Buonasera,tempo a dietro nel 2009 nel mese di febbraio ho avuto un attacco di panico sulla metropoli

49 risposte
Buonasera,tempo a dietro nel 2009 nel mese di febbraio ho avuto un attacco di panico sulla metropolitana,ho fatto per 6 anni il pendolare col treno caserta Roma tutti i giorni,da lì entro nella paura ogni qualvolta che prendevo la metropolitana,il neurologo psichiatra mi cura per alcuni mesi con alprazolam 0.50 la mattina e la sera prima di andare a letto e 10 gocce brintellix per il panico dopo mangiato sono rinato per 10 anni.Sono andato al nord per lavoro dopo 5 anni la mia compagna quest'anno nel mese di febbraio gli hanno diagnosticato un linfoma al mediastino lei è giu in cura al pascale e io sono solo al nord per lavoro ero agitato e pensieroso tutti i giorni e mi sentivo solo come un cane bastonato ad affrontare tutto senza di lei per alcuni giorni avevo la pressione alta sia la massima che la minima e facendo una visita dallo stesso psichiatra mi dice che avevo ansia e attacchi di panico che sto curando da un mese con alprazolam 0.50 la mattina e la sera e 10 gocce di brintellix dopo mangiato riesco a svolgere bene la vita da solo ma da 10 gg ho delle fitte in testa tipo testa pesante e lo chiamato e mi dice che è l'ansia che me le produce infatti poi la sera prendo l'alprazolam prima di dormire e si alleviano i sintomi la mattina mi sveglio un po rincoglionito ma dopo la colazione mi riprendo la pasticca e vado bene nel calare la sera ho sempre queste fitte sulla cute della testa la cura la sto facendo da 1 mese spero vada bene e che riesco a risolvere con questa cura perchè il panico é sparito l'ansia quel poco che viene è gestibile solo queste fitte non mi fanno essere elastico come voglio...un vostro parere grazie di cuore ❤
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! La data di esordio di nuovi attacchi di ansia coincide con la malattia della sua compagna. Probabile che questo triste evento abbia riattivato degli aspetti non risolti. In cosa consistano esattamente non è possibile dirlo a distanza, andrebbero indagati in sede di alcuni colloqui psicologici. Il mio consiglio è di cercare l'aiuto di uno psicoterapeuta. I farmaci aiutano tanto ma da soli non risolvono le cause, soprattutto nel momento di profondo stress che sta vivendo: lontananza, solitudine, malattia della compagna....
Spero di esserle stata utile e rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti o altro. Può anche scrivere in privato.
Dott.ssa Valeria Randisi

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Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, provi ad affiancare alla terapia che segue, un percorso psicoterapeutico. Le questioni che descrive e il momento che attraversa meritano attenzione. Gliela conceda. I miei auguri,
MG
Dott. Stefano Minelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera. Giovandosi della cura farmacologica, che sembra sortire buoni effetti, potrebbe valutare l'inizio di una psicoterapia per approfondire l'origine dell'ansia, che rintraccia molto indietro nel tempo. Ne parli con il curante.
SM
Dott.ssa Wanda Donisi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Valuti la possibilità di affiancare un percorso psicoterapeutico alla cura farmacologica. I farmaci allevia o i sintomi ma non risolvono la causa. Vedrà che nel farlo potrà capire molto più cose di se stesso e fare chiarezza.
Cari Saluti
Wanda
Gentile utente, per eliminare il sintomo va ricercata la causa.
Concordo con i colleghi e le consiglio di valutare la possibilità di richiedere una consulenza psicologica.
La terapia farmacologica le consente di contenere il sintomo ma non va alla radice del problema. E l'ansia si manifesta in altro modo.
Approfitti del sollievo che le stanno dando i farmaci e inizi un percorso terapeutico.
La psicoterapia le darà la possibilità di comprendere l'origine della sua sintomatologia e di risolverla.
Nel contempo sarà anche un valido sostegno per il difficile e delicato momento che sta attraversando.
Un caro saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis


Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Credo anche io che dovrebbe valutare la possibilità di affiancare alla cura farmacologica una psicoterapia. Mi sembra che lei abbia proprio bisogno di uno spazio nel quale narrare dare voce ed elaborare quanto le è accaduto in questo ultimo periodo. Dare voce alla preoccupazione e alla angoscia vissuta. Si conceda di stare bene. Mi sembra consapevole e pronto ad affrontare un lavoro su e per se stesso. Cari saluti
Dott.ssa Eleonora Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, come già altri colleghi le hanno detto, è chiaro che potrebbe giovare, in affiancamento alla terapia farmacologica, di un intervento di tipo psicoterapeutico. Infatti, dal suo racconto, nel 2009 l'uso dei farmaci le è stato utile dal punto di vista sintomatologico, ma sembra non averla aiutata ad oggi nel riconoscere i sintomi dell'ansia che si sono ripresentati a seguito di un evento così significativo emotivamente. La pressione alta e le fitte alla testa sembrano essere manifestazioni corporee di emozioni che fatica a collocare pienamente nella sua esperienza e che, se comprese, potrebbero fare davvero la differenza rispetto all'obiettivo di un suo benessere a lungo termine. E' interessante ciò che dice riguardo alla sua volontà di essere elastico apparentemente ostacolata dalla presenza di queste fitte...La psicoterapia potrebbe aiutarla molto in questo senso. Mi rendo disponibile se desiderasse svolgere un colloquio di consulenza per valutare la possibilità di un percorso di questo tipo. Cordiali saluti, Dott.ssa Eleonora Pinna
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, effettivamente già nel 2009 ha sofferto di attacchi di panico forse per lo stress di fare un lungo viaggio tutti i giorni per andare al lavoro, Caserta-Roma, ha preso degli psicofarmaci che l'hanno aiutato ma non risolto il suo problema. Ma come può constatare, ora sono ricomparsi per il dolore e la preoccupazione della malattia della sua compagna. Questo ci fa pensare che se gli attacchi di panico non vengono accompagnati, oltre che dal farmaco nella fase acuta, anche da una psicoterapia ricompaiono. Tramite il lavoro terapeutico si elabora che cosa stanno comunicando e che cosa nascondono tali sintomi, non possiamo prendere a vita gli psicofarmaci, gli auguro di eseguire una profonda analisi su di sè e di risolvere i suoi disturbi, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Dal punto di vista medico lei ha fatto il possibile. Forse dovrebbe affiancare una terapia psicologica per essere sostenuto in un momento così impegna per lei.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

Questo evento riguardante la sua campagna é molto probabile L’ abbia fatto sprofondare nuovamente nella ansia e nella angoscia.
Per gli attacchi di panico, e disturbi d’ ansia l’approccio indicato é di tipo integrato. La somministrazione dei farmaci allevia l’ acutizzazione del malessere ma da sola può non bastare. Per poter guardare ad un benessere più a lungo termine é necessaria la psicoterapia. Quest’ ultima può fornire gli strumenti necessari per poter fronteggiare eventi come quello che stanno caratterizzando la sua vita in questo momento.
Iniziare un percorso é il passo piú importante da compiere, in situazioni come la sua.
Un caro saluto.
Dott. Diego Ferrara
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Sono d'accordo con i colleghi nel pensare ad un percorso terapeutico da affiancare alla cura farmacologica. Prenda in considerazione strumenti come l'ipnosi oppure orientamenti come la terapia razionale emotiva quali validi percorsi per i suoi disturbi.

Cordialità

MT
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
sta attraversando un periodo davvero difficile, e quando i nostri affetti più cari, le nostre "basi sicure" sono minacciate, finiamo per sentirci persi, in balia del pericolo. L'ansia appare, fino ad arrivare al panico, e tutto sembra più difficile.
La cura farmacologica è importante e ha fatto bene a rivolgersi ad uno psichiatra che la segua. Personalmente, mi sento di consigliarle anche un percorso psicologico di sostegno, per aiutarla ad elaborare questa situazione difficile, e permetterle di ritrovare la fiducia nelle sue risorse.

