Dott.ssa
Anna Bruscino
Psicologo clinico,
Psicoterapeuta,
Psicologo
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Roma 1 indirizzo
48 recensioniIpnosi Ericksoniana Disponibile anche al di fuori dell'orario lavorativo
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48 recensioni
Punteggio generale
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Marisa
Sono una giovane studentessa con un passato molto travagliato. Mi sono rivolta alla dottoressa per curare le mie ferite e superare le mie difficoltà. L’ esperienza è stata e continua ad essere più che positiva e grazie al suo aiuto e alla sua disponibilità ho fatto molti progressi e sto imparando a conoscere me stessa. Sono certa che la sua attenzione, la sua cortesia e la sua professionalità mi porteranno a migliorare sempre di più. Dottoressa eccezionale.
Rosanna
Dottoressa professionale, molto attenta a percepire il problema, sa perfettamente come rivolgersi al paziente. Grazie al suo prezioso aiuto sono riuscita a superare un periodo per me molto difficile, non la ringrazierò mai abbastanza.
Sofia dalla giacoma
La dottoressa bruscino è la psicoterapeuta più competente che abbia avuto la fortuna di conoscere mi ha aiutata moltissimo la consiglio caldamente è una vera professionista seria cone ce ne sono poche
Giov. Grim.
La dottoressa è estremamente professionale e riservata, mi ha positivamente colpito per il suo modo di fare, grazie mille.
M. P. B.
Professionista disponibile cortese accogliente Sa mettere a proprio agio
BC
Professionale, empatica, competente. Consigliatissima!
M.S.
Grandissima professionalità, sempre disponibile, gentile e chiara nelle spiegazioni, puntuale, preparata, mette il paziente a proprio agio ed è attenta a percepire il problema. La consiglio vivamente.
Dani
Non è mia abitudine lasciare recensioni, ma in questo caso mi sembra quasi un dovere ( piacevole) condividere la grande professionalità di una dottoressa che va oltre le sue mansioni. Ho trovato grande empatia, attenzione e soprattutto conoscenza dettagliata di vari approcci, ecco perché la stra consiglio
E.P.
Dottoressa molto empatica e professionale. La consiglio vivamente.
S.p.
Sono arrivato alla dottoressa dietro consiglio di conoscenti ed ho riscontrato tutte le positività che mi erano state descritte: empatia, disponibilità, professionalità ed altro. Soddisfatto in pieno.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 22 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
sono un ragazzo di 24 anni e scrivo per raccontare un periodo abbastanza strano che ho vissuto nell’ultimo mese e mezzo. Dopo essere stato all’ospedale per essere stato veramente male per una sorta di congestione, da lì a 10 giorni, dato che ho continuato ad avere fastidi allo stomaco, per l’ansia accumulata ho iniziato ad avere attacchi di panico. L’ultimo di questi invece di lasciarlo passare aspettando che si calmasse ho deciso di “combatterlo” ignorandolo ed uscendo (in preda a tremore ecc) durante l’attacco. Da lì è iniziato tutto, perché nonostante l’attacco si fosse poi calmato, è come se la sensazione di distacco dalla realtà che si prova durante l’attacco fosse rimasta, tanto che da lì al mese successivo ho iniziato a percepire posti che ho sempre frequentato con un senso di estraneità, anche le persone con cui avevo quotidianamente a che fare, i miei amici, li percepivo sempre in modo distaccato e continuavo a sentirmi diverso rispetto a prima. Ho iniziato a cercare provando a capire cosa potesse essere (e per capire se stessi impazzendo, dato che era una sensazione/percezione mai provata nella mia vita e veramente inusuale/angosciante) e tutto riportava a derealizzazione/ depersonalizzazione. Tengo a precisare che avevo pienamente consapevolezza di dove fossi e con chi fossi, è stato solo come se la mia testa si fosse disabituata alle cose che prima erano normali ed automatiche andandosi a distaccare, una sensazione che mi ha messo veramente molta paura.
