Salve dottori..sono fidanzata con una persona da quasi due anni, abbiamo un pò di differenza di età
29
risposte
Salve dottori..sono fidanzata con una persona da quasi due anni, abbiamo un pò di differenza di età (circa 23 anni di differenza), purtroppo forse questo forse altro mi ha portato un pò ad avere dubbi e pensieri sulla relazione..poi ho dei momenti in cui mi si fissano in testa paranoie e pensieri..di lui che possa scrivere ad altre, o guardare altre (maggiormente sui social perché già successo di vedere per caso che aveva scritto anche se un semplice "ciao" a una ragazza che si metteva in mostra nelle foto sui social)..e con questo mi viene in mente di scrivergli con un profilo falso per vedere come potrebbe reagire..però so che non sarebbe neanche giusto e corretto, e allo stesso tempo avrei paura di quello che potrebbe succedere perché potrebbe anche rispondere ai messaggi del profilo falso quindi..non so che fare..
Ciao,
quello che descrivi è un’esperienza comune quando ci sono dubbi e insicurezze in una relazione, e può diventare ancora più intenso quando i pensieri si fissano nella mente e generano paranoie o comportamenti di controllo. È importante riconoscere questi pensieri senza giudicarsi: non significa che tu sia cattiva o sbagliata, ma semplicemente che stai vivendo ansia e insicurezza.
Creare un profilo falso per “testare” il partner potrebbe generare ulteriori conflitti e ferire la fiducia reciproca, quindi è comprensibile avere timore a farlo. Spesso è più utile osservare i propri pensieri e capire da dove nascono: possono derivare da esperienze passate, dalla paura di essere ferita o da insicurezze personali.
Un primo passo può essere parlare apertamente con il partner delle tue paure in modo autentico, o lavorare insieme a te stessa per gestire questi pensieri, imparando a distinguerli dalle azioni concrete dell’altro. A volte, riflettere con uno spazio protetto e sicuro, anche solo parlando con un/una psicologa, aiuta a ritrovare equilibrio e chiarezza, senza mettere a rischio la relazione.
quello che descrivi è un’esperienza comune quando ci sono dubbi e insicurezze in una relazione, e può diventare ancora più intenso quando i pensieri si fissano nella mente e generano paranoie o comportamenti di controllo. È importante riconoscere questi pensieri senza giudicarsi: non significa che tu sia cattiva o sbagliata, ma semplicemente che stai vivendo ansia e insicurezza.
Creare un profilo falso per “testare” il partner potrebbe generare ulteriori conflitti e ferire la fiducia reciproca, quindi è comprensibile avere timore a farlo. Spesso è più utile osservare i propri pensieri e capire da dove nascono: possono derivare da esperienze passate, dalla paura di essere ferita o da insicurezze personali.
Un primo passo può essere parlare apertamente con il partner delle tue paure in modo autentico, o lavorare insieme a te stessa per gestire questi pensieri, imparando a distinguerli dalle azioni concrete dell’altro. A volte, riflettere con uno spazio protetto e sicuro, anche solo parlando con un/una psicologa, aiuta a ritrovare equilibrio e chiarezza, senza mettere a rischio la relazione.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno Paziente Anonima, cosa le fa pensare che il suo partner possa provare interesse per un'altra donna? Un semplice "Ciao" forse è un po' poco per condannarlo ma, al contrario, forse basta il fatto che insieme a lui lei non riesca a sentirsi sicura. Ora però, occorrerebbe comprendere le cause di questo suo non sentirsi al sicuro. La differenza di età potrebbe giocare un ruolo importante, soprattutto se lei fosse molto giovane. Ma potrebbe esserci altro... non sarà che è lei a non essere sicura dei suoi sentimenti nei confronti di quest'uomo? E' possibile, al contrario, che si senta "gestita" da lui e non sta vivendo a pieno la sua individualità? Più che immaginare un falso profilo social, del quale alla fine ha anche paura, provi a cercare risposte alla causa del suo malessere... ai sintomi ci penserà poi. Se se la sente, un aiuto professionale potrebbe essere prezioso per ritrovare il suo centro e un equilibrio che in questo momento traballa. In bocca al lupo
Può essere difficile convivere con pensieri e dubbi che sembrano non darle tregua. In molte relazioni capita di vivere momenti di insicurezza o di sospetto, soprattutto quando ci sono esperienze passate che hanno lasciato traccia. A volte, quando la mente si affolla di “paranoie” o idee come quella del profilo falso, non si tratta solo della relazione in sé ma anche del bisogno di capire meglio cosa accade dentro di noi.
Sicuramente, è importante fare chiarezza su queste emozioni, distinguere ciò che nasce dai timori interiori da ciò che riguarda realmente il rapporto, e trovare modi più sereni per gestirlo.
Sicuramente, è importante fare chiarezza su queste emozioni, distinguere ciò che nasce dai timori interiori da ciò che riguarda realmente il rapporto, e trovare modi più sereni per gestirlo.
Gentilissima,
quello che descrive è un vissuto emotivo molto comune, ma non per questo meno doloroso. La sua mente sta cercando di proteggerla da una possibile delusione, e lo fa attivando pensieri di controllo, sospetto e verifica. È importante riconoscere che questi pensieri non sono “sbagliati” in sé, ma sono il frutto di un sistema interno che cerca coerenza e sicurezza.
Un aspetto importante è quello di comprendere da dove nasce questa insicurezza e quale funzione ha per lei. Il pensiero di creare un profilo falso, ad esempio, non è un capriccio: è una strategia di coping, anche se disfunzionale, che tenta di ridurre l’incertezza. Ma ogni strategia ha un costo. In questo caso, il costo è la fiducia, la trasparenza e il suo stesso benessere emotivo.
La invito a porsi alcune domande guida:
- Qual è il bisogno che sto cercando di soddisfare con questo pensiero?
- Cosa temo realmente che possa accadere?
- Quali prove ho che confermano o smentiscono il mio timore?
- Se il mio partner rispondesse al profilo falso, cosa significherebbe per me? E cosa farei?
Queste domande non servono a giudicare, ma a disinnescare il meccanismo automatico che la porta dal pensiero all’azione senza passare dal filtro della consapevolezza.
