Buonasera Devo sottopormi ad una risonanza magnetica con contrasto, e soffro di claustrofobia.

42 risposte
Buonasera

Devo sottopormi ad una risonanza magnetica con contrasto, e soffro di claustrofobia.
Il medico mi ha consigliato di prendere gocce di en, e di prenderle al mattino alle 6, quando farò colazione perché poi sarò a digiuno fino all'esame.
La risonanza ce l'ho alle 14, l'effetto delle gocce dura così tanto? Ho sempre sentito che vadano prese un'ora prima dell'esame... è la prima volta che le uso e non vorrei prenderle con largo anticipo per poi arrivare all'esame che è già svanito l'effetto!

Grazie
Dott.ssa Sara Magliocca
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Seregno
Gentile utente, comprendo le sue preoccupazioni riguardo all'uso delle gocce di en per affrontare la claustrofobia durante la risonanza magnetica. Generalmente, l'effetto delle gocce di en inizia a farsi sentire entro un'ora dall'assunzione e raggiunge il massimo effetto dopo circa 1-2 ore. La durata dell'effetto può variare da persona a persona.
Se il suo esame è alle 14 e il medico le ha consigliato di prendere le gocce alle 6 del mattino, è probabile che possa beneficiare dell'effetto desiderato durante la procedura. Tuttavia, è importante tenere presente che la sensibilità individuale può variare, e alcune persone potrebbero preferire prendere le gocce più vicino all'orario dell'esame.
Se ha dubbi o preoccupazioni specifiche riguardo alla tempistica o all'efficacia delle gocce, le consiglio di contattare direttamente il suo medico o lo specialista che le ha prescritto il farmaco. Saranno in grado di fornirle informazioni più dettagliate basate sulla sua situazione specifica e darle ulteriori rassicurazioni.
E' sempre meglio seguire le indicazioni personalizzate del medico e comunicare apertamente con lui riguardo ai timori e alle domande. Le auguro un esame tranquillo e senza stress.
Un caro saluto,
Sara Magliocca

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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, se il suo medico curante le ha dato tale indicazione si fidi del suo parare medico. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le consiglio di porre al Medico che le ha prescritto il farmaco le domande inerenti a questo. Da psicologo, ritengo che sia opportuno intraprendere un percorso di sostegno psicologico per lavorare su ciò che la fa stare in ansia in situazioni come quella che ha descritto. I farmaci sono un rimedio per il sintomo ma con un giusto sostegno psicologico, si può affrontare il problema.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Veronica Tosi
Psicoterapeuta, Psicologo
Siena
Gentile utente, rispondendo alla sua domanda le consiglio di parlare con il medico che le ha prescritto il farmaco così si toglie qualsiasi dubbio.
Per quanto riguarda la sua difficoltà, le consiglio di capire l' origine della sua paura per poterla affrontare e dargli un nome.
Resto a disposizione per una consulenza online.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tosi Veronica
Dott.ssa Martina Sanvito
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno, seguire le indicazioni del proprio medico curante è un ottimo metodo per prendersi cura di sé. In alternativa, in casi di claustrofobia è possibile richiedere di sottoporti ad anestesia prima dell'esame. I medici competenti valuteranno l'appropriatezza della procedura, e se possibile questo le permetterà di fare l'esame con tranquillità.
Se poi le interessa trattare il sintomo in maniera più approfondita un percorso psicologico potrebbe esserle di aiuto.
Sperando di essere stata sufficientemente esaustiva,
cari Saluti
Dr.ssa Sanvito Martina
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa/o utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Salve se il medico le ha indicato di fare così ci sarà sicuramente un motivo. Se ha dei dubbi chieda a lui, è la persona più indicata a darle una risposta.
Consideri comunque, in un secondo momento, la possibilità di affrontare il suo disagio con l'aiuto di un terapeuta, immagino possa metterla in difficoltà in varie situazioni della vita. Individuare emozioni e pensieri, rigidi e disfunzionali, che stanno alla base del suo malessere sarebbe un buon modo per poterlo affrontare, trovando anche le strategie più adatte per farlo.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, considerando che l'En è un ansiolitico con un'emivita prolungata rispetto a sostanze come lo Xanax o il Tavor, se il suo medico le ha prescritto questo farmaco, sarebbe consigliabile seguire il suo consiglio. Comprendo la sua preoccupazione; nel frattempo, potrebbe valutare la possibilità di intraprendere alcune sessioni di supporto psicologico per affrontare in modo più approfondito la situazione specifica. Resto a disposizione per ulteriori dettagli o domande. Cordiali saluti, DM.
Dott.ssa Anna Russo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Caro utente, comprendo la sua preoccupazione in merito. Come prima cosa, si fidi del parere dei medici, in caso di qualsiasi evenienza o problematica durante l'esame lei sicuramente non sarà solo ci sarà personale di riferimento ad assisterla e in tal caso fermare l'esame.
Rispetto alla claustrofobia piuttosto, in maniera specifica può essere gestita in questo modo per tamponare l'utilità dell'esame, ma nel quotidiano? Le consiglierei di intraprendere comunque un percorso di terapia per poterla curare in maniera effettiva.
Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione,
Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Dott.ssa Francesca Ghislanzoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Conegliano
Buongiorno, anch'io le consiglio di fidarsi di quello che le ha detto il suo medico curante. Poi fatto l'esame le consiglio un percorso psicologico per affrontare il problema. Un caro saluto Dott.ssa Francesca Ghislanzoni.
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Utente, il suo dubbio è molto comprensibile. Trattandosi di una questione medica la persona meglio formata è un medico, perciò le consiglio di interfacciarsi con chi le ha consigliato di prendere le gocce alle 6 in modo da capire perchè ha consigliato in questa maniera e se ci sono delle alternative valide.

Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Ilaria Pavoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Gentilissimo utente, credo sia opportuno fidarsi ed affidarsi al proprio medico rispetto l’uso delle gocce, per quanto riguarda la claustrofobia le consiglio di concedersi delle sedute per indagarne l’origine e risolvere la fobia. Resto a disposizione, Dott.ssa Ilaria Pavoni
Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Gentile utente, le consiglierei di richiedere un chiarimento al medico che le ha prescritto il farmaco. Aggiungerei anche che, se ha la possibilità, potrebbe essere adeguato un percorso psicologico per trattare questa sua paura così che non sia più così invalidante.
Dott.ssa Chiara Carraro
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente, io mi affiderei al parere del suo medico. Tuttavia se sente di avere ancora qualche perplessità può contattarlo per un ulteriore chiarimento. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Elena Sonsino
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gentile utente, provi a chiedere un ulteriore chiarimento al suo medico. Un cordiale saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Dott. Loris Liberatore
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, sarebbe utile sapere il dosaggio per poterle rispondere più precisamente ma per qualsiasi dubbio, come anche indicato dai miei colleghi, può contattare il suo medico curante.
È comprensibile che sia così preoccupat* data l'ansia per l'esame ma vedrà che andrà tutto bene.
Al di sotto di queste paure che si manifestano in maniera così tanto evidente vi è spesso altro, che non sempre si mostra con altrettanta trasparenza: le consiglio caldamente un percorso per comprendere meglio queste sue fobie e poter riscuotere le risorse necessarie per poter stare bene.
Un caro saluto, Dr. Liberatore
Dott.ssa Irma Calò
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, ogni farmaco ha la propria emivita ma entrano in gioco anche le caratteristiche soggettive. Il mio consiglio è quello di fare questa domanda direttamente al medico che conosce sia lei che il farmaco.
Buona giornata!
Dott.ssa Francesca Vitale
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Nel rispetto delle competenze afferenti a ogni specifica professione, le suggerirei deontologicamente di interpellare il suo medico curante per ottenere risposte esaustive alle sue domande. Circa la claustrofobia, invece, sarebbe interessante soffermarsi sulla connessione tra i sintomi propri di questa reazione e la matrice conflittuale degli stessi, per capire, ridurre e infine estinguere il meccanismo di innesco della conversione di tali sintomi in rappresentazioni mentali fobiche. Cordiali saluti. FV
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Buongiorno, per essere sicura le consiglio vivamente di chiamare il suo psichiatra e spiegare la situazione.
Dott.ssa Daniela Delzotti
Psicologo clinico, Terapeuta, Psicologo
Mattinata
Salve, rivolga il suo dubbio al medico. Per affrontare, invece, l'origine delle sue paure sono a disposizione.
Un caro saluto,
dott.ssa Daniela Delzotti
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentile utente, le gocce di en sono un sedativo leggero che aiuta a ridurre l'ansia e la paura della claustrofobia durante la risonanza magnetica. Generalmente, l'effetto delle gocce di en dura diverse ore, quindi prendendole alle 6 del mattino, dovresti ancora sentire i benefici al momento dell'esame alle 14.
Tuttavia, è sempre consigliabile seguire le indicazioni del medico per quanto riguarda il momento esatto in cui prendere le gocce per garantire il massimo effetto al momento dell'esame. Se hai dubbi o preoccupazioni, ti consiglierei di contattare il tuo medico per chiarimenti. Buona fortuna con la tua risonanza magnetica! Rimango a sua disponibilità per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Dott.ssa Monica Marchetti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno noi psicologi non trttiamo farmaci ma le consiglio, per non essere ulteriormente ansioso, di richiedere al proprio medico di bsa se non può rittardare l'assunzione
Dott.ssa Valentina Zoccali
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci deve rivolgersi al medico che le ha prescritto la terapia farmacologica e assicurarsi della durata dell'effetto. Se desidera affrontare al meglio preoccupazioni, ansia e paure, possiamo approfondire iniziando da una prima consulenza online o in studio. Io utilizzo anche tecniche di mindfulness, rilassamento e gestione dello stress e dell’ansia che possono aiutarla. Grazie per la ricchezza della sua condivisione. Dott.ssa Valentina Zoccali
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, credo sia opportuno fidarsi ed affidarsi al proprio medico rispetto l’uso del farmaco che le è stato prescritto. Se desidera affrontare il tema della claustrofobia, le consiglio di darsi l'opportunità di capirci di più attraverso una consulenza psicologica. Dott.ssa Martina Panzeri
Dott.ssa Ambra Marzoli
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile Utente, comprendo la sua preoccupazione in merito alla durata dell’effetto delle gocce di en per riuscire a sedare la sua ansia ed effettuare l’esame medico.
Le consiglierei di rivolgere questa domanda direttamente al suo medico curante per risolvere questi dubbi, dato che le indicazioni sulla posologia e sugli effetti dell’utilizzo di medicinali spettano per competenza ad un medico o uno psichiatra.
In quanto psicologa mi consenta però di invitarla a valutare la possibilità di concedersi di intraprendere un percorso psicologico per imparare a capire e gestire l’ansia che le provocano situazioni come questa; l’utilizzo di un farmaco all’occorrenza può sì aiutare ad attenuare l’attivazione emotiva intensa, tuttavia non permette una risoluzione della difficoltà, che invece, tramite l’aiuto di uno psicologo, può certamente essere affrontata. Se ha bisogno di ulteriori informazioni o qualora avesse piacere di iniziare un percorso resto a disposizione attraverso consulenze online. Cordiali saluti. Dott.ssa Ambra Marzoli
Dott.ssa Alice Fazzina
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno, credo sia più opportuno confrontarsi con il suo psichiatra, cosi da spiegare meglio la situazione.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Maria Vincenza Eterno
Psicologo, Psicologo clinico
Medicina
Gent.mo/a,

