Gent.mi Dottori, ho letto che l’OMS raccomanda di non superare i 25 g di zuccheri “liberi” al giorn
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Gent.mi Dottori,
ho letto che l’OMS raccomanda di non superare i 25 g di zuccheri “liberi” al giorno. Cosa si intende esattamente con il termine zuccheri “liberi”? Si parla prevalentemente di zucchero aggiunto a quello già presente naturalmente negli alimenti? Nella dicitura zuccheri “liberi” potrebbe rientrare anche, ad esempio, la frutta privata della sua buccia? Grazie per i chiarimenti ☺️
ho letto che l’OMS raccomanda di non superare i 25 g di zuccheri “liberi” al giorno. Cosa si intende esattamente con il termine zuccheri “liberi”? Si parla prevalentemente di zucchero aggiunto a quello già presente naturalmente negli alimenti? Nella dicitura zuccheri “liberi” potrebbe rientrare anche, ad esempio, la frutta privata della sua buccia? Grazie per i chiarimenti ☺️
Salve, ha posto un’ottima domanda, molto attuale e importante per la salute quotidiana.
Quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di zuccheri “liberi”, si riferisce a:
Gli zuccheri aggiunti ai cibi e alle bevande da produttori, cuochi o consumatori (come saccarosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, miele, ecc.).
Gli zuccheri naturalmente presenti in miele, succhi di frutta, spremute, frullati, e sciroppi.
Questi, pur non “aggiunti” artificialmente, sono considerati “liberi” perché non sono più legati alla struttura cellulare dell’alimento intero, e quindi si comportano metabolicamente come gli zuccheri aggiunti.
Non rientrano negli zuccheri liberi quelli contenuti naturalmente in frutta e verdura intere, ovvero all’interno della loro matrice fibrosa: questi sono considerati zuccheri “intrinseci” e non vanno limitati nello stesso modo.
Riguardo la frutta senza buccia:
Se si consuma frutta sbucciata ma ancora intera e non processata (es. una mela sbucciata), gli zuccheri non sono considerati liberi. Tuttavia, più si rimuove fibra (es. nella frutta centrifugata o frullata), più gli zuccheri vengono assorbiti rapidamente, avvicinandosi al comportamento metabolico degli zuccheri “liberi”.
In sintesi:
Gli zuccheri “liberi” includono tutti quelli aggiunti e quelli presenti in succhi o preparazioni prive di struttura cellulare. Non include la frutta fresca, anche se sbucciata, purché non sia trasformata (come in succhi, puree o smoothie).
Quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di zuccheri “liberi”, si riferisce a:
Gli zuccheri aggiunti ai cibi e alle bevande da produttori, cuochi o consumatori (come saccarosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, miele, ecc.).
Gli zuccheri naturalmente presenti in miele, succhi di frutta, spremute, frullati, e sciroppi.
Questi, pur non “aggiunti” artificialmente, sono considerati “liberi” perché non sono più legati alla struttura cellulare dell’alimento intero, e quindi si comportano metabolicamente come gli zuccheri aggiunti.
Non rientrano negli zuccheri liberi quelli contenuti naturalmente in frutta e verdura intere, ovvero all’interno della loro matrice fibrosa: questi sono considerati zuccheri “intrinseci” e non vanno limitati nello stesso modo.
Riguardo la frutta senza buccia:
Se si consuma frutta sbucciata ma ancora intera e non processata (es. una mela sbucciata), gli zuccheri non sono considerati liberi. Tuttavia, più si rimuove fibra (es. nella frutta centrifugata o frullata), più gli zuccheri vengono assorbiti rapidamente, avvicinandosi al comportamento metabolico degli zuccheri “liberi”.
In sintesi:
Gli zuccheri “liberi” includono tutti quelli aggiunti e quelli presenti in succhi o preparazioni prive di struttura cellulare. Non include la frutta fresca, anche se sbucciata, purché non sia trasformata (come in succhi, puree o smoothie).
