Vorrei sapere se i borderline sono consapevoli di agire in modo "anomalo" negli eccessi di ira? com

34 risposte
Vorrei sapere se i borderline sono consapevoli di agire in modo "anomalo" negli eccessi di ira?
come reagire alle loro accuse e difendersi ma aiutandoli a prendere consapevolezza di se?
Dipende da quanto sia pervasivo il "disturbo" sicuramente un ambiente che accoglie e contiene può supportare in modo sano una persona con atteggiamenti paramoici ed irasciscibili.
Un eventuale percorso che aiuti a sostenere un clima di questo tipo se continuamente esposti potrebbe essere particolarmente importante.
Cordialmente, Dott.ssa Marcella Cammalleri.

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Salve alcuni Borderline hanno la capacità di riconoscere i propri comportamenti anomali, altri non riescono ad averne consapevolezza . È sicuramente difficile avere a che fare con un una persona che manifesta tale patologia poiché ci si trova di fronte a una persona che manifesta costante alternanza di emozioni estremamente positive ed estremamente negative nei confronti dell'altro. ciò che può fare è consigliare alla persona a cui fa riferimento di rivolgersi a uno specialista: In genere i momenti più adatti sono quelli di maggior crisi.
salve, sicuramente è una delle sfide più ardue per chi sta vicino a chi è affetto da DBP ma comprensione e sostegno possono svolgere un ruolo determinante soprattutto nelle situazioni di "crisi", mettendo a proprio agio la persona che esprime il suo parere discordante o che si apporta in modo violento, anche se non lo condividiamo. Evitare perciò che il soggetto colpito da DBP assuma atteggiamenti cosiddetti “vittimistici” diventa fondamentale per evitare l’incorrere di tutti gli altri sintomi.
Non bisogna preoccuparsi di fronte alle improvvise esplosioni di rabbia, disappunto o frustrazione, tutto ciò non è che una conseguenza del grave squilibrio di personalità e giudizio che impedisce alla persona colpita dal DBP di esprimere le proprie idee in modo coerente e naturale. Un atteggiamento positivo e utile potrebbe essere di coinvolgere la persona colpita da DBP in qualsiasi cosa desideriate, chiedere il suo parere e offrire il vostro aiuto, se richiesto, mettendo a proprio agio senza mettere in dubbio il vostro legame, solo così il suo processo di riequilibrio ed il suo naturale reintegro alla vita sociale, per così dire “normale”, sarà decisamente più fattibile. Per far fronte ai loro momenti d'ira potrebbe essere utile anche imparare strategie per affrontare il momento della "crisi" Le procedure di skills training hanno lo scopo di promuovere l’apprendimento di nuove abilità al fine di sostituire i comportamenti disadattivi e poco funzionali con risposte più competenti e adeguate. Resto a disposizione .
Buona sera, sì la persona con disturbo borderline, il più delle volte non riconosce di avere un problema. La famiglia o la persona più vicina potrebbe chiedere un intervento indiretto, un primo colloquio ad una persona competente uno psicoterapeuta, inizialmente è l'unica possibilità di trattamento. Si è notato che un rapporto diretto fra chi soffre del disturbo borderline e uno psicoterapeuta non è facile, perchè potrebbe sentirsi malato ed inadeguato. Inoltre per chi gli è vicino tramite l'aiuto, cercherà di far capire che ha bisogno di essere aiutato e ristabilire un benessere nell'ambito della famiglia. Per qualsiasi altra spiegazione mi può contattare, dott. Eugenia Cardilli
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Condivido con le colleghe: sì dipende dalla gravità del disturbo e sì, molto molto spesso non sono consapevoli di quando sia pervasivo il problema. Sicuramente intraprendere un percorso terapeutico è un ottimo consiglio da dare a questa persona. Quello che mi sento di consigliare io a lei invece, è di rimanergli accanto, sebbene tale proposta sia davvero molto faticosa e logorante. Le persone con questo tipo di personalità hanno la caratteristica a idealizzare o svalutare l'altro in maniera totalitaria. Per capirci: faticano a vedere del "buono" nel "nemico" e allo stesso tempo, a vedere del "cattivo" nell'"amico". Riuscire a mantenere una relazione, a dimostrare il proprio affetto anche quando si è svalutati e si è oggetto delle sue ire, potrebbe (nel lungo periodo) gettare le basi per la costruzione di una relazione il più possibile sana e completa.
