che ha condiviso merita innanzitutto di essere accolto senza alcun giudizio. È evidente come abbia dovuto affrontare, fin da giovanissimo, situazioni di grande sofferenza e solitudine emotiva, in un contesto familiare complesso, privo di quella sicurezza affettiva che ogni bambino dovrebbe ricevere come diritto di nascita. Nelle sue parole si percepisce una consapevolezza profonda di ciò che ha vissuto, di come l’ha segnato e di quanto sia ancora faticoso oggi tenere insieme parti di sé che per troppo tempo sono rimaste separate, sommerse, messe a tacere. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante sapere che un vissuto traumatico, soprattutto quando tocca esperienze di abuso in età così precoce e legate al corpo e alla fiducia di base, genera convinzioni molto radicate: schemi mentali di indegnità, di “sporcizia”, di colpa e di paura del contatto. Si tratta di apprendimenti emotivi potentissimi, che il bambino interiorizza senza avere strumenti per difendersi, e che spesso restano attivi come copioni silenziosi, anche in età adulta, influenzando la percezione di sé, la gestione delle relazioni e la possibilità di sentirsi degno di amore e cura. Lei racconta di aver avuto la forza di affrontare tutto questo in terapia, di aver fatto emergere ricordi rimossi, di essersi affidato con costanza per oltre dieci anni. Questo è un segno di grande coraggio e impegno personale, e non è affatto scontato. È un segnale forte di desiderio di riscatto, di volontà di dare un significato nuovo a ciò che è accaduto. Anche ora, mentre scrive e si interroga, dimostra di non voler rimanere ostaggio del passato. Riguardo a questa ragazza, ciò che emerge è che per lei non è stata soltanto un’affezione sentimentale. Lei rappresenta la prova che esiste in lei una parte capace di sentire, di fidarsi, di costruire intimità autentica, nonostante le ferite subite. È comprensibile che le resti dentro un legame così profondo: in certi casi non è solo una persona, ma diventa un simbolo di speranza, di vita, di possibilità di essere diversi da ciò che si è sofferto. Tuttavia, è altrettanto importante non confondere questo simbolo con la realtà di ciò che oggi può o non può accadere. Comprendo bene il desiderio di rivederla e di dirle ciò che prova ancora. Allo stesso tempo, è necessario chiedersi quale sia l’obiettivo autentico di questo contatto: non è avere la certezza di essere accolto o amato, ma fare un gesto di verità, un atto di chiarezza nei confronti di se stesso. Se sente che invitarla a uscire può portarle pace, se crede che dirle cosa ha significato per lei possa chiudere un cerchio o aprire uno spazio nuovo, allora può farlo. Lo faccia con delicatezza, con rispetto dei suoi tempi e dei suoi silenzi. Ma lo faccia soprattutto con la consapevolezza che il valore di ciò che è non dipende dalla sua risposta. Il rifiuto, se dovesse arrivare, non sarebbe un verdetto sul suo valore come uomo o come persona, ma solo la conseguenza naturale di due percorsi di vita che potrebbero non incrociarsi più come un tempo. Ha già dimostrato di possedere una forza interiore rara. Questo passaggio, se vissuto con sincerità e senza aspettative assolute, può diventare un gesto di riconciliazione con una parte di sé. Non è mai tardi per dire ciò che non si è riusciti a dire allora, ma occorre farlo senza trasformarlo in un’ultima speranza di salvezza. La salvezza, anche se difficile da accettare, non arriverà mai dall’esterno. È un cammino che continuerà dentro di sé, un passo dopo l’altro, con l’aiuto di chi già la sostiene. Si dia il permesso di tentare, se lo sente davvero, ma si protegga dall’idea di legare tutta la propria autostima a questa risposta. In ogni caso, questa esperienza rimarrà comunque una dimostrazione che è ancora in grado di amare, di prendersi cura, di sentire affetto profondo. Questo è ciò che conta di più. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, ho letto tutta la sua storia ed emerge la sua scarsa autostima, tutta la sua sofferenza e i suoi traumi che devono essere molto profondi. Per quanto riguarda il chiedere un ultimo appuntamento alla sua amica, la invito a chiederlo e sia sincero con lei in quanto è sempre preferibile ricevere un No secco piuttosto che rimanere nel RIMPIANTO su ciò che avrebbe potuto fare e non l'ha fatta. La strada della verità è sempre più complessa ma è reale!
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