Dott.ssa
Giada Bruni
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Firenze 2 indirizzi
Esperienze
Sono professionalmente e personalmente impegnata nella continua elaborazione del concetto di "Incontro", inteso qui come principio ispiratore a rapporti basati sulla consapevolezza, il rispetto, la responsabilità, la speranza e il diritto alla differenza di ognuno di noi.
Ho scritto numerosi articoli sulla Terapia della Gestalt e scienze umane, e sono co-autrice del libro "E vissero quasi sempre felici e contenti. Verso una nuova cultura della relazione di coppia" (2009).
Il mio studio si serve di un tariffario variabile in base all’ISEE e alla tipologia di servizio richiesto.
Laureata in Psicologia presso l'università degli studi di Firenze, con una tesi in psicologia dinamica sulle relazioni narcisistiche, mi specializzo successivamente in Psicoterapia della Gestalt a Roma per continuare poi il mio training con la GATLA (Gestalt Associates Training di Los Angeles).
Nel 2004 fondo il C.I.P.O.G. (Centro Italiano di Psicoterapia ad Orientamento Gestaltico), e nel 2007 elaboriamo insieme ad i colleghi del centro, un progetto di intervento di lavoro con le coppie, il cui sito www.terapiadicoppia.net, contiene articoli, approfondimenti ed alcune audio-interviste, che raccontano l'esordio del metodo in quegli anni.
Professionista indipendente, conduco sessioni individuali e di terapia di coppia, svolgendo la mia attività clinica privata a Firenze e Prato e collaboro in qualità di psicologa con l'Istitito Comprensivo "Barsanti" di Firenze.
Con il CIPOG ho organizzato e condotto diversi workshop di approfondimento sui temi dell'Identità, della Relazione e del Cambiamento a Firenze, Roma e Rieti; corsi di formazione in Psicoterapia di coppia e workshop internazionali sulla Terapia della Gestalt e Terapia di Coppia presentati in Italia dal 2007.
Tra i miei scritti:
"Le figure mitologiche del Destino"
"Il Confine di contatto"
"Il disturbo Borderline di personalità secondo l'approccio della Psicoterapia della Gestalt"
"Di-verso/Verso-di: Il processo di separazione e connessione in una coppia secondo la logica delle differenze individuali"
"La teoria del processo in Gestalt Therapy: gli esseri umani nascono sani"
"The importance of the concept of Contact Boundary in Gestalt Therapy", presentato all’ European Gestalt Summer Program in Ungheria nel 2012
“Cosa è la psicoterapia della Gestalt”
“Explorespect”.
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49 recensioni
Punteggio generale
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Asia Z
Sono molto contenta di star facendo questo percorso con la dottoressa. È sempre molto gentile e disponibile!
Valeria
Dal primo istante con la dottoressa mi sono sentita a mio agio. Lei di una semplicità unica, che colpisce.
In terapia da 4 mesi, e ho visto grandissimi risultati.. sono contenta della scelta che ho fatto ,scelta che rifarei senza indugiare..
SilviaP
Persona Semplice ciao pulito. Per una persona come me è stato trovare una parte di me davanti a me. Avevo paura che non mi sarei aperta. Ma tutto e accaduto da se niente maschere. Mi sono aperta co.e ad una "vecchia amica" che non giudica ma ascolta i dolori e sofferenze alteui.
Il rammarico è che devo aspettare per rincontrarla ed iniziare un cammino con le. Ma sarà una dolce attesa.
Grazie Dottoressa Giada.
Silvia
Alessio
Ottima esperienza per il mio primo approccio a questo tipo di terapia. Mi sono sentito a mio agio fin dall'inizio e questo è fondamentale per la buona riuscita del percorso.
Beatrice
Si capisce subito la professionalità. Puntuale, studio serio e ben curato. Per quanto riguarda la mia esperienza, posso dire che è stata utile a 360°, nessun dubbio sulle competenze della dottoressa anzi, solo commenti positivi per il grande aiuto che mi ha dato il percorso con lei.
