Sono una nonna materna che accudisce 2 nipoti maschio 13 e femmina 17.Il loro papà è deceduto 6 anni

24 risposte
Sono una nonna materna che accudisce 2 nipoti maschio 13 e femmina 17.Il loro papà è deceduto 6 anni fa e mia figlia è rimasta sola con i 2 figli.Orbene la ragazzina sta crescendo in modo quasi libero va a destra e a manca in moto e in macchina con i ragazzi viene a casa tardi è scontrosa non ha amiche non posso chiederle mai niente perché ha suo detto io non sono sua madre.Di tutta questa sotuazione mi sono stancata e ho parlato con mia figlia al che lei mi risponde di non istigarla perché poi litiga con la figlia.Ora mia nipote è contro di me e non mi parla più. Da tener presente che da quando sono nati io lavo stiro preparo il pranzo cena aiuto nei compiti li seguo con tutto l'amore di nonna.! Cosa devo fare come sbloccare tale situazione? Grazie!
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Signora,
sua nipote sta attraversando una delle fasi di crescita più delicate e turbolente, e parole/comportamenti sopra le righe sono frequenti; aggiungiamo la dolorosa assenza della figura paterna e il mix è micidiale. Si sente molto forte la premura che la guida nel cercare di gestire il "disordine" che percepisce nella vita di sua nipote, ma ciò che mi chiedo è: sua figlia (e madre della ragazza in questione) ha la sua stessa impressione? e quanto riesce ad assicurare una presenza solida ai figli al netto della situazione molto difficile che state attraversando? lo chiedo perché racconta di occuparsi in toto dei ragazzi, dal nutrirli al seguirli nella scuola, e viene da domandarsi se forse ciò che sta mancando di più è proprio la presenza della mamma ai ragazzi. Provi a parlarne con sua figlia ed eventualmente vi suggerisco di parlarne con uno psicologo che saprà aiutarvi, anche nel recuperare ciascuno il ruolo più consono. Un caro saluto

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Dott. Stefano Minelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, il valore intrinseco dei limiti ha a che fare con la loro condivisibilità, prima che con la possibilità di rispettarli o trasgredirli. Attraverso il patto, si può stabilire un discorso e quindi un legame sociale. Ognuno sceglierà come collocarsi rispetto ai limiti e, di conseguenza, rispetto agli altri. Vi è condivisione dei limiti e del loro significato, in famiglia? Si rinuncia a qualcosa, per sostenere il limite?
SM
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Carissima Signora, non sempre i nostri figli o nipoti sono come vorremmo, soprattutto durante l'età dell'adolescenza che è un periodo intenso di ribellione e di tentativi di distaccamento dalle origini familiari. In più, vi è da tenere conto della perdita che ha subito sua nipote: sicuramente, il lutto può aver avuto conseguenze psicologiche che si potrebbero far sentire anche ora, nel presente. Se desidera un confronto più diretto, non esiti a contattarmi. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno signora, forse bisogna patire dal considerare l'oggettività di quello che dice sua nipote : Lei, non è sua madre.
Questa comunicazione apre a moltissime considerazioni e forse è su questo che la inviterei a riflettere. La sua devozione per i nipoti, la responsabilità che sente nella loro educazione e nella loro crescita forse la sta spingendo in una direzione che confonde un po' sia lei che loro. Per sbloccare le cose è necessario, sempre, partire da se stessi.
I miei auguri,
Dott.ssa Genitore
Cara signora, sicuramente in questa famiglia c'è bisogno di un equilibrio, probabilmente venuto meno dalla morte del marito di sua figlia. C'è sicuramente bisogno di ristabilire i ruoli e capire come questa assenza sia stata vissuta. Da quel poco che ci dice, probabilmente è un'assenza ancora molto ingombrante, che non permette di andare avanti. Bisogna vedere nello specifico le situazioni, ma ho l'impressione che ci sia un tempo bloccato in cui ognuno continua a vivere nell'emergenza, senza aver trovato un nuovo equilibrio, sicuramente doloroso, ma necessario. Forse non c'è la voglia di lasciar andare questo padre, con l'idea che una riorganizzazione vorrebbe dire, dimenticarlo. Sono solo ipotesi possibili, che andrebbero esplorate in una terapia familiare, che aiuterebbe tutti ad elaborare il dolore rimasto in sospeso e riprendersi le proprie vite. Soprattutto per i soggetti più fragili, come la ragazzina che probabilmente, con la sua condotta rabbiosa e ribelle, esprime quel dolore che gli altri non vogliono prendere in considerazione.
