Salve, sono una ragazza di 21 anni. Parto col dire che in passato (circa quando avevo 16 anni) ave

19 risposte
Salve, sono una ragazza di 21 anni.
Parto col dire che in passato (circa quando avevo 16 anni) avevo già avuto problemi di ansia legati allo stare nei posti con tante persone, precisamente alla paura di stare male in mezzo alle persone, problemi curati andando da una psicologa. Da quel momento in poi ho sempre avuto magari momenti di ansia più elevati rispetto ad esempio alle mie amiche ma sono sempre riuscita a controllarla o a non farmi sopraffare da essa. Ultimamente l’ansia si è presentata in maniera incontrollabile legata a certi eventi. La prima volta che si è presentata è stata 4 o 5 mesi fa quando ero in vacanza con il mio ragazzo in Grecia, la lontananza da casa e la paura che se stessi male i miei genitori non ci fossero ha preso il sopravvento facendomi trascorrere una settimana bruttissima in cui pensavo solo a voler tornare a casa e guardavo se ci fossero i voli il prima possibile, passando i giorni l’ansia diminuiva perché si avvicinava il momento di tornare a casa. Tornati a casa sembrava che la cosa si fosse calmata, abbiamo viaggiato un’altra settimana in Italia con anche la famiglia del mio ragazzo e tranne qualche momento di nostalgia é andato tutto liscio. È andato tutto liscio fino a settembre. A settembre rinizio l’università lontana da casa, la prima notte da sola in casa è stata traumatica, avevo paura di stare male ed essere in casa da sola, il giorno dopo ho preso il treno e sono tornata a casa. Settimane dopo rientrano le mie coinquiline quindi decido di tornare nella casa dell’Università e per le prime settimane andava tutto bene, fino a quando la mia testa ha iniziato a comparare ogni minima cosa di quella casa con la mia vera casa, e a farmi sentire a disagio nel stare lì e la voglia assoluta di tornare a casa mia. Così per molte settimane magari andavo su all’università il lunedì e il martedì tornavo già a casa perché stavo male. Premetto che io e il mio ragazzo abbiamo una relazione a distanza quindi ci vediamo i weekend quando o viene lui da me o vado io. Nel mentre di tutti questi problemi non ho mai avvertito sensazioni brutte nello stare a casa sua che considero praticamente una mia seconda casa. Ultimamente il problema si è presentato anche a casa sua, sono andata per fare un weekend a casa sua e il giorno dopo sono dovuta tornare a casa perché stavo male, avevo una sensazione di angoscia, ma a differenza delle altre volte non sentivo mancanza di casa o dei miei genitori, volevo solo tornare a casa perché ero sicura che a casa non avrei provato quella sensazione di ansia. Purtroppo é una situazione che non riesco più a gestire, sicuramente mi rivolgerò ad uno psicologo ma volevo prima provare a scrivere qua. È come se ogni volta che mi allontanassi da casa per più giorni la mia testa ha paura di riprovare quelle emozioni di angoscia e indirettamente continuandoci a pensare poi le prova, non riesco a trovare una spiegazione dietro questa paura, o meglio in Grecia era la lontananza giustificata, all’Università l’essere da sola, ma a casa del mio ragazzo non c’è proprio un motivo, nemmeno se con tutta me stessa provo a trovarlo non lo trovo, ma il pensare che non ci sia e di stare tranquilla non mi fa comunque stare bene perché penso in quei momenti di stare bene solo a casa mia. In Grecia l’idea di tornare a casa mi rassicurava, ora invece anche se so che il giorno dopo magari torno a casa da un weekend non riesco comunque ad aspettare e voglio tornare a casa il prima possibile. Potreste darmi un vostro parere? E' una cosa risolvibile?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè posso comprendere il disagio connesso.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, la situazione è risolvibile se viene affrontata. I sintomi d'ansia spesso sembrano provenire dal nulla ma in realtà hanno sempre a che fare con la storia di vita della persona. A volte non riusciamo a trovare una causa specifica perché probabilmente guardiamo nella direzione sbagliata. Con l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta certamente potrà trovare un senso a ciò che le accade e avere la possibilità di uscirne.
