Buonasera, Cerco conforto in questa sede in modo tale che voi specialisti del settore possiate cons

24 risposte
Buonasera,
Cerco conforto in questa sede in modo tale che voi specialisti del settore possiate consigliarmi quali strategie adottare per migliorare il mio futuro.
Sono un ragazzo di 28 (diploma di liceo linguistico, due lauree in storia) che lavora da ormai 4 anni come elettricista/installatore presso una piccola azienda.
Questo lavoro l'avevo ottenuto grazie all'intercessione della mia ex ragazza, la quale durante l'ormai lontano 2020 aveva saputo che un suo zio cercava persone (anche senza esperienza) che volessero lavorare.
In quel momento mi trovavo abbastanza fragile emotivamente (ero deciso a continuare gli studi per laurearmi in storia ma allo stesso tempo volevo iniziare a lavorare in modo tale da avere un "salvagente" professionale).
Al giorno d'oggi mi ritrovo però sconcertato: ho rinunciato a proseguire il sogno del diventare insegnante (nonostante abbia preso anche la magistrale in storia) poiché per le cattedre umanistiche il mondo dell'insegnamento è dettato dalla termine PRECARIATO per chissà quanti anni.
A questo punto non so che direzione dare alla mia vita (intendo per l'aspetto professionale) e ciò mi genera ansia perché gli anni passano e le possibilità di mettere in piedi una buona carriera lavorativa (appagante) si assottigliano.
Sia ben chiaro però, il mio attuale lavoro è da considerarsi normale (stipendio medio e regolare, orari flessibili), ma tuttavia non credo sia la strada che voglio continuare ad intraprendere (in quanto manca di quel grado di specializzazione che potrebbe essere allettante per i recruiter).
Anche il non aver un diploma di perito elettronico mi spinge a guardarmi altrove (spesso i recruiter richiedono elettricisti o tecnici che abbiano fatto questo indirizzo scolastico).
Non so cosa fare: tentare un concorso nella pubblica amministrazione? Fare uno di quei corsi finanziati dalla regione (tipo da 600 ore) che ti specializzano in un determinato settore ma con l'obbligo (a causa di sovrapposizione di orari) di licenziarmi? Pagarmi un corso online che mi specializzi in qualche settore in modo tale da poter continuare a lavorare e ricevere uno stipendio?
Come potete vedere, c'è una gran confusione nella mia testa.. allo stesso tempo mi piacerebbe aprirmi un canale YouTube di divulgazione scientifica/storica utilizzando l'intelligenza artificiale.
Insomma, non per niente idea di quale strada intraprendere e piano piano che il tempo passa, il peso da sopportare a causa di questa situazione di "limbo" lavorativo diventa stressante.
Concludo dicendo che questo tema (la professione lavorativa da intraprendere per essere appagato) è l'unico cruccio che mi martella: per il resto ho la fortuna di avere una buona e amorevole famiglia, una fidanzata bravissima e tanti amici.
Grazie per l'attenzione.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, quello che sta vivendo è un momento di grande riflessione e incertezza, e mi colpisce la profondità con cui descrive il suo senso di smarrimento rispetto alla direzione professionale da prendere. È comprensibile che, dopo anni di studio e un percorso lavorativo che si è sviluppato in modo non del tutto programmato, si trovi in una situazione di indecisione. Da una parte, ha costruito una stabilità economica con il suo attuale lavoro, dall’altra sente che questo impiego non riflette appieno le sue aspirazioni e i suoi interessi. Questo contrasto tra sicurezza e desiderio di realizzazione è qualcosa con cui molte persone si trovano a confrontarsi, soprattutto quando il tempo passa e le scelte sembrano diventare sempre più vincolanti. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, una delle prime cose su cui potrebbe lavorare è il modo in cui sta affrontando questa incertezza. Spesso, quando ci si trova in un limbo decisionale, la mente tende a entrare in una sorta di loop di ruminazione: si analizzano tutte le opzioni possibili, si cercano soluzioni perfette e si ha la sensazione che qualsiasi scelta possa comportare un rischio troppo grande. Questo può generare ansia e blocco decisionale, rendendo difficile l’azione concreta. Un approccio utile potrebbe essere quello di spezzare questo problema in parti più piccole e affrontabili. Invece di cercare immediatamente la "scelta giusta" o definitiva, potrebbe provare a concentrarsi su piccoli passi sperimentali. Ad esempio, prima di lasciare il lavoro per un corso a tempo pieno, potrebbe iniziare con una formazione online che gli permetta di capire se uno specifico settore lo appassiona davvero. Oppure, nel caso della divulgazione storica su YouTube, potrebbe testare il terreno pubblicando qualche video senza sentirsi vincolato a trasformarlo subito in una carriera. Un altro aspetto importante è il modo in cui valuta il suo percorso. Da come ne parla, sembra quasi che la sua scelta di lavorare come elettricista sia stata una deviazione da ciò che avrebbe voluto fare, un ripiego necessario. Tuttavia, ogni esperienza lavorativa, anche se non pienamente soddisfacente, è una risorsa: ha acquisito competenze, ha sviluppato resilienza, ha imparato a muoversi in un contesto professionale. Piuttosto che vedere questi anni come "tempo perso", potrebbe provare a chiedersi: quali abilità ho sviluppato in questo lavoro che potrebbero tornarmi utili in un altro contesto? Come posso integrare il mio background umanistico con una nuova specializzazione che mi apra più opportunità? Per quanto riguarda la scelta tra concorsi, corsi di formazione o lanciarsi in un progetto personale, una strategia potrebbe essere quella di fare una piccola sperimentazione in ognuna di queste direzioni prima di prendere una decisione drastica. Potrebbe iniziare a informarsi sulle possibilità di concorsi senza ancora prepararsi in modo intensivo, fare un corso breve online per testare il livello di interesse, e magari iniziare il canale YouTube con un piccolo esperimento, senza la pressione di doverlo rendere subito un successo. Infine, è importante ricordare che non esiste una strada "giusta" in senso assoluto, ma esiste la strada che funziona meglio per lei in questo momento. A volte, la paura di sbagliare ci porta a non fare nulla, mentre in realtà qualsiasi passo, anche piccolo, può aiutarci a chiarire la direzione giusta. Se dovesse continuare a sentirsi bloccato, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per lavorare sulla gestione dell’ansia decisionale e sulle credenze che potrebbero ostacolare la sua capacità di intraprendere nuove strade con maggiore serenità. Resto a disposizione. Dott. Boggero Andrea