Inoltre la gelosia e il sospetto non sono sempre segnali di un problema relazionale, ma possono essere indicatori di una vulnerabilità personale: paura dell’abbandono, insicurezza, esperienze passate non elaborate. La invito a non fermarsi al sintomo, ma a esplorare il terreno su cui quel sintomo è cresciuto.
Il mio consiglio è di non agire sull’impulso, ma di usare questo momento come opportunità di crescita. Se sente che la relazione le genera dubbi, è utile parlarne con il suo partner in modo assertivo, oppure esplorare questi vissuti in uno spazio terapeutico protetto.
Ricordiamoci che la verità non si scopre con l’inganno, ma con il coraggio di guardare dentro di sé.
Un caro saluto,
Dott.ssa Carolina Berardi
quello che descrive è un vissuto emotivo molto comune, ma non per questo meno doloroso. La sua mente sta cercando di proteggerla da una possibile delusione, e lo fa attivando pensieri di controllo, sospetto e verifica. È importante riconoscere che questi pensieri non sono “sbagliati” in sé, ma sono il frutto di un sistema interno che cerca coerenza e sicurezza.
Un aspetto importante è quello di comprendere da dove nasce questa insicurezza e quale funzione ha per lei. Il pensiero di creare un profilo falso, ad esempio, non è un capriccio: è una strategia di coping, anche se disfunzionale, che tenta di ridurre l’incertezza. Ma ogni strategia ha un costo. In questo caso, il costo è la fiducia, la trasparenza e il suo stesso benessere emotivo.
La invito a porsi alcune domande guida:
- Qual è il bisogno che sto cercando di soddisfare con questo pensiero?
- Cosa temo realmente che possa accadere?
- Quali prove ho che confermano o smentiscono il mio timore?
- Se il mio partner rispondesse al profilo falso, cosa significherebbe per me? E cosa farei?
Queste domande non servono a giudicare, ma a disinnescare il meccanismo automatico che la porta dal pensiero all’azione senza passare dal filtro della consapevolezza.
Inoltre la gelosia e il sospetto non sono sempre segnali di un problema relazionale, ma possono essere indicatori di una vulnerabilità personale: paura dell’abbandono, insicurezza, esperienze passate non elaborate. La invito a non fermarsi al sintomo, ma a esplorare il terreno su cui quel sintomo è cresciuto.
Il mio consiglio è di non agire sull’impulso, ma di usare questo momento come opportunità di crescita. Se sente che la relazione le genera dubbi, è utile parlarne con il suo partner in modo assertivo, oppure esplorare questi vissuti in uno spazio terapeutico protetto.
Ricordiamoci che la verità non si scopre con l’inganno, ma con il coraggio di guardare dentro di sé.
Un caro saluto,
Dott.ssa Carolina Berardi
Non conoscendola è difficile entrare nel merito della sua relazione, sicuramente, come lei stessa racconta, esistono delle problematiche non indifferenti. Posso però sicuramente dirle che non è mai un bene utilizzare l'inganno o un qualsiasi tipo di sotterfugio per giungere ad un obiettivo, seppur positivo, poichè all'interno delle relazioni sono i valori positivi che dovrebbero legarci, sono tanti i motivi per cui la fiducia potrebbe venire meno da ambo le parti. Posso consigliarle lo strumento del dialogo, specialmente se sincero e profondo. Spesso i sotterfugi sono più comodi rispetto alla "pesantezza" del confronto, ma portano sicuramente a risultati differenti.
Buongiorno, al di là della differenza di età, che puo non essere il vero problema ( se non lo è stato negli ultimi due anni) è molto utile domandarsi se questi suoi dubbi siano legati ad un sospetto reale di infedeltà o ad una " gelosia" che cela una personale insicurezza nel rapporto. Credo sia molto improtante cercare un dialogo aperto e sincero, un confronto sulla vostra relazione e inserire anche i suoi vissuti e preoccupazioni. Il confronto sarebbe certamente piu profocuo rispetto ad affidarsi ai social. Sarebbe opportuno rivolgersi ad un professionista per una consulenza psicologica in modo da comprendere il problema e affrontarlo con molta serenità senza attendere che pensieri, e azioni minino la sua serentià.
Gentile Utente, l'amore non ha età ma è ovvio che ognuno di Noi si trovi ad affrontare la Vita come se fossero delle "fasi" e, naturalmente, una persona a 50 anni ha esigenze e prospettive di Vita diverse da una persona di 30 anni (che si trova in una fase della Vita diversa, appunto). Detto ciò, dal suo post emerge una difficoltà a fidarsi di questo uomo. Perché non parla con Lui dei suoi pensieri, delle sue preoccupazioni? Cosa La spinge ad evitare tale confronto? Quali sono le paure che ci sono dietro questa situazione? La invito ad approfondire il suo stato d'animo attuale per una maggiore consapevolezza. Grazie.
Gentile utente,
capisco bene i suoi dubbi, ma crearsi un profilo falso per “mettere alla prova” il partner non l’aiuterebbe: rischierebbe anzi di alimentare la diffidenza e incrinare ulteriormente il rapporto. Se sente nascere pensieri ossessivi o paranoici, la strada più costruttiva è parlarne apertamente con lui e, se la situazione continua a pesarle, valutare un sostegno psicologico per comprendere meglio da dove nasce questa insicurezza. Una relazione sana si basa su fiducia e comunicazione, non sul controllo. Dr. Giuseppe Mirabella
capisco bene i suoi dubbi, ma crearsi un profilo falso per “mettere alla prova” il partner non l’aiuterebbe: rischierebbe anzi di alimentare la diffidenza e incrinare ulteriormente il rapporto. Se sente nascere pensieri ossessivi o paranoici, la strada più costruttiva è parlarne apertamente con lui e, se la situazione continua a pesarle, valutare un sostegno psicologico per comprendere meglio da dove nasce questa insicurezza. Una relazione sana si basa su fiducia e comunicazione, non sul controllo. Dr. Giuseppe Mirabella
Gent.Utente, grazie per aver condiviso una situazione che immagino possa essere per lei fonte di confusione e turbamento. In una relazione in cui si investe affetto e fiducia, possono emergere momenti di incertezza, pensieri ricorrenti e paure legate alla possibilità di essere delusi o feriti.