Buongiorno . Il disturbo borderline di personalità è uno dei disturbi in assoluto più complessi a causa della ampia gamma sintomatologica.
Alcuni border hanno maggiore consapevolezza e possono rendersi poi conto di aver commesso degli eccessi, altri sono meno consapevoli e vivono in maniera egosintonica gli acting out rabbiosi. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Buongiorno. Il fondamento del.disturbo borderLine di personalità è un intrinseco senso di colpa da odio da sé (nella lettura C.M.T. ). Queste personalità non si amano e quindi a loro volta hanno una modalità d'amare altalenante, causando una sorta di fisarmonica emotiva nelle persone coinvolte in relazioni molto profonde. Intanto lei, appare consapevole di questo, e in tal modo cerchi di utilizzare la sua coscienza della malattia. Quanto la persona cui fa riferimento sia consapevole o voglia intraprendere un percorso terapeutico non sta a noi definirlo.
Buonasera,
mi perdoni la domanda: il disturbo borderline è già stato diagnosticato con certezza?
Perché il primo passo è proprio capire se si tratta in modo specifico di questo disturbo o di altri quadri patologici che possono avere delle similitudini con esso, ma di fatto sono altro.
Questa potrebbe sembrare una questione di poco conto, ma farebbe molta differenza proprio per ciò che lei chiede.
Il disturbo borderline fa parte dei disturbi di personalità che vengono definiti tali proprio perché riguardano il soggetto nella sua totalità e nella parte più profonda di sé. Questo vuol dire che in alcuni casi può esserci consapevolezza dei propri atteggiamenti, ma molto più spesso tale consapevolezza non c'è perché per la persona direttamente interessata dal disturbo pensa che il suo sia un comportamento, in un certo senso, "normale" o naturale.
Se invece si tratta di un quadro clinico con caratteristiche simili, ma che non rientra nei disturbi di personalità allora è più facile che una consapevolezza ci sia e ci sono anche maggiori possibilità di miglioramento.
Ovvio che mettendo la persona di fronte le proprie responsabilità rischia di essere un buco nell'acqua. Provi a invertire i termini del ragionamento: non dica alla persona in questione che si comporta male e cerchi di non puntarle il dito contro (non perché non abbia delle responsabilità, ma perché tenderebbe a negare), provi a farle capire come si sente lei quando si trova coinvolta in determinate situazioni. Questo potrebbe smuovere un po' della sua empatia e aprire uno spiraglio di confronto, anche se la cosa migliore sarebbe comunque un percorso psicoterapeutico
Buongiorno. Risponderò dando per certo che il disturbo sia stato diagnosticato correttamente. Invece se si tratta soltanto di una sua ipotesi il mio consiglio è quello di accertarlo con l’aiuto di un esperto. Tornando su cosa sia meglio fare tenga presente che le persone con questo disturbo sono consapevole di ciò che fanno ma ritengono che il loro comportamento sia adeguato e giustificabile. Per questo motivo accusarli è inutile perché li farebbe sentire semplicemente vittime di un’ingiustizia così aumentando la rabbia e le sue manifestazioni. È probabile che quando lei tenta di difendersi la persona percepisce questo come un attacco. Immagino quindi che sia frustrante e difficilissimo alternare la relazione tra senso di pericolo e senso di sicurezza che questa fluttuazione determina Per lei. Aiutare le persone con questo disturbo non è facile lei può sollecitare le capacità di riflessione e di empatia di questa persona solo nelle fasi di crisi più depressiva, cioè quando finita la rabbia la persona si sente svuotata e responsabile di te aver fatto qualche disastro. Quello è il momento in cui è probabile che sia possibile far capire a questa persona Che le sue azioni e ai suoi atteggiamenti determinano una conseguenza emotiva e pratica lei. Sarebbe consigliabile che lei si faccia aiutare da qualcuno per preservare il suo proprio equilibrio dato che questo disturbo determina frequenti crisi nelle relazioni. D’altra parte se la persona in questione non è già seguita ciò che lei può fare e quella di aiutarlo a trovare un professionista che lo possa seguire a lungo termine. Facilmente le persone con questo disturbo interrompono le psicoterapie molto prima che esse siano efficaci. A qualsiasi costo dunque è importante che la persona mantenga una relazione con un professionista, la quale sarà altalenante perché condizionata dal disturbo stesso, ma comunque alla lunga lo aiuterà. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento. Saluti dottoressa Maria Luisa Gargiulo
Salve. Da quanto ho capito lei ha in famiglia una persona che soffre di DBP. Come ha suggerito la collega che ha scritto prima di me, si accerti che si tratti veramente di questo problema. In seconda Analisi il livello di consapevolezza della Persona Borderline varia da individuo ad individuo. Nei momenti di crisi il Bordarline usa l'altro come un "puntaspilli", nel senso che si sente obbligata a scaricare sull'altro doloro rabbia e paura.La persona borderline ha certamente necessita' di un contenitore rassicurante e allo stesso tempo fermo e solido,in grado di resistere alla rabbia e all'odio. L'amore e la pazienza svolgono un grande ruolo nella gestione di queste persone, per questo motivo le suggerisco di farsi supportare da uno specialista che la aiuti in questo difficile compito. L'ideale sarebbe che la persona stessa si facesse carico della sua sofferenza. Per qualsiasi altro chiarimento sono a sua disposizione. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Salve, come già risposto dai miei colleghi la capacità di riconoscere il loro agire anomalo varia molto. La stessa variabilità la ritroviamo nella stessa manipolazione che alcuni soggetti affetti dal disturbo hanno delle loro reazioni sulle persone che in quel momento sono difronte o intorno. Per mia esperienza sicuramente un atteggiamento fermo e neutrale ma allo stesso tempo calmo e accogliente da parte del "ricevente" aiuta a gestire l'espressione acuta del disturbo.
La sua domanda conserva richieste e aiuti che vanno meglio analizzati e acquisiti nello specifico comprendendo l'enorme difficoltà che si possa avere dinnanzi ad una manifestazione anomala e spesso continuativa.
Cordialmente, dott.ssa Arcangela AnnaRita
Durante la "fase acuta" sono molto poco consapevoli, divorati dall'ira e dal resto delle emozioni. Può parlare con la persona quando è più calma, stando attenta ai modi ed alle parole che usa (ad esempio non essendo accusatorio) per cercare di creare una comunicazione più costruttiva possibile.
Cari Saluti
In genere il grado di consapevolezza è labile essendo le crisi una parte della loro personalità. Le accolga nel loro disagio
È una domanda complessa. Oggi la parola borderline vine usata un po' ovunque, ma se si parla di diagnosi di borderline la questione è diversa. Se non compensata l con farmaci e psicoterapia la persona (riassuntiva ente) avrà un atteggiamento marcatamente sfidante/vittimistico e una visione della realtà distorta in cui prevale il ragionamento mentale "la colpa è tutta tua" alternato a "è tutta colpa mia", con le sue conseguenze drammatiche, anche in termini emotivi. Il consiglio è far seguire l'individuo borderline farmacologicamente e soprattutto psicologicamente, poi inoltre anche la famiglia per capire bene le dinamiche interne e le transazioni scatenanti.
Credo che non sia corretto parlare di borderline, ogni persona funziona in modo singolare , rapportarsi con una persona che ha un funzionamento altalenante ė piuttosto complicato perché richiede un impegno emotivo abbastanza intenso. Mi permetto di darle qualche suggerimento, cerchi di non rispondere a tutti gli attacchi della persona e si metta in una posizione di accoglienza e compressione
Buona vita