Dopo un mese passato in modo pessimo uscendo molto di meno dato che ero in questa condizione (ovviamente alimentata dal mio pensiero, dato che continuavo a chiedermi cosa fosse successo e come tornare come prima, andandola inevitabilmente ad alimentare) all’improvviso, quando invece di continuare ad angosciarmi combattendola ho deciso pian piano (vedendo consigli di chi aveva vissuto esperienze simili) di non farci più caso ed accettarla per quello che era, finalmente, un giorno all’improvviso dopo che era già da un paio di giorni che cercavo di “normalizzarla” di botto è come se fossi ritornato molto più presente rispetto a prima. Adesso non mi sento ancora ”tornato” al 100% però ho ripreso ad uscire con grande frequenza e ci penso molto meno, stando meglio ed essendo più presente.
Scrivo qui per chiedere se nella vostra esperienza questa è una situazione che può verificarsi in periodi di grande stress/ansia in combinazione con eventi che magari possono essere percepiti come un trauma (come l’essere finito all’ospedale ed aver percepito un grande rischio nel mio caso) e che quindi fanno da trigger in un certo senso.
È stato davvero bravo, può succedere che accada, sono risposte ad una situazione molto stressante e lei ha reagito così altri in altri modi, ma si può capitare. È però il suo non star fermo che lo ha premiato.
buonasera, mi ritrovo alle due a scrivere nel letto questo messaggio perché avrei bisogno di un parere da parte di un professionista. A casa sto vivendo una situazione tanto delicata, i miei non vanno più d accordo da tanti anni, io ho un fratello più piccolo e sono una fuorisede. Purtroppo da quando io me ne sono andata per l’università mio fratello di 12 anni ha iniziato i comportamenti ribelli dell’adolescenza sopratutto verso mia mamma. È sempre stato viziato e cresciuto con poche regole però da 5 mesi a sta parte la situazione sta diventando ingestibile e a me distrugge vedere mia mamma stare così male e sentirsi così impotente. Mio fratello da un mese a sta parte usa parole pesanti nei confronti di mia mamma come :”P******” “T****” senza che lei faccia nulla, si chiude in camera e sta tutto il giorno al telefono fregandosene anche dell andamento scolastico. I miei genitori hanno provato anche a sottrargli il telefono per vedere se le cose miglioravano e se poteva capire di essere in punizione ma lui si è messo ad urlare e a rompere oggetti della casa, (abitiamo in un condominio e non è concesso urlare sopratutto in alcune fasce quindi i miei genitori si sono ritrovati costretti a ridargli il telefono pur di farlo smettere.) Stasera era la seconda sera che sono tornata a casa per le vacanze di pasqua e dopo essere stato con me, ha deciso di volersi fare la doccia all una, mia mamma gli ha detto che era troppo tardi e lui si è messo ad urlare “stai zitta P******” io sono intervenuta dicendo che non si doveva permettere e lui ha iniziato ad insultare anche me con parole pesanti. Tra i miei genitori il dialogo è difficile e sembra che parlino una lingua diversa, mio papà lavora la sera quindi tutto il peso maggiore lo subisce mia mamma e oggi sto scrivendo con le lacrime agli occhi perché l ho vista proprio stare tanto male a causa di questa situazione. Mio fratello è sempre stato bravo e gentile con tutti ma da due anni a sta parte lo vedo veramente cambiato, gli ho proposto di farsi aiutare da uno psicologo perché sicuramente trattiene tanta rabbia dentro ma lui non ne vuole sapere. Mi dispiace troppo ogni volta tornare a casa e vivere questo clima di tensione, mi ferisce vedere mia mamma così impotente e suo figlio che non lo ascolta. Vorrei tanto fare qualcosa ma non so come muovermi e cosa fare
Io penso che sua mamma debba andare in terapia per poter gestire il tutto. Penso che abbia bisogno di riprendersi il suo ruolo di madre. Immagino che un figlio soffra nel vivere questa situazione ed immaginarla quando lei è lontana. Convinca sua madre ad entrare in terapia per fortificarsi ed affrontare una complessa situazione come questa.
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