Rimango a disposizione , anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Da quel che ho letto, mi sembra di capire che il problema si stia estendendo: se prima era riferito solo alla vacanza in Grecia, ora anche il singolo giorno fuori da casa sembra crearle angoscia. Sicuramente è un problema che sarebbe bene affrontare in un percorso terapeutico. Chiaramente il successo della terapia dipende da tanti fattori che non si possono preventivare a priori. Mi sento però di rassicurarla in merito: la sua angoscia sta cercando di comunicarle qualcosa e la terapia potrebbe aiutarla proprio a darle una voce, così da poterla comprendere e affrontare. Non mi è possibile entrare più nello specifico, poiché mancano degli elementi che è possibile raccogliere solo all'interno di un colloquio psicologico. Nel caso fosse interessata, rimango a disposizione.

Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera,sembra esserci una difficoltà di separazione psicologico dal nucleo protettivo familiare Credo che sia opportuno intraprendere un percorso psicologico di aiuto a sviluppare una sua fiducia nelle sue capacità di potersi rendere più autonoma e comprendere a fondo gli ostacoli che la rendono insicura Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, molte volte la psicoterapia è utile proprio per rafforzare e accrescere in lei la fiducia in sé stessa, oltre a capire cosa è successo. Daltronde leggo che a 16 anni ha vissuto una situazione simile e l'ha superata con una psicologa. Oggi si ripresenta e può pensare ad una psicoterapia? Mi rendo disponibile per questa possibilità, sia positiva! Se vuole mi rendo disponibile, effettuo anche anche terapie in remoto. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Salve, solitamente questo tipo di difficoltà possono essere trattare con le tecniche legate alle psicoterapie ma prima di tutto deve sapere che le informazioni che condivide nella sua nota vanno ulteriormente approfondite tramite con consulto. In buona sostanza prima di rispondere alla sua richiesta è indispensabile analizzare anche altri aspetti che lei non indica ma che comunque vanno esplorati. In ogni caso, solo sulla base degli elementi che condivide, sembra utile e proponibile lavorare sui vissuti che riferisce. Ora la scelta è fra rimanere nella situazione che sta vivendo o lavorare per modificarla. Non sembra sbagliato ritenere che lei stia già iniziando questo percorso di cambiamento, visto che il primo passo ovvero chiedere aiuto è solitamente quello più difficile, adesso si tratta di continuare. Sicuramente su questo sito potrà facilmente trovare un professionista da contattare. Un cordiale saluto
Il problema che descrive potrebbe essere un problema di ansia sociale, ma è necessaria una valutazione psico-diagnostica più accurata. Può ascoltare gratuitamente il Podcast LE STANZE DELLA PAURA disponibile su Google, Spotify, Breaker, Pocket Cast e seguire la pagina Facebook Le Stanze della Paura Podcast. Troverà un'episodio dedicato alla fobia sociale, ma anche gli altri possono esserle di aiuto. Troverà anche strumenti per l'auto aiuto che potrà utilizzare quando la tensione psico emotiva si fa più intensa . Buona giornata. Bruno Ramondetti
Buongiorno, comprendo il malessere che sta vivendo. Sono tutte manifestazioni ansiose che all'apparenza sembrano del tutto immotivate; e più una persona si focalizza selle sensazioni ansiose e più l'ansia cresce fino ad invalidare anche i momenti in cui prima era tranquilla. L'ansia è possibile alleviarla fino alla sua completa scomparsa, ma occorre attraverso un percorso psicologico comprendere i motivi che in quest'ultimo periodo l'ha innescata, in quali contesti compare, i significati sottostanti alle situazioni ansiogene, il suo vissuto emotivo soggettivo al fine di individuare delle opportune possibilità di azione e di intervento che vadano bene per lei e che l'aiutino a ritrovare il proprio benessere.
Qualora decidesse per un aiuto psicologico, resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Cara ragazza,

l'ansia che blocca lo scorrere della propria esistenza non è uno stato da accettare come se non fosse risolvibile. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Non perda altro tempo contatti quanto prima uno psicoterapeuta ed inizi una nuova psicoterapia,vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi, e a vivere le sua vita con maggior serenità.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve. È una situazione risolvibile con una buona psicoterapia. L'ansia o altri sintomi, comunicano sempre qualcosa che va compreso in un contesto più ampio. Andrebbe analizzato il suo vissuto in relazione all'invadenza, alla sua capacità o meno di mettere i confini alle richieste degli altri, ecc. A volte i sintomi sono funzionali a verificare cosa non funziona nell'approccio alla vita, nel modo di viverla e affrontarla. Nel percorso psicoterapeutico si chiiarisce quale è la causa del problema, si vivono ed esprimono i vissuti emotivi che causano il problema e quelli innescati dal problema, andando a stimolare la fiducia in sé che stimola un cambiamento positivo. Distinti saluti
Salve, dalla sua descrizione emerge un quadro ansioso che con il tempo sembra stia diventando sempre più predominante, interferendo con la sua vita sociale e la sua quotidianeità. Sarebbe auspicabile rivolgersi ad un professionista, per approfondire la sua sintomatologia, il suo vissuto emotivo e collegarlo alla propria storia personale, alla separazione dalla sua famiglia, dalla propria casa.