Salve, un percorso di cura ideale per un paziente affetto da DBP, prevede, oltre alla cura del soggetto stesso, un percorso familiare finalizzato alla comprensione e conoscenza del disagio, alle risposte comportamentali più consone al contenimento dei sintomi e alla gestione dell'ansia dei familiari che circondano il paziente. Ciò risulta fondamentale dal momento che il contesto familiare rappresenta una delle maggiori risorse capaci di contenere e aiutare il paziente a prendere consapevolezza di quegli agiti che opera, a volte, inconsciamente. Cordialità
Salve,
Vivere a stretto contatto con una persona che soffre di un Disturbo Borderline di Personalità non è assolutamente semplice. Per quanto riguarda il grado di consapevolezza dei pazienti con questo disturbo, la risposta è "dipende": alcuni possono rendersene conto dopo e pentirsene, ma tenga presente che la difficoltà a controllare gli impulsi è una delle caratteristiche tipiche del disturbo, per cui gli episodi incontrollati tendono a ripetersi nonostante i "pentimenti".
Le consiglio di chiedere aiuto ad un professionista, per la persona che ha il DBP, ma soprattutto per lei.
Un caro saluto,
GF
Gentile Utente, nel linguaggio psicologico, con borderline si intente sia il disturbo di personalità, sia l'organizzazione di base su cui si strutturano molte differenti personalità, e per finire alcuni studiosi mettono addirittura in dubbio che esista un disturbo borderline puro, e ne fanno una variante del disturbo isterico in senso ampio. Le scrivo questo per dirle che la domanda così posta è molto generica, bisognerebbe avere molti più dati, invece sarebbe interessante indagare sul perchè lei è diventata il ricettacolo di questa rabbia e che cosa la spinge a rimanere in questa relazione invece di proteggersi?
Dipende da soggetto a soggetto. Provi a consigliare un colloquio con uno psicoterapeuta che lo aiuti anche a prendere consapevolezza delle sue difficoltà
Buonasera,
i borderline sono al limite come sicuramente saprà tra la nevrosi e la psicosi. Cioè tra lo stare dentro e lo stare fuori la realtà. Per cui alcuni potrebbero rendersi conto dei loro agiti impulsivi. Ed è in questi momenti di consapevolezza che hanno che bisogna dire loro di farsi aiutare.
Cordiali Saluti.
Grazie della domanda! innanzitutto mi chiedo se è lecito addossarsi il tentativo di aiutare qualcuno che non lo chiede, e in secondo luogo mi chiedo se fare il parafulmine (cioè attirare su di sé tutta l'aggressivitá di un altro) sia tanto gratificante e mi chiedo se questa diagnosi sia fatta da un esperto o autosomministrata... Penso che salvarsi a volte sia più importante rispetto a salvare, ma questo non è un consiglio, solo una opinione personale. Dette le mie opinioni, credo sia doloroso per lei stare in una situazione così pressante. Credo che a volte chiedere al medico di base di dire e parlare di alcuni livelli clinici al proprio paziente e magari chiedere di essere inviati da qualcuno per risolvere il problema clinico, spero risolva, Adriano Principe
Salve, questi disturbi includono gamme diverse tra loro ed ogni individuo reagisce in maniera diversa. Dovrebbe affidarsi ad un professionista che conosca la situazione da vicino e che possa aiutarla meglio nel suo caso.
MMM
Buonasera, la sua domanda è molto vaga ed è difficile risponderle. Le persone sono differenti tra di loro. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera, come hanno sottolineato i miei colleghi è difficile dare una risposta univoca alla sua domanda. il disturbo borderline di personalità si manifesta in modo diverso in ciascun individuo. uno delle modalità più ricorrenti è senz'altro la difficoltà a controllare gli impulsi e una tendenza ai cosiddetti passaggi all'atto che potrebbero sostenere quelli che lei ha definito eccessi di ira. Proprio per questo motivo sembra essere molto utile un percorso psicologico volto a sostenere non solo l'individuo con queste caratteristiche di personalità ma anche le persone a lui più vicine, al fine di provare a gestire nel modo migliore possibile questi difficili momenti. Spero di esserle stata d'aiuto.
un caro saluto,
Dott.ssa Francesca De Lise
Gentile utente, la consapevolezza dipende da diversi fattori, tra cui la gravità del disturbo e l'insight della persona. Sicuramente può invitarla a chiedere un supporto psicologico.