Con i migliori auguri
dr. Ventura
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Buongiorno. Il fatto che abbia scritto qua vuol dire che sta cercando un aiuto di altro tipo oltre che medico. Risulta difficile poterle dare un parere preciso ed accurato in questa sede, sulla base dei pochi elementi che riporta, ma oltre a prendere i farmaci, sicuramente potrebbe esserle utile iniziare un percorso psicologico che la possa aiutare a gestire al meglio i sintomi e questo momento difficile che sta passando. Contatti uno psicologo o psicoterapeuta della sua zona e inizi un percorso di sostegno per ritrovare il benessere e la serenità che si merita.
Buona fortuna!
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, non ha mai pensato ad un percorso psicoterapeutico?
I farmaci alleviano il sintomo, ma con il tempo, l'ansia e gli attacchi di panico si ripresenteranno comunque. Invece, attraverso la psicoterapia, oltre a comprendere l'origine del suo disagio, avrà la possibilità di affrontarlo e di gestirlo cominciando a scalare i farmaci.
Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Gentile utente insieme alla terapia farmacologica consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapeutico con il quale potrà risolvere definitivamente i suoi problemi . per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . un caro saluto
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, le consiglio di rivolgersi sempre al suo psichiatra per monitorare l'utilizzo dei farmaci.
Inoltre, ha mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico?
Potrebbe aiutarla.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
insieme alla terapia farmacologica, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo di sua fiducia per enfatizzare le sue risorse, al fine di poter far fronte alla sintomatologia da lei riportata.
Un saluto,
MMM
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per il disagio espresso e per la situazione.
Ritengo che, per quanto riguarda un parere farmacologico, sia sempre meglio rivolgere qualsiasi perplessità al medico prescrivente il quale sarà ben lieto di rispondere alle sue domande.
A mio avviso, è essenziale intraprendere una terapia psicologico, se non lo ha già fatto, al fine di identificare e riconoscere i fattori di mantenimento dei suoi sintomi, aspetto che i farmaci, da soli, non possono trattare.
In bocca al lupo, dott. FDL
Dott.ssa Patrizia Provasi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Legnano
Buongiorno, caro utente.
Sta vivendo una situazione complicata e spero che la sua compagna possa guarire in fretta.
Per quanto la riguarda, i farmaci sono sicuraente un aiuto, ma se avesse la possibilità, le conisglio un percorso di psicoterapia che la possa aiutare a gestire e comprendere origine e causa degli attacchi di panico.
Buona fortuna, Patrizia Provasi
Dott.ssa Cinzia Moleri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sarnico
Buongiorno, provi ad affiancare alla terapia che segue, un percorso psicologico. Le questioni che descrive e il momento che attraversa meritano attenzione, affrontare con una persona competente può essere una risorsa da tenere in debita considerazione. Auguri!
Gentile Utente,
Sta sicuramente affrontando una situazione difficile per lei e per le sua compagna. Potrebbe esserle utile un percorso Psicologico per poter andare alla radice dei suoi stati d'ansia, che sicuramente si porta dietro da un po' e trovare le strategie adatte a lei per affrontare al meglio le situazioni.
Un saluto.
Dott. Daniele Iaccarino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Savigliano
Buonasera per risolvere gli attacchi di panico completamente è necessario riprendere il controllo della propria persona e questo è possibile soltanto con una terapia funzionale che affronti direttamente il problema, l'uso di farmaci per quanto funzionale sembri al momento, in realtà tende soltanto ad alleviare il sintomo e quindi ad evitarlo. Inoltre, come sta certamente rilevando, la presenza di effetti collaterali legati all'uso costante di ansiolitici e benzodiazepine non fa che peggiorare il suo stato ansioso. Il mio consiglio quindi è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e rivolgersi allo psichiatra solo nel caso in cui il lavoro del primo non fosse sufficiente e permettere, in quel caso, una coordinazione delle due terapie.+

