Quando dico breve, non è tanto rispetto al tempo, ma rispetto ai contenuti...cioè parlare del passat
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Quando dico breve, non è tanto rispetto al tempo, ma rispetto ai contenuti...cioè parlare del passato, fino ad ora non mi ha aiutato a migliorare ansia, panico ecc. Si posso provare a dire che l ansia si accetta e non si combatte ma io non so piu vivere. Io ho paura ad uscire sola per fare una passeggiata o prendere un mezzo. Che vita è? Non voglio prendere medicine pesanti per farlo, dovendo passare per effetti collaterali ecc. E soprattutto vorrei che qualcuno di voi seppur non mi conosca, mi possa come dire dare un supporto soft, last minute. Cioe perche da mercoledi, una forte confusione distrazione concentrazione ha smosso la paura di avere una demenza come l'aveva mia madre? O un problema neurologico ...di impazzire tipo che d colpo non sappia piu parlare o sia strana...E' come se ora mi stesse venendo su tutto cio che ho visto in mamma, e me lo senta addosso. E' preoccupante o è una forma di ansia fortissima e nuova? E' sera ed io ad esempio ora scrivo, poi mi fermo e mi dico e se ora mi succedesse che? e se di colpo dopo mi capitasse quella cosa? E se E se...e mi sale ansia...se poii mi sento stanca di testa o ho una dimenticanza rinforzo la paura. Perche mi sta succedendo cio? in 3 gg?
buona sera, mi sembra di cogliere che il momento che sta attraversando è molto difficile e che negli ultimi giorni è diventato più complesso da gestire. Se mi posso permettere un suggerimento più che cercare un aiuto last minute forse avrebbe bisogno di un supporto più costante e strutturato. Comprendo le sue paure, abbia fiducia che possono essere affrontate
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Concordo con il collega. Purtroppo l'urgenza non è mai terapeutica. Se sta molto male provi a recarsi in struttura ambulatoriale pubblica. Solo dal vivo si possono trovare reali soluzioni
Quella che descrive è un'ansia generalizzata, sotto la quale immagino ci sia molto, e da molto tempo. Come le hanno suggerito i colleghi, meglio un supporto che sià strumenti, anzichè una cosa basata sull'urgenza. Chiaramente all'inizio si lavora sull'urgenza, le suggerisco di non limitarsi a quella.
Buongiorno,
la malattia ed il lutto di un genitore sono eventi difficili da affrontare e superare.
In questo momento sta vivendo un periodo di depressione (fisiologica dopo la malattia ed il lutto) e di rielaborazione ansiosa di cio' che e' successo con polarizzazione della sintomatologia su di se'.
Uno specialista potrebbe aiutarla impostando una terapia farmacologica adeguata riducendo i sintomi che lei descrive senza avere effetti collaterali, per poter cosi' gestire sia la sintomatogia nell'immediato sia poter affrontare un percorso piu' profondo di rielaborazione.
la malattia ed il lutto di un genitore sono eventi difficili da affrontare e superare.
In questo momento sta vivendo un periodo di depressione (fisiologica dopo la malattia ed il lutto) e di rielaborazione ansiosa di cio' che e' successo con polarizzazione della sintomatologia su di se'.
Uno specialista potrebbe aiutarla impostando una terapia farmacologica adeguata riducendo i sintomi che lei descrive senza avere effetti collaterali, per poter cosi' gestire sia la sintomatogia nell'immediato sia poter affrontare un percorso piu' profondo di rielaborazione.
L'ansia si combatte facendo
Cose interessanti e utili
Ne parliamo
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Buongiorno, cosa le è successo 3 gg fa che ha scatenato ansia? Quale aspetto l'ha riportata nel passato a ricordare della malattia invalidante di sua mamma? Il suo cervello sta avendo una reazione automatica (ansiosa nel suo caso), nel senso di una reazione poco connessa con la sua capacità di razionalizzazione in quanto altamente stressante. Forse questo è un periodo di stress lavorativo? Se fosse così sarebbe possibile dare una spiegazIone ai suoi sintomi attuali e alle sue paure....ma questo le basterebbe a calmarsi? La sua urgenza mi sembra "figlia" di una riattualizzazione di situazioni passate...trovi nella sua vita momenti in cui si è sentita calma e al sicuro e .visualizzi la situazione....forse può aiutarla....poi le consiglio di cercare nella sua zona un terapeuta che faccia EMDR. Rimango a disposizione per ulteriori necessità. Ilaria capaccioli
E' ansia. La paura di impazzire, di perdere il controllo, di ritrovarsi come sua madre sono sintomatologie simili e caratteristiche dell'ansia fobica. Nulla di strano. I farmaci adatti a lei non hanno ormai effetti collaterali e non sono affatto pesanti. L' aiuto last minute è il farmaco e qualche strategia per affrontare la paura fobica. Si può stare meglio, mi creda. Dia retta, scelga uno/a psicoterapeuta che le ispiri fiducia leggendo i curricula e si affidi. Può farcela come ce l'hanno fatta molti altri prima di lei. Coraggio!
