Buonasera,sono una ragazza di quasi 25 anni con un passato a parer mio non facile tra bullismo,manca

25 risposte
Buonasera,sono una ragazza di quasi 25 anni con un passato a parer mio non facile tra bullismo,mancata fine di un istruzione a causa di esso,un padre assente fino a qualche anno fa e una madre talmente ansiosa e opprimente da non farti nemmeno cucinare un uovo al tegamino.
Ora mi ritrovo in un loop in cui non sto bene con mia mamma ma non posso muovermi da casa mia.Le mie relazioni sono un disastro da sempre,mi sono lasciata dopo un anno e mezzo un po' di tempo fa lavoravamo insieme,io,lui e il su babbo,ora invece solo io e il su babbo,il lavoro non mi piace un granché per quanto mi sia fatta un esperienza di crescita e suo padre mi tratta come se fossi sua nipote, però ora che vorrei cambiare non riesco a trovare niente e mi sto logorando dentro considerato che ne faccio due di lavori e sto via dalle 13 alle 2 di notte tutti i giorni quasi.
A parte questo la mia vita è un circolo vizioso e non riesco ad uscire dagli schemi delle mie relazioni sempre uguali,ho voglia di amare oltre che me stessa qualcun'altro che ricambi nel mio stesso modo però mi è stato detto di avere un attaccamento ansioso.
In amicizia ho perso tutti per le loro abitudini malsane,e ho solo un amico che in un certo senso anche se nega prova qualcosa per me in senso molto evidentemente,
Mi dispiace per le tante informazioni messe in modo confusionario, però ho bisogno di uscire da questa situazione e trovare la mia strada
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Da ciò che racconta emerge un forte senso di insoddisfazione e di blocco nella sua vita, sia nelle relazioni familiari e sentimentali che nell’ambito lavorativo. Ha vissuto esperienze difficili che l’hanno segnata, e questo può aver influenzato il modo in cui si relaziona agli altri e la percezione di sé. Il fatto che riconosca il bisogno di cambiare e trovare la sua strada è un primo passo molto importante.

L’attaccamento ansioso può portare a dinamiche relazionali ripetitive, in cui si ricerca affetto ma al tempo stesso si teme l’abbandono o il rifiuto. Comprendere questi schemi e lavorarci sopra può aiutarla a costruire relazioni più sane e soddisfacenti. Anche la difficoltà nel trovare un equilibrio tra autonomia e legami familiari è un tema su cui può lavorare, per costruire gradualmente la sua indipendenza e il suo benessere.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarla a individuare strategie per uscire da questo circolo vizioso, migliorare le sue relazioni e trovare un equilibrio tra crescita personale e benessere emotivo.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentilissima buonasera,

La sua situazione sembra davvero complessa e comprendo quanto possa sentirsi intrappolata in un circolo vizioso. Mi chiedo, però, se nella sua storia ci siano delle risorse che potrebbero aiutarla a fare un passo indietro e riflettere su come, magari, potrebbero esserci strade diverse per affrontare ciò che la blocca. Come si immagina, se potesse, il futuro che desidera per sé stessa? Che tipo di cambiamento vorrebbe vedere prima di tutto, in se stessa o nella sua vita?
Credo che ogni passo che farà in questa direzione possa offrirle nuovi punti di vista!
Se interessata ad approfondire, sono disponibile su consulenza, anche online.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, prima di tutto capisco quanto ciò che descrive possa essere per lei faticoso da affrontare e superare, soprattutto da sola. Le suggerirei sicuramente di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla dal punto di vista relazionale lavorando prima di tutto sul suo funzionamento psicologico. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Simona Botto
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Pomezia
Buonasera, per rispondere riprendo le tue ultime parole: "ho bisogno di uscire da questa situazione e trovare la mia strada".
Un padre assente e una madre "troppo" presente, creano uno sfondo di mancanza di senso di sicurezza e autonomia. Infatti sento nella tua sofferenza, di trovarti chiusa in un incastro complicato da "smontare", un legame con la voglia di autonomia ma la fatica, la paura di mollare il sicuro e vedere cosa accade.
Questo sfondo emotivo e relazionale e quello che desideri e senti sono i presupposti giusti per iniziare un percorso di terapia personale, lì troverai gli strumenti nuovi per creare i passi di cui hai voglia.
Buona fortuna
Dott.ssa Alessia Penzavecchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentilissima utente,

