Esperienze

Lavoro da più di 25 anni nel campo della psicologia clinica (e da 20 anni nel campo della psicoterapia) con adulti, coppie, adolescenti e bambini, nel campo delle dipendenze (anche comportamentali, come goico d'azzardo patologico, dipendenza da internet, ecc.), nel campo della psicologia forense e nel campo dello stress, burn out (mobbing compreso) correlati al lavoro. In passato ho avuto esperienze professionali con: Comune di Trieste, Comune di Monfalcone (GO), comune di San Canzian d'Isonzo (GO), Ministero della Giustizia, Dipartimento delle Dipendenze dell' A.S.S. n°3 "Alto Friuli" (UD).
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Aree di competenza principali:
  • Psicologia clinica
  • Psicoterapia
  • Psicodiagnostica
  • Psicoanalisi
  • Psicologia forense
  • Psicosomatica
  • Sessuologia
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Consulenza online • 60 €


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Il paziente può cancellare la consulenza con almeno dodici (12) ore di preavviso. Per cancellare la consulenza, il paziente dovrà utilizzare la stessa piattaforma online utilizzata per la prenotazione, o il form online (o link) inviato dal professionista. Qualora il paziente abbia già pagato il corrispettivo per la consulenza, il paziente avrà il diritto al rimborso di quanto pagato, senza ritardo (e in ogni caso non più tardi di quattordici (14) giorni dalla data di cancellazione), tramite lo stesso strumento o canale di pagamento utilizzato per il pagamento iniziale (se non altrimenti concordato), fatto salvo il diritto del professionista di trattenere un ammontare pari ad un massimo del cinque percento (5%) del corrispettivo a copertura dei costi di pagamento e cancellazione.
Qualora il paziente (i) cancelli la consulenza con meno di dodici (12) ore di preavviso, (ii) non si presenti alla consulenza, or (iii) abbia più di dieci (10) minuti di ritardo, il professionista avrà diritto a cancellare la consulenza, o a posticiparla a diversa data e ora, e in qualsiasi caso:
il professionista si riserva il diritto di trattenere (qualora già pagato), o di riscuotere dal paziente, il corrispettivo dovuto per la consulenza, e il paziente sarà obbligato a pagare tale corrispettivo integralmente, senza ritardo e conformemente a quanto indicato dal professionista; e
il paziente non avrà diritto al rimborso delle somme già pagate per la consulenza, e rinuncia espressamente a qualsiasi azione o pretesa in relazione a tali somme.




2. Cancellazione, mancata presentazione o ritardo da parte del professionista:
Qualora il professionista cancelli la consulenza, non si presenti o abbia più di sessanta (60) minuti di ritardo, il paziente avrà diritto al rimborso integrale del corrispettivo (qualora già pagato), che sarà eseguito senza ritardo (e in ogni caso non oltre i quattordici (14) giorni successivi alla data di cancellazione), tramite lo stesso strumento o canale di pagamento utilizzato per il pagamento iniziale (se non altrimenti concordato), salvo ogni separato e diverso accordo tra il paziente e il professionista (per esempio, ri-prenotazione o rinvio della consulenza a diversa data).
Il predetto diritto di rimborso non avrà applicazione qualora la cancellazione, la mancata presentazione o il ritardo da parte del professionista siano dovuti ad atto o fatto del paziente (per esempio, cancellazione della consulenza su espressa richiesta del paziente).




3. Previsioni generali
Il paziente non avrà diritto al rimborso delle somme pagate in alcun caso al di fuori di quelli espressamente previsti nei precedenti punti 1 e 2.
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Studio di Palazzo Fontana
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L
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Ottimo psicologo, riesce a capire ed elaborare i tuoi problemi fino a farteli comprendere e metabolizzare. Inoltre è super disponibile nel darti una mano a 360 gradi. Consigliatissimo

P
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Il dottor Mestroni mi ha seguito in un percorso per uscire dalla depressione. Ho trovato grande professionalità ed empatia, e posso dire di essermi sentita ascoltata e capita come donna nonostante la differenza di genere. Assolutamente consigliato!

