Buona sera ho 31 anni e già da qualche hanno ho paura di avere un infarto. Nel dicembre 2024 ho fatt
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Buona sera ho 31 anni e già da qualche hanno ho paura di avere un infarto. Nel dicembre 2024 ho fatto una visita privata da un cardiologo ( Egc + Ecocolordoppler + Radiografia al torace ) tutto con esito positivo, ma continuavo ad avere pressioni al petto dolori al braccio sinistro e a volte dolori alla bocca dello stomaco con nausea. Nel febbraio 2025 dopo circa 2 mesi sono andato da un altro cardiologo privato di cui ho fatto [ Egc + Ecocolordoppler + la prova di sforzo ] ed e risultato tutto ok . Almeno una volta al mese sono andato al pronto soccorso di cui mi hanno fatto egc + enzimi cardiaci e ogni volta era tutto ok . Nel mese di maggio ho fatto tutti gli esami del sangue sono tutto ok tranne per qualche valore della biribulina indiretta un po alta , ho fatto un ecoaddome ed e risultato pulito. Circa 20 giorni fa sono andato da un altro cardiologo privato perché avevo sempre sintomi di dolori al petto e dolore forte al braccio con nausea ho effettuato un [ Egc + Ecocolordoppler] e anche lui mi ha detto che e tutto apposto. Posso stare tranquillo dopo tutte queste visite ? perché mi viene sempre l ansia e ho sempre paura di avere un infarto, appena inizio a sudare senza motivo vado in oanicone anche se ho un dolore minimo al petto.
Buongiorno, a livello del suo stato emotivo o di pensiero nota qualcosa di particolare o strano poco prima di avvertire questi dolori? Se dovesse capitare ancora provi a farci caso. La sensazione di infarto, sudorazione, dolore al braccio (che tipo di dolore? Formicolio?) mi fa venire in mente all'attacco di panico, che sopraggiunge inaspettato, senza apparente motivo e in cui si ha proprio la netta sensazione di morire talmente i sintomi fisici possono essere intensi. Tuttavia, per capire meglio di cosa si può trattare occorre un'attenta e accurata valutazione con un professionista, quindi ti consiglio di prendere in considerazione l'idea di avere un consulto con uno/una psicologo/a. Se ha bisogno io sono disponibile. Buona giornata
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Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Da quanto descrive, ha già effettuato numerosi accertamenti medici che hanno escluso problematiche cardiache o fisiche di rilievo, il che è sicuramente un aspetto rassicurante. Tuttavia, i sintomi che continua a percepire e l’ansia associata possono influire significativamente sul suo benessere quotidiano.
Le suggerisco di proseguire con eventuali ulteriori controlli medici qualora lo ritenga necessario per una maggiore tranquillità, ma potrebbe essere utile anche intraprendere un percorso di supporto psicologico. Questo può aiutarla a gestire l’ansia e la paura che vive, offrendo strategie efficaci per affrontare gli episodi di panico e migliorare la qualità della sua vita.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Da quanto descrive, ha già effettuato numerosi accertamenti medici che hanno escluso problematiche cardiache o fisiche di rilievo, il che è sicuramente un aspetto rassicurante. Tuttavia, i sintomi che continua a percepire e l’ansia associata possono influire significativamente sul suo benessere quotidiano.
Le suggerisco di proseguire con eventuali ulteriori controlli medici qualora lo ritenga necessario per una maggiore tranquillità, ma potrebbe essere utile anche intraprendere un percorso di supporto psicologico. Questo può aiutarla a gestire l’ansia e la paura che vive, offrendo strategie efficaci per affrontare gli episodi di panico e migliorare la qualità della sua vita.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Buon pomeriggio, dato che gli esami strumentali hanno escluso un problema di natura organica, sembrerebbe che il centro del suo disagio risieda, come lei ha giustamente notato in chiusura, nell'ansia che lei prova, non appena nota anche qualche piccolo segnale corporeo apparentemente fuori dalla norma. Credo che potrebbe esserle estremamente utile esplorare tale problema nell'ambito di un percorso di psicoterapia.
Qualora lo ritenga utile, può prenotare un colloquio.
Qualora lo ritenga utile, può prenotare un colloquio.
Gentile utente.