Un caro saluto

Dottor Mauro Vargiu
Buonasera, dando per certo che sia una diagnosi accertata da un professionista, il quadro di un disturbo di personalità è difficile porti un livello di consapevolezza sufficiente per rendersi conti di quanto facciano male le proprie azioni.
Molto spesso la consapevolezza arriva quando purtroppo ci si ritrova soli, e anche in quel caso si tende a dare colpa all'esterno.
Ma questi sono dati generali, va analizzata bene la situazione e il livello di pervasività del disturbo. Riguardo lei e cosa può fare, consigli un supporto psicoterapico, e se necessario anche un consulto dallo psichiatra.
In bocca al lupo!
Buon giorno, il livello di consapevolezza delle proprie azioni dipende dalla gravità del quadro patologico. Spesso poi la consapevolezza arriva dopo che è passata la crisi, quando oramai tutto è successo , e non si può tornare indietro. Si aggiunge quindi la frustrazione o il senso di colpa di aver ferito qualcuno. Per dare delle informazioni precise poi bisognerebbe avere altre notizie sul caso specifico. Consiglio un consulto specialistico. Saluti
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Buongiorno, alcuni pazienti con disturbo Borderline hanno la capacità di riconoscere "alcuni" dei propri comportamenti, di altri non riescono ad averne consapevolezza. Tutto questo dipende da gravità del disturbo, dal contesto familiare, farmacologico e psicoterapico. La convivenza con un paziente con dbp è piena di alternanze di emozioni estremamente positive ed estremamente negative. Comprensione e supporto hanno un ruolo determinante nelle situazioni di maggiore crisi, mettendo a proprio agio la persona che si apporta in modo violento, per evitare che assuma posizione vittimistica.
Le esplosioni di ira sono una conseguenza dello squilibrio di personalità, con incapacità di esprimere il loro parere in altre modalità: si è osservato che la vicinanza al paziente, espressa tramite supporto emotivo e conferme della stabilità della vostra affezione siano ottimi strumenti per ridimensionare le esplosioni.
Può essere di aiuto, con l'aiuto di un professionista, conoscere e rinforzare le proprie risorse, acquisendo sempre più consapevolezza dell'aiuto che si può dare, proteggendo il proprio bagaglio di esperienze, elaborandolo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti. Dott.ssa Paradiso
Gentile utente, immagino debba essere complesso per lei vivere questa situazione. Molto spesso, ef in base alla gravità della condizione, le persone con disturbo borderline non sono consapevoli di poter ferire molto l'altro durante gli accessi di ira. Stanno molto con la loro di ferita, in quel momento vedono solo loro stessi e la sofferenza che stanno sperimentando. La rabbia è una risposta difensiva rispetto a qualcosa che ha fatto loro del male. Qualcosa che può sembrare anche di poco conto per l'altro, dal border può essere vissuto come un potente attacco alla propria intera persona. Le interazioni, dunque, possono diventare davvero difficili e provanti per chi li circonda. Ciò che sento di dirle, pertanto, è di prendersi uno spazio di riflessione per sé, anche di contenimento e di supporto, nel quale poter, innanzitutto, stare con i suoi vissuti, dandosi il permesso di poterli vivere ed esprimere. In secondo luogo, sento anche di dirle che non può competere a lei aiutare questa persona nel raggiungimento della consapevolezza: potrebbe essere capitato che, una volta terminato l'episodio di ira, questa persona le abbia chiesto scusa e abbia riconosciuto di aver esagerato nel suo comportamento per poi ricadere, nuovamente, nella stessa modalità. Per questa ragione, è importante sia questa persona stessa a richiedere un aiuto ad un professionista col quale raggiungere una maggiore consapevolezza circa il proprio funzionamento, mettendosi in gioco e scoprendo le risorse atte a gestire questi scatti. La motivazione deve partire da lei.
Le faccio un grande in bocca al lupo.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
Salve, sulla base di ciò che ha detto non ci sono elementi per darle la risposta che cerca, ma piuttosto per chiederle: chi ha fatto la diagnosi? Di chi parla? Che relazione ha con questa persona? Cosa si aspetta dall'altro? Quali sono i comportamenti cui fa riferimento?
La diagnosi di disturbo borderline di personalità, così come tutte le altre, ci dà informazioni su alcuni tratti di personalità, sul temperamento, sul "disturbo", ma per fortuna non classifica la persona rendendola uguale a ogni altra
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In quanto persona con disturbo borderline di personalità (DBP), potrebbe essere consapevole o meno del fatto di agire in modo "anomalo" negli eccessi di ira. Ognuno può avere una reazione diversa, ma in generale, alcune persone con DBP possono riconoscere che il loro comportamento di ira è eccessivo o inappropriato, mentre altre possono avere difficoltà a prendere consapevolezza di ciò.

