Buongiorno, sono una donna di 34 anni. Soffro di DAG da almeno 15anni, con tendenza depressiva qua

28 risposte
Buongiorno, sono una donna di 34 anni.
Soffro di DAG da almeno 15anni, con tendenza depressiva quando le manifestazioni si trascinano nel tempo. Dal 2017 al 2019 terapia farmacologica con escitalopram non efficace (10 gocce x oltre 2anni), immediato ritorno della sintomatologia ansiogena una volta sospesa.
Ho cambiato psicoterapeuta in quanto è venuta meno la fiducia, mi sono sentita sottovalutata e presa sotto gamba. Con la specialista che mi segue attualmente (da febbraio) sto facendo un lavoro molto approfondito e soddisfacente. Dopo un difficile e sofferto lockdown con obbligo di smart working da casa per tanti mesi ad un certo punto mi sono lasciata andare allo sconforto ed è subentrata una tendenza depressiva. Mi sono rivolta ad una psichiatra.
Sono in cura da quasi 3 mesi:
*Per i primi 2mesi, 50mg sertralina mattino + 15 gocce lexotan x 3 volte al giorno da scalare gradualmente
*da un mese, salita a 75mg sertralina + 8/9 gocce lexotan × 2/3 volte al giorno. Ho spostato la sertralina alla sera. Prendo anche melatonina 2 ore prima di andare a dormire.
Sto continuando con la psicoterapia e ho ripreso al 100% la normalità e quotidianità a lavoro, RI-immergendomi ed esponendomi via via a tutti gli stressor... in questo periodo di ri adattamento dei giorni sono un po' tesa e somatizzo a livello di stomaco e colon e cervicale. Di notte mi sveglio 2/3volte e fatico a riaddormentarmi, mentre di giorno comprensibilmente soffro un po' di sonnolenza e stanchezza. Ho provato a togliere completamente lexotan ma è stata una mossa avventata, quindi ho ripreso il dosaggio in uso e procederò a scaldarlo lentamente.
A vostro parere quanto tempo potrebbe volerci per ripristinare un ritmo sonno/veglia equilibrato e avere un riposo notturno soddisfacente? Inoltre, è normale/accettabile avere delle giornate no in cui si fa un po' risentire l'irrequietezza e il malumore? Riespormi ad alcune situazioni mi costa più fatica ed energia e mi rievoca l'ansia che avevo avuto in passato. Ci sto lavorando, le sto affrontando ma come ben sapete il cambiamento richiede tempo e tentativi.
La sertralina fa effetto, mi ha aiutata a rimettermi in moto e riprendere la mia vita e sento che mi blocca sul nascere l'insorgere di attacchi d'ansia le sempre più rare volte che questa emerge.
Grazie di cuore per i vostri pareri.
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
ha già avviato un ottimo progetto di intervento che con gradualità porterà il cambiamento di cui ha bisogno. Per quanto concerne il comportamento notturno sarebbe importante avesse un confronto con il suo psichiatra perché la terapia farmacologica potrebbe avere un ruolo al riguardo. Quanto alle giornate "no" fanno parte della vita di ciascuno di noi, non devono preoccuparci, quanto stimolare una costruttiva curiosità. Nel senso, riferisce di situazioni ansiogene alle quali preferisce non esporsi, e questo comportamento distanziante è possibile che la sensibilizzi sempre di più, aumentando la fatica e l'energia da mettere in campo in termini di costi. Sta facendo un proficuo lavoro psicoterapeutico, ed è importante che si indirizzi progressivamente ad un'uscita dalle aree di comfort che si è costruita, per riprendere un maggior controllo su tutte le dimensioni della sua vita. Man mano che lo farà, si riattiveranno i fantasmi del passato, ed è lì che lei e la sua terapeuta compirete i passi più importanti. Richiederà un piccolo tributo in termini di frustrazione e "dolore", ma è un passaggio necessario per riportare davvero il passato nel passato. Un caro augurio di buona fortuna

