Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni, ingabbiata da 3 in un rapporto con un soggetto a tratti bor

20 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni, ingabbiata da 3 in un rapporto con un soggetto a tratti borderline. Inizialmente la relazione, seppur sempre problematica, era intensa e soddisfacente. Dopodiché cominciano le sparizioni, le mancanze, il ghosting. Inizia un periodo di rotture-riprese; un roller coasting senza fine. A seguito della rottura definitiva, torna sostenendo di amarmi. Ma i problemi, come si può immaginare, persistono.
Alla base c’è un amore solidissimo da parte mia; ma il vero problema è il suo sentimento. Sembra quasi che torni alla fonte solo per approvvigionamento e che dopo essersi soddisfatto sia capace solo di somministrarmi abbandono. Questo ciclicamente. Io, ahimè, non riesco mai a dire di no. Vorrei superare questa difficoltà, diventare capace di resistere, e trovare, perché no, un uomo che mi voglia bene per davvero. Senza magheggi e giochetti manipolatori. Ma tutti gli uomini mi sembrano insipidi e noiosi, quasi come se abituata a una pietanza salata per tanti anni ora tutto il resto mi sembri senza sapore. C’è speranza, intraprendendo un percorso di psicoterapia, di uscire da questo loop? Cordialmente
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. 'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Gentile utente, uscire da una dinamica relazionale ove lei sente ancora un forte sentimento potrebbe non essere facile per lei. Tuttavia sarebbe importante per lei capire come mai non riesce a sganciarsi da lui, come mai non sa dire di no a certe richieste?
Esplorare queste parti di sè potrebbe aiutarla a seguire i suoi nuovi obbiettivi e desideri.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile Utente, mi sento di risponderle di Si c'è speranza!
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a fare chiarezza nei suoi sentimenti, riscoprire i suoi bisogni e ritrovare la fiducia nelle risorse cha ha a disposizione.
La relazione che descrive, con i suoi alti e bassi, la fa sentire in balia degli umori di un'altra persona lasciandole la sensazione di non avere potere sulla sua vita.
Le consiglio di consultare uno psicologo e trovare nella relazione terapeutica, lo spazio e il tempo per ritrovarsi.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Buon giorno a lei e grazie per la sua domanda. Si c’è speranza se davvero si vuole capire il perché dei suoi atteggiamenti e cosa davvero ricerca. Un percorso di Psicoterapia individuale la potrà certamente aiutare. Cordialmente
Buongiorno, indubbiamente, come scrive, certe relazioni sono difficili ma anche eccitanti e possono dare dipendenza.
Senz’altro una psicoterapia potrebbe aiutarla, soprattutto perché mi sembra che abbia già una buona capacità di consapevolezza di partenza.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Gentile Utente, sente il suo partner inafferrabile, e se da un lato ciò le crea comprensibilmente malessere, c'è una parte di sé che desidera stare in questa dinamica, come se la soddisfazione derivasse di volta in volta dalla conquista. Quando sentiamo che tutto sommato la mente sta comoda in un processo che genera anche dolore, è forse perché già conosciamo quel dolore, e c'è il desiderio di averne potere. In altri termini, non so se nella sua storia il maschile è sempre così seduttivo e abbandonico, o se ci sono già state relazioni importanti nelle quali abbia dovuto fronteggiare un Altro che sfugge, manca e rifiuta. La psicoterapia può aiutarla a capire cosa la porti a sentire di aver bisogno di stare in relazioni di questo tipo, e potrà restituirle la possibilità di scegliere se restarci. Un caro saluto
Buongiorno,
Le relazioni sono spesso complicate, soprattutto quando l'altro ci manipola e ci tiene in scacco. È solo lei a poter decidere se restare in questa situazione oppure se uscirne, ma mi sembra di capire che si sia resa conto che questa situazione non è funzionale e non va bene per lei. La risposta è sì, non solo con una terapia può finalmente trovare il modo di uscirne, ma anche capire perché altre relazioni più sane ed equilibrate siano per lei poco attraenti, in modo da non ricascarci più.
Resto a disposizione.
La saluto e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Monica Mellone
Buongiorno. Le rispondo dicendole che certamente c'è speranza che attraverso un percorso di psicoterapia lei possa affrontare tutto quello che le sta succedendo e pensare con qualcuno alla relazione che non riesce ad interrompere e che la sta facendo soffrire. Trovi il coraggio di fare questa scelta. Cari saluti
Buongiorno gentilissima, innanzitutto grazie per la condivisione. Comprendo la situazione che descrivi, ed immagino la fatica che stai facendo. Credo che potrebbe essere utile parlare con uno specialista. Intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti i dubbi e i conflitti che riporti, nonchè individuare delle strategie per fronteggiarli.
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno, sicuramente iniziare un percorso le permetterebbe di capire come mai lei non riesce, seppur razionalmente lo sappia, a resistere emotivamente dal cedere alle attenzioni di questa persona.
Spesso ci si sente ingabbiati e non liberi di lasciare l'altra persona anche se capiamo che ci fa stare male e che vorremmo altro.
La psicoterapia le potrà permettere di capire come poter uscire da queso labirinto e di poter vivere appieno una nuova relazione.
Cordiali saluti
Buongiorno,
comprendo la sua difficoltà a lasciare andare una persona per la quale nutre forti sentimenti anche se, come lei stessa sottolinea è una relazione che le toglie almeno quanto le dà.
Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile esplorare meglio quali sono i meccanismi che la tengono legata a questa situazione per affrontarli e valutare eventuali narrazioni alternative.
Cordiali saluti Dr.ssa Michela Campioli
Gentile 25nne,
certo che c'è speranza, a condizione che Lei si renda conto delle Sue premesse:
a) A seguito della rottura definitiva, torna sostenendo di amarmi.
Quindi la rottura non è definitiva.
Intendo dire che se ci fosse una rottura definitiva, il lui della situazione potrebbe tornare 100 volte ma sentirebbe sempre la stessa campana del tipo: "Ma che vuoi da me?! Ho chiuso, ecc. ecc."