La risonanza magnetica è un'apparecchiatura che può fare questi effetti, lavorare su questo disagio è uno dei miei campi di competenza, se vuole può contattarmi, con la possibilità di trovare anche il modo di arrivare più sereno/a all'esame.
Dott.ssa Elisa Fiora
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Buongiorno,
per questa tipologia di dubbi è buona pratica chiedere consiglio ad uno psichiatra o neurologo. In alternativa anche i tecnici della risonanza possono darle indicazioni sullo specialista a cui rivolgersi.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Dott.ssa Giulia Ruffino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Cossato
Capisco la tua preoccupazione, soprattutto dato che è la prima volta che utilizzi questo tipo di ansiolitico e, in più, in una situazione che già di per sé può essere stressante come una risonanza magnetica.

L’En (delorazepam) ha un'emivita piuttosto lunga rispetto ad altri ansiolitici, il che significa che rimane attivo nel corpo per diverse ore. Prenderlo la mattina presto, come indicato dal medico, dovrebbe garantire che tu abbia un effetto calmante che persista fino al pomeriggio, senza il rischio di un picco troppo forte o di sentirti troppo sedato.

Il motivo per cui ti è stato consigliato di prenderlo alle 6 del mattino potrebbe essere per dare al farmaco il tempo di agire in modo graduale, così da farti sentire più stabile e rilassato quando ti troverai ad affrontare l'esame nel pomeriggio. Questo approccio è anche pensato per evitare possibili effetti collaterali improvvisi, soprattutto se è la prima volta che lo assumi.

Detto questo, è naturale avere dubbi! Se senti che potresti aver bisogno di un supporto più vicino all'orario dell'esame, potresti discuterne con il tuo medico, spiegando le tue preoccupazioni. Magari potresti valutare insieme una strategia che ti faccia sentire più sicuro.

Come ti senti all'idea di seguire il piano proposto?
Buona fortuna
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,

mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.