Quando viene accusata da una persona con DBP, è importante adottare un approccio empatico e comprensivo. Lei potrebbe avere una forte paura dell'abbandono e potrebbe reagire sensibilmente alle critiche o alle percezioni di critica. Pertanto, evitare di rispondere in modo difensivo o accusatorio può essere più utile.

Per aiutarla a prendere consapevolezza di sé stessa, ecco alcuni suggerimenti:

Mostri empatia e comprensione per le sue emozioni e le sue esperienze. Riconosca che le emozioni intense possono essere difficili da gestire e che il suo comportamento potrebbe derivare da una sofferenza interna.

Comunichi in modo assertivo, esprima i suoi sentimenti e le sue opinioni in modo calmo e rispettoso. Eviti di farlo in modo accusatorio o critico. Si concentri su come il suo comportamento specifico l'ha fatta sentire, senza generalizzazioni o attacchi personali.

Offra un feedback costruttivo quando lei è in uno stato mentale più stabile. Potrebbe discutere dei suoi comportamenti e delle conseguenze che possono avere sugli altri. Sottolinei l'importanza della comunicazione aperta e della gestione sana delle emozioni.

Suggerisca di cercare l'aiuto di uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento del DBP. Uno specialista può lavorare con lei per sviluppare strategie di coping più efficaci, migliorare la consapevolezza di sé e gestire l'ira in modo più sano.

Stabilisca limiti sani nel suo rapporto con lei. Sia assertiva nel comunicare ciò che le è accettabile e ciò che non lo è, e assicurisi che entrambi rispettino tali limiti.

È importante ricordare che il supporto di uno psicoterapeuta esperto è fondamentale per il trattamento del disturbo borderline di personalità. Questo professionista può lavorare con lei per affrontare le sfide emotive e relazionali, migliorare la gestione delle emozioni e sviluppare strategie di adattamento più sane.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Talvolta ne sono consapevoli, talvolta no; alcune volte si ha una completa amnesia delle proprie reazioni. In generale se la persona è realmente affetta dal disturbo non è realistico pensare di agire efficacemente senza essere qualificati per farlo, è un problema di personalità molto radicato e prendendosi una simile responsabilità ci si arrischia di essere aggrediti. Una linea di condotta corretta può essere di porre in leggera frustrazione le sue richieste, ad esempio se esige che si risponda subito ad un messaggio, comunicare che lo si farà sempre dopo qualche minuto; se la persona richiede la propria presenza tutti i giorni, riservarne uno di assenza, et cetera (sottolineo, leggera frustrazione); è un modo per favorire nella persona reazioni più funzionali abituandolo a non avere sempre ciò che vuole senza però dare un disagio eccessivo dal suo punto di vista
Gentile utente, come hanno già risposto i miei colleghi i soggetti borderline possono essere consapevoli delle proprie reazioni ma non sempre è così.
In ogni caso se è spesso esposto a tali comportamenti non si precluda di chiedere aiuto ad uno specialista.
A presto
Dott.ssa Veronica Guidi
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Buongiorno, la ringrazio per la domanda. Le rimando che non è sicuramente semplice stare vicino ed entrare in relazione con chi manifesta tale patologia; le oscillazioni e le reazioni possono essere molteplici e faticose da gestire nella quotidianità. E' importante per chi li circonda mostrare comprensione e sostegno, le quali sono ancora più di rilievo nei momenti di maggiore "crisi".
Per rispondere nel dettaglio alla sua domanda, alcuni di loro percepiscono e riconoscono le proprie manifestazioni, altri non riescono ad averne consapevolezza .
Le consiglio di affidarsi ad un terapeuta che possa supportare la persona di cui mi parla; non si precluda di consultare uno specialista anche per sè nei momenti di difficoltà relazionale.
Resto a disposizione, Dott.ssa Maria De Masis

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