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Dott.ssa Wanda Donisi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno. Le faccio i miei complimenti per la tenacia e impegno con cui si prende cura di sé stessa. Sta facendo tutto ciò che serve a stare bene, quindi continui così. Per ogni cambiamento nella cura non sia avventata ma chieda sempre allo psichiatra. Per quanto concerne le giornate no, quelle in cui si sente più triste, affaticata a volte sconfortata, ci saranno sempre perché fanno parte della vita di ognuno di noi, quindi li viva come una giornata o un momento che passerà e poi starà di nuovo meglio.
Saluti
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, in una psicoterapia non sempre i risultati sono come noi desideriamo; ci vuole del tempo. Spero che abbia parlato alla sua terapeuta della problematica riguardo alla fiducia che ha avuto con la terapeuta precedente: questo è un punto fondamentale per instaurare una migliore relazione interpersonale e per conoscere meglio il suo mondo emotivo. Continui così: è sulla strada giusta: i sintomi che ha descritto possono comparire anche quando una persona sta iniziando a stare bene; ma questo non deve sconfortarla e per tutte le questioni relative ai farmaci non si faccia problemi a chiedere al suo psichiatra. Le faccio i miei più sinceri auguri, Dr.ssa Claudia Sposini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
Continui la psicoterapia che è la chiave per poter nel tempo stare meglio. Quello può darle gli strumenti per poter fronteggiare al meglio la vita e gli eventi stressanti.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Davvero complimenti per la tenacia e la perseveranza dimostrata per e nel voler star bene.
Sta facendo un ottimo percorso. Sia dia tempo e conservi la fiducia nella cura e nella psicoterapia. Le giornate no sono normali capitano a tutti. Non gli dia eccessivo peso. Cari saluti
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara utente, mi sembra che sia stata sempre molto coraggiosa, tenace e capace di prendersi cura di sé. Sta facendo tutto ciò che è in suo potere: continui ad essere costante e aperta con la psicoterapia e si confronti sempre con il suo psichiatra per eventuali dubbi o modifiche sulla parte farmacologica. Si conceda di avere giornate no, a tutti noi accade. In bocca al lupo per tutto.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Perla Margherita Amodio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno! Concordo con i miei colleghi nel complimentarmi con lei per il coraggio e determinazione. Per ciò che riguarda la terapia farmacologica è bene che lei si rivolga al suo medico di fiducia che a seconda dei suoi feedback potrà modulare al meglio tipologia di farmaci e dosaggi. Le consiglio inoltre di chiedere al suo terapeuta di poter valutare insieme l'apprendimento di tecniche di rilassamento come il training di rilassamento muscolare progressivo, il training autogeno oppure tecniche meditative come la mindfulness che potrebbero aiutarla a favorire e regolarizzare i ritmi sonno veglia.
Le auguro il meglio. Dott.ssa Perla Amodio
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, credo che l'impegno e le scelte messe in campo siano state ottime. Credo che debba darsi ancora tempo e monitorare solo sotto suggerimento del medico, eventuali variazioni dei farmaci ( come il lexotan di cui parla). Non abbia fretta di variare, ha già ottenuto dei passi in avanti. E' normale e accettabile che in alcune giornate ci siano malumore e irrequietezza soprattutto in risposta ad eventi imprevisti o difficili da gestire. I cambiamenti non avvengono in modo lineare. In bocca al lupo per tutto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve penso che le domande, alle quali hanno già risposto i colleghi siano più che esaurienti. Lei è seguita da dei professionisti per cui dovrebbe chiedere a loro cosa è meglio per lei. La fiducia nella terapia e nelle persone che la seguono è di fondamentale importanza.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Cara signora, quello che sta facendo è quello che serve.
Tutti i passi che ha compiuto sono corretti: sta seguendo una psicoterapia che le dà i suoi risultati, ha chiesto consulti con uno psichiatra per affrontare la parte farmacologica e soprattutto, ha la motivazione ad uscirne.
Come le hanno detto i miei colleghi, la psicoterapia dà risultati nel tempo e spesso si ha voglia di vedere tutto e subito. Continui con costanza il suo percorso e vedrà che ogni nodo arriverà al pettine.
Poi, per quanto riguarda gli alti e bassi, fanno parte della vita. Quello che le succede però, è che avendo sperimentato stati di ansia e malessere forti, ha paura che quella giornata NO riporti quel malessere. Si chiama ANSIA ANTICIPATORIA, che spesso è più fastidiosa dell'attacco d'ansia diretto.
Le consiglio di lavorare con la sua terepeuta su questo e sul sonno.
Può provare anche con EMDR, particolarmente efficace in queste situazioni.
