Buonasera a tutti, Sono fidanzato con una ragazza da 4 anni di cui due di convivenza. Le cose son
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Buonasera a tutti,
Sono fidanzato con una ragazza da 4 anni di cui due di convivenza. Le cose sono sempre andate bene ma dal punto di vista sessuale, gia da qualche mese dopo la convivenza, complice anche motivi di salute risolti e "leggeri" da parte sua (non voglio colpevolizzarla) dal punto di vista sessuale la cosa è andata sempre peggiorando.
Io la trovo attraente dal punto di vista fisico, lo stesso vale per lei di me, ma manca quella scintilla dalla sua parte che c'era all'inizio.
Complice anche due lavori stancanti e che ci fanno arrivare a sera cotti, la cosa mi pesava ma mi "andava bene".
Questo finché non ho conosciuto un'altra persona, con la quale sono finito a letto e ho avuto una frequentazione di circa 2 mesi. Era tutto fantastico, non solo dal punto di vista sessuale, avevamo anche molta complicità e entrambi abbiamo sentito qualcosa di più del semplice sesso.
Qualche giorno fa ho interrotto questa relazione extraconiugale per non buttare via 4 anni di relazione.
Dal giorno dopo però ho avuto fortissimi dubbi, continuo a pensare alla persona con la quale ho chiuso alla relazione e voglio, vorrei avere qualcosa di più. Vorrei essere un po' egoista da un lato e buttarmi di testa in questa infatuazione? Non saprei come altro chiamarla.
Dall'altro lato la mia compagna non si aspetta nulla di questo, ne abbiamo parlato più volte della nostra vita sessuale ma nulla. Le cose non cambiano.
Questa cosa extraconiugale ho paura mi abbia aperto gli occhi, io voglio bene alla mia ragazza o provo qualcosa che, come dovrebbe essere, va oltre all'amicizia?
Sono devastato, per la prima volta in vita mia mi sento insicuro. Cambio idea su quello che voglio fare dal giorno alla notte e so che se dovessi troncare la mia relazione devastarei una persona. Ci sarebbero anche impatti sulle nostre famiglie, sulle nostre famiglie e sulla casa.
Dall'altra parte penso spesso a questa seconda persona.
Sono davvero devastato.
Sono fidanzato con una ragazza da 4 anni di cui due di convivenza. Le cose sono sempre andate bene ma dal punto di vista sessuale, gia da qualche mese dopo la convivenza, complice anche motivi di salute risolti e "leggeri" da parte sua (non voglio colpevolizzarla) dal punto di vista sessuale la cosa è andata sempre peggiorando.
Io la trovo attraente dal punto di vista fisico, lo stesso vale per lei di me, ma manca quella scintilla dalla sua parte che c'era all'inizio.
Complice anche due lavori stancanti e che ci fanno arrivare a sera cotti, la cosa mi pesava ma mi "andava bene".
Questo finché non ho conosciuto un'altra persona, con la quale sono finito a letto e ho avuto una frequentazione di circa 2 mesi. Era tutto fantastico, non solo dal punto di vista sessuale, avevamo anche molta complicità e entrambi abbiamo sentito qualcosa di più del semplice sesso.
Qualche giorno fa ho interrotto questa relazione extraconiugale per non buttare via 4 anni di relazione.
Dal giorno dopo però ho avuto fortissimi dubbi, continuo a pensare alla persona con la quale ho chiuso alla relazione e voglio, vorrei avere qualcosa di più. Vorrei essere un po' egoista da un lato e buttarmi di testa in questa infatuazione? Non saprei come altro chiamarla.
Dall'altro lato la mia compagna non si aspetta nulla di questo, ne abbiamo parlato più volte della nostra vita sessuale ma nulla. Le cose non cambiano.
Questa cosa extraconiugale ho paura mi abbia aperto gli occhi, io voglio bene alla mia ragazza o provo qualcosa che, come dovrebbe essere, va oltre all'amicizia?
Sono devastato, per la prima volta in vita mia mi sento insicuro. Cambio idea su quello che voglio fare dal giorno alla notte e so che se dovessi troncare la mia relazione devastarei una persona. Ci sarebbero anche impatti sulle nostre famiglie, sulle nostre famiglie e sulla casa.
Dall'altra parte penso spesso a questa seconda persona.
Sono davvero devastato.