comprendo quanto il suo percorso sia stato difficile e come la situazione attuale la faccia sentire bloccata. Forse, quella confusione che cita alla fine può diventare un punto di partenza per fare chiarezza dentro di sé e nei rapporti con gli altri. Non poter ancora lasciare la casa familiare non significa che non possa iniziare a lavorare sulla sua indipendenza emotiva e personale.

La invito a riflettere su cosa significhi per lei sentirsi più libera e quali piccoli passi possano aiutarla in questa direzione. Un supporto psicologico potrebbe accompagnarla in questo percorso di crescita e consapevolezza.

Un caro saluto
Dott. Federico Alberto Russo
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Paderno Dugnano
Gentilissima, grazie per aver condiviso il suo momento e il suo storico.
mi permetto di dirle che nonostante questo "loop", lei vede molto bene alcune dinamiche e questo è già un grande vantaggio ed un primo passo verso un cambiamento. cosa la blocca dall'andare via da casa quando dice "non posso muovermi da casa mia"?
per quanto riguarda le sue relazioni, sarebbe interessante approfondire questo schema che dice di avere da sempre e insieme cercare di modularlo a suo favore. nonostante le abbiano detto di avere un attaccamento ansioso (chi glielo ha detto?) non vuol dire che lei è un problema, o lei è quell'etichetta.
A volte ci vengono “assegnate” definizioni che non tengono conto della complessità della nostra storia, dei bisogni che abbiamo, e delle ferite che ci portiamo dietro. Il punto non è tanto “che attaccamento ho”, ma cosa cerco davvero nei legami e cosa mi fa sentire al sicuro o in trappola.

Forse questo momento difficile può essere anche un’occasione per cominciare a guardare le cose da una prospettiva diversa, con più gentilezza verso se stessa e con qualcuno accanto che la aiuti a fare ordine.

Se vorrà approfondire, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott. Federico Alberto Russo
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buonasera.
Lei pone diversi temi, come giustamente ci dice, e quindi ha la strada aperta per un percorso psicologico.
Le propongo un colloquio online per provare ad approfondire e a verificare di persona se può essere una buona idea affidarsi ad uno psicologo.
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Gent. Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Riconoscere le sue difficoltà, come le problematiche familiari con sua madre e le dinamiche nelle sue relazioni, è un passo importante. L'ipotesi di un attaccamento ansioso potrebbe spiegare alcune delle sue difficoltà nei legami affettivi. Affrontare questi aspetti in terapia potrebbe aiutarla a costruire relazioni più equilibrate e soddisfacenti. Per quanto riguarda il lavoro, sebbene abbia avuto esperienze di crescita, la situazione attuale sembra essere emotivamente e fisicamente pesante. Infine, rispetto alle amicizie e il senso di solitudine, è comprensibile che si senta disorientata. Potrebbe essere utile quindi intraprendere un percorso terapeutico per lavorare sulla propria autostima e sui propri desideri relazionali. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni
Buona sera,
Il suo percorso è stato segnato da sfide profonde, a partire dalle esperienze di bullismo che hanno lasciato un segno sulla sua autostima e sulle sue relazioni. Un contesto familiare complesso, con una madre ansiosa e un padre emotivamente distante, ha contribuito a formare schemi mentali disfunzionali che ancora oggi influenzano il modo in cui si percepisce e si rapporta agli altri.

Questi "lifetraps" non sono semplici abitudini mentali, ma vere e proprie trappole psicologiche che fanno credere che ciò che è stato vissuto nel passato sia destinato a ripetersi. Questo circolo vizioso può portare a sentirsi bloccati, intrappolati in un copione che sembra già scritto. Tuttavia, il passato non definisce il futuro.

