Sono una ragazza di 34 anni. Sono mesi che vivo le mie giornate nella tristezza e nell'insoddisfazio

18 risposte
Sono una ragazza di 34 anni. Sono mesi che vivo le mie giornate nella tristezza e nell'insoddisfazione. Lavoro con i miei genitori da anni, ma mai come nell'ultimo periodo ho visto il lavoro come uno spreco del mio tempo. Abbiamo una piccola attività di produzione artigianale, cui ho preso parte ufficialmente subito dopo la mia laurea. Ho una triennale in lettere, che ho conseguito anche con fatica, perché non avevo più voglia di perdere tempo sui libri. Avevo voglia di lavorare e siccome serviva un aiuto in famiglia, ho ben pensato di rimanere in famiglia. Da allora sono passati quasi dieci anni. Io ne ero contenta i primi tempi, poi ho iniziato a pensare che potevo impegnarmi in altro, mi sentivo un po' sprecata dopo tanto studio a praticare un lavoro manuale che non richiede per nulla un titolo di studio(i miei non sono nemmeno diplomati). A questi pensieri poi si aggiungevano quelli sulla mia situazione personale/sentimentale che è stata praticamente nulla da sempre. Per intenderci, io e l'altro sesso abbiamo avuto confronti esclusivamente verbali, e di fisico veramente molto molto poco. Non ho mai avuto una relazione, non ho idea di cosa voglia dire avere qualcuno accanto che ti ami e ti desideri per la persona che sei. Quando ho provato ad approcciarmi a qualcuno, non sono mai stata ricambiata. Il mio carattere credo abbia influito molto, e comunque il mio essere un po' impacciata mi ha sempre impedito di espormi come davvero avrei voluto, e quindi, il più delle volte, non sapevo proprio come agire. Tutto questo succedeva in adolescenza. Durante gli anni di università ho avuto qualche frequentazione, ma proprio l'ultima è finita così male che non ho più voluto saperne per un po', né di amicizia né di altro, e così mi sono "rifugiata" nella mia famiglia. Sono uscita per lo più con mia sorella maggiore e i suoi amici, ma mai nessuno ha mai destato un mio vero interesse, e comunque, anche se ho avuto momenti di "riflessione" sulla mia vita, in cui mi sono sentita anche un po' triste per il fatto di non avere nessuno accanto, un'amicizia stretta o di più, poi mi dicevo che era solo un momento e che sarebbe passato. Così è sempre stato anche grazie ai miei hobby. Mi sentivo tranquilla quando, per esempio, mia sorella usciva e io restavo in casa con i miei genitori. Mi dicevo che non mi perdevo niente, e che, anzi, il più delle volte mi annoiavo anche, e preferivo restare a casa a guardare un film. Ultimamente, però, mi sta pesando ogni giorno di più il fatto di essere sola. Penso costantemente al fatto che restando a vivere e lavorare con i miei genitori e nel piccolo paese in cui viviamo, io non avrò mai la possibilità di conoscere qualcuno, e andare avanti nella mia vita che mi sembra veramente bloccata. E poi io sono una persona sempre indecisa, e lo sono sempre stata. Vorrei cercare una nuova occupazione, ma mi viene molto difficile. Penso che magari potrei fare conoscenze nuove a lavoro, ma non ne sono convintissima. Mi chiedo se sia giusto abbandonare i miei genitori solo per fare nuove conoscenze. Mi ossessiona il pensiero di non avere mai avuto esperienze sessuali alla mia età, e mi angoscia il fatto che il tempo sembra sfuggirmi di mano e io certe cose vorrei averle fatte, o per lo meno riuscire a farle prima dei quarant'anni. Ripenso in continuazione alla mia vita passata e mi sembra solo uno spreco di tempo. Vorrei essermi goduta di più la vita, ma poi penso anche che non posso tanto prendermela con me stessa, perché vivo in un piccolo paese di provincia che non ha mai avuto molto da offrirmi. Io con i miei coetanei non ho mai avuto un grande feeling. Penso che quello che mi manca di più è il non avere avuto un contatto fisico con qualcuno. In certi momenti penso ai rapporti occasionali, ma non mi sento veramente in grado di averli, perché nella mia situazione, potrei ricorrere solo ai siti di incontri, e quelli mi mettono solo grande tristezza, e comunque mi riesce veramente difficile legare con qualcuno. Allora penso che io vorrei fare esperienze con una persona che amo, ma poi penso alla complessità delle relazioni, e non mi piacerebbe. Mi sento veramente in una gabbia senza via d'uscita. E penso che tutti questi pensieri siano scaturiti anche dalla situazione che stiamo vivendo nella mia famiglia, con mia sorella che è malata oncologica da ben tre anni. La malattia ha stravolto completamente le nostre vite. Ormai ci alterniamo tra il lavoro e l'ospedale, le uscite si sono molto ridotte, e pure gli "amici" sono spariti. Io vedo solo la fine dietro l'angolo.
Scusate il lungo sfogo.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile Utente, il suo generoso racconto contiene numerosi elementi, unitamente a una buona quota di sofferenza, che meriterebbero molto più di una risposta attraverso un canale come questo. Quando lo riterrà opportuno potrà provare a concedersi il giusto spazio di ascolto e comprensione in modo da recuperare autostima, senso di autoefficacia… e molto altro. Cordialmente
Buongiorno gentile utente. Il suo sfogo è quanto mai legittimo e ben accolto in questa sede. Prendere consapevolezza di ciò che accade nella propria vita è un momento importante e anche se le conclusioni sembrano così negative e insoddisfacenti, è il primo passo essenziale per cercare di dare una svolta e indirizzare la vita finalmente sui binari della felicità. Sì esatto, la felicità. E' proprio questo di cui stiamo parlando.
Essere felici è un diritto di tutti e la felicità passa attraverso il benessere interiore. Tale benessere è fatto dalla presenza di emozioni positive nella nostra quotidianità (gioia, allegria, conforto, speranza, gratitudine), dallo svolgere attività pienamente soddisfacenti (anche se impegnative), dal consolidare e intraprendere relazioni significative e positive (ora ci torniamo, perché è il punto su cui le calca di più), dal raggiungere obiettivi di vita importanti e successi, infine, dal perseguire i propri valori e un significato più alto della propria esistenza.
Ognuno di questi aspetti è rilevante e necessario, anche se a volte ci si concentra molto su uno solo, come se il benessere dipendesse solo da quel fattore.