I dubbi, i pensieri su quello che il suo partner potrebbe fare, il desiderio di “verificare” attraverso un profilo falso all'interno di un percorso di terapia vengono spesso approfonditi come una risposta all’ansia e al bisogno di controllo. Questi meccanismi possono essere un tentativo, seppur disfunzionale, di proteggersi emotivamente.
Che cosa significherebbe per lei costruire una relazione basata sulla fiducia, anziché sul bisogno di conferme? Questa è spesso una delle chiavi su cui si lavora in terapia: scegliere di agire non per allontanare la paura, ma per avvicinarsi ai propri valori relazionali più autentici. Un percorso terapeutico può rappresentare non solo un supporto nel momento attuale, ma anche un investimento nel suo benessere emotivo e relazionale a lungo termine. Cordialmente, AM
I dubbi, i pensieri su quello che il suo partner potrebbe fare, il desiderio di “verificare” attraverso un profilo falso all'interno di un percorso di terapia vengono spesso approfonditi come una risposta all’ansia e al bisogno di controllo. Questi meccanismi possono essere un tentativo, seppur disfunzionale, di proteggersi emotivamente.
Che cosa significherebbe per lei costruire una relazione basata sulla fiducia, anziché sul bisogno di conferme? Questa è spesso una delle chiavi su cui si lavora in terapia: scegliere di agire non per allontanare la paura, ma per avvicinarsi ai propri valori relazionali più autentici. Un percorso terapeutico può rappresentare non solo un supporto nel momento attuale, ma anche un investimento nel suo benessere emotivo e relazionale a lungo termine. Cordialmente, AM
Gentile utente, grazie per aver condiviso la tua situazione. Comprendo bene la tua difficoltà: sei combattuta tra fiducia e sospetto, e questo ti porta ad avere pensieri e “piani di controllo” che in realtà ti fanno stare ancora più in ansia. È normale che una relazione con una forte differenza generazionale porti con sé interrogativi sul futuro, sulle priorità e sui modi di vivere. Non è di per sé un problema, ma è un fattore che può amplificare l’insicurezza se non viene affrontato apertamente. L'idea del profilo falso è una strategia che rischia di danneggiare la relazione più che chiarirla e ci sono, sicuramente, alternative più sane: parlare apertamente con lui dei tuoi timori, senza accusarlo, ma condividendo come ti senti; riflettere su cosa per te è accettabile e cosa no in una relazione (ad esempio: per te un “ciao” a un’altra donna è già una ferita? È importante chiarirlo); lavorare sulle tue insicurezze, magari anche con un supporto psicologico, per distinguere i “fatti” dalle “paure interne”.
La via più costruttiva, in questi casi, è la comunicazione chiara e il lavoro sulla fiducia reciproca. Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
La via più costruttiva, in questi casi, è la comunicazione chiara e il lavoro sulla fiducia reciproca. Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Buongiorno,è comprensibile il conflitto che stai attraversando, perchè la differenza d'età può effettivamente generare insicurezze e interrogativi sulla stabilità della relazione, soprattutto quando si intreccia con episodi che hanno minato la tua fiducia, come quello del messaggio che hai scoperto.
Inoltre quello che descrivi,i pensieri ricorrenti, le paranoie sui social, l'impulso a testare il partner con un profilo falso, è un comportamento molto comune quando si vive un'insicurezza profonda nella relazione. Vedi, questi comportamenti nascono dal bisogno di controllo per gestire l'ansia, ma paradossalmente alimentano proprio ciò che temono: la distanza e la sfiducia reciproca.
Il tuo istinto ti dice giustamente che creare un profilo falso non sarebbe corretto. Infatti, oltre a violare la fiducia, rischieresti di innescare una spirale distruttiva: se lui rispondesse, confermeresti i tuoi timori, se non rispondesse, potresti pensare che sia perché è già impegnato altrove. In entrambi i casi, non otterresti la rassicurazione che cerchi.
La vera questione da esplorare è COSA alimenta questa necessità di controllo. Spesso dietro la gelosia e i comportamenti di verifica si nascondono ferite più profonde legate all'autostima, alla paura dell'abbandono o alle esperienze passate di tradimento della fiducia.
Posso solo proporti un percorso terapeutico per esplorare queste tue insicurezze e ansie, per capire da cosa nascono e cosa le alimenta e, in seguito, per sviluppare strategie concrete per gestire l'ansia e i pensieri intrusivi quando emergono. SArebbe molto utile anche lavorare sulla comunicazione nella coppia, perchè ti aiuterebbe ad esprimere le tue preoccupazioni in modo diretto e costruttivo piuttosto che attraverso il controllo nascosto. Sono a disposizione se desideri il mio sostegno in questo percorso di auto-conoscenza.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Inoltre quello che descrivi,i pensieri ricorrenti, le paranoie sui social, l'impulso a testare il partner con un profilo falso, è un comportamento molto comune quando si vive un'insicurezza profonda nella relazione. Vedi, questi comportamenti nascono dal bisogno di controllo per gestire l'ansia, ma paradossalmente alimentano proprio ciò che temono: la distanza e la sfiducia reciproca.
Il tuo istinto ti dice giustamente che creare un profilo falso non sarebbe corretto. Infatti, oltre a violare la fiducia, rischieresti di innescare una spirale distruttiva: se lui rispondesse, confermeresti i tuoi timori, se non rispondesse, potresti pensare che sia perché è già impegnato altrove. In entrambi i casi, non otterresti la rassicurazione che cerchi.
La vera questione da esplorare è COSA alimenta questa necessità di controllo. Spesso dietro la gelosia e i comportamenti di verifica si nascondono ferite più profonde legate all'autostima, alla paura dell'abbandono o alle esperienze passate di tradimento della fiducia.
