Mia figlia 28 anni sta soffrendo, da un po' di mesi, di eruzioni cutanee, asma orticaria e non può i
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Mia figlia 28 anni sta soffrendo, da un po' di mesi, di eruzioni cutanee, asma orticaria e non può indossare roba in pile o lana. Ultimamente ha studiato come non mai ed ora che ha raggiunto la tesi, ha tutti questi problemi. Abbiamo pensato al forte stress ma non sappiamo cosa fare. Ha avuto spesso raffreddori, coliche renali..sembra sempre malata di qualcosa. Ma sopratutto ha ansia per qualsiasi cosa. Ditemi cosa devo fare. Aiutatemi.
Buongiorno signora, innanzitutto le consiglierei di fare tutti controlli medici per escludere qualsiasi causa organica possa spiegare i sintomi piuttosto invalidanti da lei indicati, in seconda battuta, o comunque contemporaneamente, dal momento che descrive l'ansia come un aspetto onnipresente, indipendente dal resto, potrebbe essere utile un percorso con uno psicoterapeuta. L'approccio cognitivo-comportamentale è quello maggiormente validato da un punto di vista scientifico in termini di efficacia e consta di molte tecniche che permettono una gestione funzionale dell'ansia.
Faccio un in bocca al lupo a lei e sua figlia, Francesca
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Il corpo parla per noi, può eruttare, attraverso una manifestazione cutanea, un contenuto che non trova la sua traduzione nelle parole.
Il periodo della tesi può essere fonte di grande stress, rappresenta la conclusione di un percorso molto lungo e l'inizio di qualcosa che non si conosce e che, al contempo, si desidera e si tema.
Ascoltare il corpo, dare spazio al disagio, è la strada per ritrovare una continuità nel sè.
In questo percorso è essenziale incontrare un terapeuta che aiuti la persona a ritrovarsi e a riconoscersi.
Il periodo della tesi può essere fonte di grande stress, rappresenta la conclusione di un percorso molto lungo e l'inizio di qualcosa che non si conosce e che, al contempo, si desidera e si tema.
Ascoltare il corpo, dare spazio al disagio, è la strada per ritrovare una continuità nel sè.
In questo percorso è essenziale incontrare un terapeuta che aiuti la persona a ritrovarsi e a riconoscersi.
Buonasera. Leggendo la sua descrizione mi viene da fare una piccola considerazione. Sua figlia è una donna di 28 anni che sta per passare da una fase di vita (studente) ad un'altra (professionista). È possibile che entrambe voi possiate prendere maggiore consapevolezza di questo passaggio. Utile sarebbe che fosse la diretta interessata a fare una richiesta d'aiuto, altrimenti il rischio è quello di una sostituzione, benevola, ma cmq iperprotettiva. Può intanto suggerire a lei stessa di consultare il medico di base, intanto, come primo passaggio e poi il resto verrà da sé
Intorno ai 30 anni siamo, o siamo stati, tutti impegnati nel salto nella vita adulta e nel distacco dalla famiglia d'origine. Non facile nella maggioranza dei casi, per tutti. Una serie di colloqui con uno/a psicoterapeuta sono la mossa giusta da suggerire con discrezione a sua figlia. Auguri!
Quando l'ansia è generalizzata, come in questo caso,bisogna pensare alla struttura della personalità nel suo insieme. Infatti non è un solo fattore specifico che crea l'ansia ma l'ansia si manifesta anche senza che motivi esterni alla persona la generino. E' presente una fragilità che può essere capita e curata solo con una conoscenza approfondita della persona.
Gentile signora, comprendo la sua preoccupazione per sua figlia. Non è facile sapersi orientare nei casi come il suo, cioè quando compaiono sintomi corporei molto fastidiosi, ma di non chiara origine organica. Penso che abbiate già fatto degli esami di tipo medico, comunque indispensabili a centrare bene la situazione. I sintomi che interessano la respirazione, come l'asma, e quelli che interessano la pelle, come l'orticaria e affini, sono frequenti indicatori di una condizione di sofferenza nel rapporto tra le proprie motivazioni interne e l'esterno, rappresentato sia dalle persone significative sia dalle caratteristiche della società e del mondo del lavoro. La pelle riveste la superficie del corpo e costituisce una barriera che delimita interno e esterno. Anche la respirazione svolge la stessa funzione di scambio tra interno e esterno. Sono gli organi bersaglio più frequenti dei conflitti emotivi. Si tratta per sua figlia di cominciare ad affrontare delle questioni che la riguardano e di cercare di parlarne. Le consiglierei certamente una psicoterapia in modo che sua figlia possa ritrovare il prima possibile la serenità affrontando le sue questioni, i suoi desideri, e non facendosi bloccare nella sua vita professionale e privata dalla ripetizione di questi esasperanti sintomi somatici. Cordiali saluti Paola Giovani
Salve, se sua figlia ha fatto tutti gli a accertamenti medici del caso potrebbe provare a rivolgersi ad un servizio che metta a disposizione una psicologo e che possa aiutare sua figlia a risolvere la sua ansia che purtroppo spesso ha ripercussioni sul corpo. In bocca al lupo
Salve, capisco la sua preoccupazione per i disturbi che sta mostrando sua figlia, chiaramente la ragazza mostra i sintomi ma non riesce a chiarire le cause. Sua figlia curando i suoi vari sintomi non risolverebbe i suoi problemi di salute invece dovrebbe cercare le cause, solo così risolverebbe i suoi disturbi. Quindi solo con un lavoro psicologico su di sè potrebbe cercare le cause, le consiglio di contattare una spicoterapeuta che esegue la terapia EMDR trattamento veloce ed efficace. Il paziente che ha subito un trauma con la suddetta terapia, ricorda gli eventi traumatici ma li percepisce come eventi del passato e si riducono d'intensità. Ho riscontrato molte risoluzioni con i miei pazienti in casi come sua figlia, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. molto probabilmente sua figlia ha "appreso" a parlare attraverso il corpo e la sua sintomatologia piu' varia.
puo' accadere che si preferisca declinare i nostri stati emotivi utilizzando i sintomi piuttosto che la parola e la condivisione. lei puo' stare vicino a sua figlia e al contempo motivarla a iniziare un percorso che la possa "educare" a tradurre l'ansia in parole piuttosto che in malattia. Cordiali Saluti. Dottor Grilli.
puo' accadere che si preferisca declinare i nostri stati emotivi utilizzando i sintomi piuttosto che la parola e la condivisione. lei puo' stare vicino a sua figlia e al contempo motivarla a iniziare un percorso che la possa "educare" a tradurre l'ansia in parole piuttosto che in malattia. Cordiali Saluti. Dottor Grilli.
