Buonasera sono la mamma di una ragazza di 15 anni. Ormai è un anno che lottiamo con la sua difficolt

35 risposte
Buonasera sono la mamma di una ragazza di 15 anni. Ormai è un anno che lottiamo con la sua difficoltà ad interagire con le persone che non conosce, tanto da non riuscirla neanche più a farle frequentare la scuola. Lei è passata da un momento di isolamento ad uno ossessivo compulsivo e infine a quello attuale dove si rifiuta di mangiare. Ha fatto qualche seduta con lo psicologo ma si rifiuta di vederlo. Poiché lei non si vuole fare aiutare io posso seguire delle sedute con mio marito per aiutarla?
Buonasera,
assolutamente si. La terapia familiare anche indiretta (senza la presenza della ragazza) è un ottimo inizio.
Insieme allo psicoterapeuta potrete trovare strategie efficaci per aiutarla oltre che aiutare voi nella gestione di questa situazione.
In caso abbia ulteriori domande, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Rabù

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Adolescenti che si ritirano in un proprio mondo, rinunciando come sua figlia, anche alla scuola, sono dei ragazzi che hanno un grande bisogno di aiuto.
Mi sembra che lei sia molto consapevole di questo e la sua idea di rivolgersi, insieme a suo marito , ad uno psicoterapeuta, sia una decisione molto valida che può sbloccare la situazione attuale di stallo e di immobilità.
Buonasera, può certamente richiedere un sostegno per affrontare questo periodo difficile e pensare a delle modalità per aiutare sua figlia. Può rivolgersi a un privato o a un consultorio familiare presente nella sua zona. In bocca al lupo!
Buonasera, assolutamente si, lei e suo marito potrete trovare aiuto presso uno psicologo, potreste farvi consigliare un buon professionista dal vostro medico di base. Non scoraggiatevi mai! Un caro saluto Dott.ssa Sabrina Isola
Buongiorno, rivolgersi ad uno specialista in questo ambito è certamente necessario poiché la situazione potrebbe evolvere rapidamente e seriamente. Da quanto tempo si protrae ?Come risponde l'ambiente circostante:amicizie,compagni di scuola,insegnanti..Immagino che il dialogo coi genitori sia difficile ma sarebbe importante individuare una causa scatenante :una delusione affettiva,un lutto,oppure insegue un ideale di bellezza...comunque rivolge su se stessa un disagio ...che non necessariamente deriva dalla famiglia.Rimango a vostra disposizione qualora voleste contattarmi. Saluti. Dott.ssa Maria Luisa Tosi
Sarebbe assolutamente auspicabile un percorso affrontato dai genitori anche se la ragazza accettasse un sostegno psicologico.
Nella famiglia , in quanto sistema , vi è un'interazione circolare tra i componenti per cui ogni cambiamento all'interno del sistema determina un cambiamento anche sull' individuo in modo indiretto .
Salve, mi sembra molto giusto aiutare il proprio figlio con un "Intervento di tipo indiretto" rispetto al cosiddetto "portatore del sintomo e del problema", che il più delle volte non è cosciente di avere un problema. Giustamente voi genitori tentate ripetutamente di aiutare vostra figlia e non riuscendoci avete cercato di rivolgervi ad una persona competente, una psicoterapeuta. Penso che voi siete le persone più giuste per aiutare vostra figlia, il beneficio che ne potrete avere non è solo per vostra figlia ma per tutta la famiglia, se vi posso essere d'aiuto mi potete contattare on-line, vi saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve signora anche se in questo momento la ragazza non accetta direttamente un aiuto, una terapia familiare sarebbe auspicabile per non rinforzare negativamente determinati meccanismi che portano all'evitamento di situazioni sociali e al disturbo ossessivo compulsivo. In molti casi inconsciamente la famiglia potrebbe "mantenere un problema. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Rossi Raffaella
Buonasera,
la situazione che descrive appare davvero molto complessa e pesante sia per vostra figlia che per voi che ve ne state prendendo cura da lungo tempo.