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buonasera, capisco quanto possa essere frustrante trovarsi in una situazione di incertezza lavorativa, soprattutto quando si ha la sensazione di aver investito anni in un percorso che poi non ha portato alla stabilità desiderata. Da quello che racconta, emerge una forte volontà di trovare una strada che possa conciliare sia il bisogno di sicurezza economica sia la soddisfazione personale, ma allo stesso tempo il timore di fare una scelta sbagliata e perdere altro tempo. È comprensibile sentirsi così, soprattutto quando si ha la percezione che il tempo passi e che le opportunità si restringano, ma è importante ricordare che ogni cambiamento richiede tempo e, soprattutto, una direzione chiara. Da come ne parla, sembra che ci sia ancora in lei il desiderio di dedicarsi a qualcosa di più affine ai suoi studi, che sia attraverso un concorso pubblico, un corso di specializzazione o persino un’attività di divulgazione. Forse potrebbe essere utile fermarsi un attimo, analizzare le sue reali inclinazioni e valutare un percorso che, anche gradualmente, possa portarla verso una maggiore soddisfazione. È comprensibile sentirsi sotto pressione, ma il cambiamento non deve avvenire necessariamente con una scelta drastica. Se sente di essere in una fase di forte confusione, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di terapia che la aiuti a fare chiarezza sui suoi obiettivi e a gestire l’ansia legata all’incertezza. Se vuole, possiamo parlarne insieme.
Dott.ssa Jane Bonanni
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera caro Paziente Anonimo,
delle sue parole mi colpiscono soprattutto le prime e le ultime righe. Lei è un ragazzo pieno di risorse: una famiglia affettuosa, una fidanzata "bravissima" e tanti amici. Le due lauree in storia raccontano di un giovane uomo capace di impegnarsi e di portare a compimento i suoi impegni. Il cruccio è il lavoro, ed ecco che compaiono le ambivalenze, molto più comuni nella vita di ognuno di noi di quanto si possa immaginare, anzi, direi che sono una costante positiva, quella che ci consente di crescere e prendere in mano la nostra vita. Cosa ha a che fare questo con me, si starà chiedendo? Da quanto leggo, il lavoro che oltre a consentire una autonomia economica a volte consente anche delle soddisfazioni personali. La domanda che potrebbe porsi è: oltre ad offrire una sicurezza economica, il lavoro che faccio mi piace? Il lavoro che faccio è in linea con le mie aspirazioni? Non c'è una risposta preconfezionata, ma c'è la sua risposta. Se in fondo lei si sente sereno così allora dei corsi di perfezionamento potrebbero essere una buona strada, magari da concordare con il suo datore di lavoro: non sono pochi quelli che accordano dei permessi speciali ai dipendenti che hanno voglia di seguire dei corsi di formazione. Se invece i suoi studi e i suoi sogni le dovessero suggerire una strada diversa, allora si faccia forza, si rimbocchi le maniche e faccia leva sulle tante risorse che ha. Se non le fossero sufficienti, si lasci aiutare da un professionista che possa guidarla sulla strada della conoscenza e dello sviluppo della sua individualità. Non ricordo chi scrisse "fa un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno in vita tua": credo sia una massima da ricordare, almeno a 28 anni.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Comprendendo il senso di incertezza e di pressione che sta vivendo nel dover scegliere la strada professionale più adatta a lei. È del tutto normale sentirsi sopraffatti quando ci si trova in una fase di transizione e di ricerca di maggiore appagamento lavorativo.