R
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Presso: Studio di Palazzo Fontana psicoterapia

Eccellente professionista, persona di grande cultura e dal cv impeccabile, dal quale si ha tanto da imparare.
Mi sostiene e mi sosterrà in terapia personale e familiare con empatia e supporto professionale nella riabilitazione di vita personale, familiare, sociale e professionale; non da ultimo nell'importante uscita dalla dipendenza alcolica.
Grande punto di riferimento col quale vorrei mantenere i rapporti negli anni.
Ho messo "la visita è stata troppa breve" per il solo motivo che starei ore a parlare con lui ed ascoltarlo.
Semplicemente da consigliare!


N
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Il dott. Mestroni è un professionista attento; con esempi pratici, ti aiuta a comprendere certe situazioni di vita e ad affrontare le problematiche proposte. Lo consiglio vivamente.


F
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Mi sono rivolto al dottor Mestroni per un forte stress in parte dovuto alla mia situazione lavorativa. In breve tempo è stato in grado di aiutarmi a gestire la situazione e a migliorarla.


S
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Mi sono rivolta al Dott. Mestroni per affrontare delle problematiche che mi causavano dolore e sofferenza, mi ha aiutato a ritrovare l'equilibrio che avevo perso, a cambiare prospettiva e a gestire meglio l'ansia. Mi sono sentita capita e ascoltata, il Dott. Mestroni mi ha messa subito a mio agio e ha dimostrato grande empatia e professionalità. Tornerò sicuramente da lui se ne dovessi avere nuovamente bisogno. Stra-Consigliato


G
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La mia esperienza con il dott. Mestroni è stata fin da subito molto positiva e produttiva. Il dott. Mestroni è capace di mettere a proprio agio, creando un ambiente sicuro in cui confidare i propri pensieri ragionandoci insieme. Lo consiglierei di sicuro a chiunque cercasse un aiuto e cercasse un professionista empatico e con ottime capacità di ascolto.

Dr. Massimo Mestroni

La ringrazio


I
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Presso: Studio di Palazzo Fontana psicoterapia

Buongiorno, vorrei suggerire il dottore, che aprezzo per il lavoro che fa, molto professionale e attento al ascolto e ai tuoi bisogni.
Personalmente mi sono sentita a mio agio, ascoltata, non mi sono mai sentita giudicata, dopo un paio di sedute ho visto in me dei cambiamenti positivi, che non credevo possibili. Ringrazio il dottor per il suo ottimo lavoro.
Grazie dell'attenzione e spero che a qualcuno possa essere utile la mia testimonianza riguardo all'esperienza.

Dr. Massimo Mestroni

grazie


L
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Esperienza eccellente, medico di grande competenza e disponibilità, ti mette immediatamente a tuo agio. Ha fatto emergere elementi che erano alla base di un periodo difficile e di cui non avevo consapevolezza aiutandomi ad affrontarli e a superarli, indicandomi la strada da seguire per il mio benessere. Grazie a lui ho capito come affrontare e gestire i problemi che ti si possono presentare ogni giorno. Lo consiglio vivamente.


X
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Presso: Studio di Palazzo Fontana colloquio psicologico

Professionista eccellente, in poco tempo ha capito il mio problema e mi ha aiutato a risolverlo in modo efficace.