Molto spesso le problematiche di un figlio possono gravare sul sistema familiare e appesantire ulteriormente la gestione delle cose, per cui, l'idea di un sostegno psicologico per entrambi voi genitori mi sembra una cosa molto importante e funzionale.
Infatti, vostra figlia, indirettamente può beneficiare del lavoro terapeutico fatto da voi genitori.
In seconda battuta, esiste la possibilità di percorsi di sostegno e psicoterapia a domicilio, proprio per far fronte a situazioni come quella da voi descritta in merito a vostra figlia.

Un caro augurio.

Dott.ssa Elisabetta Giuli
Buonasera signora, anche se ha avuto già parecchie risposte dalle colleghe mi sento di aggiungere che per la situazione da lei descritta potrebbe non bastare qualche seduta con uno psicologo. La progressione della sintomatologia farebbe pensare a qualcosa di più serio. Vi consiglio a tal fine di consultare uno psichiatra. Questo ovviamente non esclude la possibilità per voi genitori di farvi aiutare ad affrontare questa difficile e dolorosa situazione. Cordiali saluti
Buonasera . Purtroppo spesso capita che chi ha più bisogno di una mano, abbia enormi difficoltà oppure sia restio ad intraprendere un percorso terapeutico . Il modello di psicoterapia familiare ( che è il mio modello di riferimento ) parte dal presupposto che lei esprime: per aiutare un componente della famiglia, bisogna "combattere" in prima linea. Pertanto le consiglio di contattare in prima persona un terapeuta familiare che potrà guidare lei e suo marito nel percorso per il raggiungimento del benessere di sua figlia !
Salve, penso che sua figlia stia manifestando un disagio e cerca di comunicarlo isolandosi e con il cibo.
Iniziare dei colloqui come coppia genitoriale è sicuramente molto utile per imparare come ascotare al meglio vostra figlia e trovare strategie diverse per supportarla a superare le sue difficoltà.
Un saluto
Gentile signora vorrei solo aggiungere che è bene iniziare un percorso con suo marito quanto prima con un terapeuta familiare ; sono certa che sua figlia si farà coinvolgere se percepirà una forte intenzione e determinazione ad aiutarla senza scoraggiarsi ai primi tentativi.
Buonasera,
assolutamente si, la strada piu' indicata è una terapia familiare. Sarà poi il terapeuta ad accompagnarvi nelle eventuali forme di coinvolgimento di vostra figlia.
Personalmente lavoro con diverse famiglie, quindi se ha bisogno di informazioni mi contatti pure.
Gentile Signora,
Certo che può! La terapia familiare è in grado di ottenere risultati estremamente positivi anche se il diretto interessato non è presente. Senza contare che Sua figlia potrebbe incuriosirsi e decidere di partecipare assieme a voi alle sedute, questa sarebbe ovviamente la condizione ottimale.
Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta familiare, ovvero che abbia un orientamento sistemico-relazionale.
Saluti,
GF
Certo signora, è un ottima idea così da essere genitori più stimolanti, accorti, nei confronti di vostra figlia ed al tempo stesso così da trovare un luogo di accoglimento alle vostre preoccupazioni.
Signora ha tutta la mia comprensione, sicuramente si può intraprendere un percorso di coppia per lavorare su due versanti: da un lato intervenire sulle difficoltà che voi genitore vi trovate ad affrontare e dall’ ‘altro lavorare indirettamente sull’adolescente
Buona vita
Oltre ai suggerimenti molto validi dei miei colleghi le consiglio di rivolgersi ai Servizi di Neuropsichiatria sul suo territorio.
Buonasera. Certamente, lei e suo marito potreste richiedere una consulenza sulla genitorialità per essere supportati sulle vostre preoccupazioni e per capire come meglio aiutare vostra figlia. Qualora volesse, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Carissima, si. Lei e suo marito potete intraprendere un percorso che vi aiuti a sostenere al meglio vostra figlia.
buongiorno,
il lavoro della coppia genitoriale in questi casi è importante per comprendere il disagio della ragazza e per avere una linea di comportamento comune e condivisa, magari questo potrebbe essere un canale di accesso della ragazza alla terapia psicologica
I crolli in adolescenza non sono rari, le ossessioni servono per restare ancorati alla realtà e non farsi scivolare nel terrore più puro dei propri pensieri, la ragazza ha bisogno anche del vostro impegno , come accompagnarla alle sedute e sincerarvi che vada, ma anche di un valido aiuto. In adolescenza è molto difficile lavorare, credo che sua figlia non abbia trovato un alleato nel suo disagio, molto probabilmente perché lei ha deciso che non era valido, forse dovrebbe trovare un altra persona per aiutarla perché a volte gli adolescenti decidono che una situazione non fa per loro. C'è da dire che sarà una strada ardua ma non è impossibile
Salve, può rivolgersi ad un terapista insieme a suo marito, questo l'aiuterà sicuramente ad elaborare un contesto dove coinvolgere anche sua figlia.
Un caro saluto.
MMM
Gentile signora, sono certa che un parent-training potrebbe aiutare voi genitori ed indirettamente anche la ragazza. Un intervento ad indirizzo cognitivo-comportamentale risulterebbe molto utile perchè in grado di fornire informazioni e strumenti utili alla gestione del problema.