Posso solo proporti un percorso terapeutico per esplorare queste tue insicurezze e ansie, per capire da cosa nascono e cosa le alimenta e, in seguito, per sviluppare strategie concrete per gestire l'ansia e i pensieri intrusivi quando emergono. SArebbe molto utile anche lavorare sulla comunicazione nella coppia, perchè ti aiuterebbe ad esprimere le tue preoccupazioni in modo diretto e costruttivo piuttosto che attraverso il controllo nascosto. Sono a disposizione se desideri il mio sostegno in questo percorso di auto-conoscenza.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buongiorno, la ringrazio per aver scritto su questo portale. Nelle relazioni delle insicurezze è normale che ci siano ma se diventano preoccupazioni che spesso non fanno stare serena diventa difficile. Non ci sono rassicurazioni o certezze perchè la vita e noi cambiamo continuamente ma se ci tiene a lui e vuole costruire un futuro proverei a parlare con lui dei suoi dubbi, non per avere risposte ma per aprirsi e parlare onestamente.
Se vuole inoltre intraprendere un percorso più profondo e lavorare sulle sue insicurezze rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Se vuole inoltre intraprendere un percorso più profondo e lavorare sulle sue insicurezze rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Quello che stai vivendo è sicuramente fonte di disagio interiore, e il fatto che tu senta il bisogno di parlarne è già un primo passo importante verso una maggiore consapevolezza.
La differenza di età può influenzare una relazione, ma non è necessariamente un ostacolo. Tuttavia, può portare con sé insicurezze, vissuti diversi, aspettative non allineate. È importante chiederti: Ti senti alla pari nella relazione? Senti che vi capite profondamente, nonostante le differenze? Hai la sensazione che lui ti rassicuri o alimenti i tuoi dubbi, anche involontariamente?
Tu parli di “paranoie”, ma è importante distinguere tra ansie immotivate e segnali che il tuo istinto sta cercando di decifrare.
Il fatto che in passato tu abbia visto messaggi (anche solo un “ciao”) può aver lasciato una piccola ferita aperta. E questa ferita oggi si manifesta come insicurezza, gelosia, pensieri intrusivi. Quando sentiamo di non potercene fidare al 100%, il nostro cervello cerca strategie per avere “prove” – ma queste strategie, come creare un profilo falso, spesso ci portano più dolore che chiarezza.
Il desiderio di testare una persona nasce da un bisogno di rassicurazione, ma purtroppo, ottenere risposte in quel modo non porta mai la serenità sperata. Perché anche se lui non rispondesse o rispondesse con educazione, il dubbio potrebbe restare. E se invece rispondesse in modo ambiguo, potresti entrare in una spirale di dolore, rabbia, e perdita di fiducia.
La vera fiducia non si costruisce con le “prove” ma con il dialogo, la trasparenza e l’ascolto reciproco.
Ti propongo qualche riflessione utile:
Cosa ti fa sentire così insicura nella relazione? È legato a lui e ai suoi comportamenti? O sono tue fragilità che magari si attivano solo in alcune relazioni?
Come ti fa sentire lui nella quotidianità? Ti fa sentire scelta, vista, rispettata?
Avete mai parlato apertamente di questi tuoi dubbi? A volte un confronto sincero può aprire uno spazio nuovo tra voi, in cui sentirti accolta e meno sola nei tuoi pensieri.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Quello che stai vivendo è sicuramente fonte di disagio interiore, e il fatto che tu senta il bisogno di parlarne è già un primo passo importante verso una maggiore consapevolezza.
La differenza di età può influenzare una relazione, ma non è necessariamente un ostacolo. Tuttavia, può portare con sé insicurezze, vissuti diversi, aspettative non allineate. È importante chiederti: Ti senti alla pari nella relazione? Senti che vi capite profondamente, nonostante le differenze? Hai la sensazione che lui ti rassicuri o alimenti i tuoi dubbi, anche involontariamente?
Tu parli di “paranoie”, ma è importante distinguere tra ansie immotivate e segnali che il tuo istinto sta cercando di decifrare.
Il fatto che in passato tu abbia visto messaggi (anche solo un “ciao”) può aver lasciato una piccola ferita aperta. E questa ferita oggi si manifesta come insicurezza, gelosia, pensieri intrusivi. Quando sentiamo di non potercene fidare al 100%, il nostro cervello cerca strategie per avere “prove” – ma queste strategie, come creare un profilo falso, spesso ci portano più dolore che chiarezza.
Il desiderio di testare una persona nasce da un bisogno di rassicurazione, ma purtroppo, ottenere risposte in quel modo non porta mai la serenità sperata. Perché anche se lui non rispondesse o rispondesse con educazione, il dubbio potrebbe restare. E se invece rispondesse in modo ambiguo, potresti entrare in una spirale di dolore, rabbia, e perdita di fiducia.
La vera fiducia non si costruisce con le “prove” ma con il dialogo, la trasparenza e l’ascolto reciproco.
Ti propongo qualche riflessione utile:
Cosa ti fa sentire così insicura nella relazione? È legato a lui e ai suoi comportamenti? O sono tue fragilità che magari si attivano solo in alcune relazioni?
Come ti fa sentire lui nella quotidianità? Ti fa sentire scelta, vista, rispettata?
Avete mai parlato apertamente di questi tuoi dubbi? A volte un confronto sincero può aprire uno spazio nuovo tra voi, in cui sentirti accolta e meno sola nei tuoi pensieri.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Io credo che potrebbe essere utile provare a interrogarsi su quello che prova effettivamente per il suo partner, perchè mi sembra di capire che ci sia della confusione: da una parte ha dei dubbi sulla relazione, ma dall'altra prova gelosia nei suoi confronti, se capisco bene. Potrebbe essere utile provare ad interrogarsi sul vostro rapporto con l'aiuto di un professionista, che possa darle una mano nel capire la natura dei dubbi che nutre verso la relazione (capire ad esempio perchè è in dubbio, in che modo la differenza d'età la metta in difficoltà, se lui vive in qualche modo una difficoltà simile o è solo sua) e nel capire l'origine della sua gelosia, per comprendere se deriva da problemi di fiducia. Se volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Prima di tutto condivido la stima per l’onestà del suo quesito. La sincerità nel raccontare il proprio umano bisogno di chiarezza e rassicurazione in una relazione così fondamentale.
È difficile discernere e accogliere i propri conflitti: il desiderio di fidarsi e di vivere la relazione in modo sereno e il bisogno di rassicurazione e conferme che ci meritiamo dagli altri significativi.