Buongiorno. Intanro sarebbe utile sapere la sua età perché per parlare di demenza è importante sapere l'età. Poi, per aiutare ad affrontare l'ansia e la confusione bisogna partire da qualcosa. Solitamenre si usano tecniche di rilassamento e l'ipnosi. Poi con il passare del tempo si vede come costruire la terapia ad hoc. Mi contatti se ha bisogno di maggiorni informazioni
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Signora buongiorno,
leggendo la sua richiesta di aiuto le parole che mi hanno colpito sono “.E' come se ora mi stesse venendo su tutto ciò che ho visto in mamma, e me lo senta addosso” e mi chiedo che cosa è successo nella sua vita di oggi che le ha ha fatto rivivere la dolorosa vicinanza alla malattia della mamma? Concordo con i colleghi che “un supporto soft last minute” è solo un sollievo alla sua ansia che invade tutti gli ambiti della sua vita è legittima la sua voglia di uscirne subito, ma il dolore sommerso che sta dietro va "scovato" con una psicoterapia adeguata. Quello che lei in questo momento avrebbe bisogno è di un supporto più costante e strutturato: uno psichiatra che le imposti una terapia farmacologica adeguatamente spiegata e di uno percorso di psicoterapia ad indirizzo analitico. Un terapeuta che, al momento appropriato, usi la tecnica EMDR per arrivare al nodo della sua sofferenza e aiuti ad elaborarla. Rimango a disposizione per ulteriori necessità cordialmente la saluto
dott.ssa Monica Bertolini (Lombardia-Lodi)
leggendo la sua richiesta di aiuto le parole che mi hanno colpito sono “.E' come se ora mi stesse venendo su tutto ciò che ho visto in mamma, e me lo senta addosso” e mi chiedo che cosa è successo nella sua vita di oggi che le ha ha fatto rivivere la dolorosa vicinanza alla malattia della mamma? Concordo con i colleghi che “un supporto soft last minute” è solo un sollievo alla sua ansia che invade tutti gli ambiti della sua vita è legittima la sua voglia di uscirne subito, ma il dolore sommerso che sta dietro va "scovato" con una psicoterapia adeguata. Quello che lei in questo momento avrebbe bisogno è di un supporto più costante e strutturato: uno psichiatra che le imposti una terapia farmacologica adeguatamente spiegata e di uno percorso di psicoterapia ad indirizzo analitico. Un terapeuta che, al momento appropriato, usi la tecnica EMDR per arrivare al nodo della sua sofferenza e aiuti ad elaborarla. Rimango a disposizione per ulteriori necessità cordialmente la saluto
dott.ssa Monica Bertolini (Lombardia-Lodi)
Gentilissima concordo con i colleghi che le consigliano Emdr
Buongiorno, mi colpisce che ha iniziato il suo messaggio senza indicare il suo nome. Mi sono chiesta chi fosse lei. Poi accenna a un parlare del suo passato che non è servito e mi torna in mente con chi. Infine aggiunge di ritrovarsi in poco tempo(3gg) ad avere paura della demenza, condizione vissuta da sua madre. Il mio last sof aiuto è invitarla a chiedersi se la demenza/paura l’abbia sempre avuta in latenza nella sua vita. Omette nomi, persone, contesta aiuti e vuole stare nel presente, tipico comportamento delle persone anziane.
Ovviamente le miei sono ipotesi, se vuole approndirle sono disponibile.
Elisabetta Ciaccia
Ovviamente le miei sono ipotesi, se vuole approndirle sono disponibile.
Elisabetta Ciaccia
A volte il non accettare qualche proprio limite scatena un circolo vizioso per cui potremmo percepire un incremento delle proprie disfunzioni. Una demenza non viene da un momento all'altro. Soffre di disturbi di memoria? Questi possono essere un indicatore, ma la demenza si presenta molto gradualmente al punto che diventa anche difficile accorgersene. In genere se ne accorgono quelli che ci stanno intorno. Il fatto che l'abbia avuta sua madre non è sufficiente a certificare che debba averla anche lei. Ha ragione quando dice che parlare del passato non sempre serve a migliorare il presente. Purtroppo l'ansia a volte dipende da una predisposizione costituzionale neurofisiologica. Preoccuparsi troppo serve solo ad aumentarla.