PV
La dott.ssa mi ha aiutato in un periodo intenso per me, carico di cambiamenti significativi e molta introspezione. Percorso insieme che si è rivelato molto utile. Molto professionale e puntuale.
A.s
Giada e’ un ottima professionista
Disponibile ,comprensiva
E’ difficile spiegare le sensazione che può darti questo percorso talmente personale e interiore
Consiglio vivamente a tutti di farlo qualsiasi sia la problematica che ci portiamo dentro
T.R.
Ho trovato un ascolto partecipe, attento e accogliente.
Nel fluire delle mie parole, le sue si inseriscono con delicatezza ed efficacia al momento opportuno e se le parole sono superflue, giunge invece sempre uno sguardo gentile, rispettoso ed empatico.
Una persona e una professionista che mi sento di consigliare.
Giuseppe
Ho incontrato la dott.ssa Giada in un momento di grande cambiamento della mia vita. Lei è sempre stata molto professionale, empatica e disponibile, facendomi sentire a mio agio in ogni momento. Il mio viaggio interiore è appena iniziato e sono certo che con il suo prezioso supporto arriverò alla metà. Grazie!
LB
All’inizio ero un po’ titubante sull’efficacia del trattamento ma alla fine si è rilevato quello più risolutivo.
Dottoressa molto preparata e attenta al paziente.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 266 domande da parte di pazienti di MioDottore
Gentili Dottori,
Avevo scritto già tempo fa riguardo alla mia depressione e al sentimento che nutro per la specialista che mi segue. Avevo ricevuto da alcuni di voi risposte molto gentili, espresse con grande professionalità.
Io soffro di depressione maggiore da quasi 5 anni, scatenata da un problema lavorativo, mi ha poi travolto sotto ogni aspetto. Sono in cura con Anafranil presso il CSM di riferimento. Sono seguita da una psichiatra e da una psicologa. Una volta al mese circa. Per cui con la psicoterapeuta quando ci vediamo, difficilmente riprendiamo il filo del discorso. In realtà affrontiamo ciò che è successo nel mese..
Ripeto, le due specialiste si conoscono bene. Il lavoro oltretutto è d'equipe. Purtroppo oltre alla patologia, devo combattere con un sentimento molto forte che provo per la mia psichiatra. Sono ormai quattro anni. So che mi capirete, almeno voi. All'inizio abbiamo pensato al transfert. Ma è un sentimento diverso, forte e tenero. Provo spesso a dirmi che è immotivato, che la conosco superficialmente e non so niente di lei. Ma questo non è poi così strano. L'amore e l'attrazione nascono spesso così. Sono sposata, ho due figlie, ma è nato, verso una donna, senza sapere perché. È una questione chimica. Ogni volta mi emoziona sentire la sua voce da lontano, vederla passare. Vorrei solo abbracciarla, vorrei la sua amicizia, vorrei anche solo che mi parlasse come a una persona normale, non come alla "pazza di turno", paziente del centro.
Bene, una paio di anni fa ho chiesto e ottenuto di cambiare specialista. Volevo chiudere con questo sentimento "sbagliato". Ma essendo lo stesso csm comunque la vedevo. E alla fine mi mancava anche solo quell'ora ogni tanto in cui avevo il privilegio di parlare con lei. Così ho fatto finché non ho ripreso i colloqui con lei. Che comunque sono sempre professionali, niente di più. Sono molto molto timida.
Lei comunque lo sa. Gliel'ho fatto capire, mi ha risposto che è sbagliato, impossibile, che ci sono delle regole. Ma lo so bene!! È che non posso farci nulla..
Come da vostro suggerimento ne ho parlato alla terapeuta. La quale invece di prenderlo come spunto, ha tagliato corto dicendo le testuali parole: è sbagliato, è come se si fosse innamorata di un sacerdote. Non si può nemmeno pensare.