Questa ambivalenza è molto comune e non indica necessariamente una fragilità personale, ma piuttosto la naturale difficoltà di integrare fiducia e timore quando si percepisce una possibile minaccia al legame.
Lo stato emotivo della gelosia, inoltre, sebbene ci spinga ad avvicinarci all’altro, a dimostrare la propria apprezzabilità e a richiedere le attenzioni che desideriamo, a volte, conduce verso il rimuginio su immagini e pensieri dove immancabilmente interpretiamo il ruolo dell’abbandonato, del non scelto.
Ciò ci spingerebbe a mettere alla prova il partner, ma da una posizione di totale insicurezza e, quindi, a procedere attraverso vie indirette e trasversali.
Spesso i nostri pensieri non sono semplici riflessi della realtà, ma frutto della costruzione di una storia che per noi può avere un significato e un senso comprendibili. Anche quando questo senso ci addolora. Funziona finchè conserviamo l’illusione di proteggerci da possibili delusioni. Quando la mente percepisce una possibile minaccia, anche minima, può attivare un sistema di ipervigilanza che la porta a interpretare segnali neutri come potenzialmente pericolosi.
La scelta difficile è partire da una posizione riflessiva, in cui lei possa chiedersi non tanto “se i miei sospetti sono veri o falsi”, ma piuttosto “cosa mi raccontano di me questi sospetti, quali bisogni profondi stanno cercando di segnalarmi”. E guardare ai suoi dubbi non come difetti, ma come strategie di protezione che, pur comprensibili, rischiano di ostacolare la vicinanza e l’intimità che desidera.
Non è insolito avere pensieri intrusivi o desiderio di controllare il partner, soprattutto quando si è molto coinvolti emotivamente e si teme di perdere una persona significativa. Al tempo stesso, la sfida è trasformare questa paura in occasione di dialogo e di crescita personale, anziché lasciarla sfociare in comportamenti di verifica che rischierebbero di minare la fiducia reciproca.
Il passo che potrebbe essere più utile è provare a condividere con il suo compagno, in maniera graduale e non accusatoria, i suoi vissuti interni: non tanto l’idea di “metterlo alla prova”, ma il bisogno di rassicurazione e di trasparenza che sente.
È difficile discernere e accogliere i propri conflitti: il desiderio di fidarsi e di vivere la relazione in modo sereno e il bisogno di rassicurazione e conferme che ci meritiamo dagli altri significativi.
Questa ambivalenza è molto comune e non indica necessariamente una fragilità personale, ma piuttosto la naturale difficoltà di integrare fiducia e timore quando si percepisce una possibile minaccia al legame.
Lo stato emotivo della gelosia, inoltre, sebbene ci spinga ad avvicinarci all’altro, a dimostrare la propria apprezzabilità e a richiedere le attenzioni che desideriamo, a volte, conduce verso il rimuginio su immagini e pensieri dove immancabilmente interpretiamo il ruolo dell’abbandonato, del non scelto.
Ciò ci spingerebbe a mettere alla prova il partner, ma da una posizione di totale insicurezza e, quindi, a procedere attraverso vie indirette e trasversali.
Spesso i nostri pensieri non sono semplici riflessi della realtà, ma frutto della costruzione di una storia che per noi può avere un significato e un senso comprendibili. Anche quando questo senso ci addolora. Funziona finchè conserviamo l’illusione di proteggerci da possibili delusioni. Quando la mente percepisce una possibile minaccia, anche minima, può attivare un sistema di ipervigilanza che la porta a interpretare segnali neutri come potenzialmente pericolosi.
La scelta difficile è partire da una posizione riflessiva, in cui lei possa chiedersi non tanto “se i miei sospetti sono veri o falsi”, ma piuttosto “cosa mi raccontano di me questi sospetti, quali bisogni profondi stanno cercando di segnalarmi”. E guardare ai suoi dubbi non come difetti, ma come strategie di protezione che, pur comprensibili, rischiano di ostacolare la vicinanza e l’intimità che desidera.
Non è insolito avere pensieri intrusivi o desiderio di controllare il partner, soprattutto quando si è molto coinvolti emotivamente e si teme di perdere una persona significativa. Al tempo stesso, la sfida è trasformare questa paura in occasione di dialogo e di crescita personale, anziché lasciarla sfociare in comportamenti di verifica che rischierebbero di minare la fiducia reciproca.
Il passo che potrebbe essere più utile è provare a condividere con il suo compagno, in maniera graduale e non accusatoria, i suoi vissuti interni: non tanto l’idea di “metterlo alla prova”, ma il bisogno di rassicurazione e di trasparenza che sente.
Gentile utente,
comprendo la fatica che può derivare dai pensieri ricorrenti e dai dubbi rispetto alla relazione. Vorrei però invitarla a considerare un aspetto importante: costruire fiducia attraverso stratagemmi (come l’idea di un profilo falso) non porta chiarezza, ma rischia di alimentare ulteriormente i dubbi e compromettere il legame. La fiducia non può essere verificata con inganni, ma va coltivata con dialogo aperto, sincerità e confronto rispettoso. Le suggerisco di provare a comunicare i suoi vissuti al partner, esprimendo come si sente e quali sono le sue paure, senza accusarlo, ma condividendo i bisogni che per lei sono fondamentali in una relazione (ad esempio sentirsi rassicurata e rispettata). Se dovesse accorgersi che questi pensieri diventano molto invasivi o che la portano a vivere costantemente con ansia e sospetto, potrebbe essere utile un supporto psicologico individuale, che l’aiuti a comprendere meglio le sue emozioni e a trovare modalità più costruttive per affrontarle. In sintesi, il passo più sano non è “controllare” ma “confrontarsi”: solo così può capire se il rapporto è in grado di offrirle la serenità e la reciprocità di cui ha bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Corti
comprendo la fatica che può derivare dai pensieri ricorrenti e dai dubbi rispetto alla relazione. Vorrei però invitarla a considerare un aspetto importante: costruire fiducia attraverso stratagemmi (come l’idea di un profilo falso) non porta chiarezza, ma rischia di alimentare ulteriormente i dubbi e compromettere il legame. La fiducia non può essere verificata con inganni, ma va coltivata con dialogo aperto, sincerità e confronto rispettoso. Le suggerisco di provare a comunicare i suoi vissuti al partner, esprimendo come si sente e quali sono le sue paure, senza accusarlo, ma condividendo i bisogni che per lei sono fondamentali in una relazione (ad esempio sentirsi rassicurata e rispettata). Se dovesse accorgersi che questi pensieri diventano molto invasivi o che la portano a vivere costantemente con ansia e sospetto, potrebbe essere utile un supporto psicologico individuale, che l’aiuti a comprendere meglio le sue emozioni e a trovare modalità più costruttive per affrontarle. In sintesi, il passo più sano non è “controllare” ma “confrontarsi”: solo così può capire se il rapporto è in grado di offrirle la serenità e la reciprocità di cui ha bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Corti
Quello che descrivi è comprensibile: quando nella relazione emergono differenze per te importanti (come quella d’età) o episodi che hanno minato la fiducia, è normale che possano nascere dubbi, paure o pensieri intrusivi. Il fatto che tu riconosca che creare un profilo falso “non sarebbe giusto” dimostra già una buona consapevolezza dei tuoi comportamenti e del desiderio di agire in modo corretto, nonostante la paura che provi. Questo è un segnale di maturità emotiva.