Da ciò che racconta, sembra che il suo attuale impiego non le dia piena soddisfazione, e al tempo stesso il timore dell'incertezza futura renda difficile prendere una decisione. Tuttavia, il suo percorso formativo e le sue passioni possono offrirle diversi spunti: il mondo della divulgazione storica, per esempio, potrebbe rappresentare un'interessante opportunità, magari iniziando a coltivarlo parallelamente ad altre esperienze lavorative. Allo stesso tempo, valutare corsi di specializzazione o concorsi nella pubblica amministrazione potrebbe aiutarla a trovare una direzione più chiara.

Il punto cruciale è comprendere quale aspetto per lei sia più importante: la sicurezza lavorativa, la passione per la storia, la possibilità di crescita in un settore più specializzato. A volte, un percorso di orientamento professionale e una riflessione più approfondita sui propri obiettivi possono aiutare a dissipare la confusione ea individuare la strada più adatta.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a fare chiarezza ea definire un percorso più sereno e soddisfacente.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,
capisco la sua incertezza: quando ci si trova in un momento di cambiamento, il futuro sembra pieno di possibilità, ma anche di dubbi. È interessante come lei stia cercando di conciliare il desiderio di realizzare un sogno professionale con la realtà di un lavoro che, pur offrendo stabilità, non le dà quella "specializzazione" che cerca. Mi chiedo: cosa potrebbe accadere se guardasse a questa fase come a un'opportunità per esplorare diversi aspetti di sé e delle sue passioni, senza avere una risposta immediata su quale strada intraprendere? Le sue competenze e il suo percorso accademico possono essere risorse molto potenti, anche se non si allineano perfettamente con il lavoro che sta facendo ora. Come vede se provasse a dar forma a queste idee un passo alla volta, esplorando senza forzare una risposta definitiva? La chiarezza spesso arriva non quando cerchiamo di forzarla, ma quando ci concediamo lo spazio di capire e rimanere curiosi.
Se interessato ad approfondire, sono disponibile su consulenza, anche online.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Patrizia Buscaino
Psicologo clinico, Psicologo
Nubia
Salve
Capisco che la problematica legata al lavoro sia un problema per molti giovani d'oggi; nello stesso tempo vedo che lei abbia acquisito una certa esperienza lavorativa inoltre una laurea in storia può essere interessante se decidesse un giorno di intraprendere un giorno la carriera scolastica come insegnante.
anche l'alternativa di aprire un canale youtube non è male, di questi tempi molti lo fanno ed è diventato una tipologia di lavoro; a volte se si è fortunati molto remunerativa.
Mi auguro che continui a scriverci e saremo lieti di poterle fornire ancora delle nuove indicazioni e necessari a sviluppare nuovi progetti personali e lavorativi.
Gentile utente buonasera.
Grazie per aver condiviso questo suo momento di difficoltà nel definire i suoi obiettivi e trovare una strada lavorativa soddisfacente.
Credo che lei non debba sentirsi con l'acqua alla gola e che non debba pensare di non avere più il tempo di realizzare le sue ambizioni più grandi.
Comincerei con il consigliarle di non andare a caccia di troppi obiettivi contemporaneamente. Avere diverse opzioni è utile, ma il rischio è di disperdere molto le energie , soprattutto mentali, e di non investire l'attenzione giusta sugli obiettivi davvero importanti. Rifletta su cosa davvero la farebbe sentire realizzato, in quale ambito professionale riuscirebbe ad unire le sue migliori competenze, le sue qualità umane, ciò che potrebbe fare concretamente per gli altri o per il medio-ambiente. Questo è un modo corretto per fare brainstorming, perché darebbe priorità ai suoi interessi e a un certo tipo di vocazione che sente, stringendo il campo delle opportunità da valutare a quelle davvero appetibili per sentirsi appagato.
La sua laurea magistrale in storia è una risorsa preziosa e potrebbe ulteriormente affinare questa sua competenza con una formazione più specifica o di settore, per poi avvicinarsi all'ambito editoriale per esempio (articoli su riviste specializzate, saggistica, traduzioni e adattamenti), oppure all'ambito digitale (canali tematici su Youtube, Podcast narrativi o educativi), così come potrebbe indirizzarsi verso l'ambito della documentazione e della storiografia. Se non l'ha già fatto, le consiglio di aprire un profilo LinkedIn e editarlo sulla base delle sue competenze accademiche. Le sarà utile per capire che tipo di posizioni lavorative esistono sul mercato e magari cominciare a prendere qualche contatto utile.
