Buongiorno, dopo anni di matrimonio il rapporto di coppia é entrato fortemente in crisi, sia per vic

20 risposte
Buongiorno, dopo anni di matrimonio il rapporto di coppia é entrato fortemente in crisi, sia per vicende familiari tragiche (abitazione coniugale acquistata persa due volte, la prima per allagamento, risistemata dopo non molto incendio l’ha devastata), io rimasto seppur nella tragicità positivo, essendo solo un “bene” materiale, cercando di spronare lei a guardare oltre!
Nonostante ció, penso che il rapporto, anche prima era sempre teso dal suo lato, in quanto essendo autonomo, potevo tornare prima a casa e rassettare (sono sempre stato un uomo autonomo), aiutandola anche nelle facce de domestiche, dal cucinare, al lavare panni ecc, ma la moglie ha sempre borbottato, ossia lavare panni in lavatrice, mai una volta grazie bensì, potevi fare la lavatrice a quella fascia oraria che costa meno! Oppure volevo fare i bianchi e non i colorati…. Cucinavo e lei avrei preferito altro! Quindi sempre storie che mi hanno portato al “non fare” tanto, storie per storie, almeno avevo la rottura ma ero riposato!…
Così come altri problemi all’interno del privato, io cercavo lei, ma mai lei me, e spesso la richiesta di un pó di intimità veniva sempre portata alla scusa dei bambini in casa, stanchezza di lavoro e pensieri!…
Ad oggi mi trovo nella situazione che, dopo anni con l’occhio attento sui ragazzi di tutti e due, sia io che la madre, io ho intrapreso una relazione che seppur freschissima, vorrei sfociasse in altro!
Nelle varie sfuriate domestiche ho palesato a quella che dovrebbe essere “mia moglie” la stanchezza e la presenza di una terza persona.
A distanza di giorni, cercando di parlare nuovamente con lei, cosa che ho cercato sempre di fare, ma a suo dire lei non fa nulla, lei inveisce contro di me, affermando che “IO” sono l’incosciente, che devo tutelare i figli che sono ancora giovani (15 e 11 anni).
Vendendo la sua foga e facendo nascere dubbi, ho cercato di riparlare pacatamente con lei, facendo presente che se é successo che nella mia vita, dopo anni, sono andato questa volta a cercare una figura esterna, forse la colpa é da ricercare al 50% in tutti e due, nonché, visto che la moglie afferma che sarebbe opportuno valutare cosa fare, si é “pseudo” convento di andare da un terapeuta della coppia, che a me andrebbe bene, in quanto seppur logora la situazione, sento che per lei provo ancora molto sentimento! Ma nonostante questi discorsi che avvengono in modo pacato, lei continua ad affermare che la colpa non é da ricercare in lei, ma é esclusivamente mia!
Mi domando, a questo punto conviene andare in terapia, oppure lasciare tutto e perdere anni di matrimonio, minando anche la serenità dei ragazzi?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, è evidente che nella coppia la comunicazione è sempre mancata, quasi non avesse importanza chiarire i rispettivi bisogni, ma andare avanti in qualche modo. Le consiglio di iniziare lei un percorso psicoterapeutico e chiarire cosa effettivamente desidera. Inoltre personalmente non credo a priori che vivere con due genitori insoddisfatti ed infelici sia il massimo. Si prenda tempo e consolidi le sue scelte quali che siano. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dr. Massimo Mestroni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Trieste
Buonasera, leggendola mi ha fatto venire in mente una frase che una collega "storica", mi ha detto una ventina di anni fa, e cioè che in una coppia possono mancare molte cose, ma non la stima reciproca, al di là di fisiologiche lamentele, battute, rimostranze, ecc.. Purtroppo, sembra che la modalità prevalente di comunicare di sua moglie, a leggerla, sia l'aggressività verbale, modalità poco efficace e, alla lunga, demotivante, logorante e non certo foriera di stima. Tuttavia, lei scrive che sua moglie è disponibile a sostenere dei colloqui di coppia, per cui, trascurando per ora chi sua moglie ritenga il responsabile dell'attuale situazione, ciò potrebbe essere un buon punto di partenza. Le suggerirei pertanto di prendere la situazione in mano, cercando un/a terapeuta esperto/a in terapia di coppia, al di là degli eventuali esiti dei colloqui, cioè sia nel caso di un riavvicinamento, sia nel caso di una separazione (sperabilmente governata il meglio possibile). Inoltre, soprattutto qualora i colloqui di coppia non vengano svolti o vengano procrastinati sine die, condivido il suggerimento di iniziare un percorso psicologico individuale, sia per capirsi e capire quali decisioni prendere (tenuto conto anche dei figli), sia per essere supportato, visti ad esempio eventuali vissuti di colpa, che verosimilmente sta provando in questo periodo (ad esempio per aver cercato un po' di affetto/amore/calore umano altrove e ciò indipendentemente dal suo genere); a tal proposito, sempre con gli opportuni supporti psicologici, concordo pure con l'idea, che non è detto che il bene dei figli consista nel mantenere saldo un rapporto di coppia pure al prezzo di notevoli e frequenti disfunzionalità familiari. Infatti se non è auspicabile rompere un legame di coppia di fronte a delle difficoltà, al contrario interrompere un rapporto doloroso e faticoso dopo tanti anni di inutili tentativi, può costituire un esempio "sano" per i figli, in base al quale, dopo aver provato a lungo a migliorare un contesto di coppia, se di fatto risulta insanabile e insostenibile, si ha il diritto di sottrarvisi.
Spero di esserle stato utile,
cordialmente.
M.M.
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, qui il punto non è tanto capire chi ha ragione o torto ma quanto investimento è disponibile sull'altro. Tutti le questioni che ha qua elencato troveranno una risposta nella terapia di coppia, in un modo o nell'altro. La terapia di coppia infatti, non garantisce un esito positivo, ma almeno aumenta la comunicabilità tra voi due grazie all'ausilio di una terza persona. Sono proprio queste le cose di cui dovrete parlare per poi cercare di capire se andare avanti o separarvi.
Dott.ssa Mirella Pepi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Follonica
Buongiorno, alla sua domanda se è opportuno andare in terapia, rispondo di si ovviamente una terapia di coppia, è importante capire la motivazione di questa crisi coniugale e trasformare questo "conflitto" in un vostro progetto comune per il vostro futuro, insieme o no. Inoltre, l'aspetto più importante è comprendere "in che modo" il vostro legame genitoriale può rimanere valido e saldo per il futuro dei vostri figli. Rimango a disposizione cordialmente Dott.ssa Pepi Mirella
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