Alla fine del suo vissuto, lei scrive "Mi viene sempre l'ansia e ho sempre paura di...". Le visite confermano che il suo stato di salute è nella norma. Le consiglio di intraprendere un percorso che possa ascoltarlo e tranquillizzarlo, se vuole sono a sua disposizione. Dott.ssa Farese Lucrezia
Alla fine del suo vissuto, lei scrive "Mi viene sempre l'ansia e ho sempre paura di...". Le visite confermano che il suo stato di salute è nella norma. Le consiglio di intraprendere un percorso che possa ascoltarlo e tranquillizzarlo, se vuole sono a sua disposizione. Dott.ssa Farese Lucrezia
Gentile utente, come mai chiede conferma a noi e non si sente sufficientemente rassicurato dai medici che l'hanno accuratamente visitata? La mia ipotesi è che il suo sintomo possa essere dovuto ad una sintomatologia ansiosa, la quale oggi viene alimentata dalla sua intensa e constante preoccupazione e check dei sintomi e sensazioni fisiche. Ma occorrerebbe un'adeguata valutazione psicodiagnostica per fare ipotesi certe. Potrebbe valutare un percorso psicologico che le possa dare un supporto nella gestione dei suoi sintomi e comprenderne la natura. Cordialmente, rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, qualche volta la paura di avere una malattia, nonostante le numerose visite mediche eseguite, può assumere le connotazioni di un'ansia molto forte, che forse ha radici diverse rispetto a problemi strettamente medici, nonostante i sintomi del panico possano assomigliare a quelli di un infarto. Lavorare su questa ansia in un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutare a vivere più serenamente. Dott.ssa Irene Rocchetti
Salve, ciò che descrive si avvicinerebbe ad un disturbo da panico.
Dopotutto, le svariate visite cardiologiche e non, effettuate, hanno escluso fattori organici, quindi può stare sereno.
Piuttosto, la inviterei ad effettuare una consulenza psicologica, in modo da aiutarla a prendere consapevolezza dell'origine della sua ansia e, successivamente imparare a gestirla.
Solo così riuscirà a spezzare questo circolo vizioso, tornando, possibilmente, a vivere serenamente.
Un caro saluto!
Dopotutto, le svariate visite cardiologiche e non, effettuate, hanno escluso fattori organici, quindi può stare sereno.
Piuttosto, la inviterei ad effettuare una consulenza psicologica, in modo da aiutarla a prendere consapevolezza dell'origine della sua ansia e, successivamente imparare a gestirla.
Solo così riuscirà a spezzare questo circolo vizioso, tornando, possibilmente, a vivere serenamente.
Un caro saluto!
Gentile utente mi dispiace tanto per il suo racconto, immagino stia vivendo emozioni non piacevoli. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire da dove derivano questi pensieri.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Buona sera,
da quanto racconta ha già svolto numerosi accertamenti cardiologici molto approfonditi (ECG, ecocolordoppler, radiografie, esami del sangue, prova da sforzo, ecoaddome), tutti con esito rassicurante e senza evidenze di patologie cardiache. Questo è certamente un segnale positivo e dovrebbe aiutarla a sentirsi più tranquillo rispetto alla possibilità di un infarto.
Tuttavia, la persistenza dei sintomi (dolore al petto, al braccio, nausea) associata a una forte preoccupazione e agli episodi di panico che descrive, suggerisce che il problema potrebbe non essere più di natura cardiologica, ma legato all’ansia. L’ansia, infatti, può provocare sensazioni fisiche molto intense e simili a quelle che si temono, alimentando un circolo vizioso di paura e sintomi.
In questi casi, il passo successivo consigliato non è continuare a ripetere esami medici, ma valutare un supporto psicologico per lavorare sulla gestione dell’ansia e della paura. Interventi mirati possono aiutare a ridurre i pensieri catastrofici, le crisi di panico e l’iper-controllo dei segnali del corpo, restituendole una maggiore serenità.
Per approfondire e ricevere un aiuto concreto, è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
da quanto racconta ha già svolto numerosi accertamenti cardiologici molto approfonditi (ECG, ecocolordoppler, radiografie, esami del sangue, prova da sforzo, ecoaddome), tutti con esito rassicurante e senza evidenze di patologie cardiache. Questo è certamente un segnale positivo e dovrebbe aiutarla a sentirsi più tranquillo rispetto alla possibilità di un infarto.
Tuttavia, la persistenza dei sintomi (dolore al petto, al braccio, nausea) associata a una forte preoccupazione e agli episodi di panico che descrive, suggerisce che il problema potrebbe non essere più di natura cardiologica, ma legato all’ansia. L’ansia, infatti, può provocare sensazioni fisiche molto intense e simili a quelle che si temono, alimentando un circolo vizioso di paura e sintomi.
In questi casi, il passo successivo consigliato non è continuare a ripetere esami medici, ma valutare un supporto psicologico per lavorare sulla gestione dell’ansia e della paura. Interventi mirati possono aiutare a ridurre i pensieri catastrofici, le crisi di panico e l’iper-controllo dei segnali del corpo, restituendole una maggiore serenità.