Lei ha perso fiducia nella possibilità di incontrare qualcuno di veramente importante, che le faccia vivere un sentimento forte, che l'apprezzi per quello che vale. Sembra quasi volere rinunciare a questa idea. Si sta appoggiando a molte motivazioni per procrastinare o evitare la possibilità di fare nuove conoscenze, amicizie o qualcosa di più.
La sua indecisione e la sua paura dell'incertezza le possono creare delle barriere che sembrano insormontabili. Si sta abituando all'idea di mollare tutto, ogni iniziativa, ogni speranza. E allora che fare?

Gentile utente il mio consiglio è di trovare il coraggio di chiedere un sostegno psicologico e iniziare un percorso di crescita personale e rinascita. Lei ha tutti il diritto e merita di poter vivere una vita felice e soddisfacente, densa di momenti significativi, di poter sfruttare le sue potenzialità nascoste (ce ne sono senz'altro alcune di cui neanche sospetta l'esistenza), di trovare la sua strada finalmente, oltre le paure, oltre le critiche, oltre le difficoltà che la vita ci pone inevitabilmente.
Ritrovando il suo equilibrio psicologico sarà molto più pronta e aperta a conoscere nuove persone, a svolgere nuovi lavori, nuove esperienze ottimali, a mettere da parte la paura del futuro con la curiosità e l'interesse per le cose nuove.

