Buongiorno, vi scrivo perché sono alla ricerca o un tentativo di una soluzione per la mia situazio

29 risposte
Buongiorno,
vi scrivo perché sono alla ricerca o un tentativo di una soluzione per la mia situazione.
Seguo un percorso di psicoterapia da quasi un anno (precedentemente avevo già seguito un altro con la asl) e provo ad essere sintetico .
Da maggio ho dolori di testa che man mano si sono “evoluti” in acufene, cefalea tensiva emersa da visite neurologiche, RMN senza contrasto e Rx alla Cv ma senza altri particolari problematiche , ovviamente sto seguendo la profilassi con poche gocce di Laroxyll (Max 10 alla sera e 5 alla mattina per 5 mesi).A seguire da settembre ho sensazioni di vertigini, giramenti di testa e debolezza generale quando non sono a letto; anche qui la dottoressa mi ha prescritto delle analisi del sangue specifiche in quanto ho perso 5kg in poco tempo (ore sono 1,65 m e per 64 kg ora....) e una eco addominale completa dal quale sono emerse “solo” microcalcificazioni alla prostata da indagare con una visita dall’urologo. Nel frattempo ho anche fatto sedute dall’osteopata e ogni tanto dal fisioterapista
Specifico che ho 39 anni..
Ormai ho capito che è più psicosomatica come cosa in quanto negli ultimi due anni e mezzo io e mia moglie abbiamo subito due aborti che mi hanno completamente bloccato e fermato...a differenza sua .
Ci ho messo tempo ad ammetterlo ma in questo preciso momento sono in una fase depressiva che non mi sembra abbia soluzione . Ero una persona solare e sempre in mezzo alla gente , ora invece non ho la voglia e la forza di far nulla..quando sono tra le persone mi sento molto distratto e faccio fatica a concentrarmi e sembro sempre in affanno e da “un’altra parte “...ma io in quel preciso momento non mi sento assolutamente bene.
Credo che il percorso di psicoterapia che sto seguendo sia devastante perché mi sta mettendo a nudo tutto ...ammetto che mi sento sempre peggio e inevitabilmente ho timori che tutto ciò che ho costruito vada a rotoli (matrimonio, vita in un’altra città ecc)..
Non vedo molte soluzioni anche se mi dovrei fidare ciecamente del medico di base e della terapeuta...
Scusate la lungaggine .
Saluti
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
Salve data la complessità del suo stato di sofferenza, le suggerisco di rappresentare sinceramente al suo psicoterapeuta le sue difficoltà rispetto al percorso intrapreso ma le consiglio anche di rivolgersi a un medico esperto in NeuroRiflessoTerapia personalizzata. Si tratta di una cura veramente efficace in quanto innovativa, completa poiché somato-psichica/psico-somatica, innocua perché usa tecniche non intossicanti, integrabile con rimedi naturale. La NeuroRiflessoTerapia è una metodologia curativa personalizzata in quanto è il paziente stesso a indicare la zona in cui si trovano i punti su cui agire; si utilizzano contemporaneamente varie tecniche riflessogene tra cui l'agopuntura; gli stimoli raggiungono in tempo reale il cervello e le altre strutture del corpo; subito si mette in atto un’autoproduzione di molecole fisiologiche e di un riassestamento bioenergetico naturale ed è, perciò, priva di qualsiasi controindicazione ed effetto collaterale negativo. La NeuroRiflessoTerapia personalizzata è, in ultima analisi, una cura medica veloce, efficace, ampia e duratura, poiché altamente personalizzata, ingegnosa, flessibile, creativa, olistica, naturale, ecologica, economica e innocua. Io pratico questa metodologia terapeutica a Roma, ma le posso segnalare colleghi che la svolgono in altre parti di Italia. Nel salutarla la informo che sono disponibile telefonicamente o tramite messaggio per ulteriori informazioni. Salve!

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Dott.ssa Francesca Tardio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Caro utente,
mi dispiace per il periodo che sta affrontando. Sicuramente non deve essere facile superare quello che avete passato come coppia a causa dei due aborti. In più deve essere difficile convivere con dei disturbi somatici come i suoi.
Il percorso di psicoterapia porta inevitabilmente ad avere a che fare con la sofferenza. Quello che le consiglio però è di confrontarsi con il collega che la sta seguendo. All’interno della vostra relazione può essere affrontato quanto lei ha esposto a noi in questa sede! Non abbia timore di esporre le sue problematiche.