Ne parli con sua figlia e prendete in considerazione di intraprendere un percorso di terapia familiare.
Le auguro di riuscirci.
Un caro saluto.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che al momento sta vivendo.
Ha mai provato a parlare di queste cose con sua nipote? Inoltre, c'è un problema di ruoli all'interno della famiglia che crea confusione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Gentile signora,
la morte del papà dei ragazzi ha creato alcuni cambiamenti nell'organizzazione familiare. La sua presenza è stata sicuramente di grande supporto. In questo cambiamento però devono essere chiari i ruoli di ognuno di voi. I ragazzi hanno sicuramente la mamma come punto di riferimento principale. È lecito chiedersi come lei, in quanto nonna, può supportare questa famiglia anche da un punto di vista educativo senza essere invadente, svalutante o in contraddizione con l'educazione impartita dalla mamma. È importante che ci sia un dialogo aperto e chiaro fra lei e sua figlia. Insieme poi, potete decidere cosa fare per ricreare un equilibrio in famiglia, in particolare con sua nipote. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Milena Pacini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, l'adolescenza è una fase di cambiamenti che spesso generano nei ragazzi comportamenti di opposizione e provocazione verso le figure di accudimento (dai genitori ai nonni), nel caso poi di sua nipote si è verificato uno degli eventi più tragici che una persona possa affrontare: la perdita in età prematura del proprio genitore.
Le consiglio di parlare con sua figlia e decidere insieme cosa possa essere meglio in questo momento per la ragazza; sono certa che non sia facile per lei, che con tanto amore, da come si evince da ciò che ha descritto, si è sempre dedica alla crescita dei suoi nipoti. Se avesse necessità sono a sua disposizione. Cordiali Saluti Dott.ssa Milena Pacini
Dr. Gian Paolo Baronchelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Bergamo
Gentilissima,
dalla sua richiesta sembrerebbe emergere il desiderio di porre dei limiti alla nipote a scopo protettivo, anche a costo di litigi con la figlia. Se il padre fosse ancora presente forse le dinamiche familiari sarebbero diverse, tuttavia ritengo che la situazione si sboccherà nel momento in cui riuscirete tutti a manifestare desideri e aspettative. Saluti Dott. Gian Paolo Baronchelli
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile signora, comprendo la frustrazione che sta provando in questo momento, il cambiamento che l'adolescenza di sua nipote ha portato in tutti voi, nelle dinamiche. Questa è una fase molto delicata della sua vita, le cui ripercussioni stanno portando delle modifiche anche nel vostro rapporto: è importante che tenga in considerazione la delicatezza della fase e che rispetti le esigenze di sua nipote e di sua figlia. Sicuramente c'è poca chiarezza di ruoli all'interno della famiglia, che sta emergendo con la crescita della ragazza: sarebbe opportuno valutarli, magari con l'aiuto di un terapeuta qualora vi sentiste spaesate a farlo da sole. Le consiglio di parlarne con sua figlia ed, eventualmente assieme a lei con sua nipote. Assieme potrete valutare se è il caso di farvi aiutare come famiglia o se procedere lei individualmente. Un caro saluto
Dott. Lorenzo Cruciani
Psicologo, Psicoterapeuta
Fermo
Salve, comprendo le difficoltà che sta sperimentando, è molto difficile darle delle indicazioni avendo pochi dati riguardo la situazione familiare e personale dei membri della sua famiglia. Penso che sia opportuno che vi rivolgiate ad uno specialista psicoterapeuta per poter aver delle indicazioni su come gestire questo tipo di difficoltà relazionali. Saluti.
Buongiorno signora, dalle sue parole emerge l'amore per la sua famiglia e la conseguente preoccupazione per ciò che sta accadendo con sua nipote. Il lutto subito certamente ha destabilizzato l'equilibrio familiare, e spesso la mancanza e soprattutto il mancato passaggio di elaborazione ed accettazione del lutto stesso, possono riaffiorare in un periodo delicato come l'adolescenza. Mi sembra però che ci sia un po di confusione di ruoli, in quanto lei si occupa di tutto, compreso il cercare di porre dei limiti a sua nipote. Ma sua figlia? Cosa pensa di tutto questo? Che rapporto ha con sua nipote? Come si pone con lei? Sono tutte domande alle quali sarebbe importante rispondere per comprendere le vostre dinamiche familiari e soprattutto i motivi che potrebbero accentuare in sua nipote ribellione e malessere.