Un caro saluto.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, sono d'accordo con i miei colleghi che le hanno risposto alla sua domanda. Lei sta facendo tutto ciò che è giusto fare nei momenti no della nostra vita. Si affidi completamente alla sua psicoterapeuta che come lei scrive al contrario della sua precedente la sta aiutando in maniera diversa e lei ne è più soddisfatta. Inoltre anche con lo psichiatra se c'è qualcosa che non va si informi con lui che conosce la sua storia, non sospenda nulla e non cambi nessun medicinale se prima non l'ha consultato, distinti saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott.ssa Maria Amati
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Castellaneta
Gentile utente, il percorso farmacologico che sta seguendo sicuramente la aiuterà a gestire a sintomatologia a livello fisiologico, ma spesso è importante affiancare ai farmaci un percorso psicoterapeutico per andare ad analizzare le cause del suo malessere ed affrontarle in maniera definitiva. Inoltre le suggerisco di provare la mindfulness, una tecnica meditativa che le sarà molto utile sia per gestire l'ansia che i disturbi del sonno.
La saluto. Dott.ssa Amati Maria
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Dott.ssa Simona de Santis
Psicologo, Psicoterapeuta
Silvi
Salve,
visto che è in cura sia da uno psichiatra per quanto concerne la terapia farmacologica, che da una psicoterapeuta è il caso che esponga tali domande a loro, in modo da ricalibrare la terapia, il "fai da te" nella terapia farmacologica non aiuta.
Saluti.
Dott.ssa Adriana Saba
Psicologo, Psicoterapeuta
Sassari
Salve, mi sembra che il suo percorso di terapia sia ben impostato e vedrà che pian piano i risultati non tarderanno a manifestarsi. Riguardo ai dubbi sui tempi e gli effetti della terapia farmacologica ne parli apertamente con lo specialista che la segue. Quanto al fatto che alcuni giorni si sente un pò giù e fa più fatica è del tutto normale. I progressi all'interno di un percorso terapeutico non sono mai un curva ascendente perfettamente lineare, ma sono più simili ad un'ascesa con qualche picco più basso ogni tanto. Si dia un pò di tempo per una valutazione generale della situazione. Le auguro un buon proseguimento!
Dott.ssa Maria Caterina Boria
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Il cambiamento richiede tempo e tentativi...è proprio così! Se continua a "lavorarci", a cercare di capire a fondo cosa le succede nelle varie situazioni che deve affrontare e che sono fonte di stress, sicuramente, con tempo e pazienza, riuscirà a raggiungere la tranquillità ed il sonno sperato e meritato. È normale che ci siano giornate in cui l'irrequietezza ed il malumore facciano capolino, succede a tutti, ma è importante che lei continui a farsi seguire da un professionista affinché questa irrequietezza e questo malumore non superino la soglia dell'accettabilità e non diventino paralizzanti. Un caro saluto Dott.ssa Maria Caterina Boria
Dott.ssa Valentina Antoci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Signora, come lei stessa scrive un percorso di cambiamento richiede tempo, poi siamo anche esseri umani e in quanto tali ci capita di ricadere, ma come avrà notato, adesso grazie alla terapia ha più strumenti personali per “alzarsi prima” e ricominciare. Mi sento di suggerirle di condividere con la sua terapeuta dubbi e timori, sicuramente sarà un’ulteriore risorsa per il suo percorso terapeutico.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Francesca Bucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bari
Salve, sta facendo un ottimo lavoro ma forse dovrebbe ancora lavorare sulla fiducia e sull'accettazione e inserire tecniche cognitivo- comportamentali come la mindfulness. Chieda un supporto anche online.
Dott.ssa Patrizia Provasi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Legnano
Che bello leggere domande di persone che amano prendersi cura di sè in maniera consapevole.
Con i farmaci, come ben sa, non si scehrza e quindi, per qualsiasi cosa, faccia riferimento alla sua psichiatra, anche per la qustione sonno, che è super importante non solo per questioni di "riposo", ma anche per la fisiologia del cervello stesso.
Per la psicoterapia, come ben sa, occorre tempo, ma i risultati arriveranno presto in quanto percepisco un'ottima consapevolezza di sè.
Perciò, che dire, buon percorso!
Dott.ssa Lorenza Di Gaetano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Ha intrapreso la strada giusta, adesso deve solo pazientare e lavorare in psicoterapia. Per questo ci vuole impegno ma mi sembra che Lei ce la stia mettendo tutta. Col tempo (difficile da definire purtroppo) ne vedrà i risultati.
Buon percorso!
Dott.ssa Martina Conti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Livorno
Ho afferrato più o meno il suo problema ma non riesco a darle un quadro completo senza delle informazioni aggiuntive e mirate.