Buon pomeriggio,
Le notizie che ci fornisce non sono sicuramente sufficienti per avere una chiara idea riguardo sua figlia, tuttavia, spesso il nostro corpo diventa il teatro del nostro mondo interiore, manifestando dunque come portavoce, le emozioni che difficilmente riusciremmo ad esprimere.
Forse sua figlia ha bisogno di mettere in luce queste sue emozioni, legate ad un periodo di stress o comunque a degli eventi che possono averla turbata.
Spesso l'approccio psicoanalitico permette di approfondire le nature psicosomatiche di alcune manifestazioni.
In ogni caso, un percorso psicoterapico aiuterà sua figlia a stare meglio, escluse ovviamente, tutte le possibili patologie organiche.
Un caro augurio.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Le notizie che ci fornisce non sono sicuramente sufficienti per avere una chiara idea riguardo sua figlia, tuttavia, spesso il nostro corpo diventa il teatro del nostro mondo interiore, manifestando dunque come portavoce, le emozioni che difficilmente riusciremmo ad esprimere.
Forse sua figlia ha bisogno di mettere in luce queste sue emozioni, legate ad un periodo di stress o comunque a degli eventi che possono averla turbata.
Spesso l'approccio psicoanalitico permette di approfondire le nature psicosomatiche di alcune manifestazioni.
In ogni caso, un percorso psicoterapico aiuterà sua figlia a stare meglio, escluse ovviamente, tutte le possibili patologie organiche.
Un caro augurio.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Salve signora sua figlia sta affrontando un momento molto difficile è molto probabilmente il suo corpo sta parlando per lei, dicendole che forse sarebbe opportuno rallentare un pochino.
la somatizzazione è legata spesso alla difficoltà di esprimere in altra maniera certi disagi cosa che potrebbe essere presente in questo momento in sua figlia. D'altro canto sta vivendo anche un momento molto particolare della tua vita qual è il passaggio dall'adolescenza alla prima età adulta punto una consulenza potrebbe esserle utile per chiarire quali difficoltà debbano essere affrontate e quali gestire da sé
la somatizzazione è legata spesso alla difficoltà di esprimere in altra maniera certi disagi cosa che potrebbe essere presente in questo momento in sua figlia. D'altro canto sta vivendo anche un momento molto particolare della tua vita qual è il passaggio dall'adolescenza alla prima età adulta punto una consulenza potrebbe esserle utile per chiarire quali difficoltà debbano essere affrontate e quali gestire da sé
Buongiornno Signora, approfondisca i discorsi sia dal punto di vista allergologico, sia dal punto di vista ansioso. Si rivolga quindi anche ad uno psicologo
Buongiorno , sicuramente un consulto con il proprio medico curante è necessario. In secondo luogo capire e trattare l'ansia e l'angoscia che in questo momento sta vivendo sua figlia, forse alla base di queste problematiche fisiche è necessario. L'invio successivo è quindi ad uno psicologo di competenza.
Carissima, è fondamentale innanzitutto escludere cause organiche alla base della sintomatologia. Si rivolga al medico di base per lo screening completo delle possibili concause. Una volta esclusa la patologia organica, è necessario che Sua figlia in prima persona si rivolga a uno psicoterapeuta. È fondamentale questo passaggio, in quanto a 28 anni Sua figlia deve prendere su di se la responsabilità del proprio benessere come primo, vero movimento terapeutico verso la salute. Lei potrà essere risorsa nel percorso, ma è Sua figlia che dovrà prendere l'impegno e il coraggio di esplicitare un bisogno. Il forte stress che Lei riferisce ha sicuramente dei risvolti organici importanti, che influiscono sia sulla funzionalità del sistema immunitario sia sull'equilibrio intestinale, che a sua volta implica problematiche dermatologiche e a catena una serie di altre infiammazioni e reazioni somatiche spiacevoli. Con il terapeuta la persona può esplorare le cause della sofferenza e del difficile momento di vita e fare propri i motivi che danno senso al sintomo, a patto che vi sia la motivazione e l'impegno a mettersi in gioco. Sicuramente la fase di vita che descrive è significativa e, declinata nell'unicità delle esperienze di Sua figlia, potrebbe già in parte dare senso al tutto. Ma è solo tramite un colloquio vis a vis che raccolga informazioni personalizzate su Chi è Sua figlia che sarà possibile declinare queste ipotesi nello specifico della sua storia e impostare un percorso terapeutico cucito su misura per lei. In bocca al lupo, cordialità, DMP
Buongiorno, ha già fatto una consulenza psicologica?
Salve, capisco la sua preoccupazione. Quelli elencati potrebbero essere sintomi psicologici, reazioni allo stress. In ogni caso sarebbe consigliabile fare tutte le indagini mediche del caso, così da poter escludere le cause puramente fisiche. Che i sintomi si siano accentuati durante una fase così stressante come la tesi è indice che, comunque, l'aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale. Pertanto consiglio sicuramente un consulto psicologico, anche online in questo periodo così difficile.
Spero che possa risolvere i propri problemi.
Vi auguro il meglio
Spero che possa risolvere i propri problemi.
Vi auguro il meglio
Salve,
sicuramente il corpo sta mandando dei "segnali" di malessere a sua figlia, che sarebbe il caso di indagare, soprattutto se dice che ultimamente si è aggiunta che l'ansia. Se sua figlia è d'accordo può parlarne con uno psicoterapeuta.
Saluti.
sicuramente il corpo sta mandando dei "segnali" di malessere a sua figlia, che sarebbe il caso di indagare, soprattutto se dice che ultimamente si è aggiunta che l'ansia. Se sua figlia è d'accordo può parlarne con uno psicoterapeuta.
Saluti.