Mi piacerebbe aiutarla a capire come cambiare la prospettiva e cominciare a vedere la parte piena del bicchiere, potrebbe cambiare atteggiamento e comprendere come la vita è ricca di opportunità per essere felici, ma è necessario farsi trovare pronti e disponibili a coglierle. Il mio lavoro consiste proprio nel disvelare questo mondo di opportunità e aiutare le persone a valorizzare se stesse al massimo delle proprie potenzialità, a vivere nel presente con attenzione piena, senza rimpiangere inutilmente un passato che non torna, senza assillarsi per un futuro che non possiamo anticipare.
Se lo desidera, sono disponibile a un colloquio iniziale gratuito per ascoltare tutte le sue richieste e aspettative e illustrarle come l'intervento in Psicologia Positiva può davvero darle la spinta al cambiamento.

Spero di averla incuriosita e spronata a fare qualcosa per se stessa.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentilissima, sembra dal suo generoso raccontarsi, che una fatica generale emotiva la accompagni da anni,con sfumature varie che sembrano convergere in una insoddisfazione generale ,come di vita non pienamente vissuta; quello che poi scrive di sua sorella sembra ancora di più avvicinare ad un vissuto di tristezza e poca vitalità.
Credo che a volte si preferisca pur soffrendo molto restare negli stessi schemi, a volte sembra che non si vedano vie di uscita vivendo l'angoscia per il tempo che passa; lei ha sofferto e soffre per aspetti relazionali che sembrano deludenti, non sufficientemente appaganti o addirittura inesistenti.
Le consiglio di cercare una figura nel nostro ambito per poter parlare di aspetti che andrebbero a mio parere approfonditi: è un modo per iniziare ad avere uno spazio tutto suo per riflettere e mettersi in ascolto delle sue emozioni più profonde, con un'altra persona, non da sola.
Le faccio i miei migliori auguri,
Cordialmente
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buongiorno,
innanzitutto le esprimo tutta la mia vicinanza per la difficile situazione che sta attualmente vivendo.
Detto ciò, penso che lei stia vivendo anche un momento di grossa crisi evolutiva, dal momento che si è resa conto del suo bisogno di emancipazione e crescita personale, lontano dalla famiglia da cui sembra faccia un po' fatica a staccarsi.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe essere in tal caso utile a esplorare i pensieri e le preoccupazioni che la caratterizzano di più in questo momento e provare a trovare insieme una posizione di equilibrio tra la sua emancipazione (e conseguente apertura al mondo esterno) e un'area di vicinanza alla sua famiglia che comunque sta vivendo un momento di crisi e sofferenza.
Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero
Gentile Utente, mi rincresce la sua situazione di sofferenza e mi permetto di manifestarle il mio pensiero: la dolorosa circostanza di sua sorella ha solo acutizzato le sue incertezze e le sue difficoltà relazionali, Le consiglio un percorso psicoterapico per affrontare tutte quelle problematiche e dubbi che la stanno inghiottendo.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Giulia Marchiani
Buongiorno, comprendo la situazione dolorosa che sta vivendo, le consiglio di iniziare un percorso terapeutico che la possa aiutare e sostenere nel trovare una serenità di vita. Lei ( come tutti)ha diritto di pensare alla sua felicità, al suo benessere che non significa abbandonare le persone care ma scoprire assieme all'aiuto di un professionista cosa può fare per stare bene. Auguri
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione descritta, ma grazie per la sua condivisione. Dal suo scritto emerge molta frustrazione dovuta alla sensazione di insoddisfazione e ai molti dubbi che esprime sulla sua condizione quotidiana. Le domande che si pone su se stessa possono creare pesantezza e confusione ma possono essere buon inizio per esplorare il proprio mondo interiore. La invito quindi a prendere in considerazione di intraprendere un percorso psicologico, in modo da avere un giusto supporto per continuare a riflettere sulle sue emozioni ed investire in modo costruttivo sul suo benessere psicofisico. Rimango a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Silvia Spelta.
Ciao,

Prima di tutto, voglio dirti che leggere il tuo sfogo mi ha fatto sentire vicina a te e alle tue emozioni. L'essere umano ha il bisogno intrinseco di connessione, di sentirsi compreso e accettato, ed è del tutto normale che ti senta così in momenti di profondo cambiamento o riflessione sulla tua vita.