Se volesse mi tengo disponibile per un consulto anche online per approfondire il problema, se non avesse trovato un altro specialista.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Martina Conti - psicologa e psicoterapeuta in formazione
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Dott.ssa Annalisa Navarra
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Padova
Buongiorno,
Allora, prima cosa, perché ha spostato la sertralina alla sera? Credo, avendo problemi di sonno ininterrotto, non sia un'ottima idea.
Altra cosa, non so se le hanno spiegato che avere un disturbo di ansia generalizzato, soprattutto se per lungo tempo, porta ad un reflusso gastroesofageo, che è di per se stesso disturbante per il sonno e che si accentua in posizione distesa.
Rispetto a quest'ultimo punto, le consiglio di provare ad aggiungere un cuscino, per facilitare questo meccanismo fisiologico e renderlo meno influente, un po' come quando ha il raffreddore.
Quello che mi sto domandando ora é, se è vero che la sua terapia sta andando bene, come mai decide di porre questa domanda ad altri specialisti?
Questo non vuol dire che non vada bene il terapeuta che ha scelto, ma che così facendo lei sta "sparpagliando" le sue domande e le risposte che riceve. Solitamente una persona tende a ripetere anche in piccole cose, come questa, un comportamento che utilizza generalmente. Non sto dicendo che sia "sbagliato", ma che per lei, in questo momento, ricevere 1000 risposte, crei più confusione che chiarezza.
Se si fida del suo terapeuta, e mi auguro sia così, la invito a portare in seduta anche la sua scelta di porre questa domanda su questo portale, di modo che possiate lavorare, nella stanza di terapia, sulle dinamiche che possono mantenere questo stato di ansia generalizzata.
E' normale, le ripeto, lei ripeta lo stesso comportamento, ma è fondamentale che ci lavori col suo terapeuta, di modo che possa disinnescare quelle "abitudini" che non le permettono una vera evoluzione.
Per vera evoluzione intendo, una dinamica trasformativa per cui di farmaci non ne avrà più assolutamente bisogno.
Dott.ssa Annalisa Navarra
Dott.ssa Federica Antonia Ferrari
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Castelverde
Gent. Utente,
complimenti, in primis, per l'accuratezza e la tenacia con cui si prende cura di sè.
Provi a vedere l'ansia, invece che come un qualcosa di negativo, come un qualcosa di positivo, o meglio, cosa le sta dicendo il suo inconscio che invece non collima con il conscio, la razionalità.
Il sintomo è sempre un conflitto tra la nostra parte razionale e quella irrazionale.
Vedrà che se cambierà questa modalità di visione, anche la sua ansia ne trarrà beneficio.
Per cui, provi a capire insieme ad uno specialista del settore (psicologo, psicoterapeuta), cosa Le sta dicendo il suo inconscio, soprattutto in questi momenti in cui il suo disagio è più marcato.
Mi tenga aggiornata.
Saluti
F.A.F.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile utente, il mio consiglio è di continuare la psicoterapia che è la chiave per poter nel tempo stare meglio. Cordiali saluti
AV
Dott.ssa Ilda Duca
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Palermo
Buongiorno! Prosegua con la psicoterapia, poiché rappresenta un elemento fondamentale per migliorare nel tempo. Non si arrenda anche se la strada può sembrare lunga, attraverso questo percorso potrà acquisire le risorse necessarie per affrontare in modo più efficace la vita e le situazioni stressanti. Tenga duro!
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, concordo in gran parte con quanto espresso dai colleghi!