Quello che racconta mostra quanto sia difficile trovarsi in una situazione in cui il cuore e la mente sembrano andare in direzioni opposte. Da un lato c’è una relazione costruita nel tempo, fatta di affetto, condivisione e progetti comuni; dall’altro, l’esperienza recente che ha riacceso sensazioni di complicità e desiderio, portando alla luce bisogni che forse erano rimasti in silenzio. Non è raro che, quando la dimensione sessuale si indebolisce, emergano domande profonde sul senso della relazione e sul proprio modo di vivere l’intimità.
Il fatto che lei si senta “devastato” racconta quanto questa scelta non sia banale: non riguarda solo il presente, ma anche il futuro, le persone coinvolte, le conseguenze emotive e pratiche. È comprensibile oscillare tra il desiderio di preservare ciò che è stabile e la spinta verso ciò che sembra riportare vitalità. A volte, però, questa oscillazione non è un segnale di indecisione superficiale, ma il riflesso di una complessità che merita ascolto.
Forse, più che cercare subito una risposta definitiva, può essere utile concedersi il tempo di capire cosa rappresentano per lei entrambe le esperienze: non solo sul piano del desiderio, ma anche sul piano dei valori, dei progetti e del senso di sé. Quali parti di lei si sentono vive in una relazione e quali nell’altra? Quali bisogni sono rimasti in ombra e quali sono emersi con forza? Sono domande che non hanno risposte immediate, ma che possono aprire spazi di consapevolezza.
Non c’è una strada giusta per tutti, ma c’è la possibilità di non agire nell’urgenza. Lasciarsi il tempo di riflettere, senza fretta e senza giudizio, può essere il primo passo per capire cosa desidera davvero. E se dovesse sentire che da solo è difficile, parlarne con qualcuno di fiducia o con un/a professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, non per trovare una soluzione pronta, ma per ascoltare meglio se stesso.
Il fatto che lei si senta “devastato” racconta quanto questa scelta non sia banale: non riguarda solo il presente, ma anche il futuro, le persone coinvolte, le conseguenze emotive e pratiche. È comprensibile oscillare tra il desiderio di preservare ciò che è stabile e la spinta verso ciò che sembra riportare vitalità. A volte, però, questa oscillazione non è un segnale di indecisione superficiale, ma il riflesso di una complessità che merita ascolto.
Forse, più che cercare subito una risposta definitiva, può essere utile concedersi il tempo di capire cosa rappresentano per lei entrambe le esperienze: non solo sul piano del desiderio, ma anche sul piano dei valori, dei progetti e del senso di sé. Quali parti di lei si sentono vive in una relazione e quali nell’altra? Quali bisogni sono rimasti in ombra e quali sono emersi con forza? Sono domande che non hanno risposte immediate, ma che possono aprire spazi di consapevolezza.
Non c’è una strada giusta per tutti, ma c’è la possibilità di non agire nell’urgenza. Lasciarsi il tempo di riflettere, senza fretta e senza giudizio, può essere il primo passo per capire cosa desidera davvero. E se dovesse sentire che da solo è difficile, parlarne con qualcuno di fiducia o con un/a professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, non per trovare una soluzione pronta, ma per ascoltare meglio se stesso.
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Salve, grazie per aver condiviso un suo vissuto cosi delicato. Quando c è una crisi di coppia, con un altra situazione in parallelo, è normale sentirsi devastati, vulnerabili, e pieni di dubbi, soprattutto per aver quel peso dentro senza mai riuscire a liberarsi, capisco perfettamente come si sente. Iniziare un percorso di supporto psicologico ( online o in presenza) può aiutarla sin da subito ad avere più consapevolezza su come si sente davvero, senza freni e senza giudizio, trovando un ambiente sano e d ascolto, e di supporto. Lavorando su se stesso, sui suoi blocchi e sulle sue emozioni più vere può darla una mano per fare chiarezza dentro di se. Resto a sua disposizione.
Buongiorno,
comprendo quanto questa situazione possa essere dolorosa e faticosa per lei. Da ciò che scrive, sembra che in questo momento diversi elementi importanti della sua vita, in particolare alcune dinamiche relazionali, siano entrati in conflitto tra loro. L’incontro con questa persona pare aver riattivato sentimenti di connessione e desiderio che nella relazione attuale percepiva come assopiti. Allo stesso tempo, emerge come le difficoltà con la sua partner si siano sedimentate nel tempo e, nonostante questo, appare evidente anche il legame che la unisce a lei.