Cari saluti,
Dott.ssa Margherita Murolo
Salve signora, immagino quanto questa situazione la faccia sentire impotente, stare accanto ai propri figli che manifestano malesseri e difficoltà non è sicuramente semplice e spesso ci si rende conto di non avere gli strumenti necessari per aiutarli e questo influisce sul proprio benessere, oltre che su quello familiare. Iniziare un percorso indiretto, che coinvolga voi genitori, può aiutare a capire come funzionate rispetto al problema e bloccare quei comportamenti che si mettono in atto e che non portano alcun beneficio ne a sua figlia ne alla sua famiglia. Il percorso di terapia familiare è sicuramente utile perchè permette una vera e propria ristrutturazione dei ruoli, delle dinamiche relazionali, delle modalità comunicative del sistema familiare che inconsapevolmente mantiene il problema. Cari saluti, Dott.ssa Maria Caputo
Cara, capisco la sua preoccupazione, i sintomi che riferisce denotano grandi difficoltà emotive in sua figlia.
Purtroppo uno dei grandi problemi con gli adolescenti è proprio questo che descrive, spesso non accettano di farsi aiutare, "agganciarli" in una relazione terapeutica non è semplice.
Potrebbe fare lei con suo marito dei colloqui psicologici, spesso la situazione si sblocca, si sciolgono delle tensioni, e l'adolescente che percepisce tutto questo potrebbe essere motivato ad andare in terapia.
Le auguro di trovare la strada per aiutare sua figlia e la sua famiglia.
Dott.ssa Rachele Sales
Salve signora, assolutamente sì. Iniziare un percorso insieme a suo marito le può consentire di rimandare alla ragazza l'idea di non essere "la malata" per la quale vengono richieste delle visite. La problematica di cui parla può essere di natura familiare, e quindi basarsi sui ruoli, i confini e le dinamiche familiari attuali. In questo modo, produrrete un cambiamento indiretto su tutta la famiglia e, quindi, anche sulle problematiche descritte
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Caro utente, traspare quanta apprensione e difficoltà ci sia nella sua domanda. E' davvero un'ottima intuizione quella di iniziare un percorso come genitori, intanto per avere uno spazio di ascolto in cui poter contenere le vostre preoccupazioni e in secondo luogo perchè questo potrebbe essere un esempio concreto e una motivazione per vostra figlia per continuare il percorso intrapreso o eventualmente iniziaren uno nuovo!
Credo che possa esserle utile consultare uno psicoterapeuta familiare, potrebbe iniziare un percorso che vi aiuti come genitori a capire quali difficoltà ci siano rispetto a vostra figlia. Potrebbe essere utile anche fare dei colloqui con tutta la famiglia affinché sia più chiara la problematica e come affrontarla. Ci pensi
Gentile utente, certamente, iniziare un percorso che vi aiuti come coppia genitoriale ha sicuramente un grande beneficio sull'intero sistema familiare.
Quando sarà pronta sua figlia potrà avere anche il suo spazio terapeutico, magari il vostro esempio l'aiuterà a capirne l'importanza ed i benefici
cordiali saluti
dott.ssa Mara Diana
Buonasera, mi dispiace sentire che la vostra famiglia sta affrontando queste difficoltà con vostra figlia di 15 anni. Comprendo la vostra preoccupazione e il desiderio di aiutarla nel miglior modo possibile.