lei è portatore di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui esposte.
La mia indicazione è quella iniziare il percorso, potrebbe essere un occasione di crescita per entrambi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Claudia Cenni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pietra Ligure
Buongiorno, se sua moglie è disponibile ad una terapia di coppia e lei sente di nutrire ancora dei sentimenti verso di lei, le consiglio di provare ad intraprendere questo percorso. Solo così sarà sicuro di avere fatto tutto il possibile per capire se valga la pena e se sia possibile salvare la sua relazione. Un cordiale saluto. Dott.ssa Claudia Cenni
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, le rinnovo quanto già scritto come risposta nel suo altro post dove ci raccontava la sua storia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera gent. utente, ha investito molte energie nel suo rapporto e anche nel riportarci dettagliatamente le vs. difficoltà ma altrettanto il suo sentimento ancora presente per sua moglie. Sembra quindi che la sua relazione di coppia sia ancora molto importante per lei e allora sì ne vale la pena. Consideri per ora che effettivamente c'è poca comunicazione profonda fra voi e che al momento sicuramente state vivendo solo recriminazioni reciproche. Affidatevi se entrambi desiderate ad un percorso di coppia per iniziare a comunicare e sbrigliare magari qualche nodo rimasto sospeso. Questo poi non le vieta comunque di poter affrontare un percorso psicoterapeutico personale per comprendere meglio alcune sue istanze più intime. A disposizione. Cordialità. Dott.ssa Domigno
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, credo che sia bello che lei cerchi un modo per far funzionare la coppia e la sua famiglia. Non trovo indicazioni contrarie a tentare anche questa modalità che aiuterebbe sia il dialogo, sia una eventuale riconciliazione o una chiusura quanto più serena possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Nadja Pagliaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno. Spesso nella vita di coppia gli eventi personali e della vita, le difficoltà, le incomprensioni irrisolte possono portare a difetti della comunicazione. Niente di irrisolvibile quando c'è la volontà di sciogliere i nodi e proseguire. Tuttavia lei dice di aver incontrato una nuova persona e il fatto che sua moglie ne sia al corrente non può certo migliorare una comunicazione già compromessa, può invece inasprirla. Al di là delle attribuzioni di colpa, il fatto che sua moglie sia disponibile ad affrontare una terapia di coppia, dimostra la sua disponibilità a cercare e a ricevere aiuto e a mettersi in discussione. Ora che ha incontrato un'altra donna, lei ha lo stesso desiderio di affrontare e risolvere i problemi coniugali? Sui benefici della terapia di coppia non vi è alcun dubbio.
Rimango a disposizione. dott.ssa Nadja Pagliaro
Buongiorno, complimenti per la sua resilienza! Alla sua domanda, se convenga fare un percorso di coppia, rispondo in modo assolutamente affermativo. Aiuterebbe a capirvi, a capire cosa è successo e, in caso di separazione, accompagnarvi per arrivarci nel modo più civile e maturo possibile, sia.per voi che per i vostri figli.
Resto a disposizione
Un saluto
Claudia m
Dott.ssa Stefania Ludovici
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Guidonia Montecelio
Buongiorno, alla sua domanda rispondo onvintamente SI.
Si, è molto importante per voi cominciare un percorso di terapia familiare, soprattutto se entrambi siete d’accordo e motivati a mettervi in gioco. Non importa se in questo momento sua moglie la ritiene responsabile della crisi. Sarà compito del terapeuta ridefinire questa lettura dei fatti e dei ‘perché’.
L’essenziale è che tutti e due abbiate la disponibilità a considerare che questa coppia, se sta attraversando una crisi -è la crisi non è recente da quanto racconta-, ha bisogno di rivertere e ridiscutere le regole della relazione, le fondamenta sulle quali si è sempre poggiata.
Provare a lavorare sulla comunicazione, sulla suddivisione dei pesi e delle responsabilità, sul tempo insieme di qualità, sul gioco che non deve mai mancare in una coppia, sulla vostra dimensione intima… questi dal mio punto di vista sono alcuni dei temi che un bravo/a terapista di coppia potrà trattare insieme a voi per darvi la possibilità di essere una coppia di amanti e di genitori migliori di prima.
Un caro saluto
Dottoressa Stefania Ludovici
Dott.ssa Stefania Usai
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Selargius
Buongiorno, è importante capire in primis i propri bisogni e i bisogni della coppia, sarebbe importante affrontare una terapia di coppia se vi sono obiettivi comuni, se entrambi tenete a voler ritrovare l'equilibrio passato per voi stessi e per il benessere della coppia un percorso terapeutico vi potrebbe aiutare ad impostare una comunicazione efficace atta alla condivisione delle proprie emozioni cercando di evitare situazioni giudicanti che impediscono il comprendere appieno l'altro. per qualsiasi domanda o dubbio sono a disposizione
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dr. Valentina Bottasini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Posso quanto sia difficile questo momento per te. Mi colpisce profondamente sentire quanto peso emotivo stai portando avanti a causa della crisi nel tuo matrimonio.
Si percepisce il tentativo di essere positivo anche di fronte a situazioni così difficili, come quelle legate alla perdita dell'abitazione coniugale. Vorrei sottolineare anche quanto sia evidente il tuo impegno nel cercare di superare gli ostacoli, spronando tua moglie a guardare oltre.