Cordiali saluti,
Dott. Daniele Iaccarino
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo
Psicologo, Psicologo clinico
Curtarolo
Salve, parafrasando Watzawlick assumere solo i farmaci è come ingessare una persona e darle delle piccole scosse, non riuscirà a reagire e rischia di star peggio quando l’ansi sarà più forte. Quindi un consulto psicologico potrebbe aprire la strada a nuove soluzioni parallele all’assunzione dei farmaci. buona ricerca di soluzioni e saluti.
Dott.ssa Valentina Maccioni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buonasera gentile utente, posso immaginare la difficoltà della situazione che sta vivendo a causa della problematica della sua compagna, e gli attacchi di panico mostrano tale difficoltà.
Credo sia molto importante affiancare al percorso con il suo psichiatra, un percorso psicoterapico, che possa aiutarla ad affrontare e gestire questa situazione che le crea così tanto disagio. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, sicuramente può continuare con la terapia farmacologica e affiancare una terapia psicologica. I miei migliori auguri per il percorso.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Gentile utente, sta sicuramente affrontando una situazione molto difficile e il suo corpo le sta manifestando la sofferenza. Oltre alla terapia farmacologica, le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico al fine di comprendere la radice profonda e i significati che ha per lei la sintomatologia ansiosa che presenta.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentile utente, comprendo le difficoltà che ha affrontato e che continua ad affrontare ancora oggi. La terapia farmacologica è di fondamentale importanza, ma credo sia necessario unirla ad una terapia psicologica che possa accompagnarla nella gestione del periodo che sta vivendo.
Resto a disposizione per qualsiasi altro dubbio. Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Belluccio
Dott.ssa Martina Quadarella
Psicologo, Psicologo clinico
Siracusa
Buonasera. La data di esordio dei nuovi attacchi di ansia coincide con la malattia della sua compagna e quindi potrebbe essere che questo abbia "risvegliato" un qualcosa che precedentemente non ha ben risolto. Ha pensato di affiancare la cura con i farmaci ad una terapia psicoterapeutica? Perché si i farmaci aiutano nel breve termine, ma dopo ha bisogno di capire per bene cosa ha provocato quelle manifestazioni di ansia, così da non farli più manifestare. Mi contatti in caso di qualsiasi altra domanda.
Dott. Luca Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Varese
Gentilissimo utente , le consiglio sempre di rivolgersi al suo medico di riferimento per monitorare l'andamento del farmaco e le reazioni che le provoca.
Affiancherei, come già citato dai colleghi, un percorso psicoterapeutico che le potrà essere di aiuto e di supporto.
Resto a disposizione per chiarimenti, dubbi o semplici domande che vorrà rivolgermi.
Un abbraccio forte .
Dr. Luca Russo
Dott. Benito Pizzo
Psicologo, Psicologo clinico
Giugliano in Campania
Buongiorno. Sono d'accordo con i colleghi nel pensare ad un percorso terapeutico da affiancare alla cura farmacologica. Prenda in considerazione strumenti come la meditazione o la mindfulness oppure orientamenti come la terapia razionale emotiva quali validi percorsi per i suoi disturbi. Cordialità dr. Benito Pizzo
Dott.ssa Francesca Squizzato
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cassano Magnago
Gentile utente,
la situazione che sta affrontando non è semplice.
La cura farmacologica è molto importante, ma affiancherei anche una terapia psicologica in modo tale da dare un significato a tali sintomi.
Le auguro una buon percorso.
cordiali saluti
Dott.ssa Francesca Squizzato
Dott.ssa Marta Marcellini
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Firenze
Buonasera, mi chiedo se abbia mai provato o le sia mai stato suggerito di associare la terapia farmacologica che le è stata prescritta ad un percorso di supporto psicologico con uno/a psicologo/a. Le evidenze scientifiche ci dicono infatti che le problematiche di tipo ansioso si risolvono con maggiore probabilità e minor rischio di ricaduta se la terapia farmacologica è accompagnata dalla terapia di tipo psicologico. Questo perchè i farmaci, in alcuni casi utilissimi ed indispensabili, agiscono sul sintomo solo da un punto di vista fisico, mentre una terapia psicologica le permetterebbe di migliorare la sua capacità di gestire l'ansia e le emozioni in generale, aumentando la sua percezione di autoefficacia, la sua autostima, e diminuendo di conseguenza l'impatto dei sintomi ansiosi sulla sua vita e sulla sua serenità.
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Salve, mi dispiace sentire che stai attraversando questo momento difficile, soprattutto considerando la situazione delicata della tua compagna. È comprensibile che lo stress e l'ansia legati alla sua malattia possano influenzare il tuo benessere emotivo.