Quello che sta vivendo in questi ultimi 3 giorni mette in evidenza uno stato di ansietà acuta che diventa parossistica per le paure che a a loro volta diventano fonte di ansia In questo momento parlare del passato ( anche se utile ) non è produttivo A mio parere è necssario interrompere il processo mentale all’origine del circolo vizioso senso dimpotenza ( conseguenza del lutto ) — paura—ansia—senso d’impotenza—paura....L’interruzione del processo mentale di cui sopra può essere risolto con la tecnica terapeutica cognitivo comportamentale
Gentilissima, le aue parole e la sua storia mi raccontano una grande sofferenza che sta smettendo di rimanere nascosta nel corpo...in lei...il corpo parla... Urla...penso sia arrivato il momento di capirne il linguaggio, l'ansia e lo stato di elevata attivazione raccontano qualcosa di vitale per lei, è arrivato il momento di comprendere e darsi, eventualmente nuove possibilità. Posso acconpagnarla in questo percorso. Grazie di aver condiviso con tutti noi. Simona
Buongiorno, la cosa più veloce che posso consigliarle è di prendere un foglio e scrivere ogni giorno quelle che sono le priorità della giornata e a fine giornata osservare cosa ha fatto e cosa no, sottolineando e scrivendo ciò che ha modificato e con cosa. Questo esercizio è solo un 'inizio per osservarsi, serve a a porre un piccolo controllo sulle proprie azioni. Poi foglio alla mano le converrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per osservare insieme cosa vien fuori da questo foglio, e far partire un lavoro proprio su quello che le sembra di controllare meno. Se lo stato d'ansia è molto alto, tale da non permetterle lo svolgere le comuni attività quotidiane, potrebbe essere veramente utile un aiuto farmacologico: sarà da ricercare il tipo di farmaco e la quantità adatta a lei, proprio perchè tolga solo i sintomi dell'ansia e le dia i minori effetti collaterali possibili. Collaboro con psichiatri che fanno quotidianamente con i miei pazienti questo lavoro sartoriale, per questo la invito a considerarlo nel caso l'ansia sia troppo pesante. Spero di esserle stata utile e la saluto.
Poche pratiche parole: chieda al suo medico di basa di aiutarla a trovare un medico psicoterapeuta che possa darle un supporto sia farmacologico che psicologico. Poi si affidi.Per i costi in genere si calibra l' onorario delle sedute in basa alle possibilita' del paziente.Auguroni. Se ne vuole uscire c'è la fara'.I sintomi sono campanello d' allarme della sua anima che la spinge a cambiare. Non tema la demenza.
Salve, se lei vuole essere aiutata deve dare più notizie su di sè, dovrebbe dirci qual'è la sua età, e soprattutto spiegarci che cosa è successo nei tre giorni precedenti alla sua domanda che cosa le è successo e cosa l'ha spaventata d'aver paura della demenza. Se non vuole prendere farmaci per paura degli effetti collaterali, può iniziare un lavoro psicologico su di sè, e capire che cosa le sta succedendo e perchè è ossessionata dall'ereditarietà materna, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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Buonasera, dal suo messaggio arriva un grande bisogno di contenimento, provi ad affidarsi a uno psicoterapeuta e vedrà che insieme potrete trovare un modo per imparare ad accogliere l'ansia e dargli un significato. Parlare del passato non è l'unico modo di elaborare ciò che è stato e che ci portiamo dentro. Probabilmente questi "sintomi" (confusione, forte ansie ecc....), le stanno dicendo che e' arrivato il momento di individuare la strada del cambiamento.
Un grande in "bocca al lupo" e resto a disposizione nel caso abbia bisogno di chiarimenti oppure indicazioni su i vari modelli d'intervento.
Dottoressa Centofanti Antonella
Un grande in "bocca al lupo" e resto a disposizione nel caso abbia bisogno di chiarimenti oppure indicazioni su i vari modelli d'intervento.