Come se fosse un abominio, come se fosse incestuoso, come se avessi detto un'eresia. Come se volesse "proteggere" la collega (molto più giovane di lei che ha 65 anni) da chissà quale male immondo. È solo affetto, sincero affetto. E non mi colpevolizzo più di tanto.
Allora mi sono chiesta se l'unica soluzione sia allontanarmi definitivamente da quel csm sperando mi accettino presso un altro centro per continuare ad essere seguita.
Purtroppo non mi sento in colpa (di quello no, di tutto il resto sì), è un sentimento vero, forte, resistente, dolce.
Questo si aggiunge al peso terribile della depressione la quale invece non genera altro che pensieri di morte.
Ovviamente non si può chiedere affetto a chi non ne prova.
Sarebbe meglio non vederla più, vero?
Ringrazio per l'attenzione, chiedo scusa se ho scritto sciocchezze.
Gentile signora,
Mi colpisce innanzitutto la sua capacità espositiva che mi fa pensare a quanto lei abbia riflettuto sulla questione, indubbiamente scomoda, ma allo stesso tempo preziosa.
Le consiglio di indagarla nei modi e nei contesti adeguati, è una scintilla di consapevolezza che le auguro di non trascurare.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno,
la vita di una delle mie migliori amiche da circa un anno e mezzo a questa parte ha subito un totale cambiamento.
Fino a un anno e mezzo fa Francesca (nome di fantasia) era una ragazza sposata con due figli, il marito (ora ex marito) era spesso assente per lavoro e Francesca si divideva tra accudimento dei figli e lavoro. Era una persona che cercava sempre gli amici, uscivamo spesso e spesso organizzava serate/cene a casa sua. Sembrava un idillio.
Un anno e mezzo fa Francesca inizia una relazione clandestina con un collega, i primi mesi tiene il tutto nascosto per poi uscire allo scoperto e lasciare il marito dopo 13 anni per questa nuova persona che chiameremo Michele.
Seppur sbalordito da questo suo cambiamento radicale io ho sostenuto Francesca nelle sue scelte e sono stato sempre ben disposto nei confronti di Michele il quale inizialmente sembrava essersi legato molto a me, mi contattava in privato, mi faceva anche confidenze.
Dopo qualche mese di relazione il loro comportamento è iniziato a cambiare: hanno iniziato a vedersi ogni singolo giorno e a stare sempre insieme. Michele è diventato cupo, silenzioso, facendo sempre scenate di gelosia a Francesca dicendo che lei messaggia anche con altri uomini, che si fa desiderare dagli altri, che la deve smettere di pensare di essere single etc etc (tutte cose assolutamente non vere).
A seguito del cambiamento di Michele nei confronti di Francesca e anche nei confronti di tutti gli amici di Francesca (Michele non ha amicizie, ha qualche conoscenza che frequenta quasi mai) hanno iniziato sempre più ad isolarsi. A non invitare più nessuno a casa. A non accettare quasi mai gli inviti.
Sempre con il susseguirsi dei mesi i messaggi di Francesca (che prima erano veramente troppi) hanno iniziato a diradarsi sempre più e ha diventare sempre più generici senza raccontare/chiedere mai nulla.
Sono molto preoccupato perchè secondo me la mia amica è entrata in una relazione tossica con una persona altrettanto disfunzionale.
Non sono come comportarmi. Mi risponderete che è la classica storia dell'amica che quando si fidanza sparisce e in un certo senso posso anche accettarlo ma secondo me qui abbiamo molto di più: Francesca non ride più, è seria, non è più la stessa eppure lei continua a dire di stare benissimo e a tappezzare ogni social di foto con lui con dediche pacchiane.
Non so come comportarmi.
Buongiorno e Buon Anno nuovo.
Comprendo la sua preoccupazione derivante dall’affetto che si prova per un amico/a con cui abbiamo condiviso tanti momenti, ma se non è Francesca a chiedere aiuto anche lei può fare poco, se non rimanere in osservazione ed intervenire quando e se sarà il tempo.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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