L'ansia e gli attacchi di panico possono manifestarsi in vari modi, inclusi sintomi fisici come fitte alla testa. È positivo che tu stia ricevendo trattamento da parte di uno psichiatra e che ti senta meglio rispetto ai momenti in cui gli attacchi di panico erano più frequenti.

Tuttavia, è importante continuare a monitorare i tuoi sintomi e a comunicare apertamente con il tuo medico riguardo a qualsiasi effetto collaterale o sintomo che stai sperimentando. Le fitte alla testa potrebbero essere un effetto collaterale della medicazione, ma è essenziale verificarlo con il professionista della salute mentale che ti sta seguendo.

Potrebbe essere utile anche esplorare altre forme di gestione dello stress e dell'ansia, oltre alla terapia farmacologica. Ad esempio, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può essere efficace nel fornire strumenti pratici per gestire l'ansia e gli attacchi di panico.

Inoltre, prenditi cura di te stesso durante questo periodo stressante. Cerca di mantenere uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e sufficiente riposo. Trova anche modi per rilassarti e svagarti, che potrebbero includere attività come la meditazione, lo yoga o fare una passeggiata nella natura.

Infine, assicurati di avere un forte sistema di supporto intorno a te. Parla con amici o familiari di ciò che stai vivendo e cerca il sostegno che ti serve durante questo periodo difficile.

Ricorda che sei sulla buona strada verso il recupero e che è importante essere pazienti con te stesso mentre affronti questi ostacoli. Continua a seguire il trattamento prescritto e cerca il supporto di professionisti della salute mentale quando ne hai bisogno. Spero che tu possa trovare sollievo e benessere presto.
Dott.ssa Sonia Ghislanzoni
Psicologo, Psicologo clinico
Conegliano
Potrebbe valutare di affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico.
Resto a disposizione anche online.
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Il tuo racconto denota un grosso carico emotivo legato alle tue esperienze passate con l'attacco di panico e la malattia della tua compagna. È normale che situazioni di stress elevato possano portare a ricadute di ansia e attacchi di panico. La terapia farmacologica che stai seguendo sembra essere efficace nel gestire i sintomi, ma è importante anche considerare la possibilità di affiancare un percorso terapeutico psicologico per lavorare sulle cause profonde dell'ansia e acquisire strumenti per affrontare meglio le situazioni stressanti. Le fitte alla testa potrebbero essere una manifestazione somatica dell'ansia, quindi è importante continuare il trattamento e monitorare l'evoluzione dei sintomi. Ricorda che è importante prendersi cura di te stesso e chiedere supporto quando ne hai bisogno. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Claudia Marrosu
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro signore Il corpo è lo strumento che ci fa comprendere qual è il nostro stato emotivo. Fatta questa premessa l’accesso alla terapia farmacologica, per quanto sia sicuramente efficace, Mette a tacere il sintomo senza risolvere la causa, cosicché ci risulterà impossibile capire qual è l’origine. Le fitte alla testa potrebbero essere un peggioramento della sintomatologia messa a tacere dalle medicine. Sarebbe opportuno approfondire con un esame di se stessi e dei sogni, per capire come affrontare questi disagi.
Cordiali saluti
Dottoressa Marrosu
Dott.ssa Roberta Crestini
Psicologo, Psicologo clinico
Fossò
Salve, comprendo quanto sia difficile affrontare sia la distanza dalla sua compagna, sia l'ansia che sta vivendo. È positivo che il panico sia sotto controllo e che riesca a gestire meglio l’ansia. Le fitte che descrive potrebbero essere una manifestazione fisica dell’ansia, come ha suggerito il suo specialista. È importante continuare a monitorare la situazione con il medico e darsi tempo per adattarsi alla terapia. Nel frattempo, trovo di fondamentale importanza anche intraprendere un percorso di supporto psicologico. Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Roberta Crestini
Dott.ssa Maria Torromacco
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente,
La presenza di questi sintomi fisici che riporta potrebbero essere la manifestazione dell'ansia. Il corpo ha molti modi di comunicarci che nella mente si arginano vissuti che essa non è in grado di gestire in assoluta autonomia.
Mi aggancio ai consigli dati dagli altri miei colleghi e le dico che sarebbe l'ideale se, alla cura farmacologica, affiancasse un percorso psicoterapico così da mettere in chiaro i fattori che tengono vivi questi attacchi di panico e stati d'ansia.