Buongiorno, sicuramente una consulenza psicologica può essere molto valida per sua figlia. Cordiali Saluti
Buongiorno, sua figlia sta attraversando un momento molto importante e anche emotivamente impegnativo della sua vita. Ormai è una giovane adulta e penso che lei, in qualità di madre, potrebbe consigliarle di rivolgersi ad uno psicologo per ricevere anche un supporto in questo momento. Qualora sua figlia voglia, mi può contattare. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile signora,
è importante che vengano trattate eventuali cause organiche per i sintomi fisici manifestati da sua figlia. Ma l'ansia, in ogni caso, è un segnale di tensione psico-fisica che va trattato. Le consiglio, dunque, di confrontarsi con sua figlia ed indicarle l'importanza di rivolgersi ad uno psicologo per poter essere sostenuta in questa fase impegnativa della sua vita.
Sono a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
è importante che vengano trattate eventuali cause organiche per i sintomi fisici manifestati da sua figlia. Ma l'ansia, in ogni caso, è un segnale di tensione psico-fisica che va trattato. Le consiglio, dunque, di confrontarsi con sua figlia ed indicarle l'importanza di rivolgersi ad uno psicologo per poter essere sostenuta in questa fase impegnativa della sua vita.
Sono a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
buonasera, in periodi di forte stress il nostro corpo può rispondere con dei sintomi come le eruzioni cutanee di cui soffre sua figlia. Mi sento di consigliarle di contattare uno psicologo per un colloquio ed eventualmente iniziare un percorso di psicoterapia. saluti dott.ssa Sciortino
Salve, per prima cosa si accerti che i disturbi elencati non abbiano origine organica, per questo si appoggi al suo medico curante. Una volta escluse quest'ultime può chiedere supporto ad un professionista che possa aiutare sua figlia.
MMM
MMM
Salve, innanzitutto è fondamentale escludere qualsiasi causa organica dei disturbi riportati. Nel caso in cui gli esami e/o visite mediche non evidenzino niente è possibile che sua figlia (che definisce particolarmente ansiosa) stia affrontando un periodo di transizione per lei delicato e fonte di sofferenza. Importante ricordare che spesso il corpo parla laddove la bocca tace, dunque è possibile che emozioni negative si stiano esprimendo attraverso questi disturbi fisici. In quel caso sarebbe utile che lei consigliasse a sua figlia, qualora ne senta la necessità autentica, di farsi aiutare da un professionista della salute mentale che non escluda l'aspetto corporeo dal trattamento. Non c'è salute senza salute psicologica.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Paola Pellegriti
Cordiali saluti,
Dott.ssa Paola Pellegriti
Buonasera signora, sarebbe opportuno accertarsi, attraverso visite mediche, dell'assenza di un qualsiasi problema organico che si possa porre alla base di questa profonda sofferenza.
Sicuramente il corpo di sua figlia sta manifestando un disagio ben più profondo che andrebbe raccontato, accolto e approfondito nel contesto adeguato.
Cordiali saluti,
Alessandra Barbera
Sicuramente il corpo di sua figlia sta manifestando un disagio ben più profondo che andrebbe raccontato, accolto e approfondito nel contesto adeguato.
Cordiali saluti,
Alessandra Barbera
Se dopo aver fatto i controlli necessari medici, che escludono sintomatologie conclamate, è probabile che alcune problematiche fisiche siano in realtà psicosomatiche. La mente custodisce il corpo e il corpo custodisce la mente. Solitamente quando non si riesce a esprimere un malessere, un'emozione ma la si reprime, essa trova sfogo nel corpo. Forse sua figlia potrebbe aver bisogno di prendersi del tempo per lei, cosa che probabilmente ha tralasciato i questi anni dedicati allo studio o magari ora che la "distrazione" viene a mancare, il represso sta venendo fuori in modo eruttivo. Un vulcano può esplodere in due modi: effusivo o esplosivo.
Gentile signora, la condizione di sua figlia richiede certamente un approfondimento medico. Una volta escluse le cause organiche, si potrebbe ipotizzare che questi disturbi abbiano origine psicosomatica. Spesso alcuni sintomi da lei descritti possono essere associati ad un forte disturbo d'ansia, che come da lei affermato sembra comunque essere presente in sua figlia e, pertanto, andrebbe trattato attraverso un percorso di psicoterapia. La psicoterapia cognitivo comportamentale è l'ideale per trattare questo tipo di disturbi perché fornisce al paziente gli strumenti e le tecniche per gestire i sintomi ansiosi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Gentilissima, capisco la sua preoccupazione. Per prima cosa, il mio consiglio è quello di effettuare degli accertamenti medici per escludere eventuali cause organiche. Dopodiché, nel caso in cui a livello organico sia tutto ok, sarebbe da prendere in considerazione l'ipotesi di un problema psicosomatico. In quel caso, consiglierei a sua figlia di effettuare delle sedute di sostegno psicologico in modo da poter trattare, insieme ad un professionista della salute mentale, in modo adeguato i sintomi. Un caro saluto, Dott.ssa Manuela Munafò
Gent.le, talvolta il corpo parla al posto nostro. Occorrerebbe pertanto aiutare sua figlia a simbolizzare diversamente le sue emozioni, ovvero ad esprimerle con le parole. Siffatte emozioni vanno rintracciate in seno ad un percorso psicoterapico volto a ricostruire l'evoluzione clinica del disagio in oggetto (che ad una valutazione di massima sembra collocarsi tra i "Disturbi psicosomatici"); a coglierne la connessione con l'organizzazione di personalità della ragazza; a proiettarla nel futuro con una aumentata consapevolezza di sé. Rimanendo a disposizione, invio cordiali saluti. Frasca dott.ssa Amelia
Gentile signora,
Sento forti due richieste d’aiuto: quella di una madre desiderosa di vedere la propria figlia serena, e quella di un corpo che soffre, che comunica un disagio in modi diversi e incalzanti.
Premesso che l’esclusione di cause organiche che giustifichino la sintomatologia riportata è il primo step da prendere in considerazione, vorrei aggiungere come anche la presenza di una sintomatologia clinica conclamata non escluda una sofferenza psicologica, che può risultare accentuata e concomitante in un periodo con dei vissuti particolarmente stressanti.
Tuttavia, in questa sede, la richiesta di aiuto parte da lei, la madre, ragion per cui è alla madre che scelgo di parlare.
