Buon pomeriggio, sono una donna di 46 anni e soffro di ansia e attacchi di panico da quando ne avevo

28 risposte
Buon pomeriggio, sono una donna di 46 anni e soffro di ansia e attacchi di panico da quando ne avevo circa 20. Ho “tamponato “ per tantissimi anni soltanto con i farmaci e all’ennesimo tentativo di scalare la dose del farmaco ( lo avevo deciso io) mi sono ritrovata di nuovo attanagliata dalla paura, da pensieri negativi e dal panico h 24. Essendo rimasta senza una guida ( la dottoressa che mi seguiva vive in un ‘altra città) mi sono rivolta, circa 6 mesi fa, ad uno psichiatra che mi ha prescritto nuovi farmaci .. ai controlli ha aumentato il dosaggio per due volte perché non sto ancora bene… da quasi un anno ho una dispnea ansiosa molto forte e mi sono capitati due strani episodi (nella fase prima di addormentarmi) in cui non riesco a stare con gli occhi chiusi, sobbalzo e ho un inquietudine davvero sgradevole, simile ad un attacco di panico.. a breve inizio un percorso di psicoterapia anche perché la mia vita è costellata da situazioni piuttosto difficili e io non so più che pesci prendere… l’ultimo colpo che devo ancora parare è la scoperta della ludopatia di mio padre… mi chiedo: perché la terapia farmacologica piuttosto forte non fa effetto?? Riuscirò a stare meglio con la psicoterapia??Gentilissimi, aiutatemi a capire, ho bisogno di stare bene, i miei genitori hanno bisogno di me e io non vivo più. Grata a chi può darmi conforto
Buona sera, intanto grazie per aver raccontato la sua storia.
Studi scientifici hanno dimostrato che molti farmaci non fanno effetto su persone che hanno vissuto un trauma e che non sono mai riusciti a risolverlo...forse questo potrebbe essere un motivo per cui i farmaci non fanno effetto.
Sottolineo comunque che il farmaco è una stampella, l'altra stampella fondamentale è la psicoterapia. L'attacco di panico è il risultato del tentativo di ridurre la paura. Nel momento in cui tentiamo di reprimere ansia e paura, quindi se e solo se, tentiamo di controllarle, questo innesca un'escalation che conduce all'aumento della paura fino ad arrivare ad un picco che poi sarà destinato a calare. La paura, come tutte le emozioni, è irrazionale e non può essere trattata con la razionalità. Ci sono due paure alla base dell'attacco di panico:
-paura di perdere il controllo della propria mente
-paura di morire di paura.
Si dia tempo, sicuramente la psicoterapia la aiuterà. L'importante è anche creare una buona alleanza con il terapeuta.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
cordialmente
dott.ssa Chiara De Battisti