È comprensibile che tutto ciò la porti a sentirsi profondamente confuso e ad oscillare tra desideri opposti, con preoccupazioni e sensi di colpa legati alle possibili conseguenze delle sue decisioni. La domanda che si pone rispetto alla relazione è legittima e significativa. Il fatto che in questo momento faccia fatica a sentire quale sia la risposta “giusta” può essere il segnale della necessità di fermarsi e riflettere sui suoi bisogni emotivi e su ciò che oggi sta cercando in una relazione.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe essere di grande aiuto in questa fase delicata, offrendole uno spazio in cui comprendere meglio cosa sta accadendo nella sua vita e arrivare a decisioni più consapevoli, nelle quali possa sentirsi davvero rappresentato.
Un caro saluto, Dott.ssa Silvana Grilli
comprendo quanto questa situazione possa essere dolorosa e faticosa per lei. Da ciò che scrive, sembra che in questo momento diversi elementi importanti della sua vita, in particolare alcune dinamiche relazionali, siano entrati in conflitto tra loro. L’incontro con questa persona pare aver riattivato sentimenti di connessione e desiderio che nella relazione attuale percepiva come assopiti. Allo stesso tempo, emerge come le difficoltà con la sua partner si siano sedimentate nel tempo e, nonostante questo, appare evidente anche il legame che la unisce a lei.
È comprensibile che tutto ciò la porti a sentirsi profondamente confuso e ad oscillare tra desideri opposti, con preoccupazioni e sensi di colpa legati alle possibili conseguenze delle sue decisioni. La domanda che si pone rispetto alla relazione è legittima e significativa. Il fatto che in questo momento faccia fatica a sentire quale sia la risposta “giusta” può essere il segnale della necessità di fermarsi e riflettere sui suoi bisogni emotivi e su ciò che oggi sta cercando in una relazione.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe essere di grande aiuto in questa fase delicata, offrendole uno spazio in cui comprendere meglio cosa sta accadendo nella sua vita e arrivare a decisioni più consapevoli, nelle quali possa sentirsi davvero rappresentato.
Un caro saluto, Dott.ssa Silvana Grilli
A me più che devastato mi sembra in conflitto: da un lato il sesso,
Buonasera,
la ringrazio per aver condiviso una riflessione così personale e dolorosa. Dalle sue parole emerge con forza quanto questa situazione la stia mettendo in crisi, facendola sentire confusa, divisa e profondamente stanca sul piano emotivo. È comprensibile: quando entrano in gioco desiderio, senso di responsabilità, legami affettivi importanti e paura di far soffrire gli altri, il conflitto interno può diventare molto intenso.
Ciò che descrive non parla tanto di “egoismo” o di scelte giuste o sbagliate, quanto di un momento di passaggio in cui bisogni, aspettative e parti di sé che forse erano rimaste in secondo piano chiedono spazio. La relazione extraconiugale, al di là del suo significato concreto, sembra aver funzionato come uno specchio: non solo del desiderio, ma anche di ciò che oggi sente mancare nella relazione stabile e, forse, di aspetti di sé che desiderano essere riconosciuti.
È importante sottolineare che la confusione che prova non è un segnale di debolezza, ma spesso il segno che qualcosa merita di essere ascoltato con maggiore attenzione e senza giudizio. In momenti come questo, prendere decisioni affrettate – in un senso o nell’altro – può aumentare il dolore e la sensazione di smarrimento.
Un percorso di supporto psicologico individuale potrebbe offrirle uno spazio protetto in cui fare chiarezza su ciò che prova, distinguere l’infatuazione dal bisogno di cambiamento più profondo, e comprendere che tipo di relazione desidera oggi e che persona vuole essere dentro una relazione. Non per dirle cosa fare, ma per aiutarla a scegliere in modo più consapevole e coerente con se stesso.
Se lo desidera, possiamo prendere un appuntamento per valutare insieme un percorso che possa esserle utile.. Mi trova su Mio Dottore Dott.ssa Ilaria Redivo
La ringrazio ancora per la fiducia e le auguro di poter trovare uno spazio in cui sentirsi meno solo in questa fatica.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Ilaria Redivo
la ringrazio per aver condiviso una riflessione così personale e dolorosa. Dalle sue parole emerge con forza quanto questa situazione la stia mettendo in crisi, facendola sentire confusa, divisa e profondamente stanca sul piano emotivo. È comprensibile: quando entrano in gioco desiderio, senso di responsabilità, legami affettivi importanti e paura di far soffrire gli altri, il conflitto interno può diventare molto intenso.