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Domanda interessante! Gli zuccheri liberi sono zuccheri semplici aggiunti ai cibi o alle bevande in fase di produzione/preparazione oppure naturalmente presenti in alcuni alimenti. Zuccheri aggiunti sono, ad esempio, lo zucchero da tavola (saccarosio), gli sciroppi di glucosio, mais o fruttosio, e qualsiasi altro zucchero aggiunto durante la preparazione o il consumo dei cibi. In alcuni alimenti, come miele, succo di frutta, e succhi concentrati, troviamo invece zuccheri liberi naturalmente presenti. Per tornare al suo quesito, la frutta contiene zuccheri, ma non sono "zuccheri liberi" ma zuccheri presenti naturalmente costituenti del frutto stesso che si accompagnano a fibre e altri nutrienti. In altre parole, gli "zuccheri liberi" della frutta sono quelli che vengono rilasciati quando la frutta viene processata, come nel caso dei succhi, frullati, o omogeneizzati. La frutta, se consumata intera, con o senza buccia, non è considerata una fonte di zuccheri liberi, in quanto gli zuccheri sono legati alla fibra e alla struttura cellulare.
L'OMS raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri liberi a meno del 10% dell'apporto energetico totale giornaliero, e preferibilmente a meno del 5% per ottenere ulteriori benefici per la salute.
L'OMS raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri liberi a meno del 10% dell'apporto energetico totale giornaliero, e preferibilmente a meno del 5% per ottenere ulteriori benefici per la salute.
Salve!
Il termine zuccheri “liberi” si riferisce sia agli zuccheri aggiunti agli alimenti (come zucchero bianco, di canna, miele, sciroppi), sia a quelli naturalmente presenti in succhi di frutta, miele e concentrati di frutta. Come lei ha giustamente intuito, non rientrano in questa categoria gli zuccheri naturalmente contenuti nella frutta e nella verdura intere, in quanto fanno parte della struttura stessa dell’alimento (la cosiddetta “matrice alimentare”).
Riguardo alla frutta privata della buccia, è vero che si riduce l’apporto di fibra, il che può rendere gli zuccheri più rapidamente assorbibili. Tuttavia, non vengono considerati “zuccheri liberi” in senso stretto.
Un esempio pratico:
La spremuta d’arancia contiene una quantità di zuccheri liberi maggiore rispetto al frutto intero, perché viene eliminata parte della fibra.
Tuttavia, una spremuta fresca fatta in casa, consumata con moderazione e all’interno di una dieta equilibrata, resta una scelta migliore rispetto ai succhi confezionati.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi! Resto a disposizione
Il termine zuccheri “liberi” si riferisce sia agli zuccheri aggiunti agli alimenti (come zucchero bianco, di canna, miele, sciroppi), sia a quelli naturalmente presenti in succhi di frutta, miele e concentrati di frutta. Come lei ha giustamente intuito, non rientrano in questa categoria gli zuccheri naturalmente contenuti nella frutta e nella verdura intere, in quanto fanno parte della struttura stessa dell’alimento (la cosiddetta “matrice alimentare”).
Riguardo alla frutta privata della buccia, è vero che si riduce l’apporto di fibra, il che può rendere gli zuccheri più rapidamente assorbibili. Tuttavia, non vengono considerati “zuccheri liberi” in senso stretto.
Un esempio pratico:
La spremuta d’arancia contiene una quantità di zuccheri liberi maggiore rispetto al frutto intero, perché viene eliminata parte della fibra.
Tuttavia, una spremuta fresca fatta in casa, consumata con moderazione e all’interno di una dieta equilibrata, resta una scelta migliore rispetto ai succhi confezionati.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi! Resto a disposizione
Gentile Utente,
in questo caso OMS si riferisce agli zuccheri aggiunti industrialmente agli alimenti e bevande (per scovarli leggere bene le etichette nutrizionali!), zucchero che aggiungiamo noi a casa nella preparazione delle varie pietanze (e bevande) e quelli naturalmente presenti in miele e succhi di frutta. Vengono quindi esclusi dalla definizione di OMS e quindi nel conteggio giornaliero di zuccheri semplici da limitare quelli provenienti dal consumo di frutta e latte.
Questa differenza é stata fatta perché seppur il corpo "utilizzi" gli zuccheri allo stesso modo, indipendentemente dalla loro provenienza, la limitazione degli zuccheri "liberi" (come da definizione OMS) puó essere attuata senza che vi siano ripercussioni negative, mentre la riduzione di zuccheri provenienti da frutta e latte comporterebbe anche la riduzione di altri nutrienti importanti per il nostro organismo.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online!
Dr.ssa Dietista Caterina Bracchetti
in questo caso OMS si riferisce agli zuccheri aggiunti industrialmente agli alimenti e bevande (per scovarli leggere bene le etichette nutrizionali!), zucchero che aggiungiamo noi a casa nella preparazione delle varie pietanze (e bevande) e quelli naturalmente presenti in miele e succhi di frutta. Vengono quindi esclusi dalla definizione di OMS e quindi nel conteggio giornaliero di zuccheri semplici da limitare quelli provenienti dal consumo di frutta e latte.