Il fatto che abbia riconosciuto questi schemi è già un passo fondamentale. La consapevolezza è l'inizio del cambiamento. Ora è possibile iniziare a costruire relazioni più sane, sia con se stessi che con gli altri, e riscrivere la narrazione della propria vita.

Un esercizio utile potrebbe essere quello di riflettere su questi aspetti:
- Quali sono tre schemi mentali disfunzionali che riconosce in sé?
- In quali situazioni della sua vita si sono manifestati?
- Quale nuova convinzione potrebbe adottare per iniziare a contrastarli?

Mettere per iscritto queste risposte può aiutare a rendere più chiari i pensieri e a prendere consapevolezza del potere che si ha nel trasformare la propria storia.

Cordiali Saluti
Dott.ssa Sharon Panizza
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Comprendo la sua frustrazione e il suo desiderio di cambiamento di fronte a una situazione che le appare stagnante e insoddisfacente. Il suo racconto evidenzia diverse aree di difficoltà che si intrecciano e contribuiscono al suo malessere attuale.
Il suo passato segnato da esperienze di bullismo e da dinamiche familiari complesse ha certamente lasciato delle ferite e potrebbe aver influenzato il suo modo di relazionarsi e la sua autostima. La mancanza di un percorso di studi completato a causa del bullismo è una perdita significativa così come l'assenza paterna e la presenza di una madre iperprotettiva che può aver limitato la sua autonomia e la sua capacità di sperimentare e di prendere decisioni in autonomia.
La sua attuale convivenza con la madre pur non essendo soddisfacente rappresenta una situazione di stallo da cui sente di non riuscire a uscire. Questa dipendenza unita a un lavoro che non la appaga e a ritmi estenuanti contribuisce a un senso di logoramento interiore.
Le sue difficoltà relazionali con la fine della sua ultima storia e la consapevolezza di schemi ripetitivi nelle sue dinamiche affettive sono un ulteriore elemento di sofferenza. Il desiderio di amare ed essere amata in modo sano e reciproco è un bisogno fondamentale e la consapevolezza di un attaccamento ansioso può aiutarla a comprendere meglio le sue reazioni e i suoi bisogni all'interno delle relazioni.
Anche la perdita delle amicizie a causa di abitudini malsane altrui pur essendo una scelta volta al suo benessere la lascia con un senso di solitudine mitigato solo dalla presenza di questo amico con dinamiche affettive non chiare.
Non si preoccupi per la confusione nel suo racconto è del tutto comprensibile trovarsi in difficoltà nell'esprimere un insieme di problematiche interconnesse.
Per uscire da questo loop e trovare la sua strada è fondamentale affrontare le diverse aree che contribuiscono al suo malessere. La sua necessità di autonomia dalla figura materna è cruciale per la sua crescita personale valuti concretamente le possibilità di rendersi indipendente economicamente e abitativamente. Questo potrebbe richiedere un cambiamento lavorativo la ricerca di un alloggio alternativo o la richiesta di supporto per intraprendere questo percorso. Il lavoro attuale pur avendo rappresentato un'esperienza di crescita non la soddisfa e la impegna in modo eccessivo inizi attivamente la ricerca di nuove opportunità lavorative che siano più in linea con i suoi interessi e le sue aspirazioni e che le permettano di avere ritmi di vita più sostenibili. Non si scoraggi se la ricerca richiede tempo continui a esplorare diverse possibilità e a investire nella sua formazione se necessario. La consapevolezza del suo stile di attaccamento ansioso è un ottimo punto di partenza potrebbe essere molto utile intraprendere un percorso psicologico per esplorare le radici di questo modello relazionale comprendere i suoi bisogni affettivi profondi e imparare a costruire relazioni più sicure e appaganti. Lavorare sulla sua autostima e sulla sua capacità di stabilire confini sani nelle relazioni sarà fondamentale. La perdita delle