È importante ricordare che questi pensieri ricorrenti e le fantasie di controllo, se diventano troppo frequenti, possono pesare su di te e sulla relazione, alimentando ansia e sfiducia. In questi casi, un percorso di supporto psicologico può aiutarti a capire meglio da dove nascono queste paure, rafforzare la tua sicurezza personale e trovare strategie più sane per comunicare con il tuo partner.
È importante ricordare che questi pensieri ricorrenti e le fantasie di controllo, se diventano troppo frequenti, possono pesare su di te e sulla relazione, alimentando ansia e sfiducia. In questi casi, un percorso di supporto psicologico può aiutarti a capire meglio da dove nascono queste paure, rafforzare la tua sicurezza personale e trovare strategie più sane per comunicare con il tuo partner.
Salve,
quello che descrive riflette una situazione di forte insicurezza e di pensieri ricorrenti che possono diventare molto faticosi da gestire all’interno della relazione. La differenza di età può certamente suscitare dubbi e domande, ma ciò che emerge dalle sue parole riguarda soprattutto la fiducia e la paura di poter essere delusa.
Il desiderio di “mettere alla prova” il partner con un profilo falso è comprensibile come impulso, ma rischia di creare dinamiche poco sane e di alimentare ancora di più i suoi timori, senza portare a una reale chiarezza. Spesso, infatti, il bisogno di controllare nasce da ansie personali che meritano ascolto e comprensione, più che da un reale sospetto.
Sarebbe importante fermarsi a riflettere su cosa la porta a dubitare e su come poter costruire un dialogo autentico con il partner, piuttosto che strategie di controllo. Questo non significa ignorare i suoi sentimenti, ma imparare a riconoscerli e affrontarli in modo più funzionale.
Per approfondire questi aspetti e trovare strumenti utili per gestire pensieri intrusivi e insicurezze, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive riflette una situazione di forte insicurezza e di pensieri ricorrenti che possono diventare molto faticosi da gestire all’interno della relazione. La differenza di età può certamente suscitare dubbi e domande, ma ciò che emerge dalle sue parole riguarda soprattutto la fiducia e la paura di poter essere delusa.
Il desiderio di “mettere alla prova” il partner con un profilo falso è comprensibile come impulso, ma rischia di creare dinamiche poco sane e di alimentare ancora di più i suoi timori, senza portare a una reale chiarezza. Spesso, infatti, il bisogno di controllare nasce da ansie personali che meritano ascolto e comprensione, più che da un reale sospetto.
Sarebbe importante fermarsi a riflettere su cosa la porta a dubitare e su come poter costruire un dialogo autentico con il partner, piuttosto che strategie di controllo. Questo non significa ignorare i suoi sentimenti, ma imparare a riconoscerli e affrontarli in modo più funzionale.
Per approfondire questi aspetti e trovare strumenti utili per gestire pensieri intrusivi e insicurezze, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissima, grazie per la condivisione. Comprendo il disagio che sta vivendo: quando nascono dubbi e pensieri ricorrenti sul partner è facile che la mente si agganci a paure e sospetti e che si cerchino modi per “mettere alla prova” l’altro. Allo stesso tempo, però, come hai intuito, creare un profilo falso rischia di minare la fiducia e la trasparenza nella relazione, aumentando la distanza invece che ridurla.
Può essere utile fermarsi a chiedersi se questi pensieri derivano più da comportamenti concreti del partner o da insicurezze e paure che senti tue? In molti casi la gelosia può rappresentare un segnale di fragilità o di bisogno di rassicurazione. Idealmente, parlare apertamente con lui dei tuoi timori, anche se può sembrare difficile, può creare maggiore chiarezza e fiducia reciproca.
Se noti che queste preoccupazioni diventano ricorrenti o faticose da gestire, potrebbe esserti di aiuto uno spazio di ascolto personale, per comprendere meglio cosa ti attiva e come affrontarlo.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Può essere utile fermarsi a chiedersi se questi pensieri derivano più da comportamenti concreti del partner o da insicurezze e paure che senti tue? In molti casi la gelosia può rappresentare un segnale di fragilità o di bisogno di rassicurazione. Idealmente, parlare apertamente con lui dei tuoi timori, anche se può sembrare difficile, può creare maggiore chiarezza e fiducia reciproca.
Se noti che queste preoccupazioni diventano ricorrenti o faticose da gestire, potrebbe esserti di aiuto uno spazio di ascolto personale, per comprendere meglio cosa ti attiva e come affrontarlo.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Salve, chissà se i suoi dubbi sono realmente dovuti alla vostra differenza di età o a qualche sua insicurezza di fondo che la portano ad avere paura di un eventuale tradimento o di attenzioni che il suo compagno possa avere nei confronti di altre donne. Certamente non posseggo idonee informazioni in merito, forse parlarne potrebbe aiutarla per capire dove sia il punto della questione. Certamente, scrivere al suo compagno sotto mentite spoglie la metterebbe in una situazione di menzogna che sarebbe spiacevole in una relazione d'amore. Cerchi prima di affrontare la questione e di capire, prima di rovinare con le sue mani una relazione che invece sembra funzionare per altre motivazioni. Infatti, non accenna a dire se con lui va d'accordo, se si sente amata e rispettata e tutti gli altri aspetti fondamentali di una relazione, ma resta solo concentrata sulle sue insicurezze. Le auguro di riuscire a mettersi a tavolino con se stessa prima di rovinare questa storia.