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Dott.ssa Laura Prosdocimo
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Pordenone
Per l'ansia e gli attacchi di panico esistono diversi strumenti a disposizione lei ha scelto i farmaci e/o le hanno suggerito solo questi. La ricerca scientifica spesso però mette in evidenza i limiti di questo tipo di intervento, ritengo sia giusto che lei ne sia a conoscenza.
Cordiali saluti
dott.ssa Laura Prosdocimo
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, come ha avuto modo di rendersi conto, il farmaco è un tampone di alcuni sintomi, non funziona se alla base vi sono paure o traumi da elaborare. Un percorso psicoterapeutico, basato su una buona alleanza col professionista e ove il paziente è parte attiva e collaborante del processo terapeutico, potrebbe aiutarla molto. Resto a disposizione se volesse approfondire, buona serata. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Eleonora Francesca Orena
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentilissima, il farmaco è un utile strumento per ridurre alcuni sintomi, ma tolto il farmaco, finito l’effetto. La psicoterapia, invece, saprà insegnarle nuovi strumenti per affrontare la sua vita in maniera più funzionale e serena. In bocca al lupo.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Prima di tutto per quanto riguarda l’assunzione dei farmaci ne parli con il suo medico di fiducia. Inoltre un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a essere più serena.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, ho appena letto la sua richiesta e spero di esserle di supporto. Il primo ostacolo che ho avvertito è l'assenza di una dottoressa che le sia di riferimento. Ad oggi le distanze si possono accorciare anche con le consulenze online. Quindi le auguro di farsi forza e coraggio, la cosa migliore da fare è affidarsi in una relazione terapeutica che le dia una spinta per ripartire, il primo passo è scegliere bene! Ha fatto bene a scrivere in questo portale magari si può affidare ad un professionista che le dia fiducia. Sono a disposizione se vuole. Saluti
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. I farmaci agiscono prevalentemente sui sintomi, lei ha più bisogno di lavorare sulle cause. Ha fatto bene a decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a scoprire le cause e che possa stimolare la fiducia in se stessa. Ne parli con chi la seguirà e consideri che la psicoterapia è un percorso di crescita nella chiarezza, consapevolezza e rispetto di sé. Distinti saluti
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, capisco il disagio che le provoca tale situazione, penso che non si dovrebbe dare tanto potere ai farmaci, servono inizialmente quando il sintomo è molto forte, ma dopo il consiglio di chi l'ha in cura vanno scalati. La cura farmacologia va sempre accompagnata da una psicoterapia per poter elaborare tutte le motivazioni che l'hanno portata per così tanti anni ad avere tali disturbi. La terapia EMDR è l'ideale per elaborare i traumi della nostra vita, penso che la possa aiutare. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i suoi sintomi sono tipici dei disturbi d'ansia
La terapia per il Disturbo d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i disturbi d’ansia.
Chi soffre di attacchi di panico interpreta erroneamente le sensazioni emozionali e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento della psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Gentile utente,
da quello che ci scrive, sta per iniziare una nuova psicoterapia.
Sicuramente troverà sollievo nel contesto terapeutico che saprà darle gli strumenti per affrontare sia le sue paure che i suoi sintomi, arrivando in profondità dove si originano, per evitare che ricada. Il consiglio che le dò è di affidarsi al collega, di allearsi con lui su obiettivi condisi e di essere costante nel percorso, anche quando avrà resistenze a farlo. E vedrà che andrà bene. Un caro saluto.
Dott. Gabriele Sanna
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Salve, riponga fiducia nel suo nuovo percorso di psicoterapia, mantenga alta la motivazione, si metta in gioco con il forte desiderio di stare bene, credo che ne troverà beneficio.
Da come descrive il suo malessere è arrivato il momento di affrontarlo e con grande forza, con il sostegno del terapeuta, trovare le strategie per arginarlo e sconfiggerlo.
Un caro saluto.
G.S.
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
È bene che abbia intrapreso un supporto di psicoterapia perché non ci si ferma ai sintomi come con i farmaci ma si risale alle cause, siano esse di pensieri da gestire come di fisiologia da riconoscere in modo consapevole e non allarmistico e calmare cominciando dal respiro.

Attualmente le tecniche più accreditate sono la Mindfulness e in particolare quella psicosomatica inserita in un percorso psicoterapeutico.