Ciò che descrive non parla tanto di “egoismo” o di scelte giuste o sbagliate, quanto di un momento di passaggio in cui bisogni, aspettative e parti di sé che forse erano rimaste in secondo piano chiedono spazio. La relazione extraconiugale, al di là del suo significato concreto, sembra aver funzionato come uno specchio: non solo del desiderio, ma anche di ciò che oggi sente mancare nella relazione stabile e, forse, di aspetti di sé che desiderano essere riconosciuti.
È importante sottolineare che la confusione che prova non è un segnale di debolezza, ma spesso il segno che qualcosa merita di essere ascoltato con maggiore attenzione e senza giudizio. In momenti come questo, prendere decisioni affrettate – in un senso o nell’altro – può aumentare il dolore e la sensazione di smarrimento.
Un percorso di supporto psicologico individuale potrebbe offrirle uno spazio protetto in cui fare chiarezza su ciò che prova, distinguere l’infatuazione dal bisogno di cambiamento più profondo, e comprendere che tipo di relazione desidera oggi e che persona vuole essere dentro una relazione. Non per dirle cosa fare, ma per aiutarla a scegliere in modo più consapevole e coerente con se stesso.
Se lo desidera, possiamo prendere un appuntamento per valutare insieme un percorso che possa esserle utile.. Mi trova su Mio Dottore Dott.ssa Ilaria Redivo
La ringrazio ancora per la fiducia e le auguro di poter trovare uno spazio in cui sentirsi meno solo in questa fatica.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Ilaria Redivo
Capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e destabilizzante. Quando una relazione lunga entra in una fase di distanza, soprattutto sul piano dell’intimità, è naturale che emergano domande profonde su di sé, sui propri bisogni e su ciò che si desidera davvero. L’incontro con un’altra persona, in questo contesto, può agire come una lente d’ingrandimento: non crea il disagio, ma spesso lo rende più visibile e difficile da ignorare.
Dal suo racconto emerge una grande confusione emotiva, ma anche molta consapevolezza: il senso di responsabilità verso la sua compagna, il timore di farle del male, il peso delle conseguenze pratiche e familiari, insieme al desiderio, alla vitalità e alla connessione riscoperta con l’altra persona. Non sono sentimenti “giusti” o “sbagliati”: sono segnali di un conflitto interno reale, che merita tempo e spazio per essere compreso. In momenti come questo, cercare risposte immediate o definitive può aumentare la sofferenza. Spesso è più utile fermarsi a comprendere che cosa rappresentano queste emozioni, cosa sta mancando, cosa è cambiato dentro di lei e nella relazione, al di là delle scelte concrete da fare nell’immediato.
Un percorso psicologico può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi vissuti senza giudizio, distinguere l’infatuazione dal bisogno di sentirsi desiderati, ascoltati o vivi, e fare chiarezza su ciò che davvero desidera per sé, nel rispetto di tutte le persone coinvolte. Il fatto che oggi si senta così fragile non è un segno di debolezza, ma il segnale che qualcosa di importante sta chiedendo attenzione. Con il giusto supporto, è possibile ritrovare lucidità e prendere decisioni più consapevoli, senza farsi guidare solo dalla paura o dall’impulso.
Dal suo racconto emerge una grande confusione emotiva, ma anche molta consapevolezza: il senso di responsabilità verso la sua compagna, il timore di farle del male, il peso delle conseguenze pratiche e familiari, insieme al desiderio, alla vitalità e alla connessione riscoperta con l’altra persona. Non sono sentimenti “giusti” o “sbagliati”: sono segnali di un conflitto interno reale, che merita tempo e spazio per essere compreso. In momenti come questo, cercare risposte immediate o definitive può aumentare la sofferenza. Spesso è più utile fermarsi a comprendere che cosa rappresentano queste emozioni, cosa sta mancando, cosa è cambiato dentro di lei e nella relazione, al di là delle scelte concrete da fare nell’immediato.
Un percorso psicologico può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi vissuti senza giudizio, distinguere l’infatuazione dal bisogno di sentirsi desiderati, ascoltati o vivi, e fare chiarezza su ciò che davvero desidera per sé, nel rispetto di tutte le persone coinvolte. Il fatto che oggi si senta così fragile non è un segno di debolezza, ma il segnale che qualcosa di importante sta chiedendo attenzione. Con il giusto supporto, è possibile ritrovare lucidità e prendere decisioni più consapevoli, senza farsi guidare solo dalla paura o dall’impulso.
Buonasera,
da ciò che scrive emerge una situazione complessa, in cui si intrecciano legami affettivi, bisogni personali, responsabilità reciproche e cambiamenti avvenuti nel tempo.