Per approfondire e ricevere un aiuto concreto, è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno. Nel momento in cui si presenta una persona che mi parla di sintomi che farebbero pensare immediatamente e comprensibilmente al cuore, inviterei subito la persona a fare esami e indagini approfonditi di tipo specialistico. Solo dopo tutto ciò la persona potrebbe tornare da me per cercare i significati di qualcosa che potrebbe cominciare a richiamare la parola "vissuto".
Perciò provo ad invitarla ad un colloquio per valutare insieme ciò che percepisce e a cui cerca di dare significati cardiologici, dopo che in molte circostanze le è stato detto che non c'è nulla di strettamente cardiologico che sia problematico.
Perciò provo ad invitarla ad un colloquio per valutare insieme ciò che percepisce e a cui cerca di dare significati cardiologici, dopo che in molte circostanze le è stato detto che non c'è nulla di strettamente cardiologico che sia problematico.
Buonasera, se tutti gli esami che ha fatto sono risultati negativi e quindi risulta essere tutto okay, potrebbe essere attacco di panico?
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Ha eseguito ripetuti accertamenti cardiologici con esiti nella norma, mentre permangono dolore toracico, nausea e ipervigilanza.
La contraddizione tra dato oggettivo rassicurante e persistenza del sintomo corporeo è clinicamente rilevante.
Spesso il sintomo corporeo assume una funzione comunicativa rispetto a vissuti emotivi non elaborati.
È necessario esplorare quale significato emotivo o psicologico il dolore stia assumendo nella sua storia.
Potrebbero emergere ruoli di stress prolungato, tensioni relazionali, paure o modalità apprese di controllo del corpo.
Comprendere queste connessioni integra il dato medico e orienta la scelta clinica.
In seduta si ricostruisce la sequenza temporale del sintomo e il contesto in cui si accende.
Si indagano qualità del sonno, uso di sostanze e pensieri ricorrenti che mantengono l’attenzione sul corpo.
L’obiettivo è restituire significato al vissuto corporeo e ridurre l’incertezza che alimenta la paura.
La valutazione aiuta a definire se prevalgono fattori emotivi o se restano aspetti medici da approfondire.
Se desidera, possiamo esplorare insieme queste connessioni in un primo colloquio chiarificatore.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Ha eseguito ripetuti accertamenti cardiologici con esiti nella norma, mentre permangono dolore toracico, nausea e ipervigilanza.
La contraddizione tra dato oggettivo rassicurante e persistenza del sintomo corporeo è clinicamente rilevante.
Spesso il sintomo corporeo assume una funzione comunicativa rispetto a vissuti emotivi non elaborati.
È necessario esplorare quale significato emotivo o psicologico il dolore stia assumendo nella sua storia.
Potrebbero emergere ruoli di stress prolungato, tensioni relazionali, paure o modalità apprese di controllo del corpo.
Comprendere queste connessioni integra il dato medico e orienta la scelta clinica.
In seduta si ricostruisce la sequenza temporale del sintomo e il contesto in cui si accende.
Si indagano qualità del sonno, uso di sostanze e pensieri ricorrenti che mantengono l’attenzione sul corpo.
L’obiettivo è restituire significato al vissuto corporeo e ridurre l’incertezza che alimenta la paura.
La valutazione aiuta a definire se prevalgono fattori emotivi o se restano aspetti medici da approfondire.
Se desidera, possiamo esplorare insieme queste connessioni in un primo colloquio chiarificatore.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Buonasera gentile utente. Ho letto attentamente quanto scritto. Alla luce di quanto riporta, anche a seguito di numerosi controlli effettuati, viene esclusa la presenza di problematiche di tipo organico. Sottolinea anche di essere andato frequentemente in pronto soccorso, "una volta al mese" per degli accertamenti. Nomina spesso la "paura" di avere un infarto e l'ansia correlata come sintomatologia. Sarebbe interessante innanzitutto comprendere il rapporto con il suo corpo, dunque se le capiti sovente di allarmarsi anche a seguito di minimi segnali che possano rimandare ad una qualsivoglia patologia. La descrizione sembrerebbe far dedurre possa trattarsi di attacchi di panico (la sintomatologia è molto simile e rimanda alla sensazione di un infarto imminente, seppur il substrato non sia esclusivamente organico, bensì di natura Psicosomatica). Se la preoccupazione riguardo allo stato di salute del suo organismo risulta eccessiva ed iper investita, potrebbe anche trattarsi di un "Disturbo da Ansia da Malattia" (comunemente definita Ipocondria). Premesso che le cause potrebbero essere molteplici e simultanee, da non escludere anche lo stile alimentare, lo stress, lo stile di vita, varie ed eventuali. A volte il non riconoscimento dei segnali che ci invia il corpo, in particolare, le sensazioni e le emozioni non elaborate, possono generare confusione nella loro interpretazione. In quel caso si attivano stati di allarme psicosomatici che non siamo in grado di interpretare correttamente. Sarebbe forse utile allora approfondire per mezzo di un percorso Psico Diagnostico per verificare l'effettiva natura Psico Somatica del Disturbo, ed eventualmente, intraprendere un successivo percorso Psicoterapeutico con qualche professionista esperto in Psicosomatica.