Ad ogni modo, resto a sua disposizione.
Un caloroso abbraccio
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buonasera, comprendo quanto possa essere difficile questo momento per lei. Oltre alla cura farmacologica data dallo psichiatra che sta già assumendo per i sintomi acuti che presenta, le consiglierei di intraprendere anche un percorso psicologico che le farà bene per comprendere le cause più profonde di tale sintomatologia e riuscire a promuovere un cambiamento utile ad evitare, o almeno diminuire il più possibile, il ripresentarsi della sintomatologia invalidante come da lei descritta. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione per un percorso di terapia (anche online) di tipo relazionale integrata con tecniche (evidence-based) personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Flavia Maria Longo
Neuropsicologo, Psicologo clinico, Psicologo
Napoli
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto sia difficile affrontare non solo la lontananza dalla sua compagna durante un momento così delicato, ma anche il peso di gestire i suoi sintomi di ansia e panico. Detto ciò, il fatto che il panico sia sparito e che l'ansia sia gestibile è un segnale molto positivo, e questo indica che la cura sta funzionando. Tuttavia, le fitte alla testa che descrive meritano attenzione e valutazione.
________________________________________
Fitte alla testa e ansia
• Le fitte e la sensazione di pesantezza che descrive sono sintomi comuni in chi soffre di ansia, soprattutto quando si è sotto stress prolungato. Questo può essere dovuto alla tensione muscolare, tipica delle persone ansiose, o al sovraccarico mentale.
• L’Alprazolam può alleviare questi sintomi perché agisce sul sistema nervoso riducendo la tensione, come ha notato dalla riduzione delle fitte dopo l’assunzione serale.
Effetti collaterali della cura
• La sensazione di "rincoglionimento" mattutino potrebbe essere legata all'Alprazolam, che ha un effetto sedativo, soprattutto se assunto la sera. È un effetto normale, ma se diventa fastidioso potrebbe essere utile discutere con lo psichiatra un eventuale aggiustamento del dosaggio.
• La Brintellix (vortioxetina), usata per il trattamento dell’ansia e della depressione, richiede in genere 4-6 settimane per dare il massimo beneficio. È possibile che i sintomi residui, come le fitte alla testa, migliorino ulteriormente con il proseguimento della terapia.
Cosa può fare nel frattempo
• Rilassare la muscolatura del capo: Provi esercizi di rilassamento muscolare progressivo, concentrandosi su collo, spalle e cuoio capelluto. Questo potrebbe aiutare a ridurre la tensione che provoca le fitte.
• Tecniche di gestione dell’ansia: La respirazione profonda o la mindfulness possono aiutare a ridurre ulteriormente la tensione e migliorare la sensazione di benessere.
• Igiene del sonno: Garantirsi una routine serale rilassante potrebbe aiutare a migliorare la qualità del riposo e ridurre il “rincoglionimento” mattutino.



