Salve sono una madre disperata e in grosse difficoltà economiche..malgrado ciò, mio figlio di 26 ann

37 risposte
Salve sono una madre disperata e in grosse difficoltà economiche..malgrado ciò, mio figlio di 26 anni gioca tutto su internet a poker..e non vuole smettere,,e'rovinato a vita..e mi dispiace molto..non ammette di avere un problema enorme..io voglio aiutarlo che faccio??il mio numero..mi chiamo Enza di puma..grazie
Buongiorno Signora, mi spiace molto per la sua situazione. In questi casi la strada migliore è rivolgersi al suo medico o all' ASL e cominciare a pensare ad un percorso integrato di cure per suo figlio. Questo è il primo passo da fare.

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Buongiorno Signora Enza,
all'interno dei servizi dell'ASST ci sono degli esperti che si occupano e trattano il gioco d'azzardo patologico attraverso la presa in carico della persona e della sua rete familiare.
Buonasera signora, può contattare Lei direttamente il SERD, servizio pubblico per le dipendenze, più vicino e chiedere aiuto, raccontando i comportamenti di suo figlio. Purtroppo è frequente tra chi ha una dipendenza negare il problema a sé e ai famigliari. Cordialità
Salve signora è necessario un supporto psicologico di professionisti esperti in dipendenze. Si rivolga alla Asl del territorio o al centro per le dipendenze per avere un primo colloquio e capire la strada giusta per aiutare al meglio suo figlio.
Un caro saluto
Dottoressa Barnaba - Taranto
Buon giorno sig.ra Enza,
concordo con i colleghi di poter prendere intanto lei con Asl o Sert della sua zona che si occupano del trattamento della ludopatia.
E' una dipendenza e difficile il percorso per giungere alla consapevolezza di avere un problema. Può però lei seguire degli incontri per farsi supportare e gestire suo figlio nei suoi comportamenti. Tale percorso potrebbe aiutarla a fagli accogliere l'idea di dover essere aiutato da esperti.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Barbara Assaiante
Buongiorno, concordo con i miei colleghi che evidenziano la necessità di un immediato supporto psicologico, consiglio inoltre di contattare direttamente il Serd.
Salve, mi spice per la sua situazione. Mi sento di rispondere come i colleghi e di rivolgersi a servizio ludopatia della sua ASL. Naturalmente se suo figlio non ammette il problema sarà difficile convincerlo. In questo caso può comunque andare lei all'ASL per chiedere consiglio e supporto. Un caro saluto.
E' proprio come dicono gli altri psicoterapeuti, dovrebbe rivolgersi ai servizi pubblici per le dipendenze, sarà complicato convincere suo figlio, ma confido riuscirà. Molti auguri.
Susanna Bertini Torino
Buongiorno signora contemporaneamente a suo figlio sarebbe bene che si occupi anche di lei attraverso un percorso psicologico che la possa aiutare a gestire meglio la situazione. Può contare su di me. Un saluto
Gentile Signora Enza,
posso comprendere la difficile situazione nella quale si trova. Non è affatto semplice considerando che suo figlio, come spesso capita in queste situazioni, non riconosca o stia negando il problema. Come già anticipato dai colleghi, le consiglio di rivolgersi ad un servizio pubblico (serd) per comprendere quale possa essere la strada da percorrere. Inoltre potrebbe esserle d'aiuto intraprendere un percorso psicologico per lei, che la sostenga e supporti in questa delicata e difficile situazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno signora,
prima di tutto voglio comunicarle la mia comprensione e vorrei rassicurarla sul fatto che, se c'è una presa in carico delle difficoltà di suo figlio attraverso un servizio pubblico che si occupa di queste problematiche, non è detto che la sua vita sia rovinata.
Suo figlio è giovane e con molte probabilità, oltre le sue difficoltà, a tante altre risorse che gli possono essere utili per uscire da questo problema.
Salve signora, capisco la sua sofferenza e preoccupazione. Purtroppo la dipendenza da gioco é difficile da ammettere per chi ne soffre e può essere deleteria non solo per la persona ma per quelli che la circondano. Il mio consiglio é sicuramente quello di convincere suo figlio a provare qualche seduta di psicoterapia, anche non in relazione al gioco che lui non considera un problema. Suggerisco inoltre anche a lei di fare un colloquio con uno psicologo: a volte un professionista può aiutare anche le persone vicine a chi soffre e potrebbe aiutarla a meglio gestire la situazione con suo figlio.
Le auguro il meglio
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Buon giorno gentilissima,
il fatto che lei chieda il parere su questo sito fa pensare che abbia capito la natura del problema, ovvero che non si tratta di ragazzate o cattive abitudini ma che siamo nel campo del gioco d'azzardo patologico.