Spero di esserle stato utile.
Un saluto
Spero di esserle stato utile.
Un saluto
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico per il trattamento dell'ansia, di cui l'ipocondria fa parte. Cordiali saluti.
Buonasera, capisco bene quanto possa essere difficile convivere con la paura costante che descrive. Quando il corpo invia segnali come dolori al petto, fastidi al braccio o sintomi fisici che richiamano qualcosa di serio, è naturale sentirsi spaventati. Lei ha fatto un percorso molto accurato, sottoponendosi a numerosi controlli con diversi specialisti e ripetendo esami approfonditi che hanno sempre dato esiti rassicuranti. Nonostante ciò, l’ansia sembra riaccendersi ogni volta che compare un nuovo sintomo, portandola a pensare subito al peggio e ad avere la sensazione di non riuscire a rilassarsi. È importante riconoscere come la paura che sperimenta non sia legata solo a ciò che accade realmente nel corpo, ma anche a come interpreta e vive ogni minima sensazione fisica. La nostra mente, quando teme qualcosa di grave, tende a scrutare continuamente i segnali corporei, amplificandoli e trasformandoli in campanelli d’allarme. Questo circolo vizioso alimenta ancora di più l’ansia, tanto da far sembrare ogni piccolo dolore un segnale pericoloso. La sua descrizione della corsa in pronto soccorso o dal cardiologo mostra chiaramente il bisogno di rassicurazione, che le dà sollievo solo per poco tempo, finché non compare un altro sintomo. Un percorso cognitivo-comportamentale può essere molto utile per spezzare questo meccanismo. Da una parte si lavora sulle convinzioni che alimentano la paura, imparando a distinguere i pensieri catastrofici dalle informazioni concrete che già possiede. Dall’altra si utilizzano strategie per affrontare gradualmente i sintomi senza fuggire o ricercare immediatamente rassicurazioni, in modo da ridurre l’ansia anziché rinforzarla. Nel tempo, questo permette di recuperare fiducia nel proprio corpo e di vivere con meno allarme ogni sensazione fisica. La sua storia dimostra quanto sia impegnativo per lei affrontare queste paure, ma anche quanto si stia prendendo cura della sua salute, dato che ha svolto con responsabilità tutti gli accertamenti necessari. Ora il passo successivo può essere quello di lavorare non più soltanto sulla ricerca di conferme mediche, ma su come gestire i pensieri, le emozioni e le reazioni che accompagnano questi episodi. È un processo graduale, ma che può portare a ridurre in maniera significativa la preoccupazione che oggi le pesa così tanto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Caro Signor x, mi dispiace per la sua condizione, immagino che non sia piacevole e che le arrechi tanta sofferenza. Anche se le dicessi che può stare tranquillo, con molta probabilità non lo sarebbe, perché le rassicurazioni servono a poco, quando è presente un'ansia così intensa che ruota attorno alla salute fisica. Però la buona notizia è che può arginarla e imparare a gestirla con un buon percorso psicoterapeutico.
Non si trascuri e si prenda cura di sé. Non c'è nulla di organico, come mostrano le analisi che ha fatto. È la sua mente che amplifica la sintomatologia.
Resto a disposizione per qualunque cosa. In bocca al lupo.
Cordialmente,
Dott. Rebecca Volpes
Non si trascuri e si prenda cura di sé. Non c'è nulla di organico, come mostrano le analisi che ha fatto. È la sua mente che amplifica la sintomatologia.
Resto a disposizione per qualunque cosa. In bocca al lupo.
Cordialmente,
Dott. Rebecca Volpes
Caro utente. Direi che le sue visite sono state numerose e hanno confermato che non c'è nessuna problematica in corso, questo dovrebbe tranquillizzarla. Molto spesso, purtroppo, l'ansia si insinua in quelle pieghe della nostra psiche, dove siamo un pochino più fragili e vulnerabili. Se posso, Le consiglierei di intraprendere un percorso di gestione dell'ansia, vedrà che i suoi sintomi diminuiranno drasticamente.