Ma queste sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente. Questo non esclude di continuare a poggiarsi sul suo attuale lavoro per una base economica e per investire qual che serve nel pianificare la sua specializzazione. Certo ci sono anche i corsi e i concorsi che ha citato, ma non devono essere un modo per rincorrere l'appagamento economico; se corrispondono ai suoi reali desideri e alle sue ambizioni allora sarà molto più facile e coinvolgente avventurarsi in questo tipo di opportunità.
Nel frattempo, è molto importante continuare a gratificarsi per le cose belle che la circondano e per le persone significative su cui può contare in questo momento. Per costruire una resilienza specifica, utile nel cercare una strada professionale, poter contare su persone fidate che sosterranno i suoi sforzi, senza bisogno di giudicarla, è una risorsa preziosa.
Un esercizio utile per definire le proprie priorità e non perdersi nell'ansia del futuro, è quello di visualizzare un obiettivo concreto da realizzare nei prossimi 6-12 mesi, oppure 2-3 obiettivi al massimo se possono essere perseguiti in parallelo. In questa visualizzazione bisogna essere molto dettagliati e immaginare dove si vorrebbe essere, cosa si vorrebbe essere in termini di ruolo o professione, con chi sarebbe bello condividere quel successo e come ci si potrebbe sentire. Poi, partendo da quello scenario, andare con la mente indietro nel tempo e cominciare a fissare degli obiettivi intermedi, per esempio "a che punto sarò dopo 3 mesi", oppure " a che punto sarò fra un mese", per arrivare a definire quali azioni e comportamenti mettere in atto nel presente, oggi stesso, anche solo per un'ora o per 15 minuti, ma nella direzione di quel progetto. Magari può essere una ricerca su internet, oppure una telefonata, o un check-list di attività settimanali. E' come un effetto domino: bisogna avere la forza di buttare giù il primo mattoncino e osservare cosa accade; ma per farlo il primo mattoncino (la prima azione) deve essere abbastanza vicino agli altri (le azioni successive). Invece, capita di non fare mai il primo passo perché si percepisce quella distanza come incolmabile.
Provi con questi semplici artifici mentali a ridefinire le sue priorità e a ragionare sulle azioni concrete da compiere; potrà fare tutti i tentativi che vuole! Questo è il potere della mente.
Se lo desidera, posso aiutarla a comprendere meglio questi e altri strumenti utili a pianificare con efficacia il suo futuro, con un percorso di crescita personale mirato. Anche tramite consulenza online.
Spero di esserle stato di aiuto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera caro utente, grazie per aver condiviso con noi la sua storia. Capisco perfettamente quanto possa sentirsi a disagio stare in una posizione che non riconosce sua. I suoi punti di forza sono veramente notevoli e l’essersi messo in discussione evidenzia una grande volontà di migliorarsi ulteriormente. A questo proposito, per queste insoddisfazioni che lei prova, le consiglio di parlarne insieme e iniziare un percorso di psicoterapia per dissipare queste mancanze. Insieme troveremo il modo di far emergere tutti i bei progetti che hai dentro. Per qualsiasi domanda non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Fiammetta Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Mirano
Salve e grazie per la domanda. Potrebbe essere una buona opzione chiedere il supporto di un consulente per l’orientamento che potrebbe offrirti un percorso mirato con strumenti specifici, come il bilancio delle competenze, per individuare il tuo vero potenziale e le opportunità più adatte a te. Inoltre, potrebbe aiutarti a capire se un concorso nella PA, una certificazione tecnica o un’attività imprenditoriale possa essere la scelta più adatta al tuo profilo.
Saluti
Dott.ssa Elvira Prezioso
Psicologo, Psicologo clinico
Casoria
Gentile utente,
Comprendo il senso di incertezza rispetto a un percorso intrapreso, ma vorrei offrirle una prospettiva diversa. Il lavoro svolto fino ad ora, indipendentemente dalla possibilità di avanzamento di carriera, le ha dato esperienze, competenze e una consapevolezza di sé che non avrebbe avuto altrimenti. Non esiste un unico percorso giusto, ma solo quello che, in un determinato momento della vita, è più in linea con il proprio vissuto.