Provi a mettere sul piatto delle possibilità:
gli accertamenti medico-diagnostici necessari per chiarire il quadro clinico;
l’avvio di un percorso di sostegno psicologico in cui poter dare parola a questi sintomi;
Il sostegno delicato, sulla sfondo, di una madre che vede e riconosce la sofferenza della propria figlia e desidera essere d’aiuto nel rispetto delle modalità, dei tempi e dei bisogni della donna che non è più solo figlia ma anche adulta.
A disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Valeria Narzisi
Sento forti due richieste d’aiuto: quella di una madre desiderosa di vedere la propria figlia serena, e quella di un corpo che soffre, che comunica un disagio in modi diversi e incalzanti.
Premesso che l’esclusione di cause organiche che giustifichino la sintomatologia riportata è il primo step da prendere in considerazione, vorrei aggiungere come anche la presenza di una sintomatologia clinica conclamata non escluda una sofferenza psicologica, che può risultare accentuata e concomitante in un periodo con dei vissuti particolarmente stressanti.
Tuttavia, in questa sede, la richiesta di aiuto parte da lei, la madre, ragion per cui è alla madre che scelgo di parlare.
Provi a mettere sul piatto delle possibilità:
gli accertamenti medico-diagnostici necessari per chiarire il quadro clinico;
l’avvio di un percorso di sostegno psicologico in cui poter dare parola a questi sintomi;
Il sostegno delicato, sulla sfondo, di una madre che vede e riconosce la sofferenza della propria figlia e desidera essere d’aiuto nel rispetto delle modalità, dei tempi e dei bisogni della donna che non è più solo figlia ma anche adulta.
A disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Valeria Narzisi
Salve,
Leggendo mi certamente è balenata in mente una possibile psicosomatizzazione (ossia l'espressione nel corpo di un disagio psichico).
Purtuttavia, il consiglio che Le do è di indirizzare Sua figlia verso controlli di tipo dermatologico o riferiti a possibili allergie. Se avesse già provveduto, senza particolari esiti, allora si potrebbe pensare ad un percorso di supporto psicologico ed, eventualmente, di psicoterapia: ma attenzione, può fare al caso Suo soprattutto se questi sintomi fisici non originano da cause organiche, bensì psichiche (come Lei stessa ipotizzava, magari legate a stress ed ansia).
Cordialmente,
Dott. GMR
Leggendo mi certamente è balenata in mente una possibile psicosomatizzazione (ossia l'espressione nel corpo di un disagio psichico).
Purtuttavia, il consiglio che Le do è di indirizzare Sua figlia verso controlli di tipo dermatologico o riferiti a possibili allergie. Se avesse già provveduto, senza particolari esiti, allora si potrebbe pensare ad un percorso di supporto psicologico ed, eventualmente, di psicoterapia: ma attenzione, può fare al caso Suo soprattutto se questi sintomi fisici non originano da cause organiche, bensì psichiche (come Lei stessa ipotizzava, magari legate a stress ed ansia).
Cordialmente,
Dott. GMR
Salve, fatto salvo che prima dovrebbe accedere dal medico di famiglia, solo dopo aver eventualmente escluso cause organiche sarà possibile fare una diagnosi psicologica.
Dato per assunto che possa essere stress stress, allora una psicoterapia a base di rilassamenti, training autogeno e mindfulness sarebbe opportuna.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dato per assunto che possa essere stress stress, allora una psicoterapia a base di rilassamenti, training autogeno e mindfulness sarebbe opportuna.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve, grazie per la sua condivisione.
Sicuramente lo stress e l’ansia possono contribuire nel mantenimento di alcune manifestazioni somatiche dato lo stretto legame che intercorre tra la mente e il corpo.
Se, come lei riferisce, sua figlia vive in uno stato di ansia costante, sarebbe auspicabile iniziare un percorso di psicoterapia con l’obiettivo di arginare questi stati ansiosi.
Così facendo anche il corpo tornerà a “respirare”.
Buona fortuna!
Sicuramente lo stress e l’ansia possono contribuire nel mantenimento di alcune manifestazioni somatiche dato lo stretto legame che intercorre tra la mente e il corpo.
Se, come lei riferisce, sua figlia vive in uno stato di ansia costante, sarebbe auspicabile iniziare un percorso di psicoterapia con l’obiettivo di arginare questi stati ansiosi.
Così facendo anche il corpo tornerà a “respirare”.
Buona fortuna!
Mi dispiace molto per le difficoltà che sta attraversando sua figlia. La situazione che descrive è complessa e non risolvibile con un singolo consiglio.
Lo stress prolungato, come quello legato allo studio intenso e alla pressione di raggiungere la tesi, può influire molto sul corpo, manifestandosi con sintomi fisici. È noto che periodi di forte stress possono alterare la funzione immunitaria, rendendo la persona più suscettibile a infezioni, infiammazioni e altri sintomi fisici, oltre a intensificare condizioni preesistenti come l’asma o le reazioni allergiche. Sua figlia potrebbe beneficiare di tecniche di gestione dello stress, anche semplici, come il rilassamento muscolare, la respirazione profonda o esercizi di mindfulness, che sono tutte tecniche con una solida base scientifica.
Lo stress prolungato, come quello legato allo studio intenso e alla pressione di raggiungere la tesi, può influire molto sul corpo, manifestandosi con sintomi fisici. È noto che periodi di forte stress possono alterare la funzione immunitaria, rendendo la persona più suscettibile a infezioni, infiammazioni e altri sintomi fisici, oltre a intensificare condizioni preesistenti come l’asma o le reazioni allergiche. Sua figlia potrebbe beneficiare di tecniche di gestione dello stress, anche semplici, come il rilassamento muscolare, la respirazione profonda o esercizi di mindfulness, che sono tutte tecniche con una solida base scientifica.
Gentile utente, per quanto riguarda la sintomatologia organica, le suggerirei di rivolgersi al medico di base per valutare eventuali esami e/o visite specialistiche e comprendere se la causa è il forte stress, come da lei ipotizzato, o se c'è qualcos'altro.
In merito all'ansia generalizzata, a cui accenna, un supporto di tipo psicologico potrebbe sicuramente essere di aiuto. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito alla sfera professionale di mia competenza.
In merito all'ansia generalizzata, a cui accenna, un supporto di tipo psicologico potrebbe sicuramente essere di aiuto. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito alla sfera professionale di mia competenza.