Supporto psicologico
Oltre alla terapia farmacologica, un percorso di psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), potrebbe essere molto utile per rafforzare le sue capacità di gestione dell’ansia e ridurre ulteriormente il peso emotivo legato alla situazione. Potrebbe aiutarla a:
• Lavorare su eventuali pensieri ricorrenti legati alla lontananza dalla sua compagna o alla preoccupazione per la sua salute.
• Rafforzare le strategie per mantenere equilibrio emotivo nel lungo termine.
La sua cura sembra essere ben impostata, dato che ha già ottenuto miglioramenti significativi contro il panico e l’ansia. Le fitte alla testa, molto probabilmente legate alla tensione e all’ansia residua, potrebbero migliorare con il proseguimento della terapia, ma è importante monitorarle e parlarne apertamente con il suo psichiatra.
Se desidera, posso aiutarla con tecniche psicologiche per la gestione dell’ansia e dello stress, o supportarla nell’elaborazione emotiva di questo momento così delicato. Non esiti a contattarmi: sono qui per offrirle un aiuto concreto. Le auguro tanta forza e serenità per affrontare questo percorso!

Dott.ssa Giuseppina Moronese
Psicologo, Psicologo clinico, Tecnico sanitario
Santa Maria Capua Vetere
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. cComprendo che non sia facile per lei gestire l’ansia al momento. Da ciò che ha scritto mi sembra di capire che, in particolari momenti di fragilità, si ripresenta l’ansia, come in questo periodo dove si trova ad affrontare, olte la lontananza anche la malattia della sua compagna, e questo la destabilizza.
Quello che mi sento di consigliarle è di proseguire con il tattamento farmacologico, ma di affiancarlo anche ad un adeguato sostegno psicologico, in modo da aiutarla a sostenere le sue risorse interne e riuscire a defire cos’è che attiva, di base la risposta ansiogena ai vari problemi che la vita le può presentare.
Resto a sua disposione
Dott.ssa Giuseppina Moronese
Dott.ssa Stefania La Rosa
Psicologo, Psicologo clinico
Acireale
Buonasera,
capisco che la situazione che sta vivendo, tra la malattia della sua compagna e la distanza, sia molto stressante. L'ansia talvolta può manifestarsi tramite il fisico ed è positivo che con la cura stia gestendo meglio il panico. Oltre alla terapia farmacologica, talvolta risulta utile associare un supporto psicologico, per gestire meglio le emozioni legate alla situazione che sta attraversando.
.
Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Ruffino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Cossato
Capisco quanto sia difficile affrontare da solo una situazione così impegnativa, soprattutto con la preoccupazione per la salute della tua compagna. È normale che stress e ansia possano manifestarsi anche attraverso sintomi fisici, come le fitte alla testa e la sensazione di pesantezza, che spesso derivano dalla tensione muscolare o dall'iperattivazione del sistema nervoso.

Il fatto che la tua terapia abbia già ridotto il panico e reso l'ansia più gestibile è un segnale positivo. I sintomi residui, come le fitte alla testa, potrebbero attenuarsi con il tempo man mano che il sistema nervoso si stabilizza.

Alcuni suggerimenti per supportare la cura:

-Tecniche di rilassamento: esercizi di respirazione e rilassamento muscolare progressivo possono ridurre la tensione accumulata.

-Attività fisica regolare: una passeggiata o un po' di movimento possono favorire il rilascio di endorfine e ridurre la tensione.

-Idratazione e alimentazione equilibrata: a volte piccoli squilibri possono influire sulla sensazione di pesantezza alla testa.

Confronto con il tuo medico: se le fitte persistono, puoi valutare con lo psichiatra se siano legate all’adattamento ai farmaci o a tensioni muscolari.