Se l’idea di studiare storia e magari insegnarla la accompagna da tempo, è normale che nella sua mente si sia ingrandita, diventando quasi un sogno irraggiungibile. Ma è solo quando iniziamo a percorrere una strada che possiamo davvero capirne il senso e il peso reale.

Forse ciò che può esserle utile ora è un percorso di introspezione, che la aiuti a comprendere cosa rappresenta davvero questa scelta: è il desiderio di apprendere? Di cambiare vita? Esplorare queste domande può darle una direzione più chiara e aiutarla a vedere questa decisione non come un peso, ma come un’opportunità di crescita, indipendentemente dall’esito finale.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, comprendo il suo stato d’animo e il senso di incertezza che sta vivendo. La scelta di un percorso lavorativo che sia non solo economicamente sostenibile ma anche appagante è una delle sfide più complesse, soprattutto quando ci si trova in una fase di transizione e di riflessione come la sua.

La sua storia dimostra una grande determinazione e capacità di adattamento: ha conseguito due lauree, ha intrapreso un lavoro al di fuori del suo ambito di studi e ora sta cercando una strada che possa realmente soddisfarlo. È normale sentirsi disorientati di fronte a molteplici possibilità e alla paura di fare una scelta che potrebbe non essere quella giusta. Tuttavia, il fatto che abbia tante idee e interessi è una grande risorsa.

Forse il punto di partenza potrebbe essere quello di chiarire cosa la appassiona di più e quale bilanciamento tra stabilità e realizzazione personale desidera. Se il suo sogno di diventare insegnante è stato accantonato per via della precarietà, potrebbe valutare se esistono altre strade per restare nel mondo della formazione o della divulgazione, magari in ambiti meno tradizionali, come quello digitale. Il suo interesse per un canale YouTube di divulgazione storica legato all’intelligenza artificiale è un’idea stimolante e, con il giusto approccio, potrebbe trasformarsi in una reale opportunità professionale, anche se richiede tempo e costanza per svilupparsi.

Per quanto riguarda la possibilità di cambiare settore lavorativo, la scelta tra un concorso pubblico, un corso di specializzazione o una formazione online dipende molto dalle sue priorità: se desidera una maggiore sicurezza a lungo termine, il settore pubblico può essere una strada da considerare; se invece vuole specializzarsi in qualcosa di più tecnico, la formazione professionale potrebbe offrirle opportunità concrete in tempi più rapidi.

La cosa più importante è non lasciarsi sopraffare dalla sensazione di “tempo che passa”. Ogni scelta può rappresentare un nuovo inizio, e la sua voglia di migliorarsi dimostra che sta già facendo passi concreti per trovare la strada più giusta per lei. Forse potrebbe essere utile anche confrontarsi con un orientatore professionale o un career coach, che potrebbe aiutarla a fare maggiore chiarezza sulle opportunità più adatte al suo profilo e alle sue aspirazioni.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Elisa Boccacci
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
"ho rinunciato a proseguire il sogno del diventare insegnante"
"mi piacerebbe aprirmi un canale YouTube di divulgazione scientifica/storica utilizzando l'intelligenza artificiale"

Ascolti sé stesso, segua i suoi sogni e coltivi ciò che ama. Diventi la persona che desidera essere, perché la vera precarietà non sta nell'incertezza del futuro, ma nella rinuncia alla propria autenticità e realizzazione personale.
Una volta chiarito questo dentro di lei, troverà facilmente il modo in cui arrivarci.