Resto a disposizione.
Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Tardio
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, le sue difficoltà in sede terapeutica vanno esplicitate senza esitazioni al terapeuta, solo così si concretizza un buon risultato. Indubbiamente è presente una somatizzazione del suo stato psicologico che si traduce in un momento di vita di particolare criticità, non si arrenda e persegua senza demotivarsi l'obiettivo di stare meglio nonostante le comprensibili difficoltà. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Non posso che condividere il parere già esposto dai colleghi che mi hanno preceduto.
In una psicoterapia e’ importante ci sia un rapporto di fiducia che assicuri un contesto accogliente e che può sostenere al suo interno tutte le dinamiche che si evidenziano.
Affronti le sue difficoltà direttamente in seduta.
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro utente, mi dispiace innanzitutto per le esperienze dolorose che lei e sua moglie avete affrontato ma credo che, da quello che ha raccontato, sia arrivato ad un punto di svolta della sua psicoterapia. Mi sembra che ci sia un'ottima consapevolezza da pare sua e questo è il primo passo importante del percorso che sta facendo, non si arrenda ora! Cerchi di aprirsi completamente alla collega che la segue, senza paure né timori e sono sicura che riuscirete a trovare la strada giusta per lei. Le auguro il meglio.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che al momento sta vivendo. Se al momento si sente giù di morale potrebbe aiutarla la psicoterapia. Sfogandosi con un professionista le cose miglioreranno.
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
prosegua il percorso psicoterapico iniziato e si affidi completamente al professionista che ha scelto. Ritengo semplicemente che il malessere fisico che la sta accompagnando in questo momento sia frutto di una somatizzazione del disagio di questo momento. Continui il percorso vedrà che con il tempo potrà recuperare la serenità perduta nonostante le grandi difficoltà che ha dovuto fronteggiare.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Elisabet Persello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Tavagnacco
Gentile utente, i miei colleghi hanno detto bene: parlare apertamente dei suoi dubbi e perplessità al terapeuta che la segue. Credo però che anche una psicoterapia debba dare risultati concreti in tempi ragionevolmente brevi. Se dopo un anno non registra alcun miglioramento, forse è il caso di prendere in considerazione la possibilità di cambiare indirizzo terapeutico o terapeuta; questo non perché poco validi, ma semplicemente perché non sono quelli adatti alla sua persona.
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera si soffermi a parlare con il suo terapeuta di come si sente. L'esperienza dell'aborto è di sé traumatica e probabilmente ha attivato vulnerabilità che fino ad adesso lei ha gestito bene ma che sotto stress ha fatto più fatica a tenere sotto controllo. Forse è arrivato alla sua consapevolezza tanto materiale tutto insieme e questo spiega la sua fatica. Ne parli con il terapeuta per prendersi il tempo di metabolizzare e fare incontri di stabilizzazione e sostegno. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, comprendo la difficoltà del mettersi in discussione ma credo che sia l'unica strada che possa portarle serenità. Ha fatto anche bene a procedere con le opportune analisi cliniche sui suoi malesseri in modo da escludere componenti organiche. Le faccio un grande in bocca al lupo e spero che possa presto tornare ad essere quello di un tempo, con tanta forza e consapevolezza in più.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Alessandro Pacco
Psicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
ho poco da aggiungere rispetto a quanto fetto dai colleghi. Si confronti all'interno della sua psicoterapia sui punti di criticità che ha evidenziato con noi. Aggiungo solo che forse sarebbe il caso di integrare la psicoterapia verbale con un qualche tipo di lavoro di consapevolezza del corpo, in modo da alleggerire le somatizzazioni.
Un saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve
Condivido ciò che è stato detto dai colleghi.