In bocca al lupo
In bocca al lupo
Buongiorno gentile paziente,
forse perché crescendo prende coscienza della possibilità di morire ed al tempo stesso ama la vita?
Queste continue indagini organiche non sono più la soluzione al problema d'ansia, la cui causa direi che è prettamente psicologica.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
forse perché crescendo prende coscienza della possibilità di morire ed al tempo stesso ama la vita?
Queste continue indagini organiche non sono più la soluzione al problema d'ansia, la cui causa direi che è prettamente psicologica.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Grazie per aver raccontato così nel dettaglio la tua esperienza — è evidente quanto impegno tu abbia già messo nel cercare risposte e rassicurazioni.
Hai affrontato numerose visite specialistiche, tutte con esito negativo rispetto alla presenza di problemi cardiaci. Questo, da un punto di vista medico, è un segnale molto forte: il tuo cuore è stato controllato approfonditamente da più professionisti, con strumenti affidabili, e risulta in salute.
Eppure, come racconti, i sintomi persistono: dolori al petto, al braccio sinistro, sudorazione, nausea, e soprattutto una costante paura che dietro quei segnali si nasconda qualcosa di grave.
Il fatto che l’ansia aumenti proprio quando percepisci anche piccoli segnali corporei è un indizio importante.
Da un punto di vista psicologico, è possibile che si stia attivando un circolo vizioso tra mente e corpo, tipico di alcune forme di ansia somatizzata o di ipocondria a contenuto cardiaco, molto più frequente di quanto si pensi.
Anche se razionalmente sai che i medici ti hanno rassicurato, l’ansia ha una forza propria e non si lascia convincere solo dai dati oggettivi.
La buona notizia è che esistono percorsi psicologici molto efficaci, soprattutto con l’approccio strategico, per interrompere questo circolo vizioso e aiutarti a riprendere il controllo della tua vita senza restare prigioniero della paura.
Ti invito a riflettere su questo: e se il problema non fosse il cuore, ma la paura stessa? Affrontarla insieme può essere il primo passo per tornare a vivere con più serenità e sicurezza.
Se vuoi, possiamo fissare un primo incontro — in studio oppure online — per iniziare a lavorare in modo concreto e mirato su questo disagio.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Hai affrontato numerose visite specialistiche, tutte con esito negativo rispetto alla presenza di problemi cardiaci. Questo, da un punto di vista medico, è un segnale molto forte: il tuo cuore è stato controllato approfonditamente da più professionisti, con strumenti affidabili, e risulta in salute.
Eppure, come racconti, i sintomi persistono: dolori al petto, al braccio sinistro, sudorazione, nausea, e soprattutto una costante paura che dietro quei segnali si nasconda qualcosa di grave.
Il fatto che l’ansia aumenti proprio quando percepisci anche piccoli segnali corporei è un indizio importante.
Da un punto di vista psicologico, è possibile che si stia attivando un circolo vizioso tra mente e corpo, tipico di alcune forme di ansia somatizzata o di ipocondria a contenuto cardiaco, molto più frequente di quanto si pensi.
Anche se razionalmente sai che i medici ti hanno rassicurato, l’ansia ha una forza propria e non si lascia convincere solo dai dati oggettivi.
La buona notizia è che esistono percorsi psicologici molto efficaci, soprattutto con l’approccio strategico, per interrompere questo circolo vizioso e aiutarti a riprendere il controllo della tua vita senza restare prigioniero della paura.
Ti invito a riflettere su questo: e se il problema non fosse il cuore, ma la paura stessa? Affrontarla insieme può essere il primo passo per tornare a vivere con più serenità e sicurezza.
Se vuoi, possiamo fissare un primo incontro — in studio oppure online — per iniziare a lavorare in modo concreto e mirato su questo disagio.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Gentile utente,
la ringrazio per aver raccontato nel dettaglio la sua situazione: emerge chiaramente quanta preoccupazione e quanto disagio stia vivendo. Capisco bene la fatica di convivere con sintomi che generano ansia e che spingono a continui controlli medici.
Dalle informazioni che condivide, lei ha effettuato diversi accertamenti approfonditi (visite cardiologiche, ECG, ecocolordoppler, prova da sforzo, enzimi cardiaci, esami del sangue, ecografia addominale) e tutti hanno escluso problematiche a carico del cuore o di altri organi vitali. Questo è certamente un dato rassicurante. È comprensibile però che, nonostante le ripetute conferme, lei continui a percepire dolore, ansia e timore di un infarto.
il punto centrale non è soltanto il sintomo fisico, ma il significato che esso assume per lei: il dolore al petto, ad esempio, diventa immediatamente collegato all’idea di un rischio grave, attivando ansia e allerta, che a loro volta possono amplificare le sensazioni corporee e mantenere un circolo difficile da interrompere. In altre parole, non è raro che il corpo comunichi l’ansia attraverso sensazioni fisiche che sembrano confermare la paura iniziale.