Un caro saluto
Dott.ssa Elisa Boccacci
Dott.ssa Chiara Chessa
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Buongiorno,
lo stress che accompagna questo tipo di decisioni è più che comprensibile! Purtroppo (o per fortuna!) è una decisione che nessuno può prendere per lei! Le consiglio di trovare uno spazio suo dove, supportato da un professionista, lei possa mettere sul tavolo tutte le opzioni e riordinare le idee e giungere serenamente ad una conclusione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Chiara Chessa
Buonasera,
le sue perplessità ed i suoi dubbi sono assolutamente leciti ed è anche comprensibile che possano generarle ansia e stress.
A 28 anni ha ancora certo la possibilità di darsi delle alternative, l'importante è capire bene prima di tutto ciò che davvero le interessa e nel quale investirebbe (risorse e tempo) in maniera costante e determinata e soprattutto se è un obiettivo realistico.
Lo 'specializzarsi in qualche settore' è un qualcosa che non chiarisce in maniera utile e funzionale l'obiettivo attualmente e quindi non l'aiuta a focalizzare e conseguentemente genera confusione.
Appurato ciò che davvero le interessa dovrebbe iniziare a raccogliere informazioni (ad oggi la fortuna è quella di potere avere notizie veloci ed aggiornate grazie ad internet), capire bene nel mercato come l'esigenza e la richiesta della professione da lei desiderata si innesta e che tipo di richieste effettive ci sono. Quindi pianificare una strategia di azione ben precisa.
E' un processo, che richiede vari step, ma che prima di essere intrapreso richiede chiarezza iniziale.
Il mio consiglio, in qualità di orientatrice e in precedenza Hr e recruiter, è effettivamente fare chiarezza in sé stesso prima di tutto!
Saluti,
Barbara
Dott.ssa Sara Colnaghi
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Milano
Buongiorno, mi sembra si trova in una situazione di conflitto interiore nel decidersi tra la stabilità e la passione. Da una parte ciò che la renderebbe soddisfatto e realizzato sarebbe lavorare nell'ambito per cui ha studiato, ma purtroppo l'insegnamento è caratterizzato da precariato e dall'altra, il lavoro che attualmente sta svolgendo le potrebbe garantire stabilità ma è lontano rispetto le sue aspirazioni professionali.
Forse più che domandarsi cosa sia in generale più giusto o sbagliato, può chiedersi cosa lei desidera per davvero e quali sono le sue priorità. Messo a fuoco che le piacerebbe lavorare nell'ambito per cui si è specializzato, oltre all'insegnamento ci potrebbero essere ulteriori opportunità lavorative? Ci sono associazioni/organizzazioni che si occupano di divulgazione scientifica/storica presso cui potrebbe mandare qualche candidatura? Potrebbe trovare impiego presso qualche editoria (libri di storia o manuali scolastici di storia)? Non conoscono il suo ambito e ho fornito solo qualche esempio, ma se sente che questo è davvero l'ambito in cui sente di potersi realizzare può individuare tutti gli sbocchi lavorativi (non necessariamente solo l'insegnamento) e valutare che opportunità ci sono. Inoltre, senza cadere della dicotomia "o faccio il concorso per diventare insegnante o lavoro come elettricista" può valutare di avvicinarsi al suo ambito di studi e contemporaneamente portare avanti il progetto dell'insegnamento se è ciò che desidera (studiare per il concorso mentre svolge comunque un lavoro che la gratifica maggiormente, o un lavoro maggiormente flessibile che le lascia il tempo per studiare).

Se desidera approfondire il tema, può contattarmi per una consulenza in studio o da remoto. Un caro saluto, dott.ssa Sara Colnaghi - Psicologa
Dott.ssa Erika Marrafino
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Grosseto
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la tua situazione. Da quello che scrivi, emerge chiaramente il peso di questa incertezza lavorativa, ma anche il desiderio di costruire qualcosa che ti rispecchi davvero.

Spesso, quando ci sentiamo in un limbo, cerchiamo di trovare subito una soluzione pratica, ma il rischio è di muoverci senza una bussola chiara. Prima di pensare a un concorso, un corso o un cambiamento netto, potrebbe essere utile esplorare meglio chi sei oggi e cosa vuoi portare nel mondo attraverso il tuo lavoro. Quali sono i valori che più ti guidano nelle scelte? Cosa ti entusiasma davvero quando immagini il tuo futuro? Cosa ha priorità per te oggi?

Hai una formazione solida in storia, un’esperienza professionale in un ambito molto diverso e un interesse per la divulgazione. Forse la chiave sta nel trovare un punto di incontro tra questi elementi e valutare quali aspetti di ogni mestiere rispecchiano chi sei e ciò che desideri, in modo da trovare la tua personale strada.

Ti invito a pensare a questo momento non come una corsa contro il tempo, ma come un viaggio di consapevolezza: capire cosa ti muove profondamente ti aiuterà a scegliere con più sicurezza e meno ansia. Se vuoi sostegno in questo, il Counseling psicologico è un'ottima occasione per prenderti il tempo che serve per decidere e per esplorare meglio questi aspetti.