In una prospettiva sistemica, momenti come questo non vengono letti tanto in termini di “scelte giuste o sbagliate”, quanto come segnali di un equilibrio relazionale che sta cambiando e che chiede di essere ascoltato. I dubbi, la sofferenza e l’ambivalenza che descrive possono essere visti come informazioni importanti su ciò che oggi è significativo per lei e per il sistema di relazioni in cui è inserito.
Prima di arrivare a decisioni definitive, può essere utile fermarsi a esplorare cosa rappresentano per lei questi legami, quali bisogni stanno emergendo ora rispetto al passato e che significato hanno le difficoltà nella relazione di coppia, al di là della singola questione sessuale.
Un percorso di riflessione, anche breve, può aiutare a fare maggiore chiarezza su di sé e sulle proprie scelte, senza la necessità di affrettare risposte in un momento emotivamente molto carico.
Le auguro di poter trovare uno spazio e un tempo adeguati per ascoltarsi.
da ciò che scrive emerge una situazione complessa, in cui si intrecciano legami affettivi, bisogni personali, responsabilità reciproche e cambiamenti avvenuti nel tempo.
In una prospettiva sistemica, momenti come questo non vengono letti tanto in termini di “scelte giuste o sbagliate”, quanto come segnali di un equilibrio relazionale che sta cambiando e che chiede di essere ascoltato. I dubbi, la sofferenza e l’ambivalenza che descrive possono essere visti come informazioni importanti su ciò che oggi è significativo per lei e per il sistema di relazioni in cui è inserito.
Prima di arrivare a decisioni definitive, può essere utile fermarsi a esplorare cosa rappresentano per lei questi legami, quali bisogni stanno emergendo ora rispetto al passato e che significato hanno le difficoltà nella relazione di coppia, al di là della singola questione sessuale.
Un percorso di riflessione, anche breve, può aiutare a fare maggiore chiarezza su di sé e sulle proprie scelte, senza la necessità di affrettare risposte in un momento emotivamente molto carico.
Le auguro di poter trovare uno spazio e un tempo adeguati per ascoltarsi.
Buonasera,
ciò che descrive è una situazione emotivamente molto complessa e comprensibilmente dolorosa. Dopo anni di relazione e di convivenza è frequente che la dimensione del desiderio cambi, soprattutto in presenza di stanchezza, routine, problemi di salute o carichi lavorativi importanti. Questo non significa automaticamente che il legame affettivo sia finito, ma può generare frustrazione e senso di vuoto.
L’incontro con un’altra persona, in un momento di vulnerabilità, può riattivare sensazioni di vitalità, desiderio e riconoscimento che sembravano perdute. Questo spesso non parla solo della nuova relazione, ma anche di bisogni personali rimasti insoddisfatti nella relazione principale. È comprensibile che ora lei si senta confuso, oscillando tra il senso di responsabilità, l’affetto, il desiderio e la paura di far soffrire.
Più che decidere “di pancia” o sulla base del senso di colpa, può essere utile fermarsi a riflettere su cosa prova realmente per la sua compagna, su cosa desidera oggi da una relazione e su cosa è disposto o meno a tollerare nel tempo. La sofferenza che sta vivendo segnala che qualcosa merita ascolto e chiarezza.
Un percorso individuale, o eventualmente di coppia, può aiutarla a comprendere meglio questa crisi, distinguere tra infatuazione, bisogno di conferme e sentimenti più profondi, e prendere decisioni più consapevoli, nel rispetto di sé e degli altri.
ciò che descrive è una situazione emotivamente molto complessa e comprensibilmente dolorosa. Dopo anni di relazione e di convivenza è frequente che la dimensione del desiderio cambi, soprattutto in presenza di stanchezza, routine, problemi di salute o carichi lavorativi importanti. Questo non significa automaticamente che il legame affettivo sia finito, ma può generare frustrazione e senso di vuoto.
L’incontro con un’altra persona, in un momento di vulnerabilità, può riattivare sensazioni di vitalità, desiderio e riconoscimento che sembravano perdute. Questo spesso non parla solo della nuova relazione, ma anche di bisogni personali rimasti insoddisfatti nella relazione principale. È comprensibile che ora lei si senta confuso, oscillando tra il senso di responsabilità, l’affetto, il desiderio e la paura di far soffrire.