Se vostra figlia si rifiuta di continuare le sedute con lo psicologo, potrebbe essere utile per voi come genitori cercare il supporto di un professionista per voi stessi. Un terapeuta può offrire una guida e un sostegno durante questo periodo difficile, aiutandovi a comprendere meglio la situazione di vostra figlia e a sviluppare strategie per affrontarla nel modo più efficace possibile.

Le sedute di terapia familiare possono essere un'opzione da considerare. Durante queste sedute, potrete esplorare le dinamiche familiari, migliorare la comunicazione, sviluppare strategie per sostenere vostra figlia e lavorare insieme per trovare soluzioni.

Inoltre, è importante mantenere aperti i canali di comunicazione con vostra figlia. Cerca di creare un ambiente sicuro e accogliente in cui possa sentirsi a suo agio ad esprimere i suoi sentimenti. Mostratele il vostro sostegno, ma evitate di forzarla a fare qualcosa che non vuole. È fondamentale rispettare i suoi tempi e le sue esigenze, ma allo stesso tempo continuare a incoraggiarla ad accettare l'aiuto professionale che potrebbe essere necessario per il suo benessere.

Vi consiglio di consultarmi per ottenere un supporto adeguato a voi e alla vostra famiglia. Questo vi aiuterà a sviluppare una migliore comprensione della situazione e delle opzioni disponibili per sostenere vostra figlia nel modo migliore possibile.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Buona sera, complimenti per la forza d'animo che dimostra di avere. E' fondamentale rivolgersi ad uno specialista per cercare una soluzione per portare sua figlia fuori da questo periodo nero. Ha provato a proporre alla ragazza di consultare uno specialista online? Anche per capire il motivo del suo rifiuto nei confronti della terapia. Forse questa tipologia di intervento può incontrare meno resistenza da parte della ragazza. Se le fa piacere può contattarmi per un'analisi approfondita della situazione. Saluti Raffaella Galati
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Salve, non si senta sola in questa situazione nè troppo scoraggiata; l'adolescenza è un periodo molto difficile per i ragazzi, un periodo di cambiamenti, di esplorazione, di crescita per cui possono incombere queste difficoltà e questo mi sento di dirvelo per poter farvi sentire non soli in questo tentativo di aiuto della ragazza. Se lei rifiuta, forzarla potrebbe essere di intralcio per il suo stesso percorso per cui l'alternativa che lei ha individuato è ottima per un primo intervento passivo: aiutare la famiglia capire come gestire la cosa potrebbe in modo indiretto agire sulla ragazza stessa portando delle migliorie. A lungo andare magari sarà la ragazza stessa a chiedere un aiuto soprattutto se appoggiata dalla famiglia. Sarebbe interessante capire il perchè del suo rifiuto ma può avvenire sicuramente in un secondo tempo. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, dott.ssa Marzia
Buonasera, certo. La terapia familiare, anche senza la partecipazione diretta della ragazza, rappresenta un ottimo punto di partenza. Collaborando con lo psicoterapeuta, sarà possibile individuare strategie efficaci per offrirle sostegno e affrontare al meglio questa situazione. Se ha ulteriori domande, mi faccia sapere. Cordiali saluti.
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
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