Codiali saluti

Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

La sua testimonianza evidenzia un percorso articolato, fatto di sfide importanti ma anche di progressi significativi. È assolutamente normale che il ripristino di un equilibrio psico-fisico richieda tempo e pazienza, soprattutto in presenza di problematiche che perdurano da diversi anni.

Per quanto riguarda le sue domande:

Ritmo sonno-veglia : Il tempo necessario per ritrovare un equilibrio dipende da molti fattori, tra cui la risposta individuale alla terapia farmacologica, il lavoro psicoterapeutico e lo stile di vita. In generale, potrebbero essere necessarie diverse settimane o mesi di trattamento stabile per osservare un miglioramento significativo. Continuare a lavorare sulla gestione dello stress e sull'igiene del sonno (orari regolari, ambiente favorevole al riposo) sarà fondamentale.

Giornate "no" e irrequietezza : È del tutto normale avere momenti altalenanti durante il percorso di guarigione. Il fatto che sta affrontando gli stressor e che si sta esponendo a situazioni ansiogene rappresenta un grande passo avanti. Il cambiamento richiede tempo e costanza, e ogni difficoltà affrontata è parte integrante del processo.

La terapia farmacologica con sertralina sembra stare funzionando positivamente, ma è altrettanto importante proseguire con il lavoro psicoterapeutico, che è essenziale per consolidare i cambiamenti e migliorare ulteriormente la qualità della vita.

Per valutare a fondo i suoi progressi e modulare gli interventi terapeutici in base alle sue esigenze specifiche, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa seguirla da vicino.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta lucidità e consapevolezza il suo percorso. Dalle sue parole emerge chiaramente quanto impegno, forza e dedizione stia mettendo per stare meglio, e questo è davvero prezioso.

Le giornate “no”, così come i momenti di maggiore fatica o di irrequietezza, sono del tutto normali nel percorso di recupero da un disturbo d’ansia generalizzata, soprattutto quando si stanno ristrutturando abitudini, ritmi e risposte emotive che si sono consolidate nel tempo. Cambiare richiede energie e pazienza, e ogni passo – anche quelli apparentemente più faticosi – è comunque parte integrante della crescita.

Per quanto riguarda il ritmo sonno/veglia, i tempi di stabilizzazione variano da persona a persona, ma generalmente, con l’assestamento farmacologico e una buona regolazione quotidiana, si può notare un miglioramento nell’arco di alcune settimane o un paio di mesi. La gradualità nello scalare il Lexotan, come sta facendo ora, è importante proprio per non destabilizzare ulteriormente il sonno e ridurre il rischio di effetti rebound. Anche il lavoro psicoterapeutico, che sta già svolgendo con costanza, sarà fondamentale per rafforzare una maggiore regolazione emotiva e corporea.

Se in futuro sentirà il bisogno di un confronto o di un supporto aggiuntivo, resto volentieri a disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno,
spiacente per la situazione e le fatiche che descrive.
Alla prima domanda Le direi di confrontarsi con chi conosce la situazione più da vicino e capire assieme come muoversi rispetto alle tempistiche.
Per il resto direi che "gradualità" è la risposta, come accennava. L'idea è che gradualmente possa esporsi di più e gestire quanto vive nel momento evitando passi troppo lunghi (che possono farLa retrocedere).
In questo senso l'approccio breve strategico, che utilizzo, ha protocolli di intervento specifici in cui si lavora anche sulle strategie collaterali che la persona applica cercando di risolvere il problema (es. evitamento), ma che purtroppo funzionano solo in parte-per nulla-mantengono il problema.
Le consiglio di valutare, con i professionisti che già ha vicino, questi aspetti perchè spesso appaiono come piccoli-iniqui, ma mantengono il problema.
Spero questa riflessione possa esserLe di aiuto,
Un saluto

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