b) Alla base c’è un amore solidissimo da parte mia; ma il vero problema è il suo sentimento.
Questo punto è cruciale. Non si va in terapia perché un'altra persona ha un problema, si va in terapia perché riconosciamo IN NOI alcuni aspetti problematici che alimentano una relazione tossica.

c) Io, ahimè, non riesco mai a dire di no.
Vedi sopra.

d) Ma tutti gli uomini mi sembrano insipidi e noiosi, quasi come se abituata a una pietanza salata per tanti anni ora tutto il resto mi sembri senza sapore.
Questa è l'affermazione più drammatica. Una PARTE di Lei è iperattiva attraverso il circuito della dipendenza ed è completamente impermeabile ai costi che subiscono le ALTRE PARTI (vocate alla ricerca della propria autorealizzazione)

Quando incontriamo un narcisista (con tratti border o meno) la Vita ci mette di fronte ad un bivio: da una parte l'emersione di quanto di forte e stabile abbiamo sempre posseduto, dall'altra... (lascio a Lei completare la frase.

L'obiettivo non è solamente uscire dal loop, ma intuire cosa ci aspetta di bello dopo.

Cordialmente
Ivano Ancora


certo che è possibile, e leggendo la sua storia direi che è necessario. il percorso la porterà ad una maggiore consapevolezza dei suoi schemi e delle sue credenza che fungono da rinforzo alle dinamiche disfunzionali del rapporto. L'importante è chiarire che la terapia aiuterà lei a migliorare e rendere visibili le sue modalità, i suoi pensieri, e così a migliorare la sua autostima, ma non bisogna avere l'aspettativa che possa migliorare il rapporto poichè non agirà direttamente sul suo compagno.
Gentilissima,

grazie anzitutto per aver condiviso tutto ciò, perché immagino non sia stato semplice...
Il modo in cui ha scritto, denota già margini di consapevolezza non indifferenti, sebbene sia una consapevolezza più di testa che di pancia/cuore...
L'amore non è resistenza: quest'ultima la ritroviamo negli scontri, nelle battaglie; in amore, al massimo, ci si dona senza riserve...
La invito a riflettere su questi punti, restando a disposizione eventualmente anche online.