A questo punto può essere utile affiancare agli accertamenti medici — che sembrano aver escluso patologie — un percorso psicologico mirato, per lavorare insieme a un professionista sul rapporto tra sensazioni corporee, pensieri catastrofici e stati emotivi. Imparare a riconoscere i segnali di ansia, differenziarli da quelli realmente allarmanti, e sviluppare strumenti di gestione (respirazione, rilassamento, ristrutturazione dei pensieri) può ridurre significativamente la paura e il bisogno continuo di rassicurazioni mediche.
Le visite che ha svolto le permettono di stare tranquillo dal punto di vista cardiologico. Ora potrebbe essere prezioso prendersi cura della dimensione psicologica che mantiene viva la sua ansia.
Un cordiale saluto.
la ringrazio per aver raccontato nel dettaglio la sua situazione: emerge chiaramente quanta preoccupazione e quanto disagio stia vivendo. Capisco bene la fatica di convivere con sintomi che generano ansia e che spingono a continui controlli medici.
Dalle informazioni che condivide, lei ha effettuato diversi accertamenti approfonditi (visite cardiologiche, ECG, ecocolordoppler, prova da sforzo, enzimi cardiaci, esami del sangue, ecografia addominale) e tutti hanno escluso problematiche a carico del cuore o di altri organi vitali. Questo è certamente un dato rassicurante. È comprensibile però che, nonostante le ripetute conferme, lei continui a percepire dolore, ansia e timore di un infarto.
il punto centrale non è soltanto il sintomo fisico, ma il significato che esso assume per lei: il dolore al petto, ad esempio, diventa immediatamente collegato all’idea di un rischio grave, attivando ansia e allerta, che a loro volta possono amplificare le sensazioni corporee e mantenere un circolo difficile da interrompere. In altre parole, non è raro che il corpo comunichi l’ansia attraverso sensazioni fisiche che sembrano confermare la paura iniziale.
A questo punto può essere utile affiancare agli accertamenti medici — che sembrano aver escluso patologie — un percorso psicologico mirato, per lavorare insieme a un professionista sul rapporto tra sensazioni corporee, pensieri catastrofici e stati emotivi. Imparare a riconoscere i segnali di ansia, differenziarli da quelli realmente allarmanti, e sviluppare strumenti di gestione (respirazione, rilassamento, ristrutturazione dei pensieri) può ridurre significativamente la paura e il bisogno continuo di rassicurazioni mediche.
Le visite che ha svolto le permettono di stare tranquillo dal punto di vista cardiologico. Ora potrebbe essere prezioso prendersi cura della dimensione psicologica che mantiene viva la sua ansia.
Un cordiale saluto.
Gentile utente, dopo tre visite cardiologiche e vari esami mi sembra di capire che lei ad oggi non presenti problemi di salute. La sua preoccupazione di avere un infarto e quindi di scoprirsi malato e debole è un timore tipico in persone con ansia per la salute (ipocondria). Il ciclo solitamente è questo; focalizzando l'attenzione sul corpo, si interpretano i segnali del corpo come minacciosi e si hanno pensieri come "potrei avere un infarto" oppure"potrei morire". Questi pensieri catastrofici, pur possibili, sono poco probabili in una persona che gode di ottima salute e mettono il corpo e la mente in allarme fino a sfociare nell'attacco di panico. Può notare se questo ciclo attenzione-interpretazione catastrofica-aumento di ansia avviene anche nel suo caso. Ad ogni modo può approfondire con un professionista della salute mentale per un colloquio in modo da avere un quadro più chiaro. Un caro saluto!
Dott.ssa Giulia Piccinini
Dott.ssa Giulia Piccinini
Buongiorno,
comprendo perfettamente la sua persistente ansia e preoccupazione riguardo alla possibilità di un infarto, nonostante i numerosi accertamenti cardiologici.
Nell'arco di diversi mesi Lei si è sottoposto a un’indagine cardiologica estremamente approfondita e ripetuta e la conclusione clinica è che il Suo cuore è sano.
Lei può stare tranquillo per quanto riguarda la salute cardiaca.
I sintomi che Lei descrive sono sintomi fisici tipici e reali dell'ansia e del panico.
L'ansia è in grado di innescare una reazione corporea così intensa da mimare perfettamente i sintomi di un infarto, alimentando un circolo vizioso: il sintomo fisico genera paura, la paura aumenta l'ansia, e l'ansia amplifica ulteriormente il sintomo fisico.