Questa differenza é stata fatta perché seppur il corpo "utilizzi" gli zuccheri allo stesso modo, indipendentemente dalla loro provenienza, la limitazione degli zuccheri "liberi" (come da definizione OMS) puó essere attuata senza che vi siano ripercussioni negative, mentre la riduzione di zuccheri provenienti da frutta e latte comporterebbe anche la riduzione di altri nutrienti importanti per il nostro organismo.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online!
Dr.ssa Dietista Caterina Bracchetti
Il termine zuccheri liberi, come definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si riferisce agli zuccheri aggiunti ai cibi e alle bevande da produttori, cuochi o consumatori, oltre a quelli naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi di frutta e nei concentrati di frutta.
Non si riferisce agli zuccheri naturalmente presenti nella frutta intera fresca, nella verdura o nel latte.
Per rispondere alla sua domanda: la frutta privata della buccia non rientra tra gli zuccheri liberi, purché si tratti comunque di frutta intera e non di succo. Tuttavia, l’eliminazione della buccia riduce l’apporto di fibra, importante per rallentare l’assorbimento degli zuccheri e favorire la sazietà.
Cordiali saluti,
Dr. Luca Agostini
Non si riferisce agli zuccheri naturalmente presenti nella frutta intera fresca, nella verdura o nel latte.
Per rispondere alla sua domanda: la frutta privata della buccia non rientra tra gli zuccheri liberi, purché si tratti comunque di frutta intera e non di succo. Tuttavia, l’eliminazione della buccia riduce l’apporto di fibra, importante per rallentare l’assorbimento degli zuccheri e favorire la sazietà.
Cordiali saluti,
Dr. Luca Agostini
Buon pomeriggio,
per “zuccheri liberi” l’OMS intende gli zuccheri aggiunti agli alimenti (come saccarosio e sciroppi) e quelli naturalmente presenti in miele, succhi di frutta e concentrati. Non includono invece gli zuccheri naturalmente presenti in frutta e verdura intere. La frutta privata della buccia non rientra tra gli zuccheri liberi, purché resti intera e non trasformata in succo o purea.
A disposizione.
per “zuccheri liberi” l’OMS intende gli zuccheri aggiunti agli alimenti (come saccarosio e sciroppi) e quelli naturalmente presenti in miele, succhi di frutta e concentrati. Non includono invece gli zuccheri naturalmente presenti in frutta e verdura intere. La frutta privata della buccia non rientra tra gli zuccheri liberi, purché resti intera e non trasformata in succo o purea.
A disposizione.
Gli zuccheri "liberi" secondo l'OMS includono sia gli zuccheri aggiunti ai cibi (saccarosio, sciroppi, miele) sia quelli naturalmente presenti in succhi, concentrati di frutta e frullati, dove la struttura cellulare è stata alterata. La frutta sbucciata rimane integra e non rientra in questa categoria.
Dott.ssa Barzaghi Federica
Dott.ssa Barzaghi Federica
Salve, l'OMS raccomanda che gli zuccheri liberi non devono superare il 5% dell'introito calorico giornaliero che per una dieta media di riferimento di 2000 kcal/die corrispondono a 25g, per cui questo valore in grammi è variabile in base alle necessità caloriche.
Nella nostra dieta vi sono diversi tipi di zuccheri tra i quali gli zuccheri liberi che sono definiti come quelli presenti negli sciroppi (es. sciroppo d'agave, sciroppo d'acero etc..), nel miele, nei succhi/centrifughe di frutta (in quanto lo zucchero della frutta non è più legato alle fibre) e quelli aggiunti alle preparazioni o alimenti (i cosiddetti zuccheri aggiunti). La frutta privata della buccia, invece, non rientra negli zuccheri liberi in quanto in questo caso lo zucchero contenuto è legato alla fibra del frutto per cui rientra nei cosiddetti zuccheri intrinseci.
Per concludere abbiamo gli zuccheri totali i quali comprendono gli zuccheri intrinseci (contenuti nella frutta, verdura e latte) e gli zuccheri liberi e che non dovrebbero, secondo le linee guida LARN, superare il 15% di cui , come abbiamo detto, gli zuccheri liberi non devono superare il 5%.