Questi sono sicuramente segnali di qualche incertezza nella vostra relazione, ma tutto questo parla anche tanto di te. E forse varrebbe la pena ascoltarti meglio, prima di cercare nella relazione e nel partner una soluzione o una spiegazione a questa sofferenza.
Oltretutto, una differenza d'età così rilevante rende ancor più complesso di quello che è già l'incontro tra due persone, ognuno con la sua vita.
Oltretutto, una differenza d'età così rilevante rende ancor più complesso di quello che è già l'incontro tra due persone, ognuno con la sua vita.
Nel suo racconto emerge chiaramente una tensione profonda, da un lato il desiderio di fidarsi e di vivere la relazione con leggerezza, dall’altro il timore che qualcosa possa sfuggirle e che il partner non sia del tutto sincero. L’episodio del messaggio sui social ha probabilmente lasciato un segno, alimentando quei pensieri che tornano a bussare quando si sente più fragile o incerta. È comprensibile che nasca la tentazione di “metterlo alla prova” con un profilo falso, tuttavia, questa strada rischierebbe di complicare le cose più che chiarirle, non le darebbe la certezza che cerca, anzi potrebbe aumentare la sfiducia e creare ulteriori distanze.
Forse la vera chiave non è tanto nello scoprire cosa farebbe il suo compagno di fronte a una provocazione, ma nel capire che cosa la porta a pensare in questo modo, da dove nasce il bisogno di controllo, se dalla paura di essere ferita, dalla differenza d’età che rende più vulnerabile o dal bisogno di conferme che al momento non trova. Portare questi pensieri allo scoperto, magari proprio con lui, con un confronto sincero ma senza accuse, potrebbe darle più sollievo di qualsiasi prova esterna. È nel dialogo autentico e nella consapevolezza dei propri bisogni che si costruisce la fiducia, non nei test segreti. Un caro saluto
Forse la vera chiave non è tanto nello scoprire cosa farebbe il suo compagno di fronte a una provocazione, ma nel capire che cosa la porta a pensare in questo modo, da dove nasce il bisogno di controllo, se dalla paura di essere ferita, dalla differenza d’età che rende più vulnerabile o dal bisogno di conferme che al momento non trova. Portare questi pensieri allo scoperto, magari proprio con lui, con un confronto sincero ma senza accuse, potrebbe darle più sollievo di qualsiasi prova esterna. È nel dialogo autentico e nella consapevolezza dei propri bisogni che si costruisce la fiducia, non nei test segreti. Un caro saluto
Buonasera, in effetti dallesue poche righe sembra che questa differenza di età abbia improvvisamente iniziato a crearle grande insicurezza. Penso che non sia auspicabile che lei assuma identità false per scoprire segreti, al contrario è sempre meglio affrontare direttamente con il suo fidanzato la questione, confrontarvi più profondai prima di tutto voi due su questo. Cercare di approfondire ulteriormente la vostra conoscenza più profonda. se avesse bisogno di un supporto sono disponibile anche online. Saluti Dario Martelli
Salve, capisco quanto possa essere faticoso convivere con questi dubbi e con i pensieri che si affacciano alla sua mente in modo così insistente. La differenza di età che mi racconta, così come l’episodio vissuto in passato con il suo compagno, possono aver contribuito ad alimentare in lei una certa insicurezza e la paura che possano ripetersi situazioni simili. Quando ci si trova in questo tipo di dinamica, spesso la mente tende a creare scenari, ipotesi e possibili rischi, che finiscono per diventare vere e proprie “paranoie”, proprio come le definisce lei. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, questi pensieri sono mantenuti dal tentativo di avere controllo e rassicurazioni. L’idea di scrivere con un profilo falso, ad esempio, nasce dal bisogno di verificare e ridurre l’incertezza. Tuttavia, strategie di questo tipo rischiano di alimentare ancora di più i dubbi, perché anche se ottenesse una risposta rassicurante, la mente potrebbe subito trovare un nuovo motivo di sospetto o una nuova paura a cui aggrapparsi. Inoltre, come lei stessa riconosce, questo metodo creerebbe ulteriori complicazioni nella fiducia reciproca, che è invece una base essenziale per il benessere di una coppia. Può essere utile partire dall’osservazione dei pensieri stessi: riconoscerli come pensieri, senza considerarli fatti certi o verità. Questo le permetterebbe di fare un passo indietro, distinguendo tra ciò che realmente accade e ciò che invece la sua mente le propone come ipotesi. Un altro aspetto importante è il dialogo con il partner: comunicare in modo aperto, senza accuse, ma esprimendo come si sente, può ridurre la tensione interna e favorire una maggiore comprensione reciproca. Le relazioni si rafforzano non tanto attraverso il controllo, ma attraverso la fiducia, il confronto e la capacità di condividere le proprie vulnerabilità. Lavorare su di sé per gestire le emozioni di gelosia e insicurezza può diventare una grande occasione di crescita personale, che non solo gioverà al rapporto attuale ma le permetterà di affrontare con più serenità anche eventuali relazioni future. Se dovesse sentire che questi pensieri diventano troppo invadenti o le creano un disagio costante, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico che l’aiuti a sviluppare strumenti più efficaci per gestire questi momenti. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, le consiglio un percorso di sostegno psicologico. Cordiali saluti.