È chiaro che hai fatto molti sforzi per mantenere l'equilibrio nella vita familiare, occupandoti di faccende domestiche e cercando intimità con tua moglie. Sembra che siate stati intrappolati in clicli disfunzionali, che capitano a molte coppie, in cui entrambi a modo vostro avete cercato di comunicare le vostre esigenze bisogni e stanchezze, ma purtroppo non sentendovi e raggiungendovi mai vi ha portato a una profonda disconnessione.

La tua proposta di cercare una soluzione attraverso la terapia di coppia è molto valida. Vorrei sottolineare che la terapia non è solo un modo per "stare insieme", ma può anche essere uno strumento per trovare serenità, indipendentemente dall'esito finale della relazione.

Potrebbe essere utile far notare a tua moglie che questo percorso può portare benefici a entrambi, sia nell'affrontare i problemi di coppia che nel trovare un modo più sano di gestire la situazione per il bene dei vostri figli.

Se, per qualsiasi motivo, tua moglie non dovesse accettare il percorso di coppia, potresti anche considerare una terapia personale per gestire il peso emotivo accumulato nel corso degli anni. La tua salute emotiva è altrettanto importante, e affrontare questo processo con il supporto di un professionista potrebbe essere un passo positivo.

con la speranza di essere stata di supporto considera attentamente le tue opzioni e sii gentile con te stesso mentre affronti questa sfida.

un caro Saluto
dr.ssa Valentina Bottasini
Dr. Alessandro Matteuzzi
Psicologo, Psicoterapeuta
San Casciano in Val di Pesa
buongiorno,
ma voi quanto ci tenete al gruppo famiglia?
A lei quanto piace avere il figlio/a che chiede attenzioni?
Che cosa importa di chi è la colpa (se fosse la solita persona che ha pure il merito...)?
Ma lei cosa vuole? iniziare una nuova relazione con la nuova o riparare con la moglie, perché non si capisce molto bene.
Auguri, comunque, ne ha bisogno.
A. M.
Dott.ssa Fiammetta Favalli
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, da quello che racconta, è chiaro che il rapporto di coppia ha attraversato molte difficoltà, sia per eventi esterni che per dinamiche interne. È positivo che, nonostante tutto, lei provi ancora sentimenti per sua moglie e sia disposto a lavorare sulla relazione.