Perché non parla con sua figlia prima di tutto su ciò che sta provando, ma anche sulla possibilità di richiedere una consulenza psicologica per sua nipote, ma anche per tutta la vostra famiglia, così da affrontare i problemi che state vivendo?!
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Signora,
sua nipote ha subito un lutto gravissimo - come pure sua figlia: la morte di un padre, e di un marito. E ora sembra che entrambe abbiano perso un riferimento: la giovane sembra abbia più chi sia in grado di porre dei limiti (che sono un bisogno da non sottovalutare), la mamma un compagno a cui fare riferimento e con cui condividere l'educazione dei figli.
Ci sarebbe molto da chiederle, soprattutto rispetto a cosa significa questo andare a destra e a manca, come lei dice - questa ragazza si espone a dei rischi?
Il primo passo è cercare di comunicare con sua figlia, cercare di comprendere da dove può nascere il conflitto. E se sua nipote si sta esponendo a dei rischi, porre dei limiti, con fermezza e amore, ma senza autoritarismo. Tenga presente infatti che l'adolescenza è spesso un periodo di ribellione, per trovare la propria identità contro quella che gli altri sembrano imporre.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
probabilmente sarebbe utile una terapia familiare, o eventualmente proporre a suo nipote un percorso per elaborare la perdita.
Un saluto,
MMM
Cara Signora, c'è bisogno di più regole e confini. Un lavoro terapeutico familiare può aiutare a ripristinare ruoli e posizioni.
Ritengo importante per lei non coincidere solo nella funzione di nonna. Le donne di tutte le generazioni si devono ricordare essere molto di più rispetto alle mansioni domestiche...
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per il disagio e la situazione familiare sicuramente non facile. Il lutto del padre ha sicuramente destabilizzato le dinamiche familiari. Lutto che probabilmente non è stato sufficientemente elaborato scatenando reazioni comportamentali disfunzionali. Sarebbe necessario, a mio avviso, affrontare le questioni che impediscono una normale vita familiare al contempo lavorando sulla definizione di confini solidi e chiari.
Ritengo pertanto fondamentale un supporto psicologico.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Serena Sciortino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Siracusa
Gentile signora, percepisco il suo dispiacere e amore di nonna che desidera il meglio per i nipoti. Delle dinamiche irrisolte e non elaborate come la perdita delle figure genitoriali possono contribuire a rendere più difficoltosa una tappa di crescita come l'adolescenza che è già di per se un periodo burrascoso e di crisi. Le suggerisco un incontro di terapia familiare
Dott.ssa Clorinda Cantarini
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, si percepisce il dispiacere che prova per sua nipote ma c'è anche la perdita di un padre che è difficile da gestire. Ci sono a mio avviso dei problemi relazionali tra nonna e nipote ma anche tra la madre e la ragazza. Ritengo che una terapia familiare, dopo averne parlato con sua figlia , possa darvi degli strumenti per accompagnare la crescita di un adolescente e un aiuto ad una madre senza un appoggio di un compagno e una nonna mille usi ma molto limitata dalla situazione burrascosa.
Cordialmente Clorinda Cantarini
Dott.ssa Sara Oltolini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cogliate
Buongiorno signora, mi spiace molto per questa situazione che si è venuta a creare, si sente il suo sconforto,la sua frustrazione e il suo malessere. Sua nipote come le hanno già detto i colleghi sta attraversando una fase molto delicata della vita ed è molto probabile che stia cercando un po' il suo posto,la sua identità. Io le suggerisco però di parlare con lei, non di fatti ma di come si sente,solamente di quello. Delle sue emozioni,di quello che ha dentro. Se non servirà a modificare gli atteggiamenti di sua nipote sicuramente la aiuterà ad alleggerire le sue emozioni negative. Le auguro di trovare presto un equilibrio anche magari grazie all'aiuto di qualcuno di noi che da esterno possa aiutarla ad affrontare la quotidianità in modo diverso. Cordiali saluti
Dr.ssa oltolini Sara
Dott.ssa Cinzia Moleri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sarnico
Gentile Signora,
sua nipote sta attraversando una fase turbolenta della vita di ogni adolescente, in cui spesso comportamenti un pò "fuori delle righe" sono frequenti, se a questo somma la perdita prematura, possiamo ben comprendere il dolore e le difficoltà...
