Cari psicoterapeuti grazie a tutti innanzitutto.. L unica cosa che ho è la voglia di stare bene ed i

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Cari psicoterapeuti grazie a tutti innanzitutto.. L unica cosa che ho è la voglia di stare bene ed imparare a vivere e non sopravvivere.... Ma emerge dai vostri o da alcuni vostri interventi l ostacolo che io stessa ho presentato.
1)che terapia fare?! Chi tra voi mi parla di Emdr, chi di cognitivo comportamentale, chi di strategica breve, chi di corsi di mindfulness. Considerando che ho tentato con la psicodrammatista e a distanza una sola volta, modalità che escludo sia utile visti gli strumenti offerti ma da lontano poco fattibili, come Eft e fuori di Bach ovvero psicosomatica... Capite che di qua vi è una donna di 47 anni che tenacemente vuol fare ma ha il limite economico e che se anche trova un sistema in tal senso, poi non sa da chi andare? Non voglio risprecare tempo e soldi e fiducia.. Si devo provare per sapere ma ora un altro percorso sbagliato mi avvilirebbe troppo.

2) io ho limite economico a parte...un problema logistico figlio del PROBLEMA-SINTOMO...ossia l ansia. Se non posso andare a farmi una passeggiata nel mio quartiere o prendere serenamente un bus.. Men che meno andare dall altra parte della citta e non per cattiva volontà.
3) il CSM della mia zona...provato nel spazio temporale tra la fine di una analisi e l inizio di un nuovo approccio molto tempo dopo....evince che sono una gabbia di matti, colpa della sanità ok ma si scordano appuntamenti oppure li annullano last minute. Mi rifiuto un contesto simile di nuovo. Ed oggi in un altro distretto sanitario sempre del mio quartiere telefono per sapere se ci sono gruppi di sostegno al lutto o simile.. E mi si risponde che qui da me, si fa solo sostegno adozioni e genitorialita e di rivolgermi ad altre organizzazione come detto prima lontane.. Troppo lontane.
Io voglio ritentare ma le contingenze sono un po' difficili. Saluti (da colei che ha un lutto recente)
Salve, ho letto con attenzione la sua lunga lettera, capisco la sua situazione e la difficoltà nell'essere aiutati quando se ne ha bisogno. Purtroppo fare terapia psicologica nei centri pubblici è molto difficile il Ministero della Sanità questo campo non lo aiuta molto. Per quanto riguarda quale indirizzo scegliere è difficile dare un consiglio, penso che se con il terapeuta s'instaura un rapporto di fiducia e s'instaura un buon transfert e contro-transfert sicuramente la terapia andrà bene. Posso dire la mia storia professionale sono una psicoterapeuta con una base psicoanalitica e terapeuta di 2°livello EMDR, che lei nomina nella sua lettera. L'EMDR è una terapia che elabora i lutti, di cui lei parla, è un trauma di serie "T" maiuscola. Tramite questo trattamento psicoterapeutico, che è basato sul ricordo dell'esperienza traumatica, tramite, tramite una desensibilizzazione e rielaborazione oculari. E' un trattamento psicoterapeutico basato sul ricordo dell'esperienza traumatica che si percepisce come un evento del passato e le sensazioni negative si riducono d'intensità. Io la somministro ai miei pazienti ed ho avuto dei buoni risultati. Cmq io le auguro di trovare l'aiuto giusto, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Ha ragione: gli orientamenti terapeutici sono tanti, ognuno più valido di un altro in un ambito specifico e ci si può ragionevolmente confondere. Comprendo la sua difficoltà nell'affidarsi nuovamente a un collega, ma è importante tenere a mente che NON è L'ORIENTAMENTO TERAPEUTICO A FARE LA DIFFERENZA MA IL LEGAME CHE SI CREA COL TERAPEUTA STESSO.
Ribadisco come la mia collega di prima non è cosi importante l'orientamento terapeutico che prenderà in considerazione ma il legame che si crea con il terapeuta ossia l'alleanza terapeutica. Cordiali saluti, dott.ssa Liliana Barbus
Buonasera. Forse il tempo guarisce da solo alcune, ma non tutte, le fratture. Leggendo i suoi tanti dubbi il mio parere personale è che il lutto debba fare ancora il suo naturale e umano percorso. Lei sa che esiste una comunità scientifica variegata, sa che probabilmente nessuno è infallibile, sa anche che vuole riprovarci per stare meglio. Trattenga tutto questo: a volte il fare è nemico del poter stare, e adesso probabilmente sarebbe bene fermarsi con sé e se'
Buongiorno.