Dottoressa Centofanti Antonella
Salve, comprendo che il suo stato d'ansia possa provocarle degli stati di sofferenza molto forte, ma ciò non è una situazione che può essere indagata in breve tempo, innanzitutto visto che lei ha collocato temporalmente l'intensificarsi del disturbo da mercoledì, bisogna valutare cosa è successo in prossimità di quel giorno e solo dopo potrà essere inserito in un contesto più ampio, inerente non solo la sua storia familiare, ma anche la storia del sintomo stesso.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Domenica Lipari
Cordiali saluti,
Dott.ssa Domenica Lipari
Salve sicuramente la malattia di sua madre l'ha messa a dura prova....provi a cercare un terapeuta E.MD.R, la aiuterà in tempi brevi a ritrovare un po' di serenità. Gli eventi stressanti della vita a volte ci destabilizzano per cui dobbiamo trovare un equilibrio o grazie ai farmaci o grazie alla psicoterapia o spesso con l'aiuto di entrambi.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buonasera, da quanto scrive emerge tutta la sua sofferenza ed è assolutamente comprensibile la richiesta di un aiuto last minute che possa risolvere il problema. Come ben sottolineato dai colleghi, è necessaria una psicoterapia per arrivare a comprendere cosa scatena questa ansia.
Nel frattempo, potrebbero aiutarla delle tecniche di rilassamento, training autogeno, mindfulness.
Sono a disposizione, se vuole.
Nel frattempo, potrebbero aiutarla delle tecniche di rilassamento, training autogeno, mindfulness.
Sono a disposizione, se vuole.
Le consiglio di dedicarsi uno spazio per poter dare voce a tutto questo, così da poterlo elaborare con l'aiuto di un professionista, potersi allegerire della grande paura che ha addosso e mettere ordine dentro sè. Resto a diposizione per domande e consulenze, anche online. Dott.ssa Giancarli
Cara utente, quel "e se...?", " e se....?" è ben faticoso... quella sensazione che da un momento all'altro possa crollare tutto, rompersi qualcosa - lei forse - e nulla essere più come prima. Come hanno detto i colleghi, si tratta di uno stato di ansia, con un sottofondo "ossessivo", ovvero quella rigidità e ripetitività di paure e relativi pensieri che rendono la vita quotidiana una gabbia che impedisce crescita e movimenti, perché c'è sempre il rischio che, muovendomi troppo, si rompa tutto. Meglio stare fermi, allerta, sul filo del rasoio, perché da un momento all'altro chissà cosa potrebbe succedere, e devo farmi trovare pronta.. O almeno questa è la sensazione, ed è quello di cui, a furia di ripeterselo, ci si convince. Più ci si convince, più diventano consoni i segnali del corpo e le emozioni (ovvero, paura se non terrore, confusione, dimenticanze), cosa che rinforza ancora di più la convinzione che "sta per succedere". E avanti così in un circolo vizioso perfetto. Purtroppo le soluzioni soft e e last minute, a parte i farmaci, non ci sono. E' comprensibile cercarle perché le energie per mettersi a "lavorare" su se stessi sono poche quando siamo consumati dal sintomo. Ma è proprio questo che serve: la dedizione e l'impegno a lavorare per il proprio benessere. Ovvero conoscersi, capirsi e assumersi il rischio di guardarsi sotto nuove luci. Molto spesso stare bene fa molta più paura che stare male nelle proprie abitudini. Le consiglio vivamente di correre questo rischio.
In bocca al lupo
Olivia Marchese
In bocca al lupo
Olivia Marchese
Gentile utente, l'ansia, le paure il senso di instabilità che le si sono riattivati proprio in questo momento della sua vita, sembrano segnalarci il bisogno di modificare qualcosa rispetto ad un precedente "equilibrio" disfunzionale. Il momento che attraversa e il disagio che sente possono trasformarsi in risorsa dandogli ascolto. Saluti cordiali
Cara utente, colgo dalle sue parole che il momento che sta attraversando è molto difficile e mi dispiace. Una domanda importante che mi sento di porle è: cosa è accaduto 3 giorni fa da attivare tutto questo malessere? Da ciò che scrive è auspicabile pensare che si tratti di ansia e credo sarebbe buono se ne prendesse cura rivolgendosi ad un professionista in carne ed ossa con cui intraprendere un percorso di psicoterapia costante e strutturato, piuttosto che cercare un aiuto last minute. Comprendo la sua preoccupazione ma abbia fiducia, chiedere aiuto quando si pensa di non arrivare da soli si rivela sempre un’arma vincente. Un grande in bocca al lupo, dott.ssa Tamara Muratore
Buonasera, sembra che la sua ansia e le sue preoccupazioni rispetto al suo stato di salute la stiano affaticando molto. Purtroppo, per risolvere un disturbo ansioso in modo efficace si richiede una psicoterapia a lungo termine, preferibilmente di tipo psicodinamico. Lei sta già facendo associazioni interessanti tra il suo sintomo e la sua storia.
Resto a disposizione.
Un saluto. Dott.ssa Antonelli Incalzi
Resto a disposizione.
