Sposati da circa un anno ed avendo accettato anche con grande amore a posteriori tutta una serie di

16 risposte
Sposati da circa un anno ed avendo accettato anche con grande amore a posteriori tutta una serie di problematiche sanitarie e di salute riguardanti mia moglie, ho passato tutto questo tempo dedicandomi soltanto a lei,alle sue esigenze,ai suoi bisogni non facendoci mancare nulla e cercando di vivere comunque al meglio e nel migliore dei modi questa nostra vita insieme. Non penso di aver trascurato nulla e niente nell' intento di farla stare bene e nel migliore dei modi. Pur tuttavia mi ritrovo sempre a dover fare i conti con una sua eccessiva aggressività e malessere e con delle continue incomprensibili liti che lei costruisce in continuazione ricercando pretesti futili e inesistenti.Ho provato a comprenderne il perché pensando anche che la ragione di tutto questo possa risiedere nel non accettare la sua stessa condizione di salute( lei ha 49 anni e io 63 anche se non li dimostro affatto) che la porta a comportarsi così.Usa il marito che lei continua a ripetere all' infinito di amare,come uno sfogo non rendendosi conto dei danni molto gravi che sta creando.Lei mi ha detto che una sua zia è bipolare e non vorrei avesse in qualche modo anche lei un disturbo di tal genere. Spesso penso anche che dietro le sue continuazioni dichiarazioni d' amore nei miei confronti in realtà si nasconda una mancanza di amore e tanta frustrazione e insoddisfazione.
Ma quando accenno ad un eventuale separazione lei fa' finta di nulla.Attualmentee sono costretto a starle a distanza per tutelare anche la mia salute.Il nostro dottore ci ha indirizzato ad un CIM e credo continueremo con delle terapie di coppia. Non saprei più cos' altro fare.
Buonasera, m ichiedo se abbiate mai avuto un sano confronto sulle vostre innegabili diverse visioni della vita insieme. Penso di no. Faccia uno sforzo e le parli con franchezza, proponendo una terapia di coppia, ovvero uno spazio dove esprimere i Vs bisogni e reciproche insoddisfazioni, ma con sincero impeto e non solo al fine di buttarvi addosso cattiverie inutili. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente di mio dottore,