La Ludopatia invece può essere più difficile da gestire e richiede un centro apposito a cui far rivolgere chi ne è affetto per non portare danni e a sé e agli altri.
Saluti,
Dr, Gianpietro Rossi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, ha giustamente usato il termine "tamponato" in riferimento al solo uso dei farmaci per alleviare la sua ansia e i suoi malesseri. I farmaci da soli riescono a migliorare i sintomi ma non a risolverne le cause. I sintomi sono messaggi del nostro corpo-mente che devono trovare parole e, possibilmente, risposte adeguate. Per tali ragioni ritengo che sia un'ottima scelta quella di associare un percorso di psicoterapia. Vedrà che otterrà buoni risultati.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Tiziana Marzano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Frattamaggiore
Gentile utente,
la terapia farmacologica è solo un modo per trovare una risoluzione immediata ma transitoria a un problema psicologico che per essere curato ha bisogno di tempo ed impegno.
La psicoterapia è un valido strumento per comprendere i reali motivi delle sue ansie e preoccupazioni ed avere consapevolezze che l'aiuteranno a risolvere il suo problema dalla radice, per farla stare bene in maniera duratura.
Dr. Gabriele Calafiore
Psicologo clinico, Psicologo
Mentana
Gentile Utente.
Posso solo immaginare la difficoltà che vive e ha vissuto per tutto questo tempo, in preda a sintomatologie invadenti come quelle che riporta. Sicuramente parte della causa sono il contesto come ha ben individuato e certamente in questo caso i farmaci possono fare ben poco da soli.
La terapia farmacologica va accompagnata da un sostegno psicologico che la aiuti a essere maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento e il contesto la circonda.
Per rispondere direttamente alla sua domanda... Certamente la Psicoterapia è uno strumento valido per trovare un'oasi in mezzo alla tempesta.
Dott. Gabriele Calafiore
Dott. Lorenzo Cruciani
Psicologo, Psicoterapeuta
Civitanova Marche
Gent.ma utente, le sue preoccupazioni sono comprensibili, purtroppo, come per la terapia farmacologica, non c'è la sicurezza che la psicoterapia possa risolvere le sue problematiche. Consideri però che moltissimi dati mostrano come il lavoro in psicoterapia (cognitivo-comportamentale) risulta essere efficace nel diminuire molti sintomi e problematiche psicopatologiche. Inoltre l'approccio integrato potrebbe essere la scelta migliore. Cordialmente.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, come ha potuto rendersi conto, il farmaco è un tampone di alcuni sintomi, non funziona se alla base vi sono paure o traumi da elaborare. Un percorso psicoterapeutico, basato su una buona alleanza col professionista e ove il paziente è parte attiva e collaborante del processo terapeutico, potrebbe aiutarla molto.
cordiali saluti
Dottoressa Viganò Antea
Dr. Luca Innocenzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
L'Aquila
Buongiorno, la psicoterapia è la scelta migliore per la gestione delle problematiche relative agli stati ansiosi, a volte potrebbe essere necesario un supporto farmacologico da accompagnare al percorso psicoterapeutico. Avendo già contattato un terapeuta esperto, valuterete insieme a lui quale sia il modo migliore di procedere per la sua situazione.
Prof. Roberto Pasanisi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Terapeuta
Napoli
Gentile Signorina,

è chiaro che la l’ansia, lo stress, gli attacchi di panico, le paure profonde e irrazionali, i problemi relazionali e di personalità, i problemi psicologici sono propriamente non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella Sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale d’ansia, di stress e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e della depressione e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

Le invio cordiali saluti.

prof. Roberto Pasanisi
(psicologo clinico e psicoterapeuta, Ordine degli Psicologi della Campania; già direttore dei Dipartimenti e docente, Polo Universitario "Principe di Napoli"; Direttore, CISAT)

Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
La psicoterapia la aiuterà!
In bocca al lupo
Dott.ssa Martina di Juvalta
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
La sua condizione di ansia e di attacchi di panico, di solito trae il miglior beneficio dall’integrazione di una terapia farmacologica (che lei appunto ha iniziato) e di una terapia psicologica. Mentre la prima le consente di alleviare il dolore atroce che sta vivendo, in tempi immediati, la seconda la aiuta a comprendere le cause che sono all’origine. La scelta di iniziare un percorso psicoterapeutico è una decisione coraggiosa poiché le permette di capire i motivi effettivi del suo malessere, i quali molto spesso proprio perché intollerabili, restano a lei sconosciuti. L’ansia e l’attacco di panico sono infatti “solamente” il sintomo di un dolore ben più profondo, che potrà comprendere nel percorso di psicoterapia che sta per intraprendere. Provi a vedere questa dolorosa angoscia come un grande segnale d’allarme che il suo corpo le sta mandando da molto tempo. Solamente guardandosi dentro, all’interno di un percorso psicoterapeutico, potrà capire la reale motivazione di ciò che da tanto tempo la affligge, per poi iniziare ad avviare un cambiamento consapevole di sé.
Le mando un grande in bocca al lupo.
Cari saluti
Dott.ssa Martina di Juvalta
Dott. Leonardo Roberti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno! Comprendo il Suo disagio e le sono vicino. Purtroppo è facile perdere la speranza nel futuro quando da tanti anni si cerca, senza riuscirci, di uscire dalla sofferenza definitivamente. Ma non bisogna perdere la fiducia. Gli studi ci dicono che la combinazione di farmaci e psicoterapia è il modo migliore di risolvere problematiche d'ansia e panico, specie quando vanno avanti da anni. Riponga fiducia nel percorso terapeutico e vedrà che presto ne avrà grandi benefici. I farmaci funzionano in linea generale, ma non sempre da soli rivolvono. La psicoterapia si prende cura della sua persona in maniera completa e, vedrà, ancor più efficace! Cordiali saluti. Dott. Roberti
Dott.ssa Cristina Gioiosa
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile signora, ha fatto benissimo ad iniziare una psicoterapia, le permetterà di lavorare sui motivi che scatenano la paura e il dolore. Il farmaco la aiuta invece a gestire il sintomo. Sò che è difficile in questo momento ma sappia che dietro il sintomo spesso si nasconde la risorsa. Sono sicura che il percorso psicoterapeutico che effettuerà le permetterà di vedere le risorse che già ha e di scoprirne di nuove.
La abbraccio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Gioiosa
Dott.ssa Carmela Renzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Milano
Buongiorno, leggendo la sua storia si intravede l'enorme sofferenza che sta vivendo. Il farmaco è purtroppo solo un palliativo e va ad agire solo sul sintomo senza portare alla risoluzione del problema. Intraprendendo un percorso di tipo psicoterapeutico potrebbe finalmente uscire da questo circolo di sofferenza. Si prenda del tempo per lei!
In bocca al lupo!
Resto a sua disposizione!
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Prof. Jose Ramon Fiore
Psicoterapeuta, Psicologo
Bari
Mia cara, comprendo la sua sofferenza e sono certo che il suo nuovo percorso psicoterapico le gioverà tantissimo per riordinare le priorità della sua vita e per mettere in primo piano le cose più importanti: la sua vita e la sua realizzazione
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,

può accadere che la sola terapia farmacologica non riesca a rispondere pienamente ai bisogni di chi affronta un momento di difficoltà. In questi casi, intraprendere un percorso di psicoterapia può rappresentare un complemento essenziale, in grado di favorire un cambiamento più profondo e duraturo nel tempo.

La psicoterapia analitica, in particolare, offre uno spazio unico per esplorare le radici del disagio, andando oltre il semplice trattamento dei sintomi per comprendere e trasformare i conflitti emotivi più profondi. Questo approccio non solo promuove una maggiore consapevolezza di sé, ma aiuta anche a sviluppare nuove risorse interiori per affrontare le sfide della vita con maggiore serenità ed equilibrio.

Cordiali saluti

Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buon pomeriggio,

Mi dispiace molto per la sofferenza che sto attraversando. Da quello che racconta, la sua esperienza con l'ansia e gli attacchi di panico è stata lunga e complessa, e capisco quanto possa essere frustrante non trovare sollievo immediato nonostante la terapia farmacologica.

I farmaci possono essere molto utili per gestire i sintomi, ma da soli non sono sempre sufficienti per risolvere le cause profonde del disagio. La loro efficacia può dipendere da diversi fattori, tra cui la risposta individuale, il tipo di farmaco, il dosaggio e le eventuali comorbidità emotive o psicologiche. Il fatto che la terapia farmacologica da sola non le sta dando il benessere sperato non significa che non ci siano soluzioni.