Un saluto. Dott.ssa Antonelli Incalzi
Buongiorno gentile utente, mi trova in accordo con i colleghi. La situazione da lei descritta, che andrebbe approfondita, mi sembra sia difficile che possa essere affrontata in maniera last minute, ma servirebbe un percorso che la aiuti a capire meglio il perchè dei suoi vissuti.
a disposizione!
AV
a disposizione!
AV
Gentile Utente, la prima cosa che mi sento di consigliare (non sapendo anche la sua età) è contattare il medico di famiglia descrivendo i suoi sintomi fisici, il medico potrà, se crederà necessario, farle fare delle analisi così anche lei stessa potrà prendere consapevolezza del suo stato di salute oggettivo.
Una volta ottenuti i risultati e accertato il suo stato di salute fisico potrà intraprendere una terapia psicologica, quindi senza utilizzo di farmaci, per vedere l'evoluzione con la sola psicoterapia.
La paura ci fa spendere moltissime energie, in quanto spendiamo tantissimo tempo della giornata a pensare a cosa può capitarci e cosa succederebbe se stessimo male. Quindi anche la stanchezza che prova è giustificata, ma l'ansia ci fa collegare anche questa ad un potenziale stato di malessere fisico.
Per quanto vorrei tanto darle una "perla curativa" non mi è possibile, perché si tratta di un percorso, ma prima comincia e prima ne uscirà, sarà fondamentale comprendere cosa si cela dietro quest'ansia.
Le auguro di trovare un professionista adatto a lei!
Una buona serata dott.ssa Chiara Librandi
Una volta ottenuti i risultati e accertato il suo stato di salute fisico potrà intraprendere una terapia psicologica, quindi senza utilizzo di farmaci, per vedere l'evoluzione con la sola psicoterapia.
La paura ci fa spendere moltissime energie, in quanto spendiamo tantissimo tempo della giornata a pensare a cosa può capitarci e cosa succederebbe se stessimo male. Quindi anche la stanchezza che prova è giustificata, ma l'ansia ci fa collegare anche questa ad un potenziale stato di malessere fisico.
Per quanto vorrei tanto darle una "perla curativa" non mi è possibile, perché si tratta di un percorso, ma prima comincia e prima ne uscirà, sarà fondamentale comprendere cosa si cela dietro quest'ansia.
Le auguro di trovare un professionista adatto a lei!
Una buona serata dott.ssa Chiara Librandi
Cara utente, l'ansia si manifesta in tanti modi, spesso limitanti, come lei ha appurato e sta sperimentando. Le cause possono essere molteplici e le soluzioni non necessariamente chimiche, aggiungo per fortuna. Capire l'origine di questo problema è fondamentale e questo impone un percorso analitico, se no è come cercare di svuotare una vasca stracolma d'acqua con una tazzina mentre il rubinetto è aperto: bisogna riuscire a trovare il tappo e questo lo può fare solo lei. Il terapeuta può aiutarla a trovare il tappo di questa vasca piena ma sarà solo lei a rimuoverlo. Quello che le posso dire è che nel momento in cui lei troverà il terapeuta giusto non risolverà immediatamente i suoi problemi, ma immediatamente non si sentirà più sola ad affrontarli e questo allevierà il sintomo. Le faccio i miei migliori auguri. dott.ssa Giada Di Veroli
Cara utente,
mi sembra di cogliere tanta confusione e dolore nelle domande che si pone. Domande legittime ed importanti proprio perchè mettono in campo dei suoi bisogni. Capisco l'urgenza e il desiderio di stare meglio e di potersi riappropriare della sua vita e soprattutto delle sue emozioni, così da poterle comprendere, più che gestire. Al tempo stesso, ritengo fondamentale che ciò possa avvenire grazie ad un aiuto costante, strutturato e di supporto, nel quale poter sviluppare un senso di fiducia in se stessa e nell'altro; è questo che ritengo fondamentale per poter affrontare anche le emozioni più caotiche e le domande a cui spesso non si ha risposta.
Le auguro di potersi dedicare del tempo, in tal senso.
Un caro saluto, Dott.ssa Emiliana Fariello
mi sembra di cogliere tanta confusione e dolore nelle domande che si pone. Domande legittime ed importanti proprio perchè mettono in campo dei suoi bisogni. Capisco l'urgenza e il desiderio di stare meglio e di potersi riappropriare della sua vita e soprattutto delle sue emozioni, così da poterle comprendere, più che gestire. Al tempo stesso, ritengo fondamentale che ciò possa avvenire grazie ad un aiuto costante, strutturato e di supporto, nel quale poter sviluppare un senso di fiducia in se stessa e nell'altro; è questo che ritengo fondamentale per poter affrontare anche le emozioni più caotiche e le domande a cui spesso non si ha risposta.
