Salve, ho 19 anni, dalla mia prima esperienza sentimentalé fino alla seconda, entrambe andate male,

36 risposte
Salve, ho 19 anni, dalla mia prima esperienza sentimentalé fino alla seconda, entrambe andate male, negli ultimi 4 anni, ho sviluppato una certa ansia, non ho vissuto in modo tranquillo il rapporto. Non trovando mai il motivo ho creduto che il problema fossero le persone sbagliate, ma in entrambi i casi questa scelta ha portato molto dolore e anche molti complessi. Ho perso il padre quando avevo 8 mesi, molte sono state le ipotesi a riguardo, ma se il problema fosse che identifico nei miei fidanzati una figura paterna e di qui l'anormalotà del rapporto, come risolvo questo problema?
Salve, lei sembra avere una buona capacità introspettiva. Inoltre è anche molto giovane. le potrei suggerire di esplorare queste sue considerazioni con uno specialista. Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a mettere nella giusta prospettiva la perdita prematura di suo padre e capire in che modo (eventualmente) condiziona la scelta del partner ed il suo comportamento all'interno del rapporto.
Sono certo che trarrà enormi benefici da un trattamento. Rimango disponibile per qualunque altro chiarimento. Cordiali Saluti. Dottor Grilli

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Buonasera,da ciò che racconta emerge il grande desiderio che ha di capire meglio come si mette in relazione e quanto le sue esperienze passate possano condizionarla in questo. La psicoterapia la aiuterà non solo a capire e "verificare" la sua ipotesi,ma anche a interrompere un eventuale schema disfunzionale.
Buongiorno, il suo desiderio di costruire relazioni e le difficoltà riscontrate finora pottebbero essere legate alla perdita prematura di suo padre. Tuttavia penso che sia prematuro formulare ipotesi causali. Ritengo che la psicoterapia potrebbe aiutarla ad analizzare le modalità con le quali entra in relazione, le sue aspettative o desideri. Penso che sia naturale sentirsi insicuri o spaventati nell'affrontare nuovi rapporti, anche se il desiderio e la curiosità ci spingono verso l'altro . Queste emizioni tuttavia potrebbero interferire in modo sostanziale. Cordiali saluti.
Buongiorno. Sono dell'avviso che a 19 anni ancora non si possano trovare spiegazioni logico-causali, forse nemmeno a 99! La vita è un'enigma, però lei ha deciso, o almeno sembra, di scoprire cosa la muove, i significati delle sue esperienze. Probabilmente nella relazione terapeutica non troverà spiegazioni, però avrà quello spazio di riflessione condivisa in cui analizzare i suoi temi e trovare lei le sue chiavi
Buongiorno, mi sembra che abbia cercato di trovare una "diagnosi" da sola. Le consiglio di non cercare una correlazione con ciò che le accade e il suo passato. Piuttosto se avverte il bisogno di confrontarsi su questo tema, contatti un professionista per cercare di affrontare questo momento. Le relazioni sono difficili da portare avanti, pensi a quante persone le interrompono a 20, 30, 40 anni e oltre. Non è facile crescere assieme ad una persona per lungo tempo.
Si confronti anche con i suoi coetanei per vedere quali soluzioni hanno adottato e per condividere le vostre idee.
Cordiali saluti
Buongiorno,
Condivido con i colleghi che scrivono che non sempre esiste una connessione causale e aggiungo che spesso non ha senso ricercare le cause del problema. Si può lavorare sul suo modo di relazionarsi e sulla scelta del partner senza capire il perché di tali scelte.
Saluti
Dott.ssa Elisa Fedriga
Buongiorno,
sono assolutamente d'accordo con le considerazioni espresse precedentemente dai miei colleghi e voglio solo aggiungere che sicuramente il suo " interrogarsi" già da ora sarà sicuramente per lei un vantaggio nella vita che sta costruendo.
In queste riflessioni può esserle altrettanto utile incontrare uno psicologo per coordinare al meglio alcuni aspetti di sè e della sua storia senza necessariamente dover fare una psicoterapia a lungo termine.
Le auguro il meglio!
Dott.ssa Isabella Sampalmieri
Buongiorno, in astratto non è facile stabilire se c’è una correlazione tra ciò che lei ha vissuto nei primissimi anni e queste difficoltà relazionali. Tuttavia la disposizione che lei a riflettere e mettere in relazione le cose, indica una predisposizione a conoscersi e migliorarsi. Ritengo che potrà trarre grande giovamento da una psicoterapia, non necessariamente di lunga durata, per acquisire strumenti emotivi e di comunicazione interpersonale adatti a costruire relazioni positive e soddisfacenti. Le auguro il meglio E buon lavoro su di sé. Dottoressa Maria Luisa Gargiulo
Salve, nella sua domanda ci parla dei suoi 2 rapporti sentimentali che si sono dimostrati fallimentari, e che le hanno creato ansia. Lei è molto giovane e sicuramente avrà altri rapporti che saranno positivi. E' giusto che lei abbia riconosciuto i sintomi e con la volontà di riuscire a trattarli in maniera adeguata. Non è detto che ci sia una correlazione con la morte di suo padre e le sue storie non positive, però una morte prematura per lei bimba di 8 anni, sicuramente le avrebbe potuto procurare un trauma con la "T" maiuscola. Le posso consigliare una terapia con l'EMDR, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculare. Un trattamento psicoterapeutico basato sul ricordo dell'esperienza traumatica, che si percepisce come un evento del passato e le sensazioni negative si riducono d'intensità. Se desidera altre informazioni mi può consultare, le auguro di stare bene, dott.Eugenia Cardilli.
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Buonasera, potrebbe essere...
provi ad iniziare un percorso terapeutico per acquisire una maggiore conoscenza di sè e del suo modo di funzionare e di relazionarsi, occhi nuovi per leggere la sua storia di vita...
rimango a disposizione.
dott.ssa Vagnati Silvia
Salve, leggo con attenzione le sue parole: 19 anni, 2 relazioni affettive significative negli ultimi 4 anni che hanno però avuto risvolti negativi....e si ritrova a fare una 'statistica descrittiva' della situazione...un consiglio:non si soffermi alla ricerca delle cause, ma cerchi attraverso l aiuto di uno psicoterapeuta, di analizzare le sue storie affettive dalla 'scelta' alla 'chiusura' del rapporto; acquisterà una maggiore consapevolezza di sè e del suo stile relazionale.
resto disponibile per eventuali dubbi o chiarimenti.
cordialmente
Direi che in questa domanda è già contenuta la soluzione!! Se i bisogni di "bambini" non sono stati adeguatamente soddisfatti, quello che accade e che da adulti si cerchi qualcuno che chiuda il cerchio , che faccia quadrare il bilancio. ha fatto l'esperienza dell'impossibilità di questo desiderio. la buona notizia e che la psicoterapia, con mezzi diversi, aiuta a chiudere i cerchi, partendo da sé. non perda la speranza!! un abbraccio forte.
Salve, aver perso il suo papà ad 8 mesi non le ha dato la possibilità di vivere e conoscere la figura paterna. Non ha conosciuto un modello maschile e, forse, quando cerca un compagno c'è l'aspettativa di trovare una figura maschile come se l'è immaginata. Forse più che un compagno cerca un "papà accudente".
Un percorso psicoterapeutico la supporterà ad elaborare la perdita di suo padre e comprendere che nessun compagno può sostituirlo.