Ne parli con il suo terapeuta, solo insieme potete trovare o costruire la strada che la possa portare a stare meglio. Valuti se è il caso di fare qualche incontro di terapia di coppia con sua moglie per affrontare insieme il lutto della perdita conseguente ai due aborti.
Da quanto scrive, ho la sensazione che lei si senta profondamente solo, in questa sofferenza. Ma è una mia sensazione
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, dal momento che sta affrontando un percorso di terapia e che è consapevole che la maggior parte della sua sofferenza ha origine psicologica, la invito a trattare tutto quanto scritto con il suo psicoterapeuta. Vedrà che piano piano la matassa si scioglierà e si sentirà meglio. Come ben scrive "si sta mettendo a nudo" e questo comporta difficoltà, ma dopo la sanità c'è sempre la discesa! Un caro saluto
Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Gentilissimo utente,
dove sta scritto che DEVE fidarsi ciecamente di qualcuno?
Io, come terapeuta, devo meritarmi la fiducia dei miei pazienti, non mi è mai passato per la testa l'idea di pretenderla!!
Un percorso terapeutico che veda una persona entrare in seduta ed uscirne peggio è segno che qualcosa non va nella terapia.
E' vero, un percorso terapeutico ben fatto mette tutto a nudo, ma in un contesto di rinnovata fiducia nei propri mezzi e nella propria ricchezza interiore. E' un percorso in cui, alla fine, ci prendiamo cura con gentilezza delle parti più critiche ed ostili nei nostri confronti, modificando sostanzialmente il dialogo interno ed il modo di stare con noi stessi. Quando starà bene con sé stesso, scoprirà che quella solarità che le apparteneva è sempre stata a Sua disposizione e sempre lo sarà.
Cordialmente.
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Quando è difficile esprimere dolore attraverso le parole,il corpo parla Sembra che il suo corpo sia manifestando in tanti modi la sofferenza di questo periodo Sarebbe utile un ascolto psicologico che dia uno sbocco a questo malessere psicofisico dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Marisa Scaglione
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Caro Utente, credo che lei, invece, abbia avuto la forza di capire che potrebbe trattarsi di campanelli d'allarme che il suo corpo le invia, facendosi portavoce della sua psiche. E' ad un punto d'inizio importante del suo percorso di rielaborazione di perdita, la consapevolezza. Si dia del tempo per valutare che, questa devastazione come la chiama, non sia altro che il momento più down in cui ognuno tocca il fondo per poi spiccare in una risalita.
Un caro saluto
Dott.ssa Scaglione Marisa
Dott.ssa Patrizia Provasi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Legnano
Gentile signore, io proverei ad utilizzare la terapia EMDR per il superamento sia dei traumi legati agli aborti e sia di quelli legati al fisico. Quando i sintomi arrivano al fisico, è perchè qualcosa ai piani "alti" si è bloccato.
Se la sua terapeuta non ha questa formazione, si può comunque ottenere ottimi risultati.
Occorre tempo, pazienza e costanza.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito. Cordiali saluti
Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dr. Leonardo Antonio Ricci
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Foggia
Salve, le consiglio, se non l'ha già fatto, di parlare con la sua terapeuta di questa sua richiesta di aiuto in questa piattaforma. Capita di trovarsi in una situazione di impasse in una terapia e, solo il confronto con la collega, potrà darle le risposte che cerca.
cordiali saluti
Dott.ssa Paola Trombini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente comprendo la fatica che sta vivendo in questo periodo, indubbiamente gli aborti e i sintomi psicosomatici stanno influendo sul suo equilibrio personale e di coppia. Trovo però che lei abbia avuto una grande forza nell’ascoltare e accogliere i suoi sintomi pensando che fossero dei campanelli d’allarme e nel chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. Penso sia importante condividere i suoi vissuti con il professionista che la segue, spiegando la sua preoccupazione, La sua fatica e la sofferenza che sta vivendo. Tale confronto la aiuterà a trovare le risposte che cerca.
Un caro saluto