Le auguro di potersi dedicare del tempo, in tal senso.
Un caro saluto, Dott.ssa Emiliana Fariello
Salve, i se della vita che impauriscono e ingigantiscano. Esiste una visione distorta delle cure che fa chi ha "disturbi" della mente che terrorizza perchè non conosciute bene. Si affidi senza avere troppe ansie anche in questo, passo dopo passo, piano piano...
Buonasera signora.
Si dice, e non a caso, essere divorati dall'ansia. Si tratta di una sensazione che si può provare a diversi livelli di intensità e durata, ma che fa perdere o perlomeno diminuisce sensibilmente la lucidità mentale necessaria per valutare in maniera equilibrata la realtà. Pertanto molto spesso, se non si tratta di una forma d'ansia passeggera e contingente, non risulta sufficiente un intervento, come Lei chiede, "soft" e "last minute", ma sarebbe consigliabile determinare le cause profonde che hanno portato a questo disagio pressoché paralizzante che le impedisce di vivere con serenità e di affrontare anche le più semplici attività quotidiane. Per fare questo Le consiglierei di intraprendere un percorso terapeutico più organico, in grado non solo di indagare l'origine del problema, ma anche di aiutarla a liberarsene, auspicabilmente fornita di strumenti utili a evitare di recidivare nel disagio.
Si dice, e non a caso, essere divorati dall'ansia. Si tratta di una sensazione che si può provare a diversi livelli di intensità e durata, ma che fa perdere o perlomeno diminuisce sensibilmente la lucidità mentale necessaria per valutare in maniera equilibrata la realtà. Pertanto molto spesso, se non si tratta di una forma d'ansia passeggera e contingente, non risulta sufficiente un intervento, come Lei chiede, "soft" e "last minute", ma sarebbe consigliabile determinare le cause profonde che hanno portato a questo disagio pressoché paralizzante che le impedisce di vivere con serenità e di affrontare anche le più semplici attività quotidiane. Per fare questo Le consiglierei di intraprendere un percorso terapeutico più organico, in grado non solo di indagare l'origine del problema, ma anche di aiutarla a liberarsene, auspicabilmente fornita di strumenti utili a evitare di recidivare nel disagio.
Gentile utente, capisco profondamente quanto possa essere travolgente vivere con questi sentimenti e paure. È importante ricordare che ci sono molte persone che sperimentano situazioni simili. Vediamo insieme alcuni punti chiave per affrontare quello che sta vivendo:
Comprendere l'ansia: l'ansia svolge una funzione importante di metterla in allerta, serve a segnalare che il sistema è in fatica e occorre intervenire.
Saper chiedere aiuto: è importante essere in grado di capire se uno spazio terapeutico possa aiutarla a realizzare tale intervento che da sola non riesce a individuare o a mettere in pratica.
Non esiti a chiedere il supporto che merita e si ricordi che ogni piccolo passo verso il miglioramento è significativo.
Resto a sua disposizione. Dott.ssa Mariacaterina Santoro
Comprendere l'ansia: l'ansia svolge una funzione importante di metterla in allerta, serve a segnalare che il sistema è in fatica e occorre intervenire.
Saper chiedere aiuto: è importante essere in grado di capire se uno spazio terapeutico possa aiutarla a realizzare tale intervento che da sola non riesce a individuare o a mettere in pratica.
Non esiti a chiedere il supporto che merita e si ricordi che ogni piccolo passo verso il miglioramento è significativo.
Resto a sua disposizione. Dott.ssa Mariacaterina Santoro
Salve, capisco quanto possa essere angosciante vivere con questa intensità di ansia e paura. La Terapia Breve Strategica potrebbe offrirLe un supporto immediato e pratico, focalizzandosi su interventi concreti per gestire l'ansia senza dover esplorare in profondità il passato. Questo approccio si concentra su tecniche per interrompere i pensieri e comportamenti disfunzionali e per migliorare rapidamente il benessere emotivo.
In particolare, potrebbe essere utile lavorare su tecniche di accettazione e gestione dei sintomi ansiosi, così da ridurre l'impatto dei pensieri "catastrofici" e delle preoccupazioni costanti. Inoltre, la Terapia Breve Strategica può aiutare a sviluppare strategie per affrontare le situazioni quotidiane che ora sembrano difficili e a migliorare la Sua qualità di vita. Potrebbe anche essere utile consultare un terapeuta specializzato in questo approccio per iniziare a lavorare su questi aspetti in modo mirato e rapido.