L'inizio di un percorso di psicoterapia è un passo molto importante e positivo. La terapia, soprattutto con un approccio cognitivo-comportamentale o integrato con tecniche specifiche per la regolazione dell'ansia (come la Mindfulness o l'EMDR in caso di vissuti traumatici), può aiutarla a comprendere e modificare i meccanismi che alimentano la sua sofferenza. Inoltre, il contesto familiare difficile e la recente scoperta della ludopatia di suo padre possono aver influenzato sul suo stato emotivo, rendendo necessario un supporto mirato per elaborare e affrontare queste situazioni.

È sentirsi comprensibile sopraffatti, ma è importante sapere che con il giusto supporto psicoterapeutico e un percorso personalizzato è possibile stare meglio. Le consiglio di affidarsi con fiducia alla sua terapeuta, di comunicare apertamente le sue difficoltà e di non perdere la speranza: la strada della consapevolezza e del cambiamento richiede tempo, ma porta a risultati concreti e duraturi.

Per approfondire la sua situazione e ricevere un supporto personalizzato, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Stefania Ludovici
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Guidonia Montecelio
Gentile utente,
la sua condivisione è profondamente toccante, e già nel modo in cui racconta il suo percorso si percepisce quanta forza e quanta resistenza abbia dovuto mettere in campo in tutti questi anni.

È del tutto comprensibile sentirsi scoraggiata: convivere con ansia e attacchi di panico per tanto tempo, affrontare ricadute, cercare nuove strade, significa portare con sé un carico importante. Ma il fatto che oggi stia cercando aiuto, che abbia deciso di iniziare un percorso di psicoterapia, è un passo enorme. Significa che qualcosa dentro di lei, nonostante tutto, desidera davvero cambiare e sta cercando la strada giusta per farlo.

Lei si chiede come mai la terapia farmacologica, pur essendo “piuttosto forte”, non stia dando i risultati attesi. La verità è che il farmaco può contenere, modulare i sintomi, ma non può sciogliere ciò che dentro di noi ha creato quella sofferenza.
E quando l’ansia ha radici profonde, spesso legate a traumi o esperienze emotive complesse non elaborate — come può succedere, ad esempio, in storie familiari difficili o in ambienti in cui non ci si è sentiti pienamente al sicuro — serve qualcosa in più.
Non solo “tamponare”, ma riprogrammare in profondità il modo in cui la mente e il corpo reagiscono al pericolo e alla paura.

Da questo punto di vista, la psicoterapia EMDR può essere un’alleata preziosa.
Perché? Perché non lavora solo sui pensieri o sul presente, ma sul modo in cui le esperienze del passato, anche molto lontane, si sono impresse nel nostro sistema nervoso.
Con l’EMDR è possibile “riorganizzare” quelle memorie disfunzionali, rendendole meno attivanti, meno intrusive, meno capaci di scatenare sintomi come quelli che lei descrive: la dispnea, i pensieri ossessivi, il panico che arriva senza preavviso, quell’inquietudine che spaventa proprio nel momento in cui dovrebbe arrivare il sonno.

Il corpo non mente. Ma il corpo può guarire.
Ciò che ha vissuto — e ciò che vive oggi, come il dolore legato alla scoperta della dipendenza di suo padre — ha bisogno di spazio, ascolto, elaborazione.
Lei non è “sbagliata”, non è “debole”: sta portando un peso enorme da sola, e lo sta facendo nel modo migliore che ha potuto. Ora però, finalmente, ha scelto di non farlo più da sola.

Si affidi alla terapia. Si dia tempo.
Con il giusto accompagnamento, si può stare meglio.
E, sì, può tornare a vivere. Anche se adesso non riesce a immaginarlo, un giorno la paura si farà da parte, e sarà di nuovo lei a guidare la sua vita.

Le auguro ogni bene per questo nuovo inizio.
Un passo alla volta. dott.ssa Ludovici S.

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