Dott.ssa Paola Trombini
Dott.ssa Lilian Pizzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Condivido quanto già detto dai colleghi: esprimere al proprio terapeuta le perplessità è parte del processo terapeutico stesso e non può che aiutarla a comprendere meglio cosa sta accadendo.
Un saluto
Dott.ssa Lilian Pizzi
Dott. Espedito Longo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bologna
Salve. Penso che la sua sia una fase comune a molti percorsi terapeutici. Si vivono momenti di sconforto e la solitudine è percepita proprio quanto più abbiamo bisogno degli altri. Lei si sta confrontando con la sua ombra, con i suoi lati oscuri che possono anche manifestarsi sottoforma di disordini psicosomatici. E' un momento delicato da attraversare aggrappandosi tenacemente ai suoi propositi di ricerca del benessere. Ma non è solo se può condividere i suoi timori con il suo terapeuta. Buona ricerca
Dott.ssa Alessandra Cufone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Signore, mi dispiace moltissimo per la situazione di sofferenza, sia individuale che di coppia, che ha saputo descrivere molto bene. Immagino quanto pesante possa essere affrontare le cure, sia mediche che psicoterapiche, per un lungo periodo di tempo e avendo la percezione che la situazione non cambi.
La invito a comunicare i suoi sentimenti e i suoi pensieri, anche quelli che le sembrano più negativi, alla sua terapeuta di riferimento. Spesso, la nostra buona educazione, il timore reverenziale o la nostra gratitudine, non ci permettono di esprimere a pieno le nostre perplessità circa un percorso che stiamo portando avanti con un professionista, mentre, altrettanto spesso, sono proprio questo tipo di comunicazioni aperte e sincere che permettono di rilanciare la cura, di correggere il tiro, di intendersi meglio, di avere chiarimenti necessari.
Inoltre, circa l'argomento delicato della generatività e dell'elaborazione del lutto (poiché anche nel caso degli aborti siamo in presenza di lutti veri e propri, appesantiti da tutta una serie di dinamiche individuali), mi sento di invitarla ad intraprendere, oltre al percorso di terapia individuale che già sta facendo, un percorso di coppia con sua moglie, in quanto questa esperienza luttuosa riguarda entrambi, sono sicura che questo possa farle scoprire quanto il suo dolore sia anche quello di sua moglie e viceversa. Vi auguro di poter stare meglio, un caro saluto.
Dr.ssa Alessandra Cufone
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, mi dispiace molto per la situazione che al momento sta vivendo, la capisco. Se al momento si sente giù di morale potrebbe aiutarla la psicoterapia.
cordiali saluti
AV
Prof. Jose Ramon Fiore
Psicoterapeuta, Psicologo
Bari
Mio caro, certo una chiave di lettura psicosomatica è, nel suo caso, verosimile. Il suo corpo le prospetta una nuove vita, a lei sta ascoltare e seguirne le sue indicazioni. Anche li dove sembra far male
In bocca al lupo
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, la decisione di intraprendere un percorso psicoterapeutico è già di per sé un atto significativo di cura verso se stessi. È importante che continui a affidarsi con fiducia al professionista che ha scelto, poiché la relazione terapeutica è un elemento chiave nel processo di guarigione e crescita personale.
Il malessere fisico che avverte potrebbe essere legato a una somatizzazione, ossia l’espressione nel corpo di un disagio psicologico. Questo fenomeno non è raro, soprattutto in momenti di particolare stress emotivo o difficoltà, e rappresenta il modo in cui mente e corpo comunicano tra loro. Attraverso la psicoterapia, sarà possibile esplorare più a fondo le cause di questo disagio e lavorare per alleviarlo.
È naturale desiderare un miglioramento immediato, ma è importante ricordare che il percorso terapeutico richiede tempo, pazienza e dedizione. Con il supporto del suo terapeuta e il suo impegno personale, potrà progressivamente ritrovare serenità, nonostante le sfide che ha affrontato. Ogni passo che compie in questa direzione è un investimento prezioso nel suo benessere.
Le auguro di continuare con fiducia questo viaggio verso una maggiore armonia interiore. Qualora desiderasse ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a contattarmi.