Un saluto
Buonasera,
darle una risposta causa effetto con queste poche informazioni non è possibile. Quello che posso dirle è che se si pone queste domande a 19 anni pero' ha già una bellissima risorsa per arrivare ad una migliore condivisione di coppia. Se puo' continui con un percorso individuale sono certa che ne tratta importante beneficio per il presente e per il suo futuro.
MM
Carissima,
Dalle Sue parole si percepisce che Lei ha ottime capacità di introspezione e di autoanalisi. Le ipotesi che ha fatto potrebbero essere corrette, Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta della Sua zona per scoprirlo e, soprattutto, per riuscire a "rompere" questo schema relazionale nel quale è, attualmente, bloccata.
Saluti,
GF
Buongiorno, direi che ha fatto già una buona analisi di sé stessa e che da qui si potrebbe incominciare un percorso. Quelli che sono i nostri traumi e vissuti con le figure di accudimento di fatto li proiettiamo fuori, quindi è lecito pensare che se sto avendo problemi specifici con il maschile forse è dovuto alla mancanza di una figura paterna. Queste situazioni sono affrontabili e superabili tramite colloqui e supporto psicologico.
Buongiorno, provi ad affrontare questa sua situazione con uno psicoterapeuta, potrà aiutarla molto nell'affrontare, comprendere meglio, gestire e superare questo suo problema.
In bocca al lupo, Dott. Andrea De Simone
Buongiorno. Nonostante la sua giovane età ha certamente messo a fuoco una possibile relazione tra la perdita del 'paterno' e la difficoltà di fare una relazione sana col maschile.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nel raggiungimento di un punto di equilibrio che le permetterà di vivere le relazioni in modo più benefico e felice
Gentilissima,
Lei è molto giovane e questo, accanto al suo disagio, le fa sentire ancor più forte il desiderio di avere una vita relazionale piena e libera da ansie, paure, sensazioni di inadeguatezza. Indipendentemente dalle cause di queste dinamiche, è evidente in lei la sensazione di un dolore ed un malessere che affondano le proprie radici molto lontano nella sua storia.
Una consulenza psicologica ed eventualmente un percorso di psicoterapia potrebbero aiutarla nell'alleggerire il peso di queste dinamiche relazionali.
Cordialmente
Buongiorno, nella sua storia c'è qualcosa di comune che è possibile rintracciare nella giovinezza di chiunque, con sfumature diverse ovviamente. Si tratta dell'età dell'esplorazione di quella parte di se che continuerà ad essere sperimentata, a qualsiasi età, come avversa, conflittuale, ambivalente, desiderata, incognita, odiata e amata: la sfera emotiva.
È vero, spesso non capita d'incontrare le persone sbagliate, ma di sceglierle e tutto ciò può avere un significato a volte complesso da comprendere. Come i colleghi che mi hanno preceduto nelle risposte, la invito ad approdare con curiosità alla stanza di un terapeuta con il quale riuscire ad aprire porte che oggi sembrano sbarrate. Cordialità.
Ciao,
la perdita precoce di un genitore è una esperienza che segna le tappe dell'esistenza di una persona.
A me sembra che tu sia capace di fare una buona ricerca su te stesso quindi ti suggerisco di cominciare un percorso psicologico, avresti molti più strumenti per comprendere te stesso e avere una maggiore consapevolezza di te e delle relazioni che desideri vivere.
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Buonasera, dovrebbe provare ad affidarsi ad un professionista e seguire un percorso che la conduca alla scoperta di se. Questo tipo di esperienze lasciano un solco che può espandersi fino a toccare molti aspetti della propria vita. Un caloroso saluto. MMM
Buongiorno. Provare ansia nei rapporti sentimentali fa parte del vivere, soprattutto da giovani, in alcuni casi diventa però generatore di troppa sofferenza, tale da porci nelle condizioni di chiedere aiuto a una persona esperta (sulle relazioni interpersonali e dipendenza affettiva). Rispetto la domanda sulla identificazione della figura paterna è difficile rispondere senza una conoscenza approfondita, cosa che potrà ottenere in un percorso personale con uno/a psicoterapeuta oltre a ricercare il benessere per una migliore qualità di vita. Una maggiore conoscenza di noi stessi ci aiuta ad affrontare le relazioni in generale, anche quelle sentimentali. Saluti.
Buongiorno, per capire le motivazioni della sofferenza che racconta valuti un percorso psicologico dedicato alla conoscenza di se stessa, per imparare a gestire l'ansia e le difficoltà che riscontra nelle relazioni sentimentali. Parlarne con un professionista psicoterapeuta la potrà aiutare a far emergere le motivazioni della sua sofferenza. Buona giornata Chiara Tomassoni

Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara, nonostante la giovane età lei esprime una grande voglia di conoscersi meglio e di avere più chiari i suoi pattern relazionali.
Le consiglio di parlare della sua situazione con uno psicoterapeuta che potrebbe aiutarla ed accompagnarla nel viaggio che porta alla conoscenza di sè.
Il fatto che tu associ le tue difficoltà alla mancanza di una figura paterna, denota che tu hai un profondo desiderio introspettivo. Ti consiglio quanto prima di iniziare un percorso terapeutico che ti consenta di trovare risposte. Purtroppo con così poche informazioni è difficile fornirti chiarimenti.
Cordialmente dottoressa Raffaella Galati
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Buongiorno, Per fortuna le relazioni con l'altro e le circostanze della vita non accadono secondo una logica di causa/effetto. Ad ogni situazione, come la perdita di un padre, vanno associate sensazioni, vissuti emotivi, ciò che è accaduto dopo (ad esempio, se lei ha avuto una figura maschile di riferimento, seppur diverso da un padre).
Più che una risposta le vorrei proporre alcuni gli spunti di riflessione: cosa ricerca nel partner? Quali sono i bisogni che il partner deve soddisfare? Cosa ricerca nelle altre relazioni della sua vita?
Porsi delle domande, così come ha iniziato già a fare, è un ottimo modo per essere più consapevoli delle proprie scelte
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Ciao, grazie per aver esposto una domanda così profonda. Ogni nuova esperienza contiene stupore, novità e in alcuni casi confusione. Sarebbe importante ampliare la domanda in un primo colloquio e accogliere nuove letture delle tue esperienze. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti Dott.ssa Grazia Paradiso
Salve, mi dispiace sentire che hai affrontato esperienze sentimentali negative e che hai sviluppato ansia a causa di queste relazioni. Comprendo che tu stia cercando di capire le possibili cause di queste difficoltà e di trovare una soluzione.