La sensazione di sentirsi "intrappolati" in una situazione, specialmente quando sembra che la vita ti stia passando davanti senza poterla veramente vivere, può essere davvero soffocante. Ognuno di noi ha percorsi e tempi diversi nella vita, e confrontarsi con gli altri o con le aspettative della società può generare dubbi e insicurezze.

Voglio sottolineare quanto sia importante il fatto che tu abbia riconosciuto questi sentimenti e che stai cercando una via per lavorarci su. Questo indica già una tua grande forza e consapevolezza. Trovare un equilibrio tra la responsabilità familiare, le aspettative personali e le proprie ambizioni non è facile, ma è un percorso che può essere intrapreso con il supporto giusto.

La situazione di salute di tua sorella, senza dubbio, aggiunge un ulteriore livello di complessità. Il dolore e la preoccupazione possono far sentire come se tutto il resto fosse in secondo piano, ma è essenziale ricordare che prendersi cura di sé stessi è fondamentale per poter essere d'aiuto agli altri.

Se senti il bisogno di esplorare questi sentimenti più a fondo, potrebbe essere utile considerare un supporto professionale. Un terapeuta o uno psicologo può offrire uno spazio sicuro in cui esprimere e elaborare i tuoi sentimenti, oltre a fornire strumenti e strategie per affrontare le sfide quotidiane.

Riguardo alle relazioni, sono spesso un complesso intreccio di emozioni e esperienze. Non esiste un "momento giusto" per iniziare o per vivere determinate esperienze. L'importante è trovare ciò che ti fa sentire bene e in pace con te stessa.

Ti mando un grande abbraccio virtuale e sono qui se hai bisogno di ulteriori consigli o riflessioni.

Un caro saluto,
Ilaria
Buonasera, grazie per la sua condivisione così autentica e profonda.
Posso comprendere il malessere che riferisce rispetto al senso di frustrazione e insoddisfazione sia lavorativa che relazionale.
Mi sento di dirle di non rinunciare a possibili nuovi obiettivi di vita e lavorativi, perché perseguirli non significa abbandonare i propri genitori o sua sorella. Si tratta di provare a cercare il giusto equilibrio e valorizzare le sue risorse, perché è importante anche la sua salute psicologica.
La salute psicologica passa inevitabilmente dall’immagine che si ha di se, in termini anche di stima e realizzazione personale.
Lei non è solo figlia e sorella con un ruolo di cura importante, è anche una donna adulta che deve trovare il suo posto nel mondo pertanto ha bisogno di fare le sue esperienze.
Inoltre comprendo il suo bisogno di trovare un partner con cui costruire una relazione emotivamente significativa e una complicità anche fisica tale da permetterle di godere anche della sessualità di coppia.
Comprendo anche il suo bisogno di creare un’intesa anche mentale oltre che fisica per poter esplorare la sua stessa sessualità e sensualità in una relazione di fiducia e rispetto in cui sentirsi accolte.
Le precedenti esperienze relazionali influenzano l’immagine di se ma anche l’immagine di se nella relazione con gli altri. Non solo, le proprie modalità relazionali si strutturano a partire dalla relazione con i propri genitori ed influenzano significativamente come ci si rapporta agli altri nel corso della vita.
Mi sento di dirle che i suoi vissuti meritano uno spazio di ascolto, approfondendo anche la sua storia di vita.
Non si può cambiare ciò che ci è successo, ma si può scegliere di avere maggiore consapevolezza di se nel presente per innescare un cambiamento.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Colgo l’occasione per augurare una pronta guarigione a sua sorella.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Cara utente buongiorno.
Mi spiace molto per la situazione che sta vivendo.
Molto spesso le nostre insicurezze personali, emergono anche nei rapporti con le altre persone, facendo si che gli altri vedano soltanto ciò che a noi non piace di noi stessi.
Cerchi invece di pensare al bello che ha raggiunto. Prendere una triennale in lettere non è da tutti, cerchi di approfondirla… ci ha mai pensato a prendere anche una magistrale ?? Chi se ne frega se ha gli anni che ha, è giovane ed ha tutto il tempo del mondo.
Inoltre la sessualità e il rapporto che si estaura con essa è talmente intimo e privato che nessuno può giudicare. Evidentemente non si è mai sentita del tutto accolta dalle persone che frequentava e ciò non deve essere motivo di sentirsi meno degli altri, anzi, è una ragazza che ci tiene e di conseguenza si preserva.
Cerchi di focalizzarsi sul bello, la nostra mente ne risente subito.
Si immagini un bicchiere di acqua limpido (la nostra mente) se ci inseriamo un liquido con un colore diverso (ad esempio marrone, che rappresenta un pensiero negativo), l’acqua diventerà torbida e ciò porterà qualsiasi persona a non berla, se nel bicchiere però iniziamo ad inserirci acqua pulita (pensieri positivi) prima o poi l’acqua tornerà limpida come all’inizio. Quindi, provi a focalizzarsi sui pensieri positivi, soprattutto quando inizia a riflettere su ciò che per lei non va bene nella sua vita.
In ogni caso le consiglierei un consulto psicologico, cosicché si possa andare a fondo a certe dinamiche che la fanno soffrire.
A disposizione anche online
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Non c'è da scusarsi bensì ringraziarla per lo sfogo.
Più che "la fine dietro l'angolo" ci vedrei un nuovo inizio: ha affrontato e sta attualmente affrontando diverse difficoltà ma se ha deciso di chiedere aiuto un motivo c'è ed è un'ottimo punto di partenza.
Spesso dimentichiamo quanto potere possediamo nella nostra vita e di come ci siano diversi modi per cambiare le cose.