Come detto dai colleghi il servizio che si occupa di questo è SERD - ex sert - Servizio Dipendenze Patologiche. Le consiglio di non aspettare a rivolgersi a loro per avere aiuto e supporto nella gestione della situazione.
Cordialmente
Gentile signora,
capisco la sua disperazione, purtroppo il gioco d'azzardo è una vera e propria condizione psicopatologica. Per tale ragione va trattata in sedi opportune, tipo sert o servizi affini. L'unico problema è che chi è affetto da tale condizione non riconosce di avere un problema. Nella maggior parte dei casi i soggetti accettano di chiedere aiuto solo quando si è toccato il fondo o si è di fronte a grosse perdite economiche o affettive. Lei comunque non perda l'occasione di suggerirgli una consulenza da uno specialista.
Le auguro una buona giornata.
Saluti,
Dr Antonio Raia
Per motivare il ragazzo a chiedere aiuto dovrebbe prima di tutto diventare consapevole del problema. Potrebbe essere utile dare rilevanza a un aspetto del comportamento ludopatico che egli stesso trova problematico e prospettargli l’idea che possa essere compreso e migliorato attraverso le strade che le hanno già indicato i colleghi che mi hanno preceduto.
Per fare questo si faccia comunque aiutare da un collega per sostenere il momento difficile e trovare le parole giuste per parlare con il ragazzo.
Un caro saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Salve Signora Enza concordo nel rivolgersi ai servizi della sua zona che si interessano di dipendenza.sicuramente è un percorso “doloroso ed in salita”, ma non si abbatta. Chieda davvero un aiuto. Un saluto
Dr.sa Foglia
Gentile Utente. Le consiglio di rivolgersi al SerT della sua città, lì può trovare professionisti che si occupano delle problematiche legate al gioco, anche on-line. Inoltre il servizio dovrebbe essere gratuito.
Cara Signora,
a volte fare il primo passo è la parte più difficile. Per prima cosa scelga un momento giusto per parlare con suo figlio soprattutto se non ha consapevolezza della dipendenza, questo è fondamentale.
Si rivolga, il prima possibile, a specialisti che possano fornirle tutto il supporto necessario per affrontare questa difficile situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa M. Marotta
Gentile signora lei ha riassunto in poche righe una situazione estremamente complessa. Un figlio di 26 anni che trascorre il suo tempo a giocare senza preoccuparsi di pianificare il suo futuro. Inoltre non si rende conto di avere un problema e questo implica l'impossibilità di poter affrontare in modo costruttivo il suo sintomo e poter pianificare il suo futuro. Comunque essendo un genitore desidera aiutare suo figlio. Le consiglio di rivolgersi ai servizi territoriali affinché le possano suggerire quale strategia adottare per tutelare la vita di suo figlio. Nella speranza che presto si renda conto, lui per primo, di avere un problema. Cordiali saluti. Dott. ssa Di Mauro Grazia Maria
Buongiorno, comprendo la criticità della situazione e la sua preoccupazione rispetto al problema, collegato all'area della dipendenza, di suo figlio. Sicuramente come dicono i miei colleghi è molto importante richiedere aiuto a un servizio ASL presente sul territorio e il Ser D della sua città è senza alcun dubbio la direazione giusta. Le consiglio di chiedere un sostegno anche per lei, perché anche per i famigliari delle persone dipendenti dal gioco d'azzardo è importante trovare un appoggio e un sostegno. Cordialmente V. Compierchio
Buongiorno signora Enza,
Come già suggerito dai colleghi, il primo passo è quello di contattare il Serd del suo territorio. Qui potrà trovare un supporto che le consenta di affrontare la situazione. La dipendenza dal gioco d'azzardo si può affrontare, ci sarà un futuro più sereno per lei e suo figlio. Le sembrerà impossibile in questo momento, le auguro di vedere presto uno spiraglio di luce.
Cordiali saluti
Passante c.
Buongiorno cara signora, grazie per averci posto il suo quesito, come indicato dai colleghi provi a informarsi presso i servizi asl del suo territorio oppure contatti uno psicologo esperto in dipendenze. In modo da poter iniziare un percorso di consapevolezza che possa aiutare lei e suo figlio.