Cordiali saluti
Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Stefania Ludovici
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Guidonia Montecelio
Gentile Signore,

la ringrazio per aver condiviso con me la sua esperienza e il momento di difficoltà che sta attraversando. È del tutto comprensibile che, dopo eventi così dolorosi, il suo corpo e la sua mente abbiano reagito con un forte carico di stress, manifestandosi anche attraverso sintomi fisici come cefalea, vertigini e affaticamento. La sofferenza emotiva spesso si esprime anche attraverso il corpo, e riconoscerlo è già un passo importante.

Il percorso psicoterapeutico può essere intenso e, a tratti, mettere in luce aspetti difficili da affrontare. Il fatto che ora si senta più vulnerabile non significa che la terapia non stia funzionando, ma che sta toccando punti profondi che richiedono tempo per essere elaborati. Non sempre il miglioramento segue una linea retta: può esserci una fase in cui ci si sente più esposti e fragili prima di iniziare a percepire un vero cambiamento.

Tuttavia, è fondamentale che si senta sostenuto in questo cammino. Se la terapia le sembra eccessivamente faticosa o destabilizzante, potrebbe essere utile parlarne apertamente con la sua terapeuta per valutare eventuali aggiustamenti, senza però rinunciare al percorso intrapreso.

Nel frattempo, alcuni accorgimenti pratici possono aiutarla a gestire meglio questa fase:

Mantenere una routine – Anche se le manca l’energia, provi a conservare piccole abitudini quotidiane che le fanno bene, come una breve passeggiata o momenti di svago, per evitare che il malessere occupi tutto lo spazio della giornata.
Ascoltare il proprio corpo – Tecniche di rilassamento, respirazione profonda o mindfulness possono contribuire a ridurre la tensione fisica e il senso di oppressione.
Condividere il proprio vissuto – Se possibile, provi a esprimere alla sua compagna ciò che sta attraversando. Il dolore condiviso può alleggerire il carico interiore e rafforzare il legame. Dott.ssa Ludovici S.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Capisco quanto possa essere difficile affrontare una situazione come la sua, soprattutto quando il corpo manifesta un malessere che ha profonde radici emotive. Il dolore psicosomatico, le vertigini e la sensazione di distacco dalla realtà sono segnali importanti del peso che gli eventi vissuti hanno avuto su di lei. L’elaborazione di due aborti è un processo complesso e, come ha giustamente riconosciuto, può aver inciso profondamente sul suo stato emotivo e fisico.

Il fatto che la psicoterapia stia portando alla luce aspetti dolorosi della sua esperienza può essere un segnale che sta lavorando in profondità, ma è altrettanto importante che questo percorso sia sostenibile per lei. A volte, durante la terapia, il malessere può temporaneamente aumentare prima di vedere dei miglioramenti, ma se la sofferenza diventa troppo intensa è fondamentale comunicarlo alla sua terapeuta, in modo da valutare eventuali aggiustamenti nell’approccio terapeutico.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a gestire questa fase critica e a trovare strategie più efficaci per affrontare il dolore e la depressione, mantenendo una qualità di vita più equilibrata.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Sara Pelli
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, si sente chiaramente quanta sofferenza c’è e quanto a lungo sta portando questo peso. Eventi come quelli che ha vissuto negli ultimi anni mettono il sistema sotto uno stress profondo: quando lo stress è prolungato, siamo più vulnerabili anche sul piano fisico e sintomi come cefalea, vertigini, tensioni, calo di energia e difficoltà di concentrazione sono purtroppo molto frequenti.
Capisco la sensazione che la psicoterapia “stia peggiorando le cose”: spesso quando il lavoro terapeutico tocca punti sensibili ci si sente più esposti e fragili prima di iniziare a sentirsi meglio. Questo passaggio non è un segnale che “non c’è soluzione”, ma è spesso una fase intermedia del processo.
Accanto al percorso psicoterapeutico che sta già seguendo, potrebbe valutare un training di mindfulness: non va a indagare cause o motivazioni, ma aiuta a lavorare sulla presenza nel qui-ed-ora, riducendo la ruminazione mentale e la reattività allo stress, migliorando concentrazione, qualità del sonno e senso di stabilità interna. È un approccio complementare, non in alternativa.
Sta già facendo molto per prendersi cura di sé, nonostante la fatica e il senso di blocco. Continuare a tenere un dialogo aperto con la sua terapeuta e il medico di base su come si sente — anche sul fatto che attualmente si sente “peggio” — è un passaggio essenziale del percorso, non un ostacolo.
Se vuole, possiamo capire insieme che tipo di percorso di mindfulness potrebbe integrarsi meglio con ciò che sta già facendo.
Un saluto cordiale.
Sara Pelli Psicoterapeuta e mindfulness Trainer

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