Gentilissima, è evidente quanto lei sia preoccupata per il benessere di sua figlia, e questa attenzione è un ottimo punto di partenza. I sintomi che descrive (eruzioni cutanee, asma, orticaria e una forte ansia) possono essere influenzati da una combinazione di fattori fisici e psicologici. Lo stress può manifestarsi nel corpo in molti modi, specialmente sotto forma di problemi dermatologici (es. orticaria), respiratori (asma) e gastrointestinali (coliche). Tuttavia, è importante non attribuire tutto automaticamente allo stress: il corpo può risentire di una combinazione di cause fisiche e psicologiche.
Il fatto che sua figlia abbia affrontato un periodo intenso di studio e sia ora vicina alla tesi suggerisce che lo stress potrebbe essere un fattore scatenante o amplificante dei suoi disturbi. È essenziale escludere eventuali condizioni mediche, magari consultando un dermatologo o allergologo. L’ansia generalizzata di sua figlia sembra giocare un ruolo significativo. Può amplificare la percezione del disagio fisico e rendere il corpo più vulnerabile. È importante considerare un percorso psicologico per aiutare sua figlia a gestire l’ansia, soprattutto in questo momento cruciale della sua vita. In sintesi, il percorso migliore prevede un approccio combinato: escludere cause mediche specifiche, gestire l’ansia con il supporto di un professionista e adottare uno stile di vita che favorisca il rilassamento e la salute generale. Resto a disposizione per eventuale colloquio.
Il fatto che sua figlia abbia affrontato un periodo intenso di studio e sia ora vicina alla tesi suggerisce che lo stress potrebbe essere un fattore scatenante o amplificante dei suoi disturbi. È essenziale escludere eventuali condizioni mediche, magari consultando un dermatologo o allergologo. L’ansia generalizzata di sua figlia sembra giocare un ruolo significativo. Può amplificare la percezione del disagio fisico e rendere il corpo più vulnerabile. È importante considerare un percorso psicologico per aiutare sua figlia a gestire l’ansia, soprattutto in questo momento cruciale della sua vita. In sintesi, il percorso migliore prevede un approccio combinato: escludere cause mediche specifiche, gestire l’ansia con il supporto di un professionista e adottare uno stile di vita che favorisca il rilassamento e la salute generale. Resto a disposizione per eventuale colloquio.
Buongiorno,
prima di tutto è importante capire se queste malattie hanno una causa organica o psicologica.
Se il forte stress di questo periodo ha un impatto sulla salute fisica di sua figlia, può proporle di iniziare un percorso di psicoterapia.
prima di tutto è importante capire se queste malattie hanno una causa organica o psicologica.
Se il forte stress di questo periodo ha un impatto sulla salute fisica di sua figlia, può proporle di iniziare un percorso di psicoterapia.
concordo con i colleghi
Salve, in questo caso, una volta escluse tutte le cause di natura organica, suggerisco di intraprendere un percorso di supporto psicologico. Se crede che il problema sia legato alla fine dell'Università, è importante sapere che capita che, tale conclusione, arrechi molta ansia e stress per via della paura dell'ignoto. Tale paura può essere manifestata a livello esplicito oppure implicito attraverso il corpo. é importante prendersi cura di questo aspetto ed approfondirlo con un professionista per favorire il benessere ma è anche importante che sia la ragazza stessa, in quanto maggiorenne, a ricercare tale aiuto. In bocca al lupo per sua figlia. Resto a disposizione.
Dott.ssa Lucrezia Marletta
Dott.ssa Lucrezia Marletta
Salve, mi dispiace sentire della difficile situazione che sta vivendo sua figlia. I suoi sintomi potrebbero essere legati a più fattori, come lo stress, l'ansia e una possibile reazione allergica o sensibile a determinati materiali (come il pile o la lana). Ecco alcuni suggerimenti:
Visita medica completa: Un medico potrebbe fare una diagnosi più precisa, considerando l'ansia, lo stress e i sintomi fisici. Potrebbe essere utile un consulto con un dermatologo per le eruzioni cutanee e un allergologo per capire se ci sono allergie specifiche.
Gestione dello stress e dell'ansia: Poiché sua figlia ha molto stress e ansia, potrebbe essere utile esplorare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, o la mindfulness. Se lo stress è acuto, un supporto psicologico, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), potrebbe aiutarla a gestire meglio l'ansia.
Esame di allergie: Le eruzioni cutanee e la sensibilità ai materiali come la lana o il pile potrebbero essere sintomi di allergie cutanee o di una reazione a determinati tessuti. Sarebbe utile fare dei test allergici.
Supporto nutrizionale: Un'alimentazione sana e bilanciata, magari con l'aiuto di un nutrizionista, potrebbe supportare il sistema immunitario e ridurre i sintomi. Inoltre, una buona idratazione e l'evitare cibi che potrebbero peggiorare i problemi cutanei (come cibi troppo piccanti o lavorati) potrebbero essere utili.
Riposo e gestione del sonno: Anche se il lavoro sulla tesi è stato intenso, è importante che sua figlia riposi e trovi un buon equilibrio tra studio e recupero. Il sonno insufficiente può peggiorare l'ansia e i problemi fisici.
L'approccio migliore sarebbe unire il trattamento medico e il supporto psicologico per affrontare sia i sintomi fisici che psicologici
Visita medica completa: Un medico potrebbe fare una diagnosi più precisa, considerando l'ansia, lo stress e i sintomi fisici. Potrebbe essere utile un consulto con un dermatologo per le eruzioni cutanee e un allergologo per capire se ci sono allergie specifiche.
Gestione dello stress e dell'ansia: Poiché sua figlia ha molto stress e ansia, potrebbe essere utile esplorare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, o la mindfulness. Se lo stress è acuto, un supporto psicologico, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), potrebbe aiutarla a gestire meglio l'ansia.
Esame di allergie: Le eruzioni cutanee e la sensibilità ai materiali come la lana o il pile potrebbero essere sintomi di allergie cutanee o di una reazione a determinati tessuti. Sarebbe utile fare dei test allergici.
Supporto nutrizionale: Un'alimentazione sana e bilanciata, magari con l'aiuto di un nutrizionista, potrebbe supportare il sistema immunitario e ridurre i sintomi. Inoltre, una buona idratazione e l'evitare cibi che potrebbero peggiorare i problemi cutanei (come cibi troppo piccanti o lavorati) potrebbero essere utili.