Per poter ri-trovare il proprio benessere deve, innanzitutto, con l'aiuto di un esperto, ascoltare la sua Ansia, capire cosa le sta comunicando, cosa sta celando, quale sia la sua funzione e quali sono i meccanismi sottostanti che la alimentano.
Resto a disposizione. Un caro Saluto, Dott.ssa Rosa Ascione
Buonasera gentile utente. Ha già capito che è molto importante che lei si rivolga a un professionista, per affrontare questa ansia che sta prendendo piede in molte aree della sua vita. Ha già chiesto aiuto una volta ed è stata molto coraggiosa, perché è riuscita a trovare delle strategie per controllare i suoi stati ansiosi.
Ora ha bisogno di capire perché questa ansia si sta ripresentando, perché proprio adesso è in questa sua fase di vita. La casa è per eccellenza il luogo sicuro dove rifugiarsi quando si ha paura, ma diventa una prigione, se la paura paralizza tanto da non permetterle di assaporare l’indipendenza che si acquisisce a 20 anni. Forse è proprio questa indipendenza a spaventarla.
Le faccio i migliori auguri per il suo futuro. Un caro saluto
Dott.ssa Carla Nesci
Buongiorno e grazie per la condivisione. La situazione è sicuramente risolvibile, ma è necessario intraprendere un percorso psicologico. Il punto di partenza probabilmente sarà il focus sui legami con la famiglia per capire le origini dell'ansia. Poi si sposterà sulle difficoltà di adattamento dove ci si concentrerà sull'impatto dei pensieri e delle emozioni sul suo funzionamento in ambito sociale.
Le consiglio di contattare un professionista al più presto.
I migliori auguri. Dott. Saber Sassi.
Salve, mi dispiace molto che stia vivendo in questa situazione di difficoltà. Sicuramente il suo vissuto è risolvibile, ma le consiglio di rivolgersi al più presto ad uno psicologo. Iniziare un percorso terapeutico la potrebbe aiutare ad affrontare la situazione e i nodi emotivi che la determinano. Un saluto, Dott.ssa Antonella Abate
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che stai vivendo. Fai benissimo a rivolgerti ad uno psicologo, perchè queste cose passano se affrontate. Spesso l'ansia nasce da vissuti di storia personale che fanno fatica ad essere elaborati, è importante quindi affrontare la situazione al più presto. Un caro saluto, Federica Curci
Sono d’accordo con i colleghi che mi hanno preceduto, e vorrei che tu non ti facessi prendere dallo sconforto. Capisco bene che la situazione che stai vivendo ti sta creando molto malessere e tante limitazioni nella tua vita, ma abbi fiducia, un percorso di psicoterapia ti aiuterà tantissimo.
Il mio incoraggiamento e i miei migliori auguri
Carissima sicuramente lei non può continuare a vivere in una situazione di continua angoscia e paura. L'ansia non fa ragionare, influisce negativamente sulle abilità di attenzione e concentrazione, sulla sfera cognitiva oltre che quella emotiva. Le consiglio di riprendere al più presto gli incontri con una psicoterapeuta affrontando insieme a lei le sue paure. In bocca al lupo.
Ciao cara! Un percorso psicologico con molta probabilità porterà giovamento, e la capacità che hai di ascoltarti sarà sicuramente una grande base di partenza! Chissà, magari già scrivere queste righe ha portato un po' di chiarezza in più! E il bello di un percorso è che porta chiarezza, porta domande, porta ascolto, porta strumenti per guardare e sentire ciò che sta avvenendo!
Oltretutto, prenotare è un po' come fare una promessa a te stessa che ce la farai!
Un grande in bocca al lupo!
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Buongiorno, probabilmente potrebbe giocare un ruolo il tema del distacco dalla famiglia o da figure che lei ritiene affidabili nel momento del bisogno. Inoltre occorrerebbe valutare la capacità, metaforicamente parlando, di camminare con le"proprie gambe". Chiaro che sono solo ipotesi di aree da analizzare e senza una valutazione non è possibile dire nulla di certo. Le suggerisco di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta, prima che la situazione si complichi ulteriormente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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