Cordiali saluti
Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione e il suo disagio. Tuttavia, le consiglierei di rivolgere qualunque tipo di perplessità e/o dubbi direttamente al medico che le ha prescritto il farmaco, così da approcciarsi in maniera più consapevole all'esame che ha programmato.
Un caro saluto
Dott.ssa Sofia Saviolo
Dott.ssa Irini Tikhonova
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Signora,
La ringrazio per il coraggio di condividere la sua sofferenza. Comprendo quanto il peso che sta portando sia doloroso e debilitante, e voglio dirle con fermezza: non è sola, anche se in questo momento può sembrarle così.

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è una condizione che può stravolgere la vita, limitare le possibilità, isolare. È una battaglia che spesso si combatte nel silenzio, con un sorriso che maschera la fatica, per non gravare sugli altri. Ma il dolore che non trova spazio per essere riconosciuto, rischia di diventare sempre più insopportabile.

Eppure, dentro di lei c’è ancora una voce che cerca aiuto. E questa voce merita ascolto, cura, rispetto.

So che il DOC le ha portato via molto: relazioni, lavoro, prospettive di vita. Ma lei non è la sua malattia. Lei è molto di più. È la donna che un tempo aveva passioni, sogni, entusiasmo. Quella parte di sé non è scomparsa, è soffocata, ma non è annientata.

Viktor Frankl, psichiatra e fondatore dell’Analisi Esistenziale, diceva che anche nella sofferenza più estrema possiamo trovare un senso. Questo non significa accettare passivamente il dolore, ma attraversarlo senza perdersi completamente. Il DOC non è la fine del suo percorso, anche se ora sembra aver oscurato tutto. Il fatto che stia cercando aiuto significa che c’è ancora qualcosa dentro di lei che vuole vivere.

E proprio in questo sta il primo passo: non rimanere sola nel pensiero della sofferenza.

Quando il dolore diventa insostenibile, è essenziale parlare subito con qualcuno. Ci sono persone disposte ad ascoltarla, senza giudizio, che possono aiutarla a superare questo momento critico.

Numeri di emergenza e supporto:

- Telefono Amico
- Samaritans
- Emergenze immediate: chiami il 112 o si rechi al Pronto Soccorso, dove troverà aiuto immediato.

Percorsi di cura gratuiti disponibili:

Anche se ha già provato diverse terapie, esistono altre possibilità di trattamento a costo zero che possono fare la differenza:

Ospedali e Policlinici di Milano e provincia con reparti specializzati nel trattamento del DOC (San Raffaele, Niguarda, Policlinico di Milano).


Gruppi di auto-mutuo aiuto, per confrontarsi con chi sta vivendo la stessa battaglia.
Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) per il DOC, considerata il trattamento più efficace, disponibile in molte strutture pubbliche.


Cosa può fare ora?

Nei momenti più bui, anche piccoli gesti possono aprire un varco nella sofferenza.

Non resti sola. Chiami un numero di emergenza, si rivolga a un medico.
Si conceda piccoli gesti quotidiani di cura, anche se ora sembrano insignificanti.
Accetti che oggi sia un giorno difficile, ma che il domani può essere diverso.

Non è sola. Non è sbagliata.

Il DOC non definisce il suo valore come persona. Lei ha diritto di esistere, di essere ascoltata, di essere aiutata. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza. Ha resistito per anni, ha combattuto da sola. Ora non deve più farlo da sola. La sua vita vale.

Un caro saluto,
Dott.ssa Irini Tikhonova
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
Salve, ci sono anche strutture dove si fanno le risonanze appositamente per la claustrofobia, comunque l'effetto è un pò tosto si sentirà frastornata successivamente . grazie
Francesca
Dott.ssa Valeria Carolina Paradiso
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Bollate
buongiorno, l'EN (Delorazepam) ha un'emivita di circa 90 ore. Ciò significa che comunque l'effetto del farmaco (non specifica quante gocce le sono state consigliate) dovrebbe ancora essere in circolo al momento dell'esame.
L'effetto di una pastiglia di En solitamente dura tra le 6 e le 8 ore, variando in base a fattori individuali come metabolismo e dosaggio. Spero di averle risposto, saluti
Dott.ssa Sara Rocco
Psicologo, Psicologo clinico
Ossi
Buonasera in sede di esame le chiederanno appunto se soffre di claustrofobia. A quel punto decideranno se darle una leggera sedazione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Sara Rocco
Gentile utente,
l'En ha un'emivita prolungata nel tempo tuttavia la invito a rivolgersi al suo medico per maggiori informazioni. Tuttavia, imparare delle strategie per ascoltare i suoi pensieri che le generano preoccupazione e difficoltà (agorafobia) potrebbe essere utile. Provare la mindfulness o un percorso di sostegno psicologico potrebbe garantirle l'accesso a strumenti di questo tipo e altro senza avvalersi di farmaci.
Spero di aver dato un contributo utile, le auguro una buona serata.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco bene la tua preoccupazione, soprattutto se è la prima volta che assumi un ansiolitico per gestire la claustrofobia. L’EN (delorazepam) ha un’emivita piuttosto lunga, cioè rimane in circolo per molte ore: questo significa che, se lo assumi alle 6 del mattino, l’effetto ansiolitico sarà ancora presente alle 14, anche se la sensazione di sedazione più evidente potrebbe attenuarsi un po’.