Riposo e gestione del sonno: Anche se il lavoro sulla tesi è stato intenso, è importante che sua figlia riposi e trovi un buon equilibrio tra studio e recupero. Il sonno insufficiente può peggiorare l'ansia e i problemi fisici.
L'approccio migliore sarebbe unire il trattamento medico e il supporto psicologico per affrontare sia i sintomi fisici che psicologici
Gentilissima,
Uno dei motivi più comuni dell'orticaria è lo stress. Non a caso queste manifestazioni si presentano in momenti delicati come la stesura della tesi, o momenti in cui vi è una scadenza da rispettare.
Se non ha ancora fatto delle prove allergiche per escludere le allergie alimentari o da inalanti, è probabile che si tratti di stress, in quel caso sarebbe assolutamente importante imparare a gestirlo.
Per qualunque informazione, resto a sua disposizione.
Saluti.
Uno dei motivi più comuni dell'orticaria è lo stress. Non a caso queste manifestazioni si presentano in momenti delicati come la stesura della tesi, o momenti in cui vi è una scadenza da rispettare.
Se non ha ancora fatto delle prove allergiche per escludere le allergie alimentari o da inalanti, è probabile che si tratti di stress, in quel caso sarebbe assolutamente importante imparare a gestirlo.
Per qualunque informazione, resto a sua disposizione.
Saluti.
Buonasera,
Capisco quanto possa essere difficile vedere tua figlia soffrire in questo modo, soprattutto dopo aver affrontato un periodo così intenso come quello della preparazione della tesi. È normale che tu ti senta preoccupata e desiderosa di aiutarla.
Lo stress può sicuramente influire sul corpo in tanti modi, scatenando sintomi fisici come quelli che descrivi, ma è sempre importante approfondire con il supporto di specialisti, sia per escludere cause fisiche sia per trovare delle strategie che possano aiutarla a gestire l’ansia e il malessere generale.
Un primo passo potrebbe essere ascoltarla e cercare di creare uno spazio tranquillo in cui possa sentirsi compresa, senza pressione. Sapere che ha il tuo sostegno le darà forza.
Capisco quanto possa essere difficile vedere tua figlia soffrire in questo modo, soprattutto dopo aver affrontato un periodo così intenso come quello della preparazione della tesi. È normale che tu ti senta preoccupata e desiderosa di aiutarla.
Lo stress può sicuramente influire sul corpo in tanti modi, scatenando sintomi fisici come quelli che descrivi, ma è sempre importante approfondire con il supporto di specialisti, sia per escludere cause fisiche sia per trovare delle strategie che possano aiutarla a gestire l’ansia e il malessere generale.
Un primo passo potrebbe essere ascoltarla e cercare di creare uno spazio tranquillo in cui possa sentirsi compresa, senza pressione. Sapere che ha il tuo sostegno le darà forza.
Buonasera,
capisco quanto possa essere preoccupante vedere sua figlia affrontare tali difficoltà. Dalla sua descrizione, sembra che potrebbe esserci una connessione tra lo stato emotivo di sua figlia, come l’ansia, e i problemi fisici che sta vivendo. È importante continuare a monitorare la situazione con i medici, per escludere cause fisiche. Potrebbe essere utile associare un supporto psicologico che potrebbe aiutarla a gestire l'ansia e lo stress legati alla tesi. Infine, è importante che sua figlia mantenga una routine equilibrata, che includa il giusto riposo e gli hobby, per evitare il sovraccarico mentale. Le auguro il meglio.
Cordiali saluti.
capisco quanto possa essere preoccupante vedere sua figlia affrontare tali difficoltà. Dalla sua descrizione, sembra che potrebbe esserci una connessione tra lo stato emotivo di sua figlia, come l’ansia, e i problemi fisici che sta vivendo. È importante continuare a monitorare la situazione con i medici, per escludere cause fisiche. Potrebbe essere utile associare un supporto psicologico che potrebbe aiutarla a gestire l'ansia e lo stress legati alla tesi. Infine, è importante che sua figlia mantenga una routine equilibrata, che includa il giusto riposo e gli hobby, per evitare il sovraccarico mentale. Le auguro il meglio.
Cordiali saluti.
Buonasera, mi dispiace molto per il periodo che state attraversando. Da come lo descrive, sembrerebbe esserci una correlazione con il periodo di forte stress che ha attraversato vostra figlia. Spesso si accumulano tensioni, emozioni represse, particolari vissuti che esplodono in maniera apparentemente improvvisa nel momento in cui ci si ferma o si rallenta, come da una rincorsa che durante il movimento ha messo forzatamente a tacere tutto il resto, per raggiungere l'obiettivo prefissato "senza distrazioni". Tutto ciò, anche a discapito della nostra salute.
I sintomi non vengono a caso. Ogni sintomo può dare specifiche indicazioni sulle sofferenze che ci riguardano e sulle esigenze cui non diamo ascolto e che non trovano altro modo di comunicare con noi, se non attraverso il corpo. Il corpo ci parla! Per questo è molto importante imparare a dare spazio e ascolto ai suoi segnali.
Molto probabilmente questo stato di ansia perenne è correlato al suo malessere fisico. Può esserne una concausa, ma anche una conseguenza del frequente stare male, quindi qualcosa che si auto-alimenta di continuo.
Il mio consiglio è quello di effettuare esami di laboratorio e di consultare altri medici specialisti per valutare (e magari escludere) la presenza di eventuali patologie organiche, ma al contempo suggerirei a sua figlia di intraprendere un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta, in quanto dalle sue parole si evince una forte componente psichica che può essere alla base o accompagnare le manifestazioni corporee che agiscono su più livelli. Mente e corpo non agiscono in maniera indipendente l'uno dall'altro, ma si muovono insieme come unità indissolubile.
Rimango a disposizione e vi auguro di cuore di trovare al più presto salute e serenità.
Spero vostra figlia possa gioire di questo traguardo ormai raggiunto e di tutto l'impegno e la dedizione donati a ciò.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
I sintomi non vengono a caso. Ogni sintomo può dare specifiche indicazioni sulle sofferenze che ci riguardano e sulle esigenze cui non diamo ascolto e che non trovano altro modo di comunicare con noi, se non attraverso il corpo. Il corpo ci parla! Per questo è molto importante imparare a dare spazio e ascolto ai suoi segnali.