Resto a disposizione in caso di necessità mandandole un caloroso saluto.


Dott. Loris Liberatore

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Buongiorno, l'immagine che ho fin dall'inizio avuto in mente leggendo il suo racconto è quella di un germoglio interrato che sta lottando con tutte le sue forze per sbocciare. Ho la sensazione che sia rimasta incastrata nei rapporti familiari al punto da non riconoscere più i suoi confini e il suo bisogno di fare esperienza, di prendersi libertà, di pensare a sé stessa. Le suggerisco di prendersi lo spazio che merita in un percorso psicologico per imparare a conoscere la sua vera essenza che è rimasta lì in un angolino per troppo tempo, a riscoprire la sua energia e la sua femminilità. Non è mai tardi per ritrovarsi e riprogettare la propria vita, anche se è un salto nel vuoto che può spaventare. Resto a disposizione. Un caro saluto
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Buonasera gentile utente grazie per aver condiviso con noi il racconto della sua situazione personale, o meglio delle sue "giornate vissute con tristezza e insoddisfazione" da cui si evince affaticamento emotivo e difficoltà a comprendere dove si vuole "veramente andare"... Credo che la malattia di sua sorella abbia ulteriormente appesantito la situazione ma non sia la causa del disagio emotivo e della confusione che sta provando rispetto a quello che potrebbe essere più o meno "giusto" per lei. Per questo sarebbe utile ritagliarsi del tempo per andare più a fondo e comprendere ciò che sente veramente per poter ridefinire priorità e progetto di vita. Resto a disposizione anche online. La saluto cordialmente dottoressa Stefania Palmacci
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È normale sentirsi insoddisfatti o intrappolati quando le circostanze della vita non corrispondono alle nostre aspettative. È importante che tu prenda il tempo necessario per riflettere sulle tue emozioni e sulle tue esigenze.

Quando si tratta della tua situazione lavorativa, potresti considerare di esplorare altre opportunità che potrebbero soddisfare meglio i tuoi interessi e le tue aspirazioni. Prenditi del tempo per riflettere su quali sono i tuoi talenti e le tue passioni, e cerca di individuare settori o ruoli che potrebbero valorizzarli. Non è necessariamente sbagliato voler allontanarti dalla tua attività familiare se senti che non è più in linea con i tuoi obiettivi personali.