Come parere professionale Le consiglio di limitare il più possibile gli zuccheri aggiunti perché sono quelli più dannosi per l'organismo mentre per quanto riguarda gli zuccheri intrinseci è sufficiente tenere a mente le porzioni da linee guida di 2-3 porzioni di frutta e 1-2 di latte o yogurt al giorno.
Spero di esserLe stata utile.
Nella nostra dieta vi sono diversi tipi di zuccheri tra i quali gli zuccheri liberi che sono definiti come quelli presenti negli sciroppi (es. sciroppo d'agave, sciroppo d'acero etc..), nel miele, nei succhi/centrifughe di frutta (in quanto lo zucchero della frutta non è più legato alle fibre) e quelli aggiunti alle preparazioni o alimenti (i cosiddetti zuccheri aggiunti). La frutta privata della buccia, invece, non rientra negli zuccheri liberi in quanto in questo caso lo zucchero contenuto è legato alla fibra del frutto per cui rientra nei cosiddetti zuccheri intrinseci.
Per concludere abbiamo gli zuccheri totali i quali comprendono gli zuccheri intrinseci (contenuti nella frutta, verdura e latte) e gli zuccheri liberi e che non dovrebbero, secondo le linee guida LARN, superare il 15% di cui , come abbiamo detto, gli zuccheri liberi non devono superare il 5%.
Come parere professionale Le consiglio di limitare il più possibile gli zuccheri aggiunti perché sono quelli più dannosi per l'organismo mentre per quanto riguarda gli zuccheri intrinseci è sufficiente tenere a mente le porzioni da linee guida di 2-3 porzioni di frutta e 1-2 di latte o yogurt al giorno.
Spero di esserLe stata utile.
’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce come zuccheri liberi: Tutti gli zuccheri aggiunti agli alimenti e alle bevande dal produttore, dal cuoco o dal consumatore, più gli zuccheri naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di frutta. Non sono considera liberi dunque Gli zuccheri intrinseci, cioè quelli contenuti naturalmente in frutta, verdura intera e latte non zuccherato; Questi sono legati a una matrice alimentare (fibra, struttura cellulare) che ne rallenta l’assorbimento e non pongono rischi se assunti con moderazione. Gli zuccheri liberi sono invece lo zucchero da cucina, il miele, gli zuccheri nel succo di frutta ,zuccheri aggiunti negli alimenti industriali ( yogurt, biscotti). Togliere la buccia non trasforma la frutta in zucchero "libero".
Salve, gli zuccheri “liberi”, secondo l’OMS, includono:
- gli zuccheri aggiunti a cibi e bevande (come saccarosio, fruttosio, sciroppi, miele, ecc.);
- gli zuccheri naturalmente presenti in succhi di frutta e/o verdura, in succhi concentrati, negli sciroppi e nel miele.
Non rientrano tra gli zuccheri liberi quelli naturalmente presenti nella frutta fresca intera, nella verdura e nel latte.
La frutta senza buccia, se consumata intera (e non sotto forma di estratto), non è quindi da considerarsi fonte di zuccheri liberi, anche se sbucciandola si perde una parte della fibra.
- gli zuccheri aggiunti a cibi e bevande (come saccarosio, fruttosio, sciroppi, miele, ecc.);
- gli zuccheri naturalmente presenti in succhi di frutta e/o verdura, in succhi concentrati, negli sciroppi e nel miele.
Non rientrano tra gli zuccheri liberi quelli naturalmente presenti nella frutta fresca intera, nella verdura e nel latte.
La frutta senza buccia, se consumata intera (e non sotto forma di estratto), non è quindi da considerarsi fonte di zuccheri liberi, anche se sbucciandola si perde una parte della fibra.
Gli zuccheri liberi si riferiscono a tutti gli zuccheri aggiunti agli alimenti e alle bevande, oltre a quelli naturalmente presenti in miele, sciroppi e succhi di frutta. In particolare, l’OMS definisce gli zuccheri liberi gli zuccheri aggiunti come quelli che vengono aggiunti durante la preparazione dei cibi o delle bevande, come zucchero da tavola, miele o sciroppi.
Inoltre, gli zuccheri naturali presenti in succhi di frutta e in puree di frutta, che sono considerati zuccheri liberi poiché sono stati estratti dalla loro fonte naturale.
Tuttavia, gli zuccheri presenti nella frutta intera, insieme a fibre e altri nutrienti, non rientrano negli zuccheri liberi.