Molto probabilmente questo stato di ansia perenne è correlato al suo malessere fisico. Può esserne una concausa, ma anche una conseguenza del frequente stare male, quindi qualcosa che si auto-alimenta di continuo.
Il mio consiglio è quello di effettuare esami di laboratorio e di consultare altri medici specialisti per valutare (e magari escludere) la presenza di eventuali patologie organiche, ma al contempo suggerirei a sua figlia di intraprendere un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta, in quanto dalle sue parole si evince una forte componente psichica che può essere alla base o accompagnare le manifestazioni corporee che agiscono su più livelli. Mente e corpo non agiscono in maniera indipendente l'uno dall'altro, ma si muovono insieme come unità indissolubile.
Rimango a disposizione e vi auguro di cuore di trovare al più presto salute e serenità.
Spero vostra figlia possa gioire di questo traguardo ormai raggiunto e di tutto l'impegno e la dedizione donati a ciò.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
Gentile mamma,
quello che descrive è un quadro che mette in luce una grande sofferenza, non solo fisica ma anche emotiva. È comprensibile che si senta preoccupata e impotente di fronte a una figlia che sembra “sempre malata di qualcosa”, e che ora — nel momento in cui dovrebbe raccogliere i frutti di un grande sforzo — si ritrova invece a lottare con un corpo che sembra crollare.
Quando il corpo parla in questo modo, così intensamente e in modo ricorrente (eruzioni cutanee, orticaria, coliche, raffreddori, asma), è importante considerare l’interazione profonda tra stress, ansia e sintomi fisici. In alcuni casi, il corpo diventa il canale attraverso cui si esprime un sovraccarico emotivo che non riesce a trovare spazio altrove.
Cosa può fare concretamente per aiutarla?
1. Sostenere una valutazione integrata: consultare uno specialista (come un allergologo o un immunologo) è importante, ma allo stesso tempo affiancare un supporto psicologico per indagare il ruolo dello stress e dell’ansia in questo momento della sua vita è fondamentale.
2. Non sottovalutare lo stress da "successo": a volte, il raggiungimento di un obiettivo importante (come la laurea) può portare un crollo psicosomatico, perché finalmente ci si "ferma", e il corpo libera tutto lo stress accumulato.
3. Favorire uno spazio di ascolto: se sua figlia è disponibile, un percorso di sostegno psicologico può aiutarla a elaborare meglio le sue ansie, i carichi mentali e i significati simbolici di ciò che sta vivendo.
4. Aiutarla senza sostituirsi: il suo amore e la sua vicinanza sono preziosi, ma è importante che possa essere accompagnata da figure esterne, professionali, che la aiutino a riappropriarsi della sua salute e autonomia.
Resto a disposizione per ulteriori indicazioni o per aiutarla a trovare i giusti riferimenti specialistici.
Con affetto e rispetto,
Dott.ssa Paola Vitale – Psicologa
quello che descrive è un quadro che mette in luce una grande sofferenza, non solo fisica ma anche emotiva. È comprensibile che si senta preoccupata e impotente di fronte a una figlia che sembra “sempre malata di qualcosa”, e che ora — nel momento in cui dovrebbe raccogliere i frutti di un grande sforzo — si ritrova invece a lottare con un corpo che sembra crollare.
Quando il corpo parla in questo modo, così intensamente e in modo ricorrente (eruzioni cutanee, orticaria, coliche, raffreddori, asma), è importante considerare l’interazione profonda tra stress, ansia e sintomi fisici. In alcuni casi, il corpo diventa il canale attraverso cui si esprime un sovraccarico emotivo che non riesce a trovare spazio altrove.
Cosa può fare concretamente per aiutarla?
1. Sostenere una valutazione integrata: consultare uno specialista (come un allergologo o un immunologo) è importante, ma allo stesso tempo affiancare un supporto psicologico per indagare il ruolo dello stress e dell’ansia in questo momento della sua vita è fondamentale.
2. Non sottovalutare lo stress da "successo": a volte, il raggiungimento di un obiettivo importante (come la laurea) può portare un crollo psicosomatico, perché finalmente ci si "ferma", e il corpo libera tutto lo stress accumulato.
3. Favorire uno spazio di ascolto: se sua figlia è disponibile, un percorso di sostegno psicologico può aiutarla a elaborare meglio le sue ansie, i carichi mentali e i significati simbolici di ciò che sta vivendo.
4. Aiutarla senza sostituirsi: il suo amore e la sua vicinanza sono preziosi, ma è importante che possa essere accompagnata da figure esterne, professionali, che la aiutino a riappropriarsi della sua salute e autonomia.
Resto a disposizione per ulteriori indicazioni o per aiutarla a trovare i giusti riferimenti specialistici.
Con affetto e rispetto,
Dott.ssa Paola Vitale – Psicologa
Ha fatto controlli medici per escludere cause biologiche o patologie specifiche?
Se così fosse e non risulta alcuna causa medica può essere che la causa sia psicologica, come il forte stress legato alla vita universitaria. In questo caso può rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. Può essere molto utile anche per imparare alcune strategie e tecniche di rilassamento, ma soprattutto per indagare le cause psicologiche di questi sintomi.
Se così fosse e non risulta alcuna causa medica può essere che la causa sia psicologica, come il forte stress legato alla vita universitaria. In questo caso può rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. Può essere molto utile anche per imparare alcune strategie e tecniche di rilassamento, ma soprattutto per indagare le cause psicologiche di questi sintomi.
Dalle sue parole emerge una forte preoccupazione per il benessere di sua figlia, ed è comprensibile, viste tutte le problematiche che sta affrontando. I sintomi fisici e l’ansia che descrive potrebbero effettivamente essere segnali di uno stato di stress o affaticamento, soprattutto dopo un periodo così intenso come quello della preparazione alla tesi.