Per quanto riguarda la tua situazione sentimentale, è comprensibile che tu desideri avere una relazione significativa. Tuttavia, è importante ricordare che ogni persona ha il suo percorso unico e che non esiste un'età "giusta" per avere esperienze sessuali o romantiche. È fondamentale che tu lavori sulla tua autostima e sulla tua sicurezza personale per poter affrontare con fiducia le relazioni future. Potresti considerare di partecipare a attività sociali o di incontri per incontrare nuove persone che condividono i tuoi interessi.

Infine, riguardo alla malattia di tua sorella, è comprensibile che questa situazione abbia un impatto significativo sulla tua famiglia e sul tuo stato emotivo. In momenti di crisi come questi, può essere utile cercare supporto da parte di professionisti, come psicologi o terapisti, che possono aiutarti a elaborare le tue emozioni e a trovare strategie per affrontare la situazione.

Ricorda che sei importante e che meriti di vivere una vita soddisfacente. Prenditi cura di te stessa, cerca l'aiuto di professionisti se necessario e cerca di concentrarti su piccoli passi che possono portarti verso una maggiore felicità e realizzazione personale.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Salve, vorrei innanzitutto ringraziarla per il coraggio che ha avuto non tanto per aver descritto la sua situazione quanto per aver ammesso a se stessa la propria sofferenza e le proprie necessità: sembra una cosa banale ma in realtà non è cosi scontata. Sembra che lei abbia vissuto sempre in un ruolo confortevole e protettivo, ma forse non spontaneo e non autentico, che da un pò di tempo ha iniziato a scontrarsi con il ruolo che forse vorrebbe riconscersi, ovvero un ruolo diverso totalmente dal precedente e questo fa paura, molta paura. Il suo voler cambiare direzione non è un errore né un tradimento ma semplicemente una presa di consapevolezza che andrebbe elaborata, accettata ed integrata nella sua vita, magari con l'aiuto di un professionista, per non rischiare ulteriori sensi di colpa.
Un caro saluto. Dott.ssa Serena Cei
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. Ci sono davvero tanti elementi da approfondire. Lei definisce ultimamente il suo lavoro "uno spreco di tempo" e da li emerge la sua insoddisfazione professionale. Si chiede se "sia giusto abbandonare i suoi genitori" per andare a lavorare altrove? Cercare una nuova occupazione che le dia più soddisfazioni e le faccia conoscere nuovi colleghi e le dia modo di frequentare nuove persone non significa abbandonare i propri genitori o la propria famiglia. L'attività di famiglia è la "loro" attività", costruita sicuramente con grandi sacrifici ma che non necessariamente deve essere anche la sua occupazione. Se lei ha questo senso di insoddisfazione professionale è perché non sta facendo ciò che desidera. Lei può continuare ad amare i suoi genitori e la sua famiglia anche lavorando altrove in un'attività che la soddisfi pienamente. Ricordi sempre che i suoi genitori saranno felici se lei è felice. Sente stretto anche il vivere nel suo piccolo paese di provincia e non vede "vie d'uscita". Le vie d'uscita ci sono e niente è perduto. La situazione di salute di sua sorella si inserisce, purtroppo, in questo contesto e non semplifica affatto l'elaborazione. Si ricordi però che prendersi cura di se stessi è fondamentale per poter essere poi d'aiuto agli altri. E' stata coraggiosa a scriverci, ad esprimere tutto il suo malessere e a presentare la sua richiesta di aiuto. Si ricordi che lei merita di essere felice e di vivere con soddisfazione la sua vita. Non c'è "la fine dietro l'angolo". C'è un momento di difficoltà che va affrontato e risolto. Cerchi, anche tra di noi, un professionista a cui rivolgersi. In questo momento particolarmente difficile un supporto psicologico l'aiuterà sicuramente. La ringrazio ancora. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia

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