amicizie passate è dolorosa ma è importante circondarsi di persone che le portino benessere. Mantenga aperto il rapporto con il suo amico ma sia consapevole delle dinamiche ambigue che lo caratterizzano. Nel frattempo si apra alla possibilità di conoscere nuove persone che condividano i suoi valori e i suoi interessi. Considerando il suo passato e le sue attuali difficoltà un percorso di psicoterapia individuale potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare le sue esperienze elaborare i traumi passati rafforzare la sua autostima comprendere i suoi schemi relazionali e sviluppare strategie per affrontare le sfide attuali e future. Un terapeuta potrà aiutarla a fare chiarezza sui suoi obiettivi e a trovare le risorse interiori per realizzarli.
Ricordi il cambiamento richiede tempo impegno e spesso il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort. Iniziando a muovere piccoli passi concreti in ognuna di queste aree potrà gradualmente riprendere in mano la sua vita e costruire un futuro più soddisfacente e in linea con i suoi desideri. Non esiti a chiedere aiuto e supporto lungo questo percorso.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, posso immaginare quanto si senta intrappolata in una situazione che sembra ripetersi senza via d’uscita. Dalle sue parole emerge un forte senso di frustrazione, di fatica nel conciliare ciò che vorrebbe con ciò che sta vivendo. Ci sono diverse aree della sua vita (la famiglia, il lavoro, le relazioni) che sembrano appesantirla, e tutto questo può contribuire a un senso di sopraffazione che rende difficile vedere una strada chiara da percorrere. Il suo passato ha avuto un impatto significativo sul modo in cui oggi vive le relazioni e su come percepisce se stessa e il suo valore. Essere cresciuta in un ambiente familiare con un padre assente e una madre ansiosa e iperprotettiva ha probabilmente influenzato il suo senso di autonomia e la sua sicurezza nelle scelte. L’aver vissuto episodi di bullismo può aver rafforzato sentimenti di insicurezza e difficoltà nel creare legami sani, sia in amicizia che in amore. Se le è stato detto di avere un attaccamento ansioso, significa che, nelle relazioni, può tendere a cercare rassicurazioni costanti e a provare paura dell’abbandono, elementi che possono portare a scelte affettive ripetitive e poco soddisfacenti. Tuttavia, il fatto che sia consapevole di questi schemi è già un grande passo avanti. Il cambiamento parte proprio da qui: dalla capacità di riconoscere ciò che si ripete e dalla volontà di modificarlo. Inizi a chiedersi cosa davvero desidera per se stessa. Quali sono le relazioni che la fanno stare bene? Quali sono le condizioni lavorative in cui si sentirebbe valorizzata? Quali sono i passi, anche piccoli, che può fare per avvicinarsi a una vita più in linea con i suoi bisogni? Comprendo che il lavoro attuale sia pesante e non la soddisfi. Spesso, quando ci si sente bloccati in una situazione che non ci gratifica, si rischia di vedere ogni alternativa come irraggiungibile. Ma esistono soluzioni intermedie: può iniziare a cercare nuove opportunità lavorative senza il peso di dover cambiare tutto subito. Anche solo l’idea di avere una possibilità di scelta può aiutarla a sentirsi meno in trappola. Sul piano affettivo, il desiderio di una relazione stabile e reciproca è comprensibile e legittimo. Tuttavia, l’amore non è qualcosa che possiamo forzare. L’attaccamento ansioso spesso porta a investire molto nei legami, a cercare di ottenere rassicurazioni continue, ma a volte ciò spinge gli altri ad allontanarsi o a non ricambiare con la stessa intensità. Può essere utile lavorare sulla sicurezza in se stessa, imparando a distinguere tra il bisogno di avere qualcuno accanto e il desiderio di costruire qualcosa di sano e bilanciato. Si conceda il tempo di esplorare se stessa al di fuori delle dinamiche che finora l’hanno frenata. Piccoli passi possono fare una grande differenza: provare nuove attività, conoscere persone diverse, darsi il permesso di dire di no a ciò che non le fa bene. Se sente che la sua situazione la sta logorando troppo, valutare un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a uscire più facilmente da questi schemi ripetitivi e a costruire la sua strada con maggiore consapevolezza. Non è sola in questo percorso, e il cambiamento è possibile, un passo alla volta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