Avendo escluso con certezza problemi cardiaci, si rende necessario affrontare la causa scatenante dei Suoi disturbi, che è con tutta probabilità l'ansia per la salute.
Le suggerisco fortemente di prendere in considerazione un percorso di supporto psicologico o psichiatrico. Professionisti specializzati possono aiutarLa a riconoscere, gestire e superare questi sintomi d'ansia che stanno compromettendo la Sua qualità di vita.
Cordialmente.
Dott.ssa Chantal Danna
comprendo perfettamente la sua persistente ansia e preoccupazione riguardo alla possibilità di un infarto, nonostante i numerosi accertamenti cardiologici.
Nell'arco di diversi mesi Lei si è sottoposto a un’indagine cardiologica estremamente approfondita e ripetuta e la conclusione clinica è che il Suo cuore è sano.
Lei può stare tranquillo per quanto riguarda la salute cardiaca.
I sintomi che Lei descrive sono sintomi fisici tipici e reali dell'ansia e del panico.
L'ansia è in grado di innescare una reazione corporea così intensa da mimare perfettamente i sintomi di un infarto, alimentando un circolo vizioso: il sintomo fisico genera paura, la paura aumenta l'ansia, e l'ansia amplifica ulteriormente il sintomo fisico.
Avendo escluso con certezza problemi cardiaci, si rende necessario affrontare la causa scatenante dei Suoi disturbi, che è con tutta probabilità l'ansia per la salute.
Le suggerisco fortemente di prendere in considerazione un percorso di supporto psicologico o psichiatrico. Professionisti specializzati possono aiutarLa a riconoscere, gestire e superare questi sintomi d'ansia che stanno compromettendo la Sua qualità di vita.
Cordialmente.
Dott.ssa Chantal Danna
Buongiorno,
con le visite e gli esami finora svolti emerge come da un punto di vista cardiaco tutto funzioni correttamente.
Le sensazioni fisiche che sperimenta potrebbero essere psicosomatiche, cioè avere un origine psicologica che poi si manifesta a livello corporeo.
Potrebbe esserle di beneficio un percorso psicologico per comprendere meglio la paura che sta vivendo da diverso tempo e che immagino non la stia facendo vivere come desidererebbe.
Resto a disposizione qualora avesse la necessità di ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
con le visite e gli esami finora svolti emerge come da un punto di vista cardiaco tutto funzioni correttamente.
Le sensazioni fisiche che sperimenta potrebbero essere psicosomatiche, cioè avere un origine psicologica che poi si manifesta a livello corporeo.
Potrebbe esserle di beneficio un percorso psicologico per comprendere meglio la paura che sta vivendo da diverso tempo e che immagino non la stia facendo vivere come desidererebbe.
Resto a disposizione qualora avesse la necessità di ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Buon pomeriggio
grazie per aver condiviso con tanta precisione e sincerità ciò che stai vivendo. I controlli approfonditi che hai effettuato — con diversi specialisti e in diversi momenti — confermano che dal punto di vista cardiologico il tuo cuore è sano. Eppure, nonostante gli esiti rassicuranti, i sintomi continuano a presentarsi, generando in te un’ansia intensa e difficile da gestire.
Questa sensazione costante di allarme, la paura dell’infarto, l’attenzione continua ai segnali del corpo, il panico che arriva anche per piccoli sintomi… tutto questo ha un nome: si chiama ansia somatica o ansia con ipersensibilità corporea. È un modo in cui la mente, a volte inconsciamente, cerca di comunicare un disagio emotivo attraverso il corpo. Il dolore, il sudore, la nausea non sono “immaginati” — li senti davvero — ma non hanno una causa organica rilevabile, e per questo risultano ancora più spaventosi e confondenti.
Il fatto che tu stia cercando risposte dimostra una grande voglia di stare meglio. E può essere molto utile, a questo punto, iniziare a esplorare ciò che accade dentro di te non più solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo. Mi occupo da tempo di disturbi d’ansia e attacchi di panico e so quanto possano essere faticosi, invalidanti, e soprattutto quanto spesso vengano sottovalutati. Se sentissi il bisogno di approfondire questo aspetto in uno spazio sicuro e senza giudizio, sarei felice di accompagnarti in un percorso di comprensione e sollievo.
Un caro saluto,
grazie per aver condiviso con tanta precisione e sincerità ciò che stai vivendo. I controlli approfonditi che hai effettuato — con diversi specialisti e in diversi momenti — confermano che dal punto di vista cardiologico il tuo cuore è sano. Eppure, nonostante gli esiti rassicuranti, i sintomi continuano a presentarsi, generando in te un’ansia intensa e difficile da gestire.