Più che decidere “di pancia” o sulla base del senso di colpa, può essere utile fermarsi a riflettere su cosa prova realmente per la sua compagna, su cosa desidera oggi da una relazione e su cosa è disposto o meno a tollerare nel tempo. La sofferenza che sta vivendo segnala che qualcosa merita ascolto e chiarezza.
Un percorso individuale, o eventualmente di coppia, può aiutarla a comprendere meglio questa crisi, distinguere tra infatuazione, bisogno di conferme e sentimenti più profondi, e prendere decisioni più consapevoli, nel rispetto di sé e degli altri.
Buonasera,
grazie per avere condiviso quello che sta vivendo in questo momento che, da quanto mi sembra di capire dalle sue parole, la sta mettendo a dura prova.
La sua riluttanza e insicurezza a chiudere la relazione con la sua ragazza sono più che comprensibili, 4 anni sono già un arco di tempo significativo e rappresentativo di una relazione strutturata – e anche lei riconosce che il vostro rapporto si è sviluppato non solo attorno ad una buona intesa sessuale. Al tempo stesso, l’essere venuto meno alla fedeltà può significare che nella vita di coppia c’erano dei bisogni che non trovavano ascolto, accoglimento o espressione. Spesso infatti le relazioni extraconiugali si sviluppano o ruotano comunque attorno a “qualcosa” che nella relazione con il partner non c’è, non c’è più, o si teme – più o meno consciamente – che non ci potrà essere.
Farei quindi due considerazioni. La prima è relativa al significato dell’infatuazione che ha vissuto: che bisogni, aspetti di lei è riuscito ad esprimere o ha sentito accolti? – visto che anche lei riconosce che entrambi avete sentito “qualcosa di più del semplice sesso”.
La seconda, relativa a una delle due soluzioni che lei si è dato, ovvero restare con la sua attuale compagna nonostante tutto e in forza solo della durata della vostra relazione. Il rischio infatti è che si verifichi di nuovo in futuro un episodio extraconiugale; oltre a ciò si dovrebbe tenere anche in considerazione come lei potrebbe vivere una situazione in cui viene portato avanti un rapporto umano che lei non avverte più come autentico ma superato.
Cordialmente, dott. Previtali
grazie per avere condiviso quello che sta vivendo in questo momento che, da quanto mi sembra di capire dalle sue parole, la sta mettendo a dura prova.
La sua riluttanza e insicurezza a chiudere la relazione con la sua ragazza sono più che comprensibili, 4 anni sono già un arco di tempo significativo e rappresentativo di una relazione strutturata – e anche lei riconosce che il vostro rapporto si è sviluppato non solo attorno ad una buona intesa sessuale. Al tempo stesso, l’essere venuto meno alla fedeltà può significare che nella vita di coppia c’erano dei bisogni che non trovavano ascolto, accoglimento o espressione. Spesso infatti le relazioni extraconiugali si sviluppano o ruotano comunque attorno a “qualcosa” che nella relazione con il partner non c’è, non c’è più, o si teme – più o meno consciamente – che non ci potrà essere.
Farei quindi due considerazioni. La prima è relativa al significato dell’infatuazione che ha vissuto: che bisogni, aspetti di lei è riuscito ad esprimere o ha sentito accolti? – visto che anche lei riconosce che entrambi avete sentito “qualcosa di più del semplice sesso”.
La seconda, relativa a una delle due soluzioni che lei si è dato, ovvero restare con la sua attuale compagna nonostante tutto e in forza solo della durata della vostra relazione. Il rischio infatti è che si verifichi di nuovo in futuro un episodio extraconiugale; oltre a ciò si dovrebbe tenere anche in considerazione come lei potrebbe vivere una situazione in cui viene portato avanti un rapporto umano che lei non avverte più come autentico ma superato.
Cordialmente, dott. Previtali
Buonasera dopo aver letto con attenzione la sua lettera, ritengo che in questo suo momento di "grande confusione "la cosa migliore sia quella di prendersi un pò di tempo per riflettere e per capire cosa fare. Intanto potrebbe parlare molto apertamente con la sua fidanzata, spiegandole che le manca una vita sessuale soddisfacente. Si interroghi anche sul motivo o i motivi che hanno fatto si che tra voi non ci si più quella scintilla che c'era all'inizio. Nelle relazioni serene, oltre all'affetto occorre che ci siano amore e reale desiderio di condividere anche i momenti di difficoltà.
Sperando di esserle stata un pò di aiuto, la saluto cordialmente.
Sperando di esserle stata un pò di aiuto, la saluto cordialmente.
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