Salve, comprendo il suo vissuto e l'angoscia che vive.
Provi ad intraprendere un percorso psicoterapico costante e strutturato.
Cordiali saluti.
Provi ad intraprendere un percorso psicoterapico costante e strutturato.
Cordiali saluti.
salve, purtroppo non c'è una soluzione istantanea, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia.
saluti
saluti
Il mio consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico di famiglia che saprà indirizzarla da uno specialista adatto a lei. Data la forte sintomatologia impattante sulla sua vita quotidiana, potrebbe essere utile iniziare una terapia farmacologica. In genere i farmaci utilizzati per il trattamento dei disturbi d'ansia sono molto sicuri ed efficaci.
concordo con i colleghi
Salve, sicuramente l'ansia rappresenta la parte centrale della sua situazione. Tale ansia può essere caratterizzata da pensieri catastrofici, talvolta che sfociano nell'ipocondria. Esiste un protocollo adatto alla sua situazione che può portare ad una risoluzione. Il tutto ovviamente deve calzare perfettamente su di lei, come un'abito su misura: è importante che "trovi un buon sarto"
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve
Lei si pone domande importanti a cui non è semplice rispondere, l'ansia è un sistema che spesso produciamo noi in modo non consapevole e sembra che 'succede' indipendentemente dal nostro potere su noi stessi. Si può imparare a gestirla e ad evitarla.
Lei si pone domande importanti a cui non è semplice rispondere, l'ansia è un sistema che spesso produciamo noi in modo non consapevole e sembra che 'succede' indipendentemente dal nostro potere su noi stessi. Si può imparare a gestirla e ad evitarla.
Salve signora
I sintomi da lei descritt assomigliano a stati di panico generalizzati conseguenti speso a periodi di stress prolungato.
Per fare una vera diagnosi è necessario acquisire altri elementi che attraverso un colloquio clinico possono essere acquisiti.
in generale le posso dire che noi siam o predisposti per provare ansia paura rabbia
sono emozioni che ci difendono se pero provo ansia per ogni cosa si parla di un disturbo vero proprio che può essere curato con varie tecniche di competenza dello psicologo:Oggi esistono percorsi brevi che la possono aiutare a imparare a gestire le emozioni e a comprendere la causa che spesso nascondono I farmaci di competenza dello psichiatra alleviano i sintomi ma se non si arriva a comprendere la causa spesso ritornano.
ne parli almeno con il medico curante....e se propio non riesce contatti lo psicologo esperto
in bocca al lupo dott.lorenzini maria santa
I sintomi da lei descritt assomigliano a stati di panico generalizzati conseguenti speso a periodi di stress prolungato.
Per fare una vera diagnosi è necessario acquisire altri elementi che attraverso un colloquio clinico possono essere acquisiti.
in generale le posso dire che noi siam o predisposti per provare ansia paura rabbia
sono emozioni che ci difendono se pero provo ansia per ogni cosa si parla di un disturbo vero proprio che può essere curato con varie tecniche di competenza dello psicologo:Oggi esistono percorsi brevi che la possono aiutare a imparare a gestire le emozioni e a comprendere la causa che spesso nascondono I farmaci di competenza dello psichiatra alleviano i sintomi ma se non si arriva a comprendere la causa spesso ritornano.
ne parli almeno con il medico curante....e se propio non riesce contatti lo psicologo esperto
in bocca al lupo dott.lorenzini maria santa
Quello che sta vivendo, per quanto spaventoso, rientra nei meccanismi dell’ansia acuta. Quando si attiva a questo livello, l’ansia può amplificare ogni sensazione fisica o mentale, generando pensieri catastrofici come quelli che sta descrivendo: la paura di impazzire, di avere una malattia neurologica, di perdere il controllo. Il fatto che sua madre abbia avuto una demenza può aver lasciato in lei un’impronta emotiva molto forte, che ora sembra riemergere.
Non è un segnale che sta per succedere qualcosa di grave, ma piuttosto un segnale che ha bisogno di contenimento, supporto e cura. Non è necessario “rivivere il passato” in terapia se questo non la aiuta. Esistono approcci terapeutici più orientati al presente e alla gestione dei sintomi, che potrebbero essere più adatti a lei in questo momento.
Un supporto “soft e last minute” non può sostituire un percorso, ma le posso dire questo: non sta impazzendo, sta solo attraversando un momento molto intenso. E questo si può affrontare, un passo alla volta.