Il cambiamento è possibile, ma inizia sempre da un'esplorazione dentro di sé. Buona fortuna!
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, comprendo la sua situazione di stallo professionale e l'ansia che ne deriva. La sua storia mostra una persona con molteplici talenti e interessi, ma anche una certa difficoltà nel prendere decisioni definitive. Inizierei col suggerirle di esplorare le sue passioni e i suoi interessi, cercando di capire quali attività le danno maggiore soddisfazione. La sua idea di un canale YouTube di divulgazione scientifica/storica è interessante e potrebbe combinare le sue competenze accademiche con la sua creatività. Consideri di iniziare a lavorarci nel tempo libero, senza abbandonare il suo lavoro attuale, per valutare la fattibilità e il suo interesse. Per quanto riguarda la sua carriera professionale, valuti se il lavoro da elettricista/installatore le offre opportunità di crescita o se è un vicolo cieco. In caso contrario, esplori le opzioni che ha menzionato: concorsi pubblici, corsi di specializzazione o corsi online. Non è necessario prendere una decisione immediata, ma può iniziare a raccogliere informazioni e a valutare le diverse possibilità. Infine, le consiglio di non sottovalutare l'importanza della sua rete di contatti. Parli con amici, familiari e colleghi, chiedendo consigli e suggerimenti. A volte, una conversazione può aprire nuove porte e offrire prospettive inaspettate.
Buonasera, innanzitutto mi dispiace per questo momento di forte indecisione e confusione che sta vivendo in merito alla sua direzione professionale. Volevo incoraggiarla a non arrendersi, è giovane e se il suo sogno è quello dell'insegnamento potrebbe provare a fare dei tentativi, così da non avere il rimorso di non aver almeno tentato. Potrebbe essere utile fare un percorso con un/una professionista per indagare più a fondo sulle sue reali motivazioni, per apprendere nuove strategie di coping per affrontare questo momento e sviluppare nuove consapevolezze su di sé. Spero di averla aiutata e resto a disposizione, anche tramite consulenza online
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, penso che le sue domande siano molto importanti perchè come ha già descritto essere appagati a livello lavorativo è importante. Inoltre sono progetti personali che ci rendono orgogliosi e soddisfatti. Questo però comportante anche fatiche e sacrifici che ci sono per chiunque. Non conoscendo appieno la situazione non posso dare suggerimenti ma se ha bisogno sono disponibile per affrontare più nel profondo la questione e capire davvero la sua volontà e come muoversi.
Se ha bisogno di approfondire rimango a disposizione per dei colloqui online.
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Quella che stai vivendo è una fase di incertezza professionale comprensibile e comune a molti. Il senso di "limbo" che descrivi può generare ansia e stress, specialmente quando hai la sensazione di dover prendere una decisione definitiva per il tuo futuro.Potrebbe essere per te utile esplorare alcuni aspetti:
Chiarezza sugli obiettivi, cosa conta di più per te? La stabilità economica, la passione per la storia, la possibilità di crescere professionalmente?
Capire quanto questa paura influenzi le tue scelte potrebbe aiutarti a valutare le alternative con maggiore serenità.
Gestione dello stress e della pressione temporale: Il timore che "gli anni passano" può portarti a decisioni affrettate. In realtà, una carriera soddisfacente può costruirsi in modi diversi e in tempi differenti.
Un supporto psicologico penso che potrebbe aiutarti a fare chiarezza sui tuoi desideri reali e a sviluppare strategie concrete per affrontare il cambiamento senza essere sopraffatto dall'ansia. Potresti valutare un percorso di orientamento professionale o di counseling psicologico per gestire meglio l’incertezza e prendere decisioni più consapevoli e serene. se vuoi possiamo parlarne più approfonditamente assieme in una videochamata conoscitiva.
Dr. Giacomo Bonetti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
non posso darle la risposta che cerca, cioè che cosa sia giusto fare della sua vita a livello lavorativo. Come psicologo posso però aiutarla a fare chiarezza, valutare pro e contro, adottare modalità funzionali di pensiero e - soprattutto - affrontare eventuali paure che possano frenarla dal seguire la direzione che lei (e lei soltanto) avrà scelto.
Dott. Giacomo Bonetti
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Buon giorno,
La condivisione della tua storia così apertamente mostra la profondità della tua riflessione e il desiderio di dare una direzione significativa alla tua vita. Anzitutto penso che potresti darti l'opportunità di metterti in gioco ed ascoltare il tuo sentire in che direzione va. Considerando la tua dea di aprire un canale di divulgazione storica e scientifica utilizzando l'AI è davvero stimolante! È un progetto che potrebbe anche fungere da sbocco creativo e personale. Iniziare con contenuti semplici e autentici ti permetterebbe di fare pratica e di vedere se ti appassiona. Perchè non inizi?
Purtroppo il "precariato" è dietro l'angolo. Ma più forte è quello in cui credi e ti impegni e meglio potrai gestire ogni situazione. Hai un percorso con delle decisioni, ma non sono irreversibili, pensaci. Hai diverse risorse a disposizione a partire dal supporto delle persone a te vicine. Nell'augurarti un buon inizio per ogni scelta che farai, considera di confrontarti con uno psicologo per una maggiore chiarezza sulla situazione che palesi per valutare alcuni fattori non rilevanti al momento e che potrebbero farti da blocco.
Un caloroso saluto
Dr.ssa Manuela Valentini psicologa
Dott.ssa Piera Cenname
Psicologo, Psicologo clinico
Bolzano
Sono la dott.ssa Piera Cenname. Credo che sia importante farsi le domande che si sta ponendo Lei, credo, inoltre, che porsi queste domande significa che capire quali scelte siano meglio per Lei.
Il consiglio che le posso dare è chiedersi quale sia la cosa che più le possa piacere o appassionare o interessare e soprattutto dove vorrebbe arrivare.
Diventare insegnante è un bellissimo percorso, aprire un anale di divulgazione scientifica altrettanto ma non è detto che l'uno escluda l'altro.
Le faccio tanti in bocca al lupo, se ha bisogno di ulteriori chiarimenti può scrivermi.
Cordiali saluti,
Piera Cenname
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,
la sua confusione è comprensibile e molto comune nelle persone che, dopo aver fatto scelte “di necessità”, iniziano a chiedersi quale sia davvero la loro direzione. Non sta fallendo, né è “in ritardo”: sta semplicemente mettendo in ordine la sua identità professionale dopo aver messo in sicurezza la sua vita personale ed economica.
Nel suo racconto emergono due realtà diverse.
Da un lato un lavoro stabile, dignitoso, che le ha dato sicurezza quando ne aveva bisogno.
Dall’altro una parte di sé che sente di non realizzarsi, che vorrebbe costruire qualcosa di più affine alle sue competenze e passioni.
Il problema non è che lei “non sa cosa fare”, ma che sente di dover scegliere una sola strada, in modo definitivo, immediato e senza margini di errore. È questa pressione interna che la blocca.