Un primo passo importante potrebbe essere quello di escludere cause fisiologiche attraverso una serie di controlli medici. Questo può aiutare a fare chiarezza sull’origine dei disturbi e, se necessario, valutare successivamente l’opportunità di un percorso di sostegno psicologico. L’obiettivo è aiutare sua figlia a ritrovare gradualmente il suo benessere, sia fisico che mentale
Un primo passo importante potrebbe essere quello di escludere cause fisiologiche attraverso una serie di controlli medici. Questo può aiutare a fare chiarezza sull’origine dei disturbi e, se necessario, valutare successivamente l’opportunità di un percorso di sostegno psicologico. L’obiettivo è aiutare sua figlia a ritrovare gradualmente il suo benessere, sia fisico che mentale
Salve, comprendo la preoccupazione per sua figlia. Spesso sembra che il corpo sia predisposto ad “ammalarsi di tutto”, e lo stress e l’ansia giocano un ruolo importante, anche se non sono l’unica causa. Alcuni sintomi che ha descritto (possono avere una componente psicosomatica, ma è fondamentale che siano valutati anche da uno specialista medico (dermatologo, allergologo, immunologo) per escludere o gestire eventuali condizioni organiche. Parallelamente, il fatto che abbia ansia costante suggerisce che potrebbe beneficiare di un percorso psicologico, in cui imparare a riconoscere e regolare l’ansia, scaricare le tensioni e non sentirsi più sopraffatta.
Buongiorno signora, se con sua figlia avete escluso eventuali cause organiche per i diversi disturbi che presenta, credo sia opportuno per lei iniziare una psicoterapia per la gestione dello stress e dell'ansia.
Buonasera a lei e grazie per aver condiviso questa sua preoccupazione. Generalmente, quando il corpo inizia a manifestare sintomi come eruzioni cutanee, asma, orticaria, difficoltà respiratorie o una serie continua di piccoli disturbi, può essere utile considerare l’ipotesi che il corpo stia esprimendo una parte della vita emotiva che non riesce a trovare parola. In psicoanalisi, questi segnali vengono spesso letti come un modo in cui il corpo si fa carico di un conflitto interno che non ha ancora potuto essere elaborato. Il momento che sua figlia sta vivendo (gli impegni universitari, la pressione del risultato, etc) non è casuale. In questi passaggi della vita, che rappresentano un cambiamento di posizione soggettiva, può emergere una tensione profonda. Non riguarda soltanto lo studio: è un passaggio simbolico, un punto in cui si lascia un’identità e se ne affronta un’altra. Se questo passaggio è vissuto con ansia, paura o senso di inadeguatezza, il corpo può iniziare a parlare attraverso i sintomi.
Per chi soffre di disturbi psicosomatici, spesso il problema non è solo l’intensità delle emozioni, ma la difficoltà nel riconoscerle e dar loro un nome. Molti giovani che vivono situazioni simili sono persone che si sono sempre adattate, che hanno stretto i denti, che hanno cercato di essere forti, di non deludere nessuno. A volte questo bisogno di controllo è così grande che la mente non riesce più a contenere tutto, e il corpo interviene. È importante ricordare che questi sintomi non sono immaginari, non sono “solo stress” e non sono nulla di cui vergognarsi. Sono un segnale, un invito a fermarsi, a trovare uno spazio dove poter dire, con calma e senza giudizio, ciò che non è stato detto. In una prospettiva psicoanalitica, ciò che può davvero aiutare è creare le condizioni perché sua figlia trovi un luogo dove i suoi vissuti possano essere ascoltati e messi in parola. Una terapia a orientamento psicodinamico o psicoanalitico può essere uno strumento prezioso: non tanto per eliminare subito i sintomi, quanto per restituire una voce a ciò che il corpo sta tentando di comunicare.
Da parte vostra, il modo migliore per sostenerla è offrirle uno spazio di ascolto senza chiedere soluzioni immediate, senza esigere che sia forte o che “si riprenda in fretta”. Può essere utile dirle esplicitamente che non è un peso, che non deve dimostrare nulla, che non deve affrontare tutto da sola. Questo apre la porta alla possibilità di chiedere aiuto. E' importante continuare a monitorare gli aspetti medici, ma senza ridurre tutto a una causa organica. Spesso i sintomi tornano perché la loro funzione è più profonda di quanto appaia. Il percorso che le suggerisco, quindi, è duplice: da un lato non abbandonare la valutazione clinica; dall’altro, offrire a sua figlia la possibilità di un percorso psicologico che non giudichi e non chieda risultati immediati, ma che le permetta lentamente di ritrovare un equilibrio tra corpo ed emozioni. In questo modo, i sintomi potrebbero iniziare a diminuire quando ritrova una parola che permetta di alleggerire ciò che oggi pesa sul corpo.
Per chi soffre di disturbi psicosomatici, spesso il problema non è solo l’intensità delle emozioni, ma la difficoltà nel riconoscerle e dar loro un nome. Molti giovani che vivono situazioni simili sono persone che si sono sempre adattate, che hanno stretto i denti, che hanno cercato di essere forti, di non deludere nessuno. A volte questo bisogno di controllo è così grande che la mente non riesce più a contenere tutto, e il corpo interviene. È importante ricordare che questi sintomi non sono immaginari, non sono “solo stress” e non sono nulla di cui vergognarsi. Sono un segnale, un invito a fermarsi, a trovare uno spazio dove poter dire, con calma e senza giudizio, ciò che non è stato detto. In una prospettiva psicoanalitica, ciò che può davvero aiutare è creare le condizioni perché sua figlia trovi un luogo dove i suoi vissuti possano essere ascoltati e messi in parola. Una terapia a orientamento psicodinamico o psicoanalitico può essere uno strumento prezioso: non tanto per eliminare subito i sintomi, quanto per restituire una voce a ciò che il corpo sta tentando di comunicare.
Da parte vostra, il modo migliore per sostenerla è offrirle uno spazio di ascolto senza chiedere soluzioni immediate, senza esigere che sia forte o che “si riprenda in fretta”. Può essere utile dirle esplicitamente che non è un peso, che non deve dimostrare nulla, che non deve affrontare tutto da sola. Questo apre la porta alla possibilità di chiedere aiuto. E' importante continuare a monitorare gli aspetti medici, ma senza ridurre tutto a una causa organica. Spesso i sintomi tornano perché la loro funzione è più profonda di quanto appaia. Il percorso che le suggerisco, quindi, è duplice: da un lato non abbandonare la valutazione clinica; dall’altro, offrire a sua figlia la possibilità di un percorso psicologico che non giudichi e non chieda risultati immediati, ma che le permetta lentamente di ritrovare un equilibrio tra corpo ed emozioni. In questo modo, i sintomi potrebbero iniziare a diminuire quando ritrova una parola che permetta di alleggerire ciò che oggi pesa sul corpo.
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