E’ determinante in psicoterapia il legame che si instaura tra paziente e terapeuta.
Gli orientamenti sono tanti ma e’ il professionista , la sua correttezza e professionalità che fanno la differenza.
L’EMDR e’ un metodo terapeutico evidence based ed e’ focalizzato sui traumi che ancora non desensibilizzati e rielaborati possono portare nella vita quotidiana delle conseguenze spiacevoli dovute al riattivarsi di antiche fratture.
Io sono terapeuta EMDR certificato, esperto ( practitioner)
Comunque non so da dove scriva ma trova l’elenco dei terapeuti EMDR italiani sul sito dell’associazione EMDR.it
Un cordiale saluto
Salve, posso comprendere il suo stato riguardo la totale indecisione verso il tipo di approccio da scegliere, volendo mirare a non sprecare le sue risorse. Confermo, come i colleghi, che gli approcci che ha elencato sono tutti validi e scientificamente provati. Tutti gli approcci possono elaborare il lutto e lavorare sull'ansia (altro disagio che esprime), alcuni nascono più focalizzati sul trauma come l'EMDR. La relazione di fiducia, invece, che si costruisce con un terapeuta e che è alla base del buon funzionamento e andamento della terapia (come già sottolineato da altri colleghi) non si può scegliere prima ancora che inizi, ma necessita di essere sperimentata. Questo purtroppo rappresenta sicuramente un rischio, ma che vale la pena di affrontare, leggendo la sua sofferenza. Cordiali saluti.
Salve. Come hanno sottolineato i miei colleghi, elaborare un lutto richiede un lavoro psicologico impegnativo. Non si scoraggi poiche', come le ho già'scritto, il modello e l'approccio del terapeuta hanno una importanza relativa. Prima o poi troverà' la situazione giusta per lei. Cordiali Saluti Dottor Grilli
Salve. Comprendo lo scoraggiamento, gli approcci psicoterapici sono molti e molto diversificati. Io rimarco l'utilità di una terapia EMDR (terapia d'elezione per i lutti ed i traumi) che le potrebbe risolvere il sintomo in tempi relativamente brevi. Mi sono anche resa disponibile ad accoglierla presso il CPS in cui presto servizio, se interessata non esiti a contattarmi. So che il suo sintomo è invalidante, ma se le può essere raggiungibile la accolgo volentieri (serve solo l'impegnativa del medico, non è un servizio privato). Un caro saluto, dott.ssa Nausicaa Precenzano
Buonasera,la invito a cogliere l'opportunità della collega che ha scritto appena prima di me. Non appena si porrà con fiducia nei confronti dello specialista che la seguirà si renderà conto che il problema del tipo di approccio utilizzato passerà davvero in secondo piano. In bocca al lupo.
Buongiorno Signora, è chiaro che è avvilente rimbalzare da una figura all’altra sperando di ritornare, prima o poi a vivere. Ciò che è chiaro è che lei vorrebbe ricevere aiuto e uscire da questa situazione che la opprime. Un terapeuta non vale l’altro, siamo persone, prima di essere psicologi, e come tali abbiamo le nostre risonanze fuori e dentro la terapia e commettiamo errori. L’unico cosiglio reale che mi sento di darle, che è lo stesso che do anche ai miei pazienti in prima seduta, è di chiedersi, una volta usciti da quella stanza, che impressione hanno “a pelle” di me. Non è importante la risposta ma è essenziale che ognuno si interroghi in merito alla persona (e non solo alla professionista) che scelgo di mettermi davanti. Lei ha ricevuto tanti imput diversi in queste risposte, tanti approcci, tante parole comprensive e empatiche. Ora sarebbe utile iniziare a fidarsi di tutte quelle sensazioni che a pelle la guidano verso un terapeuta o un altro. L’approccio lo lasci perdere...è chiaro che alcuni sono più mirati di altri.. ma consideri la scuola di pensiero come una rete di strade differenti che portano verso la sua meta. Alcune saranno più in salita, altre più lunghe ma più panoramiche altre ancora più brevi e più trafficate. L’importante è che tutti siano dirette nella stessa direzione. E lo sono. Buona scelta. Federica Miccchè
Sono d'accordo con quanto scritto dai colleghi. Non esiste una terapia migliore delle altre, sono strade diverse che portano allo stesso obiettivo. Cerchi tra i terapeuti della sua zona qualcuno che le ispiri fiducia (o se conosce qualcuno che ha già fatto un percorso, chieda a lei/lui come si sia trovata). Il consiglio è quello di provare con più terapeuti e vedere dove si trova meglio!