Gentile Utente, grazie per la condivisione. Sento la fatica nelle sue parole per questa situazione. Io penserei di parlare in uno spazio sicuro e senza giudizio come quello della terapia così da poter sciogliere qualche nodo. In questo breve testo cita molte emozioni, quali la gelosia, la paura.. e forse meriterebbero di essere ascoltate e comprese anzichè evitate. Verso la fine del messaggio inoltre sento dell'ambivalenza tra ciò che ipotizzerebbe fare e la consapevolezza che questo non collimi con i suoi ideali o che piuttosto l'avvicini all'emozione della paura. La invito a prendersi cura di quanto ha scutto, resto a disposizione, cordialmente, Dott.ssa Lucrezia Giuliani
Buongiorno, dalle sue parole emerge un grande senso di confusione. Le dinamiche di coppia a volte possono essere complesse da gestire, soprattutto in un momento quando il sentimento di fiducia nei confronti del partner non è sufficientemente solido. Questo momento di incertezza potrebbe essere una buona occasione per iniziare un percorso di terapia con lo scopo di approfondire la conoscenza di sè e di come si vivono le relazioni. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Melania Lattuada
Gentilissima,
Capisco quanto possano essere faticosi e destabilizzanti i dubbi e i pensieri che descrive. È naturale che, in una relazione affettiva, possano emergere timori legati alla fiducia e alla paura di essere delusi, soprattutto quando ci sono esperienze passate che alimentano queste preoccupazioni.
Scrivere con un profilo falso, come lei stessa nota, rischierebbe di aumentare la sfiducia reciproca e di complicare ulteriormente la situazione. Forse potrebbe essere più utile provare a comprendere meglio da dove nascono questi pensieri e come gestirli, così da favorire un dialogo più sereno e autentico con il suo compagno.
Per affrontare questa situazione mi sento di consigliarle più strade tra le quali potrebbe scegliere:
- Parlare apertamente dei propri bisogni e timori, senza cadere in modalità di controllo, può favorire chiarezza e vicinanza.
- Annotare i pensieri e le emozioni che si ripetono. Aiuta a prenderne distanza e a capire meglio da dove nascono.
- Usare tecniche di rilassamento o mindfulness: possono ridurre la forza dei pensieri intrusivi.
- Coltivare attività personali e confrontarsi con persone fidate, rafforzando la sicurezza interna.
- Un percorso individuale (o di coppia) di terapia: Può offrire uno spazio sicuro per comprendere l’origine di queste paure e trovare modi più costruttivi per vivere la relazione.
Un caro saluto.
Capisco quanto possano essere faticosi e destabilizzanti i dubbi e i pensieri che descrive. È naturale che, in una relazione affettiva, possano emergere timori legati alla fiducia e alla paura di essere delusi, soprattutto quando ci sono esperienze passate che alimentano queste preoccupazioni.
Scrivere con un profilo falso, come lei stessa nota, rischierebbe di aumentare la sfiducia reciproca e di complicare ulteriormente la situazione. Forse potrebbe essere più utile provare a comprendere meglio da dove nascono questi pensieri e come gestirli, così da favorire un dialogo più sereno e autentico con il suo compagno.
Per affrontare questa situazione mi sento di consigliarle più strade tra le quali potrebbe scegliere:
- Parlare apertamente dei propri bisogni e timori, senza cadere in modalità di controllo, può favorire chiarezza e vicinanza.
- Annotare i pensieri e le emozioni che si ripetono. Aiuta a prenderne distanza e a capire meglio da dove nascono.
- Usare tecniche di rilassamento o mindfulness: possono ridurre la forza dei pensieri intrusivi.
- Coltivare attività personali e confrontarsi con persone fidate, rafforzando la sicurezza interna.
- Un percorso individuale (o di coppia) di terapia: Può offrire uno spazio sicuro per comprendere l’origine di queste paure e trovare modi più costruttivi per vivere la relazione.
Un caro saluto.
Buongiorno gentile Utente, da ciò che racconta emerge chiaramente una forte ambivalenza interiore. Da una parte sente di voler vivere la relazione con il suo compagno, dall’altra si trova spesso intrappolata da dubbi e pensieri che le generano insicurezza e la spingono a voler “mettere alla prova” l’altro, pur sapendo che non sarebbe una modalità sana né corretta. Questo conflitto interiore può diventare molto faticoso e consumare energie preziose.
Le preoccupazioni che descrive sembrano legate non solo alla differenza di età o a episodi specifici, ma anche a paure più profonde: il timore di non potersi fidare pienamente, il bisogno di conferme costanti, la difficoltà a gestire l’ansia che nasce da quei pensieri ricorrenti. È importante sottolineare che il desiderio di creare situazioni “per testare” l’altro, come il pensiero di usare un profilo falso, di solito non aiuta a sentirsi meglio perché rischia di alimentare un circolo vizioso di sospetti, paure e controlli che finisce per logorare la relazione.
Può essere utile invece chiedersi: di cosa ho davvero bisogno per sentirmi tranquilla e sicura nella relazione? È più la paura di essere delusa o la difficoltà a fidarmi in generale? Lavorare su questi aspetti, magari anche con l’aiuto di un percorso psicologico, le permetterebbe di distinguere meglio ciò che appartiene a dinamiche della coppia da ciò che invece nasce dentro di lei, dai suoi vissuti e dalle sue insicurezze.
La fiducia non si costruisce attraverso verifiche o prove nascoste, ma coltivando un dialogo sincero e aperto con il partner e imparando a regolare i propri pensieri quando diventano troppo invadenti.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Le preoccupazioni che descrive sembrano legate non solo alla differenza di età o a episodi specifici, ma anche a paure più profonde: il timore di non potersi fidare pienamente, il bisogno di conferme costanti, la difficoltà a gestire l’ansia che nasce da quei pensieri ricorrenti. È importante sottolineare che il desiderio di creare situazioni “per testare” l’altro, come il pensiero di usare un profilo falso, di solito non aiuta a sentirsi meglio perché rischia di alimentare un circolo vizioso di sospetti, paure e controlli che finisce per logorare la relazione.
Può essere utile invece chiedersi: di cosa ho davvero bisogno per sentirmi tranquilla e sicura nella relazione? È più la paura di essere delusa o la difficoltà a fidarmi in generale? Lavorare su questi aspetti, magari anche con l’aiuto di un percorso psicologico, le permetterebbe di distinguere meglio ciò che appartiene a dinamiche della coppia da ciò che invece nasce dentro di lei, dai suoi vissuti e dalle sue insicurezze.
La fiducia non si costruisce attraverso verifiche o prove nascoste, ma coltivando un dialogo sincero e aperto con il partner e imparando a regolare i propri pensieri quando diventano troppo invadenti.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.