Per procedere in modo lucido può adottare un approccio graduale.
Primo: distingua ciò che è possibile ora da ciò che è solo un ideale astratto. Fare un concorso pubblico potrebbe darle stabilità e uno sbocco coerente con le lauree, ma richiede tempo e studio. Un corso regionale da 600 ore sarebbe più professionalizzante, ma comporterebbe il rischio di lasciare il lavoro. Un corso online è sostenibile ma va scelto con cura per non essere solo un’illusione.
Secondo: non escluda ciò che già sa fare. Quattro anni di lavoro come elettricista valgono molto più di un diploma mancante. In molti settori conta l’esperienza più del titolo, e lei ce l’ha. Potrebbe pensare a specializzarsi in un segmento del settore (impianti domotici, fotovoltaico, sicurezza) attraverso corsi serali o weekend senza dover lasciare il lavoro.
Terzo: tenga viva la parte creativa. Il canale YouTube non deve essere “la professione”: può diventare un laboratorio per esprimere ciò che ama, un modo per dare spazio alle sue competenze storiche senza dover abbandonare tutto il resto. Se crescerà, sarà un valore aggiunto; se rimarrà un hobby, sarà comunque una fonte di soddisfazione.
La sensazione di trovarsi in un limbo nasce dal pensare che una sola scelta determinerà il resto della sua vita. In realtà può costruire una direzione passando da piccoli passi, osservando cosa funziona e cosa sente davvero suo.
Un lavoro stabile, capacità tecniche, due lauree, una rete affettiva solida: lei ha molto su cui costruire. Non servono stravolgimenti immediati, ma un percorso ragionato che un professionista può aiutarla a definire meglio, soprattutto per ridurre l’ansia e trasformare questa confusione in un progetto.
Se desidera parlarne con più continuità e costruire insieme una strategia concreta, può farlo attraverso una consulenza psicologica dedicata.

Un caro saluto,
Dott.ssa Alina Mustatea, Psicologa clinica e giuridica, Psicodiagnosta clinica e forense, Coordinatore genitoriale.
Se desidera approfondire, può prenotare una visita.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.