i temi qui riportati sono importanti e meriterebbero uno spazio di riflessione più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a trovare un benessere più a lungo termine. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Aurora Maria Calabretto
Psicologo, Psicologo clinico
Rovereto
Buongiorno, posso capire la tua situazione complessa. Spesso ci sono condizioni della nostra vita che sono fuori dal nostro controllo e ci sentiamo disorientati e bloccati nel cercare di gestirli. Ti posso consigliare un percorso psicologico così da poter comprendere come rapportarti con le parti della tua vita che attualmente ti fanno soffrire e muoverti a piccoli passi verso ciò che per te è importante e verso una quotidianità che ti possa rendere serena e soddisfatta.
Rimango a disposizione, un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Vorrei partire dalla parte finale del suo scritto: "ho voglia di amare oltre che me stessa qualcun altro". Questa sua frase dimostra una grande volontà di apertura e condivisione. Il suo passato (bullismo, papà assente, mamma troppo ansiosa) ha sicuramente influito sui suoi comportamenti e modi di agire attuali ma non per questo devono rimanere immobili senza possibilità di cambiare e migliorare. Per affrontare e risolvere queste difficoltà le suggerisco di iniziare un percorso psicologico con un professionista. Questo le permetterà di analizzare i suoi schemi di comportamento, verificarne le parti poco funzionali per poi imparare a modificarle. Riuscirà così, a poco a poco, ad uscire dal "circolo vizioso" in cui sente di essere caduta e a guardare alla vita con occhi diversi e con più positività verso il suo futuro. Spero di esserle stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Roberta Evangelista
Psicologo, Psicologo clinico
Albignasego
Carissima, quello che mi viene da dirti è che un percorso di terapia sarebbe la strada migliore per te. Per rompere gli schemi serve tanta tanta consapevolezza, fiducia in se stessa, negli altri, e coraggio di iniziare un cambiamento. Potrebbero esserci titubanze, momenti di stallo, frustrazioni, per questo sarebbe ideale farlo con un professionista che ti accompagni in questo viaggio. Se per te è impossibile per mancanza di tempo o latro, ti consiglio di leggere qualche libro non troppo tecnico sul rompere vecchi schemi. (ad es. esercizi per rompere gli schemi).
Rimango a disposizione e ti auguro il meglio. Un caro saluto, Dott.ssa Roberta Evangelista
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
capisco che la situazione che descrive possa sembrare un circolo vizioso e molto pesante da affrontare. La difficoltà nelle relazioni familiari, lavorative e personali, insieme al senso di stallo, sono segnali importanti da considerare. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per esplorare le sue difficoltà relazionali e lavorare sul suo benessere emotivo, affinché possa affrontare queste sfide in modo più sereno e consapevole. Il supporto psicologico può essere un valido alleato per uscire da questo stato di malessere e trovare una nuova direzione.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la sua storia racconta una serie di esperienze difficili che l'hanno segnata profondamente. Comprendo quanto possano essere pesanti le dinamiche familiari e professionali che descrive, ma il primo passo per uscire da questo circolo vizioso è riconoscere il suo stato e il suo desiderio di cambiare.