E' palese il Suo amore e la Sua attenzione, provi a confrontarsi con sua figlia, a cui spetta il ruolo più genitoriale ed eventualmente vi suggerisco di parlarne con un* psicolog* che saprà aiutarvi, anche nel recuperare ciascuno il ruolo più consono. I migliori auguri.
Dott.ssa Paola Trombini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera signora grazie per aver condiviso il suo vissuto. Dalle sue parole emerge il grande amore per la sua famiglia e la preoccupazione per sua nipote. Condivido con i colleghi che l’età adolescenziale è un periodo di vita turbolento, la ricerca di una propria identità talvolta spinge a superare i limiti imposti per imparare a conoscere i propri, le emozioni sono tante e spesso amplificate, il contesto amicale diventa il centro del proprio interesse... Inoltre sua nipote deve fare i conti con l’assenza del papà, e chissà magari questo è un evento ancora non del tutto elaborato.
È molto importante accogliere i vissuti del periodo che la ragazzina sta vivendo e penso però sia altrettanto importante definire maggiormente i ruoli familiari, comprendo la sua preoccupazione ma è giusto che sia la mamma a definire le regole e individuare quale atteggiamento e comportamento è tollerabile o meno in casa. Sono certa che sia sua figlia sia i suoi nipoti siano fortemente grati dell’aiuto che da loro, ma è legittimo per lei non farsi carico anche di queste dinamiche relazionali, la vicinanza e l’aiuto sono l’elemento più prezioso.
Rimango a disposizione per eventuali informazioni e le porgo un cordiale saluto.
Dott.ssa Paola Trombini
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Maria Elisa delle Fave
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Zanè
Salve signora, 17 anni è un'età molto difficile, burrascosa e piena di nuove scoperte. Purtroppo non c'è un modo definitivo di sbloccare la situazione. Ma potrebbe aiutarla nel condividere con lei le attività domestiche, non come costrizione ma come attività di collaborazione, cosichè lei alleggerisce il carico di lavoro in casa e sua nipote impara delle attività che le potrebbero essere utili in futuro. Da queste attività potrebbero nascere dei nuovi dialoghi e delle nuove aperture per il vostro rapporto.
A disposizione, Dott.ssa Maria Elisa
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Innanzitutto, voglio riconoscere il grande amore e la dedizione che hai dimostrato nel prenderti cura dei tuoi nipoti. Il ruolo che ricopri è prezioso e fondamentale per loro, specialmente in un momento così delicato della loro vita. Tuttavia, è naturale che tu possa sentirti stanca e frustrata davanti a una situazione complessa come quella che descrivi.

L'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, durante il quale i ragazzi cercano di affermare la propria indipendenza. La tua nipote, in particolare, potrebbe vivere questo processo in modo ancora più intenso a causa della perdita del papà e delle difficoltà legate a questa assenza. È importante tenere a mente che il suo comportamento ribelle e le sue reazioni emotive potrebbero essere una manifestazione di disagio interiore non sempre espresso chiaramente.

Per affrontare questa situazione, può essere utile:

Coltivare il dialogo : Prova a comunicare con il tuo nipote in momenti sereni, senza giudizi o imposizioni. Mostra empatia verso i suoi sentimenti e cerca di ascoltarla con attenzione.
Collaborare con tua figlia : Anche se ci sono divergenze di vedute, è fondamentale che tu e tua figlia lavoriate insieme, mantenendo una linea educativa coerente. Spiegale il tuo punto di vista, evitando conflitti diretti.
Rivedere i confini : Se senti che il tuo ruolo di nonna si è trasformato in quello di genitore, potrebbe essere il momento di ridefinire le responsabilità. Il tuo amore e il tuo supporto rimangono importanti, ma trovare un equilibrio è essenziale per il tuo benessere.
La situazione che descrivi è delicata e puoi richiedere il supporto di uno specialista per essere affrontata al meglio. Rivolgersi a un professionista della psicologia potrebbe aiutare a sciogliere i nodi emotivi ea migliorare la comunicazione familiare. Un intervento mirato potrebbe essere utile non solo per tua nipote ma anche per te e tua figlia, al fine di costruire un ambiente più armonioso.

Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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