Non è un segnale che sta per succedere qualcosa di grave, ma piuttosto un segnale che ha bisogno di contenimento, supporto e cura. Non è necessario “rivivere il passato” in terapia se questo non la aiuta. Esistono approcci terapeutici più orientati al presente e alla gestione dei sintomi, che potrebbero essere più adatti a lei in questo momento.
Un supporto “soft e last minute” non può sostituire un percorso, ma le posso dire questo: non sta impazzendo, sta solo attraversando un momento molto intenso. E questo si può affrontare, un passo alla volta.
Ti rispondo con molta delicatezza, perché quello che descrivi è davvero intenso e spaventoso.
Quello che stai vivendo — pensieri catastrofici, paura di “impazzire” o di avere malattie gravi, sintomi fisici amplificati — è tipico di stati di ansia intensa e di attacchi di panico. Quando l’ansia è così forte, può dare anche sintomi cognitivi (confusione, difficoltà a concentrarsi, senso di distacco da sé) che il cervello interpreta come segnali di malattie, alimentando ancora di più la paura. Non significa che stai “diventando come tua madre” o che stai “impazzendo”: significa che l’ansia sta prendendo molto spazio.
L’ansia di per sé non è un’emozione “cattiva” da combattere; come tutte le emozioni, ha una funzione e ci segnala qualcosa, e se non la ascoltiamo può diventare fagocitante. A volte, però, può trasformarsi anche in una sorta di “fuga” — disfunzionale e spiacevole — rispetto a ciò che in profondità ci fa più paura.
Comprenderla, darle un nome e affrontarla con il giusto supporto aiuta a ridurne l’intensità così da poterla ascoltare e agire in modo più consapevole.
Quello che stai vivendo — pensieri catastrofici, paura di “impazzire” o di avere malattie gravi, sintomi fisici amplificati — è tipico di stati di ansia intensa e di attacchi di panico. Quando l’ansia è così forte, può dare anche sintomi cognitivi (confusione, difficoltà a concentrarsi, senso di distacco da sé) che il cervello interpreta come segnali di malattie, alimentando ancora di più la paura. Non significa che stai “diventando come tua madre” o che stai “impazzendo”: significa che l’ansia sta prendendo molto spazio.
L’ansia di per sé non è un’emozione “cattiva” da combattere; come tutte le emozioni, ha una funzione e ci segnala qualcosa, e se non la ascoltiamo può diventare fagocitante. A volte, però, può trasformarsi anche in una sorta di “fuga” — disfunzionale e spiacevole — rispetto a ciò che in profondità ci fa più paura.
Comprenderla, darle un nome e affrontarla con il giusto supporto aiuta a ridurne l’intensità così da poterla ascoltare e agire in modo più consapevole.
Salve, ciò che descrive sembra una forma intensa di ansia che può manifestarsi con pensieri catastrofici e timore di perdere il controllo, spesso collegata a esperienze vissute o a ricordi dolorosi come quello di sua madre. È comprensibile che il confine tra paura e realtà percepita diventi sfumato, soprattutto nei momenti di stanchezza e confusione. In questi casi, un percorso di psicoterapia umanistica o di EMDR può aiutarla a elaborare l’esperienza emotiva e a ritrovare stabilità e presenza nel qui e ora. Può iniziare anche con esercizi di Mindfulness semplici per ancorarsi al respiro e calmare la mente. Le consiglio di contattare quanto prima uno psicologo psicoterapeuta per un sostegno costante, così da non affrontare da sola questa fase.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera,
quello che sta vivendo è molto probabilmente una forte crisi d’ansia, non un problema neurologico. L’ansia può causare confusione, difficoltà di concentrazione e paure intense, soprattutto se c’è una storia di timori legati alla salute. È normale che i “se” rinforzino la paura e la stanchezza mentale. Le consiglio di riconoscere questi segnali come ansia, provare a tornare al presente con piccoli gesti semplici e continuare a lavorare con la terapeuta. Se i sintomi peggiorano, chieda aiuto medico subito.
Non è sola.
Un cordiale saluto,
Dottoressa Greta Pisano
quello che sta vivendo è molto probabilmente una forte crisi d’ansia, non un problema neurologico. L’ansia può causare confusione, difficoltà di concentrazione e paure intense, soprattutto se c’è una storia di timori legati alla salute. È normale che i “se” rinforzino la paura e la stanchezza mentale. Le consiglio di riconoscere questi segnali come ansia, provare a tornare al presente con piccoli gesti semplici e continuare a lavorare con la terapeuta. Se i sintomi peggiorano, chieda aiuto medico subito.
Non è sola.
Un cordiale saluto,
Dottoressa Greta Pisano
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