Il consiglio del medico probabilmente è legato al fatto che l’esame richiede il digiuno e, assumendo le gocce troppo a ridosso, potresti avere problemi a prenderle senza cibo o rischiare un picco di ansia nell’attesa.

Se però pensi che ti aiuti avere l’effetto più “pieno” al momento dell’esame, puoi chiedere al tuo medico se suddividere la dose: una parte al mattino e una piccola quota circa un’ora prima della risonanza. È importante non modificare il dosaggio senza concordarlo con lui.

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Manuela Munafò
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Catania
Buonasera,
capisco bene la sua preoccupazione, soprattutto essendo la prima volta che utilizza queste gocce. Generalmente, i farmaci ansiolitici come quelli indicati dal medico agiscono entro 30-60 minuti dall’assunzione, e l’effetto può durare diverse ore, ma spesso non per tutto l’arco della giornata.

Se il medico le ha consigliato di prenderle al mattino alle 6, probabilmente ha valutato un dosaggio e un timing adatti alla sua situazione specifica, magari per favorire un effetto più graduale e stabile. Tuttavia, se ha dubbi o desidera un chiarimento più preciso, le consiglio di contattare direttamente il medico prescrittore per confermare l’orario migliore in base al farmaco specifico e alla sua condizione.

Nel frattempo, può anche provare tecniche di rilassamento e respirazione profonda per gestire la claustrofobia durante l’esame.

Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda o supporto.

Un cordiale saluto,
Dott.ssa Munafò
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, di solito le gocce ansiolitiche vengono prescritte poco prima dell’esame per avere l’effetto attivo durante la risonanza. Se le ha consigliato di prenderle al mattino, conviene chiarire subito con il medico o con la struttura radiologica: potrebbe esserci un motivo specifico legato alla sua situazione o al digiuno, ma è importante non anticipare da sola l’assunzione. Così si assicura che l’effetto sia presente nel momento dell’esame e riduce l’ansia senza rischi. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dr. Matteo Lupi
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Prato
Buonasera, sì, l'En è un tipo di farmaco a rilascio prolungato. Diversamente dallo Xanax che ha un effetto immediato, più marcato ma che dura meno. L'effetto medio dell'En può durare tra le 10/20 ore, in alcuni casi anche di più: dipende dal metabolismo e sensibilità al farmaco. Ma soprattutto, nel suo caso, consideri che non l'ha mai usato, dunque l'effetto può risultare più marcato e prolungato. L'unica accortezza da prendere è evitare la guida. Consiglio di farsi accompagnare, perché l'En può causare sonnolenza e rallentamento motorio e mentale anche a distanza di 2 ore dall'assunzione. Pertanto, si faccia accompaganre alla risonanza, mi raccomando. Saluti
Dr. Matteo Lupi
Dott. Francesco Pio Calafiore
Psicologo, Neuropsicologo
Santa Teresa di Riva
Buonasera, capisco bene la sua preoccupazione: la risonanza magnetica può essere molto difficile per chi soffre di claustrofobia. Per quanto riguarda l'assunzione delle gocce, è importante seguire con precisione le indicazioni del medico che gliele ha prescritte, perché solo lui può valutare tempi e dosaggi più adatti alla sua situazione.
Quello che posso dirle è che molte persone trovano utile assumere il farmaco poco prima dell'esame, in modo da arrivare più tranquille e gestire meglio l'ansia legata all'ambiente chiuso. Se ha dubbi sull'orario esatto, può ricontattare il medico: saprà darle un'indicazione precisa senza rischiare interferenze con l'esame. Le auguro che la procedura si svolga nel modo più sereno possibile, un caro saluto.
Salve, i farmaci possono essere un aiuto, le consiglio comunque un adeguato supporto psicologico per rinforzare e rendere stabili nel tempo i progressi nel superamento di paure e fobie. Tecniche come l'Ipnosi o altre possono essere molto efficaci.

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