Prima del Terapeuta c'è la Persona...l approccio ci fornisce una teoria e delle tecniche, ma il lavoro si basa principalmente sulla Relazione. Parte da questo presupposto, cerchi nel suo quartiere gli psicoterpeuti disponibili e faccia una scelta.
non si faccia bloccare dai suoi timori...rischia di allungare troppo i tempi.
cordialmente
Buongiorno, considerato il suo stato di grande difficoltà le consiglierei di provare di nuovo a prendere appuntamento con il CSM di zona per un primo orientamento. Mi sembra di cogliere nel suo messaggio la domanda di sostegno specifico per la sua condizione di lutto. Cerchi di individuare uno psicoterapeuta che possa accogliere la sua domanda tenendo conto delle sue difficoltà economiche. Cordiali saluti PG
Cara signora spesso superare le difficoltà “ reali” sembra difficile, dia ascolto al suo desiderio di sciogliere i suoi nodi e alleggerire un po’ la sua ansia, vedrà che riuscirà a trovare uno psicoterapeuta ( potrebbe cercarlo nel suo quartiere)che l’aiuterà in tutti sensi.
Cordialmente
Dr.ssa A. Russo
Buongiorno gentile signora,
se potesse comunicare la città dalla quale scrive, probabilmente qualche collega potrebbe offrirle delle indicazioni più precise.
Mi unisco ai colleghi nel dirle che più dello specifico orientamento, è significativa la relazione che si instaura con il professionista.
La incoraggio, quindi, a non demordere.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Gentile Signora,
alcune volte noi professionisti non ci rendiamo conto che una persona, persa nel mare dei problemi, delle ansie, delle reali difficoltà psicologiche e anche finanziarie, non ha le risorse per mettersi alla ricerca di quello giusto.
E' vero che non conta l'orientamento ma la persona (anche se poi nel trattamento di disturbi specifici, conta anche quello) e allora le suggerisco di affidarsi i consigli di amici fidati o di leggere i profili e le recensioni online di noi professionisti per capire chi la potrebbe ispirare. E poi deve anche un pò affidarsi, la relazione si costruisce con il tempo e non è sempre immediata.
Le ricordo che ci sono associazioni, come psicoterapiaaperta, che offrono terapie a costi ridotti.
Un cordiale saluto
Buonasera signora.
Della sua domanda mi hanno colpito molto l'inizio e la fine. Mi piace che dica che non vuole solo sopravvivere ma vuole vivere, evinco che è una donna che ha voglia di mettere qualità nella sua vita e questo le fa onore.
Alla fine e solo alla fine dice, anche tra parentesi come se fosse poco importante, che da poco ha subito un lutto. Questo ha un notevole peso sulla sua qualità di vita e accresce il suo bisogno di aiuto. Un lutto è tra gli eventi più stressanti per un essere umano e serve aiuto per elaborarlo.
Rispetto al tipo di terapia da scegliere, a mio avviso, non ce n'è una meglio dell'altra, dipende molto da come è fatta la persona e da che tipo di approccio le risuona di più. Secondo me, ciò che cura è la relazione, quindi scelga a naso la persona da cui vuole farsi aiutare, ascolti i sensi e faccia esperienza. E se non fosse quella giusta non si abbatta, ne troverà un'altra. Molti di noi fanno il primo colloquio gratuito, cose che aiuta nello sperimentare!
Se vuole, tramite Skype o simili, mi trova.