Dr. Massimo Mestroni

La ringrazio e buon proseguimento


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 91 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve,
sono una ragazza di 26 anni e sto con un ragazzo da 6 anni e di recente abbiamo deciso di convivere.
La nostra relazione ha sempre avuto degli alti e bassi, come tutti d'altronde, io con lui mi sento felice e bene, molto sicura e protetta.
Però entrambi siamo molto gelosi, lui particolarmente, ed è molto paranoico, non si fida completamente di me. Io ho avuto un passato orribile, con abusi e problematiche mie, non sono cresciuta in un contesto sano, pertanto posso capire che una persona possa avere paura.
Scrivo perchè sono molto turbata, lui ogni tanto mi accusa che io voglio altri, basta solo che uno faccia due parole con me, e lui comincia con le accuse o battutacce che mi fanno stare male. Tra l'altro lavoriamo insieme, quindi siamo sempre insieme.
Lui è una persona un po' anaffettiva, spesso ci sono momenti di distacco che mi fanno soffrire molto, la cosa che più mi fa soffrire sono i suoi dubbi sui miei sentimenti e le "accuse" dirette o indirette. Ieri è successa una cosa al lavoro, è entrato un autista di un corriere per consegnare un pacco, il mio collega dell'amministrazione ha pagato il contrassegno, e l'autista si è fermato a parlare con il mio collega. io lavoro al centralino, quindi ero seduta alla mia postazione per continuare con il mio lavoro, però questo signore ha cominciato a parlarmi e mi ha chiesto se dov'ero nata, io ho risposto perchè in quel momento non sapevo come gestire la cosa, la cosa mi ha creato enorme disagio, e questo autista ha cominciato a fare il cretino, tanto che gli ho risposto che ero impegnata e se n'è andato via. Il mio collega ha cominciato a dire a tutto l'ufficio che mi aveva difesa dall'autista, e anche questo mi ha dato fastidio perchè io mi difendo da sola e non ho bisogno che lo facciano gli altri. Il mio ragazzo però si è arrabbiato, ha cominciato a dirmi che devono essere sempre gli altri a difendermi, che io "flirto" con la gente, che io do corda alla gente, e mi ha detto che le ragazze serie già alla prima domanda mandano via i tipi, non rispondono alle domande, tanto più se è uno sconosciuto. Io in quel momento, non ho pensato che questo signore fosse malizioso e avesse quelle intenzioni, altrimenti avrei agito subito diversamente. Il mio ragazzo ora dice che vuole lasciarmi, perchè io non sono una ragazza seria, che gli fa stare male che io flirto o do corta agli uomini, che deve spigarmi lui di mettere apposto la gente altrimenti io di mio non lo faccio. Io gli continuo a spiegargli che non è vero che io non flirto con le persone, io sono sempre molto professionale e seria al lavoro. E sono seria anche fuori dl lavoro, a me non interessano gli altri, perchè io sono innamorata di lui e non di altri. Non farei mai vigliaccate del genere, mai, è veramente una cosa becera. Lui ora mi accusa di cose veramente brutte dicendo che a me interessano le attenzioni degli uomini, ecc. Che io do confidenza agli sconosciuti, io semplicemente faccio il mio lavoro, ed essendo a contatto diretto con clienti e autisti, delle volte si vedono veramente delle miserie, è già molto stressante doversi sempre difendere da tutti, perchè non si sa mai cos'hanno in testa certe persone ed ora devo pure difendermi dalle accuse del mio ragazzo, anche se penso che sia molto arrabbiato e non completamente lucido per capire il tutto. Scrivo comunque qui per capire cosa dovrei fare e come dovrei gestire il tutto, ieri gli ho detto che non succederà mai una cosa simile, e lui si è arrabbiato ancora di più, continua a dirmi che vuole stare con una persona che agisca perchè sente queste cose e non perchè glielo dicono gli altri, io non faccio le cose perchè me lo dicono gli altri, io sono una persona seria e non voglio fare la stupida o cavolate varie con nessuno, mi viene uno schifo terribile al solo pensiero, io non capisco perchè lui non lo capisce, inoltre tira fuori il mio passato e mi elenca tutti i miei errori, e mi dice che io sono sempre stata quel genere di ragazza e non una seria. Grazie

Cara ragazza, perdoni la franchezza ma dopo tanti anni di lavoro continuo ad incontrare la coazione a ripetere.. purtroppo spesso (cioè non sempre ma frequentemente), coloro i quali hanno avuto un'infanzia difficile, incontrano delle difficoltà, una volta cresciuti, nelle relazioni di coppia, vissute molte volte come mentalmente faticose se non addirittura molto stressanti e portatrici di sofferenza (psichica se non anche fisica). In effetti lei descrive il suo ragazzo "molto paranoico", e se per paranoico intende una personalità estremamente sospettosa (cioè portato a vedere sistematicamente intenzioni malevole, laddove non sussistono), rancorosa (che ad esempio elenca tutti gli errori presunti ad ogni discussione), portata spesso a scoppi di collera in base ad interpretazioni distorte o in seguito ad eventi banali, la sua situazione di coppia non è certo semplice. Inoltre comprendo che lei non capisca perché lui non capisce, ma lei non capisce perché non è un "addetta ai lavori". Purtroppo però dal punto di vista psicologico/clinico esistono individui che sono caratterizzati da rigidi e immutabili fondamentalismi e fanatismi non solo a livello ideologico o religioso, ma pure a livello relazionale, che malauguratamente spesso vengono percepiti come individui forti o protettivi, però che di fatto sono degli attaccanti fragili, incapaci cioè di tollerare minime frustrazioni o difficoltà, che altre persone affrontano e superano ogni giorno, come ad esempio un partner che lavora, al quale può capitare che talvolta pervengano delle proposte, proposte che chiunque possieda un minimo "sindacale" di autostima e di fiducia in se stesso e nel partner, riesce agevolmente ad affrontare. Pertanto, soprattutto se gli episodi di conflittualità e di paranoia da lei riportati sono frequenti (capitano cioè due/tre volte l'anno o più volte al mese?), le suggerirei, magari tramite dei consulti psicologici individuali, di approfondire la sua situazione di coppia e cosa implica per lei, ricordando che dopo 30 anni di lavoro posso garantirle che di solito il sottoscritto vede il membro più sano di una coppia, cioè quello in grado di mettere e mettersi in discussione.
Concludo riportando una frase di una paziente che mi ha detto molti anni fa e che ogni tanto riporto: " è una cosa molto sana stare con persone che ci trattano bene.."
Cordialmente
M.M.