Rimango a disposizione,
Grazie mille
Dottoressa Monica Pesenti
Buongiorno, la situazione di suo figlio è certamente difficile da affrontare. Mi sembra di capire che non è possibile nessun dialogo. Se non c'è un padre o qualcuno che possa svolgere questa funzione, deve farsi aiutare rivolgendosi agli psicoterapeuti del consultorio familiare, o del Serd, o anche a dei privati che possono venire incontro alle sue difficoltà economiche. Può chiedere informazioni al suo medico di base. Probabilmente ci vorrà del tempo per costruire una situazione in cui sui figlio acconsenta a curarsi. In questo momento, e nonostante la maggiore età di suo figlio, è molto importante che lei se ne occupi attivamente perchè è un ragazzo in gravi difficoltà psicologiche e che rischia di isolarsi completamente. Quindi è importante che lei possa trovare un aiuto al più presto. Cordiali saluti PG
Buonasera signora, può rivolgersi ai servizi presenti sul territorio come adempio il SERD. In bocca a lupo
Salve Signora. Mi dispiace molto per la sua situazione. Come le hanno già suggerito i miei colleghi dovrebbe rivolgersi ad un Serd dove tale problematica viene trattata in modo adeguato.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno signora Enza sicuramente un passo necessario è quello di prendere contatto con i servizi territoriali che si occupano di ludopatia. Non lasci però intentata la strada del dialogo con suo figlio facendogli capire tutta la sua preoccupazione più che la sua rabbia, cerchi di farlo ragionare ed intanto segua le indicazioni che le verranno fornite dal servizio. Buona fortuna
Carissima Enza, colgo molto dolore a sofferenza in quello che scrive. E' quella sofferenza che vivono i parenti più stretti delle persone con problematiche di ludopatia perchè il problema coinvolge l'intera famiglia. Presso i SERD delle ASL sono stati organizzati dei gruppi per i giovani e le loro famiglie, pensati proprio con lo scopo di aiutare, sostenere, fornire aiuto e suggerimenti non solo a chi soffre di gioco d'azzardo patologico, ma anche ai familiari.
Le faccio i miei più sinceri auguri.
Dott.ssa Jarmila Chylova
Buongiorno Sig. Enza,
il gioco d'azzardo è una di quelle dipendenze che, negli ultimi anni, è stata messa al centro di discussione per quanto riguarda la presa in carico e la cura. Il disturbo da gioco d'azzardo è stato inserito nei livelli essenziali di assistenza, per questo motivo suo figlio ha diritto di essere accolto nel suo disturbo. Come le hanno già segnalato alcuni miei colleghi, il luogo più adatto a cui rivolgersi è il servizio dipendenze della sua zona, il Ser-D. Ma come prima cosa sarebbe importante far capire a suo figlio che si tratta di un vero e proprio disturbo da dipendenza comportamentale perché possa essere lui stesso ad affrontare la situazione.
Gentile signora, le suggerisco di rivolgersi ai servizi della sua ASL di appartenenza.
Chieda, se può, l’aiuto di qualcuno molto significativo per suo figlio per incoraggiarlo ad intraprendere un percorso di terapia.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Gentile signora, compra comprendo la sua amarezza disperazione provocata dall’impotenza di non poter aiutare come vorrebbe suo figlio. Per questo specifico disturbo però è importante per effettuare una terapia che possa portare a dei risultati ,che ci sia una consapevolezza del problema. Perseveri nel offrire a suo figlio opportunità di farsi una “chiacchierata “con uno specialista e poi eventualmente decidere cosa fare senza nessun impegno. A volte funziona
Gent sig. Il miglior aiuto per suo figlio, considerata la maggiore età, testa quello di indirizzarlo verso un sostegno psicologico che lo aiuti in un percorso di crescita della sua consapevolezza. Esistono tecniche di desensibilizzazione sistemica che facilitano il percorso di cura in tempi brevi e aiutano la persona a gestire meglio gli aspetti emozionali della dipendenza. Cordiali saluti dott. mgrazia messaglia
Buonasera Signora, comprendo la sua difficoltà... Le consiglio di rivolgersi al medico curante che le indicherà il servizio territoriale, che possa aiutare suo figlio a raggiungere la consapevolezza necessaria per affrontare la situazione attraverso una rete integrata di professionisti.
Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Desiderio
Buongiorno, concordo con i colleghi rispetto la possibilità di rivolgersi al Serd. Ne parli con il suo medico curante. Saluti.
Salve, il consiglio che mi sento di darle è di rivolgersi alla ASL o al medico curante per poter risolvere questa sua situazione.
Le auguro il meglio. MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara utente,
comprendo la sua preoccupazione, in questi casi la cosa più indicata da fare è rivolgersi ad un servizio pubblico come il SerT che possa essere d'aiuto a suo figlio, ma allo stesso tempo può indicarle anche un percorso integrato in modo che entrambi abbiate il giusto supporto. Si tratta di servizi gratuiti.

Un caro saluto
Dott.ssa Luana Mazzeo
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. In primis mi recherei da uno psicologo per intraprendere un percorso di supporto e per comprendere al meglio come aiutare suo figlio.

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