Quindi, se mangia la frutta con la buccia, non stai superando la raccomandazione sugli zuccheri liberi. In sintesi, gli zuccheri liberi includono gli zuccheri aggiunti e quelli estratti, ma non quelli naturalmente presenti in alimenti interi e non trasformati.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Inoltre, gli zuccheri naturali presenti in succhi di frutta e in puree di frutta, che sono considerati zuccheri liberi poiché sono stati estratti dalla loro fonte naturale.
Tuttavia, gli zuccheri presenti nella frutta intera, insieme a fibre e altri nutrienti, non rientrano negli zuccheri liberi.
Quindi, se mangia la frutta con la buccia, non stai superando la raccomandazione sugli zuccheri liberi. In sintesi, gli zuccheri liberi includono gli zuccheri aggiunti e quelli estratti, ma non quelli naturalmente presenti in alimenti interi e non trasformati.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Gentile Paziente,
quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di "zuccheri liberi", si riferisce agli zuccheri aggiunti dall’industria, dal cuoco o dal consumatore agli alimenti, più gli zuccheri naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di frutta.
Non sono inclusi invece gli zuccheri che si trovano naturalmente nella frutta intera, nella verdura e nel latte: questi non vengono considerati “liberi”, perché sono legati alla struttura della matrice alimentare, che ne modula l’assorbimento.
Per rispondere al suo dubbio, la frutta privata della buccia non rientra automaticamente nella categoria degli zuccheri liberi, finché resta intera (cioè non è trasformata in succo o purea). Tuttavia, pelarla può ridurre il contenuto di fibre, che aiuta a rallentare l'assorbimento degli zuccheri: quindi, quando possibile, è meglio consumarla con la buccia (se commestibile e ben lavata).
In sintesi, gli zuccheri liberi sono quelli aggiunti o separati dalla struttura originale dell’alimento. L’OMS raccomanda di mantenerli sotto i 25 g al giorno, per ridurre il rischio di obesità, diabete e carie dentale.
quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di "zuccheri liberi", si riferisce agli zuccheri aggiunti dall’industria, dal cuoco o dal consumatore agli alimenti, più gli zuccheri naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di frutta.
Non sono inclusi invece gli zuccheri che si trovano naturalmente nella frutta intera, nella verdura e nel latte: questi non vengono considerati “liberi”, perché sono legati alla struttura della matrice alimentare, che ne modula l’assorbimento.
Per rispondere al suo dubbio, la frutta privata della buccia non rientra automaticamente nella categoria degli zuccheri liberi, finché resta intera (cioè non è trasformata in succo o purea). Tuttavia, pelarla può ridurre il contenuto di fibre, che aiuta a rallentare l'assorbimento degli zuccheri: quindi, quando possibile, è meglio consumarla con la buccia (se commestibile e ben lavata).
In sintesi, gli zuccheri liberi sono quelli aggiunti o separati dalla struttura originale dell’alimento. L’OMS raccomanda di mantenerli sotto i 25 g al giorno, per ridurre il rischio di obesità, diabete e carie dentale.
Salve, per zuccheri liberi in questo caso è inteso zuccheri semplici come: zucchero o sciroppi addizionati ai prodotti confezionati, saccarosio, fruttosio, i quali sono presenti nella maggior parte degli alimenti preparati e trattati industrialmente. Di conseguenza legga con attenzione le etichette nutrizionali non facendo caso solo alla tabella nutrizionale ma anche agli ingredienti. Consideri che l'ordine in cui sono scritti è correlata alla quantità presente nel prodotto (dal maggiore al minore).
Saluti Dott. Andrea Panni
Saluti Dott. Andrea Panni
Buongiorno,
Deve assicurarsi di assumere il 10% di zuccheri di tutti i carboidrati che assume durante la giornata, quindi si deve assicurare di leggere bene le etichette sotto la dicitura carboidrati: di cui zuccheri...
Se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione
Buona giornata
Dott. Bonola Paolo
Deve assicurarsi di assumere il 10% di zuccheri di tutti i carboidrati che assume durante la giornata, quindi si deve assicurare di leggere bene le etichette sotto la dicitura carboidrati: di cui zuccheri...