La terapia di coppia potrebbe essere molto utile per affrontare i problemi che avete accumulato nel tempo, soprattutto se c'è ancora spazio per la comunicazione, come sembra indicare. Il fatto che lei abbia accettato di considerare la terapia è già un passo avanti. Tuttavia, è importante che entrambi siate disposti a riconoscere le vostre responsabilità, perché un percorso terapeutico funziona solo se c'è collaborazione e apertura da entrambe le parti.

Per quanto riguarda la serenità dei ragazzi, la cosa più importante è che vedano genitori che si rispettano e cercano soluzioni mature ai loro problemi, che si tratti di lavorare sul matrimonio o di prendere strade diverse.

Se senti ancora un legame e vuoi dare una possibilità alla vostra storia, la terapia potrebbe offrirvi gli strumenti per comprendere meglio la situazione e prendere decisioni più consapevoli.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
la situazione che descrivi è molto complessa e carica di emozioni contrastanti. Da quanto riporti, sembra che ci siano stati molti fattori di stress esterni (come le tragedie familiari legate all'abitazione) e dinamiche interne alla coppia che si sono accumulate nel tempo, portando entrambi a vivere il rapporto in modi diversi.
È evidente che hai cercato più volte di comunicare e risolvere i problemi, e il fatto che tu provi ancora sentimenti per tua moglie dimostra quanto sia importante per te questa relazione. Tuttavia, emergono anche segnali di frustrazione e stanchezza che potrebbero aver contribuito al tuo avvicinamento a un'altra persona.
La tua domanda, se convenga andare in terapia di coppia o lasciar perdere, è legittima. La terapia di coppia potrebbe essere uno strumento fondamentale per comprendere meglio le radici della crisi, migliorare la comunicazione e valutare insieme se sia possibile ricostruire il rapporto. Un terapeuta esperto potrà aiutare entrambi a esplorare i propri bisogni, sentimenti e responsabilità, in un contesto neutro e non giudicante.
Anche nel caso in cui decidete di separarvi, la terapia può essere utile per gestire al meglio questa fase, salvaguardando il benessere dei vostri figli, che sembrano essere un punto cruciale per entrambi.
Ti consiglieri di intraprendere questo percorso con la consapevolezza che non si tratta solo di "salvare" il matrimonio, ma anche di comprendere e affrontare insieme la situazione per il bene di tutti i membri della famiglia. Rivolgersi a uno specialista potrebbe fare la differenza nel trovare una soluzione che sia rispettosa dei tuoi sentimenti, di quelli di tua moglie e dei bisogni dei tuoi figli.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa.
Dott. Lino Di Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Zagarolo
Ciò che lei racconta mostra un lungo tentativo di tenere insieme una relazione fondata per anni sulla condivisione di ruoli, compiti e sulla capacità di affrontare eventi particolarmente stressanti. Tuttavia, quando la crisi ha toccato anche la sfera più intima — la sessualità, oltre alla perdita di spazi e oggetti — è emersa la necessità di dare voce all'insoddisfazione esistenziale.
In questa luce, la nuova relazione che ha intrapreso volendo riaprire la relazione di coppia può non essere letta necessariamente come un “tradimento”, ma come il tentativo di far vivere una parte di Sé che nella coppia non trovava più spazio. È "Il desiderio" che torna a farsi sentire, ma fuori da un legame che, nel tempo, lo aveva progressivamente silenziato.

La presenza di questa “terza persona” può rappresentare, sì, una rottura, ma anche un segnale importante: qualcosa che si muove e chiede cambiamento. Può diventare un elemento che aiuta a riattivare il desiderio di entrambi — oppure può far esplodere ciò che era già in tensione. La reazione di sua moglie, che attribuisce a lei tutta la colpa, sembra mostrare quanto il campo relazionale sia oggi irrigidito.

Proporre una terapia di coppia, nonostante la fatica e il logoramento, può essere visto come un gesto di apertura: un modo per ridefinire insieme il senso del vostro legame. Ma perché questo sia possibile, è necessario che entrambi assumiate una posizione attiva: non solo quella di chi accusa o subisce, ma di chi è disposto a interrogarsi.

La domanda, allora, non è solo: “terapia o separazione?”, ma piuttosto: esiste ancora un margine di trasformazione possibile? C’è spazio per un nuovo dialogo? O le aspettative reciproche, nel tempo, si sono tanto irrigidite da rendere necessaria una separazione — non per distruggere, ma per restituire respiro e dignità al desiderio?

Anche per i figli, vivere in un clima segnato da rancori, colpe e rivendicazioni può essere faticoso e confusivo. Rigenerare la vitalità della relazione familiare — in qualunque forma essa possa evolversi — significa rimettere in circolo verità, possibilità di cambiamento e nuove progettualità per tutti i membri della famiglia.

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