La perdita del padre così presto nella tua vita potrebbe aver avuto un impatto significativo sul tuo sviluppo emotivo e sul modo in cui vivi le relazioni. È comune che le esperienze di perdita influenzino il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, specialmente quando riguardano figure di riferimento importanti come il padre.

È possibile che tu stia cercando inconsciamente figure paterna nelle tue relazioni romantiche, sperando di colmare quella mancanza affettiva. Questo potrebbe portare a un eccessivo attaccamento o a aspettative irrealistiche nei confronti dei tuoi partner.

Per risolvere questo problema, potresti considerare l'aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Questi professionisti possono aiutarti ad esplorare il legame tra la tua perdita e le tue esperienze relazionali attuali, lavorando su eventuali complessi o schemi di pensiero negativi che si sono sviluppati.

La terapia può fornirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, comprenderne le origini e sviluppare strategie per affrontare la tua ansia e migliorare le tue relazioni. Potrebbe essere utile anche lavorare sull'autostima e sull'indipendenza emotiva, imparando a costruire relazioni basate sulla reciproca crescita e sostegno, piuttosto che sulla dipendenza.

Ricorda che ogni persona è unica e le risposte possono variare. Un professionista esperto sarà in grado di valutare la tua situazione specifica e fornirti un supporto adeguato. Non esitare a cercare l'aiuto di un professionista per iniziare il tuo percorso di crescita personale e affrontare le tue preoccupazioni.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, dalle domande che si pone emerge un desiderio di conoscersi più a fondo.
La perdita di un padre così presto sicuramente è un trauma e sicuramente ha un'influenza nella quotidianità.
Pertanto sarebbe utile rivolgersi ad un professionista.
Tuttavia le informazioni riguardo le sue relazioni sono troppo poche,
resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
cordiali saluti
dott.ssa Mara Diana
Salve, dalle poche righe scritte percepisco una certa capacità e volontà nel volersi leggere e comprendere con una certa onestà, elementi fondamentali per una buona riuscita di un percorso. Le consiglio però di non effettuare autodiagnosi o giungere a conclusioni affrettate, ma parlarne con uno specialista potrebbe essere la chiave vincente. Resto a disposizione, dott.ssa Marzia
Buongiorno, dal suo messaggio traspare il malessere associato allo sua situazione ma al contempo è presente la volontà di affrontarla e mettersi in gioco. Quello che siamo oggi è il frutto di tutte le nostre esperienze passate, ma quello che facciamo e proviamo invece è frutto dei nostri pensieri presenti. Lavorare su di essi attraverso un percorso di psicoterapia potrà aiutarla nel suo percorso di vita. Cari Saluti, Dott. Luca Carusone
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi le sue domande. Alla sua età esplorare i propri tratti di personalità e farsi domande rispetto alle scelte che si prendono è molto importante.
Lavorare ed esplorare sé stessi è l'unico modo per acquisire consapevolezza e rispondere ai propri dubbi.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Veronica Guidi
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Buonasera, dalle sue parole emerge il desiderio di comprendere meglio le radici delle dinamiche relazionali che ha riconosciuto ripetersi nel tempo. Se da un lato traspare curiosità, proattività e un potenziale desiderio di ricercare un cambiamento, dall'altro è importante fare attenzione a non arrivare a conclusioni troppo affrettate, interpretando ogni comportamento, pensiero ed emozione provata in maniera troppo lineare, legando il tutto direttamente a un unico evento/situazione, con il rischio di ritrovarsi fuori strada.
Saluti, dott. Vittorio Mangiameli
Cara, permettendosi di andare in terapia per sostenere la capacità introspettiva che ha. Allo stesso tempo, per aprirsi a nuove ipotesi e possibili scenari. Non c'è mai un solo fenomeno causa-effetto, il nostro vivere nel mondo è il risultato di infinite variabili. Lei parte già da un buon punto: il dubbio. Lo ascolti.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Marta Enrica Giordano

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