Se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione
Buona giornata
Dott. Bonola Paolo
Buongiorno, per zuccheri "liberi" si intende che non sono contenuti all'interno di una cellula dell'alimento. Ad esempio, la frutta contiene zuccheri ma, essendo composta da cellule, questi zuccheri sono all'interno della cellula e ci vuole più tempo a digerirli perchè devono prima essere "liberati". Quando si fa una spremuta o un centrifugato di frutta, le cellule si rompono e gli zuccheri si liberano, allora avrà degli zuccheri liberi. Lo zucchero che usa in cucina, che mette nel caffè è uno zucchero libero. Qualsiasi cibo a cui è aggiunto zucchero contiene zuccheri liberi. Spero di essermi spiegata bene XD. Se ha bisogno di chiarimenti mi contatti pure!
Gentile paziente,
quelli a cui fa riferimento gli OMS sono più tecnicamente detti zuccheri semplici, ovvero glucosio, fruttosio, lattosio e saccarosio (ovvero il comune zucchero da tavola).
Secondo i LARN redatti dalla Società Italiana di Nutrizione (SINU), l'assunzione di zuccheri semplici non dovrebbe superare il 15% del fabbisogno giornaliero di una persona (la percentuale si abbassa al 10% per soggetti diabetici). In una dieta bilanciata, questo 15% viene naturalmente coperto dall'assunzione di latte, yogurt, frutta e verdura.
Per cui, nella gestione quotidiana della nostra alimentazione, è sempre consigliato non eccedere con l'assunzione di zuccheri "aggiunti" quindi derivanti da merendine, dolci, biscotti, bibite, succhi di frutta, etc. e consumare gli alimenti sopracitati (latte, yogurt, frutta e verdura) nelle quantità consigliate sempre dalla SINU.
quelli a cui fa riferimento gli OMS sono più tecnicamente detti zuccheri semplici, ovvero glucosio, fruttosio, lattosio e saccarosio (ovvero il comune zucchero da tavola).
Secondo i LARN redatti dalla Società Italiana di Nutrizione (SINU), l'assunzione di zuccheri semplici non dovrebbe superare il 15% del fabbisogno giornaliero di una persona (la percentuale si abbassa al 10% per soggetti diabetici). In una dieta bilanciata, questo 15% viene naturalmente coperto dall'assunzione di latte, yogurt, frutta e verdura.
Per cui, nella gestione quotidiana della nostra alimentazione, è sempre consigliato non eccedere con l'assunzione di zuccheri "aggiunti" quindi derivanti da merendine, dolci, biscotti, bibite, succhi di frutta, etc. e consumare gli alimenti sopracitati (latte, yogurt, frutta e verdura) nelle quantità consigliate sempre dalla SINU.
Gentile paziente,
la dicitura "zuccheri liberi", secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si riferisce a tutti i monosaccaridi e disaccaridi che vengono aggiunti agli alimenti e alle bevande durante la lavorazione, oppure che sono naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di frutta.
Per fare chiarezza:
Tra i monosaccaridi più comuni troviamo: glucosio, fruttosio e galattosio
Tra i disaccaridi: saccarosio (lo zucchero da cucina), lattosio e maltosio
Invece, la frutta fresca, anche consumata con la buccia, contiene zuccheri naturalmente presenti (come fruttosio, glucosio e saccarosio), insieme a una preziosa quota di fibre, vitamine, acqua e antiossidanti, che modulano l'assorbimento degli zuccheri e ne riducono l’impatto metabolico.
È bene sapere anche che alcuni frutti, come le ciliegie, contengono in piccole quantità polioli (es. sorbitolo), un tipo di zucchero che può essere meno digeribile per alcune persone.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi
Un saluto
la dicitura "zuccheri liberi", secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si riferisce a tutti i monosaccaridi e disaccaridi che vengono aggiunti agli alimenti e alle bevande durante la lavorazione, oppure che sono naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di frutta.
Per fare chiarezza:
Tra i monosaccaridi più comuni troviamo: glucosio, fruttosio e galattosio
Tra i disaccaridi: saccarosio (lo zucchero da cucina), lattosio e maltosio
Invece, la frutta fresca, anche consumata con la buccia, contiene zuccheri naturalmente presenti (come fruttosio, glucosio e saccarosio), insieme a una preziosa quota di fibre, vitamine, acqua e antiossidanti, che modulano l'assorbimento degli zuccheri e ne riducono l’impatto metabolico.
È bene sapere anche che alcuni frutti, come le ciliegie, contengono in piccole quantità polioli (es. sorbitolo), un tipo di zucchero che può essere meno digeribile per alcune persone.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi
Un saluto
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