Un caro saluto
Silvia Polizzi Andreeff
Salve, l'elaborazione del lutto è una situazione molto delicata, come già le hanno detto i miei colleghi, il punto non è il tipo di indirizzo del terapeuta, ma l'intesa, l'empatia, la fiducia che si instaura tra terapeuta e paziente che permetta di creare una buona alleanza terapeutica. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Domenica Lipari
Buonasera, le parole nella sua lettera descrivono bene questo suo grande dolore e il senso di impotenza che sperimenta. Oltre i Csm esistono centri clinici convenzionati che offrono supporto psicoterapeutico a quote sociali, decisamente calmierare. Non so quale sia la sua zona, ma se fosse a Roma non esiti a contattarmi in privato sarò felice di fornirle riferimenti adeguati. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Salve signora di 47 anni,
l'efficacia di un buon percorso terapeutico non è l'orientamento ma il terapeuta. Tenga presente che dall'altra parte c'è sempre una persona. Io sono convinto che possa sempre trovare un terapeuta che può venirle incontro anche a livello economico.
saluti
Gentile Signora,
mi dispiace per il grande dolore che sta provando.
Non deve scegliere l'orientamento, ne esistono tanti, quello che cura è la relazione con il terapeuta che sceglierà. E' la relazione che cura, come starà con il terapeuta scelto e il lavoro che insieme farete!
Certamente andare incontro ai bisogni economici del paziente è un'attenzione importante che il terapeuta dovrà riservare!
Un caro saluto
dr.ssa Elisa Del Greco
Cara Signora, le sue parole ben descrivono il momento di difficoltà che possiamo vivere nell'accavallarsi di situazioni difficili come il lutto, l'ansia e la ricerca di aiuto in un mondo complesso e troppo spesso confusivo. Concordo con i colleghi che in precedenza hanno sottolineato il valore della relazione in terapia al di là dell'orientamento del professionista, e conosco troppo bene il nostro sistema sanitario pubblico per non comprendere il suo spaesamento in questa sua ricerca d'aiuto. Non dice nella sua lettera dove vive; posso però consigliarla, viste le sue difficoltà negli spostamenti, di provare la terapia online. Soprattutto in questo ultimo anno di pandemia ho potuto seguire molte persone che vivevano situazioni anche molto complesse attraverso le videochiamate, e sono convinto che anche lei potrebbe averne giovamento. Un caro saluto,
Alberto Ingrassotta
Buonasera. Ho letto la sua richiesta e le risposte dei colleghi, con le quali concordo per molti versi.
Il momento in cui viviamo è innegabilmente complesso, e anche grazie a questo aspetto incredibilmente ricco: ciò che a volte sembra qualcosa di toppo grande da sopportare si rivela un buon amico per allenarci a sviluppare risorse e capacità che non pensavamo di avere.
La morte è un processo che non è reso molto facile dalla nostra cultura e che a mio avviso dovrebbe essere gestito con un allenamento molto più consapevole e profondo. Lo dico non soltanto per esperienza terapeutica, spesso accanto a malati terminali o ai loro parenti, ma anche per un serrato allenamento nella vita privata. Mi verrebbe da dirle che c'è una grande ricchezza e una grande gioia da poter scoprire, attraversando il dolore della perdita. Le auguro sinceramente di trovare ciò che le corrisponde, al di là degli approcci e delle modalità.
Un caro abbraccio
Cara utente, comprendo la sua confusione in merito ai vari indirizzi esistenti e alle sue paure. Avendo difficoltà a muoversi, potrebbe pensare di iniziare una psicoterapia che possa essere sia in presenza che online o solo online. L'indirizzo poco importa, l'empatia con il terapeuta è invece fondamentale: deve sentirsi accolta, a suo agio, serena, compresa, libera. Ora si prenda un momento per riflettere con sé stessa e se e quando si sentirà pronta a riaffidarsi, allora sarà il momento giusto.