Dr. Massimo Mestroni

Buongiorno, sono la sorella maggiore di un ragazzo che ha appena compiuto 18 anni - fine Gennaio 2025. Vive da solo con i miei genitori (entrambi con patologie fisiche) da quando io e l'altra sorella ci siamo trasferite fuori città qualche anno fa per lavoro. Mio fratello è sempre stato un bambino vivace e difficile da gestire - da piccolo ha seguito un lungo percorso di psicomotricità che non sembra aver dato molti frutti (date le divergenze nello stile di "genitorialità", l'uno più severo, l'altro più succube e tendente ad assecondare i capricci). Di recente in particolare, è diventato molto violento, sia verbalmente, sia fisicamente arrivando ad aggredire i nostri genitori, e con l'ambiente circostante. In uno dei miei ultimi rientri a casa, mi sono ritrovata a dover richiedere addirittura l'intervento delle forze dell'ordine. E' seguito da una psicologa, con sedute non molto costanti - circa 30 min ogni 2 settimane - ma non credo sia la professionista adeguata, non sembra aver compreso la complessità della situazione. Ad esempio, mio fratello ha spesso pensieri suicidi o quantomeno è ciò che minaccia a voce.

Dunque la mia domanda è: come comportarsi in questa situazione? Cosa fare per prima cosa? Potrebbe funzionare la mediazione familiare come "terapia d'urto"?

Buongiorno, a leggerla mi viene da scrivere: a situazioni complesse, risposte complesse, complesse non complicate. in effetti dal quadro che ha delineato direi che la psicomotricità prima e i successivi colloqui bimensili di 30 minuti, risulterebbero insufficienti. Ad esempio, qualora suo fratello fosse ancora minorenne (tipo sedicenne o diciasettenne), per sicurezza avrei pure suggerito un inquadramento neuropsichiatrico (non prendiamo paura delle parole). Inoltre con buona probabilità avrei suggerito colloqui psicologici o psicoterapici, non di 30 minuti, almeno settimanali, prevedendo pure incontri bimensili con i familiari, per supportare appunto i familiari anche con finalità di consulenza oltre che di supporto, sia in alcuni casi in presenza dei soli adulti coinvolti, sia pure in compresenza con il ragazzo. Avrei valutato pure, in collaborazione con il medico neuropsichiatra di riferimento, l'eventuale prescrizione di un farmaco da assumere transitoriamente, che da solo non risolve, ma che può provvisoriamente "tamponare" la situazione ridimensionando gli agiti e agevolando sia il percorso psicoterapico, sia un eventuale progetto psicosociale da concordare con la scuola o con altre realtà riguardanti il tempo libero (tipo attività sportive, corsi di musica, teatro, ecc. ecc.). Un approccio psicoterapico con buona probabilità dovrebbe pure puntare al riconoscimento degli stati emotivi e dolorosi, che sono alla base di condotte discontrollate ed impulsive, per poi successivamente stimolare la gestione psicologica dei suddetti vissuti psichici, al posto dell'agire in maniera dirompente. Siccome però suo fratello è maggiorenne, valuterei comunque la possibilità di consultare specialisti psicologi e medici esperti in materia di tarda età adolescenziale o prima giovinezza. Ad ogni modo suggerirei di attivarsi quanto prima senza perdere tropo tempo, cioè non farei trascorrere diversi mesi prima di intervenire.
Cordialmente,
M.M.

Dr. Massimo Mestroni
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