Un cordiale saluto
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto.
La sua domanda parlava di speranza, per rispondere brevemente: certo che c'è! Le possibilità sono sempre davanti a noi, sta a noi cogliere quelle che ci fanno stare bene!
Il percorso di psicoterapia è un percorso che ci porta verso una versione di noi stessi più comoda e che ci crea meno sofferenza e questa possibilità siamo sempre in tempo a giocarcela, anche se inizialmente ci sembra molto difficile e faticoso.
Resto a disposizione e Le auguro un buon percorso!

dott.ssa Elisa Maria Sini Bottelli
Buongiorno, ha una visione molto chiara della situazione. Si capisce che è una persona intelligente e analitica: vede bene come il suo desiderio sia sotto scacco, inesorabilmente captato da quella persona che pur sa farle del male, tanto da non riuscire a dire di no. Inoltre già coglie la ripetizione di cui di fa attrice. Queste questioni sono molto importanti, vitali, mi sembra pertanto importante che le porta in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico per interrompere la ripetizione. Un saluto
Gentilissima, leggendo le sue parole direi che un percorso di psicoterapia sia necessario. Ritengo che intraprendendo un percorso di psicoterapia, ad orientamento psicoanalitico, lei possa esplorare e comprendere a fondo il suo modo di funzionare dando così risposta al perché rimane "ingabbiata" in questa relazione. Esplorare queste parti di sé può certamente portarla a un cambiamento, uscire da quello che lei chiama "loop" e raggiungere i suoi nuovi obiettivi di vita.
Un saluto, Dott.ssa Pepe Roberta.
Gentile ragazza, la consapevolezza che dimostra nell’inquadrare e descrivere la dinamica relazionale in cui si sente “incastrata” è una solida base di partenza su cui incardinare un percorso di consulenza psicologica prima, ed eventuale psicoterapia successiva. Potrà così darsi la possibilità di approfondire e arricchire quanto ha qui condiviso e al tempo stesso acquisire strumenti e rinforzare le sue risorse per rinsaldare la sua autostima e migliorare il suo funzionamento relazionale. La saluto cordialmente
Gentile utente Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo mentale caratterizzato da una serie di sintomi che possono rendere le relazioni interpersonali complesse e impegnative. È importante notare che le persone con DBP possono fare progressi significativi con il trattamento e il supporto adeguati, ma è utile essere consapevoli delle sfide che possono sorgere in una relazione con qualcuno che ha questo disturbo. Ecco alcune difficoltà comuni che potrebbero emergere in una relazione con una persona affetta da disturbo borderline di personalità: Instabilità emotiva: Le persone con DBP spesso sperimentano emozioni intense e instabilità emotiva. Ciò può comportare cambiamenti improvvisi d'umore, rendendo difficile la prevedibilità e la stabilità emotiva nella relazione. Paura dell'abbandono: nella pratica clinica, la paura intensa dell'abbandono, è una delle caratteristiche chiave più presenti nel DBP. Questo può portare a comportamenti come la ricerca di conferme costanti, la paura dell'abbandono anche quando non è giustificata e la tendenza a interpretare le azioni degli altri come segnali di abbandono. Relazioni instabili: Le relazioni con le persone con DBP possono essere altalenanti tra momenti di grande intimità e vicinanza e fasi di conflitto intenso o distanza emotiva. Impulsività: L'impulsività può manifestarsi in comportamenti autodistruttivi, abuso di sostanze, spese eccessive o decisioni irrazionali che possono influenzare la stabilità della relazione. Manipolazione: Alcune persone con DBP possono impegnarsi in comportamenti manipolatori per cercare di evitare l'abbandono o ottenere ciò che desiderano. Difficoltà di comunicazione: La comunicazione può essere difficile, con la tendenza a interpretare male le intenzioni dell'altro e risposte emotive eccessivamente intense. Conflitti intensi: I conflitti possono essere particolarmente intensi e difficili da risolvere. La paura dell'abbandono può scatenare risposte emotive intense e impulsività. Necessità di confini chiari: Le persone con DBP possono avere difficoltà a gestire i confini personali e a rispettare i bisogni e gli spazi degli altri. Queste sono delle indicazioni generali sulle difficoltà nel vivere una relazione con DBP,è importante non ricondurre tutto al disturbo, ogni persona è unica e può riuscire a migliorarsi, sovente con una psicoterapia si può "guarire" dal disturbo. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu
Salve, descrive una relazione nella quale lei è abbastanza consapevole degli aspetti disfunzionali e ad oggi sente il bisogno di trovare un modo per allontanarsi perchè da sola non è difficile tirarsene fuori. Alla luce di questo penso proprio che sia buono per lei intraprendere un percorso di terapia che l'aiuti a chiarirsi su ciò che la blocca, imparando anche a proteggersi dai tentivi di manipolazione perchè possa sentirsi libera di scegliere.
Le auguro in meglio

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