Questa sensazione costante di allarme, la paura dell’infarto, l’attenzione continua ai segnali del corpo, il panico che arriva anche per piccoli sintomi… tutto questo ha un nome: si chiama ansia somatica o ansia con ipersensibilità corporea. È un modo in cui la mente, a volte inconsciamente, cerca di comunicare un disagio emotivo attraverso il corpo. Il dolore, il sudore, la nausea non sono “immaginati” — li senti davvero — ma non hanno una causa organica rilevabile, e per questo risultano ancora più spaventosi e confondenti.
Il fatto che tu stia cercando risposte dimostra una grande voglia di stare meglio. E può essere molto utile, a questo punto, iniziare a esplorare ciò che accade dentro di te non più solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo. Mi occupo da tempo di disturbi d’ansia e attacchi di panico e so quanto possano essere faticosi, invalidanti, e soprattutto quanto spesso vengano sottovalutati. Se sentissi il bisogno di approfondire questo aspetto in uno spazio sicuro e senza giudizio, sarei felice di accompagnarti in un percorso di comprensione e sollievo.
Un caro saluto,
Carissimo, grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo: sintomi fisici e preoccupazioni. Quello che emerge dal suo racconto è che in meno di un anno ha fatto varie valutazioni cardiologiche approfondite (elettrocardiogramma, ecocardiogramma, ecocolordoppler, test da sforzo, enzimi cardiaci ripetuti in pronto soccorso, esami del sangue ed ecoaddome), tutte con esito negativo. Si può dunque escludere, con elevata affidabilità, la presenza di patologie cardiache. La sintomatologia da lei descritta come la paura costante, la sudorazione improvvisa, i dolori o le tensioni al petto e al braccio, le nausee o gli spasmi addominali è riconducibile ai disturbi d'ansia. L'ansia si manifesta attraverso un legame indissolubile tra mente e corpo: un disagio psicologico può generare sintomi fisici molto reali e, a sua volta, la paura e la preoccupazione per questi sintomi possono esacerbare l'ansia stessa, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. I sintomi ansiosi sono campanelli d'allarme che l’organismo attiva per comunicare un malessere interiore. È fondamentale imparare a riconoscere questi segnali attraverso un ascolto profondo del sé, un processo di auto-esplorazione per indagare le radici del disagio. Intraprendere un percorso con un professionista della salute mentale potrebbe essere la scelta migliore per imparare a gestire l'ansia e trasformare questo circolo vizioso in “virtuoso”. Un terapeuta può aiutarla a esplorare le cause profonde del suo disagio e a sviluppare strategie efficaci per affrontare i sintomi sia a livello mentale che fisico. La saluto con affetto e resto a disposizione per ulteriori aggiornamenti.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Gentilissimo,
la sua domanda finale è legittima. Se, come lei scrive, ha escluso qualsiasi danno a livello fisiologico, comprenderà bene che il problema potrebbe essere di natura psicologica. Continui a farsi controllare ma associ una terapia psicologica. L'ansia distrugge le nostre vite.
Buon cammino!
la sua domanda finale è legittima. Se, come lei scrive, ha escluso qualsiasi danno a livello fisiologico, comprenderà bene che il problema potrebbe essere di natura psicologica. Continui a farsi controllare ma associ una terapia psicologica. L'ansia distrugge le nostre vite.
Buon cammino!
Salve, Le rispondo di seguito:
Si evince che ha fatto tanti controlli accurati e tutti hanno confermato che il suo cuore è in salute. Questo è un dato molto rassicurante. I sintomi che descrive sembrerebbe siano legati più all’ansia ed ai meccanismi soggiacenti psicologici che a un problema fisico.
Un percorso psicologico può aiutare a comprendere meglio questa sua paura ed a trovare possibili strategie per gestirla ed affrontarla, così da sentirsi più sereno e libero. Può considerare di iniziare a prendersi cura della sua parte emotiva e psicologica. Saluti, Dott.ssa Donatella Valsi
Si evince che ha fatto tanti controlli accurati e tutti hanno confermato che il suo cuore è in salute. Questo è un dato molto rassicurante. I sintomi che descrive sembrerebbe siano legati più all’ansia ed ai meccanismi soggiacenti psicologici che a un problema fisico.
Un percorso psicologico può aiutare a comprendere meglio questa sua paura ed a trovare possibili strategie per gestirla ed affrontarla, così da sentirsi più sereno e libero. Può considerare di iniziare a prendersi cura della sua parte emotiva e psicologica. Saluti, Dott.ssa Donatella Valsi
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