Le sue difficoltà nelle relazioni e il peso che sente nelle sue scelte lavorative sono il riflesso di una continua ricerca di stabilità e amore, ma è fondamentale comprendere che il primo amore da coltivare è quello per sé stessa. L’attaccamento ansioso che le è stato attribuito potrebbe essere una chiave per comprendere alcune reazioni emotive, ma non la definisce: riconoscerlo può aiutarla a lavorare su sé stessa, con pazienza e tempo.

Riguardo al suo lavoro e alla sua vita quotidiana, è comprensibile che la fatica di combinare due impieghi e la mancanza di soddisfazione stiano minando il suo benessere. A volte, il cambiamento parte anche da un piccolo passo, come prendersi un momento per sé o esplorare nuove opportunità senza fretta, ma con un obiettivo chiaro.

Le consiglio di cercare un supporto esterno, che può essere un terapeuta, per esplorare le dinamiche emotive e relazionali in modo più profondo. Non è facile, ma sicuramente il primo passo è il riconoscimento del proprio valore e il desiderio di un cambiamento che può, e merita, di accadere. Resto a sua disposizione, un caro saluto
Dr. Tommaso Centrone
Psicologo, Psicologo clinico
Trezzano Rosa
Buongiorno.
Condividere per iscritto queste informazioni non deve essere stato facile e deve averla messa in contatto con le sue reali emozioni. L'unico consiglio che sento di dare è iniziare un percorso con uno specialista psicoterapeuta che la aiuti a mettere in ordine i pezzi e a trovare in lei risorse e qualità da usare nelle relazioni e nella vita in generale.
Dott.ssa Laura Tofani
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gentile utente,
comprendo il suo malessere, che sembra risalire molto indietro nel tempo. Tuttavia, proprio ora, il suo interrogarsi e chiedere un parere sul suo disagio può essere il primo passo verso il cambiamento. Naturalmente non è possibile affrontare le sue tematiche in questo spazio, ma di sicuro sarebbe molto utile per lei trovare del tempo da dedicare a se stessa per far emergere i suoi bisogni profondi e cosa impedisce di dar loro soddisfazione.
Per questo le consiglio vivamente di richiedere una consulenza psicologica per avviare un eventuale percorso che le consenta di fare i primi passi verso il raggiungimento di uno stato di benessere, realizzare nuove progettualità e vivere a pieno la sua vita.
Se lo desidera, ricevo in presenza e online.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Tofani
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Hai vissuto molte difficoltà che hanno influenzato il tuo modo di relazionarti con gli altri e con te stessa. È comprensibile sentirsi intrappolata in un circolo vizioso, ma il primo passo per uscirne è riconoscere il bisogno di cambiamento, e tu lo hai già fatto.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a esplorare le tue dinamiche relazionali, lavorare sull’attaccamento ansioso e costruire confini più sani, sia con la tua famiglia che nei rapporti amorosi e amicali. Inoltre, potrebbe supportarti nel trovare la motivazione per un cambiamento professionale più soddisfacente.
Non devi affrontare tutto da sola: con il giusto supporto, puoi spezzare questi schemi e trovare la tua strada, costruendo relazioni più appaganti e un equilibrio personale più sereno.
Dott. Andrea Cirrincione
Psicologo, Psicologo clinico
Serravalle Pistoiese
Deve essere molto difficile come situazione. Quando ci sentiamo dentro degli schemi relazionali percepiti come rigidi, ripetibili ed inamovibili, potremmo sentirci in scacco con la vita. La terapia, nel rapporto di fiducia con un professionista, da la possibilità di approfondire, in un luogo e in un tempo di ascolto, il suo vissuto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, credo che quando le situazioni diventano così offuscate e ricorrenti, come lei intelligentemente ha notato, sia necessario l'intervento di uno psicoterapeuta. Magari non ha molto tempo ma credo che possa ricavarsi uno spazio prezioso per sé e per cambiare modalità relazionali, sentimenti e credenze su di sé che probabilmente la fanno sentire incastrata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, tante emozioni e tante questioni aperte. Pensiero pieni di domande e motivazione al cambiamento. Credo che il primo gesto d'amore verso se stessa che può fare in questo momento così delicato possa essere quello di iniziare un percorso psicologico. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio un percorso di psicoterapia che l'aiuti, come ha detto giustamente lei, ad amare prima se stessa e poi gli altri, ma soprattutto a ritrovare la Sereni che cerca. Cordiali saluti.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.