continuate pure con la terapia di coppia, mi sembra la cosa migliore in questo momento al fine di poter ritrovare un benessere individuale e magari anche di coppia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera. Mi dispiace per le difficoltà che sta vivendo e che condivide con noi in questo spazio. Credo sia importante seguire le indicazioni che vi ha dato il vostro medico e proseguire valutando l'inizio di una terapia di coppia.
Inoltre, se personalmente sentisse la necessità di avere un proprio spazio di ascolto e di supporto, potrebbe rivolgersi ad un/a professionista in modo individuale. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
La relazione assistente/assistito implica dinamiche molto particolari e complicate, soprattutto se c'è di mezzo un rapporto affettivo. Questo perchè l'aver bisogno di assistenza diventa parte dell'identità della persona ed è una cosa con cui bisogna scendere a patti, talvolta con una psicoterapia. Il ruolo di assistente dall'altra parte genere un'altra serie di criticità ed aspettative. Nel lungo termine questi tratti diventano parte dell'identità personale e giocano un ruolo primario nelle relazioni interpersonali. Al momento dovreste riuscire a trovare spazio per le vostre istanze nella terapia di coppia che avete intrapreso.
L'indicazione del Vs medico di base pare essere la più appropriata e, anche la Sua lettura dei comportamenti descritti, è plausibile: le persone affette da problemi di salute, frequentemente, non riescono ad accettarle e l'emozione prevalente è la rabbia che, come si intuisce, ha ripercussioni sul vostro rapporto di coppia, innescando il circolo vizioso che ha descritto.
Buongiorno, credo che abbia scelto la via più sana per tutelarsi e non soccombere in un rapporto in cui si sente prosciugato. Condivido l'idea di un percorso di coppia ma mi chiedo cosa la frena nel parlare sinceramente con sua moglie. Un dialogo sul tema sarebbe un buon inizio per farle notare tutto ciò che lei, a quanto scrive, non vede. Si può discutere partendo da "io sento..." io provo... " che basano lo scambio sui sentimenti e non su scuse reciproche che non portano a nulla se non distruggere il legame che lei ancora tutela.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Chiedere aiuto sia una delle più grandi prove di coraggio e di cambiamento che una persona possa fare. Il CIM è un ottima istituzione dove lei potrà trovare delle persone competenti in grado di aiutarla e dove può condividere finalmente il peso della relazione con sua moglie e non viverlo più da solo. Le auguro di ritrovare la serenità e un nuovo modo di stare con sua moglie.
Un saluto
Paolo Lippi
Buon giorno, la situazione che descrive è complessa e ricca di sfumature sia di coppia che individuali. Sicuramente fate benissimo a seguire le indicazioni del vostro curante e a portare avanti una terapia di coppia che vi possa aiutare a sciogliere eventuali incomprensioni. Altresì probabilmente sarebbe utile ad entrambi avere un vostro spazio individuale in cui poter analizzare e comprendere meglio i vostri vissuti, come individui singoli. Un grosso in bocca al lupo!
Buongiorno. Il rapporto che lei descrive è indubbiamente complesso, poiché si intrecciano problematiche fisiche, di personalità e relazionali. Quadri così intricati richiedono tempo e molto lavoro su di sé, oltre che sulla coppia.
Affiancare, quindi, alla terapia già in atto presso il CIM un percorso suo, individuale, le potrebbe giovare e ne trarrebbe beneficio anche il rapporto,
Tutto ciò, a prescindere dal restare insieme o meno. Si tratta di comprendere ad un livello più profondo quello che le sta succedendo e le ripercussioni nella coppia.
Sono pertanto disponibile ad intraprendere questo tipo di percorso insieme a lei, anche online.
Cordialmente
Dott.sa Elena Rolfo
Buongiorno. Accanto alla consulenza di coppia sarebbe opportuno che le problematiche sia fisiche che emotive della compagna siano oggetto di una sua terapia individuale.

Le auguro il meglio.
Dottor Gianpietro Rossi
Gentile utente,
Ha fatto benissimo a chiedere aiuto.
Quella che descrive e’ una situazione complessa sia sul piano individuale sia su quello relazionale e di coppia.
La vostra coppia ha bisogno di essere supportata, ma invito ciascuno di voi a cercare anche uno spazio individuale di terapia per capire cosa ci fa stare bene e di cosa avete più bisogno in questo momento.
Un abbraccio affettuoso
Dottoressa S.L.
Salve, la scelta di una terapia di coppia è la strada migliore che potevate percorrere in modo tale da verificare se esistano i problemi personali che lei nota in sua moglie oppure lavorare sulla comunicazione tra voi due . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, sembra che nonostante abbia passato tutto i suo tempo a dedicarsi alle esigenze e bisogni di sua moglie e si sente di non averle fatto mancare nulla,sua moglie manifesta comunque il suo malessere anche con aggressività.
La tratta male, ma dice contemporaneamente di amarla. E' molto contraddittoria, situazione aggravata sicuramente dallo stato di salute precario.
Credo sia necessario un supporto psicologico, ma più che di coppia, suggerisco individuale.
Un saluto
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentilissimo,
le consiglio di continuare la terapia di coppia, questa vi aiuterà a comunicare in modo funzionale e trasformare la rabbia in coraggio e deteminazione per affrontare insieme i problemi che la vita presenta, potrebbe solo decidere di prendersi uno spazio terapeutico solo per sè nel caso avesse bisogno di centrarsi nuovamente su se stesso. Un saluto.
Resto a disposizione Dott.ssa Ilaria Pavoni

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