Hai già affrontato momenti difficili e sei riuscito a ritrovare equilibrio in passato, quindi hai già dimostrato di avere forza e capacità di gestione. Continua a prenderti cura di te e, se serve, non esitare a chiedere supporto anche a livello emotivo. Sei più forte di quanto pensi.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, le sue parole trasmettono chiaramente quanto abbia vissuto e stia vivendo un periodo intenso, fatto di preoccupazioni, lontananze, paure, ma anche di un impegno sincero nel prendersi cura di sé.
L’ansia, gli attacchi di panico, quelle fitte alla testa che sente quando la sera si avvicina, non sono semplici malesseri da spegnere. Sono spesso il modo in cui la nostra parte più profonda cerca di comunicarci che c’è qualcosa di irrisolto, di troppo a lungo ignorato o soffocato. A volte sono il risultato di un dolore trattenuto, di una paura rimossa, o di un senso di vulnerabilità che non ci siamo concessi di riconoscere.
Per questo motivo, oltre alla terapia farmacologica, potrebbe essere molto utile affiancare un percorso psicoterapeutico. La psicoterapia non è un’alternativa ai farmaci, ma un complemento prezioso. È un luogo protetto dove potersi ascoltare con più profondità, dove portare il proprio vissuto senza sentirsi giudicati, dove esplorare le radici emotive di ciò che sta vivendo. Potrebbe aiutarla a sciogliere quei nodi interni che oggi si manifestano attraverso il corpo e la mente, restituendole maggiore libertà e serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott.ssa Elena Mellano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buona sera.
La terapia farmacologia è un grande aiuto, ma alle volte necessita di essere accompagnata da un percorso psicologico. Lei sta vivendo un momento molto delicato, con una storia lavorativa che ha generato molto stress anche a livello fisico. Un percorso di supporto psicologico le potrebbe portare giovamento
Dr. Antonio Radino
Psicologo, Psicologo clinico
Floridia
Salve, il suo racconto è molto ricco e mostra quanto possa essere impegnativo convivere con ansia e attacchi di panico, specie in momenti di grande carico emotivo, come la solitudine lontano da casa. Il fatto che abbia già affrontato e superato in passato una fase simile è un punto di forza: ha già delle risorse interne, e una cura farmacologica che in passato ha funzionato. Le fitte alla testa e la “pesantezza” possono effettivamente essere manifestazioni somatiche dell’ansia, specie se i sintomi si attenuano con l’assunzione di ansiolitico. Tuttavia, è sempre corretto monitorare nel tempo con il medico l’andamento di questi sintomi, anche per escludere altre cause se dovessero persistere. Sottolineo che il suo percorso è ancora all’inizio, ma sta già mostrando effetti positivi, quindi continui su questa strada e spero vivamente che possa al più presto ricongiungersi alla sua compagna.
Dott.ssa Miriam Casini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Rocca di Papa
Gentile utente, La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza così dettagliatamente. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare il lavoro lontano dalla sua compagna, soprattutto in un periodo di forte preoccupazione per la sua salute. È positivo che la terapia farmacologica con alprazolam e brintellix stia aiutando a gestire ansia e attacchi di panico. Le fitte e la sensazione di testa pesante che descrive possono essere correlate allo stress e all’ansia residua, ma è importante continuare a monitorarle con il suo psichiatra o medico, per escludere altre possibili cause. Parallelamente, un percorso di supporto psicologico può aiutarla a gestire lo stress legato alla situazione familiare e a migliorare il benessere complessivo. Un caro saluto, Dott.ssa Miriam Casini.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la situazione che descrive è complessa e ha radici importanti legate sia al disturbo di panico che al forte stress emotivo dovuto alla malattia della sua compagna e alla distanza fisica che vivete. Le fitte e la sensazione di testa pesante possono essere manifestazioni somatiche legate all’ansia, come le ha indicato il suo psichiatra, ma è importante che continui a monitorare questi sintomi insieme a lui per escludere altre cause e per valutare l’adeguatezza del trattamento. Accanto alla terapia farmacologica, un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, ad esempio con un approccio di Mindfulness o psicoterapia umanistica, potrebbe aiutarla a gestire meglio l’ansia e lo stress emotivo, migliorando la qualità della sua vita e riducendo i sintomi fisici. Continui a prendersi cura di sé, mantenendo un dialogo aperto con il suo medico e cercando di concedersi momenti di riposo e attenzione alle sue emozioni. Questo equilibrio è fondamentale per un miglioramento duraturo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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