Se ha bisogno sono qui.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buona sera Signora, quello che scrive è proprio vero...quanto deve essere difficile scegliere una persona a cui affidarsi e di cui fidarsi, una persona a cui l'altro apre le proprie fragilità, i propri dolori, ma anche la propria storia, ed i propri sogni. Sono convinta che la Psicoterapia è prima di tutto un incontro tra persone, non è una stanza dove si entra saltuariamente, come da un altro specialista, è un luogo dove ci si espone, dove si cerca calore e miglioramento. Capisco che in un momento di sofferenza uno vorrebbe affacciarsi in un porto sicuro, per superare dolori, riscoprire le proprie forze e conoscersi di più. Non smetta di cercare un luogo dove essere lei al centro .Se desidera informazioni o chiarimenti può contattarmi. Un caro saluto . Dott.ssa Francesca Romana Manni
Salve, la ringrazio per averci posto il suo problema, comune a chi è alla ricerca di supporto.
Purtroppo proprio perché stiamo parlando di disagio psicologico, di sofferenza e limiti nel vivere un'esistenza soddisfacente nonostante le notevoli sfide che la vita stessa comporta, la cura che passa attraverso il dialogo con un terapeuta nasce come cura basata sulle affinità. Non c'è un terapeuta buono per tutti ma un terapeuta che si abbina al paziente giusto e viene scelto dal paziente per una serie innumerevole di caratteristiche e peculiarità del paziente e del terapeuta. Tutti gli studi sull'efficacia delle terapie sottolineano che l'orientamento teorico seppur fondamentale nel percorso di studi del terapeuta incide per l'1% sul risultato della terapia. Il fattore rilevante sull'efficacia è la relazione terapeutica che si instaura in modo del tutto unico in ogni terapia. Dunque il mio consiglio è di non abbattersi, di trovare un terapeuta che sia in linea anche con le sue possibilità economiche e di iniziare. Non tralasci come si sente, i malesseri non elaborati comportano cronicità e ulteriori disagi e costi.
Sono a disposizione se necessita di un primo contatto.
Dott.ssa Camila Ballerini
Buonasera, mi sembra di capire della sua domanda che abbia la volontà di intraprendere una terapia, ma non la possibilità economica. Le posso consigliare quindi la cooperativa Dreams di cui sono socia, composta da psicoterapeuti specializzati anche nell'elaborazione del lutto che offre psicoterapie a costi agevolati. Capisco infatti che il costo può essere proibitivo quindi la nostra cooperativa le può venire incontro. Cercando il sito "dreamsonlus" troverà i recapiti utili.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione.
Cordialmente,
Dott.ssa Alessandra Notaro
Buon pomeriggio, io le consiglio di non cercare solamente per tipologia di trattamento, perché ci sono mille sfaccettature teoriche che a volte non sono facili da comprendere. Io le consiglio di provare a scegliere una persona, un professionista, a cui affidarsi, lasciandosi la possibilità di valutare dopo il primo incontro se quella relazione terapeutica può fare per lei.
Se, come le è già successo, non dovesse essere così, può andare oltre senza vivere questo passaggio come fallimento, ma come un esperienza.
Qui molti professionisti si sono interessati alla sua domanda, sicuramente c'è qualcuno che può fare un valido lavoro con lei.
Saluti
Giulia Venanzangeli
Gentile Signora, le mando innanzitutto le condoglianze per la sua perdita, posso immaginare sia un momento delicato. Dal suo messaggio emerge una fatica causata spesso e involontariamente dalla categoria professionale stessa. Psicolog* e psicoterapeut* si presentano spesso attraverso approcci, modelli, teorie, tuttavia ciò genera confusione in chi non sa cosa farsene di queste informazioni. La invito a considerare quel che altre colleghe, leggo, hanno ribadito prima di me, e con ragione, perché è la letteratura scientifica nazionale e internazionale a confermarlo: non è l'approccio a curare, ma la relazione. Le auguro quindi di trovare un professionista con cui allacciare una sana e fruttuosa alleanza terapeutica. Cari saluti, Dott.ssa Chiara Petrocchi
Gentile utente, mi dispiace saperla in difficoltà.
Comprendo le sue esigenze: rispetto alla necessità di avere un* psicoterapeuta facilmente accessibile, può cercare nella zona che è più prossima alle attività che svolge.
Per quanto riguarda l'orientamento, comprendo bene la confusione. Lo strumento che ha per orientarsi in questa confusione è il suo termometro del benessere all'interno della relazione con *l* psicoterapeuta: quanto si sente accolta? Quanto si sente giudicata? Quanto sente che lo spazio di terapia la alleggerisce?
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa

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